Politica
Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia, sul tema sicurezza: "A Carrara il far west continua, anche stavolta per la sindaca è colpa del governo?"
«A Carrara si respira un clima di insicurezza e degrado tale che in quartieri come Avenza, i negozi restano aperti solo la mattina e chiudono poco…

Incidente a Fossone in via Pelucara nel punto già più volte segnalato dai consiglieri Bernardi Manuel e Tosi come pericoloso e in stato di degrado
I cittadini di Fossone sono esasperati: via Pelucara versa in condizioni inaccettabili e i lavori di ripristino nei punti critici ben noti non sono…

Polo Progressista e di Sinistra: "Persiani revochi il mandato all’amministratrice di Asmiu"
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso dal Polo Progressista e di Sinistra: "Il Polo Progressista e di Sinistra, composto…

Il futuro è Futura: grande successo di pubblico e di consensi per i giovani fondatori dell’associazione di promozione sociale carrarese nella serata evento a Spazio Made
Carrara ha un futuro, anzi, Carrara ha Futura. No, non è il solito, ridicolo e inutile modo di inseguire la parità di genere (solo) a livello…

Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

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Per la prima iniziativa del 2023, l'associazione In-Nova Massa propone un confronto con Antonio Floridia, responsabile regionale dell'«Osservatorio elettorale» e delle «Politiche per la partecipazione», intorno al suo ultimo saggio "PD, UN PARTITO DA RIFARE?".
Con l'autore si confronteranno l'on. Fabio Evangelisti, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia di Massa Carrara, e Alessandra Nardini, Vicepresidente della Regione Toscana.
L'appuntamento è per sabato 14 gennaio a Palazzo Ducale di Massa, con inizio alle ore 18.
I lavori saranno introdotti da Alessandra Morandi, Presidente di In-Nova.
Il titolo del libro è già tutto in programma e la domanda che racchiude, oltre che accattivante, è quanto mai attuale dato l'imminente avvio della fase congressuale del maggior partito della sinistra italiana che sfocerà nell'elezione del nuovo segretario nazionale del Partito Democraticonelle primarie (al momento) fissate per il 19 febbraio. Evento che avrà ripercussioni anche in vista delle elezioni amministrative che si svolgeranno nella tarda primavera.
"Il destino del Pd - si legge nell'introduzione di Floridia - non riguarda soltanto chi lo dirige, chi lo ha votato o lo vota, o chi vi aderisce formalmente: riguarda tutti coloro che sono interessati alle sorti della democrazia nel nostro Paese".
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Non si placano le proteste e gli appelli, con la speranza che non siano inutili, per provare ad arginare i futuri e devastanti tagli che si abbatteranno sulla sanità nazionale, con le località montane e periferiche che verranno considerate veri e propri agnelli sacrificali per mantenere “almeno” i centri medici delle città.
Il covid sembra davvero non aver insegnato nulla, e dopo due anni di proclami ed elogi ai “medici-e-infermieri-eroi” si ritorna alla vecchia tiritera degli ultimi trent’anni, con un servizio pubblico ormai ridotto all’osso e in preda agli isterismi della produttività economica (chiamasi anche prestazione medica).
Sulla questione, con particolare attenzione allo stop del servizio della guardia medica (o forse qualcuno preferisce dire l’inizio del “servizio telefonico”), si è pronunciato anche il sindaco di Tresana, e coordinatore di Forza Italia con delega agli enti locali, Matteo Mastrini, che considera “devastante l’idea di lasciare una vasta area della Lunigiana con un semplice numero d’emergenza.
“Riorganizzare la guardia medica, prevedendo che dalle ore 24 alle ore 8 sia attivo solo un centralino sarebbe devastante. La sanità, soprattutto nelle zone periferiche e marginali, ha bisogno di investimenti”.
La situazione della zona di cui parla Mastrini, che approssimativamente riguarda Licciana Nardi, Comano e Tresana, è arrivata persino alla ribalta nazionale grazie al programma “Il cavallo e la torre” di Marco Damilano.
