Politica
Consulta immigrati comune di Carrara: la presidente è Marinela Cuni che assicura "Ascoltare, integrare e collaborare sono i nostri obiettivi"
La consulta dei Cittadini immigrati ha una nuova presidentessa. Si chiama Marinela Cuni, è di origine albanese ed è stata scelta dai componenti della consulta giovedì scorso. Ad…

Lorenzo Pascucci nominato responsabile regionale dell'organizzazione di Forza Italia Toscana
“Accolgo con grande onore e profondo senso di responsabilità la nomina a Responsabile Regionale dell’Organizzazione di Forza Italia Toscana. Ringrazio il Coordinamento Regionale e il Segretario Regionale Marco…

Le liste civiche di Massa sosterranno Roberto Valettini alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara
Le liste civiche Civici Apuani e Lista Persiani Sindaco comunicano la propria decisione di sostenere la candidatura di Roberto Valettini, sindaco di…

Politeama Verdi a Carrara: incontro tra condomini e sindaco Arrighi che assicura che il prossimo passo sarà il progetto di consolidamento
Politeama: nuovo incontro a palazzo Civico per discutere del futuro dell'edificio di piazza Matteotti. Dopo che lo scorso 27 novembre si era riunito il tavolo tecnico a cui partecipano, oltre…

Elezioni provinciali: 17 sindaci e 228 consiglieri comunali al voto per scegliere il nuovo Presidente della Provincia
Tutto è pronto a Palazzo Ducale per accogliere i 245 "grandi elettori" (17 sindaci e 228 consiglieri comunali) che sabato 20 dicembre 2025 sono chiamati a scegliere…

Rinnovo del consiglio direttivo dei Paladini Apuoversiliesi: Colacicco confermata alla presidenza
Lunedì 15 Dicembre si è tenuta l' assemblea dell’Associazione Paladini Apuaversiliesi, quest’anno anche elettiva del nuovo Consiglio Direttivo per i prossimi cinque anni dal 2026 al 2030. “Dopo…

Autonomia e responsabilità: il segretario generale di Cisl scuola Toscana Roberto Malzone interviene sul caso Albanese
"In merito alle polemiche e alle annunciate ispezioni nei confronti di istituti scolastici a seguito di iniziative cui ha preso parte Francesca Albanese - ha dichiarato Roberto Malzone,…

La consigliera del Comune di Massa Daniela Bennati, Polo Progressista & di Sinistra: "Il Presidente Incoronato garantisca la trasparenza della seduta sulle partecipate"
"I consiglieri non dovrebbero essere schiaccia-tasti e comunque io sicuramente non lo sono." Così la consigliera Daniela Bennati del Polo Progressista & di Sinistra interviene…

Presidio permanente per la Palestina Massa: "Per una scuola libera e senza censura", venerdì 19 dicembre, in Piazza Palma
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato emesso dal Presidio permanente per la Palestina Massa. «Nei giorni scorsi una scuola della nostra città ha…

Massimiliano Manuel, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Carrara: "Dopo mesi nulla è cambiato, ora rischio grave per gli archivi storici"
«A distanza di oltre tre mesi dalle nostre segnalazioni, non solo non si è mosso nulla, ma emerge oggi un rischio concreto e gravissimo: il deposito…

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L’unico distinguo sono circostanze estreme che richiedano decisioni indifferibili, per il resto, Cristiano Bottici, vicepresidente del consiglio comunale di Carrara e portavoce di tutti i consiglieri dell’opposizione ha fatto formale richiesta al presidente del consiglio comunale Michele Palma, di sospendere le commissioni e i consigli comunali fino al prossimo 3 aprile. La richiesta è avvenuta de visu, nel corso della commissione marmo presieduta da Palma durante la quale Bottici ha comunicato la decisione dell’opposizione compatta a non partecipare ad eventuali lavori di commissione e ai consigli comunali, salvo per la necessità – non palesata al momento – di addottare provvedimenti urgenti e indifferibili. “ Sono andato di persona per rispetto istituzionale e personale nei confronti degli altri commissari.” Ha detto Bottici.
