Politica
Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

PABE del Comune di Massa, Consigliere Paolo Balloni (Lega): "Soddisfatti dell'approvazione, il Piano rispecchia la visione della Lega che coniuga impresa, ambiente e sicurezza"
L'approvazione dei Piani Attuativi di Bacino Estrattivo (PABE) da parte del comune di Massa è un passaggio cruciale per il futuro del settore del marmo. Il…

Risse, danni e furti a Massa: per i consiglieri del Pd Serve un tavolo per una città più sicura
Negli ultimi mesi Massa sta vivendo una situazione sempre più preoccupante. Si susseguono episodi di violenza, danneggiamenti a edifici e attività, risse, atti di vandalismo e perfino furti…

Degrado ex liceo scientifico Marconi di Carrara: secondo il Polo progressista e sinistra Massa la responsabilità del recupero è del governo Meloni
Il Polo progressista e di sinistra, composto da M5S RC e Mcc, deve evidenziare, sin qua, la totale indifferenza del governo Meloni di fronte alla necessità di recuperare…

Solidarietà del Comitato Cava Fornace ai cittadini di Empoli: "Il referendum è una battaglia di tutti"
Il Comitato ex Cava Fornace esprime il proprio sostegno ai cittadini e alle cittadine di Empoli che il prossimo 9 novembre 2025 saranno chiamati a…

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Associazione ARCA - Insieme per la rigenerazione e per la cura dell'ambiente ha commentato il finanziamento privato per adeuare lo stadio della Carrarese alla serie B: "Con l’articolo 21 del Regolamento degli Agri Marmiferi, chi realizza un’opera “di interesse pubblico” ottiene proroghe estrattive da decine di milioni. Ora il concessionario – che è anche proprietario della Carrarese – finanzia l’ampliamento dello stadio in cambio di tempo e potere. Il Comune applaude. La democrazia arretra. Carrara cambia volto «grazie al gioco di squadra» tra Comune, imprese del marmo e Carrarese Calcio 1908. Così la sindaca ha presentato l’operazione: ristrutturazione integrale dello stadio dei Marmi – nuova Curva Nord, rettilineo, spogliatoi, capienza a 5.500 posti – con 3 milioni di euro messi sul tavolo da Gemignani & Vanelli Marmi e da Ingegner Giulio Faggioni (IGF Marmi). Peccato che quel “gioco di squadra” somigli piuttosto a una partita truccata. Le imprese, concessionarie di cava, grazie all’articolo 21 del Regolamento degli Agri Marmiferi (che consente proroghe in caso di realizzazione di opere di “interesse pubblico”), ottengono estensioni pluridecennali. Nel caso specifico, poi, una di esse, Gemignani-Vanelli, è anche proprietaria della Carrarese Calcio 1908, squadra che trarrà un diretto vantaggio patrimoniale e sportivo dall’opera. Si configura così un conflitto d’interessi palese e gigantesco. Un cortocircuito perfetto che in qualsiasi amministrazione moderna dovrebbe far scattare un allarme democratico: qui vengono minati trasparenza, separazione dei ruoli e valutazione imparziale del pubblico interesse.
