Politica
Case Popolari: L’opinione del segretario comunale Giuseppe Bergitto (FI) sulle affermazioni del gruppo consigliare PD
Forza Italia Carrara: l’opinione del segretario comunale Giuseppe Bergitto sulle affermazioni del gruppo consiliare PD sulla stampa. "L'articolo fatto uscire dal…

Massa capitale della cultura 2028: I capigruppo di maggioranza ringraziano tutti coloro che appoggiano la candidatura
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dai capigruppo di maggioranza del Comune di Massa, a firma di Ortori Simone, Frugoli Filippo, Ronchieri Giovanbattista e Casotti Alessia.

Marco Guidi e Massimiliano Manuel (Fratelli d'Italia): Sanità, lavoro e sviluppo, Giani racconta un'altra Toscana
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Marco Guidi coordinatore provinciale Fratelli d'Italia e da Massimiliano Manuel coordinatore comunale Fratelli d'Italia.

Il pasticciaccio brutto delle case popolari in via Murlungo: il Comitato Avenza si R-Esiste ripercorre le tappe di una battaglia contro una decisione amministrativa considerata assurda
“La vicenda del Murlungo passerà come emblema di questa esperienza amministrativa di Carrara, esperienza che ormai in molti auspicano arrivi al capolinea”: è quanto affermano dal comitato Avenza…

Comune di Massa sul finanziamento degli alloggi popolari: "Se Carrara non riesce a utilizzare il finanziamento regionale, Massa è pronta a subentrare"
Da settimane assistiamo a un dibattito interno al Comune di Carrara, sul quale questa amministrazione non intende intervenire sotto alcun profilo. Tuttavia, si tratta di una questione di…

Eleonora Cantoni (Lega) su Massa Città della Cultura: "I tempi sono maturi per cominciare a buttare giù il progetto"
"La mozione approvata in Consiglio comunale su Massa Città della Cultura aveva l'obbiettivo di trovare, oltre alla condivisione e al sostegno trasversale di più enti, anche quello di tutte le…

No alla candidatura di Massa a capitale della cultura: il dissenso della consigliera Dina Dell'Ertole
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla…

"Il Pd riconosce l'immobilismo della giunta Arrighi": per il consigliere Manuel è la conferma di un fallimento politico
"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione…

Consiglio Provinciale: adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile
Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento…

Il progetto Murlungo è ormai finito: la consigliera Mattei ricorda che il merito è del comitato Avenza Si R-Esiste e di chi li ha sostenuti
La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai…

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Il protocollo d’intesa per la realizzazione della nuova questura unificata in zona Camponelli, nel sito attualmente occupato dallo sgambatoio dei cani non piace a Stefano Benedetti presidente dell'associazione Massa Città Nuova che spiega: " La giunta Persiani ha definito questa scelta “ strategica e attesa da tempo “, nonostante la contrarietà di tutti i residenti della zona che è densamente abitata e qualche deputato ha persino esultato per la conclusione del procedimento relativo al finanziamento pubblico. Di fronte ad una decisione del genere, assunta palesemente solo dal sindaco Persiani e dal prefetto di Massa Carrara, credo che sia indispensabile mettere in campo una serie di iniziative per tentare di bloccare questo progetto distruttivo per la nostra città, tra l’altro molto simile per caratteristiche alla edificazione della Casa di Comunità in via Carducci . Il problema è che il sindaco arrivato ormai al secondo mandato, fra pochi anni se ne andrà a casa lasciando sulla città disastri e cambiamenti solo negativi che oggi sono sotto gli occhi di tutti. L’ altro problema che si presenta, è l’ opposizione politica che si limita sempre e solo ad intervenire in Consiglio Comunale con parole gettate al vento, senza,peraltro, intraprendere iniziative pubbliche forti e popolari a favore della città. Qualche politico in questi giorni ha dichiarato che, nonostante la scelta sbagliata, fatta senza confronto e dibattito pubblico con i cittadini e residenti, quindi in modo del tutto non trasparente e sicuramente autoritario, “ dobbiamo comunque accettare” la decisione dell’ amministrazione comunale perché si potrebbe rischiare di perdere i finanziamenti già assegnati. Non voglio ora ricordare per l’ennesima volta la situazione reale di fronte a questa nuova cementificazione di 8.200 metri quadrati e neanche la perdita di un importante sgambatoio per l’intera zona dove vivono decine e decine di famiglie con a seguito cani.
