Politica
Materiali lapidei, Campione senatrice di Fratelli d’Italia: "Odg alla manovra sui residui lavorazione marmo è una bella notizia per tutto il comparto"
«È stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato il mio ordine del giorno alla manovra, che propone una nuova regolamentazione per i residui di lavorazione del…

Consulta immigrati comune di Carrara: la presidente è Marinela Cuni che assicura "Ascoltare, integrare e collaborare sono i nostri obiettivi"
La consulta dei Cittadini immigrati ha una nuova presidentessa. Si chiama Marinela Cuni, è di origine albanese ed è stata scelta dai componenti della consulta giovedì scorso. Ad…

Lorenzo Pascucci nominato responsabile regionale dell'organizzazione di Forza Italia Toscana
“Accolgo con grande onore e profondo senso di responsabilità la nomina a Responsabile Regionale dell’Organizzazione di Forza Italia Toscana. Ringrazio il Coordinamento Regionale e il Segretario Regionale Marco…

Le liste civiche di Massa sosterranno Roberto Valettini alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara
Le liste civiche Civici Apuani e Lista Persiani Sindaco comunicano la propria decisione di sostenere la candidatura di Roberto Valettini, sindaco di…

Politeama Verdi a Carrara: incontro tra condomini e sindaco Arrighi che assicura che il prossimo passo sarà il progetto di consolidamento
Politeama: nuovo incontro a palazzo Civico per discutere del futuro dell'edificio di piazza Matteotti. Dopo che lo scorso 27 novembre si era riunito il tavolo tecnico a cui partecipano, oltre…

Elezioni provinciali: 17 sindaci e 228 consiglieri comunali al voto per scegliere il nuovo Presidente della Provincia
Tutto è pronto a Palazzo Ducale per accogliere i 245 "grandi elettori" (17 sindaci e 228 consiglieri comunali) che sabato 20 dicembre 2025 sono chiamati a scegliere…

Rinnovo del consiglio direttivo dei Paladini Apuoversiliesi: Colacicco confermata alla presidenza
Lunedì 15 Dicembre si è tenuta l' assemblea dell’Associazione Paladini Apuaversiliesi, quest’anno anche elettiva del nuovo Consiglio Direttivo per i prossimi cinque anni dal 2026 al 2030. “Dopo…

Autonomia e responsabilità: il segretario generale di Cisl scuola Toscana Roberto Malzone interviene sul caso Albanese
"In merito alle polemiche e alle annunciate ispezioni nei confronti di istituti scolastici a seguito di iniziative cui ha preso parte Francesca Albanese - ha dichiarato Roberto Malzone,…

La consigliera del Comune di Massa Daniela Bennati, Polo Progressista & di Sinistra: "Il Presidente Incoronato garantisca la trasparenza della seduta sulle partecipate"
"I consiglieri non dovrebbero essere schiaccia-tasti e comunque io sicuramente non lo sono." Così la consigliera Daniela Bennati del Polo Progressista & di Sinistra interviene…

Presidio permanente per la Palestina Massa: "Per una scuola libera e senza censura", venerdì 19 dicembre, in Piazza Palma
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato emesso dal Presidio permanente per la Palestina Massa. «Nei giorni scorsi una scuola della nostra città ha…

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Disagi enormi per cittadini e per commercianti: questa la sintesi della situazione di Avenza tagliata in due dal cantiere che sta ristrutturando il ponte di via Giovan Pietro dalla scorsa estate. A farsi portavoce del malcontento degli avenzini è stato Nicola Pieruccini, commissario comunale della Lega Salvini Premier che ha sottolineato: “Si sta avvicinando il Natale e il sindaco De Pasquale e la sua maggioranza con la decisione di demolite il ponte, hanno deliberatamente annientato del tutto l’afflusso di persone nella parte vecchia di Avenza che adesso è un susseguirsi di strade e i parcheggi vuoti quasi senza persone in giro come nel lockdown.” Pieruccini ha rimandato l’analisi completa di tutta la vicenda del ponte di Avenza quando i lavori saranno finiti nella speranza che vengano rispettati i tempi ma ha ricordato che il cantiere ancora aperto sotto le feste di Natale causerebbe un danno enorme al quartiere. Pieruccini ha anche messo in evidenza come, ai disagi causati dalle difficoltà di accesso alla parte vecchia di Avenza vanno aggiunti anche quelli causati dal formarsi di lunghe code nelle strade di accesso rimaste. “E’ in atto – ha aggiunto Pieruccini - una vera e propria discriminazione verso questa parte della città che da sempre, per quanto riguarda fondi e finanziamenti e privilegi e rispetto soprattutto a Marina, ha visto adottare dall’amministrazione grillina due pesi e due misure.”