In parole semplici: chi scava paga l’ampliamento dello stadio dove gioca la squadra che possiede, e in cambio ottiene anni di escavazione di una risorsa naturale che appartiene a tutti. Non è un baratto: è l’illusione di un baratto. Nel baratto le parti hanno un valore simile; qui si scambia un investimento da 3 milioni per proroghe che fruttano decine di milioni. I dati ufficiali parlano chiaro: secondo il comune di Carrara, i valori medi dei marmi più pregiati sono saliti del 30 per cento rispetto al 2020. Un blocco di Calacatta o Statuario vale oggi 7.677 euro a tonnellata. Una cava ne estrae decine di migliaia all’anno. Nel 2023, il Comune ha incassato 26 milioni in canoni e contributi, una cifra ridicola rispetto a un giro d’affari che supera il miliardo. Alla collettività restano meno di 25 euro per tonnellata estratta.Carrara non riceve un ospedale, una scuola o un campus: riceve un ampliamento dello stadio. È il nuovo feudalesimo: i signori delle cave offrono un contentino e ottengono il dominio sul contado. Solo che qui spariscono le Apuane.Leggendo i progetti finanziati per ottenere proroghe, ci si chiede se gli amministratori sappiano ancora di vivere in una democrazia del XXI secolo o in uno staterello pre-unitario. Questo mecenatismo è una forma elegante di elemosina, e l’amministratore che lo accetta impersona un ruolo regressivo: è il funzionario del signorotto, non un rappresentante del popolo. Il meccanismo è sempre lo stesso: lo stato si ritira, il comune non tassa chi più guadagna, ma accetta un favore. La rendita si trasforma in potere politico. Il concessionario sceglie l’opera da finanziare e la classe dirigente da sostenere. Il comune si limita a ratificare, non a governare. Eppure l’articolo 53 della Costituzione è chiaro: le tasse si pagano in base alla capacità contributiva, e le entrate devono servire al bene pubblico. Tassare il marmo al giusto prezzo è un dovere costituzionale. Invece, a Carrara si accetta l’obolo del potente.
In questa città, l’estrazione è chiamata imprenditoria. Ma non c’è nulla di imprenditoriale nel vendere una risorsa che giace nel suolo. Nessun rischio, nessun ingegno. Solo fortuna geologica. E chi detiene questa rendita, non investe, non assume, non innova: scava. E quando la concessione scade, offre un teatro, una curva, una piazza. Carrara è la versione italiana del modello cinese in Africa: infrastrutture in cambio di materie prime. Ti costruiscono una strada e si portano via il coltan. Qui ti offrono uno stadio e si prendono le montagne. Il vero scandalo non è che i concessionari finanzino opere pubbliche. È che siano loro a decidere quali opere, quando, a che prezzo. Le assemblee elettive non decidono, ratificano. Le priorità non emergono da un piano pubblico, ma da interessi privati. Il comune di Carrara aveva già messo a bilancio i fondi per lo stadio. Ma si è fermato. Ha preferito il patto privato. Ha dismesso il bilancio in favore della trattativa. E intanto la città è a pezzi: scuole, strade, frazioni, edilizia popolare, piscine. Tutto manca. Ma lo stadio avrà la sua curva. La Carrarese giocherà in casa. E il padrone del marmo dormirà sereno. In tutto ciò, non c’è nulla di inevitabile. Solo un gigantesco inganno democratico. Il calcio diventa coperta, oppio delle Apuane. Basta la curva nuova perché molti smettano di pensare. Accettano lo scambio come tifosi, non come cittadini. Così si applaudono operazioni che, in altri contesti, farebbero gridare allo scandalo.
E allora chiediamoci: è davvero follia pretendere che le cave paghino il giusto? Che lo stadio si faccia con soldi pubblici, frutto di canoni equi? Che la rendita venga tassata e ridistribuita? Un vero amore per Carrara non è cieco tifo. È difendere le montagne, pretendere trasparenza, imporre che le risorse della città restino alla città. Il vero tifoso dovrebbe guardare oltre il rettangolo di gioco. Notizia appena diffusa: gli abbonamenti aumenteranno fino al 60 per cento perché la curva è nuova. Così, mentre i tifosi pagheranno di più per sedersi su una gradinata regalata con i soldi delle loro montagne, il vero derby lo stiamo perdendo tutti: quello tra il futuro di Carrara e gli interessi di chi ha trasformato le Apuane in un bancomat di marmo".
