Politica
Rumori assordanti dal gruppo elettrogeno vicino all'ex Civico di Carrara: la critica e i dubbi del consigliere Bernardi
“Gruppo elettrogeno mostruoso fuori dall’Ospedale Civico, rumori insopportabili e zero sicurezza”: è la realtà del dispositivo posto accanto all’ex ospedale civico di Carrara per fornire corrente ai macchinari…

Apre la Bau beach di Marina ma senza alcun servizio per gli utenti: una beffa secondo il consigliere Mirabella
“Senza senso e senza sostanza: così il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella ha definito la nuova ordinanza emessa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sulla Bau-beach: “Dopo…

Polo progressista e di sinistra Massa: evento rifiutati e aumento TARI
Nei giorni in cui presso il sito industriale di CERMEC si svolgeva l’evento organizzato dall’amministratore unico Lorenzo Porzano denominato “Rifiutati”, l’amministrazione comunale annunciava l’arrivo delle cartelle TARI con…

Comunicazioni tardive e risposte social strafottenti: il Movimento 5 Stelle Carrara critica la gestione della variazione nella raccolta dei rifiuti di RetiAmbiente e del suo amministratore Fabrizio Volpi
La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara…

Parte a Romagnano "SiCURAmente", il progetto di sicurezza e inclusione del comune di Massa
L'amministrazione comunale di Massa presenta "siCURAmente" il progetto di sicurezza partecipata ed inclusione sociale rivolto al quartiere di Romagnano e che è risultato tra i primi cinque progetti…

Corse saltate e continui disservizi nel trasporto pubblico locale: la segnalazione del consigliere Bernardi
Autobus fermi e cittadini di Colonnata in attesa: l'ennesimo disservizio estivo nel trasporto pubblico: la segnalazione arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: “Alcuni giorni fa, alle…

Il Polo P&S: servono soluzioni su parcheggi e mobilità nel quartiere del Mirteto
“La situazione della mobilità lungo l’asse stradale di via Salvetti al Mirteto va studiata in maniera approfondita trovando delle soluzioni sia per i residenti, sia per la situazione…

Innovazione e Futuro: sabato 14 giugno a Marina di Carrara il terzo incontro del ciclo "Partecipa, Cambia, Costruiamo." promosso dal PD di Massa-Carrara
Prosegue il percorso partecipativo "Partecipa, Cambia, Costruiamo." promosso dal Partito Democratico di Massa-Carrara. Il prossimo appuntamento è previsto per sabato 14 giugno alle ore 16.00 presso la Marmoteca di Marina di Carrara e…

Allontanata dal seggio nonostante la nomina a scrutatrice: a Carrara non si rispetta la priorità a disoccupati e anziani secondo il consigliere Mirabella
Niente più priorità a studenti e disoccupati per il ruolo, retribuito, di scrutatori ai seggi. Sarebbe avvenuto nell’ultima tornata del referendum a Carrara e a segnalarlo è il…

Marina di Massa, fuori uso tre fontanelle sul viale litoraneo: la richiesta di intervento di Italia Nostra Massa Montignoso
Rotte tre delle cinque fontanelle del viale a Mara di Marina di Massa: Italia Nostra Massa Montignoso chiede intervento di sistemazione: "Una ventina di anni fa furono…

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Il professor Riccardo Canesi ha raccolto le proposte arrivate dai cittadini per migliorare la passeggiata sul molo e le ha inviate all’amministrazione carrarese e a Retiambiente, continuando la sua battaglia concentrata esclusivamente sulla – a suo giudizio – estesa e profonda maleducazione dei cittadini carraresi. Ecco la lettera pubblica di Canesi : “Ritenendo di fare cosa utile, Vi inoltro l'elenco delle proposte migliorative per la nuova passeggiata a mare formulate dai cittadini in occasione dell'incontro, promosso dalle associazioni ambientaliste