Politica
Piano parcheggi a Marina di Carrara: associazione ARCA rinnova le sue proposte all'amministrazione e segnala una disparità mediatica dei contenuti a seconda delle fonti
Associazione ARCA interviene di nuovo sul tema della mobilità estiva e al piano parcheggi di Marina di Carrara: "Nei giorni scorsi abbiamo diffuso un comunicato dettagliato…

"Autorizzazione del ministero al prolungamento della banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara non è un nulla osta": la spiegazione dei Paladini Apuoversiliesi
L'associazione dei Paladini Apuoversiliesi continua la sua battaglia contro l'ampliamento del porto di Marina di Carrara: "Il 19 Agosto é stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e…

Atteggiamento antisindacale e irregolarità contrattuali e salariali alla "Delizie del mare": la denuncia di USB Massa .
Il sindacato USB Massa segnala una situazione critica avvenuta sabato 23 agosto nel corso di una manifestazione di volantinaggio organizzata da USB di fronte ai cancelli dell' Azienda…

Bisogna pubblicizzare l'asta di Villa Massoni: la richiesta di Italia Nostra Massa Montignoso
L'associazione Italia Nostra Massa Montignoso ha inviato una richiesta al pesidente del tribunale di Massa affinchè sia pubblicizzata la data dell'asta per Villa Massoni che è stata…

Polo P&S Massa: le farmacie comunali hanno rapporti commerciali con la multinazionale Teva?
“Ho presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale per capire l’entità dei rapporti commerciali tra le farmacie comunali e la multinazionale farmaceutica israeliana Teva e comprendere quale sia la volontà politica…

Amare Marina incontra il presidente dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
Giovedì 21 agosto l'associazione "AmareMarina" è stata ricevuta dal presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, dottor Bruno Pisano, nella sede di Marina di…

"Basta racconti edulcorati, il centro di Carrara è in crisi": la critica di Manuel e Guidi di Fratelli d'Italia
"Mentre qualcuno continua a dipingere un quadro roseo della città, esaltando il “tutto esaurito” nelle cave e qualche sporadico movimento nei bar del centro, la realtà che vivono…

Ampliamento banchina Taliercio nel porto di Marina di Carrara: positiva la decisione del ministero dell'ambiente
"La decisione del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica sull'ampliamento della banchina Taliercio è una buona notizia per Carrara e per tutto il nostro territorio - dice la sindaca…

Galleria della Tempesta a Massa, a breve la partenza dei lavori di sistemazione: il consigliere Ortori ringrazia la Provincia per la collaborazione
Il consigliere comunale della maggioranza Simone Ortori ringrazia il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti per la collaborazione messa in atto per favorire la partenza dei lavori nlla Galleria…

Fatti diversi incontri con la Pugilistica Massese per trovare una soluzione, ma la decisione era di competenza provinciale e non comunale": l'intervento del sindaco Francesco Persiani
La vicenda della Pugilistica Massese temporaneamente senza palestra a causa dei lavori di ristrutturazione al liceo Classico Rossi, dove occupava il piano interrato, sta diventando una vera "Never…

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"Dipendenti comunali allo stremo per le ore non lavorate a causa del nuovo sistema operativo". A segnalarlo è il consigliere dell'opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: "In comune anche stamani non funzionava internet ed il nuovo sistema Sicra Evo su icloud progetto della Transizione Ecologica e Digitale invece di velocizzare il lavoro lo rallenta e non poco. Mercoledì per esempio alle 13 si è bloccato tutto ed il sistema ha ripreso a funzionare alle 17. Oltretutto non funzionano neanche i telefoni collegati ad internet ed ovviamente le mail. Sebbene sia ancora molto diffusa l’opinione comune che dà la colpa della lentezza della pubblica amministrazione ai dipendenti comunali, in realtà sono proprio loro a credere fermamente nell’utilizzo delle nuove tecnologie, nonostante i molti problemi che incontrano. In base alla mia esperienza come amministratore posso dire che il dipendente è solo una vittima del sistema, un essere umano che, entrato nel mondo del lavoro pubblico con grandi