Politica
Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
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Il coordinatore comunale di Forza Italia a Massa, Domenico Piedimonte, denuncia lo stato in cui versano gli accessi al mare del litorale massese e in un comunicato, illustra la situazione, anche alla luce delle imminenti aperture:
“Gli accessi al mare e il piano dell'arenile sono oggi più che mai di vitale importanza- scrive- . Appena riaperte le spiagge, i cittadini e i turisti hanno pieno diritto di accedere alla spiaggia. Soprattutto oggi che siamo nella fase 2 dell'emergenza Covid che limita e regolamenta l'accesso agli stabilimenti balneari”.
“Come gruppo di Forza Italia abbiamo negli anni continuamente monitorato la situazione dei “Varchi al Mare”, documentandola con foto. Queste, comparate con le immagini di Google Maps, ci hanno mostrato una situazione di tale illegalità che, purtroppo, la politica da sola non può risolvere senza un immediato intervento delle autorità competenti. In primis la Capitaneria di Porto”.
Piedimonte attribuisce alle precedenti amministrazioni gran parte delle responsabilità:” Fino ad oggi- prosegue- la sinistra ha fatto scempio delle nostre spiagge e del nostro litorale. Ha placato le proteste per la mancanza di arenile degli operatori interessati rilasciando la concessione per costruire casette o ristoranti. Una sinistra che ha anche tolto ai residenti e ai villeggianti gli spazi previsti dalla legge per godersi qualche ora di mare senza gabelle”
Piedimonte fa presente che la zona presa in esame non riguarda solo la porzione nei dintorni di Piazza Bad Kissinger, ma i varchi di tutto il litorale massese, cioè il varco da 1 a 5 , nei pressi dell’ingresso di lato al Pontile, con ostruzioni, interventi totalmente abusivi: “ Il varco 4- continua- tra il Bagno Italia e il bar\ristorante Venere, rappresenta la situazione più grave! E' sempre esistito con tanto di cartello comunale ed è presente nelle mappe allegate al piano dell'arenile in nostro possesso da anni. Questo varco numero 4 è però incredibilmente scomparso dalle mappe che i dirigenti di settore hanno fornito ai membri della commissione ambiente affermando anche che tale varco non è mai esistito. Oltre ad affermare,in audizione pubblica e registrata, che la distanza di 250 metri tra un varco e l'altro non era indicata in nessuna norma esistente”.
“Abbiamo le foto dell'esistenza di un varco adiacente il Bagno Italia , abbiamo anche le foto del paolo comunale indicante ‘Accesso Pedonale al Mare’. Invece, il palo è stato tagliato, la segnaletica è stata divelta ed è stato abusivamente chiuso con un cancelletto di ferro , ricoperto da una squallida rete e da allora sono aumentate iniziate le bugie di alcuni uffici comunali su quell'accesso al mare. Non ne capiamo il perché,ma ai nostri cittadini è doveroso dare queste risposte adesso,non tanto per i soldi che il Comune aveva speso per le segnaletiche divelte ma soprattutto perchè ora raggiungere l'arenile attraversando gli stabilimenti balneari è ancora più arduo a causa delle regole che impone la pandemia dalla quale stiamo uscendo”.
