Politica
Delegazione apuana di Fratelli d'Italia incontra il questore Bianca Venezia
Nella mattinata del 9 giugno,una delegazione di Fratelli d'Italia ha incontrato il nuovo Questore di Massa Carrara, Bianca Venezia, per un confronto diretto sulle problematiche legate alla…

Dieci milioni di euro di avanzo, ma nemmeno un euro per la fontanella Evam: riparte la protesta dei % Stelle Massa per la riapertura della fontana
Il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa torna a chiedere con forza la riapertura della fontanella Evam, chiusa ormai da anni, nonostante le oltre 700 firme…

Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

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Dopo l’ultima seduta del Consiglio Comunale in cui è stato affrontato l’argomento del contenzioso con la Paradiso Spa, a febbraio, sono intervenute importanti novità. L’epidemia da covid-19 e il conseguente lockdown hanno condizionato la capacità delle casse del Comune di “rispondere” ai contraccolpi economici di questa vicenda. Non solo. Nell’ambito dell’ennesimo approfondimento richiesto dall’amministrazione, è emersa documentazione che testimonia come poco prima del luglio 2017 (inizio del mandato in corso) fosse stato giudicato come ragionevole un accantonamento relativo alla controversia di importo assai inferiore a quello che poi è stato prospettato all’attuale amministrazione come accoglibile per la transazione.
Per tutti questi motivi il sindaco Francesco De Pasquale ha incaricato il Professor Antonio Scudieri, presidente onorario di sezione della Corte dei Conti e docente di contabilità pubblica, di valutare l’intera vicenda. Il professore ha rimesso in dubbio e ridimensionato la quantificazione del risarcimento per la controversia, ha escluso la possibilità per una pubblica amministrazione di sottoscrivere una transazione alla cifra individuata dalla controparte ma soprattutto ha smontato uno degli elementi cardine che avevano fatto prendere in considerazione l’ipotesi stessa della transazione, ovvero la possibilità di diluire in un arco di tempo lungo il risarcimento. Il punto di forza della transazione era però proprio la possibilità di rateizzare e quindi di spalmare il debito nel corso di un lungo periodo di tempo senza prosciugare “in un batter d’occhio” le casse comunali con la probabile conseguenza di un default. Il professor Scudieri ha però escluso questa possibilità: tramontata l’opzione “rateizzazione”, allora anche la transazione non ha più ragion d’essere.
A questo punto la sola cosa da fare nell’interesse della comunità è proseguire l’iter processuale per poi valutare, anche alla luce della quantificazione del risarcimento che verrà fatta dal Tribunale, eventuali soluzioni per salvaguardare comunque gli equilibri delle casse comunali. Un obiettivo assai difficile che ci pone ancora una volta davanti all’onere di rimediare ai tanti e ingenti danni fatti da chi ha governato la città in passato.
Oggi qualche politicante di lungo corso prova a ribaltare la vicenda fingendo di dimenticare di aver fatto parte delle amministrazioni che, nei molteplici mandati trascorsi al governo della città, non hanno mosso un dito per affrontare o tamponare una situazione che si è gonfiata e complicata col trascorrere del tempo. Se chi ha governato fino al 2017 la città avesse anche solo provveduto ad accantonare le risorse necessarie a mettere in sicurezza le casse del Comune, come prevede la legge, quando la piega dell’iter processuale si stava chiaramente delineando a sfavore del municipio, oggi non saremmo in una situazione così difficile.
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“Il treno è partito”: il sindaco Francesco Persiani, nel corso di un’intervista alla televisione locale, ha annunciato l’avvio dei primi interventi al Teatro Guglielmi. Il cantiere è stato allestito già da alcuni giorni e all’interno, come disposto dall’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari, sono iniziati i primi lavori per l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’impianto antincendio del teatro.
