Politica
No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

Sicurezza e allagamenti: il consiglio comunale di Massa accende i riflettori su via Garosi
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il consigliere Tarantino ha riportato all’attenzione due questioni centrali per la città: la sicurezza pubblica e i continui allagamenti in via Garosi.«Negli…

Lavori a Carrara, chiuso l'accesso alla sede UIL. Il commento: "Problemi di sicurezza e danno economico rilevante ai servizi. Riaprire immediatamente l'accesso"
I lavori in corso che hanno invaso Carrara hanno chiuso l'accesso alla sede della Uil in via Roma. Una sistuazione aggravata dal mancato preavviso da parte del…

Bugie e accuse a vanvera sul Cermec. L'assessore Orlandi dica la verità: la replica del consigliere Martinelli
"Ancora una volta l'assessore Orlandi, anziché rispondere nel merito delle critiche oggettive che gli vengono poste, si abbandona al solito infantile scaricabarile, e non esita…

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Resta fermo nella sua posizione, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, e ribadisce la sua severa critica per la scelta di richiedere un TSO per il senzatetto che viveva sotto al comune. Dopo la levata di scudi di tutte le “truppe pentastellate”, come le ha definite Bernardi, cioè di tutti i consiglieri di maggioranza e del partito grillino locale, che, come è loro abitudine fare, si sono schierati compatti e decisi a difesa dell’assessore al sociale Anna Galleni, ritenuta la responsabile del provvedimento, Bernardi, ovviamente bersaglio di tutti gli strali possibili lanciati dai grillini per negare quanto affermato dal consigliere dell’opposizione, ha di nuovo ribadito che la responsabilità della richiesta del TSO è dell’amministrazione dicendosi sicuro della fonte che lo ha informato, rimasta tuttavia anonima.
Tra l’ironico e l’indispettito, Bernardi ha spiegato: “Volevo chiamare la trasmissione “Chi l’ha visto per ritrovare il senzatetto che, all’improvviso, dopo mesi passati nell’androne del comune, era sparito. Ieri il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle prima si è detto convinto che la politica debba occuparsi sempre degli ultimi e dei più fragili , poi come al solito ha sparato a zero su di me e alla fine ha lanciato la bomba del TSO non richiesto.”.
Bernardi ha ammesso di avere lui stesso avuto qualche dubbio al riguardo, di fronte a tanta veemente difesa e quindi di aver cercato informazioni certe sulla vicenda. “Da fonti attendibilissime – ha continuato Bernardi - sono venuto così a conoscenza che il TSO era stato chiesto dall'amministrazione comunale, che, tra l'altro, aveva chiamato anche i carabinieri, ma che non era andato a buon fine perché il senzatetto era stato giudicato non bisognoso di ricovero psichiatrico da parte dei medici del Pronto Soccorso. La mia fonte ha riferito anche dell’inquietante presenza al Pronto Soccorso dell' assessore al Sociale Anna Galleni che, travestita da finta da crocerossina, non era in preda ad una crisi di umanità , ma era lì solo per controllare che l’agguato studiato per allontanare definitivamente l'uomo da sotto il comune, andasse a buon fine.”
Bernardi ha poi riferito sulla situazione attuale del senza tetto: “Sono stato autorizzato a dire che l’uomo è stato inserito in una struttura per seguire un percorso di recupero che era la soluzione più auspicabile e soddisfacente se pur la meno perseguita dall’assessore al sociale".
