Politica
Allontanata dal seggio nonostante la nomina a scrutatrice: a Carrara non si rispetta la priorità a disoccupati e anziani secondo il consigliere Mirabella
Niente più priorità a studenti e disoccupati per il ruolo, retribuito, di scrutatori ai seggi. Sarebbe avvenuto nell’ultima tornata del referendum a Carrara e a segnalarlo è il…

Marina di Massa, fuori uso tre fontanelle sul viale litoraneo: la richiesta di intervento di Italia Nostra Massa Montignoso
Rotte tre delle cinque fontanelle del viale a Mara di Marina di Massa: Italia Nostra Massa Montignoso chiede intervento di sistemazione: "Una ventina di anni fa furono…

Morosità dei concessionari di cava: si supera il milione di euro secondo il Polo progressista e di sinistra di Massa
Abbiamo voluto approfondire il tema della morosità nel nostro comune. Dopo avere scoperto le morosità diffuse per le pubblicità nei luoghi pubblici, abbiamo avuto notizia dagli uffici, su…

La scuola Infermieri in costruzione ad Avenza potrebbe essere trasferita a Pisa: la denuncia di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Fratelli d'Italia Carrara esprime forte preoccupazione per il futuro della Scuola Infermieri a Carrara e denuncia il rischio concreto di un progressivo depotenziamento del presidio formativo nel territorio…

Delegazione apuana di Fratelli d'Italia incontra il questore Bianca Venezia
Nella mattinata del 9 giugno,una delegazione di Fratelli d'Italia ha incontrato il nuovo Questore di Massa Carrara, Bianca Venezia, per un confronto diretto sulle problematiche legate alla…

Dieci milioni di euro di avanzo, ma nemmeno un euro per la fontanella Evam: riparte la protesta dei % Stelle Massa per la riapertura della fontana
Il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa torna a chiedere con forza la riapertura della fontanella Evam, chiusa ormai da anni, nonostante le oltre 700 firme…

Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

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“Il Consorzio 1 Toscana Nord si rende disponibile a supportare te e la tua amministrazione per realizzare un’opera di sistematica messa a dimora di alberi in ambito comunale, a partire dal progetto “un albero per ogni nuovo bimbo” e dalla partecipazione al bando che la Regione Toscana, nelle prossime settimane, emetterà (rendendo disponibili cinque milioni di euro) per sostenere i progetti integrati per l’abbattimento delle emissioni climalteranti e per la piantumazione in ambito urbano nonché per altri bandi. Nonché, a supportarlo per i successivi bandi del Piano di sviluppo rurale”.
Inizia così la lettera che il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi, ha inviato a ciascun sindaco del comprensorio.
Il Consorzio 1 Toscana Nord è il primo Ente consortile in Italia ad aver approvato la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale: “Non come una petizione di principio – spiega il presidente – ma come scelta esigente e impegnativa”. E adesso, questa nuova iniziativa, di supporto ai Comuni, rappresenta una delle azioni concrete adottate, per far crescere la sicurezza e la valorizzazione ambientale del territorio.
“Ti proponiamo, a partire dall'opportunità rappresentata dal progetto “un albero ogni nuovo bimbo” e dall'ormai prossimo bando della Regione, nonché dai successivi bandi del Piano di sviluppo rurale, di dar vita ad una collaborazione organica – scrive Ridolfi a ciascun primo cittadino – per un’opera di sistematica piantagione di diverse specie arboree in aree a ciò vocate del tuo territorio comunale. Piantare alberi significa guardare al presente con gli occhi del futuro. Per i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti significa, tra l’altro, rispettare le leggi dello Stato, che chiamano proprio i Municipi a celebrare ogni nuova vita che nasce (e ogni nuova adozione) con la messa a dimora di un albero. Per i sedici Comuni del nostro comprensorio, che in base alla delibera della Giunta regionale del 2015, presentano maggiori criticità “in relazione ai livelli di qualità dell’aria”, si tratta di un’opportunità da cogliere: viste le ulteriori corsie preferenziali previste nel bando, proprio per queste realtà territoriali. Per tutte le Amministrazioni può significare, in ogni caso, concorrere all'abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, migliorare la qualità degli insediamenti e le condizioni di vita della popolazione, e incrementare la biodiversità territoriale. Come sai – prosegue il presidente del Consorzio ai sindaci – conciliare la priorità della sicurezza idraulica con la necessità delle tutela ambientale è indirizzo generale, di rilevanza strategica, dell’Ente che presiedo. Saremo lieti, pertanto, di poter collaborare col tuo Comune, offrendo un supporto (che crediamo significativo) per l’imminente scadenza del bando regionale, e per compiere insieme un’azione destinata a ricordare nel tempo i più piccoli cittadini della nostra comunità, con un gesto concreto di cura della salute dei territori che abitiamo. A questo fine – conclude Ridolfi, nella lettera ai sindaci - ti trasmetto una bozza di protocollo d’intesa tra il Consorzio e il Comune, e mi rendo disponibile, fin da subito, per un incontro utile ad approfondire questa ipotesi di collaborazione”.
