Politica
No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

Sicurezza e allagamenti: il consiglio comunale di Massa accende i riflettori su via Garosi
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il consigliere Tarantino ha riportato all’attenzione due questioni centrali per la città: la sicurezza pubblica e i continui allagamenti in via Garosi.«Negli…

Lavori a Carrara, chiuso l'accesso alla sede UIL. Il commento: "Problemi di sicurezza e danno economico rilevante ai servizi. Riaprire immediatamente l'accesso"
I lavori in corso che hanno invaso Carrara hanno chiuso l'accesso alla sede della Uil in via Roma. Una sistuazione aggravata dal mancato preavviso da parte del…

Bugie e accuse a vanvera sul Cermec. L'assessore Orlandi dica la verità: la replica del consigliere Martinelli
"Ancora una volta l'assessore Orlandi, anziché rispondere nel merito delle critiche oggettive che gli vengono poste, si abbandona al solito infantile scaricabarile, e non esita…

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Contributi per fare fronte alla morosità delle famiglie più fragili che vivono in case popolari: è questo in sintesi quello che prevede il protocollo tra Comune di Carrara ed Erp Spa, approvato oggi dalla giunta del sindaco Francesco De Pasquale, su proposta dell’assessore alle Politiche Abitative Anna Galleni.
L’iniziativa è rivolta agli assegnatari regolari degli alloggi che versino in una “situazione di particolare fragilità socio-sanitaria ed economica accertata”.
Su valutazione del Servizio Sociale, queste persone potranno ricevere contributi finalizzati esclusivamente al pagamento delle rate di morosità accumulata, per un massimo di euro 200 mensili e per un periodo non superiore a 12 mesi. Grazie a questo accordo, in sostanza, il Settore Politiche Abitative può fornire un valido strumento per far sì che le famiglie più fragili e con gravi problemi sanitari possano far fronte ai debiti da locazione ed evitare i conseguenti sfratti.
«Con questo strumento andiamo a colmare un vuoto che esisteva sugli aiuti che il Settore Politiche Abitative poteva erogare a chi è in difficoltà. Attualmente il nostro supporto passa attraverso il contributo affitto, il contributo morosità incolpevole, i fondi per il “passaggio da casa a casa”.
Questi aiuti non possono però essere concessi a chi vive in un alloggio ERP. Grazie a questo nuovo protocollo possiamo dare un aiuto reale a chi è in difficoltà economica, abita in una casa popolare, ha nel proprio nucleo familiare una persona con una situazione sanitaria particolarmente grave ed è indietro nel pagamento dei canoni o degli oneri condominiali. In questo momento già così difficile è sicuramente uno strumento prezioso per preservare le persone ed aiutarle concretamente a conservare la propria casa» ha dichiarato l’assessore Anna Galleni
Il protocollo, che verrà sottoscritto con Erp, è specificatamente finalizzato ad aiutare a ripianare la morosità degli assegnatari definitivi di alloggi Erp, degli assegnatari in via provvisoria e degli assegnatari regolarizzati, la cui condizione familiare sia conosciuta dai Servizi Sociali e presenti problematiche sanitarie accertate dai servizi dell’Azienda USL Toscana-Nord Ovest.
L’intervento, previa valutazione dal Servizio Sociale, potrà essere concesso per un massimo di euro 200 mensili e per un periodo non superiore a 12 mesi prorogabile su esclusiva indicazione del Servizio Sociale e salvo superamento del periodo sperimentale, e comunque fino ad esaurimento degli stanziamenti di bilancio comunale. Per accedere all’intervento, il nucleo familiare dovrà essere in possesso di certificazione Isee uguale o inferiore all’importo di euro 4.000.
Dopo la sottoscrizione del protocollo, e contestualmente alla sua entrata in vigore, sul sito del Comune di Carrara verranno pubblicate le informazioni dettagliate su aventi diritto e dettagli del provvedimento.
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L’annuncio dell’intenzione di sporgere querela da parte del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Luciano Massari, non ha minimamente scalfito il coordinatore comunale della Lega, Nicola Pieruccini e il coordinatore comunale di Forza Italia, Riccardo Bruschi che sono tornati a ribadire quanto affermato alcuni giorni fa e cioè l’urgenza del commissariamento dell’Accademia e delle dimissioni dell’attuale direttore.
Alla base delle prime richieste dei coordinatori di Lega e Forza Italia c’era la relazione firmata dal professor Michele Aietta per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalla quale sarebbero emerse gravi motivazioni a sostegno dell’ineleggibilità e l’incandidabilità di Luciano Massari.
