Politica
Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

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Arriva da Arca un'attenta anilisi sul sito dell'ex hotel Mediterraneo: "Tra cementificazione, vincoli ignorati, opportunità PNRR mancate e democrazia dimezzata, la storia dell’ex Mediterraneo a Marina di Carrara è un paradigma nazionale delle contraddizioni ambientali e urbanistiche del nostro tempo. Nel cuore di Marina di Carrara, una colata di cemento lunga oltre un decennio racconta molto più di un cantiere abbandonato: è la radiografia di un’intera politica urbana, fatta di vincoli elusi, promesse mancate e verde pubblico cancellato. Questo dossier documenta i passaggi tecnici e amministrativi che hanno trasformato un giardino vincolato in un’area degradata, e solleva interrogativi sulla gestione dei beni comuni, sull’uso distorto dei fondi europei e sulla crisi della partecipazione democratica. Ma pone anche una domanda semplice e cruciale: vogliamo ancora vivere nel cemento?
Ex Hotel Mediterraneo: un caso emblematico di criticità urbana e ambientale
Negli ultimi anni, l’intera area compresa tra l’ex Mediterraneo, viale Colombo, via Genova e Caravella è stata interessata da numerosi abbattimenti arborei, spesso privi di perizie strumentali e non sempre giustificati da eventi climatici eccezionali, come il downburst del 2022. Tali abbattimenti non sono mai stati accompagnati da un autentico piano di reimpianto vegetale, trasparente e verificabile. Nel frattempo, l’amministrazione ha continuato a evocare termini come “well life” (forse intendendo “well being”), “rigenerazione urbana” e “turismo sostenibile”, promuovendo progetti e fondi europei mentre, concretamente, il paesaggio viene eroso pezzo dopo pezzo. Non si tratta soltanto di un cantiere abbandonato o di un albergo demolito. L’ex Hotel Mediterraneo è il cuore simbolico di un modello urbano fallimentare, un microcosmo di contraddizioni che si estende all’intera zona portuale e cantieristica di Marina di Carrara: un territorio gravemente compromesso da traffico pesante, emissioni industriali, speculazioni fondiarie e una gestione opaca del verde pubblico. Documenti tecnici, giuridici e ambientali impongono una svolta: occorre ripensare in modo radicale le politiche urbane, a partire dalla riconversione delle aree dismesse in spazi verdi pubblici, fruibili e sani.
- Un vuoto urbano nel cuore della città Nel centro di Marina di Carrara, tra via Genova e via Nazario Sauro, a pochi metri dal mare e dalla sede della Guardia di Finanza, si estende oggi una colata di cemento di oltre 5.500 metri quadrati. Qui sorgevano l’Hotel Mediterraneo, il Cinema Vittoria, la Casa del Portuale e un giardino pubblico vincolato. Tutto demolito per far posto a un complesso edilizio privato con albergo e parcheggio interrato da 111 posti. Il progetto è rimasto incompiuto, ma la colata di cemento è rimasta: fondazione di 80 cm, solaio di 25 centimetri, parcheggio interrato allagato e inutilizzabile.
- Un giardino pubblico cancellato Il giardino storico, sottoposto a vincolo paesaggistico (D.lgs. 42/2004, artt. 10, 134, 142), fu rimosso con autorizzazione paesaggistica n. 118/2012, a condizione del ripristino integrale al termine dei lavori (art. 146). L’impegno è stato disatteso. Il giardino non è mai stato ripristinato. L’area, chiusa e impermeabilizzata, è sottratta all’uso collettivo da oltre dieci anni. Va aggiunto che l’intera autorizzazione era viziata da un presupposto inverosimile: ripristinare un giardino sopra una soletta pensile.
- Concessioni scadute e responsabilità eluse
- Titoli edilizi scaduti nel 2013 per mancato avvio dei lavori;
- Concessione demaniale decaduta nel 2014;
- Vincoli contrattuali disattesi: l’ex Casa del Portuale, ceduta nel 1939 al Comune con vincolo d’uso, in caso di variazione prevedeva il pagamento del “giusto prezzo” stimato con perizia. Nel 2014, valutata in 1,7 milioni di euro, la cifra fu definita “pretestuosa” dalla società proprietaria, senza che il Comune intraprendesse azioni per il recupero;
- Fideiussione da 800.000 € riscossa dal Comune dopo causa legale, da destinare alla riqualificazione del giardino e della pineta, ma tuttora senza tracciabilità sull’utilizzo.
