Politica
Scarsa manutenzione e degrado nei parchi pubblici massesi: Stefano Benedetti accusa Paolo Casotti e chiede nuovi bandi per riassegnarne la gestione e chiede
Parchi pubblici nel degrado e manutenzione inesistente a Massa: la responsabilità della situazione critica, secondo Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova e membro del direttivo di Forza…

Piazza Donatori di Sangue nel degrado: Fratelli d'Italia Massa chiede intervento immediato
“Quello che dovrebbe essere un luogo di memoria, gratitudine e civiltà, oggi si presenta in uno stato di totale abbandono e incuria. Piazza Donatori di Sangue, con il…

Frane ad Altagnana, ancora nessun intervento: la segnalazione del Movimento 5 Stelle Massa
A distanza di un mese dalla prima segnalazione, il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa è tornato ad Altagnana per verificare lo stato delle frane che…

Il fallimento delle bibliocabine a Massa, da simbolo di cultura a monumento del degrado: la critica di Fratelli d'Italia
Le cosiddette "Bibliocabine", nate qualche anno fa come progetto di promozione della lettura e della cultura diffusa, si stanno rivelando oggi un clamoroso fallimento. Nella nostra città,…

Rumori assordanti dal gruppo elettrogeno vicino all'ex Civico di Carrara: la critica e i dubbi del consigliere Bernardi
“Gruppo elettrogeno mostruoso fuori dall’Ospedale Civico, rumori insopportabili e zero sicurezza”: è la realtà del dispositivo posto accanto all’ex ospedale civico di Carrara per fornire corrente ai macchinari…

Apre la Bau beach di Marina ma senza alcun servizio per gli utenti: una beffa secondo il consigliere Mirabella
“Senza senso e senza sostanza: così il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella ha definito la nuova ordinanza emessa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sulla Bau-beach: “Dopo…

Polo progressista e di sinistra Massa: evento rifiutati e aumento TARI
Nei giorni in cui presso il sito industriale di CERMEC si svolgeva l’evento organizzato dall’amministratore unico Lorenzo Porzano denominato “Rifiutati”, l’amministrazione comunale annunciava l’arrivo delle cartelle TARI con…

Comunicazioni tardive e risposte social strafottenti: il Movimento 5 Stelle Carrara critica la gestione della variazione nella raccolta dei rifiuti di RetiAmbiente e del suo amministratore Fabrizio Volpi
La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara…

Parte a Romagnano "SiCURAmente", il progetto di sicurezza e inclusione del comune di Massa
L'amministrazione comunale di Massa presenta "siCURAmente" il progetto di sicurezza partecipata ed inclusione sociale rivolto al quartiere di Romagnano e che è risultato tra i primi cinque progetti…

Corse saltate e continui disservizi nel trasporto pubblico locale: la segnalazione del consigliere Bernardi
Autobus fermi e cittadini di Colonnata in attesa: l'ennesimo disservizio estivo nel trasporto pubblico: la segnalazione arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: “Alcuni giorni fa, alle…

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“Stiamo lavorando a un bando da 300 mila euro per il sostegno alle microimprese colpite dalla crisi economica innescata dalla pandemia: si tratta di risorse che arrivano dalle casse del comune e che l’amministrazione ha deciso di mettere a disposizione delle piccole attività della nostra città”: lo ha annunciato questa mattina in occasione della riunione (via web) della commissione Bilancio, il vicesindaco Matteo Martinelli titolare della delega ai conti di piazza Due Giugno.
Dopo un anno segnato dalle incertezze sia sulle entrate sia sulle spese, a causa ovviamente della pandemia, le valutazioni di fine anno sul bilancio comunale hanno evidenziato la disponibilità di risorse che l’amministrazione ha deciso di destinare con un bando che va da un lato a integrare le misure già disposte per aiutare i cittadini a far fronte alla crisi tra la primavera e l’estate e accoglie dall’altro alcune istanze arrivate dai consiglieri di minoranza.
“La definizione di criteri e beneficiari sarà messa a punto a seguito di un confronto con le commissioni consiliari competenti, ma possiamo dire fin d’ora che il nostro obiettivo è quello di integrare i provvedimenti del governo e proseguire con la serie di misure già messe in campo nei mesi scorsi” ha dichiarato l’assessore al Commercio Giovanni Macchiarini.
