Politica
Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

"Solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine accusate di razzismo dal Consiglio Europeo": la posizione di Amorese, Guidi e Tenerani di FdI
"Le recenti dichiarazioni del Consiglio Europeo sulle forze dell'ordine italiane accusate di razzismo sono ingiuste e non riflettono la realtà, per questo vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà -…

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Non è ripetitivo affermare che la possibilità di contare su un sistema sanitario pubblico universale non sia scontato. Così come non ci si può dimenticare che per farlo funzionare c’è bisogno di investire in esso, e di sostenerlo con convinzione. Guardiamo invece con preoccupazione la crescente ed effettiva volontà di boicottarlo, da parte del governo e della maggioranza. Le ragioni dell’avversione verso la sanità pubblica sono pratiche e ideologiche insieme. Pratiche perché la Sanità ha un costo, e per essere efficiente e capillare richiede una spesa; l’interesse nel sostenere tale spesa è invece di carattere ideologico: per alcuni lo stato non dovrebbe interferire troppo nella vita dei cittadini e delle cittadine, andrebbe alleggerito, e ai singoli spetterebbe l’autonomia in ogni ambito che riguarda la propria vita, anche come e dove curarsi. Su questo principio si fondano i sistemi di sanità privata, il cittadino paga una polizza mensile, più questa è cara più, teoricamente, può ambire ad un servizio efficiente. Il fenomeno di privatizzazione della sanità è ciò a cui stiamo assistendo da tempo e, tuttavia, lo scenario che mai vorremmo si realizzasse nel nostro paese, nei nostri territori. È dal 2004 circa che la destra, con l’allora governo Berlusconi, ha iniziato a inserire un tetto sulla spesa relativa al personale sanitario, un pendio scivoloso che ci ha portati – eccetto alcuni intervalli, insufficienti per riequilibrare la situazione – alla condizione attuale, in cui l’organico non basta.
Durante la pandemia ci si è accorti dell’importanza dell’efficienza delle cure, della sanità di prossimità, della responsività del sistema. Salvo rendersi conto che negli anni i tagli praticati hanno affaticato l’intera sanità, specialmente in alcune aree già di per sé più complesse. Proprio in corrispondenza dell’emergenza sanitaria iniziata nel 2020 la spesa era aumentata, grazie ad un governo allora spostato a sinistra. La spesa è però stata assorbita dalle necessità determinate della pandemia stessa. Ciò che è stato fatto in quel momento, soprattutto a livello di investimenti e attenzione, avrebbe dovuto continuare ad essere svolto negli anni seguenti. Proprio in virtù della rinnovata percezione dell’importanza di un sistema come il nostro. Ebbene, non è stato così: nel 2023 il governo di Giorgia Meloni ha portato la spesa nazionale per la sanità sotto ai livelli di media europei e la scelta di proseguire con nuovi tagli (previsione al 6.2 per cento del PIL) comporta un aumento del carico sulle Regioni per garantire i servizi. Regione Toscana, che storicamente ha fra i propri principi quello di garanzia della sanità pubblica, deve perciò far fronte ad un carico di spesa aggiuntiva per conservare i servizi ai propri cittadini e cittadine. Lo sforzo che la regione ha sempre compiuto per mantenere i livelli di prestazione e l’efficienza di servizio è reale.
Dicendo ciò non vogliamo peccare di irrealismo, la situazione delle liste di attesa spesso è difficile, e il personale delle emergenze spesso manca. Vogliamo piuttosto indicare la causa, che è da rintracciare soprattutto nelle politiche statali dei governi che non credono nella dimensione pubblica dello Stato. Se vogliamo che i nostri ospedali, i servizi capillari di territori variegati, ,come il nostro apuano, vengano tutelati, occorre investire in essi, e le regioni, da sole, spesso non riescono. La paura è che il governo non si fermerà, perché nemmeno sembra farlo di fronte l'allarme lanciato dal mondo scientifico sulla tenuta del Sistema Sanitario. Anche gli amministratori di destra del territorio, che si rendono ben conto della necessità di un sistema di cure per tutti, dovrebbero fare sentire la propria voce, ma rivolgendosi verso il governo e la maggioranza, perché sono proprio i loro partiti di appartenenza a volerlo smantellare. Il quanto Partito Democratico Massa Carrara non possiamo che rinnovare il nostro impegno nella direzione di mantenere e migliorare la nostra Sanità, promettendo maggiore comunicazione coi cittadini, per tracciare anche le criticità e cercare di proporre risoluzioni.