Nel protocollo d’intesa proposto, il Consorzio s’impegna ad attivare la consulenza di un agronomo per l’individuazione di piante autoctone da collocare nelle aree individuate; e anche di fornire ai Comuni l’elenco delle aree di proprietà comunali e demaniali, che ricava dal catasto consortile, proponendo poi alle Amministrazioni comunali le zone più idonee per la piantagione e mettendo infine materialmente a dimora le piante.
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La delegazione di Forza Italia Massa, capitanata dall'onorevole Deborah Bergamini, ha incontrato il Comandante Aloia Giuseppe della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara.
"In qualità di coordinatore comunale di Forza Italia - esordisce Domenico Piedimonte -, ho avuto l'onore di poter finalmente rappresentare, anche verbalmente, le richieste di ripristino della legalità del Piano dell'Arenile. Il suo mancato rispetto ha, secondo noi, rappresentato un vulnus inspiegabile nei confronti dei diritti di cittadini e turisti. Infatti, dal 1998 ad oggi sono stati sottratti porzioni di spiaggia e libertà di accedere all'arenile 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno. E’ stato negata loro addirittura la possibilità di vedere il mare mentre percorrevano il nostro amato lungomare. Quello che una volta era il fiore all'occhiello della Versilia".
"Non nascondo - afferma - il piacevole stupore per aver assistito per la prima volta nella mia vita di come sia stato reso onore da parte di un Corpo Militare (che definirei un eccellenza dello Stato Italiano) ad un membro del Parlamento della Repubblica Italiana. Vedere l'On. Bergamini entrare nella sede della Capitaneria di Porto al fianco del proprio Comandante mentre i suoi sottoposti, schierati sull'attenti le rendevano omaggio, mi ha fatto subito percepire che l'incontro avrebbe potuto portare i frutti che speravamo di ottenere. La presenza in delegazione del Presidente del Consiglio del nostro Comune, Stefano Benedetti, che come me o più di me ha sempre lottato per i varchi al mare che venivano chiusi uno dopo l'altro, ha infuso in me quel senso di sicurezza e di tranquillità necessari per poter esporre le nostre motivazioni in una contesto così istituzionale".
"All'attenzione dei convenuti al tavolo della discussione - spiega Piedimonte -, ho potuto fornire la copia a colori del Piano Particolareggiato Esecutivo per la zona dell'Arenile, consistente nel progetto redatto dal Settore Urbanistica del Comune di Massa e composta dagli elaborati che ne fanno parte integrante. E cioè 1/b Norme Tecniche di attuazione, 2/b Relazione, 3/b Tavola 1 Cartografa, 4/b Cartografia catastale e perimetrazione dell'ambito geografico sottoposto al P.P.E., 5/b Tavola 3 Carta dei vincoli sovraordinati, 6/b Carta dell'uso del suolo, 7/b Tav 5 Perimetrazione delle Zone omogenee".
"Al tavolo della discussione - prosegue - ho avuto finalmente conforto che, il Comune di Massa, nel 1998 è stato pioniere nella stesura del Piano dell'Arenile della propria costa. La delibera fu adottata “Considerato che il progetto stesso consente di dare un'adeguata risposta alle esigenze sopra prospettate, in termini di salvaguardia e valorizzazione ambientale consentendo agli altri operatori economici del settore balneare di usufruire delle importanti novità, tendenti alla riqualificazione dello stabilimento balneare e quindi del turismo”.
