Politica
Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

"Solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine accusate di razzismo dal Consiglio Europeo": la posizione di Amorese, Guidi e Tenerani di FdI
"Le recenti dichiarazioni del Consiglio Europeo sulle forze dell'ordine italiane accusate di razzismo sono ingiuste e non riflettono la realtà, per questo vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà -…

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“Non sono razzista e l’accusa che mi ha fatto il vicesindaco Roberta Crudeli è deprimente, incresciosa ed inappropriata”: così il consigliere dell’ opposizione Massimiliano Bernardi ha risposto alla replica della Crudeli alla sua segnalazione riguardante una sorta di ristorante aperto abusivamente da una senegalese nelle case popolari di via Carriona a Carrara. Crudeli ha parlato di “rigurgito razzista” e il consigliere Bernardi ha smentito l’accusa ed ha ricordato: “ Ho riferito di una donna senegalese quindi extracomunitaria che, lo ribadisco, esercita abusivamente la ristorazione in un alloggio popolare. Non sono tuttavia sorpreso dalle parole della Crudeli che cavalca il tema del razzismo per convenienza politica, ma che tace difronte allo scempio di Carrara da parte degli immigrati. Naturalmente la mia segnalazione non era rivolta al popolo del Senegal, ma ad una donna senegalese alla quale è stata assegnata provvisoriamente una alloggio popolare che, lei, da mesi, ha trasformato in un ristorante clandestino per stranieri, segnalato da innumerevoli cittadini. Segnalazioni che la stessa Crudeli ha ricevuto e sentito con le proprie orecchie. Il mio unico intento nel rinnovare la segnalazione è, oltre a denunciare l’abuso perpetrato, anche dimostrare la stretta correlazione tra immigrazione e comportamenti illegali di tutti i tipi anche contro la pubblica amministrazione: correlazione confermata dalle statistiche nazionali. In realtà non ho detto nulla nuovo: la sola cosa diversa è la copertura fornita dall’assessore al sociale”.
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Un cambio di atteggiamento dovuto all’incertezza nella gestione della delega al marmo del sindaco di Carrara Serena Arrighi, lo hanno evidenziato i consiglieri dell’opposizione Massimiliano Bernardi e Simone Caffaz che così spiegano: “Giustificazioni imbarazzanti del sindaco Arrighi nel dietrofront sulla discussione in merito alla tracciabilità ed alla filiera corta. Dopo i toni da sceriffo usati durante la commissione marmo, con i quali ha minacciato di mandare i controlli quotidiani alle aziende, il sindaco, nella mattinata di mercoledì 17 aprile, ha ritrattato e ha chiesto di aprire al dialogo, forse perché i pettegolezzi, si voglia o no , che escono dalla sua maggioranza , danno traballante la delega al marmo che si è tenuta. La legge 35/2015 voluta, studiata ed approvata dal PD, le strampalate accuse sulla paternità di quella norma qualificano solo la sindaca che le ha fatte. Stamani il sindacalista Andrea Figaia ha ricordato tra l'altro che, le aziende del marmo, quando hanno firmato le convenzioni, hanno voluto allegare un atto di riserva che nelle prime due era stato aggiunto a penna prima della firma. Questo allegato porterà una marea di ricorsi contro ogni atto del Regolamento degli Agri Marmiferi, compreso il tanto sbandierato articolo 21, oltre che naturalmente la filiera corta, per cui chiediamo perché questo allegato non è stato mai pubblicato”. Riguardo al problema del tracciamento Bernardi e Caffaz hanno voluto precisare che: “Contrariamente a ciò che vorrebbe imporre la Arrighi, il sistema per tracciare un blocco dalla cava fino alla sua lavorazione prevede due passaggi distinti: quello dalla cava alla pesa ché è di competenza dell'amministrazione ed il secondo passaggio che spetta invece al singolo concessionario che, come recita la stessa legge regionale, sarà tenuto a dimostrare la lavorazione in loco del proprio prodotto. Ogni singola azienda, può infatti utilizzare il metodo di tracciabilità che riterrà essere più opportuno e che non può essere certo imposto dalla Arrighi attraverso i ricatti. Sulla filiera corta ribadiamo che l'Arrighi deve prendersi le sue responsabilità, perché è chiaro che se non cambierà idea, ci sarà la guerra per la sopravvivenza di quelle piccole aziende che chiuderanno e metteranno in mezzo alla strada i lavoratori e le loro famiglie. Per cui l'apertura al dialogo e al confronto con le associazioni è una mossa inaccettabile, dettata probabilmente da oltre Foce, una debacle che ha spinto il sindaco a dichiarazioni disperate, in cui rinnega le parole di astio pronunciate che, non hanno fatto altro che indispettire ancor di più gli industriali del marmo. Del resto, Arrighi non ha quasi mai parlato di marmo in consiglio comunale, nonostante sia stata più volte sollecitata, ha condotto le trattive sul rinnovo delle concessioni e sull'articolo 21 in modo segreto e per nulla trasparente, con risultati ad oggi a dir poco deludenti, ha caducato cave per inutili formalismi facendo perdere all'ente svariate centinaia di migliaia di euro e lasciando a casa decine di lavoratori”. Bernardi e Caffaz hanno concluso che la gestione del marmo da parte del sindaco Arrighi sia stata autoritaria e che l’attuale cambio di atteggiamento sia da ascriversi a dei ripensamenti sul comportamento tenuto.