“Il piano dell'Arenile prima o poi si farà- continua- ma nel frattempo si faccia immediatamente rispettare quello esistente e si restituisca ai nostri cittadini e ai nostri turisti la libertà di accesso al mare, tema, questo, sempre nel cuore di Forza Italia. Non accettiamo più sentir dire che il piano dell'Arenile del Comune di Massa è vecchio perché del 1998;quelli di Carrara, di Montignoso, di Forte, di Pietrasanta, di Viareggio vanno tutti dal 1999 al 2010, e comunque tutti recepiscono le stesse leggi nazionali e regionali che consentono una visione del mare intesa come restituzione al benessere della cittadinanza. Non me ne vogliano le associazioni di categoria dei balneari per quanto affermato finora.- conclude-Forza Italia è sempre stata vicino a loro e lo è tutt'oggi su temi importanti e sensibili come quello della Bolkenstein. La problematica dei varchi al mare divenuti impraticabili o inesistenti riguarda una manciata di essi e coinvolge pochissimi stabilimenti balneari. Quindi, chi fino ad oggi si è fatto beffa del bene pubblico e della sua utilità negando ai massesi ed ai turisti la libertà di accedere al mare è ora che ripristini la legalità. A tal proposito, come Coordinatore Comunale di Forza Italia, ho ricevuto il mandato di sollecitare sia pubblicamente che con un esposto scritto tanto la Capitaneria di Porto quanto la Procura.; alla prima chiedendo un nuovo immediato accertamento ed il ripristino degli accessi al mare nelle giuste misure di larghezza ed alla giusta distanza alla seconda, tra l'altro, per tentare di fare chiarezza su come è stato possibile che nonostante pubbliche denunce durate oltre 15 anni la corsa a chiudere alcuni varchi al mare è aumentata e rimasta impunita e senza alcun controllo da parte degli uffici comunali preposti”.
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Il commissario carrarese della Lega Salvini premier Nicola Pieruccini parte all'attacco dopo la nomina (con riserva) di Luciano Massari a direttore dell'Accademia di Belle Arti.
“Il 28 maggio 2015, esattamente 5 anni fa – ha ricordato Pieruccini – al termine della presidenza di Simone Caffaz, il nucleo di valutazione dell'Accademia di Belle Arti di Carrara scriveva al Ministero dell'Università e della Ricerca: “ Il Nucleo esprime un giudizio positivo nei confronti dell'attuale gestione dell'Accademia tenuto conto di come le esigue risorse finanziarie assegnate non abbiano impedito di attuare, nel migliore dei modi possibili, le attività istituzionali e culturali programmate. Il Nucleo riscontra un'evoluzione positiva dell'attività dell'Accademia ”. “Dopo cinque anni – ha argomentato l'esponente leghista – grazie all'attuale gestione voluta e sostenuta da Pd e 5 stelle, siamo di fronte a un disastro: un crollo di circa 200 iscritti, didattica e gestione amministrativa nel caos, studenti in subbuglio, inchieste penali e contabili in corso, ispezioni ministeriali e chi più ne ha più ne metta, adesso, per risolvere tutti questi problemi, il ministro (Pd) a quanto ci risulta su pressante sollecitazione del sindaco di Carrara (5 stelle) non è stato capace di fare altro che ratificare la nomina “con riserva” del precedente direttore Luciano Massari, cioè di colui che, più di altri, i problemi sopra citati li aveva provocati. Complimenti! Equivale a nominare il Conte Dracula a presidente dell'Avis”.
“L'Accademia di Belle Arti – ha continuato il commissario del Carroccio – era un raro esempio di buona amministrazione pubblica in una città piena di scandali e malgoverno, ma la ferale accoppiata Pd-5 stelle è riuscita in pochi anni ad affossare anche questa gloriosa istituzione culturale e adesso persevera e prosegue sulla stessa strada. La nostra non è una valutazione personale contro qualcuno e neppure ideologica, ma i fatti parlano chiaro. Non stupisce la posizione dell'amministrazione a 5 stelle, incapace non solo di qualsiasi strategia istituzionale ma anche della spicciola gestione amministrativa, e la silente accettazione di qualsiasi misfatto da parte dell'assessore Raggi, componente del consiglio di amministrazione dell'Accademia, ne è la chiara dimostrazione. Più sorprendente è invece il placet del Pd, non fosse che per la conclamata esperienza dei suoi dirigenti che avrebbe dovuto evitare la brutta figura di avallare una situazione insostenibile. A meno che, come abbiamo avuto modo di sostenere già in passato, non ci sia di mezzo un preciso progetto: chiudere l'Accademia di Carrara e farne una succursale di Firenze.”
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Indispensabile rinviare la demolizione del ponte di Avenza già concordata da Regione e comune: lo ha detto il coordinamento comunale di Italia Viva che ha chiesto una commissione straordinaria da dedicare all’argomento invitando tutti ad evitare divisioni tra cittadini, comune e Regione e, delle decisioni e delle strategie da prendere e tener conto dell’importanza, ai fini della sopravvivenza economica e commerciale del territorio.