“E’ il centro culturale della nostra città e sappiamo bene quanto i massesi, ma non solo, tengano a questa struttura che non solo è diventata un punto di riferimento per spettacoli locali, nazionali ed anche internazionali, ma è un simbolo per tutta Massa” dichiara il sindaco Francesco Persiani; “ogni giorno dal nostro insediamento abbiamo lavorato nella direzione della riapertura del Guglielmi che è sempre stata il nostro principale obiettivo. Contavamo di raggiungerlo in tempi minori, ma l’importante è essere finalmente partiti con i lavori, seppure abbiamo dovuto superare numerosi ostacoli non preventivati. Ricordo che l’edificio è ancora sotto sequestro, quindi ci siamo dovuti attenere scrupolosamente a quanto ci veniva indicato dall’Autorità giudiziaria, ma ora sono iniziate le prime opere e contiamo di restituire l’amato teatro alla cittadinanza il prossimo anno”.
Il primo lotto è stato affidato a seguito di gara ad inizio anno e riguarda la parte impiantistica. A seguire l’intervento interesserà anche alcune parti strutturali dell’edificio così come indicato nel progetto dell’amministrazione comunale approvato dai Vigili del fuoco utile ad adeguare la struttura alla normativa antincendio. Inoltre, permetterà di rendere il Teatro Guglielmi più fruibile ai soggetti con disabilità e più funzionale in quanto verranno realizzate una nuova regia e la buca per l’orchestra.
Il progetto per la messa in sicurezza del Teatro Guglielmi era stato definito dall’amministrazione comunale e consegnato ai Vigili del fuoco nell’ottobre 2018, approvato dal comando regionale dei Vigili del fuoco nel giugno 2019; in seguito è stato sottoposto sia al vaglio del Tribunale di Massa, in quanto l’immobile è ancora sottoposto ai vincoli dell’Autorità giudiziaria, sia alla competente Soprintendenza di Belle arti.
Soddisfazione anche per l’assessore ai Lavori pubblici Marco Guidi: “dopo due anni di lavoro intenso assieme agli uffici, che ringrazio, inizia il percorso per restituire il teatro alla città e ai concittadini. L’intervento, che sarà diviso in lotti, prevede un costo di 500 mila euro complessivi e circa 10 mesi di lavori. L’impegno è stato massimo e continuerà ad esserlo fino alla riapertura del teatro”.
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Con una serie di domande ironiche, il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Baruzzo ha commentato la notizia della presenza, domattina al Monoblocco, del governatore della Toscana, enrico Rossi e dell’assessore alla sanità regionale, Stefania Saccardi, per l’inaugurazione del reparto cure intermedie al quinto piano.
Baruzzo ha colto l’occasione per ricordare quelle che, a suo parere, sono le responsabilità di Rossi e Saccardi: “Questi due personaggi sono i soliti che un anno fa avevano deciso di abbattere la struttura del Monoblocco, salvata grazie alle raccolte di firme ed alla battaglie portate avanti del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara ed anche, lasciatecelo dire , grazie all’intervento di Fratelli d’Italia che quando in città, sull’argomento vi era un silenzio assordante, è stato di gran lunga il primo partito che si era schierato apertamente contro l’abbattimento, facendo intervenire presso la struttura, il senatore Achille Totaro, componente della Commissione Sanità del Senato. Sono anche i soliti che , nonostante le numerose richieste, ancora non hanno dato risposte sulla ripartenza dei lavori per l’installazione della Risonanza Magnetica e Enrico Rossi è lo stesso che era assessore alla Sanità regionale quando dall’Asl 1 Massa Carrara “sparirono” 400 milioni di euro. Con quale faccia tosta possano presentarsi in una città i cui servizi sanitari avevano deciso di cancellare?”.
Baruzzo ha dato anche la risposta alla sua domanda. “ La faccia tosta di far propaganda elettorale , in vista delle elezioni regionali, per il Pd che è il maggior responsabile dello sfascio della sanità toscana e per il fido Giani .Ma costoro riusciranno mai ad avere un po’ di pudore e prova un po’ di vergogna?”.
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Parodiando una celebre canzone di Renato Zero, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, ha ironizzato: “Il telefono no, non l'aveva considerato?” in merito all’esordio fallimentare del progetto di gestione delle spiagge libere messo a punto dall’assessore al turismo Federica Forti che ha visto un boom di prenotazioni e scarse presenze, con recinti rimasti vuoti e bagnanti respinti perché privi del foglio di prenotazione.
