Politica
Risse, danni e furti a Massa: per i consiglieri del Pd Serve un tavolo per una città più sicura
Negli ultimi mesi Massa sta vivendo una situazione sempre più preoccupante. Si susseguono episodi di violenza, danneggiamenti a edifici e attività, risse, atti di vandalismo e perfino furti…

Degrado ex liceo scientifico Marconi di Carrara: secondo il Polo progressista e sinistra Massa la responsabilità del recupero è del governo Meloni
Il Polo progressista e di sinistra, composto da M5S RC e Mcc, deve evidenziare, sin qua, la totale indifferenza del governo Meloni di fronte alla necessità di recuperare…

Solidarietà del Comitato Cava Fornace ai cittadini di Empoli: "Il referendum è una battaglia di tutti"
Il Comitato ex Cava Fornace esprime il proprio sostegno ai cittadini e alle cittadine di Empoli che il prossimo 9 novembre 2025 saranno chiamati a…

Cade un masso sulla strada di Forno: la segnalazione da Rifondazione Comunista Massa che aveva segnalato lo stato di incuria delle strade montane massesi
"Non più tardi di qualche giorno fa denunciavamo lo stato di incuria e di estrema precarietà in cui vertono le strade della montagna massese. Nella giornata…

Impegno per garantire al Cermec il miglior futuro possibile: l'assessore alle partecipate del comune di Carrara spiega la linea nei confronti di Cermec
"Stiamo lavorando per garantire a Cermec investimenti alternativi nel caso non si realizzasse il biodigestore - spiega l'assessore alle Partecipate del Comune di Carrara Carlo Orlandi -. Cermec è una…

Cittadini a confronto a Marina di Massa il 3 novembre: il comitato “Tra la Gente” invita al dialogo
Un pomeriggio di confronto aperto, tra idee, segnalazioni e proposte concrete per migliorare la vita quotidiana dei cittadini. È questo lo spirito con cui il comitato…

Matteo Martinelli, consigliere M5S: "Si rischia di perdere 26 milioni di investimenti sul territorio. Orlandi si dimetta"
"Siamo di fronte all’ennesimo capitolo della saga dei pasticci dell’assessore Orlandi e della Sindaca – attacca il consigliere M5S Matteo Martinelli - e che questa…

Nausicaa, ancora un’ingiustizia ai danni di un lavoratore storico dei servizi cimiteriali: Fit Cisl chiede le dimissione della direttrice Lucia Venuti
Arriva da Fit Cisl il caso di un lavoratore di Nausicaa s.p.a.: "Assunto nel 2014 con un contratto part-time, dopo oltre 11 anni di servizio e numerose richieste…

Arresto spacciatori all'ex liceo scientifico di Carrara: Forza Italia approva gli arresti e chiede la riqualificazione dell'area
“Forza Italia continuerà a vigilare affinché non ci si fermi alla sola chiusura delle aree pericolose, ma si lavori per una vera rinascita dell’ex Liceo Scientifico Marconi. La…

Biodigestore: il sindaco di Carrara Arrighi chiede garanzie e il rispetto degli impegni presi
E' in fase di conclusione il percorso con cui la società Retiambiente Carrara entrerà nella holding Retiambiente Spa. Un percorso complesso che si sta svolgendo parallelamente a quello…

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"Cambiano i luoghi pubblici del commiato a Carrara: la storica sala mortuaria di via Monterosso, accanto al Monoblocco ospedaliero, chiuderà i battenti. Al suo posto, due nuove sale del commiato verranno realizzate nella palazzina all’ingresso del cimitero di Turigliano". La notizia arriva dal consigliere dell'opposizione Massimiliano Bernardi che aggiunge: "Una decisione annunciata da Nausicaa – la società in house che gestisce i servizi cimiteriali – come parte di un progetto di riorganizzazione che prevede un investimento di circa 450 mila euro. Ma dietro l’apparente “novità” si cela un progetto tutt’altro che recente. Il trasferimento della casa del commiato da Monterosso a Turigliano, insieme alla creazione di camere ardenti moderne e accessibili, fu infatti ideato dalla giunta Zubbani, nella quale ricoprivo il ruolo di assessore, all’epoca della progettazione del Tempio Crematorio. Fu l’allora presidente di Apuafarma, Fabrizio Volpi, a presentare pubblicamente l’idea: un piano ampio e lungimirante che prevedeva non solo il trasferimento logistico, ma anche la realizzazione al secondo piano di camere mortuarie pubbliche a pagamento, pensate per tutte quelle famiglie che volessero accompagnare il proprio caro in un ambiente dignitoso, accogliente e laico.