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La piaga della chiusura di due ospedali più che efficienti, quali il Monoblocco di Carrara e il vecchio Ospedale di Massa, per i cittadini apuani non è mai guarita e il servizio della trasmissione “Fuori dal coro” di Mario Giordano, andato in onda ieri sera su Rete 4, ha avuto l’effetto dell’ennesimo, molestissimo dito a tormentare la ferita. Gli effetti molto negativi derivati dalla decisione di accorpare i due ospedali nella nuova e moderna struttura – non dimensionata, tuttavia, come la somma dei due ospedali preesistenti, ma come la fusione ridotta di entrambi - del Delle Apuane in viale Mattei a Marina di Massa, sono ben presenti per tutti i residenti nella provincia di Massa Carrara da circa quattro anni: esattamente dal momento in cui il nuovo ospedale unico è stato aperto.
Il servizio realizzato da “ Fuori dal coro”, che ha evidenziato come i vertici della regione Toscana, che sono i principali responsabili della chiusura dei due ospedali apuani, stiano frettolosamente cercando di recuperare parte di quelle strutture per far fronte all’emergenza devastante che sta piegando il sistema sanitario limitato che loro hanno voluto, ha, ovviamente, fatto ancor più indignare gran parte dell’opinione pubblica apuana soprattutto per l’evidenza tangibile dei numeri legati a tutta l’operazione. Dai posti letto alle postazioni di terapia intensiva che avrebbero permesso di affrontare con molta più tranquillità l’emergenza attuale, fino ai costi, abnormi e spropositati della nuova struttura: le cifre sciorinate dal servizio di Rete4 hanno scatenato il gioco delle ripicche polemiche della politica tra chi avvallò quel progetto e chi, da sempre, vi si oppose. Bersaglio di molte invettive specialmente social è stato l’assessore ai lavori pubblici del comune di Massa, Marco Guidi, di Fratelli d’Italia che, intervistato nel servizio, ha ribadito la sua condanna per lo spreco di denaro pubblico avvenuto nella vicenda dell’ospedale apuano.
Attaccato ovviamente dalla sinistra, che in alcuni casi ha anche chiesto le dimissioni dell’assessore, Guidi ha incassato tuttavia il pieno appoggio del coordinamento comunale di FdI di Carrara che attraverso il suo leader, Lorenzo Baruzzo ha fatto sapere: “Fratelli d'Italia si è sempre battuta per il mantenimento dei due più importanti ospedali apuani , quello di Massa ed "Monoblocco" di Carrara, i cui posti letto adesso farebbero molto comodo e contro lo sperpero di denaro pubblico nella costruzione e gestione del Noa. L'assessore ai lavori pubblici del comune di Massa, nonchè presidente provinciale di Fratelli d'Italia, intervenuto in trasmissione, è stato accusato di sciacallaggio politico e qualcuno ne ha chiesto addirittura le dimissioni. A questi qualcuno, tra cui l'onorevole Marina Nardi del Pd, ed a tutti gli altri complici diretti o morali del disastro della sanità toscana chiediamo se non si vergognano e se non hanno un po’ di pudore, invece di fare un mea culpa accusano chi fa ulteriormente notare la loro incapacità politico/ amministrativa. Non riusciranno mai con i loro metodi "democratici" a tapparci la bocca e ad impedirci di denunciare le loro malefatte politiche. All'amico Marco Guidi vada tutta la nostra solidarietà e vicinanza.”.
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“E' indegno che in un momento così grave come quello che stiamo vivendo ci sia chi per un passaggio televisivo e qualche titolo faccia propaganda demagogica sulla pelle di chi piange i propri cari e di chi, quortidianamente, è in prima fila anche a rischio della propria vita per combattere e vincere questo virus” così Enzo Manenti, segretario provinciale del Pd di Massa Carrara replica alle critiche contro la sanità apuana lanciate dal consigliere di Massa Marco Guidi, durante la trasmissione Fuori dal Coro di Mario Giordano andata in onda l'altra sera su Rete4.
“Ci dispiace che in questo momento sia proprio un assessore del Comune di Massa – aggiunge la deputata Pd Martina Nardi - ad aver innescato questo sciacallaggio. Se con quel servizio televisivo, si voleva dire che non abbiamo cura dei nostri cittadini la risposta è: ne abbiamo cura, abbiamo un ospedale nuovo e all’avanguardia e non una struttura vetusta e non funzionale per operatori e utenti”.
