Politica
Requisiti modificati e verbali vuoti: il consigliere Caffaz spiega come è stato organizzato il bando del comune per direttore del teatro Animosi
A pensar male si fa peccato...ma poi si trovano i documenti che confermano che si aveva ragione. E' esattamente quanto è accaduto al consigliere dell'opposizione del comune di…

Le Rsu del Cermec bollano come non vere le denunce fatte da Menconi della Cgil
Le Rsu del Cermec rappresentate da Chiara Pirozzo della Cisl, Maurizio Bertieri della Uil e Gianluca Della Tomasina di Fiadel prendono le distanze dalle dichiarazioni sul…

Partono a Carrara i restauri della statua di Beatrice d'Este, della statua della Sirena e a Codena del monumento ai caduti
Il monumento a Beatrice D'Este di piazza Alberica, la statua della Sirena di via Carriona e, non ultimo, il monumento ai caduti di piazza Rosselli a…

A Carrara continuano i cantieri e i disagi: prorogata fino a marzo la garatuità dei parcheggi del centro
Per ridurre i disagi a residenti, commercianti e visitatori a seguito dei numerosi cantieri attualmente in corso in tutta la città l'amministrazione comunale ha deciso di prorogare…

Retiambiente Spa: opportuno rinviare l’Assemblea di Cermec per garantire piena validità delle deliberazioni
Retiambiente Spa, nel ringraziare i Comuni di Massa e Carrara per il coinvolgimento nel percorso di rinnovo dell’organo amministrativo di Cermec, informa di aver svolto…

Solo carbone, dalla Befana, per il comune di Massa: il bilancio di Rifondazione Comunista Massa
Il bilancio di fine anno del Circolo della montagna Rifondazione Comunista Massa: "Come da tradizione, anche quest'anno è arrivato il momento dei bilanci: bilancio che non…

"Il Pd non vuole ammettere la sconfitta elettorale della Provincia": il commento del consigliere Mirabella
Il consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella commenta la polemica scatenata dal Pd Massa Carrara in seguito all'elezione del nuovo presidente della Provincia: "Questa non è…

Farneticante, egoreferenziale, un uomo solo al comando che manovra i suoi seguaci: il presidente Pd Massa Carrara Nicola Abruzzese replica al presidente della Provincia Valettini
Massa-Carrara, 28 dicembre 2025 – "Ora basta!": il sindaco di Aulla Roberto Valettini ha imparato velocemente il modus operandi dell'uomo solo al comando e guida, fa…

Luca Nicolini della segreteria del Pd Massa Carrara è il nuovo tesoriere regionale del Pd Toscana
Massa-Carrara, 27 dicembre 2025 – Luca Nicolini, componente della segreteria provinciale del Partito Democratico di Massa-Carrara, è stato nominato nuovo Tesoriere regionale del PD Toscana.La nomina è…

Richiesta irresponsabile dettata dal livore di chi ha perso: il presidente della Provincia e sindaco di Aulla Roberto Valettini risponde all'invito del Pd Massa Carrara ai consiglieri di Aulla di passare all'opposizione
Inaccettabile ed irresponsabile la richiesta della segretaria del PD di invitare i miei consiglieri comunali iscritti al partito ad esprimere la sfiducia che paralizzerebbe l'attività…

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"Discutere, confrontarsi e allacciare rapporti con tutte le forze del centrosinistra per dare continuità al grande lavoro fatto nelle ultime elezioni regionali sono un nostro obiettivo e una priorità - dicono il sindaco Serena Arrighi e il segretario comunale del Pd Luca Barattini - Accogliamo quindi positivamente l'apertura al dialogo che arriva dal segretario comunale di Sinistra italiana Carlo Perazzo. Proprio le regionali hanno fatto registrare anche a Carrara un forte tasso di astensionismo andando a confermare un trend ormai generale e generalizzato. Se vogliamo invertire questa tendenza e coinvolgere nuovamente i cittadini nella vita democratica non possiamo quindi che ripartire dalla politica, dalla buona politica, quella che parla di idee, di grandi temi e che guarda lontano. Dobbiamo ripartire da quel terreno comune dove affondano le proprie radici non solo le forze di maggioranza in consiglio comunale ma tutti coloro che si riconoscono nel centro sinistra. Tanto la lista civica quanto il Partito democratico sono favorevoli alla costruzione del cosiddetto campo largo, consapevoli che questo non possa e non debba essere rispolverato solo quando ci sono delle elezioni all'orizzonte, ma debba essere alla base di un agire condiviso fondato su una comunanza di valori. Da parte nostra c'è la massima apertura a parlare e ad ascoltare qualsiasi interlocutore voglia portare il proprio contributo in maniera costruttiva a cominciare, ovviamente, da Avs, Movimento 5 Stelle, Rifondazione comunista e tutte le forze riformiste".