Pieruccini ha riepilogato alcuni dei principali motivi di disagio: “ La sede della delegazione comunale di Avenza per i servizi demografici distaccati a causa dell’emergenza covid-19 è chiusa da marzo , mentre il 6 luglio era già stata riaperta al pubblico la sede di Marina di Carrara. La scelta di questa chiusura ad oggi non ha scusanti, dato che il distaccamento della sede di Avenza tratta un bacino di utenza di circa 20mila abitanti e rappresenta un importante punto di riferimento soprattutto per le persone anziane residenti nelle zone adiacenti.” Pieruccini ha messo in evidenza come i soldi spesi per Avenza siano quasi sempre spesi male: “Basta guardare il livello dei marciapiedi e gli allagamenti diffusi che si verificano dopo le piogge anche di bassa intensità. Ma il degrado di Avenza è dato anche dal moltiplicarsi di luoghi degradati e in rovina che i cittadini hanno elencato più volte a partire dagli spazi verdi lasciati nel degrado. Ancor più gravi sono poi le condizioni di molti luoghi pubblici come l’ex sede del Cat, poi sede della protezione civile, ora cantiere aperto e abbandonato ed il mercato coperto oggi inagibile e dimenticato e la sala Amendola. E cosa dire della biblioteca riaperta solo di passaggio e con le regole anti-covid che ancora non permettono la presenza di utenti? Ma perché se cittadini e commercianti da mesi stanno urlando la loro paura di poter essere ridotti alla fame per tutto ciò che sta accadendo , l’amministrazione 5 Stelle non ha mai pensato di mettersi a loro disposizione per risolvere questi problemi come sarebbero obbligati a fare?”. La risposta , per Pieruccini è da individuare tra l’incapacità politica, l’ inadeguatezza tecnica e lo scarso senso di appartenenza e il tirare a campare fino all’ormai vicino termine del governo della città gestito in maniera fallimentare dai 5 stelle che, secondo il leader della Lega di Carrara, avrebbero distrutto definitivamente la città.
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Ha sorvolato, ma nemmeno troppo, sui 35 mila euro spesi dall’amministrazione carrarese per dotare il sindaco di un addetto ai social, non poteva far passare anche la presenza dello stesso sindaco e degli assessori Federica Forti e Giovanni Macchiarini a pubbliche inaugurazioni o cerimonie con la mascherina abbassata o addirittura senza. La critica viene da Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia che ha mostrato gli scatti di alcune cerimonie tenute nei giorni scorsi in cui i membri della giunta non indossano la mascherina in modo corretto.
“Quotidianamente le istituzioni sanitarie – ha detto Baruzzo - ci portano a conoscenza dei nuovi contagi da covid 19 e la politica raccomanda alla popolazione di seguire le istruzioni emanate in sede di prevenzione dei contagi. Anche il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale , ha iniziato di nuovo , dopo aver assunto la consulente alla comunicazione digitale al costo di ben 35mila euro di soldi pubblici distratti alla risoluzione degli innumerevoli problemi della città, ad informarci tramite i social sulla situazione dei contagi nel territorio comunale, raccomandando all’osservanza delle misure sanitarie. Peccato però che lui e due componenti della sua giunta, gli assessori Forti e Macchiarini, in due diverse “inaugurazioni” tenutesi nei giorni scorsi tenessero le mascherine sotto al mento.”