aspettative, ha dovuto scegliere di soccombere, ma non senza accusare malessere.Sicuramente c’è stato un forte interesse, anche in un ottica di transizione ecologica e digitale, nella partecipazione al bando della Misura 1.2 Abilitazione al cloud per le pubbliche amministrazioni locali. Infatti il governo ha ritenuto di stanziare 6,14 miliardi dei fondi del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza PNRR per la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Una somma di circa 416.760 mila euro che l’assessore Lorenzini, che ha la delega al PNRR aveva destinato alla migrazione al cloud e all'interoperabilità dei dati, progetto che non si sa se sia stato realizzato. Non è detto, tuttavia che nonostante ciò, tutto vada meglio con i pc desktop, anche perché una buona parte dell'hardware presente negli uffici non è esattamente al passo con i tempi, per non dire da buttare. Per accompagnare la migrazione della pubblica amministrazione al cloud era stato previsto un programma di supporto ed incentivo per trasferire basi dati e applicazioni, in particolare rivolto alle amministrazioni locali. Le amministrazioni potevano scegliere all’interno di una lista predefinita di provider certificati secondo criteri di adeguatezza, rispetto sia a requisiti di sicurezza e protezione, sia a standard di performance. Il supporto alle amministrazioni che avevano aderito al programma di trasformazione, era stato realizzato con “pacchetti” completi che includevano competenze tecniche e risorse finanziarie. Ma se poi invece di migliorare si peggiora la situazione chiedo al sindaco Arrighi,che è un esperta del ramo visto che la sua azienda, la BNOVA, usa la digitalizzazione come innovazione e competitività: non si è accorta che, come è stato segnalato, da quando è stato attivato il nuovo sistema pagato con I fondi del PNRR, i dipendenti non sono più in grado di gestire il loro lavoro perchè il sistema è lento e durante le ore lavorative avvengono continue sospensioni? Se il progetto finanziato fosse stato realizzato, quanti servizi erano stati previsti per la migrazione? La realizzazione di tale intervento ha riguardato il trasferimento delle procedure e dei dati all'interno di un cloud certificato? Come mai non funziona? Auspico che questa situazione venga al più presto risolta sia per il benessere dei lavoratori ma anche per rendere più efficiente la macchina comunale".
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Sono passati circa due mesi da quando i comitati hanno sottoposto alla politica un documento articolato e dettagliato sulla questione del Monoblocco e sullo stato della nità locale. Un documento che entrava nel merito delle diverse problematiche, compreso il trasferimento delle cure intermedie a Fossone, il recupero dell’ex ospedale Civico e delle palazzine storiche, una politica sanitaria sui territori, la necessita delle assunzioni, senza spendere i nostri soldi per delle soluzioni provvisorie anziché definitive. Il sindaco Serena Arrighi e l’amministrazione comunale hanno saputo opporre soltanto una flebile e insostenibile difesa del proprio operato e della nota “cabina di regia” che, a loro dire, stava svolgendo un “meritorio” compito di vigilanza e controllo sull'operato dell'Asl e sugli impegni assunti. È bene precisare che solo a causa delle mobilitazione del 18 agosto e della pressione esercitata dai comitati sono stati “costretti” in questi mesi a rendere pubblico i risultati della famosa cabina di regia.
La stampa del 4 maggio 2024 riportava la notizia che nella Rsa di Fossone, destinata a ospitare le cure intermedie adesso al Monoblocco, stavano proseguendo i lavori di rifinitura degli interni che dovevano terminare entro il mese di giugno. Successivamente sui quotidiani locali sono apparsi articoli nei quali i sindacati denunciavano la mancanza di assunzioni, con il rischio di chiusura o di riduzione delle attività, fino alla denuncia, il 7 giugno, ad opera della Cisl proprio sulla destinazione delle cure intermedie. Dato il grave ritardo nei lavori di adeguamento saranno probabilmente dirottate sulla struttura del Don Gnocchi di Marina di Massa: cioè esattamente quanto deprecato pubblicamente dal sindaco che ha proposto la soluzione di Fossone come successo “successo” per non aver delegato questo servizio ai privati.
