Politica
Solo carbone, dalla Befana, per il comune di Massa: il bilancio di Rifondazione Comunista Massa
Il bilancio di fine anno del Circolo della montagna Rifondazione Comunista Massa: "Come da tradizione, anche quest'anno è arrivato il momento dei bilanci: bilancio che non…

"Il Pd non vuole ammettere la sconfitta elettorale della Provincia": il commento del consigliere Mirabella
Il consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella commenta la polemica scatenata dal Pd Massa Carrara in seguito all'elezione del nuovo presidente della Provincia: "Questa non è…

Farneticante, egoreferenziale, un uomo solo al comando che manovra i suoi seguaci: il presidente Pd Massa Carrara Nicola Abruzzese replica al presidente della Provincia Valettini
Massa-Carrara, 28 dicembre 2025 – "Ora basta!": il sindaco di Aulla Roberto Valettini ha imparato velocemente il modus operandi dell'uomo solo al comando e guida, fa…

Luca Nicolini della segreteria del Pd Massa Carrara è il nuovo tesoriere regionale del Pd Toscana
Massa-Carrara, 27 dicembre 2025 – Luca Nicolini, componente della segreteria provinciale del Partito Democratico di Massa-Carrara, è stato nominato nuovo Tesoriere regionale del PD Toscana.La nomina è…

Richiesta irresponsabile dettata dal livore di chi ha perso: il presidente della Provincia e sindaco di Aulla Roberto Valettini risponde all'invito del Pd Massa Carrara ai consiglieri di Aulla di passare all'opposizione
Inaccettabile ed irresponsabile la richiesta della segretaria del PD di invitare i miei consiglieri comunali iscritti al partito ad esprimere la sfiducia che paralizzerebbe l'attività…

Nel nostro gruppo nessuno ha 'tradito' e guai a chi lo afferma: i consiglieri della lista Arrighi Sindaco ribadiscono il loro voto a Giannetti per la Provincia, andata invece a Valettini
Natale avvelenato per i consiglieri e le consigliere della lista Serena Arrighi sindaco che hanno giusto aspettato Santo Stefano, per lanciare i loro strali contro chi avrebbe ininuato…

Il consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli sul bilancio previsionale del Comune di Carrara: "Ancora una volta ci si limita a incassare i frutti del buon lavoro di altri e il bilancio previsionale per legge deve chiudersi in pareggio"
«Per il quarto anno consecutivo – interviene il Consigliere M5S Matteo Martinelli – ci troviamo di fronte, in sede di discussione del bilancio previsionale, all'ennesimo…

Attacco alla Cisl senza fondamento: Mannini replica alle accuse della Cgil sul Cermec
Luca Mannini segretario diFIT CISL Massa Carrara Toscana Nord repica alle accuse della CGIL "Leggiamo con dispiacere sulla stampa l’ennesimo attacco da parte di FP-CGIL nei…

Il Pd va all'opposizione nel comune di Aulla: "Il sindaco Valettini, neopresidente della Provincia sostenuto dal centro destra non è più espressione della maggioranza comunale
Alla luce della candidatura del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara, avvenuta in aperto contrasto con la decisione assunta dalla direzione territoriale del…

Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

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La polemica scoppiata attorno alla vicenda della Pugilistica Massese rischia di trasformarsi in un racconto distorto, lontano dalla realtà dei fatti. La Provincia di Massa-Carrara, chiamata in causa da alcune dichiarazioni e ricostruzioni apparse sulla stampa, ha deciso di chiarire punto per punto come si è arrivati alla situazione attuale. Prima di tutto, va ribadito un principio che spesso si tende a dimenticare: dal 2016 la gestione dello sport non è più competenza delle Province, ma dei comuni. Nonostante questo, l’Ente di Palazzo Ducale non si è mai tirato indietro e, pur non avendo alcun obbligo formale, si è impegnato a cercare soluzioni praticabili per non lasciare l’associazione senza spazi. Un impegno che parte da lontano, già dal luglio 2023, quando durante alcuni incontri in Comune, l’allora dirigente comunale Fernando Della Pina e l’ex presidente della Pugilistica, Pieroni, misero nero su bianco alcune certezze: l’associazione era pienamente a conoscenza dei lavori e delle possibili sospensioni delle attività; era chiaro a tutti che serviva una collocazione alternativa e definitiva; e lo stesso Pieroni aveva manifestato la disponibilità a prendere contatti con la Comasca. In quella fase, si discusse persino di un progetto più ampio: l’acquisto di una struttura da collocare nell’area di via Poggioletto, accanto all’Istituto Barsanti, in grado di ospitare anche altre realtà sportive del territorio.