Nessuno deve rinunciare a curarsi, nessuno deve sentirsi abbandonato da un Sistema che deriva dal principio di cura, principio fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione.
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“Facciamo eco all'appello del sindaco Francesco Persiani affinché la Regione Toscana sblocchi la situazione sulla casa di comunità e ospedale di comunità e permetta finalmente l'avvio del cantiere” ha dichiarato Eleonora Cantoni, Segretario Lega di Massa che ha aggiunto: “L'impegno dell'amministrazione Persiani è stato tanto nel raggiungere l'importante traguardo di dotare Massa, finalmente, di una casa di comunità nuova: un obbiettivo che la città aspettava da anni. Ricordiamo infatti come la nuova casa di comunità/ospedale di comunità permetterà di poter usufruire di una struttura nuova, più grande, maggiormente adeguata alle esigenze della città attuale, superando così le criticità strutturali in cui versa il distretto di via Bassa Tambura. La nuova costruzione potrà coprire buona parte della richiesta di posti letto adibiti alle cure intermedie e migliorare l'offerta di servizi sanitari e sociosanitari di cui la città ha forte necessità. Condividiamo dunque la preoccupazione del sindaco, nutrita anche da parte di diversi operatori del settore sanitario, sul fatto che la Regione Toscana non abbia ancora avviato i lavori, che dovranno perentoriamente terminare entro marzo 2026 per usufruire dei fondi PNRR necessari per portarli a compimento. A questo punto, ci chiediamo quali possono essere le motivazioni di questo ritardo che rischia di farci perdere un'importante opportunità, assolutamente necessaria per tutti i cittadini massesi e per il loro diritto alla salute. Ad oggi non abbiamo contezza di quanto ancora potremo fare affidamento sull'immobile in via Bassa Tambura e sulla copertura dei servizi necessari alla cittadinanza che potrà garantire: per tale ragione la costruzione della nuova casa di comunità presenta i caratteri di estrema urgenza, visti e considerati anche i ristrettissimi tempi che rimangono per svolgere i lavori secondo le scadenze del bando Pnrr. Chiederemo ai nostri rappresentanti in Regione di presentare un'interrogazione per capire quali sono i motivi di questo ritardo, qual è il cronoprogramma dei lavori o altrimenti se la Regione Toscana prevede un finanziamento diverso per la costruzione della struttura qualora dovessimo perdere l'importante occasione di fare affidamento sui fondi Pnrr per il mancato avvio del cantiere nei tempi previsti. Massa ha estremo bisogno della nuova casa di comunità prima possibile altrimenti il diritto alla salute di tutti noi rischia di essere seriamente compromesso”.