I medici di base sono ormai merce rara, e l’assenza notturna del servizio di continuità porterà 8mila persone a far preghiere in momenti in difficoltà, visto che tutto il resto sembra precluso. Per Mastrini è necessario ridiscutere con la regione sui prossimi passi da fare in merito alla questione sanità.
Un ambito dove risiedono circa 8mila persone – la zona tra Licciana Nardi, Comano e Tresana – e che nel 2021 poteva contare su sei medici di famiglia: due sono andati in pensione nel 2022, due andranno in pensione nel 2023 e quindi, fra sei mesi, avremo soli due medici in servizio. Se a ciò aggiungiamo il taglio notturno della guardia medica, che risponderà al telefono senza ricevere in ambulatorio e visitare a domicilio nelle ore notturne, è chiaro che ci troviamo già a fare i conti con il depauperamento del sistema socio sanitario. In questo quadro difficile e desolante si inaugurano le cosiddette case di comunità, ma se non abbiamo il personale che potrebbe farne parte, chi ci metteremo dentro? Dobbiamo essere chiari: occorre evitare che un investimento sanitario si trasformi in un semplice e inutile, a questo punto, intervento edilizio. Cominciamo però chiedendo alla regione di far retromarcia sulla riorganizzazione della guardia medica. Non è così che si risolvono i problemi del territorio”.
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È un vero e proprio fiume in piena il consigliere civico di Arcipelago Massa Andrea Barotti sulla questione sanità. In un lungo comunicato, Barotti critica le posizioni, considerate ottimisticamente “fuori luogo” del sindaco di Massa Francesco Persiani e del consigliere regionale del PD Giacomo Bugliani, colpevoli, secondo Barotti, di “esultare” per pochi posti letto e un nuovo ospedale di comunità che si porta dietro mille perplessità.
“La soddisfazione del Sindaco mi è parsa fuori luogo – sentenzia Barotti – poiché venti posti letto per le lunghe degenze sono una goccia in un mare; non alleggeriranno la pressione sugli ospedali e non compenseranno i tagli causati con l’accorpamento dei nosocomi. Per quanto mi riguarda, ho sostenuto la necessità di procedere, celermente, approfittando dei fondi previsti dal Pnrr, alla realizzazione delle strutture dedicate all’assistenza territoriale; troppi anni sono stati sprecati discutendo dove costruire la nuova casa della salute: ne potevamo restare privi dell’ospedalino di comunità ma è davvero eccessivo presentare come un successo venti posti letto affidati ai medici di famiglia”.
Per il consigliere civico sarebbe invece fondamentale ripensare al sistema organizzativo dell’intera sanità regionale, puntando, piuttosto che sulla troppo economicizzata legge della “prestazione”, su obiettivi e risultati di cure: un nuovo modo di vedere il reparto sanitario, in cui il cittadino, e non il denaro, torna protagonista.
“Mi chiedo, ad esempio – spiega il consigliere di Arcipelago Massa – se gli ospedali di comunità funzioneranno o se, invece, resteranno scatole vuote per mancanza di medici di base disposti a lasciare i propri studi; sul tema ho chiesto, con una lettera rivolta all’assessore Bezzini e al presidente Giani, quale sia la posizione della Toscana sulla proposta di riforma del direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che immagina, ad esempio, la ricollocazione giuridica e contrattuale (passaggio dal rapporto in convenzione a quello di dipendenza), dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e delle diverse forme di aggregazione all’interno del sistema delle cure primarie, affinché il rapporto di lavoro venga strutturato per obiettivi e risultati di salute e non per prestazioni fornite. Spero che il governo regionale dica cosa pensa su quella ipotesi di riforma e se possa appoggiare la nascita di una disciplina universitaria e relativa scuola di specializzazione che formi alle cure primarie, alla medicina generale e alla medicina di comunità”.