Quel progetto includeva inoltre una previsione fondamentale: uno spazio da adibire a emergenze sanitarie o situazioni straordinarie, come un’eventuale epidemia. Una struttura simile esiste già a Turigliano e viene oggi usata in casi particolari, come quando una salma deve completare il processo di decomposizione. Ma nella nuova progettazione annunciata in questi giorni, quell’elemento non sembra essere stato incluso e gli attuali amministratori rivendincano come propri meriti progettuali altrui. In questa vicenda emerge tutta l'incoerenza e l'opportunismo politico di chi ha governato la città negli ultimi anni. Il Movimento 5 Stelle, con in testa l’ex assessore Matteo Martinelli, infatti aveva fatto campagna elettorale nel 2017 contro il Forno Crematorio, dipingendolo come un’opera da ostacolare a tutti i costi. Eppure, una volta arrivati alla guida del comune, ne hanno usufruito abbondantemente, al punto che proprio grazie a quel servizio, Nausicaa aveva registrò i i primi 600 mila euro di utile. La politica dell’'oggi no, è del domani sì", utile solo a prendere voti e cavalcare il populismo, ha mostrato tutta la sua ipocrisia. E mentre si mettevano di traverso sui progetti già approvati, non hanno mosso un dito per migliorare le condizioni dei cimiteri cittadini, né per dare alla cittadinanza servizi più umani e funzionali per affrontare il momento del lutto. Nessun investimento, nessuna visione, nessuna riforma. Solo immobilismo. Oggi assistiamo all’ennesima operazione di riciclaggio politico, dove si spaccia per “progetto innovativo” un’idea partorita e formalizzata oltre dieci anni fa da un'altra amministrazione. E se finalmente si decide di procedere, è solo perché non c’era più alternativa: i locali di Monterosso non rispondono più ai requisiti minimi richiesti per un servizio così delicato.Dopo tre anni di silenzi, il sindaco Arrighi e l’assessore Orlandi sembrano essersi risvegliati dal torpore. Ma la verità è che la loro amministrazione arriva con anni di ritardo su progetti fondamentali per la dignità delle persone. E la città di Carrara continua a pagare il prezzo di una politica che rincorre gli eventi anziché governarli, incapace di assumersi responsabilità e ancor meno di riconoscere i meriti di chi ha saputo pianificare con serietà. In più, ad oggi, siamo ancora agli annunci. Il Presidente di Nausicaa ha dichiarato che il cantiere potrebbe aprire nei primi mesi del 2026, con circa sei mesi di lavori previsti. Ma ormai conosciamo bene il modo di operare di questa amministrazione: fatta di promesse, conferenze stampa e progetti annunciati con enfasi, ma troppo spesso rimasti sulla carta. Per questo motivo monitoreremo da vicino ogni passaggio, perché la fiducia, dopo anni di immobilismo e incoerenza, non può essere concessa sulla parola. I cittadini hanno bisogno di certezze, non di slogan da campagna elettorale permanente. Il rispetto per i defunti e per i loro familiari non può essere oggetto di propaganda. E la città merita molto di più che amministratori distratti, contraddittori e sempre pronti a salire sul carro dell’opera finita, ma mai su quello della responsabilità".