il 16 aprile scorso, a cui hanno partecipato anche l'assessore Benfatto e l'amministratore di Reti Ambiente, Fabrizio Volpi.Ringraziando l'amministrazione e RetiAmbiente per la disponibilità dimostrata, debbo purtroppo far rilevare che, ad oggi, non si nota alcun miglioramento nella pulizia della passeggiata. Anzi, da assiduo frequentatore, debbo con rammarico rilevare che, negli ultimi giorni, c'è stata una recrudescenza di episodi di inciviltà, documentati anche sulla pagina Lozzbusters di FB, per chi volesse "ammirarli". Tirando le somme dell'incontro molto partecipato del 16 aprile, le criticità prioritarie da risolvere emerse all'unanimità sono:
- Maggiore pulizia della passeggiata e degli ex nuovi 20 bidoni soprattutto in merito alle deiezioni, solide e liquide, canine. All'uopo, ringraziando RetiAmbiente per il nuovo aspiratore, occorre maggiormente e sistematicamente CONTROLLARE e SANZIONARE i numerosi incivili che continuano a lordare, con feci e urine, la passeggiata. Se non siete in grado (come purtroppo sembra) l'unica soluzione è il divieto di accesso ai cani. All'uopo, stiamo ancora attendendo una nuova e più severa ordinanza comunale, valida per tutto il territorio, che contempli anche bottiglietta d'acqua e/o detergente per le urine.
- Sistemazione delle aiuole con uno strato superficiale di terra, al posto della sabbia, e la piantumazione di essenze mediterranee (vedi elenco nelle proposte)
- Contrasto (nel senso di divieto assoluto) ai monopattini e alle bici elettriche che sfrecciano a notevole velocità
- Realizzazione di almeno una fontana, nel vero senso del termine, all'inizio della passeggiata (vedi proposte)
- Cartello ad inizio passeggiata coi consigli per un "buon uso" della passeggiata
- In attesa del bar, a fine passeggiata realizzazione di un WC
Ci sono poi altre e interessanti proposte che potrete esaminare nel documento allegato. Forse sono affetto da una sindrome ossessivo-compulsiva ma frequentando quasi quotidianamente la passeggiata, come migliaia di cittadini molti dei quali forestieri, mi indigno profondamente nel constatare quanto una straordinaria e costosa opera pubblica, collocata in un contesto ambientale-paesaggistico di straordinario rilievo, in pochi mesi, possa essere già ridotta così. E' il luogo più frequentato del comune, e nel contempo, per la sua bellezza ne è anche il biglietto da visita ed io, da cittadino orgogliosamente carrarino, mi vergogno profondamente nell'assistere al suo degrado così come, da educatore, mi indigno assai nell'assistere alla sottovalutazione da parte Vostra di questi gravi episodi di inciviltà causati da gente impunita che mette a repentaglio la qualità della vita della maggioranza civile dei cittadini, crea conflittualità sociale, mina l'igiene urbana e la salute pubblica e danneggia un bene profumatamente pagato dalla collettività. L'atteggiamento che molti incivili hanno in passeggiata è paradigmatico di una crescente mancanza di senso civico ed è, purtroppo, estendibile a molte zone del territorio comunale.
Ed è per questo che ripeto per l'ennesima volta:l'amministrazione comunale nel superiore interesse della collettività, ha il dovere di agire subito e incisivamente. La maleducazione è contagiosa. Al di là di più o meno buone soluzioni tecnologiche per contrastare l'abbandono dei rifiuti e migliorare la raccolta, occorre a livello comunale promuovere una massiccia e duratura campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema rifiuti, di qualsiasi tipo, coinvolgendo tutti gli attori sociali, economici, associativi ed educativi. Una campagna che miri a ridurre la produzione dei rifiuti, a differenziarli meglio, a rispettare le regole e soprattutto a non sporcare.
