Politica
Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

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"A seguito dell'incendio avvenuto lo scorso 31 luglio alla Carbonovus e che ha destato molta preoccupazione a tutta la popolazione di Massa e di Carrara, soprattutto quella residente nelle zone limitrofe, cogliamo le rassicurazioni di ASL e Arpat, arrivate lunedì e confermate anche dal sindaco Francesco Persiani nello scorso consiglio comunale, sul fatto che non ci sono pericoli ambientali o sanitari di alcun tipo." - Dichiara Eleonora Cantoni, Segretario Lega Massa - "Sono stati infatti compiuti tutti gli accertamenti e le indagini necessarie per capire il rischio di inquinamento nel giorno stesso e nei giorni seguenti l'incendio e per scongiurare così ogni preoccupazione di impatto sulla salute e sull'ambiente. È notizia di oggi che l'azienda ha riaperto e ha ricominciato l'attività lavorativa dopo aver completato le operazioni di pulizia del piazzale dai materiali che hanno preso fuoco.Oltre a ringraziare il sindaco e tutta l'amministrazione comunale per la tempestività con cui si sono adoperati ad informare la cittadinanza dei rischi, dei pericoli e dei comportamenti da adottare, ci teniamo a fare uno speciale encomio ai vigili del fuoco, alla protezione civile, alle forze dell'ordine intervenute e infine agli operatori di CERMEC, in particolar modo Marco Gentili e Davide Zanetti, che prontamente si sono recati nei luoghi dell'incendio per dare il loro importante contributo.
Auspichiamo adesso che, passata l'emergenza, si possa effettuare un'accurata indagine sulle cause dell'incendio per assicurarci che i diretti responsabili paghino i danni causati
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"Le osservazioni dei ministeri sono un altro passo avanti verso l'approvazione del nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara. La nostra città e tutta la nostra provincia attendono questo strumento da 43 anni, ora si faccia tutto quanto necessario per renderlo finalmente operativo". Dopo la pubblicazione dei pareri tecnici dei ministeri dell'Ambiente e della Cultura riguardo la Valutazione di impatto ambientale del nuovo piano regolatore portuale dello scalo di Marina di Carrara la sindaca di Carrara Serena Arrighi lancia un appello per l'approvazione definitiva. "Non solo Carrara, ma anche Massa e tutta la loro provincia hanno bisogno che venga approvato, finalmente, il nuovo piano regolatore portuale – sottolinea Arrighi -. Il porto di Marina di Carrara non solo è una realtà in forte crescita, ma rappresenta anche un asset fondamentale per lo sviluppo di tutto il nostro territorio e una fondamentale chiave di volta per uscire definitivamente da una logica di monoeconomia del marmo. Il nostro scalo, d'altronde, è la ragione della presenza sul nostro territorio di aziende metalmeccaniche che garantiscono migliaia di posti di lavoro o ancora di un settore in continua ascesa come la nautica. Il compito delle istituzioni del territorio è favorire il radicamento e lo sviluppo di queste realtà, ma è impensabile farlo con uno strumento urbanistico come il piano vigente che risale addirittura al 1981. Una volta approvato il nuovo piano regolatore consentirà anzitutto una migliore razionalizzazione delle attività all'interno del porto, togliendo per esempio in via definitiva i mezzi pesanti dal lungomare, e permetterà a tante attività economiche di crescere ancora. Se vogliamo garantire un futuro roseo alla nostra provincia e al nostro territorio è necessario superare tanto la logica del campanile quanto posizioni miopi e strumentali e impegnarci tutti quanti perché l'iter del piano regolatore portuale possa concludersi positivamente al più presto. In quest'ottica ben vengano i contributi tecnici alla Vas dei ministeri dell'Ambiente e della Cultura, rilievi che vanno letti per quello che sono: contributi tecnici, per l'appunto, finalizzati a migliorare il documento che poi dovrà essere approvato definitivamente dal consiglio superiore dei Lavori pubblici. Lunedì inaugureremo assieme all'Autorità di sistema Portuale la nuova passeggiata lungo la diga foranea, un'opera che rappresenta un primo concreto passo verso la costruzione della Marina del futuro, un futuro che non può prescindere dall'approvazione del nuovo piano regolatore portuale".