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Il triste destino dell'opera "La Nottola" di William Norris, collocata e costantemente vandalizzata, nel Parco di Villa Fabbricotti alla Padula, torna ad essere segnalato dalla consigliera Maria Mattei che sui social ha evidenziato: “Sembra che non ci sia pace per la “Nottola”, detta anche “Nottola di Hegel”, un’ opera che lo scultore americano William Morris realizzò nel 2002 per l’XI^ Biennale del Marmo. La situazione testimonia l’ incuria e la disattenzione dell’ amministrazione comunale verso un patrimonio prezioso come quello raccolto all’ interno del Parco di Villa Fabbricotti alla Padula. Nel 2024 ho segnalato le condizioni di “Omaggio a Rousseau” di Finley e un anno dopo l’ amministrazione ha finanziato un intervento di pulitura delle opere. Quel parco richiede una cura continua, come accade in tutti i parchi di scultura ambientale. Questo vale ancora di più per la Padula, che ha problemi notevoli, a partire dalla necessità di verificare lo stato delle mura su cui insiste la Torretta, il bellissimo ingresso alla villa, progettata da Leandro Caselli nel 1890. Ora di nuovo la Nottola! Sparita una prima volta, fu poi ritrovata, poi sparì di nuovo ed infine fu sostituita da una copia. Mettere testa sull’ intero patrimonio di sculture esistente a Carrara è un dovere e va ben oltre l’intervento sporadico fatto dopo segnalazioni o peggio furti o danneggiamenti. Ma le collezioni che potrebbero essere acquisite, vedi Signori, le opere lasciate in depositi museali non idonei, nonostante le numerose segnalazioni fatte da commissioni competenti e in consiglio comunale, quelle ancora più sfortunate perchè dimenticate in giardini umidi a riempirsi di muschio, vedi “ la donna” di Binelli e ancora le opere del Cimitero monumentale di Marcognano e le maestà sparse per la città, le tracce perse del nostro passato come i segni della visita di illustri personaggi, lasciati sul portale di un antico e importante studio d’ arte sulla Carriona, oggi persi per sempre, sono indicatori di politiche culturali poco attente alla sostanza. La cura quotidiana del patrimonio costa soldi e lavoro costante, spesso faticoso e fatto in silenzio, senza paginate sui giornali, ma amministratori degni di questo nome dovrebbero capire che tutti i nastri tagliati e le foto fatte sull’ effimero sbiadiranno presto, “il tempo di incartare le uova” dicevano i vecchi, e lasceranno il nulla”.
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dai gruppi consiliari di "Massa è un'altra cosa" e del Partito Democratico, firmato da: Dina Dell’Ertole, Ivo Zaccagna, Enzo Romolo Ricci, Giovanna Santi, Gabriele Carioli, Stefano Alberti, Daniele Tarantino.
In merito alla recente approvazione in Consiglio comunale di una "mozione" postuma per la candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura, e no con un documento ad hoc, votazione forse che serviva per colmare il deficit istituzionale ed irrobustire il dossier, i gruppi consiliari di "Massa è un'altra cosa" e del Partito Democratico rimangono "basiti ed interdetti su quanto tale posizione abbia generato, con retropensieri falsi ed inesistenti generando azioni propagandistiche di colleghi fuori luogo e gratuiti". I gruppi intendono chiarire pubblicamente le ragioni del proprio voto contrario. "La scelta non è in alcun modo legata a una contrarietà al progetto in sé – che anzi può rappresentare un’opportunità importante per la città – commentano - bensì a un metodo che la maggioranza continua a perseguire, improntato all’esclusione e alla totale assenza di dialogo. Nessuna fase di condivisione è stata attivata: né sul piano politico all’interno dell’assise comunale, né con i portatori di interesse culturali del territorio. Le opposizioni non sono mai state coinvolte né informate sulle tappe del percorso, né tantomeno sulla composizione del comitato promotore o sulla visione progettuale". E aggiungono: "Il nostro voto contrario è un atto di coerenza e responsabilità: non possiamo avallare un processo costruito unilateralmente, senza alcuna trasparenza e senza il minimo coinvolgimento". I gruppi consiliari Mac e PD ribadiscono che "la cultura deve essere un terreno di partecipazione diffusa, non uno strumento di propaganda o un'occasione per affermare un primato politico. Serve un approccio istituzionale serio, in grado di valorizzare le competenze del territorio e costruire un progetto condiviso, credibile e all’altezza di una candidatura nazionale". Per questo motivo, avanzano una proposta concreta: "Aprire un tavolo istituzionale allargato a tutte le forze consiliari, con un reale confronto sul percorso; allargare e ridefinire il comitato promotore, con figure autorevoli e rappresentative del panorama culturale massese; coinvolgere attivamente scuole, associazioni, operatori del settore e cittadini, in un percorso partecipato e non calato dall’alto". Infine: “Non abbiamo bisogno di una candidatura costruita per slogan, ma di un progetto condiviso, radicato nella città e capace di far emergere tutto il potenziale culturale del nostro territorio". I gruppi consiliari rinnovano il proprio impegno "per lavorare su tutte le proposte valide per Massa, ma lo faranno sempre nel rispetto dei principi di trasparenza, partecipazione e coerenza istituzionale".