Baruzzo, che ha lanciato una bordata sulla superficialità che spesso è ricorsa nell’amministrazione dei 5 stelle, ha ricordato al sindaco che proprio lui e la sua giunta dovrebbero dare il buon esempio e non parlar bene e razzolare male ed ha ironizzato sul comportamento tenuto nelle occasioni documentate invitando il sindaco ad andare in “ castigo” dietro la lavagna.
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"Una nuova gara per vendere Sanac a un'altra azienda? Bisogna essere folli solo a pensarlo: significa mettere la testa del gruppo su un piatto d'argento a tutti gli altri competitor che possono tranquillamente spazzarla via dal panorama industriale. Uno scenario inaccettabile. Sanac e Taranto devono restare insieme ormai perché questa è la realtà che è stata costruita in anni di trattative. Con o senza Arcelor Mittal. Ma sempre insieme".
E' la posizione di Massimo Graziani, segretario Uiltec Toscana nord, confermata anche dopo la riunione con il nazionale del sindacato. Un'analisi che arriva a pochi giorni di distanza dal tavolo convocato al Ministero dello sviluppo economico per giovedì: incontro che è svolto in videoconferenza e che ha lasciato i sindacati con l'amaro in bocca. Non hanno partecipato i vertici di Arcelor Mittal e anche lo stesso governo ha lasciato le redini della discussione in mano a funzionari.
"C'è solo un aspetto positivo su questo tavolo al Mise: almeno si è svolto in videoconferenza e abbiamo risparmiato i soldi del biglietto. Per il resto il nulla, semplicemente vergognoso", commenta amareggiato Graziani che poi prosegue sul futuro della trattativa per Sanac da cui dipendono le sorti di tantissimi lavoratori, oltre un centinaio soltanto nello stabilimento di Massa: "Nei prossimi giorni tramite le assemblee con i lavoratori saranno prese decisioni sulle future iniziative che dovranno essere molto più incisive. Sanac era in passato una azienda del gruppo Ilva e anzi da essa aveva una certa autonomia nel senso che oltre a fornire materia prime a Taranto aveva clienti nel mercato ma da 7 anni è stata spogliata di tutto. Autonomia, capacità imprenditoriale, attività commerciale e disponibilità economiche. E qualcuno avrebbe il coraggio di proporre una nuova asta a queste condizioni: sarebbe la fine di Sanac. L'unica soluzione è che Arcelor Mittal vada alla sua acquisizione – conclude il segretario Uiltec Toscana Nord -. Immediatamente e comunque entro la scadenza della sua fideiussione, senza altri rinvii e proroghe. In caso contrario deve diventare un'azienda collegata a Taranto, di fatto deve diventare un reparto distaccato delle acciaierie in un unico asset di vendita che coinvolga entrambe le realtà".
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Dopo la reazione critica di Fratelli d’Italia arriva quella di Forza Italia, firmata da Gianni Musetti e Lucian Martisca, coordinatore di Forza Italia Giovani Carrara.
“In piena crisi economica – hanno detto Musetti e Martisca - in una città che è in un evidente stato di degrado, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale assume una persona che si occuperà di gestire il proprio profilo Facebook, pagandola con i soldi dei contribuenti ben 35 mila per 15 mesi, soldi che il sindaco avrebbe dovuto spendere per riqualificare la città o almeno dare a chi ne ha davvero bisogno. Carrara ha centinaia di ragazzi disoccupati, molti di questi costretti a cercare lavoro in altre province, perchè l’amministrazione di Carrara non pensa minimamente alla gioventù ma solo al proprio interesse.”