Nel frattempo, proprio per non interrompere l’attività della Pugilistica, la Provincia decise di concedere in via provvisoria la palestra del liceo Rossi. Una soluzione temporanea, che come tale era stata presentata. Tant’è che già il 26 maggio 2025, con quasi tre mesi di anticipo, l’Ente comunicava ufficialmente al comune di Massa che dal 15 agosto la palestra sarebbe tornata a disposizione dell’istituto scolastico. Una decisione nota e condivisa, tanto che la comunicazione era indirizzata anche all’assessore Acerbo e alla dirigente Benetti, ed era seguita dalla convocazione di una riunione per il 16 giugno. Difficile, quindi, parlare di “sfratto improvviso”, come qualcuno ha voluto far credere. A rendere ancora più chiare le cose è arrivata, il 21 luglio, una PEC che annunciava la sospensione temporanea delle attività per consentire la demolizione del blocco scale: un intervento già pianificato dal 2023 e quindi tutt’altro che imprevisto. Nonostante ciò, l’associazione ha continuato a entrare negli spazi del cantiere, spesso in violazione delle più elementari norme di sicurezza, tanto da costringere il coordinatore alla sicurezza a intervenire e a segnalare ufficialmente il problema. Episodi che non hanno certo aiutato a mantenere un clima sereno e che hanno minato la fiducia necessaria per valutare un rientro anticipato della società in palestra.
Eppure, nonostante tutto, la Provincia non ha chiuso le porte al dialogo. Anzi, durante un incontro con il nuovo presidente della Pugilistica è stata discussa la possibilità di prorogare l’utilizzo degli spazi fino al giugno 2026, proprio per venire incontro alle esigenze della società, considerando che per il liceo Rossi si è nel frattempo individuata un’altra collocazione. È chiaro quindi che la narrazione di sfratti improvvisi e decisioni calate dall’alto non trova riscontro nei fatti. La Provincia ha agito con trasparenza, con ampio preavviso e soprattutto con la volontà di aiutare un’associazione storica del territorio, assumendosi responsabilità che, in realtà, non le competono più.Se oggi vi sono difficoltà, esse sono legate esclusivamente ai tempi del cantiere e alla necessità di garantire la sicurezza di studenti e lavoratori. Parlare di scarsa attenzione o di improvvisa chiusura delle porte significa non riconoscere la realtà di un percorso lungo e complesso, gestito con disponibilità e senso di responsabilità.
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La cultura della trasparenza nelle società partecipate dal comune di Massa è trascurata e purtroppo questo ha riflessi sulla materiale partecipazione delle persone alla vita politica della città. Chi ha la responsabilità di vigilare sul rispetto delle normative in materia dovrebbe rispondere a questa carenza prima di lamentare un’eccessiva mole di richieste di accessi agli uffici" dichiara la consigliera Bennati. “Non mi sembra normale dover fare accesso agli atti per avere dei bilanci che dovrebbero essere pubblicati e liberamente accessibili sul sito del Comune di Massa. E’ tutta una perdita di tempo per scoraggiare l’azione dovuta di controllo che svolgo in quanto opposizione politica” evidenzia Bennati.Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, ha richiesto i bilanci di partecipate che non sono pubblicati negli spazi appositi nel sito dell’amministrazione trasparente comunale. I dati a oggi disponibili sono fermi ai bilanci del 2023, questo vale, purtroppo, per tutte le società partecipate. Che il sindaco Persiani ritenga “superfluo” anche dover informare la città sull’andamento delle società controllate? La legge però su questo è chiara. Come opposizione, come Polo Progressista e di Sinistra (M5S- RC- MCC) continuiamo a svolgere la nostra attività di controllo su tutta l’attività dell’ente e delle società, ma diventa difficile poter svolgere il nostro compito in questa condizione istituzionale.