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A ricostruire la tribolata vicenda della carica di segretario comunale di Carrara è il consigliere dell’opposizione Simone Caffaz che ha spiegato: “L'11 gennaio 2024 è stato nominato segretario generale del comune di Carrara il dottor Alessandro Paolini, il terzo in 16 mesi dell’amministrazione di Seren Arrighi. In un primo momento, ad una interrogazione del sottoscritto, la Arrighi aveva giurato che era a tempo pieno, ma che, fino a giugno 2024, doveva mantenere in essere il rapporto con due piccoli comuni del pisano. In seguito sono venuto in possesso dell'atto di nomina dello stesso Paolini, che prevedeva il part time a mezzo con la Provincia. Dopodiché, inspiegabilmente, la Arrighi sulla base dell'art. 41, comma 4 del C.C.N.L. 16/05/2001 dei segretari comunali e provinciali decideva che l'amministrazione ha delle risorse disponibili e quindi può corrispondere una maggiorazione della retribuzione al Paolini, perché l’importo dell'aumento di stipendio deve tener conto delle funzioni aggiuntive al segretario (l'aumento non può essere inferiore al 10 per cento e superiore al 50per cento della retribuzione di posizione in godimento). A questo punto domando quali funzioni aggiuntive posso essere attribuite ad un part time”. Caffaz ha ricordato che prima della presa in servizio di Paolini, il sindaco Arrighi aveva attuato la terza riorganizzazione dei servizi dell'ente e ha sollevato una serie di dubbi su questo passaggio dell’amministrazione: “ In un mio intervento in consiglio comunale – prosegue Caffaz - avevo fatto notare che questa "organizzazione" aveva attribuito alla dirigente del sociale la competenza in materie che erano di spettanza del segretario e che nella nuova struttura organizzativa il segretario paradossalmente non faceva più parte della segreteria. Come mai? Perché, se gli atti devono essere a firma del segretario, vengono preparati dalla dottoressa Tedeschi? Che senso ha? Nonostante ciò, nel decreto, Arrighi per dimostrare che Paolini ha i requisiti per l'aumento di stipendio, scrive: "Dato atto che al dottor Paolini sono attribuite le funzioni di seguito elencate: presidenza commissioni di concorso, avvisi di mobilità esterna per posti di qualifica dirigenziale, procedimenti disciplinari, presidenza delegazione trattante, potere sostitutivo in caso di inerzia dei dirigenti, componente dell'organismo di valutazione "O.D.V. controlli interni, prevenzione della corruzione e della trasparenza". Non specifica però che il Paolini, essendo in part time, le dovrà espletare con la metà del tempo e che le altre funzioni che non sono citate, sono state assegnate alla vicesegretaria, dirigente del sociale.
Ma ora viene il bello! Siccome per riconoscere al segretario un punteggio tale da poter raggiungere il 25 per cento di aumento, con la pesatura in essere, cioè quella del 6 dicembre 2022 come da decreto della Arrighi prot 97700, non sarebbe bastato il punteggio che Paolini poteva raggiungere, cosa fa l'Arrighi? Scrive nell'atto che, rispetto alla pesatura effettuata con il precedente decreto sindacale, si ravvisa la necessità di modificare il punteggio in relazione ad alcuni dei fattori nuovi. Quindi i requisiti vengono modificati in maniera tale da assegnare punteggi più alti, ma non corrispondenti al vero. Ad esempio sulla ''attribuzione del punteggio 4 su 5, in ragione della maggior partecipazione che verrà richiesta al segretario generale alle sedute di organi diversi rispetto alla giunta e al consiglio (quali commissioni e conferenza dei capigruppo) avrebbe dovuto essere attribuito 0 su 5 e non 4 su 5, considerato che è part time e che queste funzioni sono state attribuite alla Tedeschi. Per cui la domanda è: se aveva soppresso tutte queste competenze e le aveva assegnate alla Tedeschi, come fa la pesatura dei fattori a determinare un punteggio complessivo pari a 78, anche in ragione dell' attribuzione delle funzioni sopra elencate? E che, guarda caso, raggiungendo un punteggio da 60 a 79 l'importo della maggiorazione della retribuzione di posizione del segretario generale è pari al 25 per cento. Quindi Arrighi decreta soddisfatta che, riscontrato quanto sopra esposto, vi sono tutte le condizioni per attribuire la maggiorazione alla retribuzione di posizione in godimento nella misura del 25 per cento al segretario Paolini e decreta che la maggiorazione della retribuzione di posizione in godimento sull'importo di cui sopra (€ 36.151,98) è pari ad € 9.037,99 da erogarsi su 13 mensilità. Un bel 10 dieci mila euro in più: mica poco per non avere responsabilità e non esserci per la metà della giornata lavorativa! Magari però in quella metà potrà dire sempre sì”.