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Tanto clamore, tanto proselitismo e tante delibere regionali, provinciali e comunali a favore del salario minimo per legge, e poi non si fa caso alle aziende partecipate degli enti locali che fanno largo uso di appalti/affidamenti, creando quello che di fatto si chiama dumping contrattuale. In cosa consiste il dumping contrattuale? Consiste nella svalutazione del salario di alcuni lavoratori a cui si applicano Ccnl differenti da quello di riferimento, ovvero regole diverse e costi più bassi rispetto a quelli di altri lavoratori che fanno lo stesso lavoro. E nel nostro caso l’azienda partecipata del comune di Carrara, Nausicaa s.p.a., ne fa largo uso da diversi anni, con l’esternalizzazione della raccolta del vetro, della carta e cartone, del verde, della manutenzione del verde, della pulizia dei cassonetti, e altro.
Un sistema che probabilmente nasce dalla volontà dell’azienda e dunque dalla volontà della proprietà, cioè il comune di Carrara, di voler abbassare i costi di gestione; peccato che tali risparmi ricadano negativamente sulle retribuzioni dei dipendenti e sulle condizioni di lavoro degli stessi. In alcuni casi, abbiamo riscontrato anche problematiche relative la sicurezza. Appalti di questo tipo sono presenti anche all’Asmiu di Massa e in Lunigiana Ambiente, anche se in misura minima. Queste disparità devono finire. Come Fit-Cisl chiediamo dunque una reinternalizzazione di tali servizi e relativo personale interessato. In alternativa, è necessario che le aziende cooperative aggiudicatrici dell’affidamento applichino ai propri dipendenti il Ccnl Utilitalia di igiene urbana, garantendo un giusto salario e ľ applicazione di una giusta normativa, in base alla tipologia di lavoro che realmente svolgono ed al pari degli altri “colleghi” direttamente alle dipendenze del committente.
Quanto Fit-Cisl rivendica è oltretutto previsto dal D.lgs. 36 del 2023 nonché dall’art. 8 dello stesso Ccnl Utilitalia che fa espresso riferimento allo stesso D.lgs. 36.
È inutile chiedere il salario minimo per legge, obsoleto cavallo di battaglia di qualche organizzazione sindacale nonché di una parte politica, quando le stesse amministrazioni pubbliche locali, rappresentanti dei partiti politici nazionali che si ergono a paladini dei lavoratori dipendenti, chiedendo il salario minimo per legge, sono le prime a creare povertà e disparità tra i lavoratori. Un po' di coerenza per favore. I lavoratori non hanno bisogno del salario minimo per legge e di inutili cavalli di battaglia ma di puntuali rinnovi dei Ccnl in scadenza, dell'applicazione degli stessi e soprattutto dell'applicazione dei Ccnl di settore; non ultimo ľ abbassamento del cuneo fiscale e delľ Irpef. Misure, queste ultime, costose ma concrete in busta paga a favore dei lavoratori dipendenti. Solo così si potrà sperare di ridurre l’attuale povertà, le discriminazioni, le ingiustizie e lo sfruttamento nel mondo del lavoro.
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A nome del Movimento 5 Stelle e mio personale, esprimo la più sincera solidarietà alla dottoressa del Pronto Soccorso del Delle Apuane, recentemente aggredita verbalmente e minacciata dai parenti di un paziente. Questo episodio, gravissimo e inaccettabile, sottolinea ancora una volta le difficili condizioni in cui il personale sanitario è costretto a lavorare quotidianamente. Il Pronto Soccorso, in particolare, è un'area di estrema criticità, dove la congestione degli accessi crea frizioni e tensioni non solo tra i pazienti, ma anche tra i loro parenti. È fondamentale ricordare che i nostri medici, infermieri e tutto il personale sanitario operano in condizioni di estremo stress e sotto un carico di lavoro insostenibile, soprattutto durante i mesi estivi. A fronte di un sistema sanitario territoriale in grande difficoltà, che non riesce a rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione, assistiamo a un aumento degli accessi impropri al Pronto Soccorso. Questo fenomeno non solo peggiora la qualità del servizio offerto, ma mette anche in pericolo la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari.Tra l'altro in uno spazio da sempre insufficiente che costringe i parenti all'esterno della sala d'attesa, d'inverno al freddo e l'estate al caldo torrido e a cui solo dopo 8 anni si è deciso di porre rimedio. È urgente e necessario che le istituzioni competenti intervengano per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure, e per riorganizzare un sistema sanitario che possa realmente rispondere alle necessità del territorio.