Nella nota, Barotti non lesina critiche al vecchio-nuovo centrosinistra massese – “In sintesi, la situazione odierna, cantieri ancora da aprire, vecchio ospedale in cerca di un futuro, sono il risultato del nostro passato e presente politico. Oggi, il consigliere regionale Bugliani promette, mentre l’edificio chiude i battenti (riferendosi al vecchio nosocomio) – ma lascia spazio al dialogo, e soprattutto propone un’idea per trasformare il vecchio ospedale in un centro di virologia regionale.
“Credo che la funzione avuta, durante la pandemia, dal vecchio ospedale (ben 27 posti di terapia intensiva a servizio dell’intera Asl Toscana nordovest) debba essere mantenuta, trasformando il San Giacomo e Cristoforo in un centro di virologia (cura e ricerca) per la nostra regione, magari aprendo una collaborazione con l’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani”.
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Nessuna sentenza definitiva, ci mancherebbe altro, ma i ritardi che l’azienda Asmiu sta accumulando per la creazione delle isole ecologiche interrate, specialmente in via Casamicciola e in via Largo Brugiano, non stanno piacendo per niente all’amministrazione massese.
È questo il motivo per cui l’assessore al comune di Massa con delega alle attività produttive, politiche del lavoro, ambiente, sport e innovazione tecnologica Paolo Balloni ha convocato la ditta stessa per un incontro col comune fissato per l’11 gennaio.
“L’assessore Paolo Balloni con delega all’Ambiente – si legge in un estratto della nota ufficiale – convocava Asmiu per il giorno 11 gennaio 2023, al fine di discutere ed approfondire il tema della raccolta dei rifiuti a Marina di Massa, per quanto riguarda le utenze domestiche e non domestiche. All’amministrazione comunale risulta infatti che Asmiu abbia riscontrato l’impossibilità nella realizzazione delle isole ecologiche previste in via Casamicciola per problemi legati all’ingombro della stessa nel punto previsto, ed in via Lungo Brugiano per problematiche relative alla gestione dell’acqua di falda durante gli scavi. L’eventuale modifica del sistema di raccolta, che potrebbe derivare da errate o non approfondite valutazioni in sede di progettazione da parte di Asmiu, e che certamente ha comportato il dispendio di risorse pubbliche, necessita di un tavolo allargato a tutta l’amministrazione comunale, al fine di individuare delle strategie eventualmente alternative e non può essere una scelta unilaterale della azienda, che, lo ricordiamo, esercita per conto del comune un servizio strategico e fondamentale”.
Un sistema di raccolta, quello delle isole ecologiche, che per il comune non è trattabile, essendo sancito addirittura nel contratto di servizio che regola i rapporti tra il comune e Asmiu.
La situazione, dunque, nonostante “sembri” sotto controllo, è parecchio rovente, e l’amministratore unico di Asmiu, Massimiliano Fabbri, dovrà “fornire tutta la documentazione richiesta dalla amministrazione comunale in merito all’iter amministrativo inerente la realizzazione delle isole ecologiche”, o il rischio è quello che il caso delle “isole ecologiche” scoppi definitivamente.
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''Se lo scopo dell'annuncio dei progetti dell'assessore Lorenzini - da lei stessa definiti "interventi choc" - era di stupire, ci è riuscito benissimo. Si è tanto parlato di ambiente nell'ultima campagna elettorale, il sindaco è stato ben attento a prendere il massimo dei voti dalle associazioni ambientaliste, ma ora è svelato l'inganno e si vedono le reali intenzioni dell'mministrazione Arrighi.'' Si apre così la critica del consigliere comunale Matteo Martinelli alle deleterie prospettive dell'assessore all'Urbanistica Lorenzini.
''Gli eventi alluvionali degli ultimi anni – continua il consigliere – dovrebbero suggerire una maggiore prudenza rispetto al tema di nuove edificazioni nelle aree verdi del territorio comunale.