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Fratelli d’Italia non lascia cadere nel nulla l’appello che arriva dalla Lunigiana: lo stato delle strade di collegamento con la costa è ormai insostenibile e rischia di isolare un’intera parte della nostra provincia ad affermarlo sono il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Marco Guidi e il capogruppo a Carrara Massimiliano Manuel. Le strade provinciali, ridotte a un colabrodo, rappresentano oggi il simbolo di un territorio dimenticato. Buche, dissesti, carreggiate impraticabili non solo rendono impossibile muoversi senza imboccare l’autostrada, ma scoraggiano anche turismo, lavoro e sviluppo economico. È lo scollamento sempre più evidente di una parte importante della provincia di Massa Carrara, che non può più aspettare. Questa situazione è figlia di anni di immobilismo: promesse elettorali ripetute a ogni campagna, mai seguite da interventi concreti né in Provincia né in Regione. Per Fratelli d’Italia è necessario un intervento di manutenzione urgente sulle direttrici Carrara–Fivizzano e costa–Lunigiana. "Oggi - continuano da Fratelli d'Italia - assistiamo ad una provincia di fatto divisa. La Lunigiana non può essere considerata una periferia dimenticata: è parte vitale della provincia di Massa Carrara e deve essere collegata in modo sicuro ed efficiente con la costa.Fratelli d’Italia porterà questo tema in ogni sede istituzionale, con la determinazione di chi non accetta più che intere comunità vengano isolate dall’incuria e dall’inerzia di chi ha governato provincia e regione Toscana, fino a oggi.
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"L'aumento del numero delle microcar elettriche in città è un fenomeno che merita attenzione da parte della politica e in particolare delle amministrazioni comunali; per questo ho voluto portare in aula, attraverso un’interrogazione, il tema degli stalli di parcheggio, per un loro consapevole utilizzo. Capita di vederle parcheggiate sia negli stalli dei ciclomotori come in quelli delle auto, dunque ho ritenuto opportuno capire quale fosse la modalità di parcheggio in linea con il Codice della Strada" afferma la consigliera Bennati. “Dalla risposta dell’assessore Acerbo è emerso che i quadricicli non possono essere parcheggiati negli stalli dei ciclomotori. A mio avviso questo pone un problema e impone la necessità di una riflessione sul futuro della mobilità cittadina. Bisognerà nel più breve tempo possibile trovare una soluzione all'aumentata domanda di parcheggio dovuta alle microcar che necessitano solo di mezzo stallo auto occupandone però uno. Mi farò carico di portare il tema della creazione di stalli specifici per le microcar elettriche all’attenzione dell’amministrazione comunale” sottolinea Bennati.
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, rileva come ogni bisogno che emerge in città sul tema della mobilità e del traffico trova in maniera sistematica l’inerzia dell’amministrazione Persiani. Molte famiglie hanno risposto al bisogno di mobilità e allo stesso tempo di sicurezza stradale degli adolescenti, con l’acquisto di microcar elettriche. Conciliare i tempi di vita dei genitori che lavorano con quelli delle molteplici attività degli adolescenti è uno dei problemi che le famiglie incontrano nella loro vita quotidiana. In questi sette anni il Sindaco Persiani non ha attuato alcuna politica amministrativa per creare una rete infrastrutturale ciclabile degna di questo nome, a meno che non ritenga dei monconi ciclabili voluti dall’ex assessore Guidi un successo amministrativo. Non c’è neppure stata una revisione radicale in senso ambientale della mobilità cittadina e quindi le persone hanno risposto a un bisogno con una scelta personale. Questa è la dimostrazione del fallimento delle politiche del Sindaco Persiani che, sulla mobilità e sul traffico, non ha mai fornito una risposta collettiva e pubblica ai bisogni individuali delle persone e i bisogni della cittadinanza.