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Il “District Market Carrara” organizzato dalla Consulta Giovani del comune di Carrara e gestito dalla ASP Futura il cui presidente, assieme ad altri, sono anche membri della Consulta stessa, rende bene l'idea di “mercato di quartiere ” più che il raggiungere le finalità e gli obiettivi previsti dal Regolamento della Consulta giovani. Rispolvera altresì i dubbi sugli affidamenti di eventi che la Consulta giovani ha sperimentato e sta continuando a sperimentare e che, a tutt’oggi , restano irrisolti . Poco più di quattro mesi fa, segnalavo già, con ragione, le forti perplessità sull’affidamento ottenuto dalla Pro loco Carrara Colonnata di recente costituzione riguardo all’evento storico della Liberazione della città. Ritengo quindi, con più convinzione che, l’amministrazione Arrighi debba fare chiarezza, anche in questo caso, sul procedimento di affidamento diretto ad una Associazione appena costituita, alla quale, in modo manifesto, mancano i requisiti per poter avere affidamenti dalla pubblica amministrazione. A tal proposito chiedo quindi se, sull’ affidamento diretto alla ASP Futura, siano stati effettuati tutti i controlli obbligatori per legge ed, in particolare, mi permetto di ricordare al segretario generale dottor Alessandro Paolini , che ha assunto l’incarico pro tempore in sostituzione della dirigente Compalati, che il Codice del Terzo Settore in merito alle Associazioni di Promozione Sociale (ricomprese tra gli enti di cui all'articolo 3, comma 6, lettera e), della legge 25 agosto 1991, n. 287) , prevede che la somministrazione di alimenti e bevande debba essere strettamente effettuata nei confronti degli associati e dei familiari conviventi degli stessi. Inoltre, per lo svolgimento di tale attività, non ci può avvalere di alcuno strumento pubblicitario o comunque di diffusione di informazioni a soggetti terzi, diversi dagli associati. Ciò detto, appare del tutto fuori controllo l’evento deliberato dalla Giunta Arrighi del 2 e 3 di agosto in Piazza Gramsci, cui pare abbiano partecipato, a sentir dire, circa duemila persone: un vero e proprio “mercato rionale” con tanto di musica live, panini e alcolici venduti per strada e corredato di opere d’arte in mostra. Quali erano le finalità? Oltretutto il fatto che i partecipanti non fossero soci e/o familiari del presidente come chiede la legge e che lui stesso sia stato gestore dell’evento, essendo anche membro della Consulta che quell’ evento ha votato, sono dati di fatto talmente ovvi che la constatazione risulterebbe pure ridicola. Per il ruolo di consigliere comunale che ricopro, sarà mia cura presentare al comune richiesta di accesso agli atti in relazione alla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata dall’ASP, al fine di conoscere: a quale Ente nazionale avente finalità assistenziali aderisce l’associazione Futura, il tipo di attività di somministrazione che intendeva svolgere, l’ubicazione e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione di cibi e bevande e se ha rispettato le norme e le prescrizioni in materia igienico-sanitaria ed i criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero dell’interno. Occorreva inoltre che fosse rispettato anche il Regolamento CE n° 852 del 2004 sulla presenza di un sistema di autocontrollo igienico HACCP obbligatorio per tutte le attività di produzione, preparazione e vendita di prodotti alimentari e la presenza di un listino dei prezzi e i documenti autorizzativi che avrebbero dovuto essere esposti in luogo visibile .In più la ASP non avrebbe dovuto arrecare disturbo alle occupazioni ed al riposo delle persone ai sensi dell’art. 8 della Legge n° 447 del 1995, la “Legge quadro sull’inquinamento