Bernardi ha rincarato la dose: “Perché è stata scelta solo la modalità di prenotazione online e non sono state, invece, attivate, una o più linee di telefono per informazioni, prenotazioni e disdette per le spiagge libere ? La app-Forti è come la app Immuni per ora non ha funzionato e i risultati sono stati evidenti da subito. Diversi turisti e residenti si sono lamentati del malfunzionamento , ma anche quando ha funzionato ha creato caos perché programmata senza criterio. La stagione turistica è appena iniziata e l' amministrazione ha già preso la prima bacchettata sulle spiagge libere, dopo mesi di studi sulle linee guida e riunioni con altri comuni del comprensorio che non serviti a nulla.”.
Il problema è stato riassunto da Bernardi: teoricamente tutti possono prenotare uno stallo, ma se non si presentano nessuno farà loro delle contestazioni né assegnerà ad altri lo stallo prenotato dopo un’ora di ritardo rispetto alla prenotazione e in questo modo va in tilt tutto il sistema Anti Covid. E così, accade, quello che è accaduto domenica scorsa e cioè che gli stalli restano vuoti e chi rimane escluso invade gli spazi di colonie e stabilimenti balneari limitrofi, beccandosi molte critiche e creando molto malcontento.
“Invece di chiedere scusa – ha aggiunto Bernardi - l’assessore Federica Forti, colta in errore, non esita di fronte a nulla e si fa difendere dal sindaco e insieme perdono il senso della realtà e purtroppo non è neppure la prima volta che accade. Non ha saputo spiegare, infatti, quale sia stato il ruolo degli steward presenti a presidiare le spiagge libere e come mai ci fossero tanti bagnanti in giro per l'arenile senza regole e controllo.”.
Bernardi ha voluto suggerire la formazione di personale idoneo e preparato al fine di dare una più sicura e immediata risposta all’emergenza del Coronavirus e ha consigliato all’amministrazione di non pensare più alla app e di attivare uno o più numeri fissi per le prenotazioni anche per agevolare le persone anziane che con le tecnologie non hanno tanta dimestichezza.
“Instaurare un dialogo attraverso il telefono con turisti e residenti che chiedono informazioni sulla nostra zona – ha concluso Bernardi - potrebbe esse un’ occasione per ristabilire la connessione tra i cittadini e le istituzioni e rilanciare anche quel rapporto di confidenza con il proprio territorio troppo spesso dimenticato è abbandonato dalla politica dei 5 Stelle.”.
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Non è cambiato nulla nel sito dove una volta sorgeva l’hotel Mediterraneo e oggi ci sono solo fondamenta invase dall’acqua piovana e dalla vegetazione spontanea, né alcunché è mutato nel sito adiacente all’uscita dell’autostrada in cui sorge da trent’anni lo scheletro del Marble Hotel mai portato a termine.
A far notare la totale immobilità nella sorte di questi due edifici di Marina di Carrara e soprattutto a far notare le promesse elettorali dei 5 stelle al riguardo che sono state dimenticate è stato Nicola Pieruccini, commissario della Lega Salvini premier che ha rimarcato soprattutto il cambiamento di posizione dei grillini dai tempi dell’opposizione a quelli del governo della città.
“Quando il vicesindaco Matteo Martinelli era all’opposizione aveva le idee chiare sul Marble Hotel e l’ex Hotel Mediterraneo. All’epoca, nei consigli comunali l’opposizione era libera di parlare, puntava il dito e incolpava con veemenza l’amministrazione di allora per aver arrecato un danno enorme alla collettività in spregio allo sviluppo della zona. E nel programma elettorale, il Movimento 5 Stelle, tra gli obiettivi, ai quali i cittadini avevano creduto, proponeva di adottare “soluzioni concrete sul Marble Hotel e dall’ex Hotel Mediterraneo per il rilancio turistico ed economico della città”.
Flop per entrambe le situazioni: questo il giudizio di Pieruccini sull’operato dei grillini una volta eletti alla guida della città. “ In tre anni di governo – ha continuato Pieruccini - i due scheletri sono rimasti in bella vista uno all'entrata dell'autostrada e l'altro all'entrata di Marina.”. Ma la critica di Pieruccini ha puntato soprattutto alla promessa di ricostruire il giardino pubblico distrutto dalla società che avrebbe dovuto riedificare anche l’hotel ma che ha poi lasciato tutto irrealizzato.