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"Tutti possono sbagliare, anche i sindaci di Montignoso e presidenti della provincia, soprattutto quando parlano di argomenti su cui non hanno il necessario supporto culturale. L'importante è che ne siano consapevoli e che quando sbagliano chiedano scusa, cosa che è sempre un gesto nobile" Esordisce così il consigliere comunale di Carrara Simone Caffaz nella risposta indirizzata al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti che aveva, a sua volto, voluto puntualizzare alcuni concetti espressi nella fiaccolata per la pace di sabato 6 settembre.
"Invece Gianni Lorenzetti - continua Caffaz - ha preferito fare la vittima, lamentare non meglio precisati complotti politici ed elettorali, sostenere di essere stato offeso e addirittura minacciato e non solo non si è scusato, ma non è neppure entrato nel merito delle contestazioni che gli ho sollevato.Partiamo dal presupposto che io non ho offeso e tantomeno minacciato nessuno, e se Lorenzetti la pensa diversamente può sempre rivolgersi a un magistrato per dirimere la questione. Ho affermato, e confermo oggi, che il suo intervento di sabato sera, e non lui come persona, aveva tratti inequivocabilmente antisemiti e ho argomentato in dettaglio questa mia affermazione: attribuire indistintamente la responsabilità della guerra di Gaza agli israeliani, a tutti gli israeliani, farlo subito dopo nei confronti degli ebrei probabilmente senza conoscere la differenza tra i due gruppi sociali, paragonare la guerra di Gaza alla Shoah, disconoscendo l'unicità di quest'ultima, dandone ancora agli ebrei la colpa, creare un'allucinata dicotomia tra gli ebrei ricchi e potenti e il popolo oppresso che ad essi deve ribellarsi, non essersi minimamente scalfito, né aver preso le distanze da una parte dei manifestanti che, nel momento in cui lui ha pronunciato per l'ennesima volta la parola ebrei, ha cominciato a gridare "Assassini assassini". Quanto ho appena citato non me lo sono inventato, ma si può facilmente riscontrare in un video che lo stesso Lorenzetti ha pubblicato sui propri canali social, non rendendosi conto della gravità della cosa e probabilmente neppure del suo stesso significato. E che tutto ciò abbia significati antisemiti non è una mia opinione personale, ma un fatto oggettivo: generalizzare una responsabilità a tutto il popolo israeliano è antisemita, generalizzare una responsabilità a tutti coloro che si riconoscono nella religione ebraica è antisemita, sostenere che gli ebrei sono ricchi e potenti e guidano il mondo è antisemita, paragonare la guerra a Gaza alla Shoah è revisionismo storico, fomentare una piazza che al termine del proprio intervento grida "assassini" all'indirizzo degli ebrei è antisemita. Ora, io questi concetti li ho spiegati tante volte all' "uomo della strada", ma se mi trovo a doverli spiegare al sindaco di una città e presidente di una provincia che rivendica la propria posizione e rilancia le proprie teorie, significa che abbiamo un problema. Che c'entra poco, contrariamente a quanto afferma Lorenzetti, con la prossima tornata elettorale, visto che io, a differenza sua, non sono candidato e non ho alcun interesse personale in campo. C'entra invece con i valori che stanno a fondamento del nostro ordinamento costituzionale e che un sindaco e presidente della provincia dovrebbe possedere. E c'entra con la conoscenza di quel poco di storia, geografia e di composizione dei gruppi sociali, che una persona che, ugualmente, ricopre i suoi incarichi dovrebbe possedere. Quindi, piuttosto che rilanciare aggravando la sua posizione, se la sua era solo ignoranza dovrebbe scusarsi pubblicamente. Ma se non è così è molto peggio perché dimostra di essere carente di quei valori che sono un prerequisito indispensabile per chi ricopre tanto importanti cariche pubbliche e quindi dovrebbe dimettersi".