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Italia Nostra Massa Montignoso ha fatto un esposto-denuncia alla Sovrintendenza delle Belle Arti di Lucca sui lavori stradali effettuati recentemente dal comune di Massa, dopo un intervento non meglio identificato su alcune condotte idrauliche, in Piazza della Martana a ridosso della storica Porta. “Tutta l'area sotto l'antica porta e nelle immediate adiacenze - dicono da Italia Nostra - è rimasta contornata da buche, con i vari piastroni sconnessi che, oltre a dare una pessima impressione estetica, risultano anche pericolosi per i pedoni che rischiano di incespicare e magari cadere a terra malamente. Quello che Italia Nostra si chiede è come si possa lavorare così in dispregio dei luoghi e del paesaggio delicato del centro storico, usando materiali estranei al contesto architettonico, come l'asfalto e i piastroni chiaramente non idonei e non conformi al resto della pavimentazione. In pratica questi interventi non fanno altro che aggravare e peggiorare l'aspetto e l'estetica del luogo aumentando il degrado della zona già in parziale abbandono abitativo. Considerato che, nonostante le nostre critiche, simili interventi a Massa sono in costante aumento, non ci rimane che rivolgerci alla Sovrintendenza per un parere ed eventualmente una critica ufficiale al sindaco di Massa e ai dirigenti dell'ufficio urbanistica”.
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Una situazione di forte degrado urbano e sociale è quella che da tempo vivono i residenti di via Pradaccio e via Volpina, due zone ormai segnate da abbandono e incuria. Strade dissestate, buche profonde, infrastrutture compromesse, illuminazione insufficiente, cattivi odori e ristagni d’acqua caratterizzano aree sempre più difficili da vivere e pericolose anche per l’accesso dei mezzi di soccorso. A questi problemi strutturali si aggiunge la presenza di fenomeni di spaccio e microcriminalità, che alimentano insicurezza e malcontento tra i cittadini. Il Comitato Tra la Gente denuncia con fermezza una condizione definita “inaccettabile” e chiede che le istituzioni intervengano senza ulteriori ritardi. “Non possiamo permettere – sottolineano dal Comitato – che interi quartieri vengano dimenticati e lasciati al degrado. È una questione di dignità, di salute pubblica e di sicurezza.” Da qui l’appello a tutte le forze politiche, senza distinzione di schieramento: “Non servono scaricabarile o promesse mancate. È necessario che la politica tutta, unita e in maniera concreta, si attivi per restituire decoro e sicurezza a via Pradaccio, via Volpina e alle zone limitrofe.” Le richieste sono chiare: interventi urgenti di manutenzione stradale, potenziamento dell’illuminazione pubblica, risanamento della rete fognaria e un presidio costante delle forze dell’ordine per contrastare degrado e spaccio. “Queste strade non sono solo vie di passaggio – conclude il Comitato – ma luoghi di vita, di lavoro e di comunità. Restituire loro dignità significa ridare fiducia a tutta la città. Le istituzioni dimostrino, con i fatti, di essere vicine ai cittadini.”Una situazione di forte degrado urbano e sociale è quella che da tempo vivono i residenti di via Pradaccio e via Volpina, due zone ormai segnate da abbandono e incuria. Strade dissestate, buche profonde, infrastrutture compromesse, illuminazione insufficiente, cattivi odori e ristagni d’acqua caratterizzano aree sempre più difficili da vivere e pericolose anche per l’accesso dei mezzi di soccorso. A questi problemi strutturali si aggiunge la presenza di fenomeni di spaccio e microcriminalità, che alimentano insicurezza e malcontento tra i cittadini. Il Comitato Tra la Gente denuncia con fermezza una condizione definita “inaccettabile” e chiede che le istituzioni intervengano senza ulteriori ritardi. “Non possiamo permettere – sottolineano dal Comitato – che interi quartieri vengano dimenticati e lasciati al degrado. È una questione di dignità, di salute pubblica e di sicurezza.” Da qui l’appello a tutte le forze politiche, senza distinzione di schieramento: “Non servono scaricabarile o promesse mancate. È necessario che la politica tutta, unita e in maniera concreta, si attivi per restituire decoro e sicurezza a via Pradaccio, via Volpina e alle zone limitrofe.” Le richieste sono chiare: interventi urgenti di manutenzione stradale, potenziamento dell’illuminazione pubblica, risanamento della rete fognaria e un presidio costante delle forze dell’ordine per contrastare degrado e spaccio. “Queste strade non sono solo vie di passaggio – conclude il Comitato – ma luoghi di vita, di lavoro e di comunità. Restituire loro dignità significa ridare fiducia a tutta la città. Le istituzioni dimostrino, con i fatti, di essere vicine ai cittadini.”