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L'onorevole Alessandro Amorese, deputato massese di Fratelli d'Italia torna sugli ordini per Sanac Massa con una precisazione: "Gli ordini dell'ex Ilva di Taranto destinati a Sanac di Massa non solo sono ripartiti, ma sono in numero davvero consistente, e danno così la certezza di un rinnovato percorso di produttività per l'azienda di refrattari. In seguito ad un incontro che si è tenuto tra i vari attori che seguono la vertenza, dai delegati del commissario ai dirigenti delle principali sigle sindacali, è arrivata questa ulteriore conferma delle commesse che permettono, di fatto, una ripartenza dopo anni. Si tratta di un importante sviluppo che fa davvero ben sperare, e di una certezza ormai definitivamente confermata, che segue alla già positiva notizia di qualche settimana fa della fuoriuscita di Sanac di Massa dalla black list dell'ex Ilva che, conseguentemente, ha riportato gli ordini all'unità produttiva. Assistiamo con favore e soddisfazione a questi risultati, passo dopo passo, consapevoli che il lavoro fatto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e l'impegno che abbiamo garantito affinché le sorti di Sanac cambiassero sta portando al risultato che da tempo auspichiamo".
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Nel corso della seduta di lunedì il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento della commissione ‘Progetto Donna – Centro per le pari opportunità’. Il documento fissa anzitutto finalità e obiettivi della commissione, ne stabilisce modalità di costituzione, composizione e durata e ne chiarisce ogni aspetto del funzionamento. Il prossimo passo sarà ora l’apertura di un avviso pubblico per individuare i 15 componenti della consulta ai quali si aggiungeranno due consiglieri comunali, uno di maggioranza e uno di minoranza. “Si tratta di un organismo istituzionale di tutela e garanzia che promuove l’uguaglianza tra generi e si propone di rimuovere tutti quegli ostacoli che possono essere per le donne fattori di disuguaglianza diretta e indiretta – spiega la vicesindaca e assessore alle Pari opportunità -. Il regolamento votato del consiglio è stato prima discusso nelle commissioni ‘Sociale e Pari opportunità’ e ‘Affari generali’ e si compone di 16 articoli. Dopo l’approvazione di questo documento il prossimo passo sarà ora l’individuazione dei componenti e per questo gli uffici sono già al lavoro per preparare un avviso pubblico. Come assessore sono molto felice che la commissione ‘Progetto donna’ possa continuare la sua storia cominciata nel 2001 e che per molti anni è stata un unicum a livello provinciale”.
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"Gravi le dichiarazioni del consigliere Bernardi. A Carrara certi rigurgiti razzisti non hanno spazio" così il vicesindaco e assessore al sociale e alle Politiche abitative del Comune di Carrara Roberta Crudeli ha stigmatizzato le accuse su presunte violazioni in un appartamento Erp segnalate dal consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi. "La situazione di cui parla Bernardi è già stata gestita da tempo – spiega la Crudeli - Gli uffici dei Serivizi sociali e Abitativi assieme ai colleghi dell'ufficio Welfare di Erp hanno raccolto le segnalazioni arrivate e hanno posto in essere tutti i controlli necessari fino a che, con un nota proprio dell'ente di edilizia residenziale pubblica, nel dicembre scorso si è conclusa l'attività istruttoria che non ha riscontrato nessuna violazione al codice di comportamento da parte del nucleo familiare segnalato. Al di là di questo, tuttavia, ci tengo a stigmatizzare soprattutto il comportamento del consigliere Bernardi che per i propri fini non si fa scrupoli a divulgare dati personali e identificativi, anche di un minore, senza pensare alle conseguenze che le sue parole possono avere sulla vita di queste persone. Certi toni e certi rigurgiti razzisti nulla hanno a che fare con la normale dialettica politica e non hanno spazio in una città democratica come Carrara".