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Hanno pompato l’evento per giorni, sottolineando che si trattava di una manifestazione pacifica, pacificante, che chiedeva solo una pace disarmata e disarmante. Teoricamente, anche non politica, anche perché tra i primi organizzatori c’era proprio l’Azione Cattolica e la Curia di Massa Carrara, con tanto di frate vescovo in prima fila, ma, subito sono cominciate le adesioni politiche, Cgil in primis, e quindi, in realtà, di non politico non c’era proprio nulla. Ma vabbè…qualcuno ha ancora creduto che lo scopo fosse veramente quello di manifestare per la pace, che, ancora teoricamente, dovrebbe voler dire avere a cuore le sofferenze di tutti, e non schierarsi con violenza contro qualcuno; dovrebbe, proprio per il nesso fondante del concetto di pace, essere aperta e inclusiva verso chiunque condivida e persegua la fine di ogni guerra e non fare cori di odio all’indirizzo di qualcuno, indicato da rappresentanti delle istituzioni, che, peraltro, per il proprio ruolo dovrebbero essere i primi a ricordarsi di rappresentare un’intera comunità e non solo quelli che votano per il loro partito. E, tuttavia, è esattamente, quanto è successo nella “manifestazione per una pace disarmata e disarmante” che si è tenuta sabato 6 settembre a Massa, con il momento clou - i proclami politici di alcuni partecipanti – proprio sotto il duomo di Massa e la sede della Curia, cioè nei luoghi simbolo di quella chiesa che, ancora, ancora, teoricamente, dovrebbe accogliere tutti e soprattutto non offendere popoli interi dandogli degli assassini. La folla abbondantemente armata di striscioni, bandiere della Palestina, e odio violento verso gli ebrei in generale, da quelli morti nei campi di concentramento a quelli che, oggi, hanno famigliari rapiti e uccisi da Hamas, sollecitata dal presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, ha, infatti, cominciato a urlare “assassini” riferito agli ebrei. Non, se mai, agli israeliani che approvano la reazione dell’attuale premier Netanyahu all’attacco del 7 ottobre, ma proprio all’intera stirpe e a tutti coloro di religione ebraica che vivono in qualsivoglia parte del mondo. Come, ad esempio, il consigliere del comune di Carrara Simone Caffaz, di religione ebraica, che non ha potuto non sentirsi toccato dal messaggio feroce lanciato da quella che si era stata spacciata per “manifestazione per la pace”. Assassini: generico, pregiudizievole, discriminatorio, razzista e soprattutto estremamente violento e fomentatore di odio. Chiedere la pace fomentando l’odio è come urlare per chiedere il silenzio. Una gravissima offesa alla storia, a un popolo, a una religione e al buon senso di tanta gente che condanna davvero la guerra e non la usa per raccogliere consensi politici.
Ecco la riflessione che Simone Caffaz ha postato sulla sua pagina facebook: “Sono avvilito, incredulo e sconcertato dalla manifestazione organizzata dalla curia ieri sera a Massa. L'apice è stato toccato con il discorso del presidente della provincia Gianni Lorenzetti, che ha parlato a nome di tutte le istituzioni della provincia, senza che nessuno dei presenti dissentisse o prendesse le distanze. Anche se Lorenzetti non è nuovo ad iniziative “opinabili” sul tema, lo conosco come una persona scaltra ma mite e moderata e mai mi sarei aspettato da lui un intervento che potrebbe essere letto a scuola come emblematico del nuovo antisemitismo. Siccome conosco già la facile obiezione (“la buttate sempre sull'antisemitismo”), proverò a spiegare in dettaglio il concetto e quindi perché il suo intervento è simbolico del nuovo antisemitismo.