Se pure i sindacati oggi sono costretti a queste denunce, nonostante le ottimistiche notizie della “cabina di regia”, significa che il problema è più grave di quanto appare. I comitati invitano i sindacati a essere conseguenti alle denunce fatte, promuovendo uno stato di agitazione che rimetta al centro con forza tutta la questione del Monoblocco, i servizi territoriali, le assunzioni e la stessa sorte che avranno i lavoratori e le lavoratrici che attualmente lavorano in quella struttura. Noi come Comitati saremo in piazza ancora una volta contro la politica irresponsabile degli accorpamenti, delle razionalizzazioni, dei tagli dei posti letto e degli organici, del risparmio sul diritto alla salute e alla cura.
Per questa ragione i Comtati in difesa del Monoblocco e della salute Pubblica di Massa Carrara hanno deciso unitariamente di indire la manifestazione sit in "Girotondo intorno al Civico" che si terrà a partire dalle 10,30 di lunedì 24 giugno, intorno all'ex ospedale Civico di Carrara.
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La consigliera Daniela Bennati del Polo Progressista e di Sinistra (M5S e UP) ha costretto l’amministrazione Persiani a dichiarare in Consiglio Comunale di aver umiliato la perseguitata dal fascismo Rita Levi Montalcini. A poco servono gli escamotage regolamentari messe in piedi dal sindaco Persiani e dalla sua maggioranza, i quali non hanno avuto il coraggio di fare l’unica cosa giusta; revocare la cittadinanza onoraria a colui che ha perseguitato, tramite le leggi razziali, la scienziata ebrea ovvero il dittatore Benito Mussolini. Nell’anno in cui ricorre il centenario dell’assassinio Matteotti, voluto per volontà del capo del fascismo, l'amministrazione di Massa non avrebbe potuto fare scelta peggiore. Scelta che cancella in un solo colpo la sua storia repubblicana, democratica e antifascista della nostra città. Lasciamo a chi vuole trasformare l’aula X Aprile in un’aula della facoltà di giurisprudenza giocando su una poco chiara procedura amministrativa, sulle modifiche regolamentari e sulle sue applicazioni, pur di sottrarsi alla discussione politica e ad una posizione degna di una città medaglia d’oro al valore civile della Resistenza. Oggi però il dato politico ed incontrovertibile da qualsiasi tossica narrazione è che si è scelto di colpire la scienziata ebrea Rita Levi Montalcini, pur di non turbare i simpatizzanti di Mussolini.
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Anche Fratelli d’Italia Carrara non ha apprezzato le esternazioni di Domenico Raimondi, il curatore della – ha detto il consigliere FdI Massimiliano Manuel _White Carrara 2024: : “Fatelo tacere, non è pagato per fare polemiche e propaganda: il curatore dovrebbe essere un professionista chiamato a prestare la propria opera intellettuale, ad occuparsi dell’organizzazione di un’esposizione artistica o di un evento culturale, nel caso di Domenico Raimondi invece sembra avere anche un ruolo politico, tanto da chiedersi se, per caso sia stato nominato portavoce dell’amministrazione. Il fatto che a Lucca sia stato portavoce della lista “Lucca è un grande noi” forse ha provocato rigurgiti. Un artista può avere anche un ruolo politico: Maurizio Cattelan con le sue opere ha sempre contrastato l'ideologia della finanza internazionale, ma nel caso di Raimondi è tutta politica spicciola locale. Nonostante la White Carrara 2024 sia stata apprezzata di più della edizione veramente scadente del 2023, le esternazioni da parte del curatore sui danneggiamenti, considerando che è proprio lui il primo responsabile della sicurezza delle opere esposte, hanno dell’incredibile. Sulla scia del “ vogliamoci tutti bene , non è successo niente” ha stravolto il significato dell’ azione provocatoria volta ad alterare l'opera EXAGON dell'artista Eugenio Biselli, commissionata alla ditta Franchi Umberto Marmi, nella quale sono stati posizionati teschi negli spazi esagonali della libreria in marmo posta davanti all’Accademia. Forse qualcuno aveva voluto ricordare i morti in cava e la manifestazione davanti ai cancelli della ditta Franchi dopo la trasmissione televisiva, nella quale erano presenti tutti gli esponenti della sinistra con a compreso il sindaco Arrighi e Nicola Del Vecchio della CGIL. Tornando al pensiero di Raimondi su questioni di pubblico interesse, in merito alla rottura dei bracci del cavatappi Anna G che riproduce in marmo il cavatappi di Alessi, posto in piazza Alberica, non possiamo che rimanere basiti nel leggere che secondo il curatore, era stato “ frutto curiosità e disattenzione e non di atti vandalici” . Tale è stata la smania di apparire, che il politico-curatore si è persino sostituito all’assessore alla cultura Gea Dazzi che invece, nell’ultimo Consiglio comunale, aveva dichiarato che in merito al secondo braccio staccato, era stato un atto vandalico e che l’autore era già stato identificato. Inevitabili domandarsi se Raimondi è condizionato dalla politica oppure ha lui stesso interessi politici. Vien da pensare che possano esserci state ingerenze da parte della politica per spostare l’attenzione su altri problemi. È normale che controllori e controllati che utilizzano denaro pubblico, su un tema così complesso come la sicurezza di opere esposte di proprietà di terzi, non abbiano garantito la sicurezza nei diversi spazi espositivi ? E sindaco e assessore perché tacciono?