“Non sorprende, quindi – ha concluso Bernardi - l' autoincensamento in riferimento al progetto Housing First. Forse il professor Massimo Bricocoli da Milano nel suo intervento a Con-Vivere non sapeva che il comune di Carrara non ha inventato nulla di buono in questo senso ma ha solo partecipato ad un bando pubblico europeo. Che dire poi dell'anonima presidente della commissione sociale, Tiziana Guerra, che sarà ricordata nella storia per aver perso tempo con l’inutile portale delle associazioni di volontariato. Quello che non sa o che non dice la Guerra è che, per trovare una associazione che realizzasse il progetto ci sono voluti due avvisi pubblici e più di un anno di tempo e la rabbia incontenibile della Galleni, insoddisfatta per aver dovuto ingoiare il rospo e modificare la convenzione perché uno degli alloggi che l’associazione Casa Betania aveva messo a disposizione, era inagibile. Ma si sa che le truppe grilline queste verità le nascondono. L'unica cosa vera che hanno detto è che costantemente e nel silenzio il settore sociale e l'amministrazione hanno lavorato quotidianamente, dimenticando tuttavia di dire che il lavoro è stato poco e svolto male. Alla fine del mandato 5 Stelle la politica del sociale non ci lascerà niente altro che chiacchiere e nemmeno interessanti.”.
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"A Carrara Fiere un centro di tracciamento con 270 operatori e i sindacati ancora una volta non ne sono stati informati. Dobbiamo conoscere le decisioni operative dell'Usl direttamente dai comunicati stampa senza poter entrare nel merito delle decisioni. E' una follia, l'ennesima nella gestione di questa pandemia. Non conosciamo modalità, orari, personale utilizzato con la presenza magari di medici, infermieri e tecnici. Non conosciamo come sarà organizzato il lavoro. E' assurdo questo modo di operare perché poi siamo noi sindacati i primi a ricevere le lamentele e le proteste dei lavoratori e a quel punto l'Asl ci chiede collaborazione. Ma la collaborazione deve essere in entrambe le direzioni".
La rabbia del segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori, è chiara e diretta verso la dirigenza Usl Toscana nord ovest: "Dovremmo avere un'ampia documentazione su queste decisioni chiave nella gestione dei lavoratori che operano per la sanità pubblica e invece ancora una volta registriamo un ambiguo silenzio istituzionale. Probabilmente è dovuto al fatto che ancora una volta la è stata sottovalutata la gestione della pandemia prendendo decisioni all'ultimo tuffo basate sull'evidenza dei numeri delle ultime settimane. E' evidente che non c'è stata programmazione e lo dimostra il fatto che solo adesso si arriva in tutta furia ad allestire centrali di tracciamento quando i buoi sono già scappati dal recinto. Lo dimostra il fatto che ci siamo trovati senza reagenti per i tamponi in tutta l'area vasta, con migliaia di tamponi chiusi nei frigoriferi anche per una settimana. Ci sono lavoratori, poi, che da mesi non hanno effettuato un tampone di controllo, almeno da maggio, nonostante si siano verificate situazioni di contatto con positivi che avrebbero potuto richiedere una verifica del contagio. Altri, invece, che sono riusciti a fare il tampone sono fermi ai box e non possono dare una mano in struttura perché stanno attendendo l'esito da giorni e giorni. Siamo seri: servono più programmazione, più concertazione anche con i sindacati e meno passerelle". Emergenza nell'emergenza a livello nazionale con una manifestazione indetta a livello nazionale per venerdì con i lavoratori di settore che contestano la gestione della pandemia: "Un'iniziativa sostenuta dai coordinamenti nazionali di Uil Fpl, professioni infermieristiche, professioni sanitari e Oss – prosegue Salvadori – che chiede rispetto per i lavoratori del servizio sanitario nazionale".
"Vogliono 'tamponare' la carenza di infermieri e personale utilizzando studenti, personale formato in altri paesi, facendo fare agli Oss attività che non gli competono come fare i tamponi. Da mesi questi lavoratori si stanno facendo in quattro per contenere l'emergenza ma vogliono essere rispettati e riconosciuti, vogliono appunto poter dire la loro sulle scelte che li riguardano e invece si prendono decisioni bypassando i sindacati, come accaduto con la centrale di tracciamento a Carrara Fiere. Dopo anni di ritardi sulle nostre richieste di assunzioni, di modifica dei modelli organizzativi, di riqualificazione dei percorsi formativi, di valorizzazione delle figure professionali, oggi si cerca di correre ai ripari in modo confuso e disorganizzato – conclude Salvadori -. Diciamo basta alle decisioni unilaterali prese sulle spalle e sulla pelle dei lavoratori".