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Forza Italia Carrara: l’opinione del segretario comunale Giuseppe Bergitto sulle affermazioni del gruppo consiliare PD sulla stampa.
"L'articolo fatto uscire dal gruppo consiliare PD in questi giorni sul tema case popolari sfiducia nuovamente la Sindaca Arrighi in modo palese e fa notare quanto questo governo e le forze politiche che lo appoggiano stiano vagando in stato di confusione totale senza un progetto serio di rilancio della città. Il Consigliere PD Gianmaria Nardi scrive: "I 7 consiglieri del PD hanno spinto per volere il finanziamento pubblico per la costruzione di nuove case popolari ma che le volevano alla colonia Vercelli a Marina (ex progetto pentastellato) poi non hanno più saputo nulla e forse il tutto è stato deciso nell'esecutivo senza la loro approvazione, mentre gli altri 8 consiglieri di maggioranza erano già d'accordo sul costruire a Morlungo". Questa giustificazione da mal di testa non regge visto che il PD è rappresentato in consiglio comunale con il più ampio gruppo consiliare rispetto agli altri gruppi di maggioranza, e anche ben rappresentato in giunta, come facevano a non sapere? Il gruppo consiliare PD continua col dire: "Collocare alloggi popolari all’ex Colonia Vercelli poteva forse rivelarsi una scelta poco felice dal punto di vista turistico, ma dopotutto proprio quell'area chiamata Paradiso (proprio per la sua bellezza) è stata sacrificata per fare spazio a un polo fieristico che poi sarebbe caduto in disgrazia e proprio in quell’area, il lungomare, è stato scelto per mettere la sede di Nausicaa con tutti i mezzi e i cassonetti in bella vista". Ma chi ha deciso di vendere la sede di Nausicaa in viale da Verazzano per spostare tutto a Carrara Fiere per provare a salvare il complesso fieristico e come fa il Pd a non far parte di queste decisioni se governa con la maggioranza più elevata? Riscarica la colpa sulla Sindaca e sulla Giunta? Dal mio punto di vista siamo alla follia o abbiamo un PD che non sa più cosa fare e fa pagare alla citta una faida interna tra il gruppo consiliare e la giunta con un silenzio del segretario Luca Barattini spiacevole. L'imbarazzante articolo dimostra nuovamente come la nostra bella città abbia bisogno di una politica diversa, più pragmatica e con una visione seria di rilancio del comune senza prese in giro di chi ha sempre governato. Forza Italia vuole un esecutivo serio e una maggioranza che lo sostiene con le idee chiare e con credibilità politica. Cosa che oggi non abbiamo".
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Marco Guidi coordinatore provinciale Fratelli d'Italia e da Massimiliano Manuel coordinatore comunale Fratelli d'Italia.