Voglio, però, ricordare che in campagna elettorale il sindaco si era dichiarato d’accordo a proporre siti alternativi sicuramente più strategici e funzionali come l’area che insiste di fronte al Carrefour, incrocio autostrada, ma non è stato realizzato. È palese a tutti che una struttura del genere in quella zona peggiorerà la qualità di vita di tutte quelle famiglie che hanno deciso di di vivere fuori dai centri, anche per poter disporre di una buona mobilità . La nuova questura, la sede della Polizia Stradale, l’area di atterraggio e decollo degli elicotteri, la presenza continua di extracomunitari che si recheranno in questura per il rilascio dei permessi , il traffico che aumenterà notevolmente e i parcheggi che non saranno sufficienti per tutti, anche per la presenza del vicino tribunale, trasformeranno una delle poche zone tranquille della città in un inferno con tutte le conseguenze del caso.
La mia proposta è quella di indire una consultazione popolare fra tutti i residenti della zona che va dall’ Aurelia a via Carducci, compresa la Zecca. Solo in questo modo potremmo capire realmente qual’ è la posizione dei cittadini residenti, evitando di imporre scelte antipopolari che vanno contro gli interessi di famiglie che con il loro sudore hanno acquistato un appartamento in queste zone".
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“Servono tre milioni e mezzo di euro per comprare villa Massoni, andrà all’asta il prossimo 15 Ottobre, ed è arrivato il momento per Regione e Comune di sedersi attorno a un tavolo per trovare un accordo e presentare un’offerta congiunta” dichiara la consigliera Bennati. “Abbiamo discusso una variazione di bilancio in consiglio comunale, dove l’assessore Mercanti ha sostenuto che nessuna decisione è stata presa sulla destinazione degli oltre dieci milioni di euro di avanzo. Allora questo è il momento giusto per creare un apposito capitolo di bilancio dove mettere le risorse necessarie per comprare un luogo molto caro a intere generazioni di massesi. Villa Massoni deve diventare un immobile pubblico così da impedire eventuali speculazioni immobiliari e ulteriori distruzioni di suolo in città” specifica Bennati.Il Polo Progressista e di Sinistra invita l’amministrazione comunale a guardare al futuro, a comprendere il ruolo che quell’area può avere per l’intera città cambiandone il destino. E’ fondamentale che quell’area diventi pubblica soprattutto adesso che la crisi climatica si fa sempre più forte e servono aree verdi per mitigarne gli effetti. Nel nostro programma elettorale l’acquisto di villa Massoni era uno dei punti fondamentali; il tema dei luoghi, degli spazi, delle aree abbandonate è una priorità strategica per la nostra idea di città. Non troviamo più accettabile vedere un tale degrado sia per villa Massoni che per altri immobili privati sparsi ovunque dalla montagna al nostro litorale. Il presidente Giani e il sindaco Persiani devono incontrarsi e trovare un accordo al più presto; da Settembre 2024 quando avevamo lanciato il primo appello non hanno avuto ancora il tempo di vedersi per stabilire un iter di azione sull’asta di villa Massoni?