- Acquisto pubblico con rinuncia ai diritti Nel 2022 il Comune ha acquistato l’area per 1,28 milioni di euro (+ IVA), chiudendo il contenzioso (R.G. 1773/2016) e rinunciando:
- al ripristino del giardino, mantenuto illegalmente oltre scadenza;
- a ogni pretesa risarcitoria;
- al valore accertato dell’area nel 2014. Un atto che legittima l’inadempienza della proprietà privata, configurando un potenziale danno erariale (D.lgs. 174/2016, art. 52) e una grave violazione dell’interesse pubblico.
- Cemento sotto il tappeto: maquillage da 50.000 euro Nel 2023 l’Amministrazione ha speso quasi 50.000 euro per installare una recinzione opaca e impattante, presentata come intervento di “riqualificazione visiva”. Una soluzione puramente cosmetica: il degrado rimane, solo nascosto alla vista. Si tratta di una "pulizia visiva" che occulta, ma non risolve.
- Un degrado che va oltre l’estetica: le criticità tecniche Secondo la relazione dell’ing. Ottani:
- la falda acquifera si trova a 30 cm dal piano campagna;
- l’interrato è instabile e zavorrato con 2 metri d’acqua, senza alcuna valutazione sanitaria (es. rischio legionella);
- gabbioni metallici occupano il 32% del parcheggio, durano meno di 10 anni e hanno un bilancio statico insostenibile;
- materiali di scavo non analizzati pubblicamente, conferiti a un impianto già indagato per smaltimenti illeciti;
- documentazione geologica mancante e nessun monitoraggio su cedimenti negli edifici vicini. Un quadro che impone verifiche immediate da parte di ARPA/ISPRA e un piano di sicurezza sanitaria (D.lgs. 81/2008).
- Partecipazione pilotata e democrazia dimezzata Il processo partecipativo promosso dal Comune ha escluso l’opzione più radicale e coerente: demolire il cemento, restituire suolo vivo. Nessun campionamento rappresentativo, linguaggio binario, assenza di confronto pubblico sui dati tecnici. Le alternative discusse erano tutte fondate sul mantenimento del basamento in cemento:
- cementificazione mascherata da verde pensile;
- edilizia leggera ecosostenibile;
- ripresa del progetto originario (un albergo).
Lo stesso processo partecipativo ha tuttavia evidenziato, non solo nel suo “nomadismo” itinerante alla ricerca di un luogo, ma anche nei contributi dei cittadini, la necessità di uno spazio pubblico multifunzionale, con funzioni culturali, educative e aggregative. Alcuni hanno avanzato proposte orientate alla bioedilizia: edifici a impatto quasi zero, realizzati con materiali naturali e reversibili, destinati a laboratori, sale civiche, coworking, spazi verdi coperti e aperti alla cittadinanza. Esempi simili sappiamo già essere realtà in molte città italiane – dal Bosco di Ostia al Parco Dora di Torino – dove l’architettura sostenibile è stata adottata per riqualificare ex aree industriali, come anche il piccolo “Teatro di Terra” a Carrara. Purtroppo, però, nessuna di queste proposte ha messo in discussione il presupposto più illogico: la permanenza della colata di cemento. la vera sfida è costruire senza sigillare il suolo perché il cemento impedisce all’acqua piovana di infiltrarsi provocando aumento delle acque di ruscellamento, perdita della ricarica delle falde acquifere, morte biologica del suolo sottostante, aumento delle isole di calore urbane. Anche chi si mostrava sensibile alla bioarchitettura ha accettato come inevitabile quel basamento, vanificando in partenza la coerenza ecologica delle ipotesi progettuali: la coltre di cemento quale precondizione tacitamente accettata che struttura il campo del dibattito. È questa la vera contraddizione: parlare di sostenibilità, ma sopra 5.500 mq di calcestruzzo. Green superficiale, stricto sensu e non solo.
- Verde pensile o foglia di fico? Il “verde pensile” proposto assomiglia più a una foglia di fico che a un progetto ecologico:
- terreno troppo sottile per piantare alberi;
- costi alti di irrigazione e manutenzione;
- assenza di biodiversità reale;
- parcheggio interrato non agibile senza nuovi investimenti.