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“Il diritto all’aborto non si tocca”: lo ribadiscono le Donne Democratiche di Massa Carrara che lanciano un appello contro la possibilità di far entrare nei consultori le associazioni antiabortiste. “Nel decreto legge 19/24, nato con l'obiettivo di rendere più veloce la realizzazione degli investimenti del Pnrr dicono le Donne Democratiche - è presente una norma che consente alle Regioni di avvalersi del coinvolgimento di associazioni antiabortiste all'interno dei Consultori. I consultori sono strutture sociosanitarie laiche, e tali devono rimanere per garantire benessere e autodeterminazione attraverso il supporto ai percorsi di affermazione di genere e alle libere scelte sulla maternità. La legittimazione dell'ingresso delle associazioni antiabortiste a presidiare i consultori pubblici dove le donne si recano per avviare la pratica per l'interruzione della gravidanza è una vera e propria minaccia alla libertà delle donne ed un attacco alla laicità delle Istituzioni pubbliche. Tutto ciò avviene, tra l'altro, mentre il Parlamento Europeo, pochi giorni fa, ha votato a favore dell'inserimento dell'interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Questa norma consente di utilizzare i fondi del Pnrr per finanziare Associazioni pro vita e non per restituire i consultori pubblici al pieno utilizzo delle donne come luoghi funzionanti per le loro esigenze in tutto l'arco della vita. Prevenzione, contraccezione, temi cari a noi donne, nel rispetto dell'autodeterminazione delle donne per una maternità consapevole”. All'appello delle Donne Democratiche si sono aggiunti anche i Giovani Democratici: " Il governo Meloni, con un emendamento del Pnrr, ha intenzione di garantire il libero accesso ai consultori alle organizzazioni antiabortiste, scorrettamente chiamate pro-vita, e, soprattutto finanziarle, sottraendo risorse alla sanità pubblica. Lo scopo di questa mossa è quello di garantire un finanziamento pubblico a delle realtà, evidentemente vicine al governo, che ingannevolmente mostrano di voler dare sostegno alle madri, ma che sono di fatto organizzazioni religiose estremiste che promuovono leggi antiabortiste. In un paese dove è già difficile accedere alla pratica dell'aborto, questo emendamento rappresenta l'ennesima offesa ai diritti della donna e della sua autodeterminazione. Vergognoso soprattutto è che questi attacchi ai diritti delle donne si stiano verificando proprio ora, mentre l'Italia per la prima volta vede al suo comando una premier donna. Noi continueremo a lottare per difendere la legge 194, il diritto all'aborto e in primis la libertà delle donne di poter scegliere e di autodeterminarsi. Come giovani e come donne democratiche sentiamo l'esigenza di intervenire su una vicenda tanto sensibile soprattutto a seguito di quanto accade nel nostro territorio dove gli obiettori di coscienza hanno raggiunto livelli che sfiorano addirittura l'80 per cento. Ugualmente in alcune regioni di Italia, vedi Lazio, Umbria, Piemonte, tutte regioni governate dalla destra, i consultori vengono depotenziati, si aprono "stanze per l'ascolto" (vedi l'ospedale Sant'Anna di Torino) in cui Movimento per la Vita, un'associazione antiabortista religiosa, accoglie le donne che vogliono ricorrere all'IVG, si terrorizza la donna con idee estranee ad ogni cultura democratica attraverso l'ascolto del feto, o si promuovono proposte di legge per il riconoscimento giuridico del feto già dal concepimento e non più dalla nascita.Indebolire i servizi e le strutture per abortire e rafforzare il sostegno ad associazioni Pro Vita, anche senza attaccare direttamente la legge 194, mina ugualmente il diritto all'aborto. Si contribuisce a creare un clima ostile nei confronti di chi che vuole ricorrervi, rendendo di fatto più difficile, anche a livello psicologico, l'accesso all'aborto.Sappiamo bene che i tentativi di limitare il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza non verrano meno, per questo alzeremo sempre più la voce invocando invece quanto di dignitoso sta facendo l'Unione europea con l'introduzione dell'IVG nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione o la Francia anch'essa con l'inserimento di tale diritto in Costituzione. Mobilitiamoci per i nostri diritti".
