Politica
Comunicazioni tardive e risposte social strafottenti: il Movimento 5 Stelle Carrara critica la gestione della variazione nella raccolta dei rifiuti di RetiAmbiente e del suo amministratore Fabrizio Volpi
La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara…

Parte a Romagnano "SiCURAmente", il progetto di sicurezza e inclusione del comune di Massa
L'amministrazione comunale di Massa presenta "siCURAmente" il progetto di sicurezza partecipata ed inclusione sociale rivolto al quartiere di Romagnano e che è risultato tra i primi cinque progetti…

Corse saltate e continui disservizi nel trasporto pubblico locale: la segnalazione del consigliere Bernardi
Autobus fermi e cittadini di Colonnata in attesa: l'ennesimo disservizio estivo nel trasporto pubblico: la segnalazione arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: “Alcuni giorni fa, alle…

Il Polo P&S: servono soluzioni su parcheggi e mobilità nel quartiere del Mirteto
“La situazione della mobilità lungo l’asse stradale di via Salvetti al Mirteto va studiata in maniera approfondita trovando delle soluzioni sia per i residenti, sia per la situazione…

Innovazione e Futuro: sabato 14 giugno a Marina di Carrara il terzo incontro del ciclo "Partecipa, Cambia, Costruiamo." promosso dal PD di Massa-Carrara
Prosegue il percorso partecipativo "Partecipa, Cambia, Costruiamo." promosso dal Partito Democratico di Massa-Carrara. Il prossimo appuntamento è previsto per sabato 14 giugno alle ore 16.00 presso la Marmoteca di Marina di Carrara e…

Allontanata dal seggio nonostante la nomina a scrutatrice: a Carrara non si rispetta la priorità a disoccupati e anziani secondo il consigliere Mirabella
Niente più priorità a studenti e disoccupati per il ruolo, retribuito, di scrutatori ai seggi. Sarebbe avvenuto nell’ultima tornata del referendum a Carrara e a segnalarlo è il…

Marina di Massa, fuori uso tre fontanelle sul viale litoraneo: la richiesta di intervento di Italia Nostra Massa Montignoso
Rotte tre delle cinque fontanelle del viale a Mara di Marina di Massa: Italia Nostra Massa Montignoso chiede intervento di sistemazione: "Una ventina di anni fa furono…

Morosità dei concessionari di cava: si supera il milione di euro secondo il Polo progressista e di sinistra di Massa
Abbiamo voluto approfondire il tema della morosità nel nostro comune. Dopo avere scoperto le morosità diffuse per le pubblicità nei luoghi pubblici, abbiamo avuto notizia dagli uffici, su…

La scuola Infermieri in costruzione ad Avenza potrebbe essere trasferita a Pisa: la denuncia di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Fratelli d'Italia Carrara esprime forte preoccupazione per il futuro della Scuola Infermieri a Carrara e denuncia il rischio concreto di un progressivo depotenziamento del presidio formativo nel territorio…

Delegazione apuana di Fratelli d'Italia incontra il questore Bianca Venezia
Nella mattinata del 9 giugno,una delegazione di Fratelli d'Italia ha incontrato il nuovo Questore di Massa Carrara, Bianca Venezia, per un confronto diretto sulle problematiche legate alla…

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Il coordinatore di Forza Italia, Domenico Piedimonte, ha chiesto le dimissioni del Dirigente dell' Ufficio del Mare, in seguito all' autorizzazione dell'ufficio del mare dello scorso 8 luglio, che autorizza fino al 30 settembre la chiusura temporanea del Varco 1 tra Villa Gioietta e Bagno San Antonio BIBI.
"Noncurante della situazione di fatto documentata anche da articoli già pubblicati sulla stampa il dirigente usa alcune motivazioni non veritiere per far sì che la situazione rimanga immutata e gli abusi da noi contestati finiscano a tarallucci e vino. - ha contestato Piedimonte - In danno ai cittadini ed in spregio di un Piano dell'Arenile che la nostra città fu pioniera nell'adottare già nel 1998".
L'autorizzazione del dirigente, secondo Piedimonte, usa come falsa motivazione l'esistenza di un disco pub di fronte al Varco, invece, di fronte al varco ci sarebbe soltanto un ristorante. L'ipotetico locale sarebbe chiuso ormai da tempo.