"Ho ricevuto questo materiale - sottolinea Piedimonte - solo sabato scorso attraverso mani amiche che non siedono più in Consiglio Comunale. Io lo avevo chiesto alle amministrazioni di sinistra dal 2003 senza averlo potuto mai nemmeno visionare. Ed anche quando il nostro Sindaco Francesco Persiani, nella massima collaborazione con il nostro partito di Forza Italia, mi diede la possibilità di esporre la problematica sugli accessi al mare ai consiglieri eletti che componevano la Commissione Ambiente (allora presieduta dall'abilissimo Sergio Bordigoni di Forza Italia) il P.P.E. non si era materializzato. In quella commissione, pubblica e registrata, furono ascoltati anche i dirigenti di settore. Uno di essi affermò convintamente che NON esisteva alcuna norma che indicasse che ci fosse un obbligo per il quale gli accessi pedonali al mare dovessero esistere ogni 250 metri. Ed invece il P.P.E., all'art. 21 recita “Ogni opera da realizzarsi nell'area P.P.E., deve essere tale da consentire un accesso al mare di mezzi meccanici di servizio e mezzi di soccorso nel raggio di 200 metri. Sono inoltre previsti varchi pedonali di accesso al mare, operanti 12 mesi l'anno ed individuati da apposita cartellonistica, della dimensione compresa tra mt 0,90 -1,50, nel raggio di 200 mt circa di arenile” Mi viene quindi da pensare che forse quelli stessi dirigenti che tutt'oggi devono ancora riuscire a ritrovare nei loro archivi un atto pubblico così importante e consegnarcelo da quando siamo arrivati al governo della città massese, forse ne hanno “dimenticato” anche il suo contenuto".
"Il P.P.E. - ricorda - fu approvato nel 1998 solo da 20 consiglieri comunali presenti su 40 e passò solo grazie al voto dell'allora Sindaco Pucci che guidava la coalizione targata PDS. Tutta l'opposizione lo riteneva una come una sorta di sanatoria relativa a casette sorte sull'arenile senza autorizzazione alcuna e per questo fu ostacolato fino alla fine. In questi anni, mi è raccontato da ex consiglieri comunali dell'opposizione di allora (come Angelo Altieri) che quell'atto avesse le parvenze di un pseudo-condono che gridava scandalo perchè, mentre disciplinava la quantità di spazi per cabine ed altro, conteneva un comma che escludeva dal rispetto dei parametri fissati per il numero di cabine da potervi insediare gli stabilimenti che in quel momento ne contenevano già un numero superiore. E le nuove altezza per le casette di guardianaggio non andavano ad intaccare chi si era precedentemente sopraelevato. Verosimilmente senza alcun valido permesso".
"Il Piano dell'Arenile quindi - incalza -, è un piano esecutivo che oltre ai Varchi, disciplina la distribuzione degli spazi all'interno degli stabilimenti, concede per la prima volta di realizzare delle cucine, stabilisce la densità massima degli ombrelloni, disciplina il numero di cabine e di servizi all'interno dello stabilimento, statuisce quali piante (art 14 sistema del Verde) autoctone possano essere piantate per l'ombra, chiarisce la capienza dei parcheggi ed il loro numero distribuendolo per auto e moto, disciplina la concessione per far attraccare piccoli natanti nel Frigido, Brugiano e Magliano. Il contenuto del P.P.E chiamato “norme tecniche di attuazione” è quindi molto chiaro e semplice. Sono in tutto 25 articoli di facile lettura. Non ammette deroghe, salvo “per interventi pubblici o di pubblico interesse” (art.24) e adotta delle salvaguardie “dal momento dell'adozione del presente P.P.E da parte del Consiglio Comunale, per qualsiasi attività in contrasto con il medesimo, si applicano le misure di salvaguardia ai sensi delle leggi vigenti” (art. 25.)"
"Ecco perchè l'intento dell'incontro della delegazione di Forza Italia aveva tra gli obiettivi quello di cercare di capire quali fossero le difformità tra il Piano Arenile del 1998 e la situazione odierna - attacca -. Il tutto per contribuire fattivamente al lavoro della nostra attuale amministrazione. Infatti, grazie allo slancio del nostro Sindaco Persiani è già stato indetto un bando con il quale si andrà il prima possibile a trovare le competenze tecniche necessarie per redigere un nuovo P.P.E. Forza Italia, in ogni consesso, continuerà a dare lealmente e con la schiena dritta il proprio contributo all'amministrazione avendo come faro e punto di riferimento la situazione di legalità del 1998 e non quella di fatto. Soprattutto per evitare di favorire la situazione di vantaggio di qualche stabilimento balneare che in questi 15 anni, si potrebbe già esser appropriato abusivamente di spazi in concessione o non concessionabili vedendosi anche rinnovare ingiustamente la concessione. Ma se prima di ogni rinnovo ci fosse stato il doveroso controllo da parte di Vigili Urbani e dirigenti, nel controllare l'arenile l'abusivismo di alcuni non si sarebbe prolungato".