Innanzitutto perché crea un'equazione tra la Shoah e la guerra a Gaza (“Quel popolo che ha subito tante privazioni nei campi di concentramento sta esercitando nei confronti di un altro popolo quello che loro avevano subito e questo è inconcepibile”). Al di là del fatto che chiunque non sia obnubilato da un'ottusa faziosità non puo' che vedere le abnormi differenze tra i due fatti storici (il razzismo di stato, le leggi razziali, le discriminazioni, la creazione dei ghetti, il sequestro dei beni, le persecuzioni, gli omicidi sommari e di massa, l'impossibilità di trovare una salvezza, la creazione della macchina della morte, i campi di sterminio, ecc. ecc.), l'“Unicità della Shoah” fu un concetto coniato dal premio nobel per la pace Elie Wiesel nel 1969 e da allora fatto proprio dalla quasi totalità della storiografia, eccezion fatta per qualche storico di estrema destra che, non a caso, è stato nel tempo accusato di “negazionismo”. Lorenzetti nel suo intervento ha quindi negato l'unicità della shoah, creando una similitudine con la guerra di Gaza che, comunque la si pensi, è imparagonabile alla shoah per grandezza, modalità, dimensioni, ecc. ecc. Inutile ricordare che questo, soprattutto a sinistra, era un argomento tabù fino a un paio di anni fa, tale da far considerare un paria culturale chiunque lo usasse.
Lorenzetti in realtà ha fatto anche peggio perché, dimenticandosi di Hamas e di tutto il resto, ha attribuito la responsabilità della guerra a Gaza non agli israeliani (cosa già di per sé razzista, come dimostrano le ripetute e partecipate manifestazioni di dissenso alle politiche del governo Netanyahu a cui hanno aderito centinaia di migliaia di israeliani) ma al “popolo che ha subito tante privazioni nei campo di concentramento” e cioè agli ebrei creando una inaudita responsabilità collettiva dall'appartenenza a un credo religioso. L'ebreo quindi è colpevole, in quanto tale, della “nuova shoah”, quella che sta “esercitando” (verbo usato da Lorenzetti) a Gaza.
A quel punto si leva dal pubblico il coro “Assassini, assassini” indirizzato agli ebrei: di quelli stava parlando Lorenzetti. E già, gli ebrei sono assassini, lo sono sempre stati per la vulgata per quei pregiudizi che oggi vengono ravvivati. Hanno innanzitutto assassinato Gesù Cristo, ma poi secondo una teoria molto diffusa nelle comunità cristiane anche i bambini, facendo uso del loro sangue per scopi magico-religiosi. Questa è stata la falsa credenza durata secoli nel Medioevo e oltre, credenza che ha prodotto una minaccia costante per le comunità ebraiche, i cui membri in ogni momento potevano essere accusati dell’atroce delitto, divenendo vittime di linciaggi, processi sommari, espulsioni. “Assassini” grida il "popolo". Il tutto mentre il vescovo, organizzatore della serata, tace e non dissente.
Ma torniamo a Lorenzetti perchè il meglio (o il peggio) per lui deve ancora arrivare. Con un italiano stentato e un linguaggio totalmente inappropriato, dimostra di non sapere cos'è la Giornata della memoria istituita nel 2000 (“la celebriamo da 80 anni” afferma stufato), insiste nel confondere israeliani ed ebrei (“nel disastro di quell'ottobre sono stati rapiti e uccisi gli ebrei”) e infine, non pago, tira fuori il più grande, banale e allucinato pregiudizio: gli ebrei per Lorenzetti sono ricchi e potenti. “Il mondo – afferma il presidente della provincia – che oggi vediamo va in una direzione sbagliata, quella del potere di chi è sempre più ricco e vuole diventare ancora più ricco perchè, attraverso la ricchezza, esercita il potere”. Però per Lorenzetti, fortunatamente, c'è un altro potere, quello “del popolo e della gente, è la vostra indignazione che si deve far sentire per far cambiare le cose”. Quindi, da una parte gli ebrei ricchi e potenti che vogliono dominare il mondo e dall'altra il popolo che deve reagire e si deve indignare.