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"Divertita sorpresa"? La condividiamo! Anche noi ci stiamo ancora chiedendo dove fosse la CISL fino a ieri" comincia così la replica di Menconi della Cgil alle considerazioni fatte da Mastorci della Cisl:"Leggiamo con divertita sorpresa (cit.) le dichiarazioni del segretario della CISL FP di Massa Carrara, Enzo Mastorci, il quale – probabilmente risvegliato da un torpore sindacale durato qualche mese – si è improvvisamente accorto dell’esistenza della struttura “Tiziano” di Aulla. E lo fa con grande clamore, chiedendo addirittura l’intervento del Prefetto. Una presa di posizione tanto fragorosa quanto tardiva. Ma andiamo con ordine. Nel nostro recente comunicato, abbiamo espresso con chiarezza la nostra preoccupazione per il futuro della Tiziano, struttura che – a causa del mancato rinnovo della convenzione da parte del Comune di Aulla – rischia di veder compromessa la continuità dei servizi e le garanzie per i lavoratori. Ci saremmo aspettati, vista la delicatezza del tema, di essere convocati dal Comune e dalla Società della Salute per aprire un tavolo di confronto, come sarebbe naturale in una situazione che riguarda direttamente lavoratori e utenti. E invece, silenzio. Silenzio istituzionale, certo, ma anche sindacale. Perché, fino a oggi, la FP CGIL è stata l’unica sigla a denunciare pubblicamente il malcontento tra il personale e i rischi legati al trasferimento della struttura da Aulla a Fivizzano, nella sede della Fondazione Don Gnocchi. L’unica, finché – guarda un po’ – dopo le nostre dichiarazioni, anche la CISL ha scoperto l’esistenza del problema e ha deciso di occuparsene. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Nel suo intervento sulla stampa, Mastorci si premura di commentare con un certo tono piccato le parole di Menconi (FP CGIL), che si era permesso - inaudito! – di affermare di essere l'unica sigla ad occuparai della questione. E qui il segretario CISL, con l’aplomb di un editorialista del sabato sera, si offende: "forse aver detto che siamo l’unica sigla che si è interessata lo ha fatto rimanere male". Caro segretario, resti sereno: rimanere "male" è difficile quando si leggono ricostruzioni così fantasiose. Ciò che ha colpito, piuttosto, è che la CISL sia tornata a interessarsi della questione solo dopo che la FP CGIL ha pubblicamente denunciato le criticità della situazione ormai evidenti a chiunque non guardi altrove. Ma anziché ringraziarci per aver acceso i riflettori, il segretario Mastorci preferisce lanciarsi in battute personali, sostenendo che Menconi ha “molto tempo libero” e addirittura che "smanetta col cellulare". E qui sì, ci siamo davvero divertiti. Perché se parliamo di tempo libero e cellulari, allora viene spontaneo ricordare quando qualcuno – forse lo stesso Mastorci – smanettava sui social lamentandosi pubblicamente di aver ricevuto una multa dalla Polizia Municipale... per non aver pagato il biglietto del parcheggio. Strano comportamento, soprattutto se si considera che chi parla dovrebbe rappresentare anche la Polizia Municipale. Chissà cosa ne pensano gli agenti. Quanto alla battuta secondo cui Menconi "ha pochi lavoratori da difendere", ringraziamo Mastorci per il tentativo di comicità. Sfortunatamente per lui, i lavoratori ci cercano, ci scrivono, ci incontrano. Forse proprio perché, a differenza di altri, non li incontriamo solo quando ci sono comunicati da firmare o Prefetti da allertare. Ora, ben venga l’attenzione improvvisa. Ma fa specie – e qui sì, il divertimento è reale – che solo dopo il nostro intervento, la CISL abbia scoperto l’acqua calda, lanciando allarmi e convocazioni. Forse il problema non è che Menconi ha "troppo tempo libero", ma che qualcun altro ne ha avuto fin troppo per stare in silenzio. E a questo punto, una domanda sorge spontanea: ma davvero Mastorci è così preoccupato per i lavoratori, o piuttosto per qualcun altro? Perché sarà pure una coincidenza (anzi, sicuramente lo è!), ma resta il fatto che il presidente della SDS, l’ente che gestisce i servizi socio-sanitari è proprio Roberto Valettini – sindaco di Aulla e, guarda caso, avvocato storico della CISL. Chissà che questa “scarsa reattività” della sigla di Mastorci sulla vicenda non sia dovuta più al desiderio di non scontrarsi con il Presidente/Sindaco/Avvocato che non a quello di difendere i lavoratori. Insomma, la sensazione è che per qualcuno il vero impegno non sia nel tutelare chi lavora, ma nel salvaguardare equilibri politici e sindacali. Ma si sa, ognuno ha le sue priorità. Noi, come sempre, scegliamo da che parte stare: quella dei lavoratori".