In risposta alla minacciata querela fatta dal direttore dell’Accademia Pieruccini e Bruschi hanno addirittura rilanciato le accuse attingendo ancora alla relazione del dottor Aietta che avrebbe evidenziato altre criticità. Pieruccini e Bruschi si sono detti sconcertati dalla minaccia di Massari ed hanno ribadito di aver reso pubblici, in maniera testuale, estratti della relazione del dottor Aietta. Inoltre hanno anche definito prive di pregi giuridici le argomentazioni portate da Massari per cercare di confutare quanto scritto nella relazione del Mef.
“Vogliamo ricordare – hanno detto Pieruccini e Bruschi – che al momento Massari gestisce la seconda struttura pubblica più importante della città dopo il comune. Come si fa a giustificare comportamenti che violano la legge in modo così palese asserendo che essi non contraddicono lo statuto dell'Accademia? Capiamo che il suo ufficio è a Palazzo del Principe, ma non crederà mica di vivere in un principato autonomo in cui non vigono le leggi dello stato ma quelle di Massari. Forse non ha mai sentito parlare del principio della gerarchia delle fonti giuridiche, sulla base del quale quella superiore, cioè lo stato, prevale sempre su quella inferiore, ovvero lo statuto dell'Accademia.”. i due coordinatori di Lega e Forza Italia hanno voluto rendere pubblici anche altri passaggi della relazione di Aietta che, a loro giudizio, getterebbero ulteriore grave discredito sull'attuale governance e farebbero chiaramente capire la situazione di diffusa illegalità e di estrema emergenza in cui verte l'istituto, che appare oggi al di fuori di ogni controllo. Eccoli di seguito:
“Rinuncia a un direttore amministrativo di ruolo e nomina antiecononoma di un “interim” a 800 chilometri di distanza.
Secondo la relazione, Massari appare il dominus dell'Accademia ben al di là delle prerogative di legge e statutarie. Ad esempio nella domina del direttore amministrativo egli, “sulla base di discutibili motivazioni di merito e non di legittimità, ha rinunciato a una procedura di comando che avrebbe stabilizzato tale figura” decidendo, senza averne le prerogative di legge (che al contrario spetterebbero al Miur), l' “antieconomica nomina di un direttore amministrativo ad interim, di preferenza del direttore, la cui sede di ruolo è situata a circa 800 chilometri di distanza con un tempo di percorrenza in auto di circa 9 ore”.
Inchiesta della procura sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo Antico della biblioteca dell’Accademia
La Procura ha avviato un'inchiesta sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo antico della biblioteca dell’Accademia. Evitando un'analisi approfondita della problematica in quanto la gran parte dei documenti sono stati sequestrati dai carabinieri, il dott. Aietta evidenzia che non esiste “il contratto deliberato dal cda” del servizio, non è stata richiesta “l'autorizzazione della sovrintendenza ai beni culturali”, la gara è stata indetta “sotto soglia”, e quindi negoziata e senza bando, per 40 mila euro, salvo poi scegliere un preventivo da 70 mila euro scartandone uno da 41 mila nonostante “nella Commissione di gara non ci fosse un componente esperto in grado di fornire una valutazione professionale”, dopo aver richiesto solo 3 preventivi invece dei 5 previsti dalla legge e senza copertura finanziaria (a bilancio erano disponibili e impegnati solo 32 mila euro). Il contratto è stato infine sospeso per circostanze speciali e di interesse pubblico.
Lo scandalo della Summer School
Relativamente agli ormai celeberrimi corsi “Summer School”, anch'essi oggetto di una inchiesta della procura della Repubblica per la quale sono già prepotentemente venuti alla ribalta della cronaca, la relazione evidenzia che il Memorandum tra l'Accademia e l'associazione “Via della seta” è stato sottoscritto dal direttore “in modo illegittimo” in quando egli non ne aveva titolo “poiché privo dell'autorizzazione a prendere impegni per l'Accademia, in quanto il Memorandum non è stato approvato dal Consiglio accademico né portato a conoscenza del cda” e poiché si “discosta palesemente” da altri atti regolarmente approvati dalle strutture dell'Accademia, come ad esempio il regolamento didattico. Per il totale caos organizzativo, il dirigente del ministero non riesce a individuare i motivi per i quali l'associazione “Via della Seta” abbia incassato 60.800 euro, versandone all'Accademia solo 21.000 e chiedendo 3.800 euro per ogni studente, cifra enormemente superiore ai 1.500 euro che la la convenzione prevedeva per l'organizzazione dei “corsi propedeutici” (quelli di lingua italiana, previsti dallo stesso Memorandum, non sono mai partiti). Aietta ritiene che in realtà tali studenti cinesi abbiano partecipato semplicemente ai corsi di “summer school”, il cui costo di iscrizione è mediamente di 500 euro (e non di 3.800 come fatto pagare agli studenti cinesi!)