Se educhiamo la cittadinanza a non sporcare avremmo non solo una città igienicamente migliore ma avremmo anche meno spese nel ripulire. E' ovvio che non tutti i cittadini si convinceranno immediatamente dell'importanza civile e sociale di comportamenti più virtuosi. E' fondamentale, quindi, come confermano tutte le esperienze svolte nel settore e non solo, che occorrano urgentemente sistematici controlli ed eventuali pesanti sanzioni. Per coloro che si ritengono sudditi e non cittadini laddove non arriva l'educazione arriva il portafoglio. E' molto triste affermare in un paese che formalmente ha sconfitto l'analfabetismo e vive in democrazia da ottant'anni. Avete il coraggio di fare tutto ciò oppure no? Non c'è nulla di rivoluzionario in questo. Nella città civile, di qualsiasi colore politico, è normale pratica amministrativa oltre che un dovere dettato dal rispetto della legge, Costituzione in primis, per chi amministra”.
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Dopo la sentenza del TAR sui dati alle cave, Legambiente Carrara ha chiesto le dichiarazioni ambientali delle aziende che la certificazione Emas prevede siano pubbliche ma è nata una polemica con un imprenditore del marmo al quale Legambiente ha replicato: "Ha ragione l’imprenditore del lapideo che aveva definito “strumentale” la nostra richiesta di accesso completo ai dati sull’escavazione nella cave comunali, oggi finalmente riconosciuto come legittimo (e persino doveroso) da una sentenza del Tar Toscana. Vero, questo accesso è uno strumento di trasparenza piena e incondizionata all’informazione ambientale, tanto più poiché riferita al “consumo di suolo” che l’attività delle cave produce su quel bene comune che sono i bacini marmiferi. Falso, invece, che la diffusione di questi dati riguardi dati sensibili per le imprese e generi un danno commerciale. È il Tar a sancirlo, non Legambiente. E l’imprenditore che ha deciso di farsi “giudice di appello” dovrebbe ben sapere che da tempo, ormai, lo stesso Tar Toscana e anche il Consiglio di Stato hanno ripetutamente affermato che l’escavazione rappresenta oggettivamente un danno ambientale per cui i tributi pagati da chi sfrutta le cave rappresentano a tutti gli effetti un indennizzo e non un’imposta. Forse è per questa intima consapevolezza che nel giudizio davanti al Tar nessuna impresa lapidea né associazione si è costituita, e oggi preferiscano affidarsi a incomprensibili polemiche di stampa? In tema di strumentalità, però, l’imprenditore dovrebbe dirci quanto non sia piuttosto, e per davvero, strumentale la massiccia registrazione EMAS delle aziende titolari delle concessioni di cava, condizione richiesta dal Comune per allungare i tempi del regime di proroga. Da una semplice e rapida analisi, sui siti delle stesse aziende, dei 47 siti di cava registrati EMAS risulta che solo 13 pubblicano sui propri siti la “dichiarazione ambientale” aggiornata e altre due indicano che è possibile richiederla: un documento obbligatorio nel quale chi è registrato EMAS deve proprio rendere conto sulle proprie performance ambientali. Eppure sono ben 32 le imprese (fra le quali anche quella del preoccupato imprenditore) che non mettono a disposizione quel fondamentale documento di rendicontazione ambientale. Per questo, mentre prendiamo atto con soddisfazione che la Sindaca si è dichiarata “lieta” della decisione del TAR e restiamo in attesa che il Comune ottemperi alla sentenza e fornisca i prospetti aggiornati al 2024 in forma non resa anonima, nei giorni scorsi abbiamo mandato a tutte le società con cave registrate EMAS la richiesta di inviarci e pubblicare le rispettive dichiarazioni ambientali, dato che questo regime di pubblicità (che ieri agli industriali lapidei piaceva – per ottenere benefici ma oggi non piace più) è una condizione indispensabile per la stessa registrazione. Nel caso di rifiuto od omissione sarà nostra cura segnalarlo ad Arpat e Ispra, enti pubblici che provvedono alla registrazione EMAS. A oggi hanno risposto alla nostra richiesta 13 aziende (per rispettive 18 cave) su un totale di 47 certificate.