“E' un atto di sciacallaggio politico – aggiunge il consigliere regionale Giacomo Bugliani - che solo chi non ha a cuore la sorte della nostra comunità avrebbe potuto mettere in atto. Un servizio carico di mistificazioni che non ha altra funzione che essere lo strumento di una bassa contesa politica di natura elettoralistica, che nulla ha a che vedere con la cura della salute pubblica. Una mancanza di rispetto verso i medici, gli infermieri e gli operatori della nostra sanità, che stanno vivendo momenti drammatici e mettono a rischio la propria incolumità per tutti noi”.
“Purtroppo – commenta amareggiato Manenti - gli sciacalli della demagogia e della disinformazione pur di raccogliere ascolti e qualche like sui social non esitano a raccontare bugie e ad alzare l'allarme fra i nostri cittadini. I cittadini della provincia di Massa Carrara conoscono bene l’iter che ha portato alla scelta del nuovo ospedale unico apuano e quindi sanno benissimo che il nuovo ospedale risponde perfettamente alle indicazioni che arrivano dalla ricerca scientifica del mondo sanitario: contrazione dei tempi di ospedalizzazione a fronte di nuove tecnologie chirurgiche e di cura. Non a caso il nostro ospedale risulta essere il presidio di riferimento di secondo livello inserito in una rete Provinciale che prevede e prevedeva al momento della decisione politica, il mantenimento degli ospedali di Pontremoli e Fivizzano per il primo livello e ovviamente Ospedale Pediatrico Apuano (OPA) per il terzo livello. Una offerta completa che naturalmente teneva conto del riutilizzo delle strutture esistenti come con l’ospedale di Carrara. Perché la verità che la destra non racconta mai è che in Toscana nonostante i tagli alla sanità pubblica fatti dai governi di destra negli anni scorsi s'è sempre continuato a investire”.
“ Le strumentazioni, il personale e l’organizzazione sanitaria del NOA sono apprezzati ovunque, - aggiunge Bugliani - anche nella tanto decantata Lombardia, che guarda al nostro sistema sanitario (e nello specifico anche al NOA di Massa) come a un esempio da imitare. Il Monoblocco di Carrara, a differenza di quanto qualcuno vuole fare credere, non è un ospedale dismesso, ma, come noto, un centro polispecialistico che svolge attività complementare al NOA di Massa e il cui funzionamento ha sempre dato ottime risposte alla popolazione, erogando migliaia di prestazioni annue con servizi di valenza provinciale, come l’oculistica, la diabetologia, la reumatologia, l’endocrinologia, l’oncologia day hospital, le cure palliative, il Cord/ITT, la dermatologia, la radiologia con annessa TAC, la chirurgia ambulatoriale di tutte le specialistiche, la cardiologia, l’urologia, l’ortopedia, la gastroenterologia, la sterilizzazione, l’ostetricia e la ginecologia. Ci sono cinque sale operatorie funzionanti e il Monoblocco non è mai rimasto chiuso neppure un giorno. All’esterno del Monoblocco sono poi collocate la neuropsichiatria infantile, l’anatomia patologica, la formazione, la veterinaria, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la farmacia, la medicina preventiva e i servizi del 118 (compresa la formazione). Mi sorprende che una rete nazionale, avallata da esponenti politici locali, abbia dichiarato una simile falsità, facendo credere chiusa una struttura pienamente funzionante. In un’emergenza come questa la capacità dei nostri responsabili e dei nostri sanitari ha trasformato il NOA in un ospedale Covid19 e il sistema ha dimostrato di saper tenere in modo eccellente”.
“Probabilmente non sanno o fanno finta di non sapere- spiega Nardi – che ad esempio in Lombardia, dove da decennio governa la destra, in queste ore stanno cercando di tirare su un ospedale da campo in un padiglione di una fiera, mentre noi, qui a Massa Carrara, possiamo, se ce ne sarà bisogno utilizzare strutture ancora in possesso dell’Asl sia a Massa che a Carrara. Perché , proprio grazie al fatto che esista il Noa e che i due vecchi ospedali non siano stati ceduti o dismessi, noi siamo in vantaggio rispetto ad altri territori”.