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"Le parole del sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti dei giorni scorsi sul futuro di Cava Fornace ci lasciano esterrefatti e anche molto contrariati - a parlare sono i rappresentanti del comitato Cittadini di Cava Fornace - Parlare di un politica che può far tutto insieme agli industriali sono parole pesantissime e di una gravità rilevante considerando l’area dove sorge la discarica, con i rischi ambientali annessi. In campagna elettorale, per acchiappare dei voti, Lorenzetti ha promesso la chiusura di Cava Fornace, ma poi non ha mai fatto niente per raggiungere questo risultato. L’eterno problema della marmettola viene nuovamente strumentalizzato per arrivare a tenere aperta Cava Fornace, quando poi lo stesso sindaco ammette che in quel sito in 17 anni di marmettola ne è arrivata ben poca. La soluzione Cava Fornace per la fase emergenziale è un volere scaricare sulle comunità di Montignoso e Pietrasanta la gestione di un rifiuto a cui gli industriali del marmo da decenni non vogliono porre rimedio. Duecentomila tonnellate annue di marmettola prodotta dall’escavazione e lavorazione in 7/8 anni, ammesso che i costi di conferimento siano conveniente per le imprese del lapideo, saturerebbero la discarica; e poi cosa faremo della marmettola? Ma Cava Fornace non può essere la soluzione, neppure temporanea per la marmettola e ci stupisce che Lorenzetti, gli industriali, la Regione ignorino che il sito su cui sorge la discarica, voluta da una politica cieca e arrogante, non è idoneo ad essere discarica, di nessun tipo, visto che stiamo parlando di un’area carsica ricca di doline e inghiottitoi, con sotto due sorgenti, sistema direttamente collegato al sofferente Lago di Porta.
E invece di attivarsi per tutelare la propria comunità richiedendo nuove analisi sui piezometri che nell’ultima verifica di controllo di Arpat del maggio 2023 hanno evidenziato sforamenti e presenza di inquinanti, Lorenzetti cala la maschera e, rivendicando il potere assoluto della politica e degli industriali, vede la discarica chiusa non ora, ma a riempimento avvenuto, a quota 98 metri.Una decisione di questa portata, che inciderà molto pesantemente sulle future generazioni di Montignosini, dovrebbe essere valutata in un percorso partecipativo a cui però pare che questa amministrazione tende a sottrarsi, visto che non neppure ritenuto opportuno partecipare all’inchiesta pubblica, né sostenere le ragione dei propri concittadini che hanno denunciato l’inchiesta come una farsa. E anche su questo abbiamo letto che per Montignoso l’inchiesta pubblica ha rappresentato solo una fase eventuale del Paur , sminuendone quindi la funzione e non ritenendo quindi necessario perderci tempo. Perché, come si capisce dalle parole di Lorenzetti, la politica può tutto e la gente, i territori e l’ambiente non sembrano poi così importanti. Se " Parigi val bene una messa " , figurarsi se Firenze non vale una discarica inquinante per Montignoso".