"Mentre Eugenio Giani si lancia in promesse ambiziose per portare la sanità toscana al primo posto in Italia, chi vive fuori dal triangolo Pisa-Firenze-Siena assiste da anni a una realtà ben diversa. La sanità pubblica in Toscana è oggi un sistema sempre più sbilanciato, centralizzato nelle solite città, mentre le periferie, come la provincia di Massa-Carrara, sono condannate all'isolamento e al progressivo indebolimento dei servizi essenziali. A leggere le dichiarazioni del presidente uscente, sembrerebbe che la Toscana sia un modello perfetto: "seconda in Italia per qualità della sanità pubblica" e pronta a salire sul gradino più alto del podio. Ma basta guardare i disagi quotidiani dei cittadini nelle aree marginali per capire quanto questa narrazione sia scollegata dalla realtà. Liste d'attesa infinite, personale medico insufficiente, reparti depotenziati o a rischio chiusura: questa è la sanità che conoscono i cittadini apuani, sempre più costretti a rivolgersi altrove per ottenere cure tempestive e adeguate. L'accentramento su Firenze, Pisa e Siena non è una novità: è la regola. Tutte le riforme sanitarie targate Giani hanno avuto come effetto quello di rafforzare i grandi poli universitari e ospedalieri a discapito delle province. E ora si parla addirittura di fare della Toscana il centro nazionale per lo studio dell'intelligenza artificiale. Anche in questo caso, i territori che già godono di risorse e infrastrutture continueranno a crescere, mentre il resto della regione resta spettatore. Sul fronte occupazionale, il presidente rivendica una crescita del tasso di occupazione dal 65% al 70% in cinque anni. Ma la verità è che questa crescita è frutto delle politiche nazionali del governo Meloni, non certo delle scelte della Regione. La riforma del mercato del lavoro, la spinta alla formazione tecnica, l'abolizione del reddito di cittadinanza – che ha riportato molti cittadini al lavoro – sono tutte misure portate avanti da un governo che Giani ha sempre osteggiato. Infine, sul tema dell'istruzione, si promette di investire sugli ITS, gli istituti tecnici superiori. Ma anche qui servirebbe coerenza: non basta parlarne nei convegni, bisogna aprirli davvero nei territori che ne sono ancora privi. In provincia di Massa-Carrara, ad esempio, si attende da anni un investimento concreto in questo senso. La verità è che Giani non può fare altro che rincorrere i risultati ottenuti grazie all'azione del governo nazionale e delle amministrazioni locali guidate dal centrodestra. Mentre lui parla di "valori fondamentali" e "successi toscani", i cittadini delle province più trascurate continuano a confrontarsi con disservizi, mancanza di prospettive e una politica regionale sempre più autoreferenziale".
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“La vicenda del Murlungo passerà come emblema di questa esperienza amministrativa di Carrara, esperienza che ormai in molti auspicano arrivi al capolinea”: è quanto affermano dal comitato Avenza Si R-Esiste che ha ripercorso tutte le tappe della vicenda: “È da subito parsa assurda la dislocazione del progetto dalla ex Colonia Vercelli all’area ex SIN del Murlungo. Nel novembre 2023, l'assemblea dell’ERP di Massa Carrara aveva approvato la costruzione di 28 nuovi alloggi poplar nell’area dell’ex Campo Profughi. Il Progetto presentato dal commune di Carrara, che ha un potere decisionale in Erp del 40 per cento, aveva superato quello presentato dal commune di Massa per la zona Casette. Il Comitato Si R-Esiste ha, in più occasioni, ribadito che un intervento da sei milioni di euro in quella zona di Marina, avrebbe portato all’avvio del recupero di un bene pubblico in stato di abbandono, e, soprattutto, avrebbe consentito a famiglie in stato di bisogno, di abitare in una zona confortevole, munita di ogni servizio: prerogative,, queste alla base di una logica che il sociale dovrebbe fare propria. In una successiva assemblea di Erp nel 2024, a quanto pare, l’amministrazione comunale di Carrara, avrebbe sostituito il pogetto iniziale con quello in zona Murlungo, in quanto presumibilmente ritenuta dalla stessa amministrazione comunale più adatta.
Da quando è venuto a conoscenza di ciò, il Comitato Si R-Esiste si è mobilitato per mostrare l’erroneità di tale scelta, che pare a tutti gli effetti inadeguata e sintomatica di una totale non conoscenza dei luoghi. Da lì la necessità di organizzare due settimane fa un corteo di protesta a cui hanno aderito più di 200 persone, per fare rumore sulla vicenda e fare luce sui punti palesemente dolenti di tale ubicazione: mancanza di viabilità, rete fognaria insufficiente, assoluta assenza di servizi, ma soprattutto grandi e gravi incertezze sulla salubrità della zona scelta, che ancora paga il prezzo dell’inquinamento mai seriamente affrontato dell’area, che era SIN e poi SIR.