"La delegazione di Forza Italia - aggiunge Piedimonte - ha appreso anche che Dirigenti di settore, prima dell'insediamento della nostra nuova amministrazione, sono stati personalmente sanzionati dalla Capitaneria unitamente a oltre 100 stabilimenti balneari. Questa notizia, ha sbalordito tutti. Come la notizia che la Capitaneria stessa ha subito interessato la Procura della Repubblica. Il Comandante Aloia ha dimostrato una piena conoscenza dei singoli fatti che andavamo a descrivere. A tal punto che era inutile da parte mia esporre anche la situazione fotografica che avevo preparato perchè su ogni stabilimento e su ogni varco aveva già ampia conoscenza di qualsiasi dettaglio. Un lavoro certosino e davvero egregio che ha stupito noi della delegazione massese di Forza Italia ma non l'On. Bergamini perchè lei, in qualita' di Vice Presidente della Commssione trasporti della Camera, conosceva probabilmente la serietà e l'abilità con la quale lavoro illustri corpi come quello con il quale abbiamo avuto la fortuna di poterci confrontare. E che nonostante il lavoro precedentemente fatto e concluso con le sanzioni, dopo le nostre pubbliche denunce e gli esposti a loro indirizzati, hanno riaperto il fascicolo. Più di così davvero non ci si poteva aspettare".
"Ora però - e conclude -, starà al gruppo Consiliare di Forza Italia, ed il particolar modo al capogruppo Giovanbattista Ronchieri (anch'egli componente della delegazione) preparare una interpellanza per capire perchè i nostri nuovi eletti non fossero a conoscenza delle sanzioni ai Dirigenti ed agli stabilimenti balneari e dove sono finite le 140 sanzioni elevate prima del nostro insediamento. Fermo restando che LA POLITICA debbano farla i nostri nuovi eletti e non i dirigenti attraverso i loro atti dirigenziali, fermo restando che non possano essere pochi di loro a portare avanti le politiche del PCI-PDS-DS-PD e delle intere sinistre cacciate attraverso libere elezioni di 2 anni fa, consapevoli che chi ha contribuito per 20 anni a disattendere alle norme del P.P.E, lo ha fatto adducendo la scusa che il “il Piano dell'Arenile è vecchio e tra poco andremo a rifarlo”, da parte del Coordinamento di Forza Italia rimangono invece solo due azioni da compiere: primo, digitalizzare immediatamente il P.P.E per renderlo pubblico, e questo perchè, in questi venti anni, la sinistra che ci ha governato non lo ha mai pubblicato nel sito del Comune di Massa tra gli atti adottati. Pubblicazione che invece è avvenuta per i Comuni di Carrara, Montignoso, Forte dei Marmi, Camaiore Pietrasanta e Viareggio. Secondo, chiedere udienza al nuovo Procuratore della Repubblica. Come coordinatore comunale di Forza Italia mi chiedo: la mancata trasparenza di questo importante atto amministrativo “cui prodest”?
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La lista civica "Bagnone Orgoglio, Futuro e Tradizione" critica l'amministrazione comunale guidata da Marconi chiedendo di adottare una politica di riapertura.
"Oggi - esordisce - più che mai c'è bisogno di rilanciare il Paese attraverso manovre di sostegno a tutti coloro che contribuiscono a creare ricchezza e ancor di più questo bisogno già si sentiva a Bagnone, piccolo paese che cerca di sopravvivere all'invecchiamento della popolazione".
"Ancora una volta - spiega - l'amministrazione Marconi bis, invece di aprire continua ad applicare la vecchia politica di chiusura attraverso l'aumento delle tasse, in particolare dell'IMU, con il conseguente duplice effetto negativo, meno soldi ai cittadini e meno possibilità di rilanciare il patrimonio immobiliare di questo paese fatto di antichi borghi in pietra, bisognosi di restauri e di ripopolarsi".