Le risorse saranno assegnate attraverso apposito bando, in fase di definizione in questi giorni. L’intervento punta a raccogliere il grido di allarme delle piccole attività così duramente colpite dalla pandemia e dagli effetti delle misure di contenimento del virus: la diminuzione della capacità di spesa di molti lavoratori e le restrizioni alla circolazione delle persone stanno infatti avendo effetti devastanti sul tessuto commerciale, artigianale e produttivo del territorio comunale. Ma il bando di sostegno alle microimprese è solo l’ultima di una serie di misure concretizzate dall’amministrazione del sindaco Francesco De Pasquale per aiutare i cittadini a far fronte alla pandemia: a inizio aprile è stata deliberata la sospensione dei termini di scadenza dei pagamenti di Tari, Tosap e Icp e contestualmente alla riapertura, a inizio giugno, grazie a un provvedimento dell’amministrazione, ristoranti, bar e locali hanno potuto allargarsi sul suolo pubblico senza ulteriori esborsi, con una iniziativa mirata ad agevolare il rispetto delle norme anti contagio che, come sappiamo, richiedono la disponibilità di maggiori spazi.
“Sulle tasse abbiamo fatto tutto quello che la norma nazionale ci ha consentito di fare: sulla Tari abbiamo previsto una riduzione in linea con la delibera dell’autorità di gestione (Arera) e nel frattempo abbiamo ‘congelato’ il recupero delle morosità pregresse, perché siamo consapevoli che in questo momento molte famiglie hanno difficoltà ad arrivare a fine mese” ha concluso il vicesindaco Martinelli.
Al termine dell’iter di definizione e approvazione, il bando sarà pubblicato sul sito del comune di Carrara, con tutte le informazioni e i dettagli sui beneficiari.
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“Non è vero che il compenso dei membri del consiglio è aumentato anzi questo cda percepisce una cifra inferiore a quella di cui beneficiavano, a suo tempo, i vertici di Amia e Apuafarma pur dovendo gestire complessivamente più personale, più servizi e quindi più responsabilità”: si apre così la replica di Matteo Martinelli, vicesindaco titolare della delega alle partecipate, all’attacco lanciato da Italia Viva a Nausicaa Spa.
“Purtroppo nemmeno la gravità della situazione innescata dalla pandemia riesce a dissuadere gli esponenti di Italia Viva dal fomentare sterili polemiche: in una fase così delicata – spiega il vicesindaco - dovremmo essere tutti richiamati a un maggior senso di responsabilità ed evitare quindi becere strumentalizzazioni”.
Martinelli smentisce punto per punto le accuse: “Attualmente il compenso del Cda di Nausicaa è di 59mila euro, ovvero la cifra stabilita dall’assemblea dei soci per i consigli composti da 3 membri. Sulla base delle disposizioni di legge è stata fatta una verifica, rispetto ai compensi del 2013. Allora il cda di Amia percepiva 66 mila euro, quello di Apuafarma 65mila. Quindi il Cda di Nausicaa oggi percepisce una cifra inferiore, nonostante sia chiamato a gestire più dipendenti, più servizi e quindi maggiori responsabiltà”. Nausicaa è infatti “figlia” della fusione tra le due partecipate e conta oltre 300 lavoratori, 17 servizi e un fatturato di oltre 26 milioni di euro. “Si tratta di un’azienda strategica per la nostra città e guidarla comporta un lavoro serio e impegnativo: il compenso previsto per il presidente (30mila euro lordi all’anno pari a meno di 1300 euro netti al mese) è decorso, nulla più” precisa il vicesindaco.
Martinelli conclude con una replica sui servizi cimiteriali: “Quelle di Fabrizio Volpi sono solo illazioni: la gestione del cimitero rientra in un unico contratto di servizio che include anche l’impianto di cremazione. Quanto al contratto degli operatori cimiteriali, questo è stato rinnovato, adeguato e rivisto dall’attuale consiglio di amministrazione che ha così colmato una lacuna ereditata anche dalla gestione-Volpi”.