“La politica deve dare ascolto a chi esprime una forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare nella parte del centro storico di Avenza – ha detto Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva - Riteniamo opportuno che la politica debba dare la propria e totale disponibilità e la massima collaborazione per affrontare al meglio la possibile emergenza a causa della chiusura del ponte che durerà per diversi mesi. I cittadini si sono visti persi di fronte a questa decisione della Regione Toscana, in accordo con il comune di Carrara, quando sono venuti a conoscenza che i lavori di messa in sicurezza del ponte inizieranno il 15 giugno, perché chiudere il ponte e bloccare la viabilità in un momento così delicato, soprattutto per il disagio dei commercianti che hanno appena riaperto, non si può fare.” Volpi ha fatto notare che moltissime persone hanno manifestato disappunto per la decisione di iniziare i lavori adesso invece di due mesi fa, quando in pieno lockdown, non avrebbero inciso sullo svolgimento di attività commerciali chiuse per l’emergenza sanitaria. “ E’ necessario un intervento a favore dello spostamento della data di inizio, pur consapevoli sia del finanziamento previsto sia della necessità della messa in sicurezza del ponte a tutela dei cittadini. – ha continuato Volpi - A tale fine è quanto mai opportuna la convocazione straordinaria di una commissione alla presenza del sindaco per conoscere le eventuali iniziative in atto e per discutere insieme ai cittadini , in modo più organico, le strategie più idonee da attivare nei prossimi giorni e settimane per evitare enormi disagi . Di fronte ad una crisi di tale portata, la politica deve unirsi per affrontare i problemi perché l’interesse generale e collettivo esige unità e risposte concrete.”. Volpi ha spiegato che il ponte è l’unica via di collegamento nel centro storico di Avenza e la sua chiusura metterà in seria difficoltà tutte le attività commerciali della zona che con molta fatica stanno cercando di ripartire. La proposta dei cittadini, sostenuta da Italia Viva è quella di valutare insieme all’amministrazione possibili alternative alla demolizione e al rifacimento del ponte e di chiedere alla Regione Toscana di rinviare l’inizio dell’esecuzione dei lavori quanto meno al prossimo anno, con l' auspicio che nel frattempo, possa essere ripristinata una parvenza di normalità e che le attività abbiano potuto recuperare un minimo di liquidità e abbiano superato l'adattamento ai nuovi comportamenti dettati dalla coesistenza con l’emergenza sanitaria economica e sociale a causa del Covid-19.
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“Siamo ben consapevoli dell’impatto che i lavori sul ponte di via Giovan Pietro avranno sulle attività della zona e proprio per questo nelle scorse settimane ci siamo confrontati con le associazioni di categoria sulle tempistiche dell’intervento, nell’ambito dei vincoli imposti dalla Regione Toscana che è l’appaltatore dell’opera”: il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale fa il punto sulla situazione sul cantiere che aprirà nel cuore di Avenza, nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza del Carrione programmati dall’amministrazione regionale.
“Voglio ricordare che si tratta di opere strategiche per la sicurezza di Avenza e di tutto il territorio comunale e che quando si parla di questo genere di interventi, non possiamo che essere soddisfatti dell’avvio dei lavori perché vanno a sanare criticità per cui la nostra città ha pagato in passato un prezzo davvero alto” premette il primo cittadino.
Il sindaco si rivolge poi ai commercianti e agli abitanti della zona: “Sappiamo che le opere in un sito così strategico come il ponte di via Giovan Pietro avranno un impatto importante sulla vita sociale e commerciale della zona. I contraccolpi economici per negozi ed esercizi ci sarebbero stati in qualsiasi momento storico ma è chiaro che la preoccupazione aumenta, a seguito del lockdown imposto dal Coronavirus. Proprio per questo ci siamo confrontati con i rappresentati delle associazioni di categoria per mediare tra i tempi imposti dall’appalto regionale e le esigenze di chi vive e lavora sul territorio”.