Secondo Musetti e Martisca, l’aggiunta di un addetto alla comunicazione digitale allo staff del sindaco che ha già, da tre anni, sul libro paga comunale un/una portavoce e una squadra di addetti alle pagine facebook del sindaco e della giunta, sarebbe una mossa che punterebbe chiaramente a rinnovare l’immagine del sindaco in vista della campagna elettorale per le amministrative del 2022: “ Il sindaco, dopo quattro anni di dolce far nulla – hanno detto Musetti e Martisca – fa una mossa di propaganda elettorale con spese a carico dei cittadini che ormai sono stufi di essere presi in giro da questa amministrazione, poco serie e rispettosa nei loro confronti. Sappiamo tutti in che condizioni si trova Carrara, partendo dal degrado del centro storico fino alla zona costiera che pecca di manutenzione, e il comune di Carrara pensa di risolvere i problemi assumendo una persona che si occupa del profilo Facebook del sindaco. Questa può essere tranquillamente definita : amministrazione dello spreco. “.
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Tra i suoi compiti ci sarebbe anche quello di curare i profili social del sindaco ma sarà pagato con soldi pubblici: 35 mila euro all’anno per un addetto alla comunicazione digitale, che, secondo il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia, sarebbero stati spesi dall’amministrazione 5 stelle di Carrara. Si è detto indignato, Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di FdI, per la notizia ed ha aggiunto: “Ci indigna per il fatto che riteniamo superflua tale "figura", ma soprattutto per il fatto che questi 35 mila euro dei soldi dei carraresi il sindaco avrebbe potuto utilizzarli per cose molto più utili alla collettività come ad esempio asfaltare le strade, sistemare le scuole , potenziare l'illuminazione e altro.Interventi che l'amministrazione comunale spesso trascura perchè dice non ci sono soldi, che, invece, per l'addetto alla comunicazione digitale sono stati trovati .
Perr Baruzzo: “ Un sindaco spendaccione oltre che incapace. Dopo l'addetto stampa che interviene autonomamente su argomenti della politica cittadina in sua vece, il gruppo consiliare grillino che risponde al posto del sindaco, quando le domande vengono rivolte a lui e la persona che gli farà da tutore sui social, ci domandiamo se questo sindaco abbia ancora le capacità - casomai le abbia mai avute - di amministrare una città come Carrara; se avesse un po’ di dignità "politica" si dimetterebbe. Addetto stampa, gruppo consiliare e un paio di assessori che tengono in mano i ...fili permettendo.”.
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Basta parole, basta riunioni per fare due chiacchiere, basta risposte vaghe e non risolutive. Lo ha chiesto in maniera perentoria il sindaco di Massa Francesco Persiani che ha chiesto con fermezza un tavolo istituzionale ad hoc, che porti a soluzioni tangibili e concrete sulla spinosa questione degli operai della Sanac.
“E’ il momento di dare risposte concrete ai lavoratori della Sanac Spa – ha detto Persiani - che da anni stanno lottando per avere certezze sul loro futuro riuscendo ad ottenere solo promesse. In merito alla riunione di questa mattina dei sindacati con il ministero dello sviluppo economico, non sono arrivate notizie rassicuranti e, fatto che ritengo particolarmente grave, è mancato ancora il confronto con i vertici di ArcelorMittal. E’ inaccettabile che a tutt’oggi resti sconosciuto il piano investimenti della multinazionale e che Sanac vada avanti con casse integrazioni in aumento e commesse in diminuzione, pur vantando milioni di crediti da ArcelorMittal. Non dimentichiamo che a tutto ciò, vanno aggiunte le problematiche seguite all’emergenza sanitaria. E nel frattempo si avvicina la scadenza della fideiussione di fine novembre.”
Persiani ha ribadito l’urgenza di trovare una soluzione che deve essere un obbligo della politica nazionale, assolutamente non più procrastinabile e ha lanciato chiare frecciate all’indirizzo della classe politica – specialmente quella di origine apuana - che non ha presenziato alle riunioni su una questione così rilevante: “ A poco valgono le comparsate di onorevoli locali in maggioranza al governo e membri del governo stesso, se poi al momento di rimboccarsi le maniche e risolvere la situazione essi stessi o non presenziano alle riunioni o si limitano a dichiarazioni di facciata.”