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"L’Ordine dei Medici della Provincia di Massa e Carrara esprime forte indignazione per le atrocità perpetrate da tempo con ferocia crescente a danno del popolo palestinese nella striscia di Gaza". A firmare la dichiarazione a nome dell'Ordine dei Medici è il dottor Carlo Manfredi che spiega: " I bambini strappati alla vita erano 18.000 alla fine di maggio quando incombeva già la decisione di non far arrivare il cibo attraverso gli aiuti umanitari o di renderli difficilmente accessibili. Secondo l’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, 1760 palestinesi sono stati uccisi a Gaza mentre erano alla ricerca di aiuti umanitari tra il 27 maggio e il 13 agosto. Fra questi, 994 sono morti nelle vicinanze dei siti di distribuzione e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti. Il numero dei decessi da malnutrizione è salito 240 di cui 107 bambini. Il numero complessivo di palestinesi morti dall’inizio della guerra a Gaza è di 61.827 e 155.275 i feriti. Già dopo 80 giorni di guerra, l’OMS ha comunicato che la capacità sanitaria nella Striscia era stata ridotta al 20 per cento rispetto a prima dei bombardamenti con totale annullamento dei servizi specialistici. Gli operatori sanitari morti dall’inizio del conflitto sono 1400.Gli ospedali, le altre strutture sanitarie e le ambulanze devono essere un porto franco per tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, indipendentemente dalla razza, religione o appartenenza politica. Le opportunità di essere curati devono venire prima di tutto e sacra deve essere considerata la vita dei soccorritori, medici infermieri, assistenti tecnici e addetti alla logistica sanitaria. Questo principio basilare è stato violato a Gaza con indifferenza e cinismo. L’esposizione alla violenza è profondamente traumatica e ha conseguenze permanenti sulla salute e sullo sviluppo dei bambini, tra cui disabilità, ritardo dello sviluppo, malnutrizione, disturbo da stress post-traumatico e disturbi emotivi e comportamentali. Basti solo pensare che si stima che ci vogliano circa 15 anni per recuperare i livelli di mortalità infantile precedenti al conflitto. È angosciante constatare che, nella striscia di GAZA, bambini e bambine strappati ai loro affetti e in condizioni di vita caratterizzate da una realtà di morte che avanza inesorabile vengano reclutati da gruppi armati e siano esposti al rischio di sfruttamento e radicalizzazione. I medici apuani di fronte all’enormità di questi accadimenti esprimono la propria indignazione e aggiungono la propria voce al coro che si leva dalle società scientifiche e dalle associazioni mediche che hanno lanciato un appello per la protezione dell’infanzia nei conflitti armati e contro l’indifferenza e il silenzio che sono sempre più mortifere".