Molti docenti non rispettano il monte ore e 27 docenze non di ruolo sono state affidate senza l'espletamento di procedure pubbliche
Il dottor Aietta ha riscontrato che “molti docenti svolgono un orario complessivo senza rispettare il monte ore di 324” e che nell'affidamento di corsi diversi dalla titolarità d'insegnamento “27 corsi sono stati affidati senza l'espletamento delle procedure pubbliche”, violando in diversi casi “l'articolo 97 della Costituzione che impedisce il doppio lavoro dipendente in capo al medesimo soggetto sottraendo anche opportunità lavorative a giovani disoccupati in cerca di lavoro e in possesso di idonei requisiti”. Risulta disatteso dai docenti l'obbligo di presentare al consiglio accademico una relazione triennale sulla propria attività e “i direttori di scuola e di dipartimento sono remunerati con le attività aggiuntive previste dal contratto integrativo di istituto senza svolgere, peraltro, le attività previste dal loro incarico”
Illegittima esternalizzazione del servizio bibliotecario
L'esternalizzazione del servizio bibliotecario in modo continuativo appare illegittima perché, anche qualora fosse utile e necessario, cosa che il dirigente non ha riscontrato, potrebbe essere giustificata solo per esigenze temporanee e contingenti, considerando anche che molti dirigenti risultano in debito d'orario.”.
Pieruccini e Bruschi hanno di nuovo sottolineato l’urgenza di rimuovere Massari dal suo incarico addirittura ventilando la possibilità di licenziarlo dal ruolo di dipendente pubblico e insegnante ed hanno ribadito la necessità della nomina di un commissario per ripristinare un minimo di legalità e regolarità amministrativa, da parte del Miur, che sino ad oggi si sarebbe distinto per un complice silenzio. Per le stesse ragioni Pieruccini e Bruschi hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Andrea Raggi, rappresentante dell'amministrazione comunale nel cda dell'Accademia, in quanto complice o, peggio, totalmente distratto. I due coordinatori di Lega e FI hanno anche chiesto una mobilitazione cittadina per risollevare l’Accademia da una crisi profonda e che oggi sembra irreversibile allo scopo di evitare l'accorpamento con quella di Firenze, ipotesi che, secondo Pieruccini e Bruschi, nei palazzi della politica sarebbe data come sempre più probabile e di cui il Pd, i 5 stelle e la lobby che ha espresso Massari direttore ne avrebbero la piena responsabilità.
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Torna al centro del dibattito politico la questione degli operatori dei CUP grazie all’ordine del giorno preparato dalla capogruppo del Pd carrarese, Roberta Crudeli, che sarà presentato il 20 novembre nel corso del prossimo consiglio comunale.
Crudeli ha fatto notare che sulla vertenza in questione si è registrata una sostanziale unità tra le forze politiche, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni del territorio e che la Regione Toscana ha espresso il suo impegno per garantire la messa in campo di un percorso per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei CUP.
“Gli operatori del Cup - ha spiegato la Crudeli - hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importante, in questa difficile e prolungata fase emergenziale, quale interfaccia tra il sistema sanitario e i cittadini. Il percorso di internalizzazione deve essere un obiettivo non più rinviabile perché queste lavoratrici e questi lavoratori vedano finalmente concluso il loro lungo periodo di precariato quale riconoscimento per la loro dignità e per ciò che hanno fatto e stanno facendo in queste difficili fasi legate all'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.”.
La Crudeli chiederà al sindaco Francesco De Pasquale, in qualità di Presidente della Conferenza Zonale delle Apuane di trasmettere alla Regione Toscana e all'azienda USL Toscana Nord – Ovest, ad Estar Toscana e la Conferenza Zonale delle Apuane l’invito a garantire senza ulteriori indugi, la chiusura del percorso di internalizzazione degli operatori e operatrici del CUP Apuane e di inviare il presente documento al Presidente della Regione Toscana dott. Eugenio Giani e alla direttrice generale dell'azienda USL Nord ovest dr.ssa. Maria Letizia Casani.