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Il comune di Montignoso celebra il 79° Anniversario della Liberazione con una serie di eventi sulla Resistenza: si tratta di una serie di eventi culturali incentrati sul tema della Resistenza. Attualmente in corso presso villa Schiff-Giorgini la mostra "La Resistenza", curata da Giammarco Puntelli, che sarà visitabile fino al 5 maggio. Inoltre sono in programma una serie di incontri dedicati alla Resistenza attuale di tre popoli, il popolo curdo, palestinese e delle donne iraniane, che continuano a lottare per la propria libertà. Gli incontri saranno un'opportunità per riaffermare il NO alla guerra e la piena solidarietà e vicinanza ai popoli che in questo momento ne stanno soffrendo le drammatiche conseguenze.Il primo appuntamento si terrà sabato 13 aprile 2024 alle ore 17:00 presso il Parco di Villa Schiff-Giorgini e sarà dedicato alla "Resistenza del Popolo Curdo", sabato 27 aprile si parlerà della Resistenza del popolo palestinese, per chiudere sabato 11 maggio con la Resistenza delle donne iraniane, un momento di approfondimento sulla lotta per l'indipendenza e autodeterminazione del popolo curdo ra i relatori che interverranno, avremo Rosella Simone, giornalista e scrittrice nota per i suoi lavori sull'area mediorientale, insieme a Yilmaz Orkan, Direttore dell'Ufficio d'Informazione sul Kurdistan in Italia, il quale condividerà informazioni di prima mano sulla situazione attuale e sulle prospettive future del popolo curdo. Introduce Paolo Zammori, attivista per i diritti umani. La consigliera delegata alla cultura del comune di Montignoso, Eleonora Petracci, ha sottolineato l'importanza di promuovere l'affermazione di una cultura di pace che si fondi sul principio dell'autodeterminazione dei popoli e sul dialogo interculturale: "Montignoso è orgogliosa di aprire le porte a un evento così significativo, che contribuirà a sensibilizzare la nostra comunità su questioni di rilevanza internazionale. Questo incontro rappresenta un'occasione preziosa per mettere in luce la resistenza e la storia del popolo curdo, un popolo coraggioso che lotta da decenni per i propri diritti fondamentali, e per rivendicare la necessità urgente di interventi diplomatici che pongano fine alle ingiustizie e alle sofferenze che dall'Europa al Medio Oriente vedono coinvolti milioni di donne, uomini e bambini, in una spirale di odio e violenze che rischia di protrarsi di generazione in generazione".
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È stata depositata nei giorni scorsi, dalla Lega di Massa, una proposta alla commissione toponomastica per l'intitolazione di una via, piazza o rotatoria a Oriana Fallaci. A darne notizia è il capogruppo della Lega Filippo Frugoli che ha spiegato: “La Lega ritiene fondamentale onorare la memoria di Oriana Fallaci e celebrare il suo coraggio senza pari, nel mondo del giornalismo e nella difesa dei valori occidentali. Oriana Fallaci è una figura di spicco del giornalismo italiano che con la sua penna ha sempre difeso la libertà, l'uguaglianza e la dignità umana, mantenendo saldo il suo impegno per la difesa della nostra cultura e identità occidentale. In un'epoca segnata da crescenti minacce, soprattutto dall'integralismo islamico, le sue parole risuonano con una rilevanza e una urgenza straordinarie. La proposta della Lega di intitolare uno spazio pubblico a Oriana Fallaci è un atto di riconoscimento della sua eredità e un richiamo alla necessità di difendere con fermezza i nostri valori fondamentali dalla minaccia dell'integralismo islamico. Ogni giorno, nel nostro Paese e nel mondo, assistiamo a sfide e attacchi alla nostra cultura e alle nostre tradizioni, e Oriana Fallaci ci insegna che è nostro dovere combattere per preservare ciò che è più prezioso.". La Lega ha invitato la commissione toponomastica a valutare attentamente questa proposta, affinché il nome di Oriana Fallaci continui a ispirare le generazioni future nella difesa della civiltà e del modo di vivere del nostro paese.