“Dal momento che oggi la situazione è cambiata – ha spiegato Pieruccini - il giardino dovrebbe essere riconsegnato alla città per iniziativa dell’amministrazione utilizzando quegli 800 mila euro della fidejussione che sono stati incassati dal comune. Tutta l’area dell’ex Mediterraneo oggi è nel degrado assoluto e in condizioni di grave pericolo e quindi dovrebbe essere messa in sicurezza. Ormai è chiaro che non possiamo più contare su quei “valori e i principi” propagandati dal Movimento 5 Stelle nel loro programma elettorale e nemmeno possiamo contare su un ‘idea di decoro urbano, perché non rientra nel loro DNA.” Pieruccini ha voluto sottolineare che lo stato del sito dell’ex Mediterraneo è uno schiaffo per i cittadini e per il centro di Marina di Carrara e che la sua riqualificazione dovrebbe essere strategica. Secondo la Lega infatti l’unica strada per restituire una credibilità turistica internazionale alla città da parte dell’amministrazione, anche alla luce della crisi che ha ridotto allo stremo il territorio a causa del Covid-19 , dovrebbe essere quella che punta all’accoglienza , ai servizi , al decoro e alla pulizia. Al fallimento completo dei 5 stelle su Marble hotel e ex Mediterraneo, secondo Pieruccini, ci sono da aggiungere le critiche giornaliere sulle carenze di programmazione e gestione delle azioni per incentivare turismo e commercio sul territorio- tema definitivamente naufragato con lo scoppio dell’epidemia da coronavirus dopo diversi anni di proclami e di miglioramenti inesistenti. “ Come Lega – ha concluso Pieruccini – chiediamo quando l’amministrazione voglia mettere in atto tutte quelle procedure idonee per la ricostruzione del giardino storico dell'area ex Mediterraneo e che venga dato un riscontro sui tempi del contenzioso aperto per il pagamento dell’area prezzo quantificato dall’amministrazione in data 21 ottobre 2014, un milione e 700 mila euro.”.
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Non erano ancora sicure le condizioni con cui potesse riaprire la stagione estiva: balneari e albergatori fino a poche settimane fa avevano ancora poche certezze.
"Lo scorso fine settimana, invece, abbiamo avuto la fortuna di vedere la nostra Marina finalmente piena di turisti e questo segnale oltre ad incoraggiarci, deve spingerci a battere un colpo d'ala, tenendo ben presente che le soluzioni davvero vincenti nascono sempre da un'ampia sinergia tra i settori produttivi e l'amministrazione" - ha commentato Domenico Piedimonte, coordinatore di Forza Italia, che propone una ricetta, a suo dire, vincente che porterà vantaggio tanto ai cittadini e turisti, che al settore balneare e gastronomico.
"Al di là della posizione già ribadita dal nostro coordinamento comunale e provinciale, che ritiene che i ristoratori abbiano pieno diritto a non vedersi almeno quest'anno portare via un parte di lavoro da sagre e feste di partito, come coordinatore ho ritenuto doveroso confrontarmi con i dirigenti del mio partito per ragionare sul miglioramento dell'offerta turistica nell'ottica di una collaborazione che abbia al centro le esigenze dei nostri cittadini - ha spiegato Piedimonte - Persone che non devono vedere ridotto neanche di un metro lo spazio delle spiagge libere a loro disposizione: uno spazio che deve rimanere libero da gabelle per poter consentire un tuffo in mare liberamente".