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In riferimento ai conferimenti abusivi registrati nei giorni scorsi presso l’isola ecologica di via Roma, in località San Ceccardo, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale ha dichiarato: «Stiamo monitorando e predisponendo misure di contrasto a questo fenomeno fin dai primissimi giorni della sua comparsa. Voglio però fare una premessa. Le persone servite dal porta a porta non possono e non devono sottrarsi al servizio andando a gettare i rifiuti indifferenziati nei bidoni rimasti nelle zone ancora inserite nel Pap. Si tratta di un comportamento che denota scarsa civiltà e disinteresse a un tema delicatissimo quale quello dell’ambiente e della qualità della vita della nostra città. Per quanti controlli e misure di contrasto possiamo attivare – ammonisce il primo cittadino - è fondamentale che i cittadini capiscano che aumentare la differenziata è un investimento sul futuro, non solo in termini ambientali e di qualità della vita ma anche economici».
Esaminando in generale il fenomeno della migrazione dei rifiuti, il sindaco spiega: «A seguito dell’introduzione o estensione del porta a porta si tratta di un trend fisiologico. Purtroppo c’è chi, per pigrizia, cerca di aggirarlo. A queste persone voglio dire che si tratta solo di impegnarsi un po’ e cambiare qualche piccola abitudine. Il porta a porta non è un sistema difficile, bisogna solo prenderci confidenza». De Pasquale analizza poi nello specifico quanto accaduto all’isola ecologica di via Roma: «Quello che è successo in questi giorni è particolarmente grave non solo perché qualcuno ha aggirato il servizio andando a gettare l’indifferenziato nelle isole disponibili ma anche perché, cosa ancora più grave, molte persone, trovandole piene, non si sono fatte problemi ad abbandonare i sacchi in strada e sul marciapiede».
Ma l’amministrazione non si è limitata a una semplice “condanna” dell’accaduto: «Questi comportamenti incivili non possono e non saranno tollerati anche perché oltre a danneggiare il decoro della città e a creare situazioni pericolose dal punto di vista igienico sanitario, comportano dei costi in più per la collettività. In primis quelli per la pulizia “straordinaria” delle isole: in questi giorni, il personale di Nausicaa è stato infatti costretto a ripetuti passaggi per riportare la situazione alla normalità, con un aggravio sui conti del municipio. Colgo l’occasione per ringraziare la nostra multiservizi per l’immediata collaborazione nella gestione di queste criticità. Per stroncare sul nascere questo fenomeno – ha dichiarato il sindaco - abbiamo predisposto dei controlli. A seguito delle violazioni rilevate sono state elevate alcune sanzioni e altre ne saranno comminate se si ripeteranno episodi simili. Vi ricordo che per questi comportamenti la sanzione può arrivare fino a 500euro. A seguito dell’estensione del pap e della rimozione, qualche giorno fa, degli ultimi bidoni dalle località san ceccardo e fabbrica, stiamo adeguando l’ordinanza sindacale del 2017, includendo le nuove zone. Il provvedimento in sostanza vieta “di conferire rifiuti dalle utenze ricomprese nelle aree interessate al porta a porta presso zone non attualmente interessate al servizio (cassonetti per la raccolta stradale dei rifiuti)”, rendendo tali comportamenti sanzionabili».
Il primo cittadino conclude con un ringraziamento alla Polizia Municipale che «nonostante il carico di lavoro già straordinario imposto dall’emergenza Covid si è resa disponibile anche per questo servizio. Per i nostri agenti è un momento particolarmente delicato e voglio ringraziarli per quello che stanno facendo a nome di tutta la città. Doverli destinare anche a questi controlli, significa che l’inciviltà di qualcuno sta già avendo ricadute negative sull’intera comunità. Spero che chi ha sbagliato finora lo capisca: se le mie parole non saranno sufficienti proseguiremo con le sanzioni. Credo che in questo momento, in cui molti cittadini affrontano anche situazioni difficili dal punto di vista economico, sia particolarmente sconveniente gettare soldi nelle multe solo perché non si ha voglia di mettere un minimo di impegno nella raccolta porta a porta».
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Due interpellanze legate a criticità palesi subite dai cittadini di Massa sono state presentate dal consigliere dell’opposizione Stefano Alberti. La prima riguarda la scuola primaria Giosuè Carducci di Poggioletto interessata da un doppio problema: l’urgenza di un intervento di rifacimento dei bagni, per i quali erano già stati accantonate diverse migliaia di euro e l’assembramento che ostacola anche il traffico che si forma all’ingresso e all’uscita dei bambini a causa dell’utilizzo di un unico cancello per entrambe le funzioni.