Il primo cittadino entra nel merito del confronto avuto ad aprile tra gli esponenti dell’amministrazione e i rappresentanti di commercianti ed esercenti: “Come amministrazione ci siamo fatti portavoce delle istanze delle categorie che chiedevano il rinvio di un anno delle opere. La Regione Toscana che è l’appaltatore dei lavori ha negato un rinvio così lungo, proprio perché si tratta di interventi riguardanti la sicurezza idraulica e ha indicato una finestra di circa 5 mesi, tra giugno e ottobre, per l’avvio dei lavori. Ci siamo attivati quindi per chiedere il parere delle attività della zona: essendo in periodo di lockdown e non potendo convocare un’assemblea pubblica, abbiamo incontrato le associazioni di categoria. Ci è stato quindi risposto che se non fosse stato possibile il rinvio di una anno allora l’opzione da preferire era quella dell’avvio immediato dei lavori per salvaguardare la stagione autunnale, le vendite del periodo natalizio, il Carneval Profano e anche la fiera di San Marco, visto che la durata delle opere da cronoprogramma è di circa 5 mesi. La scelta è stata fatta tenendo ben presente che, iniziare i lavori a ottobre, nella stagione piovosa, avrebbe potuto comportare una dilazione dei tempi mentre partendo a giugno, con l’estate davanti, ci si augura di riuscire a rispettare le scadenze. Abbiamo quindi manifestato alla Regione la posizione delle categorie, e i lavori sono stati programmati di conseguenza”.
“Quanto alle proposte di chi afferma che i lavori andavano fatti durante il lockdown – conclude De Pasquale – si tratta di soluzioni non percorribili o, più probabilmente, di uscite populiste: le imprese coinvolte nell’appalto infatti rientrano tra quelle le cui attività sono state fermate per legge a causa del Coronavirus”.
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"Il piano di rilancio del Consorzio Zona industriale apuana presentato dal nuovo amministratore unico, Norberto Petriccioli, al momento ci sembra piuttosto positivo: pochi obiettivi programmatici ma chiari e definiti da poter raggiungere nell'arco di un anno al massimo, oppure anche prima. E' evidente come si cerchi prima di tutto di recuperare la funzionalità del Consorzio stesso, con un occhio di riguardo alla tenuta dei conti. Ma vediamo già dei buoni punti di partenza: investimenti per la riqualificazione delle aree e l'intenzione di risolvere enormi incongruenze che derivano dal passato, andando subito a verificare le attuali aree disponibili e a mettere sul mercato quelle congelate da troppo tempo, come parte della ex Eaton. Certo, per il futuro chiederemo sicuramente un po' di coraggio in più perché il rilancio dell'economia apuana passa anche attraverso il potenziamento della zona industriale".
Lo sottolinea il segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini, dopo aver preso visione del piano del Consorzio Zia presentato dall'amministratore unico al Comitato d'area di cui fanno parte anche i sindacati. A grandi linee il programma prevede un piano di investimenti con un occhio di riguardo per gli assi viari di proprietà del Consorzio, finanziato da Firenze con oltre 1,1 milioni di euro. Ma ci sono anche ulteriori dettagli, importanti per il futuro del Consorzio: "E' evidente che l'ente consortile debba gestire a dovere la rete stradale che si compone di ben 9 chilometri di strade – prosegue Borghini – così come l'intero patrimonio di proprietà. Ma non è l'unico fronte che richiede un netto cambio di passo. Pensiamo anche al personale, per il quale bisogna fare una formazione specifica. Sembra poi paradossale che dopo 15 anni dai lavori non sia stato ancora effettuato il passaggio dei comparti ex Resine ed ex Azoto al Comune di Massa così come sia rimasta ferma la procedura di messa a regime produttivo e occupazionale di parte dell'area ex Eaton. Infine, la grande massa di crediti che il Consorzio deve ancora riscuotere dalle imprese in area Zia rappresenta un pesante fardello per il futuro: si tratta di oltre 1,2 milioni di euro al 31 dicembre del 2019. Quindi ben vengano le proposte di Petriccioli che intende adeguare l'attività amministrative con adesione alle convenzioni Consip e tramite collaborazioni con gli uffici degli enti soci, come il Tavolo apuano politiche europee ( composto da Camera di commercio, Comuni di Masa e Montignoso). Poi l'avvio dell'attività formativa per il personale, la volontà di chiudere la partita ex Resine ed ex Azoto nel giro di pochi mesi". Previsto entro fine anno anche il trasloco degli uffici nella sede di Sviluppo Toscana in via Dorsale.