NOTA: in questo comunicato abbiamo omesso il nome dell’imprenditore che qualche giorno fa ha rilasciato le dichiarazioni stampa a commento della sentenza. Lo abbiamo fatto per ricambiare la sua “cortesia” di non aver voluto specificare che il ricorso al Tar era stato presentato da Legambiente Carrara."
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Continua il confronto a distanza tra il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi e il presidente della commissione marmo Nicola Marchetti riguardo alla proposta, fatta da Bernardi, di una variazione da inserire nel regolamento del marmo per agevolare le piccole e medie imprese. Dopo la segnalazione di Bernardi di come a sua proposta sia stata sostanzialmente ignorata dalla commissione e dopo la replica del presidente Marchetti, affidata solo ad alcune testate e non alla nostra, sebbene anche La Gazzetta di Massa e Carrara fosse presente alla conferenza stampa di Bernardi, e del cui contenuto, quindi non possiamo dare riscontro, non per nostra volontà, arriva da Bernardi la controreplica:“ È francamente sconcertante che Nicola Marchetti, presidente della Commissione Marmo ed esponente della sinistra, abbia scelto di rispondere sulla stampa — e non nelle sedi istituzionali — alla mia proposta di emendamento , una questione che da troppo tempo attende una soluzione concreta. Ancor più grave è il tentativo, del tutto infondato, di screditare l’iniziativa definendola “fuori dalle regole”. La verità è un’altra, e non può essere taciuta: Marchetti ha scientemente evitato di portare l’argomento in Commissione non per ragioni tecniche, ma per obbedire agli ordini politici della sindaca Arrighi e del PD. Un comportamento che svilisce il ruolo delle istituzioni e ostacola il confronto democratico su un tema cruciale per il settore. Inoltre nell’ intervento ha dichiarato che il sottoscritto aveva depositato in modo irrituale, alcuni emendamenti sul regolamento per la concessione degli agri marmiferi senza che quest'ultimo fosse in discussione. Evidentemente, per Nicola Marchetti vale più il rispetto di certi rituali formali che il dovere di affrontare i problemi reali. Come se non bastasse, ad un certo punto Marchetti arriva anche a sostenere che avrei dovuto rendermi conto da solo del “poco senso” della mia proposta. Un’affermazione che oltre a essere presuntuosa, è anche offensiva verso chi lavora con serietà per cercare soluzioni concrete. La mia proposta è chiara, legittima e fondata sul buon senso: è proprio questo, forse, che dà fastidio a chi preferisce il teatrino delle obiezioni formali al confronto sui contenuti. Ribadisco l’importanza dell’emendamento per le medie e piccole imprese che sono circa l'80 per cento del totale, perché non riusciranno mai a rispettare l'obbligo del 50 per cento, in quanto per chi lavora materiali meno pregiati non c'è mercato sufficiente e, soprattutto, le aziende non strutturate, cioè quelle con pochi dipendenti e spazi limitati, non hanno depositi abbastanza grandi per stoccare il materiale non venduto. Il problema sarebbe facilmente risolvibile con una piccola variazione del regolamento, perfettamente nei limiti imposti dalla legge regionale, in base alla quale si dovrebbe fare la riquadratura dei blocchi non più in cava, ma nelle segherie al piano. Questo darebbe molto sollievo alle aziende perché la riquadratura rientrerebbe nel computo delle tonnellate lavorate. Ho proposto questa modifica a luglio del 2024 e i membri della maggioranza in commissione marmo hanno cominciato a prendere tempo, dicendo di voler prima esaminare la cosa tra loro. Il problema è molto serio perché non esiste una sanzione pecuniaria per chi non rientrerà nei limiti del 50 per cento previsto dalla legge: la conseguenza inevitabile sarà solo la revoca della concessione. Il vero nodo politico, però, è un altro e va denunciato con chiarezza: le politiche del marmo dell’amministrazione Arrighi sono fallimentari e e i referenti delle stesse non si accettano confronto”. Tutto il resto – i piccoli imprenditori, gli artigiani, le famiglie che vivono di questo lavoro – può essere sacrificato senza troppi scrupoli. È una deriva oligarchica, mascherata da legalità e burocrazia, che sta soffocando il pluralismo economico e la giustizia sociale nel nostro territorio. Opporsi a questo disegno non è solo un dovere politico, è un atto di responsabilità verso chi ogni giorno lavora con fatica, senza padrini né protezioni”.