“Si interpella la giunta – ha scritto Alberti - per sapere se verrà garantito il ripristino dello stanziamento per il rifacimento di tutti i servizi igienici del plesso scolastico e se l'amministrazione non ritenga opportuno aprire anche l'altro cancello della scuola (lato monti) per organizzare più efficacemente e in tutta sicurezza l'ingresso e l'uscita dell'edificio.”. La seconda interpellanza è riferita alle segnalazioni di molti cittadini in merito a delle operazioni in corso nella zona della Rinchiostra da parte di una nota compagnia di telefonia mobile. Alberti ha ricordato che il compendio della Rinchiostra racchiude in poche centinaia di metri la scuola elementare "Carlo Collodi", l'impianto sportivo della Virtus Poggioletto, la Villa della Rinchiostra, la struttura per anziani RSA Villa Sempreverde e numerose residenze pubbliche e private e che il regolamento non consente nuove installazioni per gli impianti di telecomunicazione in aderenza o vicinanza a luoghi sensibili, quali appunto scuole, residenze sanitarie. Ha ribadito che le antenne non possono essere collocate in luoghi privati ma in aree pubbliche e che l'area della Rinchiostra era stata già stata in passato oggetto di stralcio dal piano delle antenne confermato anche da una recente risposta dell'amministrazione ad una interpellanza del gruppo PD che escludeva previsioni di installazioni SRB di quinta generazione . “ Chiediamo al sindaco se è stato presentata presso gli uffici comunali una richiesta da parte dei gestori telefonici, di adeguamento al programma annuale di sviluppo delle reti 2021 della telefonia mobile che preveda l'installazione di un'antenna nel sito della Rinchiostra, palesemente in contrasto con le normative comunali del settore e, nel caso, come intenda muoversi la sua amministrazione.”
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La crisi economica morde purtroppo e il rischio di cadere tra le spire di strozzini e usurai si fa più pericoloso e concreto per molti. Un'attenzione particolare quindi, per Luana Mencarelli consigliere di opposizione del MoVimento 5 Stelle, dovrebbe essere rivolta alla popolazione con un apposito servizio presso la sede municipale.
"Ho presentato una mozione- fa sapere la consigliere- per chiedere di istituire uno sportello Anti-usura all'interno del Palazzo comunale in grado di accogliere le vittime, o potenziali tali, fornirgli le necessarie informazioni e indirizzarle verso chi può concretamente dargli una mano, per non farle sentire sole nel percorso di liberazione dalla stretta criminale o meglio prevenirla".
Chi se non l'amministrazione comunale, l'apparato politico- organizzativo più prossimo ai cittadini, dovrebbe preoccuparsene prima di altri sembra chiedersi chiede Mencarelli che evidenzia:"Il Comune è il livello istituzionale più prossimo ai cittadini e alle imprese che nel Palazzo comunale dovrebbero poter trovare la propria casa e l'istituzione ha il dovere, a mio avviso, di dimostrare pubblicamente di essere al loro fianco come prima forma di protezione contro chi pratica l'usura".
Il pensiero della consigliere Mencarelli è rivolto a famiglie e imprese:"Gli strozzini- ricorda infatti- si arricchiscono da sempre con le difficoltà economiche e attualmente le famiglie e le imprese si trovano a subire disposizioni del Governo nel tentativo di arginare la disfatta sanitaria, ma che possono incidere sulle capacità di solvenza già messa alla prova da una pregressa e lunga crisi finanziaria. Purtroppo-interviene la consigliere- la situazione recente e quella odierna hanno infatti imposto di prendere coraggiose misure per salvaguardare la salute e la vita stessa dei cittadini, ma di contro con pesanti ripercussioni sulle economie familiari e quindi nazionali".
Riconoscendo l'utilità delle misure adottate a Roma per arginare la crisi, Luana Mencarelli valuta che potrebbero verificarsi comunque situazioni di disagio e rivolge un appello alla politica apuana: "Nonostante siano state approntate forme di ristoro-premette Mencarelli- è probabile che non azzereranno tutte le criticità conseguenti alle temporanee chiusure delle attività e per questo motivo aumenta in maniera esponenziale il rischio che i nostri concittadini cadano vittime di forme di finanziamento da parte di usurai. Come politici abbiamo il dovere di schierarci per la loro tutela" conclude la consigliere del M5S.