“Qualora dovessero mancare posti per ospitare i positivi al Covid19 che necessitano di cure – precisa Bugliani -, nel Monoblocco di Carrara sono stati individuati spazi agevoli che possono portare a ulteriori 24 posti letto e altri 37 si possono trovare nel vecchio ospedale di Massa. Già da domani i lavori per l’emergenza partiranno sia a Carrara che a Massa. Il tutto sarà completato in tempi rapidi e senza ricorrere a soluzioni estreme come avvenuto altrove: testimonianza di una sanità che funziona molto bene, a dispetto di chi vuole far credere il contrario per mera propaganda politica”.
“In Toscana e a Massa Carrara - conclude Nardi - non siamo dietro a nessuno sulla sanità pubblica, è questo non è frutto del caso ma di diverse politiche di investimento sulla sanità pubblica fra la sinistra e la destra. Non a caso in Toscana abbiamo tanti posti letto quanti ne hanno in Lombardia, ma noi siamo 3,5 milioni di abitanti, mentre la Lombardia di abitanti ne ha ben 11,5 milioni”.
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Il primo suggerimento per la riapertura dei reparti chiusi del Monoblocco e di tutto il vecchio ospedale di Massa era venuto da Italia Viva Massa Carrara che, oggi, alla luce della concreta possibilità di attuazione valutata sia dai sindaci locali sia dal governatore della Toscana Enrico Rossi e dai vertici Asl Toscana, chiedono di operare una scelta delle strutture da riaprire fatta con buonsenso.
“In politica accade spesso di non tenere più conto di una vecchia opinione e di cambiare idea – hanno fatto sapere da Italia Viva – cosa che, a volte, se va tutto bene, è sinonimo di intelligenza perché vuol dire rimettersi in discussione. In piena emergenza sanitaria per l’infezione Covid19, forte di una reciproca stima costruita sugli accesi dibattiti dei mesi appena trascorsi, i sindaci di Massa e di Carrara offrono con forza una seconda opportunità agli ospedali dismessi da anni al fine di raggiungere quegli obiettivi di salute pubblica di cui sono i primi responsabili, andando nella direzione di quanto proposto da Italia Viva alcuni giorni fa. Italia Viva non può che condividere peraltro le valutazioni su questa soluzione che Stefania Saccardi ed il presidente Enrico Rossi stanno verificando con i tecnici preposti in alcuni ospedali della nostra zona. La percentuale di contagi sul territorio provinciale è abbastanza importante e se dovesse aumentare, il si rischierebbe la saturazione dei posti disponibili in ospedale come avvenuto in alcuni casi in Lombardia con il conseguente trasferimento di pazienti in altre regioni.”. Secondo Italia Viva la grande sfida della politica toscana oggi è quella di contenere il contagio il più possibile nell’ottica di una proficua collaborazione tra le varie istituzioni ed è interesse ed impegno di tutti che la soluzione sia prioritaria, efficace e svelta . La proposta fatta dal sindaco di Carrara Francesco De Pasquale di sfruttare l’ex Ospedale Civico, invece che il Monoblocco, ha sollevato qualche perplessità nel gruppo di Italia viva per la datazione molto più vecchia del Civico e per il fatto di essere rimasto chiuso in questi anni a differenza del Monoblocco che, se pur come attività ambulatoriale e chirurgia in day hospital, ha continuato a funzionare. I membri di Italia Viva hanno assicurato di aver piena fiducia nella valutazione dei tecnici che attueranno la scelta giusta sulle strutture più idonee ma hanno voluto ribadire: “ Il Monoblocco è l’orgoglio di Carrara città solidale e ha confermato la bontà della decisione di difendere quella struttura dalla demolizione: una risorsa davvero speciale in questo momento di emergenza. Dopo mesi di lotta hanno vinto i cittadini ed il sindaco De Pasquale, proprio su forti pressione dei comitati e dei residenti, ha inviato la richiesta, accolta dalla Regione Toscana, di ristrutturare e valorizzare gli spazi della struttura, in un’ ottica però molto diversa dalla eventuale decisione odierna della riapertura di reparti solo ed esclusivamente per l'infezione Covid19 e questi investimenti con l’attuale emergenza non hanno alcuna attinenza. Invitiamo quindi la politica a muoversi con buon senso e a mantenere una comunicazione vera e trasparente e cioè che “temporaneamente” potrebbe essere presa in considerazione anche la redistribuzione dei pazienti ricoverati, spostando, ove necessario, quelli colpiti dal virus , così da liberare posti letto al Noa. Sono queste le principali misure che Italia Viva aveva proposto per contrastare il coronavirus e garantire il controllo ed il buon esito dell’ infezione. Misure che devono essere tempestive e valutate attentamente dai tecnici e dai vertici della Sanità regionale. È speranza di tutti che la decisione sia presa in tempi stretti. Italia Viva confida nella scelta che sarà effettuata e qualunque sia la struttura individuata deve essere l’unica soluzione condivisa e posta in essere nel più breve tempo possibile.”.