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Ci sarebbe una mensa clandestina messa in piedi da una cittadina di origine senegalese all’interno di un alloggio popolare in via Carriona al civico 41: a segnalarne la presenza è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha spiegato: “Di fatto la donna extracomunitaria gode di una specie di “approvazione” da parte dell'amministrazione a continuare la sua attività di ristoratrice in nero, attività del tutto illegale, in quanto sono passati ormai mesi dalle segnalazioni del sottoscritto e il vicesindaco Roberta Crudeli ha chiuso un occhio e lasciato fare. Addirittura la porta di entrata dell’alloggio popolare rimane costantemente aperta e, anche durante il Ramadan, il via vai di circa 20 immigrati al giorno non è cessato e tutti i giorni la donna senegalese ingombra il passaggio per scaricare continuamente la spesa e sacchi di rifiuti. L’immobile era stato assegnato provvisoriamente, in via d'urgenza, dai servizi abitativi del comune. Sono costretto a chiedere nuovamente una verifica per il numero notevole di clienti extracomunitari che addirittura sostano dentro l’ingresso del civico 43 in attesa del proprio turno per acquistare il cibo cotto. In questo caso possiamo affermare che è stato continuamente disatteso l’ obbligo istituzionale di controllare ogni forma di violazione della regole nei condomini popolari, con l’aggravante che la famiglia è seguita dai servizi sociali”. Bernardi ha ricordato che i servizi sociali che hanno in carico la donna, avrebbero l’obbligo di tutelare i figli minori, tra i quali c’ è una bambina disabile, in funzione dei principii della vigilanza, protezione e tutela dei minori di fronte a difficoltà e carenze nella gestione del ruolo genitoriale, che devono essere attivate in presenza di fattori di rischio evolutivo del minore (art.9 e art.23, Legge 184/83). “Nell’abitazione in questione invece – ha continuato Bernardi - è in atto un andirivieni di immigrati forse anche irregolari che, a tutte le ore del giorno e della notte, si intrattengono nell’alloggio, anche in presenza dei bambini, facendo schiamazzi e creando grave disagio agli altri abitanti dello stabile”. Bernardi ha sottolineato come, secondo lui, l’amministrazione non si sia premurata di fornire supporto a chi vanta diritti e rispetta le regole, né ha compreso le ragioni di chi ha trascorso parte della propria vita in questo immobile gestito da ERP, che ora è diventato invivibile. “Lo sforzo dell’assessore Crudeli – ha concluso Bernardi - avrebbe dovuto essere quello di addivenire alla soluzione della vicenda nell’immediatezza, al fine di evitare che i rapporti tra i condomini e la donna si aggravassero ulteriormente creando un clima di paura ed insicurezza, ma soprattutto al fine di tutelare i minori presenti nell’alloggio tra cui una minore affetta da disabilità . Rientra nel compito dei nostri amministratori, infatti, intervenire sui propri assistiti contro ogni forma di comportamento scorretto, oltretutto alla presenza dei figli della donna senegalese, che abbiamo registrato nell’alloggio popolare di Via Carriona al numero 41”.
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Una mozione per chiedere la realizzazione della sede della questura a Carrara: l’ha presentata il consigliere Filippo Mirabella della Lista Ferri in consiglio comunale, motivando così la sua richiesta: “ Dal momento che Carrara è stata riconosciuta come capoluogo di provincia e che il sindaco Arrighi aveva commentato il riconoscimento a capoluogo di Provincia dichiarando che il governo aveva formalizzato quella che è la realtà del nostro territorio e che stava valutando quali cambiamenti pratici avrebbe comportato questa investitura ufficiale; considerando anche che Carrara, dopo 165 anni , potrebbe avere finalmente la possibilità che le venga riconosciuta l’opportunità di avere la sede di una importante istituzione dello stato, quale la questura di Massa e Carrara; si potrebbe valutare la zona di San Martino dietro la sede della Polizia Municipale e del Giudice di Pace, come ipotesi del luogo idoneo alla sua edificazione”. Mirabella ha fatto anche notare che il territorio di Massa-Carrara attende da anni la realizzazione della nuova Questura in quanto i locali della quali operano quotidianamente gli appartenenti alle forze dell’ordine sono inadeguati e in parte anche fatiscenti e che il governo aveva stanziato una somma di 30 milioni di euro per la realizzazione della nuova questura nella città di Massa ma, dopo mesi il sindaco di Massa, Francesco Persiani, non è ancora riuscito a trovare una giusta collocazione territoriale. Il consigliere della Lista Ferri ha anche ricordato che già erano state individuate l’area della Banca d’ Italia ed la zona di Viale Europa, ma non erano state ritenute idonee e che durante il consiglio comunale del 8 aprile 2024, Persiani aveva dichiarato che il sito scelto da Ministero dell’Interno per la realizzazione della nuova questura era stato individuato in una parte del parco degli Ulivi, sito, che però ha destato molto preoccupazioni e proteste da parte dei residenti di Massa e da parte dei gruppi consiliari del PD , Fratelli D’Italia, Polo Progressista e di Sinistra , Massa è un'altra cosa e di una decina di Associazioni ambientaliste. “Alla luce di queste premesse e considerato che gli uffici territoriali della Polizia di Stato hanno necessità urgente di avere spazi e luoghi che più si adattino alle loro esigenze e che possano garantire servizi migliori per tutti i cittadini e maggiore operatività per le forze dell’ordine e che tutti sappiamo perfettamente quale sia il lavoro svolto dalla questura, le molte competenze e adempimenti che svolge, non solo per la sicurezza dei cittadini, ma anche per l’esecuzione di pratiche quali il rilascio dei passaporti, permessi di soggiorno e porto d’armi, per cui gli uffici debbano essere facilmente accessibili all’utenza; che l'occasione per Carrara potrebbe essere quella di firmare un accordo tra il Ministero degli Interni, la Prefettura ed il comune di Massa al fine di consentire la realizzazione della sede della Questura nella nostra città divenuta capoluogo di Provincia; che nonostante le proposte non andate a buon fine del comune di Massa, è comunque intenzione del Ministero dell'Interno di portare avanti questo progetto mettendo a disposizione circa 30 milioni, a patto che si proceda in tempi relativamente brevi e infine che Carrara città capoluogo di provincia potrebbe candidarsi a realizzare la nuova questura che sarebbe una vera e propria opportunità per la città, il consiglio comunale impegna sindaco e giunta a valutare tutte le possibilità affinchè le azioni istituzionali possano, in ogni sede opportuna , promuovere la realizzazione della nuova questura nella città di Carrara capoluogo di provincia”.