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Un chiarimento sull’impianto di potabilizzazione della sorgente del Cartaro di Massa è arrivato da Pietro Morelli del Comitato massese Il mondo nelle nostre mani, che si è rivolto direttamente al presidente di Confindustria Massa Carrara Matteo Venturi: “La maggior parte dei fanghi che verranno lavorati dall’impianto derivano dalla segagione del marmo – ha spiegato Morelli – quindi sono fanghi composti da marmettola e per depurare l’acqua dalla marmettola Gaia fa pagare ai cittadini di Massa e Carrara 800 mila euro all’anno nelle bollette. Chiedo al presidente di Confindustria Matteo Venturi che ha parlato ci considerare il marmo una risorsa per tutti facendo squadra con gli imprenditori, di rendersi portavoce verso i gestori di cava per accollarsi le spese sia per la depurazione dell’acqua potabile dalla marmettola sia per la costruzione di questo impianto, che non sarebbe necessario se non ci fosse la polvere di marmo ad inquinare l’acqua potabile. E anche per un rispetto scrupoloso per l’ambiente che ci circonda. La salute e gli interessi dei cittadini vanno tutelati“.
Morelli ha sottolineato come sia evidente la devastazione causata dall’escavazione nelle montagne e la povertà e lo stato di abbandono del territorio provinciale ed ha ricordato di aver rivolto le stesse richieste anche a Marco De Angelis, nuovo Presidente di Confindustria Marmo macchine senza ottenere risposte. Morelli ha anche voluto ricordare che una delle concause dell’alluvione a Marina di Carrara nel 2014 fu proprio la presenza in eccesso di marmettola sul fondale del fiume Carrione per la quale nel 2016 sono stati stanziati 30 milioni di euro di cui 14 per sopperire ai danni causati. “Non si può parlare di risolvere problemi di dissesto idrogeologico se non si toglie la causa – ha concluso Morelli - a conti fatti, viene sfruttato un bene comune per la ricchezza di pochi a spese dei cittadini e di un territorio ferito ed abbandonato da tutti i livelli istituzionali.”.
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“Oramai non sorprende più l’ennesima ‘boutade’ del presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, rispetto al decreto di rinvio delle elezioni provinciali. Sorprende di più semmai il fatto che un presidente del consiglio di una città capoluogo di Provincia ignori a tal punto la legge di riforma delle Province, la 56 del 2014, da suddividere le province in enti di primo livello e di secondo livello, o grado come le chiama lui: basta leggerla la legge per capire che tutte le Province sono enti di secondo livello. Considerando, poi, quello che ha scritto direi che lo vedrei bene in futuro come autore di libri fantasy”.
Comincia così la replica del presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, all’intervento di Benedetti comparso sulla stampa.
“Io – aggiunge il presidente - sarei stato per farle subito le elezioni, avendo tra l’altro oramai già avviato l’iter, ma di fronte all’evidenza di un decreto legge del governo che spostava il precedente limite per fare le elezioni dal 20 dicembre 2020 al 31 marzo 2021, di fronte alle considerazioni che il decreto fa in merito alla pandemia e di fronte all’invito dell’Unione Province d’Italia, citato nel mio decreto, di revocare la convocazione dei comizi elettorali, non si poteva fare diversamente: infatti tutte le province interessate alla tornata elettorale, di qualunque estrazione politica, hanno revocato le elezioni. Forse il presidente del consiglio comunale di Massa non sa che per queste elezioni di secondo livello non era possibile far votare, come ci è stato chiaramente rappresentato, gli eventuali elettori ammalati o in isolamento. Questo avrebbe potuto senz’altro inficiare e falsare l’esito elettorale: cosa avrebbe detto in questo caso lo stesso se nonostante il decreto legge si fossero fatte le elezioni e si fosse concretizzata questa eventualità? Nella foga di inseguire l’inesistente, forse il nostro non ci aveva pensato. Rispetto al fatto di non aver riconvocato i comizi occorre precisare che la nuova data non la scelgo io, ma va concordata in sede di Upi e del suo direttivo nazionale. Benedetti, poi, sostiene che in questi quattro anni non ho fatto niente: se per lui niente è aver preso un ente dilaniato dalla riforma delle province, con la riduzione di oltre il 50% del personale, il prelievo forzoso da parte dello Stato del 63% delle risorse proprie, in questo quadriennio, dopo aver ricercato altre fonti di finanziamento, aver messo insieme un piano di interventi sulla viabilità provinciale e sull’edilizia scolastica di oltre 40 milioni di euro, ripeto se questo per lui è niente, posso dire che ha una percezione distorta della realtà. Rispetto poi all’accusa di voler rinviare le elezioni per cercare consenso o per restare attaccato alla poltrona per altri tre mesi voglio consolare Benedetti, sapendo di dargli un dolore, ma aspiro a governare questo ente per altri quattro anni. Capirà che il suo dolore val bene il beneficio che vorrei ancora arrecare a questa Provincia, ritenendo, con il mio impegno e con quello di chi siederà in consiglio provinciale, di poter fare di più e meglio, come è giusto che sia”.