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L'Onorevole di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese ha partecipato oggi ad un incontro presso il Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio, dove si è discusso l'avvio della ZLS, Zona Logistica Semplificata, ed è stata proposta l'organizzazione di un convegno operativo con i Comuni di Massa e Carrara, l'Autorità Portuale e le Associazioni datoriali, per condividere strategie e strumenti a supporto delle imprese. In gennaio, Fratelli d'Italia, che da tempo promuove il progetto, aveva annunciato l'istituzione della ZLS della Toscana in seguito alla firma del DPCM da parte del governo, fortemente attento all'opportunità di sviluppo strategico e focale di specifiche aree come quella di Massa Carrara. Una possibilità concreta di crescita ed incremento dell'occupazione, come ha sottolineato l'Onorevole Amorese durante l'incontro, che ha posto l'accento inoltre sull'importanza di "fare rete" tra istituzioni e imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ZLS, un importante volano di sviluppo per il territorio apuano da cogliere pienamente. Il convegno, in fase di organizzazione, sarà l'occasione per confrontarsi su progetti, infrastrutture e incentivi, creando un tavolo permanente di coordinamento. Contestualmente, si è aperta la finestra per la prenotazione del bonus fiscale destinato alle imprese che operano nelle aree ZLS: dal 22 maggio al 22 giugno 2025, sarà possibile infatti fare richiesta per accedere agli 80 milioni di euro messi a disposizione sotto forma di credito d'imposta. Il beneficio fiscale riguarda gli investimenti in beni strumentali, come il rinnovo di macchinari o di attrezzature produttive. Le imprese dovranno dimostrare l'effettiva realizzazione dell'investimento per ottenere il credito, che sarà poi utilizzabile in compensazione fiscale. "Si tratta di un'opportunità concreta – ha dichiarato l'Onorevole Amorese al termine dell'incontro – per sostenere la crescita e la competitività del nostro tessuto produttivo. Semplificazione amministrativa, altro tassello fondamentale della Zls, e incentivi mirati, sono la strada giusta per attrarre investimenti e creare nuova occupazione. Con l'attivazione della ZLS e il supporto delle istituzioni, il territorio di Massa Carrara si prepara a diventare un hub strategico per lo sviluppo economico dell'alto Tirreno".
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"Le scuole di Casone e di Romagnano sono i simboli di un’Italia che rischia di spegnersi nelle sue aree più fragili" hanno dichiarato i consiglieri comunali del Pd di Massa, Giovanna Santi e Daniele Tarantino che, insieme alle famiglie del luogo, hanno deciso di rivolgersi al presidente Mattarella con una lettera pubblica: “In un’Italia sempre più segnata dal calo demografico, le scuole delle frazioni e dei piccoli centri rischiano di scomparire, portando via non solo l’istruzione, ma anche fondamentali punti di riferimento per le comunità locali. A Casone, la scuola primaria è ancora attiva, ma la scarsità di iscrizioni ne minaccia seriamente la sopravvivenza, come accade in molte altre realtà simili. A Romagnano, invece, la scuola è stata chiusa a causa di problemi strutturali". “Queste non sono solo scuole – affermano le famiglie interessate – ma luoghi di vita, speranza e coesione. Presidi fondamentali per chi sceglie di vivere nelle aree interne del paese.” La situazione di Casone e Romagnano non è isolata. Secondo dati recenti, tra gli anni scolastici 2017-2018 e 2022-2023, il numero di alunni è diminuito del 6 per cento a livello nazionale, con punte del 9 per cento nelle regioni del Sud. Il Rapporto Svimez prevede un calo del 22 per cento degli studenti tra i 5 e i 14 anni entro il 2035. Le famiglie di Casone e Romagnano hanno chiesto al presidente Sergio Mattarella di sollecitare il sostegno al mondo della scuola, che sta incontrando notevoli difficoltà nelle frazioni italiane. “Siamo certi della sensibilità del Presidente Mattarella – concludono le famiglie – e del suo impegno per un’Italia davvero unita, che non lasci indietro nessuna delle sue comunità.” Nel frattempo, le famiglie non si arrendono: lottano con determinazione per difendere l’istruzione e il futuro dei loro figli. Il comitato “Scuola sicura” di Romagnano mercoledì 28 maggio 2025 in piazza Albania, a partire dalle ore 15,30, organizza un sit-in di protesta proprio davanti alla scuola Parini di Romagnano, ormai chiusa.