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La casa di riposo comunale Regina Elena di Carrara è una realtà divisa a metà. Lo sostiene Alessio Menconi segretario provinciale della Cgil che aggiunge: " Il nuovo direttore punta al risparmio, questo si traduce col taglio di ore e personale: una riduzione drastica che punta ad eliminare 19 ore al giorno di assistenza, cioè quattro operatori in meno pronti a prendersi cura dei vostri cari. Certo la parte comunale della struttura è stata rinnovata negli arredamenti, il che fa molta scena, ma la maggior parte della struttura è in mano agli operatori della cooperativa, prima Compass,ora la Salute, che, come molti ricorderanno, hanno passato mesi se non anni difficili, in cui gli stipendi arrivavano a singhiozzo, ma gli stessi operatori non hanno mai mancato un solo giorno a lavoro, garantendo il benessere degli ospiti nonostante l'oggettiva difficoltà ad arrivare a fine mese. Ora la nuova batosta , un progetto che prevede di tagliare quattro teste con la promessa di dislocarle in altri luoghi di lavoro.
L’ amministrazione comunale è informata delle ripercussioni di queste scelte azzardate sulle persone fragili che vengono assistite? La nuova organizzazione prevede l'eliminazione di un unità notturna, per una scelta meramente economica che non tiene conto della sicurezza di operatrici ed ospiti, aggiungendo peso al carico di lavoro già elevato .Plaudiamo al rinnovo degli arredi e dei locali, ma se la contropartita è un taglio ai servizi e alla sicurezza delle lavoratrici noi non ci stiamo. Non ci piegheremo mai a tali decisioni azzardate, prese avendo una visione aziendale , perché per tutti noi ,per tutti gli operatori ,gli anziani fragili, sono famiglia, persone da accudire al meglio e a cui far vivere il più serenamente possibile gli ultimi anni della loro vita. E tutto questo poco ha a che vedere col risparmio. Qui nessuno si risparmia, mai".
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"Dopo mesi di arroganza politica, il Partito Democratico e il sindaco Arrighi continuano a far finta di non sentire il grido d’allarme che da tempo arriva dagli imprenditori del marmo, dagli artigiani e dai lavoratori del comparto" a parlare è Filippo Mirabella, consigliere comunale della Lista Ferri che spiega: "Un grido che parla di famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro, di cave piccole e medie che non riescono a reggere norme complesse e difficilmente applicabili. Ed il PD, che dovrebbe stare dalla parte dei più deboli, ha invece tirato dritto, ignorando chi in questo settore lavora ogni giorno e conosce bene le conseguenze di certe scelte fatte a tavolino. È bene ricordare come nasce la questione del famigerato “50 per cento di lavorato in cava”, oggi al centro dell’impugnazione del Governo sulla legge regionale toscana n. 52/2025. Tutto parte il 31 ottobre 2023, quando gli imprenditori del marmo e il sindaco di Carrara Serena Arrighi avevano firmato le nuove Concessioni per l’utilizzo pluriennale delle cave. In quelle concessioni compare l’obbligo di lavorare in loco almeno il 50 per cento dei blocchi estratti, condizione legata al rinnovo delle autorizzazioni. Una misura che, fin da subito, si è dimostrata inapplicabile per la maggior parte delle cave di piccole e medie dimensioni, prive delle strutture necessarie.