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Il consigliere Andrea Barotti replica al vice capogruppo regionale di FdI e scrive: "Leggo sempre con grande attenzione e piacere gli interventi politici che mettono al centro l'integrità dell'ambiente! Si tratta di un segnale di maturità e serietà che deve essere riconosciuto indipendentemente dallo schieramento di appartenenza. Chiedere che le normative vengano puntigliosamente applicate, che gli impegni presi non cadano nel dimenticatoio, mettersi in campo per verificare che non sussista alcuna criticità e che sia assicurata la massima trasparenza e conoscibilità di aspetti di interesse per tutta la Comunità è un dovere ed un compito per ogni eletto! Ed è altrettanto doveroso per le Istituzioni, di cui fanno parte gli esponenti politici, ma anche per le Autorità di controllo dare una risposta a quelle domande, a quelle istanze che le associazioni, i partiti avanzano".
Secondo il civico: "La serietà di un'iniziativa si valuta anche in base alla coerenza poiché l'assenza di continuità, l'incapacità di mantenere ferma una rotta fa scadere nella propaganda un'azione politica di per se apprezzabile; credo che certi argomenti non dovrebbero essere utilizzati come una sorta di clava da usare contro gli avversari ma portati sul tavolo del confronto per consentire un dialogo, aperto e costruttivo".
Barotti apprezza, dalla sua posizione di minoranza, l'iniziativa ma chiede di più: "L'interrogazione che Fratelli d'Italia presenterà in consiglio regionale è ragionevole; non ho alcuna difficoltà, pur appartenendo al campo progressista, a riconoscere, quando vi sono, dei meriti agli avversari però chiedo al vice capogruppo di FdI Vittorio Fantozzi di presentare una interrogazione anche per la ex discarica di Codupino".
Per Barotti: "I dubbi sollevati sull'immissione di liquidi reflui, da capire se si tratti di percolato o di acque di dilavamento, in fognatura hanno senso viste le difficoltà, in caso di forti temporali, dell'impianto di depurazione quindi è necessario fare chiarezza anche in considerazione del fatto che, ad esempio, la normativa regionale, prevede persino la depurazione, prima dell'inserimento nella rete pubblica, delle acque dilavanti di seconda pioggia".
Il consigliere di Arcipelago Massa continua e scrive: "Le domande dei cittadini, dei comitati, delle associazioni concernenti una discarica attiva meritano risposta così come hanno diritto ad una replica quei quesiti riguardanti l'ex discarica di Codupino poiché tutti i rifiuti, prescindendo dal fatto che un impianto sia aperto o chiuso, producono percolato che deve essere adeguatamente trattato".
Il civico replica avanzando una proposta: "Credo che il Consigliere regionale di Fratelli d'Italia non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad ottenere dalla Giunta Persiani pubbliche rassicurazioni sulla gestione della ex discarica! Sarebbe buona cosa se il vice capogruppo Fantozzi invitasse il sindaco di Massa e l'Assessore all'Ambiente ad incontrare le associazioni cittadine per fornire tutte le spiegazioni del caso, magari suffragate dalla necessaria documentazione, sullo smaltimento del percolato e così restituire tranquillità alla cittadinanza".
La nota continua con un invito: "Mi auguro che la proposta qui lanciata, pur provenendo da un civico riformista ed europeista, possa trovare, per il bene comune, ascolto anche nel campo conservatore e sovranista; in caso contrario l'interrogazione regionale di Fantozzi si inserirebbe, purtroppo, in quella campagna elettorale permanente a cui certi partiti hanno abituato i cittadini. Il grado di delusione degli elettori verso il centrodestra locale è piuttosto elevato e se la posizione assunta su ex Cava Fornace fosse soltanto un'operazione per acquisire consensi, non inserita in una visione più grande e di alto spessore, ne risentirà ulteriormente la silenziosa Giunta Persiani".
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Di due giorni fa l’annuncio del sindaco di Carrara dell’intenzione di chiedere l’intervento dell’esercito per aprire un drive trough per i tamponi rapidi a Marina di Carrara e quindi alleggerire il carico ormai insostenibile della Asl locale.
Di oggi, invece, la precisazione, riportata dal coordinamento comunale di Fratelli d’Italia, ancora fatta dal sindaco sul divieto da imporre all’esercito di girare per strada e controllare la gente. A stupirsi in effetti sono stati in molti: non tanto per la contraddizione di chiedere l’intervento dell’esercito e poi dire di non volerlo per le strade, quanto sulla stessa richiesta fatta da De Pasquale che, secondo i soliti ben informati, non avrebbe mai riconosciuto il valore dell’esercito avendo scelto, a suo tempo, di fare l’obiettore di coscienza invece del servizio di leva, all’epoca, obbligatorio.