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"Tre gravissimi incidenti sul lavoro, di cui due mortali, nel giro di pochi giorni sono più di un campanello d'allarme. Sono un chiaro segnale che deve spingere tutti a un atto di responsabilità, a tutti i livelli. Ben venga la task force proposta dalla Prefettura di Massa Carrara ma quello che serve è un cambio di mentalità collettivo. Ci sono fattori scatenanti dietro ai gravi incidenti. Soprattutto ci sono silenzi e omissioni dietro a quelli piccoli che non vengono neppure denunciati e questi ci preoccupano ancora di più. Con la sicurezza sul lavoro l'attenzione deve essere sempre altissima e il nostro obiettivo come sindacato resta uno solo: incidenti zero. E' l'unico modo per cercare di migliorare sempre e rilanciamo la nostra proposta: formazione sulla sicurezza costante a partire dalla scuola".
A parlare è il segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini, che analizza quanto accaduto nelle ultime settimane soprattutto nella provincia apuana e in Toscana anche alla luce dei dati Inail: "Ci stringiamo ancora oggi al terribile dolore di due famiglie e di tutta la comunità per la tragica scomparsa di due lavoratori, Andrea Figaia e Nicola Iacobucci. Due operai che stavano facendo il loro mestiere, difficile e faticoso, per portare a casa uno stipendio, il pane da mettere sulla tavola per la famiglia. Ma solo pochi giorni prima un altro grave incidente aveva coinvolto un operaio in via Lottizzazione a Massa. Troppi, in pochi giorni, per non pensare che qualcosa davvero non sta funzionando".
E allora bisogna dare un'occhiata al report Inail, fino al mese di settembre: "Da gennaio a oggi ovviamente il numero complessivo di incidenti in Toscana è diminuito di circa il 25% ma questo è un chiaro effetto del lockdown di tre mesi da marzo fino alla fine di maggio – dice ancora il segretario Uil area nord Toscana -. Il confronto, ancora da prendere con le molle, per il solo mese di settembre con l'anno scorso è inferiore al 20% di differenza e fa comunque riferimento ai soli fatti denunciati: 3.131 rispetto a 3.853. Nella provincia apuana il totale degli infortuni denunciati da gennaio a settembre è di 1.608 casi contro i 1.829 dell'anno scorso; per il mese di settembre 172 rispetto a 216. Cifre che insomma si avvicinano nonostante le evidenti contrazioni economiche e finanziarie di molti settori che rientrano in queste statistiche, dovute alla pandemia: basta pensare a tutti quelli che stanno lavorando in smart working, in particolare il pubblico. Per quanto riguarda poi gli incidenti mortali, il dato da gennaio a settembre era lo stesso sia per il 2019 sia per l'anno in corso: 2 decessi. Purtroppo quanto accaduto a ottobre mette in luce tutta la tragicità dei numeri di questo anno".
Numeri che sono però solo parziali e che rischiano di nascondere altre verità: "Ci sono che non vengono denunciati soprattutto oggi in cui si teme di perdere il lavoro in una situazione sempre più precaria. Il lavoro non è di qualità, i contratti non garantiscono stabilità e l'incertezza della pandemia sta mettendo in crisi tutto il sistema. Sistema che prevede lavori flessibili, non importa l'età". E' per questo che il segretario Borghini invita ad ampliare il più possibile la task force messa in campo dalla Prefettura ma, soprattutto, invita le istituzioni a lavorare su un radicale cambio della mentalità: "Occorre senso di responsabilità da parte di tutti. Servono più controlli. Ma bisogna coinvolgere i lavoratori nei processi decisioni e di elaborazione delle procedure di sicurezza. Infine invitiamo anche la nuova giunta regionale della Toscana a elaborare un progetto educativo e formativo che inizi a portare la sicurezza come materia educativa fin dentro le classi, magari almeno alle superiori".
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Il consigliere comunale di Massa, Stefano Alberti, ha presentato una mozione per completare il percorso per l'internalizzazione degli operatori e delle operatrici del C.U.P. (Centro Unico di prenotazione.