Cosa cambia ora? Con l’impugnazione si apre la strada a una modifica sostanziale della legge. Se la Corte Costituzionale accoglierà le motivazioni del Governo, l’obbligo del 50 per cento potrà decadere o essere rivisto, restituendo margini di operatività alle imprese e imponendo alla Regione una nuova formulazione. Questo avrà inevitabili ricadute anche sulle concessioni firmate nell’ottobre 2023, che potrebbero dover essere rinegoziate o integrate, vista la loro connessione diretta con il principio del “50 per cento in loco”. Il 17 ottobre 2025, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di impugnare la legge regionale riguardante la gestione delle cave sostenendo che viola le normative statali in materia di concorrenza, libertà di iniziativa economica e circolazione delle merci. Sarà quindi inevitabile rivedere modalità e condizioni, con effetti diretti sull’intero comparto del marmo. Come spesso accade nella politica locale, diversi esponenti hanno voluto esprimere la propria soddisfazione per l’iniziativa del Governo. Tra questi, alcuni rappresentanti di Fratelli d’Italia, come i consiglieri Guidi di Massa e Manuel di Carrara, che hanno pubblicamente ringraziato i loro referenti a Roma, Donzelli e Amorese, per l’attenzione riservata al tema. Tuttavia, nelle sedute consiliari a cui ho personalmente assistito, è da riconoscere che l’attore principale che ha realmente portato avanti con coerenza e determinazione la battaglia sul tema del cosiddetto “50 per cento di lavorato in cava” è stato Massimiliano Bernardi.
È stato lui a sollevare per primo la questione nelle sedi istituzionali, presentando emendamenti, interrogazioni e interventi puntuali quando ancora il tema non aveva trovato spazio nel dibattito pubblico. Il suo impegno costante e documentato ha consentito di mantenere viva l’attenzione sulle difficoltà delle piccole e medie imprese del comparto, contribuendo in modo concreto ad aprire un confronto più consapevole e costruttivo sul futuro del settore lapideo. E il PD? Su questo fronte è rimasto in silenzio, forse anche perché era stato proprio il partito di maggioranza ad introdurre quell’obbligo nella legge regionale, ignorando le richieste di revisione e di maggiore equilibrio arrivate dal territorio.La politica locale trova il suo senso più autentico nelle aule consiliari e nelle sedi istituzionali, dove il confronto dovrebbe essere sempre aperto e trasparente. In questa vicenda, tuttavia, il dibattito è apparso a tratti poco chiaro, con posizioni che si sono definite solo dopo l’intervento del Governo. Un confronto più incisivo e condiviso da parte delle altre forze politiche, a sostegno delle istanze sollevate da Bernardi nei mesi precedenti, avrebbe certamente contribuito a rendere il percorso decisionale più efficace e tempestivo. Se l’iniziativa del Governo Meloni andrà in porto, le piccole e medie imprese del marmo — quelle realtà familiari che non sono quotate in borsa e che danno lavoro a decine di cavatori — potranno finalmente contare su regole più sostenibili. Sarebbe la fine di un tentativo, neanche troppo celato, di concentrare il controllo delle cave nelle mani di pochi operatori. Noi continueremo a seguire passo dopo passo l’evoluzione di questa modifica in Regione: ora che è stato eletto il nuovo Consiglio regionale, sarà fondamentale monitorare i lavori, gli emendamenti e il dibattito pubblico. La posta in gioco è troppo importante perché questo tema venga trattato in modo divisivo o con posizioni di parte; è indispensabile che vi sia una condivisione trasversale, sempre nel pieno interesse del territorio e dei cittadini che ne dipendono. Adesso la parola passa alla Regione Toscana, e solo allora si capirà se, oltre ai proclami, resterà qualcosa di concreto e positivo per il futuro delle piccole e medie imprese del comparto lapideo".