Persiani ha ricordato di aver più volte chiesto di essere aggiornato sulla delicata vicenda che coinvolge oltre cento lavoratori dello stabilimento di Massa, quindi oltre cento famiglie che continuano a vivere nell’incertezza, ma di essere stato coinvolto solo sporadicamente. “Questo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di tutta la città – ha aggiunto Persiani - L’interessamento da parte nostra non è mai mancato e in più occasioni ho sollecitato il ministero, da cui abbiamo ascoltato solo parole e pochi fatti. Massa non può permettersi la perdita di altri posti di lavoro né la perdita di un’azienda che, nel settore siderurgico, potrebbe essere un’eccellenza ed è stata ed è un punto di forza sul territorio apuano. L’arrivo di ArcelorMittal era sembrato positivo per la continuità di Sanac spa, ma ora è evidente che la multinazionale debba dare risposte così come il Governo senza più lasciare gli operai in un’attesa infinita e logorante. Gli operai che nonostante tutto ogni giorno svolgono il loro lavoro hanno il diritto di conoscere ciò che li aspetta ed hanno il diritto ad essere rispettati.”.
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A Massa ci sono i campi di calcio pubblici di Tirrenia, Ricortola, Marina di Massa, Romagnano. Poi ci sono quelli in montagna di Casette, Ca di Cecco, e Forno: un numero assolutamente insufficiente per corrispondere alle esigenze della molte società sportive operanti sul territorio che stanno dando segnali chiari di malcontento e di protesta. A fianco degli operatori delle società sportive si è schierata Confimpresa che ha deciso di farsi portavoce del malumore sempre più diffuso. “I campi attualmente disponibili sono un po’ pochi – ha detto il presidente di Confimpresa Daniele Tarantino - Le società sportive chiedono un aiuto da parte del comune per i lavori di manutenzione straordinaria, perchè da troppo tempo non si è fatto più nulla. Bisognerebbe fare una ricognizione delle aree e mettere mano a un progetto che riqualifichi sport e impianti sportivi. Servono risorse di supporto ed una programmazione sportiva adeguata per affrontare le criticità lamentate dalle società che si ritrovano a dover operare in condizioni di completa incertezza.
Oltre alla richiesta di aiuto, dalle società sportive e da Confimpresa è arrivato anche l’invito all’amministrazione a prendere come esempio la situazione dei comuni vicini da Carrara, dove, qualche anno fa, sono stati rifatti quattro o cinque campi sportivi tra cui Fossone, Atletico Carrara, San Marco Covetta; a Montignoso con il campo della Renella. “ Rispetto alle altre città – ha aggiunto Tarantino - a Massa è stato fatto un po’ poco. Chiediamo di investire in una nuova progettualità e incentivare le risorse anche e soprattutto nei campi sportivi perchè il territorio ne ha bisogno.”
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Si è rivolto direttamente alla prefettura di Massa e ha dato la sua versione dei fatti. “ Nessuna violazione delle norme anticovid” ha garantito il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, in relazione all’esposto fatto contro di lui dalla consigliera Roberta Dei, ex compagna di partito di Benedetti, fuoriuscita da Forza Italia subito dopo la vittoria alle amministrative massesi. La Dei aveva contestato un uso scorretto della sala di rappresentanza del comune di Massa nelle date del primo giugno e del 19 agosto: non sarebbero state garantite le misure anticovid tra i convenuti. Benedetti ha replicato ricordando di aver disposto, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, le misure per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale in video conferenza, senza adottare alcuna disposizione limitativa all’utilizzo della sala consiliare.
“ Il regolamento per la concessione in uso della sala consiliare – ha chiarito Benedetti - approvato con delibera consiliare numero 26 del 2020, disciplina le modalità e le condizioni d’uso della sala da parte di soggetti esterni, fermo restando che ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 del citato regolamento, la sala è ordinariamente riservata alle attività istituzionali e di rappresentanza proprie del consiglio e dell’amministrazione comunale. Alla luce del quadro normativo sopra delineato, gli eventi del 1 giugno e 19 agosto 2020 vanno rispettivamente inquadrati: il primo quale attività di natura istituzionale, mentre il secondo quale evento proprio dell’amministrazione comunale.”