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Il Corpo dei Carabinieri Reali, fondato nel 1814 nel Regno di Sardegna, continuò ad usare la marsina turchina, bleu notte, dalle caratteristiche falde a coda, quando la riforma di Carlo Alberto istituì la tunica, giubba lunga a 1 o 2 petti, per l’Armata Sarda. Solo loro e le Guardie del Corpo del Re indossavano quella montura.
In seguito, con l’evoluzione delle uniformi e del colore, questo capo rimase in uso fino ai giorni nostri, specie per parate e cerimonie, ma anche per servizi d’onore. Pennacchio, lucerna, bandoliera con giberna in cuoio, spalline metalliche, il colore nero e le finiture rosse del tessuto, gli alamari, son diventati in un certo senso iconici, affiorando in quadri, films, fotografie antiche e più recenti.
Se l’ufficiale utilizzava per la cerimonia di nozze l’uniforme da cerimonia o da sera, quella a doppio petto coi gradi al polso, carabinieri e sottufficiali preferivano la Grande Uniforme Speciale, con quella marsina così evocativa, e progressivamente anche molti ufficiali hanno seguito questa costumanza. Per l’importanza conferita a questa simbolica uniforme, per poterla indossare in quella magica occasione, era prevista l’autorizzazione del Comando Generale dell’Arma, vincolata a informazioni dei comandi dell’Arma competenti che attestassero che la cerimonia fosse di buon gusto e non si verificassero situazioni imbarazzanti per il decoro dell’Istituzione.
Colpiva assistere a uno di questi eventi, che riportavano al grande De Sica, ai suoi “Pane, amore e…”, ad un’Italia che non c’è più. Un comandante, quando un militare presentava richiesta, non poteva che gioire per il suo senso d’attaccamento.
I tempi son cambiati, e ora questa tradizione è stata vietata.
Troppo facile osservare che una pur risibile percentuale di matrimoni – peraltro non validi giuridicamente in Italia e pubblicizzati con video divenuti virali – abbia spinto le superiori autorità a impartire tali disposizioni. Inutile anche negarlo. Non si può escludere che fossero quelle celebrazioni le reali destinatarie del provvedimento.
Eppure vi son motivi che, per un certo verso, sono ineccepibili. Se l’indossare la G.U.S. deve costituire motivo di critiche anche violente, provocando strumentalizzazioni e polemiche, se mantenere una tradizione deve condurre a questo risultato, meglio interromperla. Si dovrà affrontare solo la prima gazzarra, immediatamente infatti montata, e poi non se ne parlerà più.
Il divieto generale permette di non incappare nella disparità di trattamento. Oltretutto in tali frangenti indossarla non costituì mai diritto: ricordo dovesse essere chiesta l’autorizzazione.