Pioggia di ricorsi degli industriali del marmo sui PABE: Bernardi critica l’amministrazione 5 stelle
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Fioccano i ricorsi degli industriali del marmo contro i PABE definiti dall’amministrazione stellata e per il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi si tratterebbe dell’ennesima riprova del malgoverno dell’attuale amministrazione.
“Le imprese hanno bisogno di certezze e non di aria fritta – ha detto Bernardi – Per anni i grillini hanno cercato di appiccicare l’ etichetta di “collusi” a “quelli di prima" ma, una volta arrivati al governo della città, sui temi del marmo, sono rimasti con uno scottante cerino in mano. C'era bisogno di studiare meglio le carte, di avere più responsabilità , competenza e coraggio. Se si fa opposizione per 5 anni sul marmo non la si fa da ignoranti, poi si dovrebbero portare avanti i temi su cui si era data battaglia . Invece loro sui PABE, tariffe e tracciabilità oltre che sul Regolamento degli Agri Marmiferi, hanno ambiguamente strizzato l'occhio agli industriali, ai lavoratori , ai sindacati , agli ambientalisti e alla fine per incapacità conclamata hanno danneggiato se stessi e i loro concittadini.”
Per Bernardi la gestione del lapideo dei 5 stelle lascerà un' eredità scomoda alla prossima amministrazione che dovrà governare la città, aggravata dal peso dei 60 ricorsi, pesante danno causato da questi politici, che purtroppo, secondo il consigliere di Alternativa per Carrara, sarà destinato ad aumentare . Bernardi ha ricordato che quando l’attuale sindaco era consigliere dell’opposizione, era solito sostenere che “ il regolamento degli agri marmiferi era arbitrario e difficilmente attuabile tanto da aver innescato ricorsi e contenziosi legali.”. “ Non occorre ricordare la farsa perpetrata per anni – ha aggiunto Bernardi - sui mancati introiti dei “beni estimati”, che De Pasquale definiva “plurisecolari privilegi” che, tuttavia non sono stati inseriti nel regolamento redatto dalla sua amministrazione con la motivazione della paura proprio dei ricorsi. Oppure si può ricordare quando il sindaco combatteva a fianco di Legambiente e agli amici ambientalisti, perchè in cerca di i voti per la sua nomina, sostenendo che puntava a tutelare la salute umana e paesaggistica ed eliminare ove possibile, il rilascio di sostanze inquinanti per le falde acquifere e a regolamentare i detriti salvo poi rompere con Legambiente che si è sentita tradita dai grillini. L’errore di fondo sul pianeta marmo del Martinelli- pensiero è stato nell' approccio contrario al principio dell’interesse della comunità, tale da orientare male gli obiettivi, occupazionali, economici e di sicurezza del Regolamento. Così ha preferito affidarsi a strani premi e incentivi che alla fine hanno allungato i tempi delle gare al 2023 e 2041 a seconda dei casi .Ma nonostante le malelingue, Martinelli sostiene che alla base dei ricorsi non ci siano errori madornali , incoerenze e travisamenti , ma solo una vecchia e superata mentalità che non ha colto lo spirito delle nuove norme messe a punto .”
Bernardi ha poi sottolineato che l’opinione del vicesindaco non è affatto condivisa dagli avvocati degli imprenditori che nei ricorsi chiedono di rivedere l'articolo sulle cave livellarie in quanto illegittimo perché non prevede nemmeno un indennizzo in caso di alienazione. “ Gli avvocati contestano la tassazione che nel comprensorio apuoversiliese è la più alta della Toscana – ha continuato Bernardi - e comprende anche il 50 per cento degli informi nel calcolo complessivo , percentuale inattuabile. Ci sarebbero errori tecnici anche nella ricognizione degli agri marmiferi con l'inserimento tra questi di alcuni beni estimati. Praticamente un disastro.”