La questione delle operatrici e degli operatori dei CUP, la cui importanza è emersa durante la prima ondata della pandemia e riconosciuta prima delle elezioni regionali, secondo il consigliere andrebbe rimessa al centro del dibattito politico. Su questa vertenza si è registrata una sostanziale unità tra le forze politiche, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni del territorio e la Regione Toscana ha espresso il suo impegno per garantire la messa in campo di un percorso per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Cup. Gli operatori e le operatrici del CUP hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importante, in questa difficile e prolungata fase emergenziale, quale interfaccia tra il sistema sanitario e i cittadini. Stefano Alberi ha spiegato: "Il percorso di internalizzazione deve essere un obiettivo non più rinviabile perché queste lavoratrici e questi lavoratori vedano finalmente concluso il loro lungo periodo di precariato quale riconoscimento per la loro dignità e per ciò che hanno fatto e stanno facendo in queste difficili fasi legate all'emergenza e alla lotta contro il corona virus."
Il Consiglio Comunale di Massa ha quindi invitato la Regione Toscana e per quanto di loro competenza, Azienda USL Toscana Nord - Ovest, Estar Toscana e la Conferenza Zonale delle Apuane a garantire senza ulteriori indugi, la chiusura del percorso di internalizzazione degli operatori e operatrici del CUP Apuano. Il presente documento è stato inviato al Presidente della Regione Toscana dott. Eugenio Giani, alla direttrice generale dell'azienda USL Nord ovest dr.ssa. Maria Letizia Casani, al presidente della Conferenza Zonale delle Apuane dott. Francesco De Pasquale.
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La notizia della scomparsa di Giorgio Da Mommio si è diffusa da poche ore, ma già le testimonianze di cordoglio stanno arrivando da tutta la città di Carrara dove Da Mommio risiedeva e dove era molto conosciuto. Classe 1932, viareggino di nascita, ma carrarese d'adozione, Giorgio Da Mommio che tutti chiamavano Arturo, nel 1983 era stato deputato nella IX^ legislatura, guidata dal premier Bettino Craxi, eletto nelle file del partito repubblicano.
Laureato in economia e commercio, Da Mommio ha avuto per anni un grande impegno politico partendo dal ruolo di consigliere comunale e passando poi a quello di consigliere provinciale rinnovato più volte. Fu direttore della Cassa Mutua degli Artigiani e dopo la riforma sanitaria diventò dirigente prima della SAUB e poi della ASL 1 di Massa e Carrara. Mazziniano convinto fu anche segretario della Commissione Parlamentare per il Parere al Governo sulle Norme Delegate Relative alla Riforma Tributaria.
Dopo l'esperienza in Parlamento tornò a Carrara e venne nominato coordinatore amministrativo dell'ASL 3 Toscana di Viareggio e poi eletto assessore alle Finanze e presidente dell'UGIMA Unione Generale del Marmo e Affini. Giorgio Da Mommio, vedovo da alcuni anni, lascia i due figli e gli amatissimi nipoti.
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Il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle si dice convinto che la politica debba occuparsi sempre degli ultimi e dei più fragili, cosa che, siamo certi, è stato fatto nel settore sociale in questi tre anni e mezzo di durissimo lavoro.
Ci nausea - è scritto in una nota ufficiale - chi continua ad usare per fini di puro attacco politico le storie e le difficoltà di chi è nel bisogno, strumentalizzando i casi di persone disperate solo per avere un briciolo di visibilità. Ci riferiamo alle uscite del consigliere Bernardi, al fatto che affermi a mezzo stampa che l'amministrazione abbia imposto un TSO al senzatetto che pernottava sotto il Comune, atto che ci risulta mai avvenuto e che uno come Bernardi, che ha esercitato per tredici anni il ruolo di assessore, dovrebbe sapere essere un provvedimento che può aver luogo solo dopo la valutazione di due medici e non imposto dalla parte politica.