"Il dirigente, nelle cosiddette motivazioni, si fa beffa dei nostri eletti di centro destra affermando "che tale varco risulta essere tra i passaggi a mare che verranno eliminati dal PPE dell'arenile con successivo atto del Consiglio Comunale". - ha spiegato Piedimonte - Incredibile. Si scrive in una delibera dirigenziale quello che un giorno forse deciderà il Consiglio. E' un veggente o un dirigente? E' lui che sceglie cosa voteranno i nostri eletti?"
Secondo Piedimonte, grazie alla nuova giunta e al Sindaco Francesco Persiani, finalmente è iniziata la selezione dei tecnici che andranno a lavorare sul nuovo PPE. Fatta poi la lunga parte tecnica ci saranno i lavori delle commissioni. E poi il lavoro del Consiglio Comunale.
"Tutti i comuni della Versilia hanno impiegato più di 24 mesi per arrivare all'adozione di un nuovo PPE. E non è che in attesa del nuovo piano continui la corsa agli abusi! - ha continuato Piedimonte - Altra motivazione scritta nell'autorizzazione del dirigente è che senza il cancello di legno all'ingresso del Varco 1 i bambini potrebbero scappare dalla spiaggia e trovarsi sul marciapiede".
Una soluzione secondo il coordinatore di Forza Italia, sarebbe stata la richiesta, all'ufficio competente il prolungamento del guardrail esistente e che si interrompe a soli dieci metri dal Varco 1.
"Inutile girarci intorno. - ha continuato Piedimonte - I pochi che hanno chiuso o ridotto i varchi esistenti lo hanno fatto solo per occupare un ulteriore fetta di arenile sulla quale piantare gli ombrelloni o altro. Perchè i varchi partono tutti dal marciapiede ed arrivano fino alla battigia. Basta vedere tutti quelli regolari. Cioè la gran parte di essi".
Piedimonte ha più volte presentato al responsabile dell'Ufficio del Mare, ma nonostante questo non si sarebbe mai recato sul posto per un sopralluogo, fatto che gli contesta.
"Se gli attuali responsabili dell'Ufficio del Mare continueranno a ricoprire i loro ruoli, non faranno altro che continuare ad 'avvelenare i pozzi' degli eletti di centro destra. - ha denunciato Piedimonte - Ma quella è esattamente la stessa proposta di quel PD che il 6 aprile 2017 in un articolo su 'La Nazione', per il tramite dell'allora assessore al bilancio Giovanni Rutili, proponeva di affidare ai bagni confinanti con le spiagge libere il 30 o 40 % delle stesse. Sottraendone la gratuita disponibilità a cittadini e turisti in cambio della pulizia quotidiana e della sorveglianza".
"Ad oggi quindi ho maturato una certezza: il PPE è rimasto per anni nascosto a cittadini ed eletti e questo ha consentito ad alcuni di appropriarsi di ciò che non era dato loro in concessione. - ha concluso il coordinatore FI - Confido nel solito e prezioso aiuto dei nostri amministratori e dei nostri alleati affinchè sia praticato anche in questo tema, il radicale cambiamento rispetto alla politica di sinistra, per contrastare la quale gli elettori ci hanno premiato".
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Una delegazione del P.CARC ha incontrato il 22 luglio l'assessore Paolo Balloni per cercare chiarimenti in merito ai permessi richiesti per lo svolgimento della festa nazionale della riscossa popolare. L'assessore Belloni ha sconsigliato lo svolgimento di questa festa, ma ha ammesso che non esistono divieti, né ordinanze che impediscano tale svolgimento.
Oggi a Massa durante la conferenza stampa del CARC è intervenuto Pablo Bonuccelli: "L'amministrazione comunale ogni anno ingaggia una guerra e quest'anno non ci vogliono lasciare i permessi. Noi abbiamo deciso di organizzare la festa nonostante tutte le difficoltà, ovviamente lo faremo nel rispetto delle condizioni, allestiremo una tenda della salute propio per l'educazione al rispetto di queste norme e abbiamo chiesto una collaborazione con l'ASL. Pensiamo sia importante organizzare e dare luogo all'evento perché in questa situazione di crisi, sia economica che politica, è importante che i cittadini abbiano spazi di discussione e di confronto, i lavoratori tutti sono messi a repentaglio."