Per questo nel nuovo Regolamento Urbanistico (POC) abbiamo posto "la questione ambientale al centro", partendo dalla consapevolezza che Carrara avesse già pagato un caro prezzo e meritava di essere risarcita in termini ambientali e abbiamo deciso di contenere il nuovo consumo di suolo e di favorire il riuso dell'esistente abbandonando le strategie dell'età dell'espansione. Per Villa Ceci avevamo scelto di disinnescare il processo perequativo, che non ha visto attuazione e di azzerare le volumetrie previste dal piano strutturale puntando invece sull'esproprio di una quota consistente dell'area da destinare a parco urbano.
La precedente amministrazione ha sottoposto l'area di ''Villa Ceci'' a esproprio e ha reperito le risorse per l'acquisizione delle aree, e così ha fatto per il Mediterraneo, che non appare nei sogni dell'assessore: ci auguriamo che non rispunti sotto forma di variante a iniziativa privata.
Tutti gli altri progetti citati dall'assessore Lorenzini sono una continuazione del lavoro dell'amministrazione De Pasquale, dal progetto di Bonascola al Lotto 4 del Waterfront, passando per la ciclovia sul tracciato della ex-marmifera, l'intervento sulla ''Caravella'', la costruzione della nuova Buonarrotti e della nuova Taliercio. Ognuno di essi è frutto del lavoro della precedente amministrazione, che queste idee le ha coltivate e trasformate in progetti finanziati o finanziabili, in una visione coerente della Carrara che verrà. Laddove l'attuale amministrazione su quella visione inserisce le proprie idee, da Villa Ceci a via Roma, si rischiano dei danni irreparabili. Comprendiamo la necessità politica di dover lasciare il proprio segno, ma se queste sono le loro idee ci permettiamo di suggerire alla giunta di limitarsi a svolgere il compitino e portare avanti diligentemente i progetti già avviati. Condurli a termine sarà comunque un risultato epocale per la città.
Le dichiarazioni dell'amministrazione rispecchiano invece la volontà di un deplorevole ritorno al passato, ad una gestione spregiudicata e aggressiva del territorio che certamente non ha favorito il benessere della comunità.'' Conclude il consigliere del Movimento 5 stelle.
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Continua la diatriba attorno alle strutture abitative popolari del comune di Massa. Dopo un prima considerazione del Polo Progressista (formato di Movimento Cinque Stelle, Unione Popolare e Massa Città in Comune) sullo stato attuale delle case popolari massesi (di certo non lusinghiera), ci ha pensato lo stesso presidente dell’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), Luca Panfietti, ad invitare gli stessi membri del polo a visitare i lavori, già partiti, per la costruzione di sessanta appartamenti tra via Pisacane e via Galvani angolo via Fratta, nella zona dell’ex Mattatoio.
Neanche a dirlo, il PP ha immediatamente risposto alla replica di Panfietti, accusando lo stesso di non aver compreso appieno il loro primo comunicato, incentrato più sullo stato delle strutture già costruite piuttosto che l’edificazione di nuove, e di proporre le stesse conclusioni che aveva condiviso con la stampa già cinque anni fa: anni in cui, sentenzia il Polo, nella zona del Mattatoio l’unica cosa a muoversi “è stata l’erba”.