E non è stato vietato, né può esserlo – fatte salve determinazioni coinvolgenti tutte le Forze Armate – indossare al matrimonio l’uniforme da cerimonia o da sera, oggi acquistabile anche da truppa e sottufficiali. Per cui avremo comunque video virali, del resto già circolanti, con queste monture, e le conseguenti solite critiche di chi, forse, potrebbe un pochino pensare ai fatti propri, o comprendere che non sia il caso di mettersi in mezzo alla strada che permette ad un altro essere umano di vivere la propria felicità, senza arrecargli fastidio.
Qualcuno potrebbe a questo punto obiettare: “Ma se i video e i commenti ci saranno, allora cui prodest?”
Rispondo che forse potrebbe anche essere giusto preservare da polemiche vuote, talora pretestuose, il simbolo – per tanti sacro – di quel “piccolo mondo antico”, e relegarlo alle stampe d’epoca di un tempo che è trascorso, superato da un’evoluzione.
L’Arma, checché se ne dica, non è mai stata immutabile. Sopravvive da oltre due secoli proprio perché s’è saputa adeguare allo scorrere del tempo.
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Degrado preoccupante è quello ravvisato dal coordinamento comunale di Fratelli d’Italia in merito a Piazza Menconi, a Marina: “La piazza ha già la “sfortuna” di trovarsi tra il cantiere abbandonato della ex scuola Giromini ed il rudere di cemento armato dell’ex Meditereaneo, in più il degrado che la colpisce è in aumento. Nonostante le denunce che si sono accumulate negli anni, questa situazione ha portato una zona bellissima come il centro della Marina storica a un livello di insicurezza e delinquenza apparentemente senza fine. Purtroppo, le amministrazioni di sinistra che si sono succedute negli anni, hanno sempre fatto orecchie da mercante, come sta facendo quella attuale targata Pd. La situazione è sempre più critica: i commercianti si lamentano, i marciapiedi sono martoriati, ci sono cantieri aperti, le strade sono impraticabili, alcuni edifici sono pericolanti, i servizi pubblici sono inefficienti e mancano completamente le strutture sportive. Basta girare l’angolo su via Garibaldi per rendersi conto del degrado: nell’ordine troviamo un chiosco diroccato e transennato ed un edificio che sta crollando a pezzi, per non parlare della fontana della Piazza ormai desolatamente in disuso: niente più acqua, niente più luci e piena di rifiuti e la pavimentazione in marmo della piazza annerita dallo sporcizia. Se a tutto questo aggiungiamo il bivacco di vari personaggi, prevalentemente extracomunitari, che stazionano in Piazza Menconi, come raccontato da molti residenti e commercianti, molte volte ubriachi e pericolosi che ingaggiano risse quasi ogni giorno urinano su portoni e serrande, importunano i passanti e lasciano i giardini in condizioni indecorose per la sporcizia, possiamo tranquillamente dire che è una vera e propria vergogna”. Secondo Fratelli d’Italia ci sarebbe un concorso di colpa nell’immobilismo dell’attuale amministrazione che non avrebbe una visione strategica e non promuoverebbe progetti che possano portare a Marina imprenditori, servizi e turisti. In più, sempre secondo il partito della Meloni, la situazione sarebbe aggravata dal continuo sbarco di migranti nel , sui quali è assolutamente condivisa la linea del governo che punta alla riduzione drastica dei clandestini che, spesso, finiscono per delinquere. “Continuare nell’indifferenza e non assumersi responsabilità – hanno concluso da Fratelli d’Italia - non aiuta a ridurre lo stato di degrado: ne è prova la zona a mare che sta morendo ed avrebbe bisogno di interventi mirati e finalizzati alla ripartenza di un turismo di qualità. Fratelli d’Italia si fa interprete di questa volontà di cambiamento così richiesta dalla maggioranza dei cittadini, continuando a presidiare il territorio e a verificare lo stato dei luoghi ed a proporre interventi mirati al miglioramento per tutta la collettività”.