E proprio sulla diffusione di questa informazione ha giocato il richiamo fatto da Lorenzo Baruzzo , coordinatore comunale di Fratelli d’Italia che ha spiegato: “Il sindaco grillino di Carrara ha chiesto l’intervento dell’esercito come aiuto per effettuare tamponi e nel tracciamento, ma ha poi subito precisato che non lo vuole per strada a controllare la gente. Non capiamo questa precisazione, come se avere l’esercito per strada in supporto delle forze dell’Ordine per effettuare i controlli e mantenere l’ordine pubblico e dare sicurezza ai cittadini fosse qualcosa di cui vergognarsi. I cittadini onesti, sarebbero rassicurati dalla presenza dell’Esercito, che potrebbe infastidire soltanto chi ha “qualcosa da nascondere”.”.
Baruzzo si è poi rivolto, non senza ironia, direttamente al sindaco: “Suvvia sindaco De Pasquale, stia dalla parte dei cittadini onesti e renda onore all’esercito e alle Forze Armate in generale: non si vergogni di loro e non faccia l’ “obiettore” .”.
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Sono in pagamento da martedì 24 novembre 2020 i contributi per il diritto allo studio del “Pacchetto Scuola” per l'a.s. 2020/21, riservati agli studenti residenti nel comune di Carrara. Gli uffici della Pubblica Istruzione e della Ragioneria, al fine di dare una tempestiva risposta alle famiglie, hanno portato a termine l’istruttoria: «Voglio ringraziare il personale perché con il loro lavoro, hanno fatto sì che Carrara fosse il primo Comune della nostra provincia a liquidare i contributi alle famiglie degli studenti inseriti nella graduatoria. Un risultato importante soprattutto in questa fase in cui la pandemia sta provocando gravi ricadute economiche su molte famiglie» ha dichiarato il sindaco Francesco De Pasquale, titolare della delega all’Istruzione.
Per riscuotere il contributo per cassa, i beneficiari dovranno chiedere un appuntamento presso le filiali della banca Carige (ex Cassa di Risparmio di Carrara), dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.20 alle ore 13.20 (per maggiori informazioni sulle filiali potete contattare il numero 0585/7661; i numeri di telefono per prendere l'appuntamento sono: 0585/766350 e 0585/766272) e presentarsi in banca con un documento di identità valido e il proprio codice fiscale.
Se i beneficiari hanno già richiesto la riscossione tramite conto corrente bancario/postale, riceveranno l’accredito direttamente sul conto corrente da loro indicato. Chi desiderasse ricevere il contributo sul conto corrente bancario/postale, può ancora comunicare le proprie coordinate IBAN inviando una mail alla Sig.ra Maria Grazia Ricci, tel. 0585/641458, U.O. Diritto allo studio:
Per informazioni sulla graduatoria comunale è possibile telefonare da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e il pomeriggio di martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00 ai seguenti numeri telefonici: 0585/641467 – 0585/641458 – 0585/641454.
Quella erogata a partire dal 24 novembre 2020 è una prima tranche, determinata sulla base dei fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana, che quest’anno sono leggermente inferiori anche se è già stato annunciato un incremento del budget 2020 assegnato ai comuni: questo dovrebbe consentire di raggiungere almeno l’importo assegnato lo scorso anno. Pertanto, non appena i fondi arriveranno al Comune, gli uffici procederanno con una nuova erogazione.
Si ricorda che il contributo “Pacchetto Scuola a.s. 2020/21”, finanziato con risorse statali e regionali, è assegnato agli alunni carraresi che frequentano una scuola secondaria di primo (medie) o secondo grado (superiori), statale e privata o un percorso di Istruzione e Formazione Professionale riconosciuto (presso una scuola superiore o un’agenzia formativa accreditata) e appartenenti a nuclei familiari che hanno un I.S.E.E inferiore a € 15.748,78.