Pratica più difficile ma essenziale quella di parte dell'area ex Eaton ancora di proprietà del Consorzio: "L'amministratore unico ha annunciato di voler presentare la variante urbanistica dell'area da inoltrare al Comune di Massa entro i primi sei mesi dell'anno per poi procedere alle attività di alienazione dell'area tramite gara a evidenza pubblica entro il 2023, altrimenti l'intera area passerà nella proprietà della Regione stessa – sottolinea il segretario Uil -. I criteri alla base dell'aggiudicazione ci sembrano positivi, in ordine di importanza: il maggior numero di addetti garantiti dai possibili soggetti acquirenti, poi elementi di natura ambientale e tecnologica e il prezzo. Sarà fondamentale che il ricavato della vendita vada ad alimentare quel 'Fondo di rotazione' che da sempre chiediamo alla Regione di mettere a disposizione del consorzio (si parlava di 5 milioni di euro) utilizzabile per acquisire o espropriare aree inutilizzate per poi rivenderle a prezzi concordati alle imprese che garantiscono occupazione e solidità". Altra partita importante è quella della ex Enichem o Syndial: "Forse l'ultima area disponibile del nostro territorio dopo la bonifica. Crediamo che dovrebbe essere il Consorzio a gestire tali aree garantendone il pieno utilizzo e la resa dal punto di vista occupazionale e imprenditoriale. Infine – conclude Borghini - c'è la partita dei crediti vantati nei confronti delle aziende pari a oltre 1,2 milioni di euro, di grande importanza per il futuro del Consorzio che potrebbe garantire una manutenzione ordinaria strutturata per diversi anni, per esempio. A causa dell'emergenza Covid la fatturazione sarà fatta solo a ottobre, per consentire alle imprese in area Zia un riavvio completo delle proprie attività e il recupero dei crediti sarà effettuato solo con una richiesta senza ingiunzione: un'altra misura di buon senso che può servire a ricreare quel senso di comunità di cui abbiamo enorme bisogno . In attesa di un piano di più ampio respiro nel futuro".
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“Lapucci non guida la ruspa ma un treno direttissimo con destinazione sinistra. Se non vuole fare il voltagabbana si dimetta da consigliere”. Non è piaciuta per niente al commissario per la Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini, l’affermazione fatta dal consigliere comunale del centro destra, Lorenzo Lapucci, durante il consiglio comunale online di ieri pomeriggio con la quale il consigliere di Forza Italia ha palesato la sua posizione critica rispetto ai riferimenti alle ruspe per eliminare i campi rom fatte dal leader della Lega Salvini.
“Non possiamo esimerci - ha detto Pieruccini - dal prendere, per l'ennesima volta, le distanze dal sedicente consigliere di Forza Italia Lorenzo Lapucci che, a coronamento di un flirt con l'amministrazione a 5 stelle che dura da mesi, non ha perso occasione per ribadire, nell'ultimo consiglio comunale, con riferimento alla situazione del campo rom del Lavello, la sua lontananza da un “linguaggio populista e filoleghista” e dalle conseguenti ruspe”.