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Misure ancor più restrittive , dettate dall’andamento numerico dei contagi e dei decessi su tutto il territorio provinciale, sono quelle richieste dal consigliere di Alternativa per Carrara, Massimiliano Bernardi, per rispondere nella maniera più completa alle indicazioni del decreto ministeriale.
“Dal momento che a livello amministrativo non ci sono urgenze di provvedimenti da votare, ha fatto sapere Bernardi - chiedo di sospendere le sedute delle commissioni consiliari e dei consigli comunali per evitare rischi di contagio. Inoltre considerato che la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa deve essere svolta come da decreto del presidente del consiglio attraverso il lavoro agile, che limita la presenza del personale negli uffici ai soli casi in cui la presenza fisica sia indispensabile, chiedo che queste misure vengano adottato in pieno anche dalla nostra amministrazione a tutela dei dipendenti . Chiedo inoltre che vengano poste in essere forme di rotazione dei dipendenti decise con pari dignità ed opportunità nei confronti di tutti, allo scopo di garantire un contingente minimo di personale da porre a presidio di ciascun ufficio, assicurando prioritariamente la presenza del personale con qualifica dirigenziale in funzione del proprio ruolo di coordinamento. Queste raccomandazioni è obbligatorio renderle pubbliche in quanto pare che nella gestione del personale da parte degli amministratori grillini ci sia ancora parecchio da attuare al fine della tutela da contagio. Abbiamo apprezzato la velocità con cui è stata appena approvata dalla giunta la modalità in videoconferenza delle riunioni in modo da assicurare la distanza di almeno un metro tra le persone coinvolte , la stessa attenzione sarebbe stato il caso anche di adottarla nei confronto dei dipendenti come accade in altre realtà . Per quanto attiene lo svolgimento del consiglio comunale anche se in streaming, credo che non sia sufficiente chiudere al pubblico le sedute e far accomodare a distanza «di sicurezza» i consiglieri con a disposizione le bottiglie d'alcol per disinfettare le mani, con l'intento di adempiere alle prescrizioni dei DCPM, perché non è così. Sono peraltro molto compiaciuto che il sindaco, da quando si è deciso ad informare i cittadini sul numero delle ordinanze emesse e dei casi positivi presenti in città, abbia anche utilizzato richiami verso coloro che non rispettano le regole chiedendo di stare a casa".
Bernardi ha ricordato l’importanza del buon esempio di restare a casa che dovrebbe essere dato anche dagli stessi consiglieri comunali e ha fatto notare che la sola scadenza giudicata urgente dal capogruppo grillino Daniele Del Nero, ma assurda e fuori luogo dallo stesso Bernardi, è la transazione tra il vicesindaco Martinelli e la Paradiso s.p.a.. “Sembrerebbe essere questa transazione il solo problema che interessa i 5 stelle – ha detto Bernardi - L'impegno e la disponibilità, in caso di vere urgenze per nuove convocazioni, saranno onorate dal sottoscritto fino a quando la situazione non ritornerà alla normalità. Sostengo e comprendo la preoccupazione diffusa nella nostra comunità per l'evolversi dell’infezione Covid19, ma proprio per questo, noi che rappresentiamo le istituzioni, non possiamo sottrarci al dovere di rispettare le norme che ci vengono imposte d’autorità , né vogliamo lasciare la struttura tecnica e gestionale del municipio senza il necessario supporto politico dal momento che , ripeto, non si ravvisato urgenze . Siamo tutti qua assieme a contrastare l'epidemia che tocca ognuno di noi da vicino e non a cuor leggero o tantomeno per diletto, ma per dovere e per garantire la piena funzionalità delle misure restrittive specie in questa fase concitata in cui abbiamo doveri ed obblighi rispetto alla gestione della grave crisi sanitaria, rinnovo, per queste motivazioni, la mia richiesta di sospensione delle commissioni e dei consigli comunali.”.