Ci pare anche grottesco - proseguono i Pentastellati - che ci si senta liberi di ledere l'immagine di questa persona in grave difficoltà e denigrarla con affermazioni fasulle, forse lo si fa solo perché si ritiene difficile che, data la sua situazione, si rivolga a un Tribunale. C'è un'altro aspetto che ci lascia senza parole: Bernardi, ora che è all'opposizione, straparla sui quotidiani di situazioni delicate come quella del senzatetto, dimenticando però che queste situazioni erano a lui arcinote ma le ha "nascoste sotto il tappeto" quand'era assessore. Ci risulta infatti che quest'uomo venne sistemato assieme ad altri in roulotte senza acqua, luce, gas. Così persone che avrebbero dovuto essere aiutate con percorsi in grado di dare loro dignità e futuro vennero invece relegate a solitudine e mancanza di prospettiva.
L'assessore Galleni - continua il documento - si è invece voluta occupare di quelle persone abbandonate negli anni, per non dire da decenni, e fin dall'insediamento ha lavorato per trovare soluzioni per le famiglie che abitavano al "Campo profughi" in condizioni di assoluto degrado e che Bernardi conosceva molto bene, ed ha creato il percorso "Housing First" che sta accogliendo persone in difficoltà che ora possono provare a costruire una vita migliore. Con orgoglio facciamo riferimento all'Housing First, che è stato definito un progetto coraggioso anche dal Professor Massimo Bricocoli, docente presso il Politecnico di Milano, in occasione di Con-Vivere, progetto creato dal nulla più assoluto che esisteva in questo Comune a favore degli ultimi" cosi Tiziana Guerra presidente della commissione sociale.
Ma per accedere a questo percorso di convivenza - scrive ancora l'amministrazione comunale di Carrara - occorre la verifica di condizioni che evidentemente il signore senza dimora non aveva. Nonostante questo, ci risulta che il senzatetto andava dicendo che "qualcuno" lo aveva informato che aveva diritto ad un posto in Housing First e che avesse possibilità di entrare in una casa popolare, informazioni del tutto sbagliate che hanno alimentato una sua aspettativa impedendogli di fare una scelta emotivamente per lui ben più difficile ma che sappiamo fin da subito gli era stata prospettata.
Infatti in tutti questi mesi - conclude la nota - costantemente e nel silenzio il settore sociale e l'amministrazione hanno lavorato quotidianamente con costanza ed in sinergia con altri enti coinvolti, per riuscire a rimettere in piedi questa persona in grandi difficoltà. Chi ha fatto politica nel sociale, a veder cosa ci ha lasciato e quello che ancora non ha capito, per noi dovrebbe solo fare silenzio.
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Uno scempio, uno schifo, la situazione più devastante di degrado di un immobile storico di tutto il comune di Carrara. Non ha usato mezzi termini il commissario comunale della Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini, per definire lo stato della ex Colonia Vercelli in viale Galilei a Marina di Carrara e ha rivolto un appello urgente al sindaco De Pasquale affinché intervenga al più presto.
“E’ necessario che il sindaco pensi a concretizzare azioni serie per preservare in nostro patrimonio e per promuovere la sicurezza ed il decoro urbano sul territorio. L’amministrazione 5 Stelle è obbligata a mettere la massima attenzione possibile su quella che è, quasi senza dubbio, la situazione di più devastante degrado su tutto il territorio comunale: lo scempio dell'ex Colonia Vercelli nel centralissimo Viale Galilei. Lo stato di abbandono del parco pubblico si vede immediatamente anche dalla strada: l’area verde, inutilizzata da anni, è piena di immondizia di vario genere e di sterpaglie, rovi e rami di pino molto grossi, quasi completamente staccati dal tronco e penzolanti che possono costituire un grave pericolo dal momento che si può facilmente accedere al parco e alla struttura attraverso un buco nella recinzione ormai fatiscente. Il livello di degrado è tra i più impressionanti. Non c’è un minimo di messa in sicurezza né di impedimento neppure per entrare all'interno della pericolosissima tensostruttura dal cui soffitto penzolano e sventolano pezzi lacerati di copertura. All'interno e all'esterno di tutta l'area abbondano le deiezioni di animali che la dicono lunga sulla situazione igienico sanitaria dei luoghi“.