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ll Partito Democratico di Massa-Carrara lancia un ciclo di incontri itineranti aperti a tutti: cittadini, simpatizzanti, giovani, associazioni. Un viaggio fatto di ascolto, idee, confronto e soluzioni per una comunità più inclusiva, sostenibile e partecipata. “Quattro appuntamenti, quattro luoghi, decine di temi per costruire insieme il futuro della nostra provincia”: questo lo slogan Pd. Il primo incontro è in programma s𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟰 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 | 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟲.𝟬𝟬 alla Torre Fiat, Marina di Massa. Titolo: 𝘾𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙩𝙖̀ 𝙞𝙣 𝙘𝙧𝙚𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖: 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖 𝙚 𝙞𝙣𝙘𝙡𝙪𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 con il Prof. Ezio Manzini (Politecnico di Milano). Ci saranno tavoli tematici su welfare, casa, cultura, sport e socialità. Per iscrizione https://forms.gle/KZfryFk8ZN4ey1RV6
Il secondo incontro va in scena g𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟵 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴.𝟬𝟬 presso la Sala Tobagi, ad Aulla.
Argomento è lo “𝙎𝙫𝙞𝙡𝙪𝙥𝙥𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙇𝙪𝙣𝙞𝙜𝙞𝙖𝙣𝙖” con l'On. Dario Nardella (eurodeputato PD), tavoli tematici su sviluppo sostenibile, inclusione sociale, lavoro e comunità locale. Per iscrizione https://forms.gle/pcKv3hYJTZF3cTYe7
Terzo incontro s𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟭𝟰 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 alle ore 𝟭𝟲.𝟬𝟬 presso la Marmoteca a Carrara con 𝙄𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙛𝙪𝙩𝙪𝙧𝙤: 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤, 𝙢𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙚 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙚𝙣𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀. Presenzierà la Dott.ssa Cecilia Manzo (Università Cattolica del Sacro Cuore) e ancora tavoli tematici su lavoro, scuola e ricerca, fonti rinnovabili, infrastrutture e mobilità. Iscrizione: https://forms.gle/jNaRno2YaRoAwY8b9
Quarto e ultimo incontro della serie, v𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟮𝟬 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟳.𝟯𝟬 all’ Hotel Eden a Montignoso sul tema 𝘿𝙖𝙡 𝙢𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙞 𝙢𝙤𝙣𝙩𝙞, 𝙫𝙤𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙩𝙚𝙧𝙧𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 con Fausto Ferruzza (Legambiente Toscana); tavoli tematici su aree protette, sviluppo della montagna, cambiamento climatico, turismo e gestione delle risorse. Per iscrizione https://forms.gle/mA1tnEs3H89WpLH1A
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Il comitato Marina Si-Cura si è fatto portavoce delle lamentele di un gruppo di famiglie residenti in via Felice Cavallotti, nel tratto tra via Rinchiosa e via Parma relative alle condizioni del marciapiedi e ha girato la segnalazione direttamente all'assessore ai lavori pubblici Elena Guadagni: "Il tratto di marciapiede posto su via Cavallotti lato mare, tra via Rinchiosa e via Parma, in quanto pieno di buche e avvallamenti, è completamente dissestato e quindi molto pericoloso per i numerosi pedoni che vi transitano e che vi abitano. Diversi anni fa, i residenti inviarono una petizione al sindaco rimasta purtroppo inevasa. Più volte, ultimamente, si sono verificate cadute, soprattutto di persone anziane (all'uopo si ricorda che nel Comune di Carrara ci sono 280 anziani x 100 giovani). Si rammenta che il suddetto marciapiede è molto frequentato non solamente per l'alta densità abitativa della zona ma anche perché è l'unico senza interruzioni, essendo quello a monte caratterizzato da numerose intersezioni stradali dovute alle entrate nei cortili dei palazzi. Non è un caso che, per queste ragioni, carrozzine per bambini e persone con disabilità lo utilizzino frequentemente. Tutto ciò premesso, Le chiedo, nel caso non rientrasse ancora nella Vs programmazione, di adoperarsi affinchè, al più presto, il marciapiede in questione venga risistemato con una nuova ed omogenea pavimentazione".