Un consiglio comunale disarmante ha buttato giù definitivamente la maschera sulla qualità e spessore di chi amministra la città: l’intervento dell’avvocato Antonio Battolla, portavoce di Si R-Esiste e dei cittadini coinvolti, non è stato ritenuto degno di una sola parola di replica o giustificazione da parte del primo cittadino, e neppure di uno sguardo. D’altra parte, è prassi consolidata del sindaco e di molti assessori non prestare attenzione a chi parla e distrarsi col cellulare. Cosa che non va assolutamente bene. Come Comtato Avenza Si R-Esiste abbiamo trovato estremamente disdicevole la risposta dell’assessore Moreno Lorenzini che, dopo l’infelice battuta sul fatto che noi non volessimo le case popolari, cosa assolutamente infondata e in netto controstato con la nostra costante attenzione ad un sociale non alla rovescia come quello proposto, ha provato a salvare il progetto con farraginose giustificazioni, ben smontate dagli interventi di Maria Mattei e di Andrea Vannucci, consiglieri comunali e dalle immediate proteste dei cittadini di Avenza. Siamo arrivati così alle ultime fasi della vicenda: il sindaco, dopo avere attaccato il presidente dell’ERP dottor Panfietti (fresco di rielezione con il voto anche del sindaco Arrighi) attribuendogli responsabilità non di sua competenza e vanificate dallo stesso ruolo ricoperto da chi ha proposto tale progetto, ha rimbalzato la colpa sulla maggioranza, che avrebbe deciso in tal senso.Infine abbiamo letto la nota del PD, che, di fatto prende le distanze da questa decisione, rendendo palese che il progetto del Murlungo non posava solo su un terreno malsano, ma che anche le fondamenta decisionali non erano solide.Il Comitato Si R-esiste, a prescindere dagli ultimi eventi, continuerà a far sua la battaglia per rendere questa zona, degna di essere non solo vissuta in sicurezza da chi già vi vive ma anche evitando che un’eccessiva cementificazione in una zona fragile sotto molti aspetti, deteriori definitivamente quanto già appare assi critico”.
Il comitato Avenza Si R-Esiste ha preparato anche una dichiarazione che è stata firmata da diversi cittadini. Ecco il testo:
"Noi cittadini di Avenza che risiediamo nella zona che da disposizioni del Comune di Carrara (ribadite e difese nel consiglio del 15 luglio scorso) sarebbe stata deputata alla costruzione di un edificio per 28 alloggi popolari, abbiamo fin da subito evidenziato l'errore di tale scelta.Per noi che ci viviamo quotidianamente, questa costruzione renderebbe ancora più difficili le condizioni di vivibilità della zona, in cui manca una viabilità scorrevole, in cui i mezzi di soccorso già faticano a passare, con strade strette, polverose, non curate, abbandonate e tenute pulite solo da chi abita la zona. Un'ulteriore congestione di traffico porterebbe al collasso la percorribilità. Da anni attendiamo interventi per migliorare la zona in cui viviamo. Che senso ha cementificare ancora in zona alluvionabile? Che senso ha costruire in una zona che andrebbe bonificata in primis per noi cittadini che la abitiamo? Senza considerare gli orribili odori ormai giornalieri che provengono dal vicino Cermec. Che senso ha non favorire prima il miglioramento delle condizioni per gli attuali residenti e poi semmai verificare la possibilità di nuove costruzioni? Il nostro timore è stato fin dall'inizio di trovarci a combattere una lotta impari, inascoltati e con i giochi già fatti. La nostra gratitudine va al Comitato SI R-ESISTE, che ci ha ascoltato e fatto propria la nostra battaglia che ha condiviso fin dall'inizio, promettendoci con onestà solo di unire la loro voce alla nostra nel grido disperato contro tale decisione, per noi e per i destinatari stessi di tale progetto. Ci siamo trovati con persone che hanno messo a disposizione, tempo, idee, energie e competenze. Non sappiamo come andrà a finire questa brutta pagine dell'attuale amministrazione comunale, ma dobbiamo fin da ora ringraziare il Comitato di cui ci sentiamo già parte integrante come loro si sentono parte di noi".