Pieruccini ha ricordato che la struttura è praticamente confinante con la scuola elementare e materna Paradiso e con la stazione del carabinieri. La richiesta perentoria della Lega è stata quindi quella che il sindaco e l’assessore delegato si sveglino dal torpore e facciano applicare i regolamenti comunali e le leggi dello stato affinché con la massima priorità siano eliminate le brutture e le schifezze che squalificano la città.
“La deturpazione di uno spazio storico inaugurato nel 1937 – ha continuato Pieruccini _ che nell’immediato dopoguerra diventò luogo di accoglienza degli esuli istriani, un bene di proprietà comunale posto sotto tutela di vincolo monumentale da parte della Sovrintendenza, che negli anni è stato totalmente abbandonato per decenni dalla politica della sinistra e oggi dai 5 Stelle, che quella politica l'avevano aspramente criticata, non può essere ignorato. È impensabile mantenere in tali condizioni un bene pubblico così strategico nel centro di una cittadina che è meta di turismo balneare, in una situazione igienico sanitaria da terzo mondo, in mancanza di sicurezza e nell’indifferenza che le istituzioni hanno dimostrato ormai da anni. Il sindaco De Pasquale sapeva da quando sedeva sui banchi dell'opposizione quale era la situazione in cui versa quella zona, ma da quando è salito a palazzo se ne è infischiato e non è mai intervenuto”.
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La prima segnalazione in consiglio comunale venne da lei: Giuseppina Andreazzoli, consigliere comunale del Partito Socialista fece un‘interpellanza parlando del caso del senza tetto che viveva sotto le scale del comune già nel luglio scorso.
Sempre lei, a più riprese, si interessò sui provvedimenti presi per aiutare il clochard e oggi è lei che ripercorre tutte le tappe della vicenda alla luce della sua risoluzione che ha visto il senza tetto essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio richiesto dall’amministrazione.
“Avrei preferito non essere obbligata ad intervenire ancora sul comportamento dell’amministrazione nei confronti del senzatetto che ha dormito per mesi nell’ingresso del comune prima di essere sottoposto addirittura a un Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma quanto accaduto e le scelte adottate impongono alcune precisazioni. – ha esordito Andreazzoli - Per prima, nel corso di una seduta del consiglio comunale la scorsa estate, ho fatto presente la situazione di una persona che, priva di mezzi e di sostegno adeguato, aveva scelto di dormire sotto le scale del comune. La cosa sicuramente non poteva essere sfuggita a sindaco e assessori e a chiunque avesse occhi per vedere e un minimo di sensibilità. In consiglio comunale, come rappresentante del PSI, sono stata rassicurata circa l’attenzione e l’impegno a risolvere immediatamente un problema che era, e resta, prima di tutto un caso umano che avrebbe dovuto essere affrontato con i diversi strumenti di cui dispone un’amministrazione che, per essere utilizzati, presuppongono sensibilità e capacità. Visto il protrarsi di una situazione oggettivamente grave, ho chiesto la convocazione urgente della commissione sociale avanzando, in quella sede, delle proposte per risolvere in maniera soddisfacente una situazione delicata ed ho avuto, messe a verbale, le stesse risposte: il problema sarebbe stato risolto indicando soluzioni che, evidentemente, non sono state messe in pratica”.
Il consigliere comunale Andreazzoli ha fatto notare che neppure dopo diversi mesi la soluzione era stata individuata e che col sopraggiungere dell’autunno il senza tetto aveva cominciato a rifugiarsi nell’androne del comune per passare la notte anche per l’evidente peggioramento delle sue condizioni fisiche e lì è rimasto fino alla decisione di sottoporlo ad un TSO, atto grave – per la Andreazzoli - ultima ed estrema opzione da adottare.