"L'opposizione Bagnonese - incalza - critica fortemente questo aumento delle tasse poichè ad esso non corrisponde un aumento dei servizi nell'interesse dei cittadini. Non sono ad oggi stati realizzati/potenziati i percorsi turistici di trekking e bike, non sono stati valorizzati i prodotti locali, non sono stati previsti incentivi all'attività che sono rimaste chiuse durante il lockdawn, attraverso concessioni del suolo pubblico gratuite che non dovranno limitarsi al periodo estivo ma dovranno protrarsi finché non si è creato un vero indotto. Si pensi alle fiere locali, al mercato del lunedì che in tutti questi anni di amministrazione hanno visto calare il numero degli ambulanti senza che sia stato fatto qualcosa per rilanciarle".
"Ora che finalmente il Paese ha riaperto - conclude - vogliamo e chiediamo che anche Bagnone possa aprirsi".
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Il presidio organizzato dall'associazione Athamanta e da altre sigle ambientaliste è partito alle 18 sotto al comune, quasi in concomitanza con l'inizio del consiglio comunale che aveva in programma l'approvazione del regolamento degli agri marmiferi e proprio per impedire questo atto, giudicato contrario alla tutela delle Apuane, il gruppo di manifestanti, circa una cinquantina, si è precipitata in massa sulle scale che accedono alla sala consiliare ed ha cercato di forzare le porte che era presidiate da agenti della municipale, essendo il consiglio comunale a porte chiuse.
Con bandiere e cori abbastanza concitati in difesa del patrimonio ambientale del territorio, i manifestanti hanno tentato di entrare nella sala del consiglio rivendicando il diritto di poter esprimere il loro dissenso sul regolamento. A contenere gli ambientalisti è arrivata una squadra di poliziotti che, insieme ai vigili urbani, ha impedito il dilagare della presenza nei manifestanti all’interno della sala. Il consiglio ha subito una lunga interruzione nella quale i capigruppo si sono riuniti per decidere come affrontare la protesta e in che modalità portare a termine la seduta di consiglio. Tra le varie ipotesi è stata anche valutata quella di rimandare il consiglio al giorno dopo ma dopo oltre un’ora di consultazioni, la decisione finale è stata quella di concedere l’ingresso e il diritto di intervento a quattro rappresentanti del presidio in difesa delle Apuane.
Linda Paternò di Athamanta ci ha spiegato le motivazioni dei manifestanti: “Il presidio si è svolto con successo: hanno partecipato varie realtà e associazioni che hanno fatto diversi interventi fino a quello finale che ha invitato tutti a tentare di fare irruzione nel consiglio comunale.”.
Linda Paternò ha commentato anche la presa di posizione di Claudia Bienaimè contraria alla protesta: “Sono rimasta stupita di quanto ha dichiarato la Bienaimè. Non abbiamo intenzione di scendere a patti: riteniamo che questo regolamento non sia accettabile sotto tutti i punti di vista. Sono stati mandati molti suggerimento da parte di associazioni come ad esempio Legambiente che hanno dato un contributo tecnico e specialistico che è stato completamente ignorato. Il consiglio comunale di oggi, dedicato al marmo – risorsa principale del nostro territorio – è stato fatto a porte chiuse e non ci è stata data la possibilità di partecipare e sentire cosa viene deciso. Il fatto che il consiglio sia in streaming non fa cambiare le cose perché lo streaming è una modalità che non consente la partecipazione e l’interazione del pubblico.”.
Paternò ha ribadito i tre punti fondamentali del percorso di Athamanta: informazione, autoformazione e azione. “Abbiamo fatto azioni davanti all’Omya e davanti al David di Cobra; abbiamo fatto una due giorni sul tema dell’estrattivismo; abbiamo organizzato una Zoom con sessanta persone durante il lockdown; oggi continuiamo questa protesta a cui seguiranno altro azioni ed altri percorsi di autoformazione per noi e per tutti quelli che vorranno partecipare alle nostre iniziative.”.
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Drammatica la situazione della scuola post covid sia per l’organizzazione didattica, sia per gli interventi sulle strutture. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Massa, nonché coordinatore provinciale di Fratelli di Massa e il capogruppo di FdI in consiglio comunale, Alessandro Amorese hanno voluto mettere in evidenza tutti i moltissimi limiti, soprattutto in riferimento alla situazione degli edifici scolastici della provincia di Massa Carrara, del bando reso pubblico nei giorni scorsi e indetto dal ministero dell’istruzione per l’adeguamento delle strutture scolastiche in seguito all’emergenza covid, al quale ha partecipato anche il comune di Massa.