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Da settimane assistiamo a un dibattito interno al Comune di Carrara, sul quale questa amministrazione non intende intervenire sotto alcun profilo. Tuttavia, si tratta di una questione di interesse territoriale, riguardante l’utilizzo del finanziamento regionale per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Per comprendere appieno la vicenda, è utile fare un passo indietro e ricostruire quanto accaduto. Il Comune di Massa, così come quello di Carrara, era stato inserito nella graduatoria del programma PINQUA per due progetti inizialmente non finanziati: per Carrara, l’intervento previsto all’ex colonia Vercelli, comprendente diverse opere tra cui la realizzazione di alloggi popolari; per Massa, un progetto che prevedeva sia la riqualificazione della Filanda di Forno sia la costruzione di nuovi alloggi popolari nella località Casette. Quando, tempo fa, la Regione Toscana emise un bando per finanziare nuovi alloggi popolari, si aprì un confronto all’interno del LODE per decidere quale dei due progetti sostenere, se quello di Carrara o quello di Massa. In quella circostanza, i comuni amministrati dal centrosinistra decisero di appoggiare la proposta del Comune di Carrara, ritenendo prioritari i 24 alloggi previsti rispetto ai 18 previsti per Massa. Il Comune di Massa, pur riconoscendo che il numero degli alloggi a Carrara fosse superiore, sottolineò che quest’ultimo possedeva già un patrimonio abitativo popolare significativamente maggiore rispetto a Massa, con molte unità ancora da recuperare e ristrutturare. Inoltre, l’intervento a Casette avrebbe consentito la riqualificazione di un borgo montano a rischio spopolamento, generando un impatto sociale potenzialmente più rilevante. All’epoca prendemmo comunque atto della decisione, senza sollevare alcuna contestazione, obiezione o polemica, proprio nel rispetto dei rapporti istituzionali. Apprendiamo tuttavia, in queste settimane, che il Comune di Carrara non solo non è ancora riuscito ad avviare l’intervento e quindi a utilizzare i fondi regionali, ma ha anche deciso — per ragioni su cui non intendiamo esprimere giudizi — di spostare il progetto dall’ex colonia Vercelli alla zona del Morlungo, oggi anch’essa oggetto di discussione. Con il solo intento di evitare che preziose risorse regionali vadano perdute per il nostro territorio, l’amministrazione comunale di Massa intende formalizzare nei prossimi giorni agli enti competenti la propria disponibilità a subentrare, utilizzando le medesime risorse per realizzare l’intervento previsto nella località Casette.
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"La mozione approvata in Consiglio comunale su Massa Città della Cultura aveva l'obbiettivo di trovare, oltre alla condivisione e al sostegno trasversale di più enti, anche quello di tutte le forze politiche dell'assise massese, con il fine di accogliere proposte e di costruire un progetto, nonchè per rafforzare l'impegno su ogni fronte per far diventare tale idea ambiziosa una realtà. - dichiara Eleonora Cantoni, Segretario e consigliere comunale Lega Massa - Un risultato che l'Amministrazione Persiani sogna per la propria città e che potrebbe, non solo essere volano importante dello sviluppo culturale, turistico e dunque anche economico del Comune ma anche uno strumento con cui risvegliare la coscienza, la consapevolezza e l'orgoglio di un'identità territoriale e di una cultura di appartenenza storico culturale che tutti i cittadini massesi, per nascita o per scelta, dovrebbero avere. Teniamo conto poi di come un tal riconoscimento riverserebbe influenza positiva a cascata su tutto il territorio provinciale. Lo ha capito bene la Lega, la maggioranza, la minoranza di centrodestra. Lo ha compreso fortemente la Provincia e tutti i Sindaci dei suoi comuni, nonchè la Regione Toscana, tutte parti fondamentali che hanno deciso di collaborare e mettere insieme le forze unite, per la prima volta superando i diversi colori di partito, spinte dal solo Amore per il territorio. Lo hanno capito tutti tranne il PD e il centrosinistra massese, che con il loro voto contrario, non solo sono andati contro la maggioranza di Persiani, ma