Inoltre, si configura:
- una violazione normativa: il giardino storico non è stato ripristinato (D.lgs. 42/2004);
- un processo partecipativo predeterminato, con esclusione delle vere alternative.
- Opportunità PNRR ignorate L’area poteva accedere a:
- Missione 2 (Green): 275.000 € per deimpermeabilizzazione dei suoli;
- Missione 5 (Inclusione): fondi per verde urbano. Nessuna progettazione alternativa risulta attivata.
- Un terreno che non poteva essere venduto L’area era parte del patrimonio indisponibile dello Stato, assegnata alla Guardia di Finanza. La sua successiva riclassificazione come disponibile (atto notarile 28/05/2022) risulta in contrasto con:
- art. 823 c.c.;
- L.R. Toscana 65/2014. Possibile violazione del principio di inalienabilità dei beni pubblici.
- Le voci rimaste inascoltate Tra il 2013 e il 2016, l’arch. Claudia Bienaimé presentò numerose interpellanze consiliari, mai realmente discusse. Un ulteriore segnale di chiusura e opacità che ha attraversato le diverse amministrazioni.
Conclusione – La vera scelta: cemento o città vivibile Marina di Carrara ha ancora davanti un bivio:
- continuare a mascherare il fallimento con maquillage costosi;
- oppure demolire il cemento, restituire suolo vivo, ripristinare il giardino pubblico, dare nuova vita alla città.
Il vincolo paesaggistico è tuttora vigente, e l’obbligo di ripristino è chiaro. L’ex Hotel Mediterraneo è il simbolo di una città che promette rigenerazione urbana ma produce solo vuoti, fondi PNRR ignorati, spazi pubblici cancellati e memoria collettiva dissolta.
Per invertire la rotta servono coraggio, trasparenza: serve una svolta che non è (solo) tecnica, ma (soprattutto) culturale e politica.
E, soprattutto, serve una cittadinanza attiva, vigile, consapevole. Noi non siamo esperti, ma ci impegniamo a interpretare i dati con onestà. Chiediamo il supporto di chi ha saperi tecnici, mossi non da interessi personali, ma per etica della res publica. E non sarebbe poco"
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È stato accolto dal governo l’ordine del giorno presentato dall’onorevole Andrea Barabotti, che delinea una strategia chiara e sostenibile per lo sviluppo del porto di Marina di Carrara, conciliando le esigenze del comparto produttivo con le legittime aspettative del settore turistico e dei comuni costieri coinvolti. L’iniziativa, illustrata alla stampa lo scorso 28 giugno dal deputato della Lega, è stata poi condivisa e perfezionata in stretta collaborazione con il collega on. Alessandro Amorese. Il testo punta a riaprire un confronto approfondito sul futuro dello scalo nel rispetto dell’equilibrio ambientale e paesaggistico del litorale apuano e versiliese, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale. Tra gli impegni assunti dal governo figurano la promozione di dragaggi tempestivi e la definizione di modalità per rendere strutturali gli interventi di ripascimento, anche valorizzando i depositi sabbiosi presenti al largo della costa. Il Parlamento chiede inoltre di sostenere concretamente il comparto della nautica, valutando il finanziamento per la realizzazione di un Travel lift, infrastruttura strategica per l’operatività e la competitività del settore. Infine, l’ordine del giorno imprime un nuovo slancio alla realizzazione di un’opera fondamentale per il territorio: il raddoppio ferroviario della Pontremolese, cruciale per rafforzare i collegamenti della Lunigiana e dell’intera provincia.“Un grande risultato per il nostro territorio – dichiara l’onorevole Andrea Barabotti – che conferma la centralità della nostra azione politica e l’attenzione del governo verso le istanze che arrivano da chi vive e lavora quotidianamente nell’area. Ringrazio le forze di maggioranza, il collega Alessandro Amorese per il prezioso lavoro svolto insieme sull’ultima stesura del testo, il viceministro Edoardo Rixi per la sensibilità e la competenza dimostrate sul tema, e soprattutto il Ministro Matteo Salvini, il cui sostegno e la visione strategica in materia di infrastrutture si sono rivelati determinanti.”