acustico. Stupisce e preoccupa molto invece che, sia stata l’unica Associazione sul territorio che si sia resa disponibile a realizzazione del “ district Market Carrara”, guarda caso, senza possedere i requisiti, con sede in Via Monterosso n. 35 a Carrara CF92055030453, creata ad hoc per instaurare una salda collaborazione con la Consulta per la spesa complessiva di € 3.508,60. Assolutamente non corrispondente al vero peraltro, l’affermazione che si legge in determina n°3549 del 23/07/ 2024 in merito all’affidamento diretto previsto dall’art. 50 comma 1, lett. b) del D.Lgs 36/2023. Infatti è facile capire che la ASP Futura, costituita solo cinque mesi fa, non sia in possesso delle “documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante” come viene pedissequamente riportato nell’atto. Inoltre, occorre tener conto che all'ingresso di piazza Gramsci, era stata predisposta un'esposizione di opere degli studenti dell'Accademia di Belle Arti e di artisti carraresi e ancora, lo spazio e la vendita di cibo, il banco della birra e bancarelle che vendevano caramelle, borse, abbigliamento e oggettistica. Chiedo se è lecito che con soldi pubblici vengano promosse attività del privato? Chi ha incassato i proventi di queste attività commerciali? C’era il permesso per tutto ciò? Considerato che in questo affidamento la trasparenza è praticamente invisibile, sorge spontanea la domanda: dove trova la sua giustificazione? L'auspicio è quello che immediatamente venga fatta estrema chiarezza da parte del sindaco Arrighi e del segretario generale su questa situazione che provoca un'evidente condizione di disagio dal punto di vista tecnico, ma soprattutto politico e che ha destato perplessità da più parti. La Consulta infatti è un organismo consultivo e propositivo, attraverso il quale il comune valorizza e promuove l'affermazione e la difesa dei diritti dei giovani, si propone come punto di riferimento e di informazione sulle diverse tematiche giovanili, come ad esempio: scuola, università, mondo del lavoro, cultura, sport, tempo libero, politiche sociali. Per come è stata confezionata la manifestazione sembrerebbe piuttosto una colpo di coda del Settore Cultura di cui la Consulta fa parte, senza riflettere che per risollevare Carrara ci vuole ben altro, ha deciso di utilizzare il budget dei giovani per fare un evento in più vista la scarsa visibilità e partecipazione di quelli organizzati .
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La consigliera Daniela Bennati e l’intero Polo Progressista e di Sinistra ( M5S e UP) evidenziano con profondo rammarico come il prezzo delle divisioni della maggioranza, emerse ieri sera iN consiglio comunale, le ha pagate la città. Il primo lunedì del mese vengono discusse le interpellanze che provengono da istanze dei territori e ancora una volta questo non è stato possibile. La maggioranza e l’estrema destra hanno dimostrato il loro vero interesse, girando le spalle alla città abbandonando l’aula e facendo quindi mancare il numero legale. Alla città poco importa se il Presidente del Consiglio vota a favore delle mozioni di FdI, le persone vogliono sapere come l’amministrazione pensa di risolvere i problemi della loro vita quotidiana. Problemi che purtroppo vengono creati dalle scelte o dall’inerzia dell’amministrazione comunale che però si guarda bene dal discuterli in maniera trasparente. Le beghe di palazzo e le tattiche politiche del “centrodestra unito” segnalano un profondo scollamento dalla realtà quotidiana della città da parte di chi ha il dovere di amministrarla. Il Sindaco Persiani non può lamentarsi di una città viva e vegeta che chiede conto di quanto accade nei quartieri ha il dovere di ascoltare e non scappare insieme alla sua maggioranza.