Ecco le filiali di Banca Carige dove è possibile riscuotere il contributo su appuntamento
- Via Roma, 2 Carrara, 0585 7661 - 0585/766350 e 0585/766272, Chiude alle ore 13:20
- Via Bonascola, 35 Carrara, 0585 845574, Chiude alle ore 13:20
- Via Garibaldi, 53 Carrara, 0585 63456, Chiude alle ore 13:20
- Viale XX Settembre, 114 Carrara, Chiude alle ore 13:20
- via Giovan Pietro, 1 Carrara, Chiude alle ore 13:20
- Ruga Alfio Maggiani Carrara, 0585 785633, Chiude alle ore 13:20
- Avenza Carrara, Viale XX Settembre, 209/211
- Agenzia 5 Massa, 0585 790860, Chiude alle ore 13:20
- Agenzia Montignoso, 0585 821085
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A sostegno del grido d'allarme lanciato dalle associazioni di categoria, il Gruppo di Fratelli d'Italia con una mozione, di cui il primo firmatario è il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi, chiede alla Regione Toscana aiuti immediati per la filiera della moda ed al Presidente Giani di farsi promotore presso il Governo affinché adotti quanto prima strategie efficaci di azione per sostenere il settore.
"E' disperato il grido d'allarme che arriva dalle attività che fanno parte della filiera della moda. La Regione Toscana non può abbandonare questo settore vitale per la nostra economia. Non sono fantasmi, sono a rischio migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro -si appella il vice-capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi- In Toscana si contano 17.620 imprese attive nel tessile, abbigliamento e calzature, per il 61% artigiane. Già a maggio, i dati Irpet, evidenziavano che il sistema moda toscano perdeva il 40% di fatturato e le esportazioni si attestavano su -35,5%. La moda è una "vittima" dimenticata, nonostante gli imprenditori abbiano investito per allinearsi alle norme, trovandosi poi costretti a fermare la loro attività. Serpeggia la sensazione di impotenza e frustrazione".
"La distribuzione è la maglia finale di una lunga catena. Se viene danneggiato l'intero settore della vendita al dettaglio, anche la produzione artigianale e industriale frena. La moda in Toscana è la nostra eccellenza. Sapienti artigiani, con cultura tramandata da secoli, creano manufatti che in questo momento non trovano sbocchi commerciali –dichiara il Consigliere regionale, Gabriele Veneri- Perderemo competenze e l'intera filiera del "Made in Toscana", con la ripresa, sarà debole e in parte a pezzi. I nostri distretti moda stanno vivendo un momento di difficoltà mai vista in precedenza, penso al distretto orafo, tessile, calzaturiero, conciario. I loro prodotti sono fermi nei magazzini e, anche se non biodegradabili, sono legati a le stagioni e al loro stile che una volta passato li rende invendibili. Sono totalmente contrario alle chiusure delle attività commerciali, una scelta fatta senza criterio e soprattutto senza erogare risorse nei tempi adeguati (denaro a fondo perduto subito!) il resto sono solo chiacchiere e propaganda. Servono contributi a fondo perduto, liquidità dalle banche, detassazione e rottamazione dei magazzini, prosecuzione della cassa integrazione. Se il Governo non farà manovre economiche immediate le attività chiuderanno. Si poteva rimanere aperti, seguendo le regole del numero limitato all'interno degli esercizi commerciali. Poi, un giorno, qualcuno mi spiegherà che differenza passa tra vendere una scarpa per bambini e una per adulti a livello di rischio di contagio. Apprezziamo la presa di posizione del Governatore Giani nei confronti dei giganti del commercio online ma le scelte sciagurate del Governo Conte, che pure Giani sostiene, servono su un piatto d'argento lo sviluppo e la crescita del monopolio commerciale alle multinazionali a discapito del negoziante tradizionale".
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"Le bonifiche dell'area industriale fra Massa e Carrara fanno parte degli obiettivi della nuova governance della Confindustria, poiché rappresentano uno dei principali vincoli allo sviluppo che abbiamo necessità di rimuovere, dopo anni che se continua a parlare. Su questo tema credo sia indispensabile il concorso delle amministrazioni locali, della Regione e dei Parlamentari espressi dal territorio. Non possiamo continuare ad aspettare ma occorre dare corso ad una iniziativa coordinata affinché siano mantenuti gli impegni assunti in relazione all'accordo di programma per quanto concerne le risorse finanziarie ed i tempi di attuazione" così il presidente degli Industriali di Massa Carrara Matteo Venturi sulla questione bonifiche del Sin/Sir.