“In questo lungo lasso di tempo si poteva fare sicuramente meglio e di più – ha aggiunto la Andreazzoli - soprattutto da parte di chi amministra in nome di un movimento che si è vantato di avere abolito la povertà dimenticando che il disagio è parte integrante della povertà. Come già ricordato in consiglio e in commissione, il disagio non si può affrontare a colpi di ordinanze, ma impone scelte dettate dalla sensibilità, seguendo percorsi che prevedono l’utilizzo dei molti strumenti disponibili e questo episodio rappresenta, se ce ne fosse bisogno, l’ennesimo fallimento di un sindaco che proclamava di voler fare molto con molto poco e il fallimento di un modo di amministrare che non mostra la necessaria attenzione e sensibilità verso chi soffre ma privilegia sempre scelte che non mettono il cittadino al centro dell’agire. Si preparano mesi ed anni difficili perché la pandemia in atto genererà nuovi disagi e nuove povertà fra quanti perderanno il lavoro o dovranno chiudere negozi e attività commerciali, e mi auguro vivamente che il sindaco e la sua amministrazione non affrontino questo scenario con metodi tardivi e brutali e prestino attenzione ai disagi quando sorgono affrontandoli con tempestività e sensibilità senza ricorrere a metodi estremi.”.
Vi. Tes.
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Non finiscono i dubbi e le perplessità su tutta la vicenda Paradiso s.p.a., passata da una possibile transazione a dodici milioni di euro, vantata dal vicesindaco Martinelli come acutissima impresa finanziaria poi rivista in seguito alle contestazioni dell’opposizione che segnalavano la mancanza di una sentenza definitiva che quantificasse il reale importo, al pronunciamento finale del tribunale che ha stabilito un importo di cinque milioni da pagare da parte del comune di Carrara.
Alle molte voci di dissenso e incomprensione per l’operato contradditorio dell’amministrazione si è aggiunta anche quella del gruppo Insieme per Carrara, composto dai consiglieri Andrea Vannucci, Gianenrico Spediacci e Dante Benedini.
“Ricordiamo che il 14 febbraio 2020 – hanno detto Vannucci, Spediacci e Benedini - con altisonanti dichiarazioni il vicesindaco Martinelli ha rivendicato la paternità e la bontà d una proposta di transazione che a suo dire avrebbe evitato il dissesto del comune. Il merito rivendicato consisteva nell’aver concordato con il sinor Franzoni,titolare della Paradiso s.p.a., in quell’occasione lodato per la sensibilità e disponibilità evidenziata, il pagamento di dodici milioni e mezzo di euro, di cui tre in contanti ed il resto in comode rate, gravate da interessi, che avrebbero impegnato il comune per dieci anni.”. Il gruppo Insieme per Carrara ha ricordato che a fronte delle contestazioni dell’opposizione la giunta avrebbe capito lo sproposito della cifra e l’evidente difficoltà a far passare la transazione. “La giunta comunale ha poi impiegato quasi tre mesi per trovare una via d’uscita, il che dimostra che evidentemente l’ accordo era e continuava ad essere caldeggiato da una componente ben influente della giunta stessa. Quando è emerso con chiarezza che quell’enormità non si poteva proprio reggere, è stata partorita una soluzione che affidava al segretario del comune il compito di individuare un esperto che desse un giudizio su quella storica transazione e il nuovo esperto ha prodotto una stroncatura totale di quell’assurdo accordo per cui l’amministrazione ha dovuto ingranare la retromarcia e usare il solito jolly di dare le colpe agli altri, in questo caso al professor Ponzanelli, autore della prima perizia che giustificava la transazione voluta da Martinelli.
Adesso che la sentenza di primo grado ha stabilito che con quella geniale transazione il comune di Carrara avrebbe regalato al sensibile e disponibile signor Franzoni la bellezza di sette milioni e mezzo più interessi, ci domandiamo come l’amministrazione intenda cavarsela e se la consapevolezza di essere degli incapaci possa essere risolta con un semplice menomale che non è stata fatta la transazione.” Molti i quesiti posti da Insieme per Carrara: dalla responsabilità addossata all’avvocato Ponzanelli ma poi non perseguita ai dubbi sull’intervento dell’amministrazione nel lavoro da lui svolto. Domande per le quali Vannucci, Spediacci e Benedini chiedono chiarimenti al sindaco.