Pertanto Forza Italia a Massa, da sempre schierata dalla parte della legalità, del rilancio economico, della sicurezza (anche sanitaria) e della leale collaborazione sulla battaglia della Bolkestain, propone alla categoria dei balneari di contribuire a persuadere e convincere i propri associati che hanno chiuso i varchi al mare a ripristinarli immediatamente per consentire ai concittadini e ai turisti di raggiungere l'arenile senza dover attraversare obbligatoriamente il lido in loro concessione. "Chiediamo, inoltre, di tenere alta e costante l'attenzione sugli stabilimenti associati che confinano con i varchi previsti nel Piano dell'Arenile, che vanno mantenuti puliti e decorosi. E di aderire alla prossima CAMPAGNA INFORMATIVA sui danni provocati dalle merci contraffatte (una proposta che Forza Italia renderà pubblica a breve). Chiediamo di abbassare le siepi all'altezza di 1,2 mt e di restituire ovunque possibile la vista del mare ove ostruita da teloni, canneti, pannelli indecorosi e posticci usati solo per garantirsi una maggiore egoistica privacy a danno della collettività. Cose che comunque saranno previste nel prossimo futuro anche dal nuovo piano dell'arenile, che dovrà immancabilmente rispettare le leggi regionali e nazionali e quindi quanto appena detto" - ha continuato Piedimonte.
In cambio di tutte queste condizioni, Forza Italia proporrà con grande convinzione all' amministrazione di adottare un provvedimento di "delivery" sotto l'ombrellone.
"In questa drastica situazione sanitaria, per fortuna in evoluzione, vogliamo cogliere l'occasione per alleggerire il peso dei punti ristoro presso quegli stabilimenti dotati di cucina - ha continuato il coordinatore di Forza Italia - Avere la possibilità di fornire i pasti sotto l'ombrellone aiuterebbe a contenere gli assembramenti nei locali e favorire la permanenza all'aria aperta nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza. Per Marina di Massa ed i suoi operatori economici sarebbe tra l'altro una prima vera novità".
Chiaramente, ha spiegato il coordinatore di FI, dovranno essere usati piatti e bicchieri di carta monouso, materiale compostabile monouso o materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile. Il tutto nel rispetto dell'ambiente. "Il delivery sotto l'ombrellone dovrebbe però esser consentito anche a soggetti esterni agli stabilimenti nell'ambito di una economia aperta. Se è corretto quanto abbiamo analizzato noi di Forza Italia, gli stabilimenti balneari, attraverso il loro vantaggio competitivo andrebbero comunque a coprire la domanda nel 92-96 % dei casi di richiesta pasti".
Forza Italia è certa si aprirà così un nuovo modo di vivere l'arenile per la soddisfazione di chi viene da noi al mare per vederlo e per viverlo pienamente. "Senza dimenticare che siamo in un periodo di sofferenza economica per cui ai nostri concittadini dobbiamo dare e non sottrarre - ha concluso il coordinatore di FI -Per questo motivo, in Forza Italia, siamo davvero fiduciosi che dai balneari possa arrivare anche un contributo economico che aiuti a coprire le spese necessarie per il servizio di sorveglianza da parte di giovani steward della nostra città. Steward necessari per una maggiore sicurezza (sanitaria ed ambientale) delle nostre sempre minori spiagge libere".
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“Ma gli esponenti di Fratelli d’Italia di Massa, Marco Guidi e Marco Amorese, lo sanno che proprio a Massa i residui degli sfalci della manutenzione dei corsi d’acqua non possono finire in mare perché il Consorzio gli stocca nei cassoni messi a disposizione del Comune? Infatti l’Ente consortile, il sindaco Persiani e l’azienda dei rifiuti hanno siglato una convenzione, esempio da imitare, che proporremo alle altre Amministrazioni della Costa: che prevede che gli sfalci vengano appunto depositati da tecnici e operai consorti nei cassoni approntati da Comune e Asmiu, e da lì smaltiti. Tutto ciò, lo facciamo, come detto, di concerto con ufficio tecnico comunale e azienda dei rifiuti del Comune di Massa e assessore comunale all’ambiente. Meraviglia che questi due amministratori massesi non ne siano al corrente; a meno che non si voglia fare politica strumentale. Ma al Consorzio interessa solo risolvere i problemi per i cittadini”.
Così il Consorzio 1 Toscana Nord, con una sua nota, risponde a Marco Guidi e Marco Amorese, amministratori del comune di Massa.