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“Nessun livore, nessun rancore e tanto meno nessuna nostalgia, da parte mia , ma solamente il desiderio di restare fedele ai principi che mi hanno permesso di occuparmi di politica per decenni, denunciando qualsiasi comportamento illecito, perpetrato nei confronti dei cittadini dai politici di qualsiasi colore , nei confronti dei cittadini” è il commento di Mauro Rivieri, coordinatore provinciale di Indipendenza alle dichiarazioni dei vertici regionali e provinciali di Forza Italia, chiamati in causa dallo stesso Rivieri che, alcuni giorni fa, aveva lanciato pesanti accuse nei confronti del partito di cui è stato membro. Forza Italia Toscana ha infatti annunciato di procedere per vie legali contro Rivieri, che tuttavia, è tornato a ribadire alcune delle stesse accuse, non circostanziate, sulle quali tuttavia sostiene di avere prove inconfutabili. Nel mirino un consigliere di Forza Italia dell’amministrazione Persiani che avrebbe ricevuto lauti pagamenti per consulenze illecite a una partecipata del comune, caso, secondo quando afferma Rivieri, già denunciato alla Procura della Repubblica. E il leit motiv delle accuse di Rivieri contro il suo ex partito riparte con una serie di quesiti che chiamano in causa tutti i rappresentanti locali e la loro presunta – a suo giudizio – ignoranza dei fatti. Rivieri ha, poi annunciato di aver dato mandato a un legale per dimostrare l’illecito ed ha auspicato che il consigliere in questione, di cui non vuole fare il nome, decida di dimettersi anche perché – sempre secondo Rivieri – sarebbe in procinto di ottenere un’altra sanatoria edilizia. L’unico nome fatto da Rivieri, nel suo secondo “J’accuse” è quello dell’assessore al bilancio Marco Mercanti a cui rivolge domande relative alla necessità di fare chiarezza sul consigliere e sulla mancata riscossione – secondo Rivieri – della tassa marmi.
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Strade sporche, cassonetti strapieni e un servizio di raccolta che non riesce a stare al passo con le necessità del territorio. Sono queste le criticità denunciate dal Circolo Pd Bondano, Casone, Ricortola, Partaccia, che raccoglie le segnalazioni di molti cittadini preoccupati per il degrado delle frazioni.«Il nostro quartiere merita più attenzione – affermano dal circolo –. Il sistema di ritiro dei rifiuti mostra evidenti difficoltà: sacchi lasciati per giorni, bidoni stracolmi e zone che diventano vere e proprie discariche a cielo aperto. Non è solo un problema di decoro urbano, ma anche di igiene e sicurezza». La situazione diventa ancora più grave nelle giornate più attrattive per l’estate, quando campeggi, stabilimenti e attività commerciali producono una quantità maggiore di rifiuti. «Proprio nei fine settimana o nei periodi di maggiore affluenza turistica – aggiungono dal Pd – la frazione dovrebbe essere pulita e accogliente, invece ci ritroviamo con strade sporche e bidoni colmi».Il Circolo Pd sottolinea inoltre come queste zone rappresentino un’importante risorsa economica per l’intero Comune, grazie alla tassa di soggiorno, alle attività commerciali e al relativo indotto turistico. «È inaccettabile – ribadiscono – che aree che portano ricchezza al territorio vengano trascurate proprio sul fronte dei servizi essenziali». La segnalazione è stata già portata all’attenzione del consigliere comunale Daniele Tarantino e della consigliera Giovanna Santi, che insieme al gruppo consiliare porteranno il tema direttamente in consiglio comunale, chiedendo un piano di intervento immediato e un potenziamento del servizio, soprattutto nel periodo estivo. «Non vogliamo polemizzare, ma dare voce a una comunità che si sente dimenticata – concludono dal Circolo –. Bondano, Casone, Ricortola e Partaccia non sono periferie da trascurare, ma una parte viva, attiva e fondamentale dell’economia di Massa».