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"Con l'approvazione definitiva al Senato della 'Legge Sbarra' sulla partecipazione, si scrive oggi una pagina storica per il mondo del lavoro e per l'Italia. Dopo 77 anni, l'articolo 46 della Costituzione trova finalmente attuazione grazie a una mobilitazione durata due anni". E' quanto sottolinea la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola. "Una lunga marcia che ha visto la Cisl raccogliere quasi 400.000 adesioni in tutte le regioni, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei territori. Un cammino della responsabilità che ha fatto emergere con forza il valore popolare e antipopulista di questa riforma: una risposta democratica ai bisogni veri delle persone, verso un'innovazione che guarda al futuro e non al passato, lontana da ogni sterile ideologismo e demagogia. Questa legge rappresenta una svolta culturale oltre che normativa. Per la prima volta il legislatore riconosce la partecipazione non come opzione astratta, ma come motore concreto capace di rilanciare salari, produttività, sicurezza e benessere lavorativo, legalità e giustizia sociale. Si valorizza la contrattazione collettiva come leva fondamentale per accordi partecipativi costruiti dal basso, nei luoghi di lavoro, incoraggiati da incentivi economici alimentati da un Fondo dedicato alla partecipazione dotato dal Parlamento di 71 milioni. Un modello inclusivo, che non esclude nessuna impresa, e che rafforza coesione, corresponsabilità, formazione e dialogo: valori indispensabili per affrontare le sfide dell'economia globale e della transizione produttiva. Siamo orgogliosi del risultato, reso possibile da un forte lavoro collettivo e da un confronto aperto con le istituzioni. Ringraziamo chi ha creduto in questa riforma e l'ha sostenuta, dentro e fuori il Parlamento. Grazie a Luigi Sbarra per aver creduto dal primo momento in questo progetto. La Cisl continuerà ad accompagnare con responsabilità l'attuazione della legge, vigilando affinché diventi un'opportunità reale in ogni azienda. Perché solo insieme si costruisce
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Viale delle Pinete a Marina di Massa versa, da tempo, in una situazione di degrado con marciapiedi rotti, buche e segnaletica assente e, secondo i consiglieri del Pd, è necessario un intervento urgente. Nella zona è stata avviata una petizione per accendere i riflettori sulla situazione. Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha deciso di alzare la voce sulle condizioni di degrado in cui versa viale delle Pinete, arteria fondamentale tra Marina di Massa e Marina di Carrara, e il centro città. A lanciare l’allarme sono i consiglieri comunali Giovanna Santi e Daniele Tarantino, insieme ai circoli Pd locali, che chiedono interventi immediati di messa in sicurezza e riqualificazione. «La situazione è ormai insostenibile – affermano – tra marciapiedi dissestati, buche nell’asfalto, segnaletica scolorita o assente e vegetazione incolta, la strada è diventata pericolosa per chi la transita». Un recente infortunio a causa di una buca ha riacceso l’attenzione sul tema. «Viale delle Pinete è una zona strategica per la viabilità e il turismo, ma sembra completamente abbandonata dall’amministrazione. Chiediamo che venga inserita tra le priorità del comune». A sostegno della richiesta, è stata anche attivata una raccolta firme da parte dei residenti, stanchi di convivere con una situazione che definiscono «intollerabile» e «dimenticata». L’iniziativa punta a sollecitare l’intervento delle autorità competenti in tempi rapidi.