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"La legge 35 e il regolamento degli agri marmiferi hanno due grossi vulnus che l'amministrazione Arrighi non vuole correggere e, anzi, li difende e ne amplifica i difetti": lo spiegano il commissario comunale di Forza Italia Gianni Ilari ed il gruppo di lavoro formato da Simone Caffaz, Massimiliano Bernardi e Filippo Mirabella, che aggiungono: "Stiamo parlando innanzitutto dell'"obbligo" del 50 per cento della lavorazione in loco,del materiale escavato, e per un periodo lunghissimo 18 anni, che solo i grandi gruppi possono raggiungere perché necessita di investimenti che i piccoli imprenditori e concessionari non possono assolutamente permettersi. La conseguenza di ciò, e i cittadini devono saperlo, sarà che in futuro le concessioni saranno sempre più accorpate nelle mani di pochi grandi soggetti e le cave saranno sempre più un monopolio nelle mani degli stessi pochi soggetti. Per questo la partecipazione della sindaca e di una buona parte dell'amministrazione alla manifestazione di protesta post-Report è stata assurda e incredibile, considerato che la protesta era rivolta contro il gruppo imprenditoriale che l'operato del Comune più ha agevolato.
L'altro elemento profondamente sbagliato e contenuto nel troppo complesso sistema normativo legato al marmo è obbligare le aziende a fare da stazioni appaltanti delle opere pubbliche che realizzeranno sulla base dell'art. 21 per ottenere la proroga delle concessioni. Non perché il principio di prevedere una maggior ricaduta sul territorio all'escavazione delle cave e legare questo alla proroga delle concessioni, sia sbagliato in sé. Ma è di tutta evidenza che a stabilire la priorità delle opere pubbliche necessarie alla città non possono essere gli imprenditori, ma deve essere il Comune. Ed è altrettanto evidente che a realizzare queste opere non debba essere chi fa un altro mestiere come l'imprenditore del marmo, che si deve al contrario preoccupare di mettere a disposizione le risorse necessarie alla stazione appaltante che non può che essere il Comune. La rigidità dimostrata anche su questo aspetto dall'amministrazione comunale rischia di provocare due conseguenze: la prima anche in questo caso è favorire le aziende grandi a discapito di quelle piccole, perché solo le aziende più strutturate possono realizzare in proprio quelle opere. La seconda è che tale onere ha innescato una nuova raffica di ricorsi .
In conclusione, il sistema ideato da PD e 5 Stelle rischia di provocare conseguenze opposte rispetto a quelle che si professano in pubblico. Sempre più monopolio, sempre meno concorrenza, sempre meno imprese, sempre meno ricadute occupazionali e reali sulla città. E intanto, nel periodo interlocutorio, sempre più ricorsi, la cui responsabilità non può essere attribuita agli imprenditori ma solo al comune".
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Cassonetti strapieni e rifiuti lasciati a terra in abbondanza: il consigliere comunale capogruppo di Fratelli d'Italia, Massimiliano Manuel, si è fatto carico delle numerose segnalazioni dei cittadini con un'interrogazione che approderà in consiglio nella prima convocazione utile. Domenica 4 agosto è stato il giorno più critico con montagne di immondizia abbandonate fuori dai bidoni, in pieno centro, lungo la via Carriona, in corrispondenza dei ponti storici della città e in zona Carrara est: i residenti hanno contato oltre 200 sacchi di rifiuti ai piedi dei cassonetti di via Don Minzoni. Posizionati in numero evidentemente insufficiente rispetto all'utenza, puliti di rado e, soprattutto nel periodo estivo, maleodoranti: la situazione dei cassonetti è, poi, sicuramente aggravata dalla maleducazione delle persone. Lo stesso consigliere Manuel riferisce la sua testimonianza diretta: "Domenica mattina, come ogni giorno, munito di tessera per i bidoni intelligenti, ho conferito i rifiuti differenziandoli negli appositi cassonetti. Ad un tratto è arrivata una persona che, invece, sbrigativamente ha gettato un sacco nero al di fuori dei bidoni. Le ho fatto notare l'inopportunità del gesto, in primis nei confronti degli operatori di Nausicaa, ma