“Non è possibile che si volessero regalare sette milioni e mezzo di soldi pubblici senza che nessuno ne risponda. – hanno continuato i tre consiglieri dell’opposizione - Ricordiamo che se l’opposizione non avesse smascherato questa incredibile operazione, la sentenza di cui abbiamo parlato non ci sarebbe mai stata ed oggi avremmo ancora l’amministrazione a sostenere, come ha fatto a più riprese nel consiglio comunale del 25 febbraio, che quell’accordo era un accordo storico fatto nel miglior modo possibile e che avrebbe fatto finalmente il vero interesse dei cittadini. Pagando dodici milioni e mezzo di euro anziché cinque. Ma perché insistere tanto per fare un così grande regalo?”.
Vini. Te.
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Non sarebbe ancora stata firmata dal comune la convenzione con la Caritas di Marina di Carrara e il nuovo accordo avrebbe una durata di 30 mesi a partire dall’agosto di quest’anno, quando, cioè è scaduta la convenzione ultra decennale concordata con il comune che, fino ad allora non era mai stata interrotta.
Ad affermarlo è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che torna sul tema dei rapporti tra comune e Caritas, oggetto di una risposta dell’assessore Galleni data sulla base di un comunicato dello stesso Bernardi ritirato dal suo stesso autore, quindi mai uscita sulla stampa.
In risposta alle perplessità esternate dall’assessore al sociale sulla richiesta di chiarezza sulla convenzione con Caritas fatta da Bernardi, il consigliere dell’opposizione ha replicato esternando tutte le sue personali perplessità sull’operato dell’assessore.
“Se lei è perplessa per le mie richieste su Caritas - ha detto Bernardi - dovrebbe pensare a quanto perplesso e addirittura stravolto sono stato io quando, in piena emergenza sanitaria e sociale nel marzo scorso, l’amministrazione di cui fa parte voleva spremere i cittadini che chiedevano i buoni spesa per mangiare, per regalare 12 milioni e 500 mila euro alla società Paradiso continuando poi, per mesi, a raccontare falsità. Ugualmente perplesso mi ha lasciato la risposta tempestiva, inviata dall’assessore a tutti gli organi di stampa, grazie alla soffiata ricevuta da un “online amico”, ad una domanda che io avevo posto ma che non era stata pubblicata, evento giustificato con l’attacco hacker subito dal server del comune.”.
Bernardi ha parlato chiaramente di una presa in giro ed ha ricordato: “Il mondo dell'informazione sta cambiando e nessuno porta più l’anello al naso. Se continuate a gestire così l'informazione rischiate di far la fine degli spioni.”.
Bernardi è quindi tornato sulla convenzione con la mensa dei poveri ribadendo che il documento non è stato ancora sottoscritto e che da quattro mesi l’associazione lamenta che sta portando avanti la mensa in assenza di una proroga formale tanto da coprire almeno le spese.
“Il comodato d'uso gratuito - ha continuato Bernardi - è riferito all'intero immobile distinto al catasto al foglio 95 particella 258 a fronte del quale si obbliga l'associazione ad effettuare la manutenzione e tutti gli altri interventi necessari a mantenere funzionale l'immobile a sue spese ma una parte della struttura e cioè: la sala del cucito, la segreteria, l’alloggio del custode, le due camere per l’emergenza e anche il punto ristoro sembrerebbe che non sia compresa nell’accordo per cui chiedo spiegazioni al riguardo. Ci sarebbe molto da aggiungere ma mi limito a sottolineare che nessuno ha detto che la Caritas chiuderà. Il “lapsus freudiano“ è letteralmente scappato di bocca all'assessore Galleni e noi faremo finta di non averlo letto pur restando a controllare ogni atto emanato dall'amministrazione grillina al riguardo.”.
Vini. Te.
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