“Si tratta di un bando che, sulla base della popolazione scolastica, assegna all'ente una risorsa massima di soli 300 mila euro. – hanno detto Guidi e Amorese - Purtroppo il governo, anche in questo caso, ha dimostrato la scarsa centralità che riveste il settore della scuola in un momento in cui invece ci sarebbe stato bisogno di investimenti importanti sugli edifici scolastici. Per le 30 scuole di cui è dotato il comune di Massa, il governo PD Cinque Stelle di fatto stanzia circa 10 mila euro lordi per istituto: briciole rispetto alle reali esigenze del territorio scolastico, anche alla luce dei crolli di alcuni solai che lo scorso anno scolastico, lo ricordiamo hanno interessato anche strutture di scuole superiori e che hanno fatto scendere in piazza tanti cittadini e genitori indignati. Una indignazione che oggi Fratelli d'Italia rinnova nei confronti del governo per chiedere meno chiacchiere e maggiori risorse.”.
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Hanno mostrato impegno e dedizione all’interno del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia Carrara e per questo motivo sono stati scelti dal coordinatore, Lorenzo Baruzzo come responsabili di due settori strategici: sono Leonardo Tessa, 26 anni, che è stato nominato responsabile organizzativo eventi e Matteo Costa, 52 anni, che sarà responsabile del tesseramento.
“A Leonardo e Matteo – ha fatto sapere Baruzzo - vanno i miei ringraziamenti e quelli del coordinamento tutto per l’impegno profuso al servizio della politica intesa come forma di volontariato al servizio dei cittadini.”.
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A seguito della seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Bilancio/Società Partecipate, durante la quale l'Amministratore Unico Alessio Ciacci ha illustrato il piano strategico-industriale di Cermec spa, il gruppo consiliare del M5S esprime la propria soddisfazione per le azioni che la partecipata – della quale il Comune di Carrara detiene il 49.68% delle quote - sta per mettere in campo.
Si tratta capace di coniugare redditività e rispetto per l'ambiente, improntato a criteri di economia circolare, teso alla valorizzazione degli asset di proprietà e al razionale utilizzo degli spazi disponibili, alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e all'utilizzo delle migliori e più affidabili tecnologie oggi disponibili.
"Sono molto soddisfatto del piano industriale presentato – dice Giovanni Montesarchio, presidente della Commissione Ambiente - che porterà tra l'altro, finalmente, al superamento delle criticità esistenti in termini di emissioni odorigene. Inoltre il nuovo impianto garantirà quell'economia circolare fondamentale per gli equilibri ambientali del nostro territorio. Grazie all'amministratore Ciacci per il suo impegno."
Soddisfazione anche da parte del capogruppo Daniele Del Nero, presidente della Commissione Bilancio e Partecipate: "Fin dal suo insediamento Ciacci aveva promesso attenzione ai temi della sostenibilità e dell'economia circolare, impegnandosi ad aprire prospettive importanti su questo fronte, e così ha fatto. Un'ulteriore conferma di come possa essere importante scegliere le persone in funzione delle loro competenze specifiche, aldilà delle appartenenze. Un altro tassello in un mandato amministrativo serio e responsabile, che prosegue con l'unico obiettivo di dare alla città frutti tangibili e duraturi."
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Cermec smentisce il coinvolgimento delle proprie attività nei confronti dello stato del fosso lavello, che nei giorni scorsi ha allarmato cittadini e comitati.
Il coordinamento dei comitati aveva infatti imputato il colore biancastro dell'acqua e l'odore sgradevole al trattamento dei rifiuti di Cermec, chiedendo delucidazioni anche sull'accordo tra regione Lazio e Regione Toscana sul trattamento di 4500 tonnellate di rifiuti indifferenziati.
Cermec ha fatto sapere che non sarebbe stato dato l'ok per l'operatività all'accordo tra regioni del trattamento di rifiuti indiffrenziati, pertanto la problematica riscontrata non può essere imputato a questo.
"Cermec è solo un impianto di trattamento dei materiali conferiti che poi hanno destinazioni verso impianti di riciclo o di smaltimento – ha fatto presente Cermec – inoltre gli impianti di Cermec non effettuano alcuno scarico in acque superficiali".
Inoltre Cermec ha precisato che i percolati da trattamento del rifiuto sono raccolti in vasche chiuse e isolate e poi smaltiti verso impianti esterni per il loro trattamento. Anche le acque di prima pioggia vengono inviate a depurazione a impianti terzi. È dunque da escludere che eventuali contaminazioni del Lavello possano essere causate dalle attività di Cermec.