Bernardi si è detto non sorpreso dalla linea scelta da De Pasquale e Martinelli che, come al solito, avrebbero fatto quadrato ed esaltato se stessi senza prendersi responsabilità o fare autocritica. Bernardi ha parlato di provvedimenti “ imbarazzanti” presi dall’amministrazione smemorata e impreparata che ha prodotto considerevoli danni alla comunità . “ Speriamo - ha concluso Bernardi - che qualcuno sarà costretto a prendersi le sue responsabilità in quanto i ricorsi hanno sintetizzato e consacrato nei numeri il fallimento dell' azione riformatrice a 5 Stelle che, non essendo stata all’altezza di superare il confronto politico, ha prodotto un mare di contenziosi contro il Comune che saranno giudicati in tribunale. Pensare di essere i migliori e trattare gli amministratori precedenti come collusi è stato un grossolano errore.”.
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Il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti rinvia le lezioni provinciali previste a dicembre e Forza Italia contesta le decisione ritenendola ingiustificata per via del numero ristretto di elettorato passivo coinvolto.
“Le Province di primo livello, votano regolarmente e quindi è comprensibile la decisione di rinviare le elezioni, stante l’emergenza Covid-19, ma in quelle di secondo grado, come la nostra, dove votano solamente i consiglieri comunali, sarebbe stato sufficiente affrontare la tornata elettorale in sicurezza, garantendo, quindi, ai cittadini, la normale scadenza e quindi l’elezione del nuovo presidente e del consiglio provinciale” rimprovera Stefano Benedetti, vice coordinatore provinciale di Forza Italia, che sintetizza e spiega le circostanze nell’ambito delle quali arriva la decisione di Lorenzetti: ”Il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti, ha revocato le elezioni provinciali, che avrebbero dovuto svolgersi il 13 dicembre prossimo, con il Decreto N. 83 del 12/11/2020. Questo atto-puntualizza Benedetti illustrando le vicende normative varate in queste settimane a causa dell’emergenza - segue il Decreto del Governo avente per oggetto, “Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2020, approvato il 6 novembre scorso dal Consiglio dei ministri, con il quale le elezioni di province e comuni commissariati per mafia potranno svolgersi entro il 31 marzo 2021”.
Ma secondo il vice coordinatore la motivazione di rinvio non sarebbe giustificata per la nostra provincia e ne spiega il motivo, allungando un affondo a Lorenzetti: ”Essendo la nostra Provincia di secondo livello, credo che questa iniziativa poteva e doveva essere risparmiata ai cittadini, già fin troppo stremati dal mal governo della Provincia per causa proprio di Lorenzetti che poco o nulla ha fatto in questi anni, oltre ai danni che attualmente sono attenzionati dalla Corte dei Conti Regionale”.
Non solo motivazioni tecniche ma anche motivazioni squisitamente politiche, secondo Benedetti che aggiunge: ”D’altronde Gianni Lorenzetti è in carica ininterrottamente dal 2016 e francamente, mi sembrerebbe giusto e rispettoso procedere ad una verifica della fiducia da parte dei rappresentanti del popolo, che in questo caso sono proprio i consiglieri comunali che esprimono il voto. A questo punto - non risparmia quindi al presidente della Provincia l’accusa di malizia strategica dietro la sua decisione - di certo c’è solo che il presidente Lorenzetti ha sfruttato l’input arrivato dal Governo per allungarsi il mandato amministrativo, consapevole che andando a votare fra venti giorni circa, la sua elezione sarebbe stata molto dubbiosa”.
Insiste Benedetti, tuonando contro un rinvio senza prevedere contemporaneamente una data prossima, che allungherebbe ombre sulla trasparenza: ”In questi casi, un po’ come il Governo centrale, Lorenzetti si è preso un po’ di tempo per tentare di recuperare i consensi che oggi sembrano mancargli e quindi per cercare in tutti i modi di rimanere in piedi e poter continuare a governare la Provincia. E ciò - sottolinea dunque - è dimostrato dal fatto che lo stesso ha ordinato la revoca delle elezioni, ma nel contempo non ha provveduto ad emettere un altro decreto con cui fissare la data delle nuove e ciò in barba a tutti i principi di Democrazia e Trasparenza che, evidentemente, non conosce o fa finta di non conoscere”.
“Credo - chiosa alla fine Stefano Bendetti chiamando in causa i membri del Consiglio provinciale - che gli attuali consiglieri provinciali, rappresentando in pieno le istanze dei cittadini, dovrebbero richiamarlo all’ordine, stimolando una riflessione che lo riconduca alla realtà e quindi più vicino ai cittadini, presentando e discutendo una mozione proprio su questa delicata questione, con l’obiettivo di arrivare a stabilire e condividere la data delle nuove elezioni”.
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