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Arriva dal neonato comitato ARCA -Assieme per la Rigenerazione e la Cura dell'ambiente, una accurata riflessione sulla gestione del verde urbano a Carrara. ARCA è affiliato a ONDA, Organismo Nazionale Difesa Alberi ed è un nuovo comitato che desidera impegnarsi per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, partendo dal nostro territorio. Il nome richiama simbolicamente un luogo che protegge e custodisce: vuole essere una presenza attiva per vigilare, proporre e intervenire nel rispetto della legalità, a difesa del bene comune. ARCA si propone di: monitorare ciò che accade sul territorio, promuovere azioni di difesa ambientale, sostenere pratiche di cura e rigenerazione. Ecco il primo atto del nuovo comitato; "Carrara continua a perdere il proprio patrimonio arboreo, e con esso frammenti di identità urbana e paesaggio costiero. Sei pini domestici adulti sono stati recentemente abbattuti lungo Viale Colombo, davanti alla sede di The Italian Sea Group. Secondo la perizia agronomica ufficiale, commissionata dall’Autorità Portuale, quegli alberi non erano da rimuovere: classificati in classe C, non presentavano problemi di stabilità. Tuttavia, è emerso che – probabilmente – il loro abbattimento era previsto nel progetto “Waterfront”, approvato anni fa. Ma la gravità resta. Perché a oggi resta difficile per il cittadino una verifica tra gli alberi già abbattuti e le tavole progettuali. Quelle disponibili – ottenute tramite canali non istituzionali - sono, se non ambigue, certamente di difficile interpretazione. In questo contesto di opacità istituzionale, si rende di fatto impossibile comprendere quali pini siano effettivamente previsti per l’abbattimento secondo il progetto approvato. Sembrerebbe che ulteriori abbattimenti siano in programma – forse tre pini, forse più – ma non è dato sapere con certezza né il numero né l’esatta ubicazione delle piante coinvolte. Una tale vaghezza su opere già autorizzate e finanziate appare del tutto inaccettabile, soprattutto quando riguarda un bene paesaggistico vincolato e sensibile come Viale Colombo.A peggiorare ulteriormente il quadro è arrivata la dichiarazione dell’Assessora ai Lavori Pubblici, Guadagni, secondo cui si starebbe valutando l’eliminazione di ulteriori pini, “su richiesta di una categoria” non meglio identificata. Una frase sconcertante, che lascia intendere la possibilità di modificare un progetto pubblico, già approvato, per assecondare pressioni di parte e senza alcuna motivazione tecnica né percorso partecipativo. È il segnale che, oltre all’opacità, siamo di fronte a una pericolosa deriva arbitraria delle scelte pubbliche.
Gli alberi non sono un imprevisto: c’erano prima. Prima dei cantieri, dei rendering, delle conferenze dei servizi. Sono parte integrante del paesaggio urbano, del microclima e della memoria collettiva. Nei paesi civili, non si ignorano, si integrano. La progettazione seria e lungimirante parte dalla realtà esistente, e lavora con essa, non contro di essa. Qui, invece, si continua a trattare il verde pubblico come un intralcio da rimuovere, anziché come un bene da preservare e valorizzare. Particolarmente intollerabile è che a essere ignorato non sia solo il presente, ma anche il passato recente. Il progetto Waterfront – oggi soggetto a possibili “varianti di comodo”, come si legge, appunto – nacque da un autentico processo partecipativo, che coinvolse 80 cittadini, istituzioni, tecnici e realtà locali. Quel percorso, serio e trasparente, è oggi completamente rimosso dal dibattito istituzionale. La parola “partecipazione” è stata svuotata fino a designare il suo opposto.