“Stando alle considerazioni di Guidi e Amorese, i cittadini massesi, che sono anche contribuenti del Consorzio perché proprietari di immobile, dovrebbero economicamente accollarsi pure la rimozione del lavarone, attraverso un aumento significativo nelle loro bollette (unico modo in cui ciò sarebbe possibile) – prosegue la nota del Consorzio – Ma perché dovrebbero pagare per questioni di cui non sono responsabili? E’ ben noto, infatti, che il contributo di bonifica è una tassa di scopo, che può essere utilizzata solo per le manutenzioni e le attività di prevenzione, strettamente collegate alla sicurezza idraulica del territorio. Senza aumentare le bollette, ma riducendo invece le spese burocratiche, da quest’anno l’Ente consortile ha aumentato a tre (uno in più rispetto al passato) gli sfalci annuali, realizzati sui corsi d’acqua che anche a Massa scorrono nei centri abitati. Guidi e Amorese sono d’accordo con queste scelte del Consorzio?”.
“Sul tema del lavarone, è impensabile imputare all’Ente consortile responsabilità, che in realtà non ha – sottolinea il Consorzio - Non solo tali affermazioni sono ingiuste: non capire la reale portata del problema, rischia soprattutto di rinviare ulteriormente la capacità di trovare finalmente soluzioni ancora più efficaci. E’ storicamente assodato che la formazione di tale materiale sulle spiagge è da sempre avvenuta, ben prima della nascita dei Consorzi di bonifica, in quanto fatto naturale, ed a conferma di ciò, anche quest’anno come tutti gli anni, ben prima dell’inizio delle attività di manutenzione del Consorzio, erano già presenti sul litorale quantità enormi di “lavarone” che non potevano essere certo attribuite all’attività del consorzio considerato che lo stesso non svolgeva alcuna attività manutentiva. La conferma inequivocabile che è un fatto naturale si ha proprio dall’evento alluvionale che si è abbattuto nelle scorse nel nostro comprensorio: basta guardare le immagini dei fiumi in piena, dei ponti occlusi da centinaia di tronchi, per vedere con quale enorme forza la corrente strappa tronchi, alberi, erba dalle sponde e le trascina al mare. Altro che i trattori del Consorzio di bonifica!”.
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Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, è il nuovo presidente della Conferenza Aziendale dei Sindaci, eletto all’unanimità nella seduta di stamattina (24 giugno) che si è tenuta nella sede legale, a Pisa, della ASL Toscana nord ovest.
Giorgio Del Ghingaro è sindaco della Città di Viareggio dal giugno 2015, precedentemente sindaco di Capannori per due mandati, dal 2004 al 2014.
Attualmente è presidente della Conferenza dei Sindaci della Versilia (2017) e membro della Presidenza di Legautonomie Nazionale (2018), ha ricoperto inoltre la carica di presidente della Società della Salute della Versilia, presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl 2 di Lucca. Dal 2009 al 2014 è stato Presidente di Federsanità Toscana e responsabile sanità dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
I sindaci, come prevede il regolamento, hanno definito anche la composizione dell’esecutivo: quattro amministratori più il presidente, in maniera che il territorio di ogni ex Azienda sia rappresentato.
Sono stati quindi nominati, oltre allo stesso Del Ghingaro, Gianna Gambaccini per il territorio di Pisa, Alessandro Tambellini per Lucca, Francesco De Pasquale per Massa Carrara e Daniele Donati per Livorno.
«Si riparte con l’Area Vasta – afferma Del Ghingaro - dall’integrazione degli ospedali, dalla possibilità di interloquire col territorio, dal ruolo importante dei medici di famiglia e dall’attività di questi mesi da parte di tutto il personale, sia sanitario sia amministrativo, a contrasto del covid19. E’ tornato il momento della progettazione. Gli obiettivi che ci dobbiamo porre sono l’attrazione di risorse, la valorizzazione dei nostri ospedali e dei nostri territori e di tutte le persone che lavorano in sanità. Ma soprattutto la tutela della salute dei cittadini. Mi impegnerò conclude il neo presidente - per quanto nelle mie possibilità e competenza, a tenere tutti uniti e a far valere la nostra Area Vasta, 4 province e 10 zone, sui tavoli regionali.
Ringrazio della fiducia accordatami in maniera unanime, cosa che da ancora più forza all’azione comune che intendiamo intraprendere».
Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 10 luglio.
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Legambiente Carrara, prendendo spunto dalle polemiche sul nuovo ponte di Avenza, segnala gli errori da evitare, richiama l’attenzione sugli interventi assolutamente indispensabili e denuncia quella che l'associazione definisce "l'irresponsabile indifferenza" dell’amministrazione comunale verso il rischio alluvionale.