Se non avessi sentito con le mie orecchie queste frasi, ripostate da un iper-eccitato Lorenzetti sui propri canali social probabilmente non rendendosi conto dello stesso significato delle sue parole, giuro che non ci avrei creduto. Questo però deve indurre tutti, al fine di coltivare ancora qualche speranza, a riflettere su quale sia il grado di fanatismo, disinformazione e falsificazione storica raggiunti nel dibattito pubblico e di come, ancor prima di guardare quello che succede in giro per il mondo, sia importante guardare cosa succede da noi, in Italia, a Massa-Carrara, ora. Perchè, come dice Lorenzetti, saremo anche “medaglia d'oro al valor militare”, ma a quella medaglia non stiamo facendo onore”.
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal consigliere dell'opposizione del comune di Carrara Simone Caffaz che replica alle recenti dichiarazioni rilasciate da Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso e presidente della provincia di Massa e Carrara, in occasione della "Fiaccolata per la pace" organizzata sabato 6 settembre.
"Sono avvilito, incredulo e sconcertato dalla manifestazione organizzata dalla curia - sabato 6 settembre - a Massa. L'apice è stato toccato con il discorso di Gianni Lorenzetti, che ha parlato a nome di tutte le istituzioni della provincia, senza che nessuno dei presenti dissentisse o prendesse le distanze. Anche se Lorenzetti non è nuovo ad iniziative "opinabili" sul tema, lo conosco come una persona scaltra ma mite e moderata e mai mi sarei aspettato da lui un intervento che potrebbe essere letto a scuola come emblematico del nuovo antisemitismo. Siccome conosco già la facile obiezione - "la buttate sempre sull'antisemitismo" -, proverò a spiegare in dettaglio il concetto e quindi perché il suo intervento è simbolico del nuovo antisemitismo.Innanzitutto perché crea un'equazione tra la Shoah e la guerra a Gaza - "Quel popolo che ha subito tante privazioni nei campi di concentramento sta esercitando nei confronti di un altro popolo quello che loro avevano subito e questo è inconcepibile" -. Al di là del fatto che chiunque non sia obnubilato da un'ottusa faziosità non puo' che vedere le abnormi differenze tra i due fatti storici - il razzismo di stato, le leggi razziali, le discriminazioni, la creazione dei ghetti, il sequestro dei beni, le persecuzioni, gli omicidi sommari e di massa, l'impossibilità di trovare una salvezza, la creazione della macchina della morte, i campi di sterminio, ecc. ecc.- , l'"Unicità della Shoah" fu un concetto coniato dal premio nobel per la pace Elie Wiesel nel 1969 e da allora fatto proprio dalla quasi totalità della storiografia, eccezion fatta per qualche storico di estrema destra che, non a caso, è stato nel tempo accusato di "negazionismo". Lorenzetti nel suo intervento ha quindi negato l'unicità della shoah, creando una similitudine con la guerra di Gaza che, comunque la si pensi, è imparagonabile alla shoah per grandezza, modalità, dimensioni, ecc. ecc. Inutile ricordare che questo, soprattutto a sinistra, era un argomento tabù fino a un paio di anni fa, tale da far considerare un paria culturale chiunque lo usasse.Lorenzetti in realtà ha fatto anche peggio perchè, dimenticandosi di Hamas e di tutto il resto, ha attribuito la responsabilità della guerra a Gaza non agli israeliani - cosa già di per sé razzista, come dimostrano le ripetute e partecipate manifestazioni di dissenso alle politiche del governo Netanyahu a cui hanno aderito centinaia di migliaia di israeliani - ma al "popolo che ha subito tante privazioni nei campio di concentramento" e cioè agli ebrei creando una inaudita responsabilità collettiva dall'appartenenza a un credo religioso. L'ebreo quindi è colpevole, in quanto tale, della "nuova shoah", quella che sta "esercitando" - verbo usato da Lorenzetti - a Gaza. A quel punto si leva dal pubblico il coro "Assassini, assassini" indirizzato, ripeto, agli ebrei perchè di quelli stava