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Il gruppo di maggioranza del Consiglio Comunale di Montignoso ha deciso di intervenire in merito alle dichiarazioni della Lega su Cava Fornace per fare chiarezza e riportare il dibattito su un piano di serietà istituzionale. «La Commissione Controllo non appartiene e non può appartenere a nessun partito politico – dichiarano i consiglieri di maggioranza – ma è un organismo del Consiglio Comunale che ha senso solo se funziona in maniera collegiale e trasparente, con il contributo di tutte le forze presenti. Presentarla come se fosse una “creatura della Lega”, convocarla senza un reale coinvolgimento degli altri componenti e trasformarla in una vetrina di partito, significa svilire il ruolo stesso della Commissione. L' invito del consigliere regionale Baldini fatto in maniera arbitraria dalla Presidente Bertelloni, senza condivisione con tutti i membri, non solo è contrario al regolamento ma dimostra anche tutta la tracotanza di chi pensa di poter fare come vuole impedendo il confronto democratico.Noi crediamo che la Commissione debba essere uno spazio di confronto, anche aspro se necessario, ma comunque pluralista e rispettoso delle regole istituzionali. Usarla invece come trampolino di propaganda elettorale non serve alla comunità».La maggioranza chiarisce anche la questione dello scarico del percolato in fognatura: «È bene ribadirlo con chiarezza: lo scarico in pubblica fognatura è stato adottato con ordinanza dal sindaco Lorenzetti per gestire una criticità specifica e circoscritta nel tempo. La sua validità terminerà automaticamente non appena la Regione Toscana dichiarerà concluso lo stato di emergenza. Quel giorno stesso – e non un minuto dopo – si tornerà allo smaltimento tramite autocisterna. Continuare a sostenere il contrario o alimentare il dubbio che vi sia la volontà di mantenere questa soluzione significa non conoscere come funzionano le regole amministrative, oppure peggio, significa voler creare disinformazione e confusione nei cittadini».Sulla proroga di 90 giorni concessa al gestore, i consiglieri precisano: «La proroga non è un favore al gestore, ma uno strumento giuridico indispensabile per evitare contenziosi che avrebbero potuto bloccare o rallentare ulteriormente il percorso. A chi oggi grida allo scandalo, ricordiamo che senza questa cornice legale il rischio era di consegnare al gestore la possibilità di impugnare ogni decisione, allungando di anni i tempi della chiusura. L’obiettivo delle istituzioni – Comune di Montignoso, Comune di Pietrasanta e Regione Toscana – è e resta quello di arrivare alla chiusura e alla messa in sicurezza di Cava Fornace nel più breve tempo possibile, e questo può avvenire solo attraverso un percorso legittimo e inattaccabile». Il gruppo di maggioranza conclude con un appello: «Chiediamo a tutte le forze politiche, Lega compresa, di non ridurre la questione a dichiarazioni di facciata o a slogan buoni per i social. È un tema troppo serio per essere strumentalizzato. La Commissione e le istituzioni devono lavorare in sinergia, perché solo così si può dare alla comunità la risposta che attende da anni: la chiusura definitiva del sito, la messa in sicurezza dell’area e la tutela della salute e dell’ambiente. I cittadini non hanno bisogno di propaganda, ma di fatti concreti e responsabilità istituzionale».
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Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è un’opportunità di svago, per i residenti la stagione turistica si trasforma in un incubo quotidiano: trovare un posto auto diventa un’impresa, anche per esigenze irrinunciabili come portare un anziano a una visita medica, rientrare a casa dopo il lavoro o trasportare la spesa.È un problema di diritti, non solo di parcheggi, non derubricabile cioè come una semplice “carenza di parcheggi” – tema che, per sua natura, non si risolve mai soltanto aggiungendo nuovi stalli – ma è un problema di totale assenza di misure strutturali di tutela dei residenti, in particolare nei periodi di massima pressione turistica. La Costituzione italiana (art. 32) garantisce il diritto alla salute, mentre l’art. 16 sancisce la libertà di circolazione, che deve essere assicurata in modo equo e non discriminatorio. Inoltre, la Legge 104/1992 tutela il diritto alla mobilità delle persone con disabilità e non autosufficienti, obbligando le amministrazioni a rimuovere gli ostacoli che ne limitano l’autonomia.