anche dei residenti costretti a subire discariche a cielo aperto. Mi ha risposto che non aveva la tessera". Il capogruppo FDI mette dunque sul tavolo non solo le falle del servizio di raccolta, ma anche la questione delle mancate entrate tributarie per il comune: "Occorre intercettare coloro che vivono a Carrara, ma non risultano residenti e quindi non hanno tessera e non pagano la TARI". Altra circostanza: può capitare di trovare il cassonetto pieno ed anziché armarsi di pazienza e andare alla ricerca di un'altra isola di conferimento, con la speranza che il display non ripeta lo stesso messaggio, c'è chi lascia il sacchetto appoggiato al bidone, convinto che al momento dello svuotamento sarà ritirato insieme agli altri. Ma un abbandono di rifiuti è un abbandono, che avvenga nei pressi dei bidoni, in una piazza o in un bosco. "In corrispondenza dei cassonetti solitamente sono apposte le telecamere di sorveglianza: “Ebbene - chiede Manuel - si analizzino i filmati registrati e vengano sanzionati i responsabili con multe salate per dissuadere il ripetersi delle cattive prassi". Il capogruppo FDI ha deciso di formalizzare un'interrogazione all'amministrazione comunale per impegnarla ad una maggiore sensibilità al decoro urbano e per la vita dei cittadini: "Vanno aumentati i giri di svuotamento dei bidoni, sulla base dei riempimenti registrati dai sensori, ma anche i giri degli operatori a piedi per scolmare i cassonetti o liberare gli sportelli di quelli che risultano pieni".
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Nei giorni scorsi, una visita al Museo Guadagnucci è stata l’occasione per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di sistemazione del Parco di Villa della Rinchiostra. Che lavori andassero fatti era cosa evidente da tempo, dopo che lo storico parco era stato trasformato, negli anni del boom economico, in craal aziendale di una grande industria. La proprietà del complesso, passata poi all’amministrazione comunale, avrebbe dovuto – nel pensiero di molti – segnare il ritorno alla grandezza della villa col suo parco attraverso una visione “sociale” che non fosse disgiunta da un recupero filologico dello storico complesso. Dopo i danni prodotti dalla guerra e i ripetuti (quanto poco razionali e avveduti) interventi di restauro, non hanno risolto in via definitiva i problemi di fruibilità della villa e tantomeno, quelli del Parco che di essa costituisce parte integrante. E proprio del Parco vogliamo parlare, per dire che ci saremmo attesi qualcosa di diverso da ciò che abbiamo invece visto. Non tanto per la scelta, a nostro avviso condivisibile, di mantenere l’impianto ottocentesco del giardino, quanto per la modalità con la quale sono stati realizzati i vialetti all’interno del Parco. C’era proprio bisogno di intervenire con un materiale sostanzialmente estraneo al contesto storico e paesaggistico del luogo, che presenta immediatamente il carattere di estraneità rispetto al contesto ed una sospetta affinità visiva con la “marmettola”, di pessima fama, che inquina i nostri fiumi e le nostre acque? Inoltre, questo materiale, che si presenta instabile, non compatto e posato senza cordoli di contenimento (riteniamo intenzionalmente), oltre che apparire una soluzione “improvvisata” ha la singolare caratteristica di aderire “efficacemente” alle suole delle scarpe, di modo ché, la visita al museo, è stata accompagnata da centinaia di impronte bianche lasciate sul pavimento. Sulla scelta di questo materiale e sulla modalità della posa, abbiamo non poche riserve. Ci piacerebbe conoscere il parere della Soprintendenza e se qualche suo tecnico sia venuto a verifire l’esito dei lavori. Purtroppo - come sempre - oltre che essere fatti, i “lavori”, è importante che vengano fatti bene! La scarsa attenzione al risultato sembra essere un dato ricorrente di quanto viene fatto in città, cioè, “fare per fare”… senza guardare troppo se i lavori eseguiti siano da considerare soddisfacenti. Noi pensiamo che non lo siano. Pensiamo, al contrario, che “fare male”, oltre che produrre brutture, sia anche un danno per la comunità.
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