"I dati Sogesid sono chiari – aggiunge Venturi – e dicono che la situazione è grave poichè le aree interessate sono sia quelle industriali che quelle abitate. Di fronte ai dati allarmanti sui livelli di inquinamento emerge soltanto il silenzio e questo preoccupa perché temo che possa essere il segnale di una sottovalutazione del problema. Una questione che riguarda in prima istanza certamente la salute di tutti i cittadini di Massa Carrara, ma che investe pesantemente il futuro economico e sociale del nostro territorio in cui vivono 45 mila persone ed operano oltre 7mila aziende".
"Purtroppo le informazioni di cui disponiamo – spiega Venturi - ci dicono che completata la fase conoscitiva, è di nuovo tutto fermo e rischiamo di veder trascorrere invano altri due anni in questa situazione, perché la Regione non ha ancora avviato il procedimento di individuazione dei responsabili dell'inquinamento, perché in parallelo, Sogesid deve ancora realizzare il progetto esecutivo su cui emanare i bandi su cui emanare i bandi per l'appalto dei lavori di bonifica. La mia domanda quindi è semplice: cosa stiamo aspettando?".
Aggiungo che non sarebbe male che le nostre due amministrazioni locali - considerato il tempo trascorso - valutassero la creazione di un organismo adeguato per certificare lo stato di attuazione dell'Accordo di Programma. Se si continua a procede senza verifica sugli obiettivi, com'è accaduto fino ad oggi, non avremo mai una strategia di territorio su cui progettare la ripresa!
"È vero che il nuovo governo regionale s'è costituito da poco tempo - conclude Venturi - , così come è indubbio che oggi gran parte dell'impegno va indirizzato a battere la pandemia Covid-19. Tuttavia, è necessario che, assieme agli interventi urgenti dettati dall'emergenza, si avviino anche le azioni che guardano al domani. Perché come territorio di Massa Carrara di certo non possiamo "perdere il treno" della ripresa, quando ripartirà. Al contrario, dobbiamo già ora predisporre tutte le misure per intervenire sui nodi strutturali del nostro territorio e scioglierli. Tra questi il primo e più importante, se vogliamo dare certezze alle aziende ed all'occupazione, è che la nostra zona industriale torni appetibile per nuovi insediamenti, per gli investitori e per chi vuole fare impresa".
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Si oppone con tutte le forze, la sezione Apuoversiliese Luigi Biso di Italia Nostra, alla decisione annunciata dalla Direzione Regionale del sistema museale ligure di demolire la struttura che ospita il Museo Nazionale di Luni distribuendo il suo contenuto in più sedi dislocate sul territorio lunense. Una decisione talmente osteggiata dalla onlus toscano-ligure da arrivare a sperare nelle difficoltà create dalla pandemia come deterrente per proseguire con la demolizione del museo di Luni. Da Italia Nostra Apuoversiliese è arrivata la dettagliata ricostruzione della storia del museo: “ Progettato alla fine degli anni ’50 del Novecento e inaugurato nel 1964 dalla Soprintendente della Liguria, Olga Elia, questo edificio, connotato da caratteristiche tipiche dell’architettura di avanguardia di allora, è una sintesi dei pregi e dei difetti della cultura archeologica italiana dell’epoca. Sintesi talmente significativa, nel bene e nel male, da costituire, a suo modo, un emblema dotato di originalità e di pregnanza. Insomma, nel suo genere è un bene culturale a tutti gli effetti, una testimonianza storica meritevole di essere conservata.
Certo, il sito prescelto per la sua costruzione non era dei migliori: proprio il luogo del cuore religioso e civile di ogni città romana e cioè il Tempio Capitolino con la sua area sacra circostante, della quale evidentemente si ignorava l’esistenza. Tuttavia, proprio gli scavi praticati per la realizzazione delle fondazioni dell’edificio misero in luce le potenti costruzioni del Capitolium. Una scoperta eccezionale se pur casuale, che indicò la via per l’individuazione dell’impianto urbano fondamentale di Luni: l’area del Foro e, da qui, la corretta interpretazione del cuore della città romana.