parlando Lorenzetti. E già, gli ebrei sono assassini, lo sono sempre stati per quei pregiudizi che oggi vengono ravvivati. Hanno assassinato innanzitutto Gesù Cristo, ma poi secondo una credenza molto diffusa nelle comunità cristiane anche i bambini facendo uso del loro sangue per scopi magico-religiosi. Questa è stata la falsa credenza durata secoli nel Medioevo e oltre, credenza che ha prodotto una minaccia costante per le comunità ebraiche, i cui membri in ogni momento potevano essere accusati dell'atroce delitto, divenendo vittime di linciaggi, processi sommari, espulsioni. "Assassini". Il tutto mentre il vescovo, organizzatore della serata, non solo non diceva una parola di dissenso. Ma torniamo a Lorenzetti perchè il meglio - o il peggio - per lui deve ancora arrivare. Con un italiano stentato e un linguaggio totalmente inappropriato, dimostra di non sapere cos'è la Giornata della memoria istituita nel 2000 - "la celebriamo da 80 anni" afferma stufato -, insiste sulla confusione tra israeliani ed ebrei - "nel disastro di quell'ottobre sono stati rapiti e uccisi gli ebrei" - e infine, non pago, tira fuori il più grande, banale e allucinato pregiudizio: gli ebrei per Lorenzetti sono ricchi e potenti. "Il mondo – afferma il presidente della provincia – che oggi vediamo va in una direzione sbagliata, quella del potere di chi è sempre più ricco e vuole diventare ancora più ricco perchè, attraverso la ricchezza, esercita il potere". Però per Lorenzetti, fortunatamente, c'è un altro potere, quello "del popolo e della gente, è la vostra indignazione che si deve far sentire per far cambiare le cose". Quindi, da una parte gli ebrei ricchi e potenti che vogliono dominare il mondo ai danno del popolo che deve reagire e si deve indignare. Se non avessi sentito con le mie orecchie queste frasi, ripostate da un iper-eccitato Lorenzetti sui propri canali social probabilmente non rendendosi conto dello stesso significato delle sue parole, giuro che non ci avrei creduto. Questo però deve indurre tutti, al fine di coltivare ancora qualche speranza, a riflettere su quale sia il grado di fanatismo, disinformazione e falsificazione storica raggiunti nel dibattito pubblico e di come, ancor prima di guardare quello che succede in giro per il mondo, sia importante guardare cosa succede da noi, in Italia, a Massa-Carrara, ora. Perchè, come dice Lorenzetti, saremo anche "medaglia d'oro al valor militare", ma a quella medaglia non stiamo facendo onore".
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Ci saranno anche i rappresentanti dell'amministrazione massese alla fiaccolata per la pace prevista per sabato 6 settembre a Massa. Ecco l'annuncio degli amministratori: "Come amministrazione comunale condividiamo profondamente lo spirito con cui la Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli ha voluto promuovere per domani sera una fiaccolata per la pace.La pace non è un concetto astratto: è un bisogno concreto e urgente, che interpella la coscienza di ciascuno di noi e che deve essere richiesto con forza a tutte le parti coinvolte in qualunque conflitto. Solo scegliendo il dialogo sarà possibile restituire speranza ai popoli e permettere a ogni comunità di tornare a guardare al proprio futuro con fiducia. Il dialogo e il rispetto reciproco, anche tra posizioni e culture diverse, sono strumenti imprescindibili per costruire una società giusta e solidale. Ognuno di noi, nel proprio ruolo, è chiamato a fare la sua parte in questo percorso. Iniziative come questa fiaccolata hanno il grande merito di non puntare il dito contro nessuno, ma di tenere alta l’unica richiesta che davvero conta per noi: pace, per tutti e ovunque. Ringraziamo il Vescovo Fra’ Mario e la Diocesi per questo invito alla speranza, che unisce e non divide, che ci ricorda che la pace è la più disarmante e la più disarmata delle forze e che siamo tutti dalla sua parte".
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