contro una città, un territorio intero, la Provincia e la Regione, enti amministrati dal centrosinistra, nonchè contro Sindaci del loro partito. Dicono di averlo fatto in nome di una mancanza di condivisione di un progetto che ancora non esiste e per la cui costruzione si chiedeva, proprio con la stessa mozione, la loro collaborazione in virtù del principio di spirito di squadra. Un cortocircuito che si complica ancora di più quando alcuni di loro, che rivestono il duplice ruolo di consiglieri comunali e provinciali, si sono espressi fortemente contrari nell'assise comunale e fortemente a favore nel contesto provinciale. Alla luce di tutto ciò ci chiediamo quale possa essere il vantaggio di una scelta di chiusura, che porta i consiglieri del PD e del centrosinistra massese solo all'isolamento nel panorama amministrativo comunale, provinciale e regionale nonchè nei loro stessi partiti. Ne hanno fatto una questione di forma, dicono, ma alla fine conta la sostanza: i fatti dimostrano che loro, incapaci di superare gli steccati partitici, non sono mossi dall'amore verso la città. Adesso i tempi sono maturi - conclude - per cominciare a buttare giù il progetto: chissà se chi, uscito dalla porta votando contrario in consiglio comunale con tanto di clamore mediatico, rientrerà dalla finestra in sordina per apportare il proprio contributo partecipando sotto altra veste".
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Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla mozione presentata dalla maggioranza riguardante la candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura. Pur riconoscendo l’importanza e il valore dell’iniziativa per la promozione del territorio, Dell’Ertole ha sottolineato come il percorso avviato sia stato condotto senza un adeguato coinvolgimento di tutto il Consiglio Comunale e, in particolare, delle forze di opposizione.«Un progetto così strategico – ha dichiarato – deve necessariamente poggiare su un ampio confronto democratico e sulla trasparenza, elementi che ad oggi sono mancati.» La consigliera ha evidenziato la mancata partecipazione nelle fasi iniziali, la costituzione del comitato promotore senza un confronto condiviso e la successiva presentazione della mozione da parte della maggioranza solo in una fase ormai avanzata, riducendo il ruolo del Consiglio a una mera formalità. Dell’Ertole ha ricordato che l’opposizione, nella sua interezza, rappresenta i consensi di una nutrita pluralità di cittadini massesi, che hanno il diritto di essere adeguatamente rappresentati e informati. «Proprio per questo – ha aggiunto – sarebbe stato fondamentale coinvolgere sin dall’inizio le minoranze, che rappresentano una parte consistente e viva della nostra comunità.» Nonostante la contrarietà espressa, la consigliera ha ribadito il suo amore per Massa e la volontà di vedere la città valorizzata al meglio. «La mia opposizione nasce dal desiderio che questa candidatura possa essere realmente rappresentativa e condivisa, coinvolgendo tutte le realtà politiche e culturali locali, per costruire insieme un progetto solido e credibile.»Dell’Ertole ha quindi invitato la Giunta e il Sindaco a riaprire un confronto aperto e trasparente, garantendo il coinvolgimento effettivo di tutte le forze politiche e delle realtà culturali del territorio, affinché il percorso verso la Capitale Italiana della Cultura diventi una vera occasione di crescita per tutta Massa.
- "Il Pd riconosce l'immobilismo della giunta Arrighi": per il consigliere Manuel è la conferma di un fallimento politico
 - Consiglio Provinciale: adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile
 - Il progetto Murlungo è ormai finito: la consigliera Mattei ricorda che il merito è del comitato Avenza Si R-Esiste e di chi li ha sostenuti
 - Palazzo Ducale: conclusa la procedura di gara per i lavori su via Guidoni
 - "Poca equità nella gestione delle politiche abitative": la critica del consigliere Bernardi al settore sociale
 - Il comitato Ugo Pisa contesta le parole del presidente Giani sul porto
 - Il presidente Giani non viene mai a Massa, mi piacerebbe un confronto con lui: il commento del sindaco Persiani
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