Una volta resisi conto del marchiano errore, gli allora responsabili della Soprintendenza Archeologica della Liguria si trovarono di fronte a due scelte: proseguire negli scavi, questa volta di tipo archeologico e abbandonare l’idea della costruzione oppure proseguire per dotare finalmente Luni di un museo, allora del tutto mancante. Si scelse di continuare e la soluzione del problema questa volta fu intelligente. Si optò per un edificio dotato di una struttura aerea sostenuta da “pilotis” che permettesse di lasciare a vista l’impianto dell’area capitolina e addirittura di poterla vedere dall’alto, dall’interno della struttura stessa.
Un errore incredibile per una Soprintendenza archeologica fu trasformato in una struttura di servizio a suo modo aperta e funzionale che, vista da una certa distanza, è anche una sorta di “totem” che richiama da lontano l’attenzione su di un paesaggio archeologico quasi del tutto privo di emergenze in alzato.”. Italia Nostra Apuo versiliese ha suggerito l’ipotesi di impiegare i cospicui fondi necessari all’abbattimento dell’edificio nell’estensione organica, consistente e significativa degli scavi all’intera area archeologica al fine di iniziare, finalmente, a mettere in luce l’impianto urbano della città.
“Dopo le fondamentali campagne di scavo degli anni ’70 del novecento – hanno concluso da Italia Nostra - dovute al genio ed alla determinazione del grande Antonio Frova, per decenni si è proceduto, con l’eccezione di un solo caso di una certa consistenza, a sporadici saggi che, per quanto utili, sono ancora ben lontani dal risolvere l’enigma della realtà urbanistica e socio-economica di Luna: la realtà di un centro produttivo a carattere industriale tra i più importanti della romanità per alcuni secoli e del quale, ad oggi, conosciamo meno di un terzo della sua effettiva essenza abitativa e funzionale.”
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"Al Cup di Aulla su 7 lavoratori sono ben 5 i contagiati. Ci dispiace aver fatto le Cassandre della situazione ma la nostra denuncia sull'insufficienza dei dispositivi di protezione individuale usati e sulla mancanza totale di controlli all'accesso è stata profetica. E, per favore, che nessuno provi a insinuare che si tratta di un caso, che lo hanno preso tutti fuori dal posto di lavoro. La diffusione del virus in quegli spazi è facilitata in caso di contatto con un positivo. Ed è quello che è successo. Quattro lo hanno scoperto prima, perché manifestavano anche dei sintomi. Una quinta lavoratrice ha chiesto il tampone per scrupolo e ha scoperto di esserlo, seppure asintomatica. Perché non si effettua un controllo per tutti gli operatori che sono stati a contatto con i positivi?"
A portare alla luce il caso dello sportello prenotazioni dell'Usl Toscana nord ovest ad Aulla è il referente della Uiltrasporti per il settore, Angelo Lieti. "Purtroppo non è il primo caso. Era già successo pochi giorni fa al Noa, con tre lavoratori positivi. Avevamo deciso di non infierire sul momento, di chiedere soltanto all'azienda di prendere delle contromisure idonee a tutela dei dipendenti delle cooperative e aziende esterne. Ma il nuovo focolaio di Aulla ci spinge inevitabilmente a intervenire - prosegue Lieti -. Non possono restare invisibili, nascosti nel sottosuolo dell'emergenza come se fossero carne da mandare al macello. In alcuni distretti si stanno sacrificando, lottando contro il virus con uno zoccolo e una ciabatta, tanto per essere chiari. Un esempio su tutti: il plexiglass allo sportello è troppo basso e sta diventando inutile perché le persone, per paura di sedersi dove poco prima è stato un altro utente, restano in piedi e a quel punto il respiro passa agevolmente oltre la barriera parafiato e il contagio è molto più facile, sopratutto se allo sportello arriva chiunque senza nessun controllo all'ingresso. Non solo. C'è interferenza fra lavoratori Asl e del Cup e a questo proposito siamo sicuri che siano adottate tutte le garanzie di sicurezza? Il datore di lavoro in base al decreto sulla sicurezza ha l'obbligo della sorveglianza... Quindi chi si assicura dei protocolli quando c'è contatto fra lavoratori di due aziende?"