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Il Movimento 5 Stelle di Massa esprime la propria profonda delusione per la recente risposta del Sindaco Persiani alla nostra Interrogazione riguardo la "riapertura delle fontanelle pubbliche EVAM". Il sindaco ha dichiarato in pratica che a breve non verrà restituita ai cittadini e le cittadine la possibilità, e il diritto, di prelevare acqua sorgiva perché il costo è troppo elevato.Secondo Persiani, che ha esposto un progetto dettagliato e caratterizzato da molti elementi di complessità, i lavori necessari ammontano a circa 130.000 euro, di cui 80.000 euro l'anno per la disinfezione dell'acqua di un serbatoio dedicato. Quest'ultima stima esorbitante ci lascia perplessi se confrontata con quella che ci viene addebitata ogni anno dall'impianto del Cartaro che deve filtrare acqua fortemente inquinata da marmettola per rendere potabile quella dell'acquedotto comunale. Il sindaco ha descritto un progetto che prevederebbe una serie di filtri, progetto che sembrerebbe datato nella concezione, ma sicuramente non l'unica possibilità e probabilmente neppure la migliore soluzione, non tenendo conto di alternative da valutare. Esistono infatti anche trattamenti ecologici che non alterano il gusto e le caratteristiche dell'acqua, senza pericolo di sovra-dosaggio e ad azione veloce. Sistemi che eliminano la quasi totalità dei batteri e dei virus, inclusi quelli che resistono persino al cloro, con basso consumo di energia elettrica e poca manutenzione richiesta. C'è forse altro da eliminare? È puerile il richiamo del sindaco al fatto che i cittadini abbiano altre fontanelle a disposizione (sono quasi tutte chiuse) e che possano bere l'acqua del rubinetto, per cui non ritiene indispensabile la riapertura della fontanella EVAM. Forse non gli è chiara la differenza di proprietà fisico/chimiche tra acqua sorgiva e acqua di acquedotto? Se non ce ne fossero non si capirebbe l'esigenza di imbottigliarla e venderla. In conclusione, le risposte del sindaco non ci convincono riguardo alle spese di gestione e alle risorse da impiegare, che a nostro avviso dovrebbero essere prelevate dal bilancio comunale per rispondere ad esigenze e diritti della comunità visto che non si è pensato di inserirlo come obbligo nel rinnovo della convenzione con EVAM. Considerati i soldi spesi per la realizzazione della contestata "fontana nera" e per il tentativo di camuffarla (si sono superati i 200 mila euro), la spesa per restituire la fontanella ai cittadini sarebbe una scelta di gran lunga più importante, benefica e condivisa: 534 persone ne hanno sottoscritto la richiesta.
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Il consiglio comunale ha approvato la delibera con la quale si fissano gli obiettivi del nuovo piano dell’arenile e si dà il via al procedimento della valutazione ambientale strategica per la formazione del piano. Il piano dell’arenile e dei viale a mare è lo strumento urbanistico chiamato a disciplinare una vasta fascia di territorio che a Marina di Carrara comprende non solo le spiagge che vanno dal porto fino al confine con la Liguria, ma anche i viali a mare, le pinete e la zona umida della Fossa Maestra. La redazione del nuovo piano si rende necessaria dato che il vecchio documento è stato dichiarato decaduto con l’approvazione, nel 2022, del Piano operativo comunale, bloccando di fatto qualsiasi nuovo intervento. Il nuovo piano dovrà inoltre andare a coordinarsi e a interagire con gli interventi già programmati o in fase di realizzazione sul litorale, come i vari lotti del waterfront, il rifacimento della Caravella o la ciclovia Tirrenia. Il documento che dovrà essere redatto e approvato nei prossimi mesi dovrà inoltre perseguire anche i cinque obiettivi che sono stati indicati nella delibera approvata dal consiglio:
• tutelare i valori ambientali e gli elementi patrimoniali della costa;
• rendere maggiormente fruibili e accessibili gli spazi, le attività e i servizi del litorale e del viale Vespucci;
• accrescere la percezione del mare e degli elementi che caratterizzano il paesaggio;
• migliorare la dotazione di spiagge e di servizi turistici per la balneazione e per la destagionalizzazione valorizzando i caratteri identitari e percettivi del territorio;
• riqualificare il patrimonio edilizio esistente salvaguardando i caratteri tradizionali degli insediamenti costieri.