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Nuovo attacco del sindaco di Carrara Serena Arrighi al governo, questa volta in relazione alla legge regionale sul marmo bloccata: "Marmo: dal governo solo propaganda, le modifiche alla legge regionale non avrebbero effetti a Carrara. Nonostante i commenti di giubilo di esponenti del centrodestra cittadino e provinciale, questa uscita sembra essere solo l'ennesima ripicca voluta da Roma nei confronti di una Regione, la Toscana, che da anni ha intrapreso con coraggio la strada di riforme che guardano alla sostenibilità ambientale, al rispetto dei lavoratori e allo sviluppo dell'economia locale. Al di là degli annunci e dei titoli sui giornali questa modifica non cambierebbe nulla sulla gestione del lapideo a Carrara e non lo farebbe perché a Carrara in questi anni si è lavorato bene confermando sempre di più il ruolo della nostra città come punto di riferimento per il lapideo nazionale. A Carrara, cosa che forse è sfuggita a quegli esponenti del centrodestra locale che ora gridano al successo, nell'ottobre del 2023 tutte le cave hanno firmato convenzioni nelle quali si impegnano, tra l'altro, a rispettare il parametro del 50 per cento di lavorazione in loco rendendo quindi ininfluente in partenza l'intervento del governo. I tentativi di intervento nel lapideo da parte di Roma sembrano piuttosto un modo per ovviare a quello che il centrodestra non ha mai fatto là dove è stata al governo locale. Carrara in questi anni non solo ha firmato convenzioni con tutte le imprese escavatrici, ma si è dotata, solo per fare alcuni esempi, di un nuovo disciplinare per la concessione degli agri marmiferi, ha introdotto la tracciabilità dei materiali estratti, ha creato un osservatorio sul marmo ha, in altre parole, affrontato in maniera seria e strutturale tutto quello che riguarda un settore tanto importante della propria economia nel solco di un percorso virtuoso nato con la legge regionale 35 del 2015 e sviluppato poi dalle varie amministrazioni cittadine. Oggi a Carrara ci sono regole certe per tutti e un terreno fertile per lo sviluppo e la crescita del settore, uno scenario ben diverso, per fare un esempio, da quello di Massa. A pochi chilometri da qui, dove è il centrodestra a governare, in tutti questi anni si è assistito a un generale immobilismo, senza riforme, senza novità, senza regolamenti che tutelino lavoro e ambiente. Probabilmente è questo il modello che vuole il centrodestra, un modello dove dietro una 'libertà d'impresa' di facciata si nasconde un desiderio di sfruttare le nostre montagne il più possibile senza lasciare nulla alla comunità".
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Dati non molto confortanti emergono dal rapporto del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nella provincia apuana. Ad analizzare i risultati è Michele Folloni segretario generale Cisl Toscana Nord: "Il nuovo Rapporto del Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita 2025 registra per la provincia di Massa Carrara un piccolo passo avanti: 70ª su 107 province italiane, in crescita di due posizioni rispetto all’anno scorso. Un miglioramento che però non nasconde le criticità strutturali del territorio, che rimane tra i fanalini di coda della Toscana, il cui quadro resta diseguale. Nel panorama regionale, la classifica conferma una forte distanza tra le province toscane: Siena (14ª) guida la regione, seguita da Prato (31ª), Pisa (34ª) e Firenze (36ª), tutte nella fascia medio-alta. Pistoia (61ª) e Lucca (68ª) si collocano poco sopra Massa Carrara, che resta ultima in Toscana per qualità della vita complessiva.
L’indice demografico conferma una popolazione molto anziana (posizione 96ª), con un tasso di natalità tra i più bassi d’Italia (102ª) e un’età media al parto di 33 anni, segno di un ritardo nei progetti familiari.Sul fronte sanitario, i dati sono drammatici: geriatri attivi (104ª posizione), una delle peggiori disponibilità di specialisti in Italia. I dati sul consumo di farmaci antidepressivi (105ª) sono tra i più alti del Paese, segno di un diffuso disagio psicologico e sociale. La mortalità generale (101ª) e la speranza di vita alla nascita (65ª) indicano un sistema sanitario e ambientale da rafforzare. A peggiorare il quadro, la forte emigrazione ospedaliera (72ª): molti cittadini sono costretti a curarsi fuori provincia, spesso fuori area vasta, la peggiore performance in Toscana.
Tra le voci più gravi emerge il tasso di infortuni mortali e invalidanti, dove Massa Carrara precipita al 106° posto su 107. Un dato allucinante, che riflette il peso del settore lapideo, dove il rischio rimane altissimo nonostante controlli e sensibilizzazione. Anche il rischio idrogeologico (posizione 96ª) contribuisce a rendere il territorio fragile e vulnerabile.