Il Comitato ARCA denuncia tutto questo come un tradimento del patto tra cittadinanza e istituzioni. Il verde urbano non è un ostacolo, non è un ingombro. È un’infrastruttura vitale, un bene comune tutelato dalla Costituzione (art. 9 e art. 32), dalla legge (D.lgs. 42/2004; Legge 10/2013) e da una giurisprudenza consolidata: come ha affermato il T.A.R. Toscana (sent. 1303/2018), gli abbattimenti non motivati da necessità tecniche reali sono illegittimi; e il T.A.R. Lazio (sent. 2582/2020) ha chiarito che l’albero urbano è parte integrante dell’identità del luogo. Anche la Soprintendenza, che dovrebbe essere il presidio della tutela paesaggistica, appare spesso subalterna alle logiche delle Conferenze dei Servizi, anziché esercitare il ruolo critico e indipendente che le compete. Così come il Comune, che dovrebbe anteporre la salute pubblica e la bellezza urbana a qualunque pressione economica, e che invece continua a tacere. Carrara ha già perso troppo del suo verde. Talora per eventi naturali, ma molto più spesso per scelte politiche e progettuali che non hanno saputo – o voluto – tutelarlo. E mentre si continua ad abbattere, si racconta la favola della “compensazione” con nuove piante. Ma lo sappiamo tutti che non è così. Anche se gli alberi nuovi saranno effettivamente messi a dimora – e non sempre succede – ci vorranno 30 o 40 anni prima che possano restituire i benefici ambientali, paesaggistici, microclimatici e identitari che oggi vengono cancellati in un attimo. I rendering ingannevoli non sostituiscono la realtà. Se si continuerà con questa erosione lenta ma costante, tra qualche anno resteranno solo asfalto e parole.
E qui si pone una questione fondamentale: un’autorizzazione non è garanzia di legittimità. Firmare un atto che consente l’abbattimento di alberi sani, senza nuove perizie, in un viale tutelato dal vincolo paesaggistico, può costituire una violazione di legge, anche se formalmente approvato. Non basta dire “l’autorizzazione c’è”: va dimostrato che essa è conforme alle norme, ai principi, alle finalità pubbliche.
Chiediamo:
- la sospensione immediata di qualsiasi nuovo abbattimento lungo Viale Colombo;
- la pubblicazione integrale e leggibile delle tavole progettuali;
- la verifica pubblica della coerenza tra progetto originario, perizie agronomiche e interventi realizzati;
- l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative, anche da parte della Corte dei Conti, in caso di danno paesaggistico o uso improprio di fondi pubblici.
Carrara ha bisogno di radici, non di ruspe. E ha diritto a un’amministrazione che non tradisca la fiducia dei cittadini".
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“Il TAR boccia il sindaco Arrighi” lo dice il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di “figuraccia epocale” sulla questione marmo. “Il verdetto del TAR è una vera e propria batosta perché il disciplinare sull’articolo 21, frutto di mesi di imposizioni unilaterali, viene annullato. Il tribunale dà ragione agli industriali del marmo, sconfessando l’arroganza e la chiusura totale con cui Arrighi ha gestito la vicenda. Per mesi ha rifiutato ogni proposta di mediazione, convinta di poter imporre le sue regole a colpi di delibera. Il risultato? Una figuraccia istituzionale e politica: quel disciplinare, approvato mesi dopo la firma delle concessioni del 31 ottobre, oggi vale meno di zero. Carta straccia, come la credibilità di chi lo ha voluto a ogni costo”. Bernardi non ha potuto non ricordare di aver sempre messo in guardia dalla possibilità dell’esito che poi, puntualmente si è verificato: “ Nel merito il TAR ritiene che occorre evidenziare che l’art. 13 D. Lgs. 36/2023 esclude l’applicazione del Codice dei contratti pubblici per i rapporti negoziali, dai quali non scaturisce alcuna prestazione a carico dell’Amministrazione, e si connotano pertanto come gratuiti. La norma citata, che disciplina l’«Ambito di applicazione» del decreto n. 36/2023, stabilisce infatti che: le disposizioni del codice si applicano ai contratti di appalto e di concessione e le disposizioni del codice non si applicano ai contratti a titolo gratuito, anche qualora essi offrano opportunità di guadagno economico, anche indiretto. Il secondo comma della disposizione rende evidente inoltre che non sono assoggettate alle procedure di evidenza pubblica le prestazioni da eseguire in attuazione di contratti a titolo gratuito, cioè che prevedano l’esecuzione (a titolo esemplificativo) di un dare o di un facere da parte del privato. Quanto al comune di Carrara, mediante le medesime convenzioni il civico ente non aveva assunto alcuna obbligazione nei confronti degli operatori economici. Invero, l’amministrazione cittadina si limitava a dare atto (anche nelle premesse) dell’utilità generale del progetto e del conseguente prolungamento della durata della concessione.La sentenza del TAR non è solo una bocciatura tecnica, ma è una sconfitta politica per la Arrighi, che esce delegittimata e isolata. Ha voluto trasformare una questione amministrativa in una battaglia ideologica, scegliendo lo scontro invece del dialogo. Ora paga il prezzo della sua arroganza: il suo modello autoritario di governo si è infranto contro la realtà dei fatti e delle regole. La città, intanto, resta ferma, ostaggio di un’amministrazione incapace di ascoltare, di mediare e di governare davvero e ora è legittimo chiedere le sue dimissioni”.