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Il caso delle cure a base di triptorelina, che sarebbero state somministrate a minori con disturbi di identità di genere nell’ospedale fiorentino di Careggi ha sollevato un mare di polemiche e l’inevitabile scontro tra il Pd e Fratelli d’Italia. Nella questione ha fatto sentire la sua voce anche il consigliere comunale carrarese di Fratelli d’Italia, Massimiliano Manuel che ha dichiarato: “Inquietante che su una materia così delicata come la disforia di genere, il presidente Eugenio Giani attacchi la destra che vuol tutelare i minori e le loro famiglie a partire dall’ uso della triptorelina, il farmaco bloccante della pubertà. Contro l’ideologia miope del PD e di chi lo rappresenta, Il fatto che nessuno abbia controllato ciò che avveniva al Careggi , è uno scandalo gravissimo per la Sanità toscana e l’assessore Simone Bezzini avrebbe già dovuto rimettere immediatamente le dimissioni al Consiglio regionale. Il Ministero della Salute, peraltro , assieme alle società scientifiche coinvolte nella problematica della disforia di genere negli adolescenti ed in risposta ad un quesito avanzato al Comitato nazionale di Bioetica, ha deciso di riesaminare la questione sull’uso della triptorelina quale terapia utilizzata al Careggi”. Secondo quanto riferito da Manuel, la prescrizione della triptorelina dovrebbe essere accompagnata da un piano migliorativo entro trenta giorni e dalla presenza di uno psichiatra che segua il soggetto nel percorso di cambio di sesso, ma proprio questa fondamentale figura professionale, finora, sarebbe mancata. “Il Ministero – ha continuato Manuel - ha avviato una ricognizione presso la Regione per avere i dati di spesa e delle prescrizioni di triptorelina per la somministrazione del farmaco sui minori affetti da disforia. Come Fratelli d’Italia Carrara chiediamo al Presidente Giani ed all’assessore Bezzini, di sospendere immediatamente le attività del Centro di Careggi , in attesa che siano messe in atto i correttivi del Ministero della Salute. Purtroppo dalla stampa siamo venuti a conoscenza che i medici del Careggi prescrivevano cure di affermazione di genere, come i bloccanti della pubertà e la terapia ormonale, addirittura a bambini e bambine dagli otto ai dodici anni senza che fossero seguiti nel percorso di autodeterminazione da uno psichiatra. L'avvocato Annamaria Bernardini de Pace, in merito alla vicenda dell’ospedale Careggi, ha dichiarato di aver messo sotto esame il reparto che tratta la disforia di genere con un esposto alla magistratura. L’ esposto mira a fare chiarezza su eventuali rischi di effetti collaterali in merito all’assistenza ai minori per l’affermazione di genere, per il cambio di sesso e in merito alle prescrizioni di farmaci che “sospendono” la pubertà nella transizione di genere. Occorre vietare infatti i bloccanti ormonali e la terapia ormonale sostitutiva, limitando l’assistenza sanitaria solo per le persone transgender di età superiore ai 18 anni. In conclusione Eugenio Giani, invece di fare spot elettorali su questa incresciosa vicenda, come hanno già chiesto i parlamentari di Fratelli d’Italia, faccia dimettere i vertici del Careggi a tutela dei minori e delle loro famiglie e la smetta di lagnarsi in giro citando le coscienze degli altri e se proprio volesse di coscienza si guardi la sua”.