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Il sindaco di Massa, Francesco Persiani commenta la soluzione di rimettere in funzione parte del vecchio ospedale verificata dalla regione e dal presidente Rossi.
"Fa piacere - esordisce - che la Regione Toscana e il presidente Enrico Rossi abbiano verificato la soluzione di rimettere in funzione parte del vecchio ospedale di Massa per far fronte a questa emergenza. Significa che ha ascoltato ed accolto ciò che da tempo chiedo in conferenza zonale e in tutte le sedi opportune, ipotesi che fino ad oggi non era stata presa in considerazione per una serie di problematiche".
"Ora veniamo a sapere - spiega - che il vecchio ospedale di Massa (o almeno alcuni reparti della struttura), può essere nuovamente utilizzato e possono essere recuperati posti letto per dare un supporto all’ospedale delle Apuane. Bene, in un momento particolarmente difficile, complesso e delicato come quello che stiamo vivendo, la notizia non può che essere accolta con favore. Il nostro territorio ha bisogno di una sanità potenziata, di ulteriori posti rispetto a quelli disponibili al Noa, di risorse umane ed economiche. Dispiace allo stesso tempo che la proposta di riattivare i vecchi presidi apuani, chiusi dalla stessa Regione, non sia stata condivisa né con me né con altri sindaci del territorio, ma valutata dal presidente nel corso di un sopralluogo privato senza il dovuto riguardo nei confronti delle cariche e delle funzioni dei sindaci che sono i massimi responsabili della sanità dei propri cittadini. Questo difficile momento dovrebbe essere affrontato con un’unità di intenti e il presidente Rossi, ieri, ha perso un’occasione per dimostrare che tutti noi stiamo combattendo insieme per il solo obiettivo di salvaguardare la salute della popolazione".
"Alla Regione - conclude Persiani - chiedo ora il massimo coinvolgimento dell’amministrazione e dell’ente locale e di conoscere nel dettaglio il progetto che riguarda il vecchio ospedale di Massa. Ma soprattutto chiedo di essere messo al corrente sulle tempistiche per dare risposte concrete alla cittadinanza massese, risposte urgenti e veloci data la situazione in continua evoluzione, in particolare nella nostra provincia e sul nostro territorio".
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Rabbia da parte del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia per la visita di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, presso il Monoblocco di Carrara e il vecchio ospedale di Massa, in cerca di soluzioni rapide ed efficaci per ottenere posti letto sufficienti nell’emergenza coronavirus. Sin dal momento in cui la notizia si è diffusa sotto forma di voci – poi confermate dallo stesso Rossi – il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia , Lorenzo Baruzzo, ha manifestato il suo dissenso e la sua preoccupazione per quella che è stata, secondo lui, una manifestazione di menefreghismo nei confronti del decreto ministeriale.
“Abbiamo sempre detto che il nostro senso di responsabilità ci deve vedere tutti uniti e collaborativi con le Istituzioni per uscire dall’emergenza - ha detto Baruzzo - e che per le polemiche e le denunce ci sarà tempo “dopo” ma le notizie che ci giungono sono gravi .”- Baruzzo ha quindi fatto riferimento a Rossi definendolo “il comunista che ha rovinato la sanità toscana e che in un post su fb ha scritto : “un nuovo comunismo può salvarci” ed ha sollevato diversi quesiti sulla natura pubblica o privata della visita e sul rispetto, da parte di Rossi e dello staff che lo ha accompagnato, di quelle restrizioni del DPCM a tutela della salute pubblica alle quali si stanno attenendo centinaia di migliaia di toscani per tutelare la propria e l’altrui salute. Dopo la conferma dell’avvenuta visita Baruzzo non ha esitato a dare un giudizio molto negativo sul fatto: “ E’ stato un gesto moralmente e politicamente grave. Rossi poteva chiedere telefonicamente informazioni ai dirigenti Asl locali, che conoscono benne la situazione, invece ha voluto dare il segnale forte: quello che lui se ne frega delle disposizioni di legge, che va oltre i decreti, perché lui , a differenza di centinaia di migliaia di toscani, non aveva più voglia di stare in casa. Vergognoso.”.