L'azienda in aggiunta ha risposto a tutte le domande puntuali che sono state presentate dal coordinamento dei comitati, a cominciare da quali sostanze chimiche vengono utilizzate per il trattamento dei rifiuti:
"Quello di Cermec – fanno sapere dall'azienda - è un impianto a Trattamento Meccanico Biologico e nessuna sostanza chimica viene utilizzata nei processi produttivi".
L'azienda ha inoltre puntualizzato chela quantità di rifiuti trattata dall'impianto è sempre stata entro il limite consentito dalla legge, e anche se venisse autorizzato il trattamento delle 4500 tonnellate di rifiuti provenienti da fuori regione, i limiti rientrerebbero comunque nella norma, per questo motivo non servono ulteriori misure di tutela.
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Faceva parte della squadra di collaboratori della sindaca Emilia Fazzi Contigli che nel lontano 1994 elaborò il primo regolamento degli agri marmiferi poi rivisto, contestato e modificato moltissime volte. Da consigliera dell’opposizione nel secondo mandato Zubbani è stata una vera spina nel fianco dell’allora amministrazione soprattutto nelle tematiche legate al lapideo. Oggi, che il nuovo regolamento degli agri elaborato dalla giunta De Pasquale, sta per essere approvato in via definitiva ed è al centro di una grande polemica popolare che ha già visto e vedrà proteste e presidi sotto il comune da parte delle associazioni ambientaliste, la “passionaria” Claudia Bienaimè è tornata a far sentire la sua voce, ancora una volta fuori dal coro.
Non manifesterà a fianco degli ambientalisti e non contesterà il nuovo regolamento perché, in linea di massima, si trova d’accordo sulle scelte operate dai 5 stelle ed ha voluto spiegare il perché della sua posizione: ”Complessivamente è un bene che sia arrivato all’approvazione un nuovo Regolamento degli Agri dopo tanti anni – ha detto Bienaimè - Certo il testo è migliorabile ma è una svolta importantissima e necessaria per la collettività anche se si tratta di atti fortemente condizionati dalla normativa attualmente esistente, approvata dalle regione Toscana. D’altronde, l’autonomia legislativa del nostro comune andava esercitata prima, ma chi governava la città non ha voluto farlo.” . Bienaimè ha ipotizzato una mancanza di conoscenza della reale situazione del comune e delle cave da parte di chi ha scelto la via della contestazione. “ Credo di avere chiaro da dove si parte e come siamo messi oggi e per questo mi dissocio dalla manifestazione degli ambientalisti, che, spesso, temo, fanno confusione tra Pabe e Regolamento.”.
“ I Pabe - ha chiarito la Bienaimè - sono strumenti attuativi che riguardano la pianificazione e derivano da un Pit fortemente e giustamente criticato che, per quanto riguarda l’individuazione dei bacini estrattivi, ha preso atto della perimetrazione del Piano Strutturale vigente. Quindi solo quando si cambierà quest’ultimo potranno essere risolte questioni “in sospeso”, come ad esempio Fossa Combratta, su cui c’è stato già un impegno del consiglio comunale. Non conosco nel dettaglio i Pabe ma ho letto i verbali delle commissioni congiunte che li hanno esaminati ed apprezzo gli elementi di tutela dei crinali e delle sorgenti che sono stati introdotti. Ricordo che attendiamo questo strumento importantissimo per la gestione delle cave da diversi anni.”. La Bienaimè ha ribadito che a suo giudizio il regolamento degli agri avrebbe dovuto contenere almeno tre principi fondamentali: l’ onerosità della concessione legata al valore di mercato del bene; la temporaneità della stessa; la conduzione diretta della cava da parte del concessionario, che erano i tre fondamenti del regolamento della Fazzi Contigli.