Sono quasi 40 giorni che gli organizzatori aspettano una risposta dell'ufficio parchi e giardini. L'assessore ha dichiarato che tale pratica non fa capo al suo assessorato e che non può intervenire per sollecitarla. Gli organizzatori avevano già comunicato che se, a seguito del loro incontro, la situazione non si fosse sbloccata loro, avrebbero stazionato all'ufficio stesso. E' quello che faranno da venerdì 24 luglio, e da parte della delegazione del CARC c'è stato un invito: "Per chiarezza, diffidiamo sindaco, assessori e funzionari compiacenti dal gridare alla "violenza" e appellarsi alle forze dell'ordine: le forze dell'ordine le chiamiamo noi perché la mancata risposta a quella richiesta costituisce una spregevole omissione. Arrivati a questo punto in cui tutti gli organizzatori di feste e di sagre sono stati spinti a fare un passo indietro, un'eventuale ordinanza che vieti le feste di partito sarebbe interpretata come una provocazione, come un ulteriore accanimento verso la festa della riscossa popolare e non sarebbe rispettata".
La delegazione quindi annuncia con ufficialità lo svolgimento della festa dall'11 al 16 agosto al parco della Ricortola e presentano le principali attività che costituiscono il programma politico.
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Dopo il traforo della Foce che dovrebbe finalmente porre fine ai “ ridicoli” campanilismi tra Massa e Carrara, il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, ha lanciato il secondo tema su cui si concentrerà la campagna elettorale per le regionali di settembre che è ormai un classico da decenni: lo smantellamento del campo rom del Lavello, che, secondo Benedetti, sarebbe ancora oggi una questione irrisolta a causa del “menefreghismo dell’amministrazione pentastellata carrarese” che non avrebbe mantenuto le promesse elettorali e anche a causa della tolleranza dell’attuale presidente della Regione Enrico Rossi, “che ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli zingari”. “ Il nostro principale impegno – ha detto Benedetti - in caso di successo elettorale, sarà quello di smantellare tutti i campi abusivi rom e quindi anche quello di Lavello, per il quale proprio in questi giorni ho inoltrato una denuncia formale contro la giunta di Carrara. L’esposto riguarda le precarie condizioni igienico sanitarie e lo stato di abbandono da parte delle istituzioni dei bambini presenti nel campo, che non frequentano regolarmente le scuole d’obbligo, cosa non ulteriormente tollerabile trattandosi comunque di minori.”. Nelle argomentazioni di Benedetti ci sono anche i problemi più spesso segnalati dai cittadini residenti nella zona vicina al campo rom del Lavello, come quello dell’uso del campo come discarica di rifiuti ingombranti, che gli zingari contribuiscono ad aumentare, e quello dei fuochi accesi di notte col rischio sempre più frequente di far scoppiare incendi pericolosi per la presenza di bombole del gas dentro alle roullotte, come è successo alcune settimane fa.
“Se vogliamo evitare una ipotetica futura disgrazia – ha aggiunto Benedetti - dobbiamo agire urgentemente e se non lo fa l’ ente comunale competente, lo faremo noi appena ci saremo insediati in Regione Toscana, con una ordinanza di smantellamento di tutti i campi abusivi. Nel frattempo, i residenti di Lavello, impauriti dall’ultimo pericoloso episodio, stanno protestando a tutti i livelli e proprio questa mattina avrebbero dovuto incontrare il sindaco di Carrara, non solo per metterlo al corrente delle varie problematiche legate alla coabitazione con i Rom, ma anche per chiedere la chiusura definitiva del campo che, all’epoca, fu realizzato anche con soldi pubblici, attraverso associazioni che orbitavano nella galassia del Centro Sinistra locale. In realtà il progetto di realizzazione del campo fallì sul nascere, poiché la scelta di collocarlo in un posto degradato accanto ad un fiume ed in prossimità di abitazioni che insistevano nel territorio massese, con il senno di poi è da considerarsi infelice ed appunto del tutto fallimentare.”.
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Un mare di lamentele, che confermerebbero un vero e proprio disservizio, in relazione all’organizzazione, peraltro tribolata data la pandemia, dell’edizione 2020 dei centri estivi comunali. A rilevarlo è stato il coordinamento comunale della Lega che ha chiesto che vengano rimborsate le rette pagate dai genitori, come indennizzo, perché le famiglie avrebbero subito un gravissimo danno.