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Nel battibecco tra Pd regionale e Fratelli d’Italia sulla ripartenza degli ordini per Sanac, entra anche Unione Sindacale di Base Massa che cerca di chiarire le cose: “Bene la ripartenza degli ordini ma anni di battaglie e vertenza ci hanno insegnato a non abbassare mai la guardia neanche di fronte a quelle che sembrano essere buone notizie. Apprendiamo dai quotidiani locali infatti quello che già da qualche settimana sapevamo in fabbrica; che sono ripartiti gli ordini di refrattario da SANAC per Taranto. Questa ovviamente era una delle condizioni imprescindibili per cui abbiamo sempre lottato per salvare Sanac nell'immediato, ma i timori che abbiamo sono gli stessi che abbiamo già visto sulla nostra pelle anni fa, ad inizio vertenza. Ad oggi con i conti di SANAC in positivo, una situazione di forte instabilità a Taranto e un nuovo compratore pronto a subentrare le garanzie per una continuità lavorativa per i 4 stabilimenti ci sembrano ancora troppo poche. La paura è tornare a produrre per indebitare nuovamente SANAC, producendo per un soggetto inaffidabile come è già successo anni fa quando SANAC venne commissariata la prima volta, ma questa volta se succedesse nuovamente sarebbe impossibile risollevarsi come abbiamo fatto in questi anni di amministrazione straordinaria. La partita dell'acciaio italiano è ancora aperta altro che conclusa e ci vediamo bene da festeggiare in questo momento. Noi sappiamo bene che o si salva l'intera barca o difficilmente ne usciremo positivamente. Gli operai SANAC hanno bisogno di fatti e concretezza, nell'immediato ma ancora di più nel lungo termine. Attendiamo cautamente il piano industriale di BELTRAME, che ci auguriamo essere idoneo ai 4 stabilimenti e alle unità lavorative presenti, continuando a seguire con attenzione gli svolgimenti della situazione tarantina. Ci auguriamo che gli ordini contino ad arrivare regolarmente e non si esauriscono ad un fuoco di paglia. Da parte nostra continuiamo a tenere alta la guardia e a fare il nostro dovere, come abbiamo sempre fatto.
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I tempi ancora troppo incerti per la realizzazione della Casa della Salute e dell'ospedale di comunità hanno spinto il sindaco di Massa Francesco Persiani a fare un appello pubblico:"Le nuove casa di comunità e ospedale di comunità sono senza ombra di dubbio un presidio sanitario fondamentale per la città di Massa e che i cittadini attendono ormai da anni, troppi. Partendo da questa premessa e visto che ogni settimana o quasi viene annunciata la partenza di nuove strutture sanitarie in Toscana finanziate dal PNRR, mi chiedo: quando vedremo finalmente partire i lavori anche a Massa? Quando finalmente i massesi potranno avere una struttura di sanità territoriale nuova e funzionale che veramente garantisca a tutti di godere appieno del diritto alla salute? Ad oggi è dato sapere che si sono concluse positivamente le operazione di bonifica ambientale e bellica dell’area oggetto di intervento. Nulla invece sull’inizio dei lavori. Mentre il progetto definitivo ed esecutivo parrebbero ancora in fase di verifica, resta il fatto che la scadenza del marzo 2026 si avvicina rapidamente. Un’opera così importante ha bisogno dei giusti tempi, che ancora ci sono ma senza ulteriore ritardi. Non credo che la politica regionale possa tentennare: è assolutamente indispensabile far partire i lavori subito, per evitare di andare ad inficiare tutto il percorso ed il progetto, procurando un danno, anche economico ma soprattutto sanitario (sono note infatti le condizioni della Casa della Salute di via Bassa Tambura), a tutta la nostra collettività. Chiedo quindi che ASL o chi di competenza intervenga in maniera risoluta per sbloccare quello che pare essere solo un empasse burocratico e che finalmente si possa vedere un cantiere attivo per predisporre una struttura che, ripeto, dovrà necessariamente essere pronta tra meno di 24 mesi".