“Le parole del presidente di Erp Panfietti, uscite oggi sulla stampa, da un certo punto di vista ci risultano familiari. Sarà perché sono le stesse parole uscite sui giornali in data 27 dicembre 2018? Verificare per credere. Esprimiamo la nostra solidarietà ai titolisti che lavorano nei giornali perché, come in un loop infinito, si ritrovano a battere nuovamente le stesse parole pronunciate dagli amministratori nel 2018 senza che gli alloggi popolari vengano veramente alla luce. Invitiamo gli stessi giornali a verificare quanto sosteniamo, e cioè che dagli annunci fatti da Panfietti, e dal comune di Massa nel 2018, nulla è cambiato al Mattatoio. Noi non abbiamo bisogno, come ci invita a fare il dottor Panfietti – sottolinea il PP – di verificare personalmente lo svolgersi dei cantieri, perché le nostre segnalazioni nascono proprio dai cittadini che in quell'area vivono e che testimoniano, senza problemi di sorta, che l'unica cosa in movimento nel cantiere è l'erba, che cresce senza sosta. La cosa che più ci lascia perplessi, però, è che Erp e comune di Massa si sentono toccati dalle nostre dichiarazioni, ma non rispondono nel merito di quanto mettiamo nero su bianco, anzi glissano il tema. Infatti, avevamo sollevato il tema della ristrutturazione delle case popolari che necessitano manutenzione, non di quelle che verranno costruite ex novo. I numeri che abbiamo riportato, ben 104, ci sono stati forniti dall'Erp stesso su domande chiare che avevamo posto: quanti alloggi in costruzione, quanti alloggi non utilizzati. Se i numeri sono sbagliati – sentenzia il Polo – allora è stato ERP a dire inesattezze, non certamente noi. Il fatto, dunque, si fa molto più grave. Torniamo quindi a chiedere a Panfietti e al comune di farsi carico di queste problematiche. Problematiche reali che necessitano di risposte reali, non parole vuote e annunci di ipotetiche inaugurazioni”.
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Contiene a tenere banco la questione sulla gestione e la situazione debitoria della casa di riposo “Gioacchino Ascoli” di Massa.
Dapprima era stato il consigliere del Gruppo Misto Antonio Cofrancesco a sollevare dei dubbi, accresciuti nuovamente dal comunicato firmato dal segretario generale della funzione pubblica delle Cgil Alessio Menconi.
Una situazione potenzialmente esplosiva, in grado di creare nuovi attriti in una maggioranza che il primo cittadino massese, Francesco Persiani, sta provando a tenere unita con le unghie e con i denti.
Ed è proprio per questo che il sindaco ha deciso di rispondere con garbo sulla questione, sempre attraverso il mezzo del comunicato, evidenziando come l’amministrazione sia sempre stata disponibile ad un confronto tra le parti coinvolte: una riunione già programmata per lunedì 9 gennaio.
L’altro tasto dolente su cui Persiani è voluto tornare è la situazione dei mancati stipendi a 370 dipendenti, che per il sindaco non possono essere imputati alla questione del vecchio debito di Casa Ascoli, dato che ad oggi il personale non supera i quaranta lavoratori.
“Alla luce del comunicato stampa apparso sulla cronaca locale a firma del segretario generale della funzione pubblica della Cgil Alessio Menconi, in ordine ad una presunta latitanza del comune su Casa Ascoli, è doveroso fare alcune importanti precisazioni. L'amministrazione ha dato ampia disponibilità all'incontro, e questo era già stato anticipato al segretario Menconi. Oltretutto, per il 9 gennaio prossimo venturo è da tempo fissata (e ben prima della richiesta della Cgil) una riunione tra comune, Casa Ascoli e Compass. Fatti i passaggi propedeutici, un incontro, doveroso, con le parti sociali verrà subito dopo convocato, contando infatti a quel punto di avere ulteriori elementi di confronto. In ogni caso, chiariamo sin d’ora che appare fuorviante e ingiusto additare il mancato stipendio di 370 dipendenti alla questione del vecchio debito di Casa Ascoli, dato che nella rsa operano non oltre 40 lavoratori della Compass, e se quello che è stato scritto fosse vero, allora i lavoratori non dovrebbero aver ricevuto la loro retribuzione sin dal momento della creazione del debito, che risale a parecchi anni fa, ben prima di questa amministrazione”.
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Continua il tavolo delle discussioni riguardo alla gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti Cermec.
Con il passaggio al gestore unico RetiAmbiente, lo stabilimento andrà incontro a un vero e proprio restyling, e diverrà un biodigestore per la produzione di biometano.
Una scelta che di certo porterà Cermec nell’industria del terzo millennio, ma che è inficiata da alcune ombre su cui la politica carrarina vuole fare luce al più presto.