“Nell’interesse del nostro territorio – aggiunge l’onorevole Alessandro Amorese – ho collaborato con serietà all’ultima stesura del testo, certo che questo ordine del giorno rappresenti un passo concreto verso uno sviluppo equilibrato del nostro porto e dell’intero sistema infrastrutturale provinciale.”
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Una buca profonda e molto larga presente sul manto stradale di via Pisa a Marina di Massa è diventata un grande pericolo per l’incolumità di ciclisti e motociclisti. La segnalazione al comune e alla polizia municipale l’hanno fatta Stefano Benedetti presidente dell’associazione Massa Città Nuova e Mauro Rivieri, responsabile Movimento Indipendenza: “Ricordiamo che la responsabilità della salute dei cittadini è del sindaco e che quindi è necessario agire tempestivamente per eliminare il pericolo. Ormai le cause e le richieste di danni inoltrate presso il comune per incidenti e traumi subiti, a causa di una palese mancanza di sicurezza nelle strade, sono centinaia, ma non solo. Siamo a conoscenza di gravi danni fisici subiti da motociclisti e persone cadute con la bicicletta e ciò non fa merito a nessuno, soprattutto perché siamo una città turistica che nel periodo estivo accoglie migliaia di persone. In questi giorni abbiamo effettuato un accurato sopralluogo insieme ad alcuni residenti nella fascia di costa che va da Via San Giuseppe Vecchio a Viale della Repubblica, dove insistono importanti articolazioni stradali che ospitano appunto residenti turistici come Via Firenze, Via Magliano, Via Arezzo, Via Modena, Via Pandolfino e altre: una zona dove manca completamente la manutenzione stradale e che al contrario abbisogna di un rifacimento complessivo perché il manto stradale è ormai obsoleto e pericoloso. Tutto ciò, è estremamente vergognoso, perché va ad aggiungersi alla carente manutenzione generale di tutta la costa, dal verde alle spiagge libere. È maggiormente inaccettabile che una città che viene proposta dal sindaco come Capitale della Cultura si trovi in queste pietose situazioni”.
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"La recente mareggiata estiva, come era ampiamente prevedibile e previsto, si è portata viia l'ultimo ripascimento sulla costa di Marina di Massa: la sabbia si è persa in mare e i soldi pubblici pure" lo hanno fatto notare da Italia Nostra Massa Montignoso che ha aggiunto. "Tutti parlavano di interventi strutturali ma quali debbano essere nessuno lo ha ancora né capito né spiegato.Nel frattempo si continua a parlare di ampliamento del porto, che è la causa principale dell'erosione a Marina di Massa, senza che il problema dell'erosione sia stato minimamente avviato a soluzione. Dopo che per anni si è continuato a dire che la spiaggia diminuisce perché il Magra non dà più sabbia, evitando di parlare degli effetti del porto, sembra comunque stia affiorando una certa consapevolezza che in realtà gli apporti di questo fiume sono ripresi dopo che il saccheggio degli inerti è stato bloccato e quindi si riparla di dragare il Magra, ovviamente in maniera controllata e programmata ai soli fini del ripascimento.Per ora però questo ripascimento è stato fatto con successo solo dalla Regione Liguria sulle spiagge di Marinella e Fiumaretta.Quando si capirà che la Regione Liguria va coinvolta e che senza la sabbia del Magra si va poco lontano visto che è stato il Magra con le sue sabbie a formare il nostro litorale ? Il resto sono chiacchiere e poco di più".