“È stata una inutile corsa contro il tempo – ha spiegato Nicola Pieruccini, commissario della Lega Salvini Premier - quella dell'amministrazione 5 Stelle per salvare i centri estivi e dare respiro alle famiglie. L’indirizzo politico dei 5 Stelle fin dal principio della pandemia da covid-19, era stato quello di negare alla categoria più colpita da questo lockdown, bambini e adolescenti, una ripresa piena e soddisfacente della vita sociale. Nonostante la Regione Toscana a maggio avesse deliberato a favore di un implemento dei centri estivi ed avesse elargito al comune di Carrara 30.990, 27 euro, l’amministrazione carrarese si è risvegliata solo dopo l’obbligo ad organizzare il servizio imposto dal governo, e con la delibera 39 del 2020 del consiglio comunale, ha stanziato 321 mila euro per i Centri Estivi prevedendo 400 iscritti. Sebbene per quest’anno ci siano stati a disposizione più fondi rispetto allo scorso anno, il servizio è risultato un flop per il numero di iscrizioni e per quello ancor più significativo delle frequenze.” La Lega ha giudicato scandalosa la gestione del servizio che ha rivelato l’ incapacità di organizzazione e la paura di prendersi le proprie responsabilità da parte del comune e di Nausicaa con la conseguenza di una grave ripercussione sulle famiglie che, non fidandosi dell'amministrazione 5 Stelle, hanno scelto i centri estivi privati per intrattenere i propri figli .
“Il fallimento annunciato della gestione pubblica – ha aggiunto Pieruccini - è di aver annientato il servizio ed aumentato le rette .Una sproporzione evidente tra potenziale domanda e scadente offerta che , secondo i nostri amministratori, era dettata dalla necessità di rispettare le linee guida anti contagio che richiedevano spazi molto ampi, un numero elevato di operatori professionali e costose misure di protezione.”. Pieruccini si è mostrato scettico sulla giustificazione usata dall’amministrazione ed ha ricordato che, secondo la Lega è molto peggio avere più risorse e non sapere come spenderle che non il contrario. “I servizi estivi che vediamo oggi non sono quelli che noi della Lega avremo voluto – ha concluso Pieruccini - sul flop hanno inciso anche diversi fattori di incertezza, primo fra tutti il non riconoscimento dei diritti del personale impegnato che, ancora oggi, dopo tre anni di promesse da parte del vicesindaco Matteo Martinelli, hanno dovuto indire uno sciopero, non avendo ottenuto quasi nulla. Noi della Lega non crediamo che sia stata la paura del covdi a bloccare le iscrizioni, ma la tardiva e raffazzonata organizzazione, la carenza di informazione, i tentennamenti e le incertezze e i cambi di rotta , la mancanza di mensa e trasporto a fronte di costi elevati rispetto ai benefici che hanno spinto le famiglie a cavarsela altrimenti. Per questo la Lega chiede che vengano rimborsare le famiglie dell’importo delle rette pagate per il grave danno subito da disservizio in merito ai Centri Estivi anti-Covi 19 finanziati da Martinelli e gestiti da Cimino.”.
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L’attenzione sul tema dei Pabe, piani attuativi del bacini estrattivi, accesa, in questi giorni dalla discussione sugli interventi decisi dall’amministrazione, ha portato i molti interessati all’argomento ad esaminare la documentazione, approvata dalla Regione, che il comune ha pubblicato sul proprio sito e, di conseguenza a scoperte che hanno suscitato sorprese. Seguendo questo percorso, Florida Nicolai, membro del Grig, Gruppo di intervento per le Apuane, ha notato un’anomalia significativa: una mappa dell’area Parco delle Apuane presenta invertiti i colori che rappresentano l’area Parco e l’area contigua.
“Si tratta di una “svista” clamorosa – ha fatto notare la Nicolai - ma ancor più clamoroso è il fatto che il comune abbia fatto propria una carta regionale. E’ sconcertante che questa carta sia quella del PIT che, nel sito della Regione, appare con il logo della Regione a sinistra e con il logo del Mibact – che ha co-pianificato lo stesso PIT - a destra. Vista l’arrendevolezza del Ministero nel co-pianificare un PIT che lede proprio quel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che il Ministero dovrebbe tutelare e far rispettare, sembra legittimo domandare quale mappa sia stata presentata al Ministero. Quella vera o quella con le aree invertite dove i bacini estrattivi risultano presenti non in area Parco ma in area contigua? “
Florida Nicolai ha quindi richiesto all’amministrazione una spiegazione per l’ immaginifica carta che non corrisponde alla realtà presente nella documentazione sui Pabe resa pubblica dal comune di Carrara.