È il consigliere di Italia Viva Cosimo Maria Ferri a farsi carico dei dubbi di molti, chiedendo direttamente al sindaco Arrighi, attraverso una nota ufficiale, quale sarà il futuro dei molti impiegati dell’attuale Cermec, senza dimenticare i grandi costi di spesa, al momento anticipati da RetiAmbiente, che dovranno essere stanziati per la creazione del biodigestore e delle bonifiche dell’area.
Infatti, Ferri evidenzia come nel contratto per la gestione di Cermec non ci siano garanzie per i lavoratori attualmente impiegati, né si danno informazioni certe sulla restituzione dei quasi 47 milioni di euro che serviranno per i lavori di riqualificazione.
Persino la questione dei rifiuti da trasportare al Cermec risulta fumosa: tutti elementi che per il consigliere renziano non sono altro che i sintomi di una politica senza una visione progettuale seria.
“La Giunta Arrighi ha approvato lo schema di addendum contrattuale per la prosecuzione in deroga della gestione da parte di Cermec Spa del sistema impiantistico, sito in località Gotara, nel comune di Massa. Ho letto gli atti e ci sono diversi punti da chiarire, che intendo sollevare e su cui vorrei cortesemente risposte dalla sindaca di Carrara. Rilevo infatti che nel contratto transitorio firmato per la gestione del Cermec non ci sia il minimo accenno ai posti di lavoro. Con il passaggio al gestore unico Retiambiente cosa succederà ai lavoratori del Cermec? Chi li garantisce? Saranno salvaguardati tutti oppure no? Nel documento non c'è alcun impegno di RetiAmbiente in questo senso. RetiAmbiente si farà carico sia di trasformare l'attuale impianto in un biodigestore per la produzione di biometano, per una spesa di 36 milioni di euro, da realizzarsi con o senza i fondi del Pnrr, sia di effettuare le bonifiche, versando di propria tasca 11,1 milioni totali. Si tratta di una cifra enorme, quasi pari ai 12 milioni stanziati dalla regione per la bonifica unitaria della falda Sin/Sir apuana. Nel contratto transitorio – continua Ferri – si dice che RetiAmbiente dovrà poi rientrare in possesso di tutte le somme, quindi non solo gli 11,1 milioni destinati alle bonifiche dell'area Cermec, ma anche i 36 milioni necessari alla costruzione del biodigestore, ma non è chiaro come avverrà la restituzione del denaro messo a disposizione del Cermec. Tutto, infatti, è rimandato alla stipula di un ulteriore accordo, che dovrà essere firmato nel 2023. Chiediamo assicurazioni che non ci rimettano i cittadini con aumento di costi, servizi e tariffe. Nel contratto transitorio inoltre c’è scritto che per tutto il 2023 Ato e Retiambiente si faranno carico di garantire al Cermec un flusso di rifiuti essenziale per il suo funzionamento. Ato, addirittura, si impegna, se necessario, a garantire flussi di rifiuti provenienti anche da fuori ambito e fuori Toscana, ma questo non è possibile senza il permesso della regione. Insomma, ci sono troppe cose non scritte e chiarite, e i cittadini e i lavoratori devono sapere e conoscere questi punti. Ancora una volta il comune di Carrara va a traino di altri e non pensa al territorio: manca un progetto serio e soprattutto l’idea concreta della partita in gioco”.
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Ci sarà una vera e propria “transizione” energetica per il rifugio “Città di Massa”, situato a 900 metri sul Pian della Fioba.
La struttura infatti verrà adeguata con nuove strumentazioni che permetteranno un sostenuto risparmio energetico nei prossimi anni: una vera e propria vittoria per uno dei luoghi di riposo più gettonati di tutto il turismo apuano.
La regione ha deciso di finanziare il progetto, che in totale verrà a costare 239mila euro, con una liquidazione di 75mila, ma solo se ci sarà l’impegno da parte del comune di Massa di investire la parte mancante della somma totale (che ammonta a circa 165mila euro).