Sul piano economico, Massa Carrara si colloca a metà classifica (49ª per ricchezza e consumi), ma soffre una bassa presenza di amministratori comunali under 40 (70ª), segno di un sistema politico e istituzionale poco rinnovato. Un piccolo segnale positivo arriva dal mondo culturale: la provincia risulta prima in Italia per numero di librerie attive, un indicatore raro di vitalità sociale e curiosità intellettuale in un contesto difficile. Dietro i numeri ci sono persone – anziani soli, giovani che emigrano, lavoratori che rischiano ogni giorno. Serve una strategia che tenga insieme sanità, sicurezza, lavoro e servizi sociali, non solo crescita economica, è la riflessione che emerge leggendo i dati del Sole 24 Ore. La sfida per Massa Carrara è dunque trasformare la resilienza in rinascita: difendere il lavoro, ma anche la vita, la salute e il futuro delle comunità".
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"Il governo interviene per rimediare a una norma sbagliata e fa quello che era inevitabile: impugnare una legge regionale inapplicabile, scritta male e approvata contro il parere di chi nel settore ci lavora ogni giorno" inizia così il commento del consigliere comunale dell'opposizione Massimiliano Bernardi in relazione alla legge regionale sulle cave che è stata impugnata dal governo. "C’è bisogno di un tavolo con imprese commercianti artigiani e lavoratori - prosegue Bernardi che da anni si batte per portare l'attenzione sui risvolti che la legge regionale avrebbe avuto sugli addetti del settore - perché il regolamento comunale e la legge Regionale sono completamente al di fuori di ogni logica di impresa e rischiano di mettere in ginocchio l’intero comparto, altroché 50 pe rcento. Il governo ha impugnato la legge perché il testo viola principi costituzionali come la libertà d’impresa e la concorrenza.Ricordo che la norma regionale, approvata dalla giunta toscana a fine legislatura, impone alle imprese di lavorare in loco almeno il 50 per cento del materiale estratto e introduce vincoli burocratici tali da rendere impossibile l’attività per la maggior parte delle cave . È una misura scritta in astratto, senza alcuna valutazione di impatto reale. È per questo che il Governo, con senso di responsabilità, ha dovuto intervenire. Questa legge, di fatto blocca interi cantieri e mette a rischio centinaia di posti di lavoro. Le piccole cave ma anche sostanzialmente quelle piu’ strutturate non avrebbero mai potuto raggiungere la soglia del 50 per cento di lavorazione in loco. Inoltre, la norma è stata scritta ignorando le specificità dei territori montani, dove gli spazi e le infrastrutture non consentono la realizzazione di impianti di lavorazione. Tutto questo è stato denunciato per mesi, nel silenzio generale del PD. Serve una nuova legge, costruita insieme ai comuni, ai lavoratori, ai rappresentanti del settore e ai cittadini, che coniughi davvero tutela ambientale e sviluppo".
- Intervento del sindaco Arrighi sulla sicurezza urbana: presa di coscienza troppo tardiva per Avenza Si R-Esiste
- Polemica Sanatrix di Aulla: Martorci segretario generale Cisl Fp Toscana Nord replica a Menconi della Cgil
- Intervento di Cosimo Ferri in occasione della 75ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro
- Nuovo regolamento del verde urbano: commissioni comunali sempre aperte al dialogo con le associazioni. Le presidenti Carusi e Barghini respingono l'attacco di associazione ARCA
- Retiambiente replica ad Avenza Si R-Esiste sulla raccolta pomeridiana dei rifiuti
- Campo largo Pd/5 Stelle a Carrara: il Pd lo propone ma vuole parlare solo con "le persone giuste" del Movimento
- Commissione Ambiente a Carrara: il comune sceglie la delegittimazione invece del confronto sul Regolamento del Verde. Episodio indegno secondo associazione ARCA
- Il Polo P&S: avviso di sfratto all’amministrazione Persiani dai “luoghi che non contano”
- Porto di Carrara: il dibattito ha dimenticato ambiente e salute secondo il comitato Ugo Pisa
- Via Trento a Marina di Massa ancora senza segnaletica: nuovo appello dei consiglieri Pd Tarantino e Santi