La normativa nazionale (art. 7 del Codice della Strada) e le direttive europee sulla mobilità sostenibile (Direttiva 2008/96/CE) consentono e incoraggiano i Comuni a istituire aree di sosta riservate ai residenti o a particolari categorie, soprattutto in zone caratterizzate da forte afflusso stagionale. L’art. 191 del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) impone inoltre alle amministrazioni di adottare misure per ridurre l’inquinamento e il congestionamento del traffico, a tutela della salute pubblica.Molte città costiere hanno adottato da tempo permessi stagionali per residenti e zone a sosta controllata (ZSC), con tariffe agevolate e garanzie di reperibilità di posto. Questi strumenti non solo tutelano chi vive stabilmente nel territorio, ma favoriscono anche una gestione più equilibrata della mobilità turistica, limitando traffico e sosta selvaggia, in linea con i principi della Legge 221/2015 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy).Carrara, al contrario, non ha predisposto alcuna misura speciale per l’estate: nessuna ZSC aggiuntiva, nessun parcheggio riservato, nessun piano straordinario di mobilità. Questo equivale a disattendere il dovere di garantire un servizio pubblico essenziale per la cittadinanza (art. 117 Cost.), con gravi ricadute sulla qualità della vita e, in taluni casi, sul diritto alla mobilità per persone fragili (anziani, disabili, famiglie con bambini), protetto anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata in Italia con L. 18/2009).
L’assenza di un piano parcheggi per residenti non è un dettaglio tecnico, ma un disservizio pubblico che incide direttamente:
- sull’accessibilità delle abitazioni (art. 2 Cost., diritto alla vita dignitosa);
- sull’autonomia delle persone non autosufficienti (L. 104/1992);
- sull’esercizio di diritti fondamentali (cura, lavoro, vita sociale, art. 3 e 32 Cost.).
Il disagio è amplificato dalla mancata risposta delle autorità preposte: una segnalazione formale alla Polizia Municipale, effettuata nei mesi scorsi, non ha ricevuto neppure un riscontro. Un silenzio istituzionale inaccettabile, che viola il diritto alla trasparenza amministrativa (L. 241/1990) e il principio di buona amministrazione (art. 97 Cost.).
Chiediamo che il Comune di Carrara, nel rispetto della legge:
- Istituisca con urgenza aree di parcheggio riservate ai residenti nelle zone a maggior afflusso estivo, mediante appositi permessi, come previsto dall’art. 7 del Codice della Strada e dalle Linee Guida ANCI sulla mobilità urbana;
- Attivi un piano straordinario di mobilità estiva che includa navette, ZTL e parcheggi di interscambio, per ridurre la pressione nelle aree residenziali, in ottemperanza alla Direttiva UE 2008/96/CE e al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS);
- Rispetti il diritto dei cittadini a una risposta formale alle segnalazioni, come previsto dalla L. 241/1990 e dal Regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi.
Non si tratta di “voler più parcheggi” – obiettivo che da solo non risolve il problema – ma di garantire la salvaguardia del diritto alla mobilità e alla vivibilità dei residenti, come fanno molte altre città costiere che hanno saputo coniugare turismo e qualità della vita per chi abita stabilmente sul territorio. La legge c’è: servono i fatti. Al fine di evitare dei fraintendimenti, è forse opportuno chiarire ulteriormente che il cuore della presente protesta non è la carenza di parcheggi in sé, ma la sistematica violazione dei diritti costituzionali dei residenti (art. 2, 3, 16, 32 Cost.), lo squilibrio tra interessi economici e diritti fondamentali e l'assenza cronica di pianificazione che tuteli i cittadini Non contestiamo il turismo, ma il modello attuale che consente a grandi operatori economici di esternalizzare i costi e scarica sui residenti i disagi di attività lucrative.Non stiamo chiedendo favori, ma solo l'applicazione del Codice della Strada (art. 7), il rispetto del Testo Unico sulle spiagge (D.Lgs. 152/2006: obbligo dei lidi a garantire parcheggi), l'attuazione dei principi costituzionali di tutela della salute e mobilità. Se un’azienda (balneare, portuale, alberghiera) genera traffico, deve contribuire a gestirlo. A chi propone semplicemente più parcheggi a pagamento, rispondiamo che questo penalizza i residenti, altrimenti è sfruttamento. Pertanto, la nostra segnalazione riguarda il diritto a una vita dignitosa, l'equa ripartizione degli oneri del turismo e il rispetto delle norme a tutela dei più deboli.Non accetteremo che si riduca questa vertenza a una banale discussione su posti auto. Il problema è ben più profondo e riguarda il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra città, improntato all’equità e al rispetto di leggi già presenti.
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