"Legambiente Carrara - esordisce - coglie l’occasione delle polemiche sulla costruzione del nuovo ponte di Avenza per affrontare pubblicamente due questioni tecniche con risvolti della massima importanza strategica: l’illusorietà di conseguire la sicurezza idraulica mediante scavi in alveo e l’assoluta necessità di realizzare i ‘ravaneti spugna’.
"Premesso - spiega Legambiente - che il nuovo ponte è necessario (visto che l’attuale, permettendo il transito di 180 m3/s, è inadeguato alla piena trentennale di 287 m3/s), l’associazione affronta di petto la domanda sollevata da alcuni: è davvero necessario rialzare il ponte? Non basterebbe abbassare l’alveo rimuovendo i sedimenti accumulati negli anni. La domanda è legittima, visto che il progetto del ponte attuale prevedeva la costante rimozione di sedimenti per mantenere l’officiosità idraulica e che, dunque, il ponte è divenuto inadeguato per l’accumulo di sedimenti conseguenti alla mancata manutenzione dell’alveo".
"Ma per Legambiente - incalza - ciò non dimostra la necessità di scavare l’alveo, bensì rivela l’errore di fondo di tale progetto. A suo tempo, cioè, si è preferito conseguire un risparmio immediato costruendo un ponte troppo basso, che ha reso necessari continui scavi in alveo (con costi cumulativi notevolmente superiori), a pena di compromettere la sicurezza. Spiega poi come i fiumi, trasportando i detriti prodotti dalla disgregazione delle rocce e depositandoli lungo il loro percorso verso il mare, costruiscano un proprio profilo d’equilibrio che tendono a mantenere rimuovendo le anomalie locali, cioè asportando gli eventuali accumuli di sedimenti e riempiendo le buche. Questo comportamento dinamico dei fiumi spiega l’illusorietà di raggiungere la sicurezza idraulica scavando l’alveo ad Avenza (anziché sopraelevare il ponte): in tal modo, infatti, si possono ottenere solo risultati temporanei, ma la sfida contro il fiume è sempre perdente".
"Il documento di Legambiente - continua la nota - richiama poi l’attenzione sulla grande anomalia del bacino montano del Carrione, dove la principale forza disgregatrice delle rocce è l’uomo e i detriti abbandonati dalle cave di marmo (scaglie e terre) superano di gran lunga quelli prodotti dalla natura. L’alveo del Carrione, pertanto, ricevendo una quantità eccessiva di apporti solidi dai ravaneti, si innalza, riducendo progressivamente la propria capacità: non sarà quindi possibile raggiungere la sicurezza idraulica finché i ravaneti non saranno adeguatamente sistemati. Inoltre va tenuto conto che, pur essendo indispensabile trattenere notevoli volumi idrici nel bacino montano, potranno essere realizzati solo pochi degli invasi temporanei previsti dalla relazione Seminara. Legambiente rilancia pertanto la proposta di un risanamento radicale dei ravaneti che preveda il loro smantellamento, l’allontanamento dei materiali fini che li predispongono a frane (terre e marmettola) e la loro ricostruzione con sole scaglie pulite, con opere di stabilizzazione. Ne risulterebbero ‘ravaneti spugna’ privi degli effetti negativi (ingente apporto di detriti agli alvei) e potenziati negli effetti positivi (assorbimento di ingenti volumi idrici e forte rallentamento dei deflussi). Ciò, oltre a ridurre il rischio alluvionale, comporterebbe vantaggi supplementari: fiumi e sorgenti finalmente puliti (non più torbidi da terre e marmettola), maggior ricarica della falda (con riduzione delle crisi idriche estive) e, infine, rilevante riduzione della necessità di rimuovere ripetutamente sedimenti in molti tratti del Carrione".