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Si è riunita lunedì 15 aprile 2024 la “cabina di regia” istituita dagli enti interessati e dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, per continuare a fare il punto sugli interventi previsti nel piano di riorganizzazione dell’Azienda USL Toscana nord ovest e sull’impiego delle risorse disponibili sul territorio di Massa Carrara, con i sindaci di Carrara, Massa e Montignoso Serena Arrighi, Francesco Persiani e Gianni Lorenzetti. . Al confronto partecipano con cadenza periodica Regione, Asl, Comuni e organizzazioni sindacali per fare il punto sulla situazione degli edifici sanitari presenti nei territori di Massa, Montignoso e Carrara, alla luce della proroga accordata nei mesi scorsi dai Vigili del fuoco fino a luglio 2024, a seguito della richiesta avanzata dall’Asl. Grazie a questa dilazione dei tempi, si stanno effettuando tutti gli interventi previsti in maniera più graduale e con riduzioni di attività ridotte al minimo. Ovviamente, fino a quando non vengono completati i lavori nelle nuove strutture, i servizi continuano ad essere regolarmente garantiti nelle attuali sedi di erogazione. Per la nuova Casa della Comunità di Massa entro la fine di questa settimana l’Asl, che è in costante contatto con il Comune di Massa e con gli altri componenti della cabina di regia, conta - in seguito ad una serie di incontri di chiarimento previsti con verificatori e progettisti - di fornire notizie certe in merito all’inizio effettivo dei lavori, che dovrà comunque orientativamente avvenire entro il mese di giugno 2024. Nel corso dell’incontro odierno è stato evidenziato che al Monoblocco di Monterosso (Carrara), gli interventi sono quasi tutti terminati: piano rialzato, ex Pronto soccorso, ambulatori mobili (manca solo la sistemazione esterna) e palazzina H.I trasferimenti dei servizi potranno quindi essere effettuati tra la fine di aprile e la prima settimana di maggio. Per la RSA di Fossone, destinata ad ospitare le cure intermedie adesso al Monoblocco, l’Asl ha in programma un nuovo incontro con la ditta esecutrice per comprimere il più possibile i tempi dell’installazione dell’ascensore (ci sono stati dei ritardi nella consegna di alcuni componenti), per non arrivare con la conclusione dell’intervento troppo a ridosso della scadenza di luglio indicata dai Vigili del Fuoco.
- Sindaco Arrighi replica ad Assindustria sul marmo: “No alla logica dello scontro, siamo aperti al confronto, applicando le leggi che ci sono”
- Palazzina ex Cat: variante urbanistica già approvata dal consiglio, necessario poi un bando per l’alienazione
- Riduzione delle tariffe del servizio mensa per i mesi di aprile, maggio e giugno
- Massa: il centro destra a lavoro per trovare un sito adatto per la nuova questura
- La deriva dell'occidente: presentazione del libro e dibattito con il professor Franco Cardini organizzato da Democrazia Sovrana e Popolare
- SOS sicurezza ad Avenza: il consigliere Filippo Mirabella interroga l'amministrazione
- "Carrara liberata": la mostra evento della Consulta Giovani del comune di Carrara per celebrare la Liberazione
- Rissa ad Avenza: la Lega Carrara chiede interventi per la sicurezza dei cittadini
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