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Un nostro sopralluogo sulla via che porta al Santo ci ha lasciato allibiti. Come Polo Progressista e di sinistra abbiamo sentito, in aula e sulla stampa, spendere fiumi di parole sull'importanza della montagna, sulla necessità di un recupero, sugli investimenti da fare per ripristinare le case nei paesi di montagna. Poi ci siamo accorti che sono solo parole, sono vane promesse, perchè in realtà i veri problemi degli abitanti della montagna non vengono affrontati, anzi oggi vivere in montagna comporta dei pericoli primari. Trasporti pubblici che la gara di privatizzazione ha ridotto ai minimi termini determinando enormi difficoltà per una popolazione che sta invecchiando; assenza di un servizio sanitario, e portiamo l'esempio di Forno dove manca nel paese il presidio di un medico di base; assenza di servizi pubblici che obbligano tutti gli abitanti della montagna a raggiungere sempre il centro città. C'è poi il problema del dissesto idrogeologico che in queste settimane ha rischiato di isolare le 50 persone che abitano il paese de "Il Santo". Alcune frane hanno bloccato la strada, hanno provocato un incidente che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze, hanno costretto l'ennesimo intervento di emergenza che se da un lato sta permettendo la percorrenza della strada, dall'altro non risolve il problema e lascia gli abitanti a rischio isolamento e anche a rischio incolumità personale. E dire che pochi anni fa erano stati effettuati interventi di contenimento di movimenti franosi attraverso reti metalliche: oggi quelle reti metalliche sono state sradicate dalle frane e giacciono lungo i pendii, a margine della strada, bloccando il libero scorrere delle acque. Griglie otturate, canalette bordo strada ostruite, manto stradale fratturato dal cedimento di vecchi lavori che non reggono alle frane sottostanti. Lungo la strada ci sono diverse situazioni di questo tipo e il paese con i suoi abitanti rischia ogni giorno, ogni allerta meteo è momento di preoccupazione e ansia.
Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S, Rifondazione Comunista e MCC) avevamo chiesto in sede di variazione di bilancio un maggior stanziamento per il dissesto idrogeologico, una maggiore attenzione per gli equilibri delicati della montagna, abbiamo chiesto a che punto siano gli studi sul dissesto dei versanti, abbiamo provato in tempi non sospetti a programmare, attraverso collaborazioni a livello nazionale, interventi organici per tutte le aree interne del comune. Ma siamo usciti dall'aula "X Aprile" con un nulla di fatto, con un'amministrazione e una maggioranza sorda alle nostre richieste. Oggi i nodi arrivano al pettine, dal Candia al Santo, da Forno ad Altagnana: una presa di coscienza da parte dell'amministrazione non è più rimandabile e le nostre aree interne necessitano di un intervento concreto ora, un intervento organico a 360 gradi.
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Il comune di Carrara ha ottenuto per il 13esimo anno consecutivo la Bandiera blu. Si tratta di un riconoscimento assegnato dalla Fee, Foundation for Environmental Education, sulla base della qualità delle acque di balneazione e sui servizi a disposizione del pubblico. Da quest'anno la Bandiera Blu tornerà a sventolare anche sulla spiaggia di Marina di Carrara Ovest, dove era mancata negli ultimi tre anni, oltre che su quella di Marina di Carrara centro dove, invece, il prestigioso riconoscimento è sempre stato confermato. "Qualità delle acque, educazione e informazione ambientale: la bandiera blu è sinonimo di queste tre cose e di molto altro ancora – sottolinea l'assessore all'Ambiente Moreno Lorenzini -. E' per questo che siamo davvero molto orgogliosi di poterci fregiare di questo prestigioso riconoscimento per il 13esimo anno consecutivo. Rispetto al recente passato, tra l'altro, nel 2025 la bandiera blu sventolerà su tutto il litorale di Carrara a testimonianza del grande lavoro che è stato fatto, e si continua a fare, tanto dal punto di vista ambientale che per quanto riguarda l'accoglienza dei visitatori". "Non è scontato ottenere la Bandiera Blu e, tantomeno, lo è conservarla per 13 anni di fila – aggiunge l'assessore al Turismo Lara Benfatto - Come ogni anno siamo felici di poter festeggiare questo risultato, ma al tempo stesso siamo consapevoli come questo non sia un traguardo, bensì un punto di partenza e uno stimolo per migliorare ancora in futuro. Per celebrare la Bandiera blu che sventolerà sul nostro litorale per tutta la prossima estate stiamo già lavorando a tanti eventi e a tante iniziative collegate tra cui la Notte blu che anche quest'anno sarà uno degli eventi più attesi di tutta la stagione".