“Con l’approvazione di questa delibera – spiega l’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini – parte un importante percorso che ci condurrà a gettare le fondamenta della Marina di domani. Negli ultimi due anni il nostro litorale ha già cominciato a cambiare volto grazie a interventi importanti come la nuova passeggiata lungo la diga foranea, la riqualificazione di viale Colombo e il nuovo ingresso del porto, il cantiere della Caravella, il restyling di parco Puccinelli, la realizzazione della ciclovia Tirrenica o la ripiantumazione della pineta davanti a Imm-CarraraFiere. A tutti questi lavori dobbiamo poi aggiungere il concorso di idee che partirà a breve per andare a riprogettare tutta quella vasta area di Marina che da via Rinchiosa arriva fino al mare e che prosegue poi fino alla rotonda Paradiso. Tutti questi cambiamenti hanno bisogno di uno strumento urbanistico che sia efficiente e adeguato al futuro che stiamo costruendo. In quest’ottica il nuovo piano dell’arenile è fondamentale per diversi motivi. Anzitutto permetterà a chi, come per esempio gli imprenditori balneari, abbia la volontà di investire sul nostro litorale di uscire da un’impasse che si è venuta a creare con la decadenza del vecchio documento e di farlo con regole certe e chiare, cosa questa fondamentale anche nella prospettiva di arrivare presto a bandire le gare per le concessioni balneari. Per la nostra amministrazione il nuovo piano dell’arenile rappresenta poi un passaggio obbligato verso uno degli obiettivi che ci si diamo dati, vale a dire quello di lavorare per spostare la movida verso la zona a mare. Grazie a questo strumento sarà possibile prevedere, per esempio, l’apertura di locali nella zona degli stabilimenti balneari o ancora la pedonalizzazione di una parte di strada il tutto per favorire uno sviluppo organico e in chiave turistica di Marina”.
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Il Circolo del PD di Avenza pare abbia trovato la formula magica, dopo 60 anni di mala gestione della cosa pubblica, per contrastare lo scadimento del territorio avenzino dice che si può arginare fino ad eliminarlo, solo con la messa in pratica di azioni volte alla riqualificazione sociale e culturale. Il Circolo PD predetto, infatti, si era sentito attaccato in questi giorni dalle “esternazioni “ da parte dei partiti di opposizione e si era sentito in dovere di far pervenire alcune considerazioni. La politica fatta di narrazione però si scontra con i fatti e cade nell’ illusione di continuare a confondere i cittadini. A fronte di tutto ciò rispondo con i fatti e propongo al PD di replicare un progetto culturale denominato “Via dell'arte” che Tiziano Lera ha pensato di realizzare a Pietrasanta. Un progetto per ridisegnare un tratto di via Francigena (circa cinque chilometri) che si snoda fra il comune di Montignoso e il comune di Pietrasanta arricchendolo, nelle varie nicchie posizionate lungo il percorso, di sculture monumentali. Ma anche di far riproporre per esempio, dall’assessore alla Cultura in quota PD Gea Dazzi, un simposio di scultura simile a quello realizzato ad Avenza nel Settembre 2019 denominato “Tracce sulla Francigena”, che aveva coinvolto anche gli studenti dell’Accademia. Si trattava di un progetto nato a Montignoso, e subito sposato anche dal comune di Carrara nell’ottica di rilancio del tracciato della Via Francigena, che nel nostro comune, come è noto, passa per Avenza. Il Simposio “Tracce sulla Francigena” era stato possibile anche grazie al lavoro sinergico tra Pro Loco di Avenza e con il Parroco Don Marino Navalesi, imperdibile opportunità di promozione turistica anche per i blocchi di marmo generosamente offerti agli scultori dall’azienda Furrer . Tutto ciò si chiama saper fare, ridare fiducia e restituire il quartiere ai residenti, attraverso le cose che cambiano veramente e non con le annunciazioni vuote di contenuti . Siamo quindi fiduciosi che questo salto di qualità si possa attuare, in quanto il Pd non ha futuro se non favorisce un cambiamento che lo affianchi, lasciando perdere la demagogia ed il risentimento, perché il treno corre e non si può perdere tempo stando fermi in stazione.