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"L'norevole Emiliano Fossi, livoroso, invece di essere contento per i grandi passi avanti su Sanac, strumentalizza i lavoratori perché, evidentemente non riesce a sfogare il proprio senso di inadeguatezza e mancanza rispetto all'intera vicenda. È vergognoso, alla luce del fatto, soprattutto, che né l'onorevole Fossi né il suo partito non solo non si sono mai presi cura della Sanac, ma oggi compiono, attraverso l'acrimonia che caratterizza chi è in grossa difficoltà, un atto umano, prima che politico, persino più spregevole: utilizzano il valore del lavoro e gli operai stessi come strumento di bassa polemica politica per colpire il governo. Prendiamo atto che la distanza fisica dalla fabbrica assume un valore pesantemente negativo; e se ne hanno le prove. Se la sinistra infatti si fosse attivata ed adoperata davvero, avendo avuto 7 anni, per gli operai della Sanac, oggi probabilmente queste persone non sarebbero in cassa integrazione. Le nostre promesse invece sono fatti: commissario sostituito, riattivazione delle commesse ed una gara che può portare all'acquisizione delle unità produttive senza frazionamento. I primi ordini, con camion che portano il cemento partiti da Vado Ligure alla volta di Massa, sono solo l'ultima dimostrazione, in ordine di tempo, del nostro impegno. Lasciamo all'Onorevole Fossi e al Pd l'invenzione di una realtà parallela, fatta da nemici inesistenti, frutto di una falsa narrazione che certamente accettano meglio della realtà. Quella portata avanti da un governo e da un deputato che hanno lavorato per il bene di Sanac, dell'occupazione e del territorio". Lo scrive, in una nota, il deputato apuano di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese.
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L’assessore al Bilancio Mario Lattanzi del comune di Carrara fa il punto sulle risorse una tantum a disposizione del comune e replica alle accuse arrivate in questi giorni da parte dell’opposizione. “Su queste risorse extra, ci tengo a sottolinearlo, nessuno dell’amministrazione è mai sceso nel dettaglio né, tantomeno, ha mai rivendicato meriti o paternità particolari – esordisce Lattanzi -. Per questo motivo mi fa sorridere questa corsa esasperata da parte di chi oggi siede all’opposizione a mettere il cappello sull’ingresso delle risorse snocciolando cifre in libertà. La realtà è che il Comune di Carrara ha a disposizione un extra gettito derivante da cause del passato cominciate quando al governo della città c’era un’amministrazione di centro-sinistra della quale il Pd era una delle anime principali e dalla quale, per inciso, i consiglieri Bernardi e Vannucci hanno poi preso le distanze. Dopo anni il cerchio è chiuso e quelle risorse sono tornate nelle disponibilità di un’amministrazione di centro sinistra della quale il Pd è una delle anime principali. Per quanto ci riguarda in questi mesi assieme agli uffici siamo stati impegnati, e questo sì lo rivendichiamo con forza, nella gestione di tutte le attività connesse al recupero di queste somme, attività che hanno permesso l’ingresso lineare e nei tempi previsti di tutte le risorse nelle casse comunali. A queste somme, tra l’altro, si aggiungeranno anche quelle derivanti dai risultati del bilancio consuntivo, un risultato questo sì concreto e tangibile di questa amministrazione”.
L’assessore guarda poi al futuro e alla discussione sulle destinazioni da dare a queste risorse. “Tutta questa vicenda ci dice in maniera chiara e inequivocabile una cosa anzitutto: se vogliamo rilanciare Carrara dobbiamo cambiare il modo di ragionare di molti – aggiunge Lattanzi -. Di fronte a risorse importanti e straordinarie che possono portare a risultati tangibili ed evidenti per la città e i suoi abitanti chi ha governato in passato non è capace di alzare lo sguardo verso la Luna, ma concentrandosi solo sul suo dito rincorre affannosamente la paternità di questi fondi e, non ultimo, dispensa consigli strumentali solo per attaccare la sindaca e l’amministrazione. Noi non abbiamo tempo da perdere per stare dietro a queste questioni, siamo invece impegnati a lavorare con costanza e serietà per capire come sfruttare al meglio questa che è un’occasione che non capita spesso. Nel fare questo siamo aperti al dialogo e al confronto con tutti: con le forze di maggioranza anzitutto, con il consiglio comunale ovviamente, e al momento opportuno ascolteremo i consigli anche dell’opposizione a patto però che questi siano coerenti e costruttivi, non basati solo su interessi di parte o sulla volontà di cercare un po’ di visibilità”.
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