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È ufficialmente partita da poche settimane l'ultima fase della raccolta firme per il Referendum consultivo sulla sanità toscana, promosso dal Comitato Referendario Sanità Toscana 2025. Elisa Giovannelli, rappresentante del Gruppo Territoriale M5S di Massa, e Luana Mencarelli, coordinatrice provinciale M5S, annunciano il primo Firma Day a Massa, in programma sabato 12 luglio dalle 19.00 alle 23.00 in piazza Betti a Marina di Massa, dove cittadine e cittadini potranno sottoscrivere la proposta referendaria.Il referendum, sostenuto da una vasta rete di comitati civici e forze politiche — tra cui il Movimento 5 Stelle — punta a rafforzare la sanità pubblica e territoriale in Toscana, riportando al centro il principio costituzionale della tutela della salute come bene primario e universale. Luana Mencarelli sottolinea:«Le difficoltà evidenziate — liste d'attesa sempre più lunghe, servizi territoriali indeboliti, rilievi della Corte dei Conti — confermano la necessità di una riflessione condivisa sul modello organizzativo della nostra sanità. Questo referendum rappresenta uno strumento democratico per restituire voce ai cittadini e avviare un percorso di riavvicinamento tra il sistema sanitario e i territori.» A tutto ciò si aggiunge la responsabilità delle scelte operate a livello nazionale: negli ultimi anni, il governo Meloni ha progressivamente ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica, privilegiando altri settori, come quello militare. La recente proposta di scorporare le spese per la difesa dal Patto di Stabilità europeo ne è solo l'ultima conferma. Elisa Giovannelli aggiunge:«Il referendum è un segnale forte per ribadire che la sanità pubblica, in Toscana e in particolare a Massa, non è un costo da contenere, ma un diritto da garantire in modo equo e vicino ai bisogni delle persone. Firmare è un gesto concreto per contribuire a una sanità più giusta, accessibile e radicata nei territori.»
Invitiamo quindi tutte e tutti a raggiungere il nostro gazebo sabato 12 luglio in piazza Betti a Marina di Massa per sottoscrivere la proposta e sostenere insieme la sanità pubblica.
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Finalmente, dopo tanti anni, promossa dal “Comitato dai monti al mare” con “Avenza Si R-Esiste”, alle ore 21 di giovedì 9 luglio si è svolta una manifestazione per le stradine di Via Murlungo e limitrofe. Molti abitanti del posto hanno illuminato la notte con le loro torce, muniti di cartelloni, megafoni, fischietti e tamburelli per fare rumore.Tanto rumore si deve fare per svegliare una politica dormiente e dedita ad interessi che poco hanno a che fare con i reali bisogni dei cittadini.Non si concepisce, o almeno noi non lo capiamo, come la politica, senza entrare nei dettagli della questione, possa solo pensare, di costruire alloggi ERP (Edilizia residenziale Pubblica) destinati ai meno abbienti, in un quartiere dormitorio dove non esiste una farmacia e men che meno un qualsiasi presidio sociale.“Ma la cosa ancor più grave - dichiara Clara Gonnelli presidente dell’ADiC Toscana e membro del “CCAdbr-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico” - è che si voglia andare a costruire in un’area SIN fortemente contaminata. Che lo sia, non lo diciamo noi, ma lo si trova scritto nello studio denominato <<Caratterizzazione ambientale e modellazione del flusso di falda e trasporto degli inquinanti nel S.I.N./S.I.R. di Massa Carrara finalizzata alla definizione degli interventi di bonifica>> - redatto tra il 2018 e 2019 dalla SOGESID SpA che è la Società in house del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Nelle due campagne idrochimiche furono rilevati addirittura superamenti per 35 sostanze contaminanti appartenenti a 11 famiglie chimiche, tra le quali si evidenziavano alifatici clorurati (cancerogeni e non) ed i metalli. Tutto questo studio doveva essere propedeutico alla messa in sicurezza e successiva bonifica del suolo e delle falde ma ad ora, su 16 chilometri quadrati di superficie Sin-Sir, nemmeno il 3 per cento della Falda acquifera e circa il 10 per cento dei terreni risulta bonificato”. E’ sempre lo stesso documento a ricordare che «lo stabilimento Ferroleghe produceva ferrocromo e nell’area sono presenti due bacini di lagunaggio con fanghi contenenti cromo, cromo esavalente ed altri metalli pesanti (Lotto 9 Cumulo N) (…). Al di sopra dei bacini di lagunaggio è presente un cumulo di depositi costituito da scarti di lavorazione con blocchi di marmo e granito, pezzame lapideo e terre sabbiose, fanghi solidificati della segagione del marmo (marmettola), materiale lapideo da demolizione, legno e vegetali. Il cumulo presenta una superficie di 12 mila metri quadrati per un’altezza di circa 18 metri, complessivamente sono stati stimati circa 113.800 metri cubi di materiale (227.600 tonnellate)».“Siamo molto contenti che la mobilitazione sia partita da questa porzione di territorio particolarmente colpita dall’inquinamento. E’ fondamentale che gli abitanti dell’area Sin-Sir acquisiscano consapevolezza della situazione e che la mobilitazione si allarghi. Siamo convinti che solo con la partecipazione si può sperare di avere un esito positivo”“Una situazione così non può durare, ci ha riferito Michela Pinelli di Avenza Si R-Esiste e insieme al comitato Dai monti al mare continueremo la nostra lotta, per evitare questo scempio ambientale e sociale. Lo faremo con altre iniziative sul territorio e valuteranno con gli avvocati del nostro team eventuali itinera legali”. L’ADiC e il CCA dbr, se lo vorranno saranno al loro fianco proseguendo il percorso avviato su questo annoso problema.