"L’associazione - conclude -, preso atto della indisponibilità del comune a realizzare i ravaneti spugna, denuncia l’insensibilità del sindaco e dell’amministrazione al rischio alluvionale. Un disinteresse inspiegabile, visto che la serietà delle argomentazioni di Legambiente sul ruolo idrologico dei ravaneti è stata autorevolmente confermata dall’università di Firenze che, su segnalazione dell’assiciazione, ha ricalcolato le portate di piena del Carrione: è proprio grazie alla minor portata che ne è risultata, infatti, che i ponti del centro città sono stati salvati dal rifacimento o sollevamento. L’insensibilità del Comune al rischio alluvionale è peraltro confermata anche dai PABE, dai quali emerge la stridente contraddizione tra la piena consapevolezza del ruolo idrologico svolto dai ravaneti e l’assoluta inadeguatezza delle misure adottate. Legambiente chiede al comune di superare al più presto questa insensibilità, non solo perché incomprensibile e ingiustificata ma, soprattutto, perché essa rischia di costare molto cara ai carraresi. Senza ravaneti spugna, infatti, il centro città continuerà ad essere soggetto a nuove alluvioni: una responsabilità terribile, di cui nessuna amministrazione dovrebbe macchiarsi".
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Alcuni tratti di strade cittadine completamente invase da vegetazione senza alcuna manutenzione li ha paragonati alla mitica Foresta di Sherwood e sull’onda dell’ironia ha inserito nella mappa della più famosa foresta della letteratura, una serie di istantanee che testimoniano lo stato di degrado in cui versano diversi punti della città. A riportare in auge i “ degrado tour”che tanto piacevano ad Assemblea Permanente e a quelli che all’epoca erano i consiglieri grillini dell’opposizione sono stati i cittadini di alcune zone del comune che hanno scattato immagini delle condizioni di strade e vegetazione nei pressi delle loro abitazioni e che poi le hanno inviate al consigliere Massimiliano Bernardi. Accanto alle immagini di strade soffocate dalle chiome degli alberi ci sono quelle dei tronchi e dei detriti portati sulla spiaggia libera dell’idrovora dalle mareggiate, quelle di buche malamente rattoppate nel manto stradale e quelle di aiuole poco curate di fronte allo stadio.
“Carrara fa schifo ai turisti ma anche ai residenti – ha detto senza mezzi termini Bernardi - c’è degrado e sporcizia ovunque. Lo spettacolo dell'incuria dà il meglio di sé in una foresta di piante e rovi che stanno invadendo completamente gli spazi pubblici e la segnalazione con foto di Via dei Corsi, inviatami dai residenti, fa emergere che camminare per strada tra i rami delle piante e le voragini del manto stradale è un rischio per l’incolumità anche per chi usa abitualmente come mezzo di trasporto biciclette e motorini.”
Bernardi ha chiamato in causa la multiservizi partecipata del comune Nausicaa che dovrebbe occupardi della pulizie di strade, del verde e del decoro urbano. “Il Codice della Strada stabilisce che – ha continuato Bernardi - al fine di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, il comune è obbligato alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi. Tutti servizi coperti dalle tasse corrisposte dai cittadini per questi scopi come la TASI, tassa diretta a coprire il costo per i servizi invisibili forniti dai comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione della manutenzione delle strade che, insieme ad IMU e TARI, rientra nella IUC, Imposta Unica Comunale. Non dimentichiamoci che esistono anche una serie di disposizioni a tutela dei diritti dei consumatori nell’ ambito dei servizi pubblici locali in generale, e quindi, anche del servizio di gestione dei rifiuti urbani, dello spazzamento e pulizia delle strade.”
Secondo Bernardi ci sarebbe una responsabilità dell’amministrazione 5 stelle perché il comune di Carrara non rispetta il normale ciclo di manutenzione periodica di zone che sono state completamente dimenticate . “Lo scempio non è però mai stato così grave come ora – ha concluso Bernardi - e pertanto, mentre i cittadini si improvvisano fotografi e mi inviano le prove al fine di ottenere un immediato primo intervento che consenta almeno il ripristino della sicurezza nella circolazione pedonale . Si tratta di problemi conosciuti e denunciati al sindaco De Pasquale alla direttrice Lucia Venuti e al presidente Cimino che, nonostante la situazione tutti i giorni è impegnato ad elogiare se stesso e la gestione di Nausicaa, ha scritto persino che i turisti lo amano e noi invece anche no e lo paghiamo pure.”
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