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Coronavirus, De Pasquale: “Fermate 200 persone. Per otto gli atti finiranno in Procura”. Il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale durissimo nei confronti di chi non rispetta le regole:
Care concittadine e cari concittadini,
anche oggi la conta delle persone risultate positive ci racconta di un trend in rapida ascesa, con i casi in aumento esponenziale.
Asl ci ha fatto sapere che oggi sono stati effettuati 7 nuovi ricoveri e un caso positivo è stato rilevato a domicilio. Anche oggi però sappiamo che i contagi sono in numero maggiore e che il bollettino deve essere ulteriormente aggiornato al rialzo.
Ad incrementare la preoccupazione, contribuiscono il report della Polizia Municipale e le segnalazioni che arrivano dal territorio che ci parlano di un gran numero di persone ancora in giro per la città.
Mi viene riferito di cittadini a passeggio per le frazioni collinari e di incontri nei giardini condominiali.
Questi comportamenti non sono sicuri perché favoriscono il diffondersi del virus.
Quando vi invito a restare a casa ed evitare i contatti sociali è perché questo è il solo modo di arrestare il dilagare di questa malattia che, anche secondo i dati della nostra azienda sanitaria, colpisce tutte le fasce di età, NON SOLO ADULTI E ANZIANI.
La nostra polizia municipale sta continuando con i controlli a tappeto: nei giorni scorsi sono state fermate 200 persone e per 8 con ogni probabilità gli atti finiranno in Procura. Contestualmente è stata fatta una verifica sulle segnalazioni relative a soggetti provenienti dalla ex zona arancione in base all'ordinanza della Regione Toscana e in almeno due casi è stato formalizzato l'invito a ritornare nelle zone di residenza.
Alla luce di quanto accaduto in questo fine settimana, i controlli si faranno ancora più stringenti perché tutti devono capire che la cura a questa epidemia è una sola: restare a casa. Come vi ho già detto, cercare nelle pieghe del decreto una scappatoia per uscire a passeggiare, è un comportamento da irresponsabili. In questo momento davvero difficile ognuno è chiamato al rispetto è alla responsabilità reciproche.
La situazione è grave. Restando a casa, con l’impegno di tutti, riusciremo a superare questo difficile momento della nostra storia.
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Il decreto “Coronavirus” ha chiesto per alcune categorie di lavoratori dipendenti di prendere ferie forzate o congedi obbligatori ma non ha contemplato tutta la fascia di lavoratori con contratti a tempo determinato che non hanno la possibilità di usufruire delle ferie. Sarebbe questo l’inghippo alla base di una situazione anomala all’interno di Nausicaa, megapartecipata del comune di Carrara, segnalata dal coordinamento comunale della Lega. Secondo voci giunte ai vertici del partito sarebbero in corso, da ieri mattina, una serie di spostamenti definiti da Nicola Pieruccini, coordinatore comunale della Lega, discriminatori nei confronti di dipendenti a tempo determinato con qualifiche di accompagnatori e pulministi dirottati, in assenza del servizio causa la chiusura delle scuole, a svolgere funzioni di banconisti nelle farmacie comunali o di addetti ai call center dell’azienda. Pieruccini, che ha esordito condividendo l’elogio pubblico fatto dal presidente Cimino e dal cda di Nausicaa nei confronti di farmacisti e operatori dell’azienda per l’impegno mostrato nel corso dell’emergenza attualmente in atto, ha poi chiesto verifiche e chiarimenti in merito alla situazione dei lavoratori.