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I consiglieri comunali Massimiliano Manuel di Fratelli d'Italia e Massimiliano Bernardi della lista civica tornano a sollevare il velo sullo stato dei lavori allo stadio della Carrarese. "A poco più di un mese dall'inizio del campionato di Serie B, lo scenario è surreale - fanno sapere Manuel e Bernardi - Della nuova Curva Nord non si vede neppure una vite e degli adeguamenti strutturali indispensabili per la categoria non c'è nemmeno l'ombra". ."L'anno scorso correvamo con l'orologio in mano. Quest'anno, semplicemente, non siamo neppure partiti – spiega Manuel – Le promesse abbondano, i lavori no. La nuova stagione è alle porte, ma qui siamo ancora fermi ai proclami". Intanto il malcontento dei tifosi cresce e i due consiglieri, in qualità di portavoce di tifosi e cittadini chiedeno conto all'amministrazione di una situazione che rasenta l'assurdo:"Chiediamo pubblicamente quando inizieranno i lavori, quando finiranno e chi li farà. La società sportiva? Il comune? Un'entità mistica? Perché, finora, è tutto avvolto in un mistero degno di un romanzo fantasy. C'è un tema molto serio: un milione e mezzo di euro votati dal consiglio comunale come impegno preciso per lo stadio. Quei soldi sono soldi pubblici e i cittadini meritano rispetto. È stato votato un impegno chiaro in consiglio, l'amministrazione lo rispetti. Non possiamo accettare che sia stato solo uno stratagemma per farsi belli con il mondo sportivo e raccogliere applausi, salvo poi utilizzare quelle risorse per altro". Manuel e Bernardi chiedono che l'amministrazione spieghi pubblicamente se ci sono state modifiche e de è veramente stato concordato lo spostamento del progetto Art. 21. "Per ora tutto tace dall'amministrazione - concludono i due consiglieri - È evidente che attendere la salvezza matematica nello scorso campionato prima di attivarsi è stato un errore grave. Un errore che oggi paghiamo, con possibili ripercussioni sui risultati sportivi, come già successo lo scorso anno con le trasferte forzate a Pisa e gli allenamenti a Montignoso.Tuttavia, viste le ambizioni della società e dei tifosi, con il progetto Articolo 21 e lo stanziamento votato in consiglio, finalmente anche Carrara potrà avere almeno una struttura sportiva degna del suo nome e – speriamo – completata in tempi non biblici".
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Venerdì 11 luglio si aprirà la tradizionale Festa de l’Unità Provinciale a Cà Michele. Come ogni anno dibattiti, eventi culturali e musicali, cibo della tradizione. Il primo appuntamento della giornata è con l’aperitivo letterario nella zona bar, alle 18.30, dove Tommaso Nannicini, intervistato dalla giornalista Cinzia Chiappini, presenta il suo libro “Genitori alla pari”. Sarà invece la giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fialdini ad inaugurare lo spazio dibattiti alle ore 21,30. Introdotta dalla Segretaria Provinciale del PD Elisabetta Sordi ed intervistata da Chiara Geloni la Fialdini aprirà una riflessione sul disagio giovanile e in particolare sui disturbi alimentari, un tema urgente e spesso silenzioso già trattato anche nel suo libro “Fame d’amore”. La giornata di sabato 12 luglio sarà invece dedicata alla musica, a partire dalle ore 21,00, con la band locale “Ho perso l’Hammond” e la loro interpretazione di Battisti ed altri grandi artisti.