“Su una cosa – ha continuato Pieruccini – il consigliere Lapucci ha ragione: non c'è dubbio che egli non guidi ruspe, semmai un treno direttissimo con destinazione sinistra, coalizione politica di suo prossimo approdo. Non gliene facciamo una colpa, ognuno nella vita è libero di fare le scelte politiche che vuole, compresa quella di fare la ballerina tra la destra e la sinistra. E' inaccettabile tuttavia che egli, ancora oggi, affermi di essere un militante del centrodestra quando i valori che esprime sono totalmente antitetici alla nostra coalizione ed è altrettanto inaccettabile che faccia tutto ciò grazie anche ai voti di quelle “ruspe” che oggi tanto disprezza”.
“Si dimetta da consigliere comunale – ha concluso il commissario leghista - e poi sarà libero di aderire a tutti i partiti che vuole e di richiedere ai cittadini il consenso sulla base delle sue nuove scelte. Tuttavia, sino a quando questo non avverrà, sarà a tutti chiaro che la sua attività consiliare sarà all'insegna del bieco trasformismo dell'ultimo dei voltagabbana”.
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"Ci saremmo aspettato un encomio da parte della dirigenza dell'Usl Toscana nord ovest per l'infermiere 'eroe' Marco Lenzoni che ha avuto il coraggio, il senso civico e professionale di denunciare le numerose mancanze di sicurezza per i lavoratori nel pieno dell'emergenza Covid19. Segnalazioni che hanno permesso di salvare numerose vite. E invece dall'azienda sanitaria è arrivata una contestazione disciplinare che lo metterà davanti alla Commissione disciplinare il 9 giugno alle ore 10 per aver leso l'immagine dell'Asl. E' allucinante. Noi siamo pronti a difenderlo in tutte le sedi e le migliaia di attestati di solidarietà che stanno arrivando dovrebbero far riflettere seriamente la dirigenza". A descrivere nel dettaglio il paradosso della sanità è il segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori, che ha sempre sostenuto l'infermiere, iscritto al sindacato, e sarà in prima fila a difenderlo il 9 giugno "forte del supporto dei nostri uffici legali".
D'altronde tempi e modi della convocazione davanti alla commissione disciplinare, così come le motivazioni, lasciano esterrefatto il segretario Uil Fpl: "La convocazione arriva a fine aprile facendo riferimento a un articolo uscito il 17 marzo all'interno del quale Lenzoni (in qualità di dipendente e seguendo il codice deontologico degli infermieri) sottolineava, senza offesa alcuna all'azienda, le scarse condizioni di sicurezza degli operatori negli ospedali. Denuncia poi confermata da quanto accaduto nei giorni successivi quando tantissimi lavoratori della sanità si sono ammalati perché non dotati dei doverosi dispositivi protezione nei momenti critici. Erano giorni in cui i telefoni dei sindacati squillavano a ogni ora del giorno e della notte, ricevevamo molte telefonate di lavoratori preoccupati alla ricerca di ogni tipo di sostegno, anche psicologico. Lavoratori che la collettività non ringrazierà mai abbastanza per quanto fatto, per aver combattuto un virus con mascherine che sembravano panni per pulire gli occhiali".
Ma non è stato l'unico episodio. Una decina di giorni dopo, infatti, Lenzoni è comandato alla Rsa Galli Bonaventuri di Pontremoli perché quasi tutti gli operatori della struttura erano ammalati, quindi è subentrata la Asl: "Lì ha denunciato le scarse condizioni di gestione della struttura – prosegue Salvadori – e di fatto ci sono state molti anziani contagiati e ben 6 morti, le bare con ospiti defunti lasciate per giorni in una stanza, gli operatori senza mascherine Fffp2 tanto che diversi neo assunti si sono subito infettati. A nostro parere, la convocazione disciplinare fa riferimento a tutto il complesso di denunce del nostro iscritto ritenuto 'fastidioso' dalla dirigenza Asl solo perché attento e scrupoloso". C'è poi il paradosso nel paradosso, in tutta questa vicenda: "La dirigente che lo ha segnalato alla commissione disciplinare è la stessa che aveva chiesto spiegazioni sulle criticità in quei giorni. Abbiamo lettere e comunicazioni che possono dimostrarlo senza ombra di dubbio. Insomma, ci sembra allucinante che un infermiere che denuncia dei problemi e salva delle vite sia convocato in commissione disciplina: avrebbero dovuto convocarlo, sì, ma per dargli un encomio – conclude Salvadori -. Non è possibile che il vincolo di fedeltà aziendale sia peggiorativo dell'articolo 21 della Costituzione, della normativa sul whistleblowing e dell'articolo 2087 del codice civile per il quale è l'azienda la prima responsabile della sicurezza dei lavoratori e che quindi dovrebbe ringraziare chi, come Marco, denuncia quel che non va. Il resto dei dettagli lo daremo il 9 giugno. Intanto ringraziamo tutti i lavoratori che sui social o con i messaggi stanno dimostrando solidarietà a Marco per il quale la campagna online ha già raccolto più di 5.000 firme di solidarietà".