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E’ stato compiuto il passaggio conclusivo per la realizzazione della nuova Questura e Sezione di Polizia Stradale di Massa, un’opera strategica attesa da tempo. Il progetto prevede la costruzione di un edificio moderno, su cinque piani fuori terra, oltre ad un piano interrato, di ampia metratura, pari a metri quadrati. 8.200,00 circa, in un lotto di circa metri quadrati 2.600,00 per un investimento complessivo pari a € 31.570.000,00. L’iter è iniziato con la richiesta della Polizia di Stato di disporre di una nuova e più funzionale struttura, ove allocare e riunire i propri uffici. Il comune di Massa ha condiviso le finalità di tale complessiva operazione, poichè rispondenti all’esigenza di garantire il presidio del territorio e la pubblica sicurezza. Con atto del Consiglio Comunale n. 66 del 20.05.2024 è stato costituito, a favore del Demanio dello Stato, il diritto di superficie per 99 anni, a titolo gratuito, su una porzione di terreno, di proprietà comunale, destinato attualmente a sgambatoio e posto a margine del Parco degli Ulivi.
Ricordiamo che il 9 settembre 2024 avanti al Prefetto di Massa Carrara Guido Aprea è stato sottoscritto tra il cmune di Massa e il Ministero dell’Interno un Protocollo di Intesa per la realizzazione della nuova Questura. Presente nell’occasione per il Ministero dell’Interno il Sottosegretario Nicola Molteni. Sono stai acquisiti il Quadro Esigenziale, il Quadro Economico e il Cronoprogramma delle attività e delle spese relativi alla realizzazione della stessa. I fondi sono stati individuati nelle risorse rese disponibili dall’art. 1 c. 346 della L. 213/2023, recante “Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”. In data 19.05.2025 è pervenuta la Convenzione da sottoscrivere, a cura del Dirigente, con cui la Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, si impegna a trasferire prontamente le risorse finanziarie necessari per l’avvio delle attività preliminari secondo le seguenti modalità;
anno 2025: € 7.000.00,00
anno 2026: € 12.500.000,00
anno 2027: € 10.000.000,00
anno 2028: € 2.070.000,00
Trattandosi di una gara sopra soglia si dovranno rispettare le tempistiche di legge, ma si tratta di un percorso avviato con decisione. Pertanto le procedure amministrative seguiranno l’iter previsto, che includerà la redazione del bando di tipo europeo, l’apertura della gara del tipo a offerta economicamente più vantaggiosa e l’affidamento dei lavori. Il Sindaco Persiani: “L’iter che ha condotto a questo risultato è stato lungo e complesso, ma il raggiungimento di questo traguardo, grazie al fondamentale contributo del Prefetto Dr. Guido Aprea, rappresenta un’opportunità di straordinaria importanza per il territorio, sia in termini di sicurezza che di riqualificazione urbana ed impulso economico. Un ringraziamento al Governo ed in particolar modo al Ministero dell’Interno per averci offerto questa opportunità”.
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