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Tutti i partiti della sinistra locale si sono uniti per rivendicare la bontà del gesto del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti che ha esposto su Palazzo Ducale la bandiera della Palestina : "Come forze politiche del territorio – Partito Democratico, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista di Massa-Carrara e Sinistra Civica Ecologista Massa-Carrara – riteniamo doveroso intervenire in merito alle accuse mosse da Fratelli d'Italia contro il Presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, per aver esposto la bandiera della Palestina accanto a quella della pace. Non si può restare in silenzio davanti a un massacro. Quella bandiera rappresenta un gesto sobrio e simbolico, condiviso da amministratori di Montignoso, Carrara e Fivizzano. Un atto di coscienza e di solidarietà civile, nato da un confronto collettivo all'interno della maggioranza provinciale. Fratelli d'Italia tenta di spostare l'attenzione dal dramma reale – il genocidio del popolo palestinese, come riconosciuto dalla Corte Internazionale di Giustizia – per attaccare chi ha scelto di non restare neutrale di fronte all'ingiustizia. Secondo uno studio indipendente delle università di Londra, Princeton, Stanford, Oslo e Louvain, oltre 80 mila palestinesi sono stati uccisi a Gaza, di cui 23 mila minori. Ospedali distrutti, famiglie annientate, 1,9 milioni di persone sfollate. L'ONU parla di "disastro umanitario senza precedenti". E non dimentichiamo la Cisgiordania occupata, dove oltre il 40 per cento del territorio è già colonizzato illegalmente. Una violazione del diritto internazionale che avviene lontano dalle telecamere, senza il "paravento" della guerra, con la complicità dell'esercito israeliano. La prospettiva dei due Stati viene svuotata ogni giorno, mentre i palestinesi vengono sistematicamente espropriati, aggrediti o deportati. Esporre una bandiera non è un atto propagandistico, ma un gesto democratico. Le istituzioni non possono essere contenitori vuoti: hanno il dovere di prendere posizione quando i diritti umani vengono calpestati.Chi oggi si indigna per un simbolo dovrebbe piuttosto chiedersi: dov'era la vostra voce mentre morivano migliaia di innocenti? Noi non accettiamo che chi si batte per la pace venga ridotto a un provocatore. Non accettiamo che il dolore e la resistenza del popolo palestinese siano trattati come una "provocazione". Essere contro la guerra non è un'opinione: è una scelta di civiltà. E le istituzioni hanno il dovere – non solo il diritto – di ricordarlo, anche con un gesto simbolico. Chi chiede dimissioni per un atto di coscienza dovrebbe interrogarsi sul proprio silenzio. Perché la storia chiederà conto di chi ha parlato e di chi ha voltato lo sguardo altrove".
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Anche l'onorevole Andrea Barabotti della Lega ha espresso grande soddisfazione per l'approvazione all'unanimità della mozione in Consiglio Regionale: "Un passo decisivo per la candidatura della nostra città a Capitale Italiana della Cultura.Grazie al lavoro del gruppo Lega in Regione, in particolare della capogruppo Elena Meini, e al sostegno della segreteria provinciale guidata da Andrea Tosi".
- Bandiera della Palestina sul muro del comune: la lista del sindaco Arrighi risponde alle polemiche
- Azione si congratula con Angelo Zubbani per la nomina ne comitato Portuale di sistema: competenza ed esperienza al servizio del Porto e del territorio
- Cisl Toscana Nord: eletti il nuovo segretario generale e la segreteria confederale
- Il consigliere comunale massese Simone Ortori elogia l'intervento in via Tecchioni
- Mareggiata colpisce ancora la costa massese. Fratelli d'Italia: "Basta interventi tampone, la Regione finanzi subito la progettazione esecutiva della difesa del litorale.
- Degrado in via Tinelli, i cittadini si mobilitano: interpellanza in Consiglio Comunale con raccolta firme
- "Lorenzetti usa le istituzioni per la sua campagna elettorale. Palazzo Ducale non è la sua vetrina elettorale": la critica di Fratelli d'Italia Massa Carrara
- 'Presidenza assente, situazione ormai insostenibile': la critica della consigliera del Consorzio 1 Toscana Nord Maria Teresa Baldini
- Successo per il Futura Festival a Marina di Carrara: l'associazione ringrazia la città
- Il sindaco di Carrara mette la bandiera della Palestina sulla facciata del comune: violazione della neutralità istituzionale e insulto per la memoria delle donne del 7 luglio secondo il consigliere Bernardi