“Pur comprendendo la difficilissima situazione per la nostra regione e per la nostra città ed i nostri amministratori – ha detto Pieruccini - riteniamo che si debba chiedere all’azienda multiservizi Nausicaa di assolvere agli obblighi di garanzia con pari dignità verso tutti i lavoratori e che forse i motivi della diversificazione di trattamento tra categorie di lavoratori potrebbe essere imputabile alla “ non applicazione di contratti di lavoro” di alcune unità lavorative che da anni chiedono che venga riconosciuto loro il diritto di lavorare per 12 mesi . A fronte di queste problematiche contrattuali va da sé che l’ azienda si è mostrata disorganizzata e di conseguenza obbligata a non poter chiedere ferie “ forzate “ a questa tipologia di lavoratori, a seguito delle gravi inadempienze contrattuali, per cui si è trovata costretta a dirottare personale nelle farmacie comunali in qualità di banconisti ed altri al call center come operatori. Secondo La Lega se sta veramente accadendo ciò che si rumoreggia, gli Amministratori di Nausicaa con queste decisioni stanno rischiando di danneggiare il clima lavorativo tra i dipendenti dei servizi alla persona e mettendo a rischio, in questa fase emergenziale , la possibilità di poter rialzare la testa e lavorare con serenità .”
L’invito della Lega è, dunque, stato a far prevalere il buon senso e la collaborazione di tutti e a raccomandare ai vertici di Nausicaa di gestire il personale dipendente con cura in modo da garantire a tutti le pari opportunità, tenendo in grande considerazione che i lavoratori sono il motore della fornitura di beni e servizi essenziali sia in priorità che in qualità, anche e soprattutto in questa devastante situazione. Nello specifico la Lega ha richiesto al presidente Cimino chiarimenti dettagliati sulla situazione dei dipendenti e sulle eventuali decisioni prese ed ha anche sollecitato una presa di posizione dell’azienda in merito alla possibilità di ricorrere alla cassa integrazione.
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Legambiente Carrara è stata rimproverata da Massimo Braglia e da Cristiano Bottici di aver dimenticato, nelle osservazioni alla bozza di Regolamento degli agri marmiferi, il tema dei beni estimati. In questo modo, poiché i beni estimati pagano solo il contributo d'estrazione e non il canone di concessione, Legambiente sarebbe corresponsabile della perdita di 4 milioni l'anno di entrate comunali.
"Certo, il comune avrebbe potuto disporre che anche i titolari dei beni estimati pagassero il canone di concessione - risponde alle accuse Legambiente - e magari, mettere a gara anche queste cave, affermandone così la proprietà pubblica".
Tuttavia, secondo Legambiente, queste cave avrebbero certamente impugnato il provvedimento, facendosi forti anche della sentenza di primo grado del tribunale di Massa del febbraio 2018 che, per il momento, ne ha riconosciuto la proprietà privata.
"Con ogni probabilità il provvedimento sarebbe stato respinto dal TAR - aggiunge Legambiente - e ne sarebbe seguita una lunga vicenda giudiziaria, dall'esito incerto e potenzialmente disastroso per il comune".
Questo il motivo per cui Legambiente ha deciso di non infierire contro il comune per non aver compiuto una scelta sui beni estimati coraggiosa, ma altrettanto azzardata.
"Respingiamo l'accusa di esserci adagiati sull'attesa che il parlamento legiferi - incalza Legambiente - Ricordiamo soltanto che la prima richiesta al parlamento fu la lettera del 24 febbraio 2017 con la quale Rossella Muroni, allora presidente nazionale di Legambiente, chiese ai presidenti delle commissioni parlamentari di Camera e Senato di proporre un intervento legislativo che riconoscesse i beni estimati come patrimonio indisponibile del comune.
In seguito abbiamo chiesto ai parlamentari locali di attivarsi in tal senso e, anche recentemente, nel dicembre 2019, ci siamo attivati a livello nazionale per sollecitare la calendarizzazione della legge".
Ciò che chiede Legambiente è pertanto un intervento da parte di PD e M5S per avviare l'iter della legge un provvedimento certamente produttivo per la città. Altrettanto produttivo sarebbe, a parere di Legambiente, portare a termine la ricognizione dei beni estimati risalendo al 1731, anziché fermandosi al catasto del 1823.
"Non va infatti dimenticato che in quegli oltre 90 anni altri beni estimati sono sorti come funghi, come testimonia l'editto delle usurpazioni del 1771, redatto proprio con l'intento di porre fine alle continue usurpazioni di cave - prosegue Legambiente - Cominciare a revocare i beni estimati usurpati sarebbe già un buon passo avanti".
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