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"Carrara merita così tanta bellezza" ha detto della sua mostra il curatore di White Carrara Domenico Raimondi. Sull'iniziativa in sé diremo qualche parola tra qualche giorno, ma è persino superfluo evidenziare che i toni usati dal politico-curatore lucchese superano abbondantemente i confini del ridicolo. Così come il resto dell'intervento sui danneggiamenti alle statue, per lui frutto di "curiosità e disattenzione" e "non di atti vandalici". Tale è stata la smania di apparire, che il politico-curatore si è sostituito al sindaco e al commissario di polizia. Non capisco i motivi per cui si è sentito in dovere di esprimersi in luogo delle forze dell'ordine e, forse, per capirlo, servirebbe Freud, ma sul perché è intervenuto al posto del sindaco è invece chiarissimo ed è stato enunciato dall'assessore alla cultura ieri sera in consiglio comunale in risposta alla mia interrogazione: "Noi vogliamo parlare solo di cose belle". A parte che, se così fosse, dovrebbero tacere all'infinito, ma è la strategia comunitiva in sè ad essere incredibilmente assurda. Erano le dittature novecentesche a parlare solo di cose belle, vincevano persino le guerre il giorno prima di capitolare, volevano costruire i "Reich" millenari. Questa strategia comunicativa poteva funzionare negli anni '30 del secolo scorso, quando c'era la censura, le veline (quelle dell' agenzia Stefani e non quelle di Striscia la Notizia) e il Minculpop. Non certo oggi, nell'epoca di Internet, social e intelligenza artificiale, quando le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.
La bellezza che Carrara merita, e non gli viene data, parte invece dalla capacità di proteggere e tutelare le statue che vengono esposte con un allestimento e un servizio di vigilanza adeguati, che invece mancano per stessa ammissione dell'amministrazione comunale.Tutti abbiamo, ad esempio, visto le foto di adulti che giocavano a calcio in piazza Alberica in mezzo alle esposizioni di White Carrara senza che nessuno intervenisse. Va bene che Raimondi, che immagino tifi per la Lucchese, dopo la promozione della Carrarese in serie B, ha cambiato il logo della manifestazione colorandolo di giallo-azzurro, ma accettare che piazza Alberica venga trasformata nello stadio dei marmi mi sembra un tantino troppo. Come troppo mi sembrano le sue improvvide dichiarazioni sul fatto che i danneggiamenti non siano derivati da atti vandalici, non fosse altro perché così preclude a priori la possibilità di ottenere un risarcimento da parte delle compagnie che sono state pagate per assicurare quelle opere. Come detto della mostra in sè troveremo occasione per parlare, ma ciò che oggi appare evidente è che l'organizzazione è quantomeno latitante nell'allestimento e nella sicurezza e non certo per colpa dei dipendenti del Comune, di Nausicaa e di Imm che, al contrario, si sono prodigati con passione e senso del dovere.
Bel mè Marble week, mi viene da dire. E forse se i politici carraresi, invece di andare a cercare affini politici lucchesi, avessero chiamato chi quella manifestazione l'ha ideata e dedicata al design con enorme successo, forse stasera non staremmo parlando di queste cose.
- Accuse infondate e scarsa conoscenza del lavoro della consulta Giovani: i ragazzi non le mandano a dire al consigliere Martinelli che li aveva attaccati
- Visione miope della promozione turistica di Massa: la consigliera Mencarelli attacca la giunta Persiani
- La cultura salverà Avenza...quando si programmeranno eventi anche lì: l'analisi critica di Cesare Micheloni
- Medie e piccole imprese a rischio chiusura nell’arco di due anni: il consigliere Bernardi critica le politiche del marmo dell’amministrazione Arrighi
- Soddisfazione della Lega Carrara per l'approvazione della mozione sulla sicurezza ad Avenza
- Nuovo regolamento sulla tracciabilità del marmo presentato dal sindaco di Carrara Serena Arrighi
- Partita la riqualificazione dei palazzi Boudillon e Colombini a Massa: la soddisfazione della Lega
- Amministrazione Persiani insensibile alla sicurezza strada: le critiche di Daniela Bennati del Polo Progressista e di Sinistra
- La riapertura della fontanella Evam di Massa sarà discussa in consiglio comunale
- La rinascita di Avenza passa dalla riqualificazione sociale e culturale: lo dice il Pd di Avenza