La Uiltrasporti torna a chiedere nuove misure di sicurezza e garanzie per i lavoratori del Cup e delle pulizie nelle strutture sanitarie: "Protezioni individuali a partire dalle mascherine, accessi contingentati e su appuntamento, tute di protezione. E ovviamente la promessa internalizzazione".
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Un aumento consistente, 8 mila euro l’anno, stabilito in totale autonomia e senza fare una bella conferenza stampa. E’ questa la lettura che Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva, ha dato di quanto riportato nel verbale del consiglio di amministrazione di Nausicaa del 23 marzo 2019 che attesta il passaggio da 22 mila a 30 mila euro per la paga del presidente Luca Cimino.
“Il vergognoso golpe da parte il Cimino e di tutto il cda 5 Stelle – ha detto Volpi - dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che i vertici di Nausicaa non hanno alcun rispetto verso i cittadini né verso i 130 lavoratori che aspettano da anni il rinnovo del contratto. Comportamento inqualificabile che fa emergere un “limite” che non può più essere sopportato. In particolar modo come datore di lavoro, Cimino, ha ritardato, eluso, omesso e ostacolato ogni direttiva volta al buon funzionamento dell’azienda pubblica che gli è stata affidata, nonostante un articolo uscito sulla stampa che racconta il contrario. Oltretutto la ”gestione Cimino” ha minato fortemente il benessere organizzativo dei lavoratori cimiteriali, arrecando grave danno alla loro dignità personale e professionale, all’immagine dell’azienda e agli interessi dei lavoratori stessi.”
Volpi ha fatto notare che Cimino, a fronte dello stato di agitazione dei dipendenti cimiteriali di Nausicaa, avrebbe dovuto organizzare un tavolo con i sindacati ed i dipendenti in privato invece di dichiarare di non voler parlare con la stampa ed ha sottolineato che, nonostante i rischi di contagio da Coronavirus, la rete di servizi cimiteriali è rimasta attiva e funzionante grazie alla dedizione e alla professionalità degli addetti.
“Contratto di lavoro e sicurezza - ha continuato Volpi - sono due punti sostanziali previsti dalle normative vigenti, che sembrano non valere per i lavoratori di Nausicaa ai quali non viene riconosciuta la sicurezza, un nuovo contratto, l'indennità e la produttività in busta paga. Nel territorio carrarese ci sono tredici cimiteri e i servizi cimiteriali comunali nel loro complesso sono affidati a Nausicaa spa in concessione. Gli oneri dei servizi sono totalmente a carico dell’azienda e si fondano sull’equilibrio costi/ricavi della gestione. Nel contratto di servizio la gestione del cimiteri contempla tantissime attività: tumulazioni, traslazioni, raccolta resti, operazioni di cremazioni, custodia e sorveglia, gestione dell’obitorio, igiene pulizia e smaltimento rifiuti e gestione dell’edilizia cimiteriale manutentiva straordinaria, eccetera. Chiediamo che venga immediatamente annullata la delibera del CDA relativa all'aumento dello stipendio del presidente Luca Cimino e che vengano restituiti i soldi dei cittadini intascati in più rispetto al corrispettivo precedente per rispetto nei confronti di chi da marzo sta combattendo oltre che contro il virus anche contro la situazione economica da fame e anche per rispetto dei dipendenti a cui non sono riconosciuti i diritti fondamentali dei lavoratori ma solo i richiami disciplinari. Chiediamo quindi che vengano attuati i controlli previsti dal contratto di servizio da parte dell’assessore alle Partecipate Matteo Martinelli in merito al mancato accordo contrattuale dei dipendenti. Inoltre nell'ambito del miglioramento promulgato da tempo dal presidente Cimino, si propone una visione innovativa “dei servizi cimiteriali“ che dovrebbero essere riuniti in un unico settore: gestione dei cimiteri , dell'Obitorio e del Forno crematorio, al fine di poter utilizzare queste ottime risorse per riconoscere un degno contratto di lavoro agli operatori, comprensivo pure di indennità e di premi con l’adeguamento delle ore di contratto. Un’ultima proposta auspicabile da ottenere, sempre al fine di incentivare il lavoro degli operai ed implementare il loro un ruolo professionale ed economico, sarebbe quella di mantenere all'interno dell'azienda la gestione l'edilizia cimiteriale, come era già stato fatto dalla gestione precedente che peraltro porterebbe sicuramente un risparmio di fondi”.
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