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La situazione delle scuole a meno di due mesi dalla riapertura e dall’inizio del nuovo anno scolastico è ancora molto nebulosa e il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia non ha mancato di evidenziare l’incomprensibile e altalenante linea apparentemente seguita dalla ministra Azzolina pur cercando, tuttavia, di offrire all’amministrazione locale dei suggerimenti per ovviare al problema del reperimento degli spazi per la scuola in conformità alle norme di sicurezza anti-covid.
“Il governo PD/M5S brancola ancora nel buio sulle modalità da applicare per una ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico – ha spiegato Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Frtelli d’Italia - con il ministro Azzolina che, dall'alto, o meglio dal basso, della sua evidente incapacità politico amministrativa - tipicamente grillina - cambia idea tre volte il giorno con proposte che vanno dal trovare nuovi spazi per le scuole, alle protezioni in plastica per ogni banco fino alla stravagante idea dei banchi di scuola con le rotelle che avrebbero se non altro il vantaggio di consentire agli alunni di schivare prontamente gli intonaci dei soffitti, nell’eventualità, purtroppo concreta, dato lo stato disastroso dell’edilizia scolastica, che questi crollino.”. Baruzzo insieme alla delegata FdI per le politiche scolastiche, Romina Baldoni hanno poi portato la critica sul piano locale ed ha lanciato agli amministratori 5 stelle un suggerimento per le scuole: “Vorremmo consigliare ai "compagni di partito" del ministro Azzolina, che governano Carrara, tristemente conosciuti per la loro inerzia amministrativa, un piano per reperire "nuovi" spazi per le aule scolastiche, senza che questi si possano offendere gridando al "reato di lesa maestà", e nella speranza che abbiano l'intelligenza di capire che le nostre proposte- vanno nell'esclusivo interesse della collettività .”. La proposta di FdI Carrara è quella di valutare le "opportunità" che potrebbero venire dalle scuole dismesse di proprietà comunale, come l'ex scuola elementare di Fossone, o di chiedere all'Asl il comodato d'uso della ex scuola media Leonardo da Vinci di Avenza acquistata da Asl, ma abbandonata a se stessa.
“Potremmo continuare con un lungo elenco - hanno concluso Baruzzo e Baldoni -ma pensiamo e speriamo che queste nostre idee servano ad "illuminare" anche le menti degli amministratori carraresi, molto assopiti sull'argomento.”.
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Un papa inutile. Questo, ormai, è ciò che pensa la stragrande maggioranza dei cattolici e dei cristiani che hanno conservato un briciolo di autonomia di pensiero e di indipendenza di giudizio. Un papa, Bergoglio, che non riesce a dare, ai suoi fedeli, quel senso di sicurezza e di tutela che, al contrario e, soprattutto, di questi tempi, meriterebbero e di cui avrebbero bisogno. Al contrario, papa Francesco non solo non difende la religione di cui è, fino a prova contraria, il massimo esponente e la più alta espressione, ma uccide, giorno dopo giorno la sua sacralità con comportamenti quotidiani devastanti.
In Francia i cristiani sono destinati a diventare gli ebrei del nuovo millennio, ma di questi non hanno né la coscienza di essere il popolo eletto né, tantomeno, la capacità di reazione e la volontà di reagire. Chiese date sistematicamente alle fiamme da immigrati più o meno regolarizzati che, addirittura, come a Nantes, vengono presi a lavorare dagli stessi sacerdoti i quali non vedono o fanno finta di non vedere l'odio e l'acredine che trapelano dagli occhi di molti di coloro che sbarcano a queste latitudini. Qualcuno, del resto, ricorda ancora l'attentato alla chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray dove il parroco Jacques Hamel fu sgozzato il 26 luglio 2016 a 85 anni? No, la memoria dell'Occidente è troppo corta presa com'è ad occuparsi solo e soltanto del contingente e, per di più, solo se serve a sollazzare anime e cuori.