Un grande risultato, dunque, ma l’ottimismo deve essere cauto. I primi a proporre questo modus pensandi sono i membri della sezione di Massa della Lega, che nonostante l’apprezzamento per il risultato ottenuto, rimarcano l’importanza di stanziare, e trovare, i soldi mancanti per lo sviluppo del progetto.
La soluzione? Il Carroccio la propone in una nota ufficiale: fine delle divisioni all’interno della maggioranza e un voto unanime al bilancio 2023, senza il quale anche la tranche in arrivo dalla regione potrebbe svanire in un nulla di fatto.
La Lega però non si ferma a mere pratiche burocratiche: nel comunicato, i lavori al rifugio vengono mostrati come l’ennesimo successo della giunta Persiani. Un vero e proprio endorsement in vista delle prossime elezioni comunali.
“Un passo avanti per ridurre le bollette di luce e acqua del rifugio Città di Massa: il progetto elaborato dall'amministrazione Persiani ottiene i primi 75mila euro a fronte di una spesa complessiva di 239mila, necessari per garantire un futuro all'avanguardia alla struttura ricettiva di Pian della Fioba, meta di un turismo escursionistico in forte crescita sulla montagna massese. La sezione comunale della Lega di Massa esprime cauta soddisfazione: è importante ricordare che lo sviluppo del turismo legato ai cammini sia al centro degli obiettivi del sindaco Persiani e dell'intero ambito turistico. Il finanziamento – spiega il Carroccio massese – aiuterà nel sostituire gli impianti di produzione di energia elettrica e calore tramite pannelli solari collegati a impianti di climatizzazione, risparmiando in bolletta e producendo energia totalmente da fonti rinnovabili. Sono state ottenute risorse economiche importanti, ma che da sole non bastano a garantire un intervento completo; la regione ha inoltre specificato che la liquidazione delle risorse avverrà solo se ci sarà disponibilità da parte del comune a cofinanziare l’intervento per la parte restante; quindi, dovranno essere trovati 165mila euro nel bilancio comunale per non perdere i 75mila: un altro motivo per cui si invita i partiti della coalizione a non portare più beghe elettorali in consiglio comunale e quindi a votare senza indugi il bilancio 2023, per evitare di mettere a rischio interventi richiesti da decenni come questo, e che il centro sinistra ha sempre snobbato. Anche questo progetto è un successo dell'intera amministrazione di centrodestra, che ha fin da subito creduto nello strutturare un efficiente ufficio sui bandi europei che ha prodotto molti risultati, fra cui la ricerca del bando regionale in oggetto e la cura di tutti gli aspetti di presentazione del progetto, interfacciandosi con l'ufficio lavori pubblici per ottenere i dati necessari alla sua presentazione”.
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Ecco le foto della strada di via dei Corsi nella quale la giunta Arrighi ha previsto il senso unico direzione salita per il problema della chiusura del cavalcavia. Hanno coperto qualche buca nella strada ma il resto del manto stradale si trova nelle condizioni rappresentate nelle fotografie. La Giunta ha speso quasi un milione di euro per le strade dei bacini marmiferi, per la pulitura delle cunette e per il decespugliamento del verde a lato delle strade e in ultimo per rifare l'illuminazione della rotatoria di Miseglia. Quindi i soldi ci sono ed eccome ci sono. Peraltro lo ripeto ancora una volta per quanto riguarda le strade che portano ai bacini marmiferi occorre chiedere un impegno economico maggiore a chi fa impresa grazie all’estrazione del marmo e non ai cittadini. Tutti gli interventi nel territorio sono utili e importanti ma occorre indicare delle priorità e far capire alla cittadinanza il perché s’intervenga in un luogo anziché in un altro e quale sia la strategia.
Questa strada penso che meritasse un intervento immediato e che la giunta non abbia chiaro quali siano gli interventi da fare. Ho presentato un’interrogazione per fare chiarezza e chiedere all’assessora Guadagni sulla base di quali elementi abbia deciso di destinare le somme a disposizione e di trascurare via dei Corsi pur avendo a disposizione circa un milione di euro.
- Galleria:
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