“Nel nuovo regolamento degli agri – ha continuato la Bianaimè - ci sono tutti e tre e per questo il mio giudizio è positivo. E’ vero che sul punto della temporaneità delle concessioni, le gare sono state rinviate tra molti anni, ma bisogna anche tener conto della quantità di ricorsi che sarebbero scattati anticipando il rinnovo delle concessioni se non si accoglievano le indicazioni di una legge regionale che è stata un vero colpo basso per la comunità di Carrara e per la sua amministrazione. Ricordo, inoltre, che la passata amministrazione ha permesso di cedere anche i “diritti di competenza”.”. Bienaimè ha approvato anche l’istituzione dell’osservatorio, ente chiamato a valutare il valore di mercato del bene, della cui mancanza ci si è lamentati per anni dovendo adeguarsi al valore medio di cava ben diverso dal valore di mercato. Mi sembra positivo anche l’articolo 19, che dà la possibilità di creare una società pubblica per la gestione di un agro marmifero, un passaggio strategico per la filiera artistica e artigianale del marmo. Non solo lodi, tuttavia, per il nuovo regolamento ma anche critiche da parte dell’ex consigliera: “Ovviamente ci sono anche elementi che non condido come la disposizione dell’articolo 25 che lascia in vigore fino all’31 ottobre del 2023 il famoso articolo sul socio parassita, dai quali sono scaturiti tanti contenziosi. Probabilmente c’è una spiegazione “giuridica” che però non capisco e mi sfugge. Capisco poco anche il ruolo del consiglio comunale che oltre a scegliere le aree ottimali di cava, mi pare, avrà una funzione più marginale rispetto a quella che ha con il regolamento in vigore.”.
Bieanimè ha comunque ricordato che l’efficacia del nuovo regolamento riguarderà solo gli agri comunali mentre l’annosa questione dei beni estimati dovrà ancora essere risolta dai tribunali: “Spero che l’asso piglia tutto sia messo sul tavolo nei tribunali quando si discuterà dei famosi beni estimati – ha concluso la Bienaimè - tribunali dove siamo grazie al gioco delle due carte fatto da Rossi e Renzi allora primo ministro. Il mio auspicio è un impegno alla vigilanza perché il nuovo regolamento deve essere a applicato in modo rigoroso. Cosa che, purtroppo, in passato non è stata fatta.”.
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Il consiglio regionale ha dato il via libera a due leggi per contribuire a far fronte alla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria da Covid-19. I fondi vengono dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione del bilancio 2019. Soddisfatto il consigliere regionale del Pd, Giacomo Bugliani, che ha sottolineato l’importanza del provvedimento. “Si tratta di un segnale di attenzione importante e necessario in questa fase di emergenza sanitaria. Grazie a queste leggi vengono destinate risorse del bilancio del consiglio regionale a categorie non contemplate dai provvedimenti statali a seguito dell’emergenza ed è anche un modo per valorizzare i tanti lavoratori che operano in settori realmente strategici per l’economia toscana”.
Il provvedimento approvato contiene misure di sostegno alle guide turistiche e alle società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi. Il consiglio regionale, consapevole delle conseguenze dell’emergenza coronavirus, che ha determinato un blocco dei flussi turistici ed una crisi marcata di tutte le attività connesse, ha deciso di intervenire in favore delle guide turistiche, che operano in modo continuativo sul territorio toscano. “A tal fine utilizzerà la somma di 500mila euro – ha spiegato Bugliani - derivante dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione 2019 del bilancio del Consiglio regionale per contributi individuali alle guide iscritte negli elenchi provinciali della Regione Toscana. I contributi saranno concessi con procedimento automatico, che non richiede un'attività istruttoria di carattere tecnico, economico e finanziario. Si tratta di contributi in misura fissa, di ammontare predeterminato sulla base del numero delle domande valide presentate, nel limite di euro 500 per ciascun beneficiario. L’erogazione dell’importo complessivo concesso avverrà entro il 30 ottobre 2020. Sostegno economico anche per le società sportive dilettantistiche, iscritte al Registro del Coni, che gestiscono impianti sportivi di proprietà pubblica sul territorio regionale. Tali società risultano particolarmente colpite dalla crisi economica conseguente all’emergenza coronavirus. A tal fine mettiamo a disposizione l'importo di oltre un milione e 556mila euro, derivanti dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione 2019 del bilancio del consiglio. Anche in questo caso i contributi saranno concessi con procedimento automatico, con un importo fisso, predeterminato sulla base del numero delle domande valide presentate, nel limite di mille e 500 euro per ciascun beneficiario. L'erogazione dell’intero importo concesso avverrà entro il 30 ottobre 2020. Entro il 31 dicembre 2021 dovrà essere presentata una relazione sull’utilizzo delle somme ricevute. Lo sport è anche presidio della salute collettiva e incoraggiare le società sportive con un contributo che complessivamente è importante è un segnale di attenzione alle persone e al loro benessere”.
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