Eppure quello che sta accadendo nel mondo, vedi guerra tra Armenia e Azerbajian, dimostra ancora una volta, come altri conflitti degli ultimi anni, che si combatte non più per l'ideologia, bensì per l'etnia e la religione, quanto di più antropologicamente ancestrale esista sulla faccia di questa terra. E, allora, cosa aspettiamo, proprio per evitare che accada anche qui da noi, a muoverci?
Che cosa aspetta papa Bergoglio, questo pastore di anime pavide e pronte al martirio, a scendere in campo con la sua autorevolezza e a restituire dignità e forza ad un messaggio cristiano ormai ridotto a quello di una apertura e accoglienza indiscriminate nei confronti di chiunque sbarchi sulle nostre coste?
Le chiese in Occidente vengono oltraggiate pressoché quotidianamente, ma da Roma tutto tace, non una parola si leva contro questa barbarie e i laici progressisti di una sinistra bastarda e malata fanno finta di nulla e chiudono gli occhi rilanciando, a ogni piè sospinto l'allarme fascismo come se ad appiccare le fiamme alle case di Cristo fossero uomini bianchi in camicia nera.
Nessun politicante occidentale di sinistra o all'interno degli organismi sovranazionali dove le identità vengono sistematicamente violentate e distrutte alza un dito per protestare e così le chiese vengono abbandonate a se stesse e non frequentate se non da quei poveri fedeli rimasti i quali credono ancora che gli asini volano e che sono già predisposti per fare la fine che, in Asia e Africa, hanno fatto i seguaci di Cristo per mano dei macellai dell'Isis. Le chiese in Occidente e da noi, servono solo se fanno arrivare turisti che spendono soldi. I nostri centri storici, ormai, sono diventati delle mangiatoie e le chiese sono solamente degli edifici laici che si ammirano per la loro storia e la loro esteriorità, ma, dentro, nel cuore, sono morte e nessuno sa come ravvivarne lo spirito.
Pensateci bene, le chiese finiranno per essere, piano piano, trasformate in moschee esattamente come è accaduto a Istanbul e, tempo fa, negli Stati Uniti. In Africa i cristiani finiscono al rogo o trucidati come in Asia, ma la Chiesa non protesta, non insorge, non dichiara 'guerra'. La Chiesa e papa Francesco hanno perso la sacralità e si sono ridotti allo stato laicale più simili a una confraternita misericordiosa.
Nemmeno una parola, dal santo padre, sulla cattedrale di Nantes, come se si trattasse di un banale rogo di sterpaglie mentre, al contrario, se ne sono andati in cenere secoli di storia e di arte, di bellezza e di cristianità. A cosa serve, domandatevi, un uomo così? Noi, la risposta, l'abbiamo sempre saputa.
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Arriva dal coordinamento massese, quello cioè di Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa, che in più occasioni non ha mancato di tenere viva la storica rivalità tra le due città che condividono il titolo di capoluogo di provincia, la proposta del progetto del traforo della Foce come cavallo di battaglia da cavalcare per le prossime elezioni regionali. In tempo di campagna elettorale, quindi, si può anche superare quel campanilismo storico che ha sempre diviso le due città, a volte ben oltre il sensato vantaggio di entrambe, e si può parlare dell’utilità – assolutamente oggettiva – di infrastrutture che favoriscano il collegamento tra i due comuni. E’ stato proprio Benedetti a spiegare il progetto: “ Il traforo della Foce è uno dei progetti principali sulle infrastrutture che Forza Italia di Massa Carrara porterà avanti in questa campagna elettorale per le elezioni regionali. La sua utilità era già stata avvertita nel 1910 dall’ onorevole Eugenio Chiesa e poi, in tempi meno remoti, dall’ ingegner Franco Ferrari che aveva provveduto alla stesura del progetto riproponendolo all’attenzione della politica locale, delle amministrazioni e della cittadinanza, grazie principalmente all’interessamento del Centro Studi Alcide de Gasperi. Questa infrastruttura, oggi, di fronte alla necessità di un rilancio economico del nostro territorio, diventa strategica e fondamentale e va oltre gli storici e ridicoli campalinismi fra le due città di Massa e Carrara e può diventare lo strumento per eccellenza del territorio, senza l’utilizzo di fondi comunali, ma statali o persino regionali. Il Traforo della Foce ha una valenza economica, sociale e sanitaria proprio per il collegamento tra le varie strutture mediche e con il Noa. Ma anche dal punto di vista turistico sarà basilare per il collegamento con le cave di Carrara, inserendosi in modo concreto in un progetto multituristico spinto in questo momento dall’amministrazione comunale di Massa, ma che mi auguro venga recepito anche da altri comuni della costa e della lunigiana.”