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E’ stato proprio il Partito Democratico, alcuni giorni fa, a far notare lo stato pietoso in cui versano le strade che portano alle cave su cui transitano quasi esclusivamente camion con blocchi e detriti ed oggi è comparsa la segnalazione di chiusura della strada che arriva fino ai Ponti di Vara per l’apertura del cantiere che partirà dalle 13 di venerdì 29 maggio fino alle 16 di sabato 30 maggio.
La notizia, riportata dalla consigliera del Pd, Roberta Crudeli ha sollecitato il commento critico della consigliera: “ Le vie delle cave in condizioni disastrose sono un problema che non emerge solo ora – ha detto la Crudeli - ma si sarebbe potuta cogliere l'occasione per risolverlo mettendo in sicurezza i tratti di strada dissestati durante il periodo di lockdown, visto che le attività ai bacini marmiferi erano chiuse e quindi si sarebbe potuto lavorare tutti i giorni ed in condizioni di maggiore sicurezza per gli operai senza creare disservizi. La chiusura della via fino ai Ponti di Vara di domani creerà disagi alle aziende che hanno già perso due mesi di lavoro a causa dell'emergenza sanitaria. Fermo restando che l'intervento avrebbe dovuto essere fatto nei due mesi di chiusura, sarebbe stato quantomeno opportuno intervenire di sabato e domenica in maniera tale da evitare ulteriori disagi ed altre chiusure. Sarebbe necessario inoltre fare un’accurata pulizia delle strade poiché le piante spesso invadono le careggiate e impediscono la visibilità dei mezzi. Ancora una volta dispiace rilevare l'inefficienza della amministrazione Cinque Stelle e del sindaco De Pasquale, lontani dai problemi reali dei lavoratori, di tutti i cittadini e priva di una visione d’insieme rispetto ai problemi della città.”.
Moscatelli a Novoa: "Poca chiarezza sulla centrale a biomasse. Subito una commissione per fare luce"
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"Ormai la cantilena sulle centrali a biomasse non incanta più nessuno": esordisce così il consigliere di Mulazzo, Michele Moscatelli, in merito alla situazione creatasi attorno alla centrale a biomasse di Arpiola.
"Una bella favola raccontata dalla sinistra che nel tempo ha stancato tutti, non ha dato risultati e ha lasciato sul tavolo domande a cui nessuno ha mai risposto dati alla mano. Il Sindaco di Mulazzo, che potrebbe candidarsi alle elezioni regionali con il partito di Renzi dopo anni di militanza nel PD, fa sempre di testa sua e non ascolta nessuno". - continua il consigliere.
"La gente, la centrale non la viola perché teme per la propria salute eper l'ambiente - sostiene Moscatelli - I dati non si conoscono e non si sa se la centrale sia dannosa. Giustamente queste cose vanno dimostrate, dati alla mano, e per questo proporrò al prossimo consiglio l'istituzione di una commissione per fare luce su tutti gli aspetti della centrale a biomasse di Arpiola".
Moscatelli ribadisce inoltre che: "La commissione potrà analizzere i dati mettendo in luce quanto non è chiaro: se questa tecnologia garantisca una funzionalità adeguata. Se questo impianto funzioni e non crei problemi sulle emissioni, a chi siano affidati i controlli, con quale periodicità e con quali risultati avvengano, quanta energia produca la centrale, quali sostanze lavori, da chi siano fornite, quali privati collaborino con il Comune, quanto guadagnino i privati, quale sia il risparmio per i cittadini".