Per aggiudicarsi la Bandiera Blu è necessario rispettare una serie di requisiti, che riguardano la qualità delle acque di balneazione certificata dai risultati delle analisi effettuate da Arpat durante tutta la stagione balneare. A questo requisito indispensabile se ne aggiungono altri quali le attività di educazione ambientale e informative attivate, la gestione ambientale, i servizi offerti e la sicurezza. Da questo anno è stato inoltre introdotto un nuovo strumento di monitoraggio il Piano di Azione per la sostenibilità, un action plan 2025-2027 di miglioramento continuo che prevede non solo azioni di carattere ambientale, ma anche infrastrutturali, sociali e culturali. Certificazione ambientale nata nel 1987, la Bandiera blu è come sempre il risultato del lavoro di squadra di vari soggetti, dagli operatori balneari alle scuole, dalle aziende di servizi alle associazioni, alla comunità locale. Un ringraziamento particolare va ai Settori Ambiente e Turismo del Comune, a Nausicaa, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera e alle Associazioni dei Balneari
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Il comitato No Variante Aurelia organizza un incontro che si terrà giovedì 15 maggio alle ore 21 presso il teatrino dei Quercioli in Via XXIV Maggio. L’incontro è aperto al pubblico specialmente ai residenti di Via Carducci, Via Pellegrini, Via delle Gorine, Via Sei Ponti e zone limitrofe, perché sono le zone più interessate dal problema della Variante Aurelia. “Parleremo del progetto Variante Aurelia – hanno detto gli organizzatori - cercando di rispondere alle domande emerse in questi 4 anni su questo progetto.Pensare di risolvere il problema del passaggio dei camion, spostandoli dall'Aurelia a Via Carducci, è una buona idea? Spendere 45 milioni di euro per realizzare solo un chilometro e mezzo di strada è una buona idea? Asfaltare in zona verde ad elevato rischio idraulico è lungimirante? La Variante Aurelia riverserà il traffico in via Pellegrini e via Carducci, davanti alla stazione e davanti alla nuova Casa della Salute: è logico? Davvero per risolvere il problema del traffico di Turano non esistono altre soluzioni che cementificare e spostare camion e traffico ad altri? Nell’incontro cercheremo di capire insieme più concretamente che impatto avrà la realizzazione di questo progetto sulla vita quotidiana di Massa”.