. Benedetti ha parlato anche dei vantaggi ambientali del traforo della Foce:” L’attuale inquinamento prodotto dai mezzi di passaggio nei centri di Mirteto, Ortola, Castagnola e Romagnano verrà ridotto e si potrà superare la pericolosa percorribilità della strada ex Postale, soprattutto sul versante carrarese che ricalca ancora le caratteristiche della mulattiera della foce costruita nell’anno 1736. Questi sono i motivi principali per i quali ho chiesto agli alleati di Centro Destra di inserire il progetto del traforo a pieno titolo all’interno del programma elettorale delle regionali , nella certezza che la maggior parte dei cittadini saranno favorevoli ad un’opera interamente finanziata, che eliminerà disagi e problematiche emerse negli anni. Come riferisce il Centro Studi De Gasperi nella riflessione finale del volume dedicato al traforo della Foce, Il progetto assume una maggiore importanza strategica con l’avvicinamento delle due comunità nella futura prospettiva della costituzione di un grande ed unico comune di Massa e Carrara, un progetto che una parte del Centro Destra ha sempre promosso nel tempo.
Certamente il cammino dell’unificazione sarà lungo e richiederà un confronto complicato che, probabilmente, maturerà lentamente, ma certamente il primo passo per addivenire ad una soluzione del genere, è proprio la realizzazione del traforo della Foce e l’avvicinamento dei due territori limitrofi.”. Benedetti ha garantito il suo impegno nella prossima campagna elettorale sul tema del traforo, oltre a quelli del lavoro e della sanità, e ha annunciato l’intenzione di organizzare eventi ed incontri tra Massa e Carrara, per sensibilizzare la cittadinanza tutta e le due amministrazioni comunali sul progetto del traforo.
La storia secolare delle due città apuane è intrisa di episodi di campanilismo. Ma senza andare tanto indietro nel tempo, sono certamente freschi nella memoria di tutti i carrarini e i massesi l’autobus della Cttnord dedicato alla Carrarese imbrattato dai tifosi massesi e costretto a non circolare più nelle vie di Massa o le supposizioni rivolte dal sindaco di Carrara all’amministrazione massese di voler trasferire tutte le scuole superiori a Massa, per ricordare solo quelli più eclatanti degli ultimi tempi. Il superamento di questa rivalità sarebbe veramente un toccasana per entrambe le città per cui la sola speranza è che non siano solo promesse da campagna elettorale.
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Un morto, diciotto anziani e cinque operatori: fu questo il drammatico bilancio del passaggio di covid 19 nella casa di riposo Regina Elena di Carrara che ha pagato il suo tributo alla pandemia come la maggior parte delle strutture di questo genere, quasi tutte accomunate dall’inadeguata presenza di misure preventive nell’immediato scoppio dei contagi. Voci e polemiche non sono mancate neppure per il Regina Elena, sin da prima della scoperta dei casi conclamati. Oggi è arrivata la denuncia da parte del consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che mira ad individuare eventuali responsabilità nella diffusione del contagio da coronavirus nella struttura cittadina.
Al centro dell’esposto di Bernardi c’è la figura del presidente del consiglio di amministrazione del Regina Elena, Giuseppe Profili che avrebbe spiegato i ritardi con i quali sono stati fatti i tamponi a tutti gli ospiti della struttura con i ritardi, imputati alla Regione, nel recepire le istanze segnalate dalle case di riposo toscane. Anche in merito alla mancanza di presidi sanitari come le mascherine FPP2 e gli altri dispositivi di protezione, il presidente Profili avrebbe sempre invocato la lenta reattività della Regione, supplita, nel caso del Regina Elena dagli appelli diretti fatti ai cittadini per reperire il materiale. Indirettamente coinvolta nelle decisioni anche l’amministrazione comunale e la Asl che non avrebbe dato risposta alla richiesta del presidente Profili di trasferire gli anziani positivi al covid in una struttura dedicata.
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Il Partito Democratico intende, ancora una volta, portare all’attenzione della città, la difficile situazione che investe, ormai da mesi, le lavoratrici e i lavoratori del CUP.