Moscatelli insiste affinché ci siano risposte da parte del sindaco Novoa, e se queste non arrivassero si spingerà oltre avvertendo Asl, Arpat e autorità competenti.
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La protesta delle cuoche delle mense scolastiche espressa col sit-in svolto ieri a Roma in Campidoglio ha molti punti di contatto con la situazione locale delle cuoche dipendenti di Nausicaa, secondo l’analisi fatta dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha accomunato il sindaco di Carrara, De Pasquale alla sindaca di Roma, la pentastellata Virginia Raggi, nella volontà, da lui evidenziata, di infierire sulla speicifica categoria di lavoratrici lasciate senza dignità.
“Dopo la Cassa integrazione, i 5 stelle hanno lasciato i dipendenti di Nausicaa – ha detto Bernardi - con la preoccupazione del mancato reddito per i mesi estivi, durante i quali i loro contratti sono sospesi. Crisi profonda delle addette alle mense scolastiche che spesso sono persone monoreddito rimaste con la metà dei soldi dai primi di marzo e con prospettive future incerte.” Per Bernardi, sia nel caso di Roma, sia in quello di Carrara ci sarebbe la mancanza di considerazione della politica grillina per la realtà famigliare e socioeconomica dietro a ciascuna lavoratrice che in questo momento tragico conseguente al coronavirus non ha avuto alcuna risorsa e risposta. “La disperazione delle cuoche di Roma – ha aggiunto Bernardi - nasce dalle stesse preoccupazioni sacrosante delle nostre cuoche che devono assolutamente essere ascoltate. Ormai i dipendenti di Nausicaa, dei settori ristorazione scolastica e autisti scuolabus, non ne possono più di lamentare una sofferenza dovuta ad una disparità contrattuale per il fatto che il loro unico sostentamento redditizio viene "sospeso" nel periodo estivo. Se fino all'anno scorso nel periodo 1 luglio - 15 settembre le loro speranze di vita lavorativa si erano basate sulla possibilità dell’ "estate ragazzi", con l’emergenza Covid19 , si sono ritrovati in regime di FIS dal 1 aprile al 30 giugno, scadenza del loro contratto, e a non avere in previsione altre entrate nel periodo estivo per la sciagurata decisione dell’amministrazione grillina di non aprire i Centri estivi, salvo, pare, qualche incerto ripensamento.”
Bernardi ha parlato di ennesima fregatura data dalla politica praticata dai 5 Stelle che a livello nazionale aiuta i poveri e i senza lavoro con il reddito di cittadinanza elargito a pioggia e con il decreto legge 34 ha istituito la misura straordinaria del Reddito di Emergenza di sostegno ai nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da covid 19, ma, per contro, a livello locale ha messo alla fame famiglie di lavoratori perché il lavoro gli è stato tolto . “La vergogna è che una società come Nausicaa - ha proseguito Bernardi - che sicuramente avrà un bilancio più che florido , non aveva certo bisogno di utilizzare la cassa integrazione e invece ha infierito sui i suoi dipendenti togliendo loro anche la dignità . Come può pensare Luca Cimino, stipendiato dai cittadini, che questi lavoratori possano far fronte nei prossimi mesi a scadenze, pagamenti e bollette e a fare la spesa ? Si tratta di un quadro disperato che riguarda troppe persone e quindi l’amministrazione è obbligata a fare tutto il possibile per trovare delle soluzioni. A Virginia Raggi ieri in diretta su tutti i canali tv, addetti e addette alle mense hanno lanciano il messaggio “Non siamo arrabbiate ma ferite, siamo stanche di dare e non ricevere, di aspettare qualcosa che non arriva, siamo arrivate al punto di dover elemosinare i nostri soldi, senza certezze e senza dignità”. Questa è esattamente la sintesi della politica del Movimento 5 Stelle adottata nei comuni che purtroppo stanno governando.”.
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