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La realtà del palazzetto dello sport sarebbe “il segreto di Pulcinella” secondo il consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che ha commentato le dichiarazioni del sindaco di Carrara Serena Arrighi sull’apertura di una manifestazione di interesse per individuare una stuttura nei pressi di Viale Colombo a Marina: “Questa iniziativa – dice Mirabella – è stata solo un paravento. Tutti sanno che i quattro milioni di euro annunciati dal consigliere regionale PD Giacomo Bugliani, sono destinati all’acquisto di un padiglione della IMM-CarraraFiere, tra l'altro gravato da un mutuo di due milioni di euro ex banca Carige e da un’ altro di tre milioni di euro presso il Monte dei Paschi di Siena. Tutti e due sottoscritti nel settembre del 2018. Un’operazione che grida allo scandalo, considerando il grave stato di degrado in cui versano i padiglioni, responsabilità non solo dell’ amministrazione precedente, ma anche di tutti i rappresentanti locali e regionali del PD. In particolare del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti che, quando la IMM incominciava ad affondare, nel settembre 2023 aveva pensato bene di mettere in vendita la partecipazione azionaria del proprio Ente di 812.890 azioni corrispondenti al 4,55 per cento del totale, dando il via alla dismissione. Vale la pena anche ricordare che, nonostante le quote societarie, né la precedente amministrazione comunale, né il presidente della Regione Eugenio Giani, avevano mai versato i 500 mila euro per ricapitalizzare e cercare di salvare la struttura dal fallimento. Inoltre, anche altri soci da tempo avevano comunicato il recesso, creando una situazione molto rischiosa in quanto, come aveva sostenuto l’amministratore unico Sandra Bianchi, in caso di richiesta di liquidazione, si dovrebbe sborsare un milione e 100 mila euro, determinando una voragine insanabile. Ma il disinteresse istituzionale della politica del PD oggi si traduce nell’ennesima operazione opaca ai danni della città. Una narrazione tanto inverosimile quanto strumentale, che si scontra con la realtà dei fatti e con il buon senso. Niente di più lontano dal vero, niente di più inutile in questo momento in cui lo sport e la città chiedono concretezza, trasparenza e visione, Carrara non è più una città per lo sport. In due anni e mezzo di mandato, l'amministrazione guidata da Serena Arrighi è riuscita nell’impresa di portare allo sfascio tutto il sistema sportivo cittadino, lasciando una scia di disastri, silenzi e propaganda stantia. Altro che sport, altro che rilancio. A Carrara si sopravvive: impianti chiusi, strutture impraticabili, promesse disattese e una classe politica che vive nel mondo delle conferenze stampa, lontana anni luce dalla realtà. E per concludere basterebbe farsi un giro nei padiglioni di Marina di Carrara per capire in che stato si trovano: strutture fatiscenti, servizi al limite dell’agibilità, spazi degradati. Durante il periodo dell’Hub vaccinale anti Covid , nei giorni di pioggia, le persone si vaccinavano con gli ombrelli aperti e i secchi per terra a raccogliere l’acqua, uno scenario indegno. L’ingresso stesso trasmette sconforto, con un colpo d’occhio che racconta abbandono più che accoglienza. Davanti a questa realtà, è assurdo pensare di investire milioni per acquistare “roba vecchia”. La scelta grida l’incompetenza di chi gestisce risorse pubbliche senza visione e senza responsabilità e, mentre i cittadini aspettano risposte, il sindaco Arrighi colleziona interviste. La verità è che Carrara è ormai una città devastata da anni di inerzia, di slogan e di vuoto amministrativo, un tessuto sportivo da ricostruire da zero ed un’intera generazione di giovani che ha visto chiudere spazi, cadere impianti, spegnersi ogni speranza. La politica di Arrighi e della sua giunta ha fallito, soprattutto nel non rispettare i cittadini e non è solo questione di sport, è questione di dignità”.
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Una ventina di volantini che invitano a votare Sì a tutti e cinque i quesiti del referendum che si terrà l'8 e il 9 giugno erano sistemati in bella vista in una delle sale usate per le commissioni e per le conferenze stampa del comune di Carrara. A trovarli, insieme ai giornalisti presenti, i consiglieri Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi che avevano appunto prenotato la saletta per una conferenza stampa. "Non è la prima volta che accade di trovare dei volantini di pubblicità elettorale, sempre proveniente dai partiti e dalle sigle sindacali di sinistra - hanno sottolineato Bernardi e Manuel - Il comune dovrebbe garantire la libertà di espressione e quindi non accogliere propaganda di alcuna parte politica. Chiediamo quindi che si scopra chi è stato a piazzarli nella saletta delle commissioni e ricordimao che questi luoghi sono destinati alla politica e non al volantinaggio".
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