"Lo facciamo, prima di tutto - esordisce Norberto Riccardi, segretario comunale del Partito Democratico -, perché le conseguenze del cosiddetto cambio contratto, creano elementi di grave incertezza che si scarica, prima di tutto, sulle lavoratrici e sui lavoratori. La politica, quella vera, quella che non fa riunioni per propaganda elettorale e video contradditori con quelli precedenti, si è interessata al problema; lo ha fatto con rappresentanti istituzionali, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia, Giacomo Bugliani, consigliere regionale. Lo ha fatto il Partito Democratico con una costante e continua attenzione al problema, con la necessaria interlocuzione con CGIL, CISL ed UIL, oltre che con i lavoratori".
"Le varie sfaccettature della questione - spiega - creano indubbiamente problemi, alcuni di difficile soluzione per la complessità dei temi in campo: il contratto da applicare, la situazione economico- finanziaria della cooperativa di riferimento; temi che hanno richiesto un intervento autorevole della Regione Toscana che ha, dapprima concesso una proroga nella durata del contratto tra ESTAR e ASL e che continua ad impegnarsi per una conclusione condivisa della vertenza. Qualcuno pensa che tutto sia immediatamente risolvibile, che si possa risolvere un problema con una riunione in Comune con la candidata del centro-destra alla Presidenza della Regione Toscana. Non è così, perché trovare una soluzione ad un problema difficile richiede non propaganda, ma azioni concrete ed articolate che possano definitivamente individuare un percorso condiviso. Sappiamo bene che la campagna elettorale è, per sua stessa natura, foriera di posizioni contrapposte, ma la difesa del lavoro e dei lavoratori non può essere l’occasione per presentare in Consiglio Comunale, mozioni che hanno un evidente significato elettoralistico che cercano lo scontro piuttosto che la convergenza".
"Sulla difesa del posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori - continua - non si possono artificiosamente creare elementi di divisione; per noi qualsiasi riunione deve rappresentare il luogo di discussione e di confronto, ma soprattutto il luogo che rafforza l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori. Chi persegue velleitarie azioni in solitudine, con incontri ad invito e con l’esclusione della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, allontana la soluzione del problema, perché la lotta è di tutte e di tutti, nessuno escluso, perché la vittoria o la sconfitta non è solo di qualcuno. Lo diciamo perché, in questi giorni, qualcuno ha percorso questa strada, hanno sbagliato gli organizzatori degli incontri, hanno sbagliato i lavoratori che sono, magari inconsapevolmente, caduti in una sorta di trappola".
"La Ceccardi - attacca - ha fatto questo, sapendo, per il ruolo di minoranza che svolge il centro destra in Regione, che poco può fare in una vertenza difficile, come questa che stiamo vivendo. Il Partito Democratico lavora per l’unità, prima di tutto delle lavoratrici e dei lavoratori, ascolta le posizioni delle organizzazioni sindacali, interloquisce con la Regione Toscana. Il Partito Democratico ha proposte precise che mirano, prima di tutto, alla soluzione dei problemi contingenti che sono legati alla sicurezza, non solo del lavoro e dei diritti, ma dello stesso stipendio ed in secondo luogo, della individuazione del percorso di stabilizzazione che assicuri tutti, nessuno escluso, anche attraverso la costituzione di una società in house che assorba le lavoratrici e i lavoratori".
"Questa - conclude - è la posizione del PD disponibile, come sempre, a confrontarsi e discutere nel rapporto necessario con le Istituzioni e con le organizzazioni sindacali".
- “Attacco personale irricevibile da parte dell’assessore Raggi”: Bernardi fa partire le denunce
- Scendono in piazza i precari della scuola di Massa-Carrara
- Uil: "Casa Salute al vecchio ospedale, la soluzione migliore: ora la politica non perda tempo"
- "Scuole, l’amministrazione comunale si è mossa prontamente"
- Raggi a Bernardi: «Si dedichi meno alla campagna elettorale con la Lega, e più al mandato di consigliere»
- Doppio stipendio per l’assessore Raggi: i dubbi del consigliere Bernardi
- Martinelli: «Ultimi passaggi “burocratici”, la tracciabilità dei blocchi diventa realtà»
- Frugoli e Tosi (Lega): "Carrara prenda esempio da Massa: apra la biblioteca"
- Presidio della legalità organizzato da Fratelli d’Italia
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