Benedetti ha ricordato che il primo giugno si è svolta un’udienza nell’ambito dell’incidente probatorio relativo a un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Massa, a seguito di espressa richiesta del presidente dello stesso tribunale, che non aveva la disponibilità di altri spazi e comunque non era in grado di reperirli nei tempi richiesti dalla procedura avviata ed ha ribadito che in quella occasione è stato comunque garantito il rispetto delle norme anti covid,quali distanziamento sociale, utilizzo delle mascherine e igienizzazione preventiva delle mani.
“Per quanto concerne l’evento del 19 agosto – ha continuato Benedetti - si è tenuto un incontro formativo interno organizzato dall’ufficio politiche giovanili avente come oggetto: “ Prospettive diverse: drone fra volontariato e lavoro”, con la presenza di circa venti persone. L’evento è stato introdotto dagli assessori Cella, Zanti e Balloni. Anche in tale occasione sono state rigorosamente rispettate le norme anti Covid sopra richiamate.”. Benedetti, infine ha ammesso di aver ricevuto, il 17 agosto, una nota via e-mail del RSPP dell’Ente, Virgilio Vitaloni, che comunicava l’assenza delle condizioni per lo svolgimento di riunioni nella sala consiliare e ha ricordato di aver fatto mette l’ apposito cartello dell’interdizione della sala il 20 agosto, dopo aver informato il servizio di uscierato della non utilizzabilità della sala. Ma anche in quella occasione, ha ripetuto Benedetti non ci sarebbe stata alcuna violazione delle norme a tutela della salute in tema anti covid.
Vinicia Tesconi
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Sciopero per il clima: venerdì 9 ottobre il movimento Fridays for future di Massa e Carrara scende in piazza per tornare a chiedere alle amministrazioni e ai governi di tutto il mondo di unirsi alla battaglia per la giustizia climatica e dichiarare lo stato di emergenza.
"Uno stato di emergenza che è sotto gli occhi di tutti – commentano dal Fff – se solo si ha il coraggio di tenerli aperti. Gli incendi in California, lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, l'innalzamento dei mari che aumenta il fenomeno dell'erosione ben visibile anche nel nostro litorale o la putrefazione alla quale è destinato il canale del Brugiano in tempi di siccità, sono eventi che non possono essere analizzati separatamente. Oggi con questo sciopero globale torniamo a chiedere alle istituzioni di dare un nome a ciò che è ormai ben visibile a tutte e a tutti, il cambiamento climatico. Agli studenti e alle studentesse, così come ai loro insegnanti, chiediamo di unirsi a noi in questa battaglia di giustizia ambientale e sociale".
Quello di venerdì in piazza Aranci dalle 9.30, spiegano da Fff, "sarà uno sciopero diverso rispetto agli altri a causa dell'emergenza sanitaria, tuttavia il Covid non ci ferma, anzi, ci spinge a trovare nuove soluzioni. Per questo abbiamo organizzato un un presidio in piazza in cui si alterneranno performance artistiche, interventi e un quiz a premi sui temi che tratteremo. La crisi climatica è un'emergenza che deve essere trattata allo stesso modo dell'emergenza sanitaria: è necessario ascoltare gli scienziati e creare leggi che possano davvero mettere un freno all'innalzamento della temperatura. Ci rimangono sette anni e quattro mesi per invertire la rotta, cioè per cambiare il nostro modello di sviluppo che appare insostenibile per le risorse che abbiamo a disposizione".
Al mondo della scuola, Fff chiede di convalidare le giustificazioni delle assenze per la partecipazione alla mobilitazione del nove ottobre; di dichiarare lo stato di emergenza climatico ed ecologico per il proprio istituto, anticipando la politica; di sostenere le proteste e aggiornare le loro rivendicazioni, riconoscendo il ruolo delle lotte sociali attorno all'emergenza climatica ed ambientale, "perché non si può ignorare lo stretto legame tra giustizia ambientale e giustizia sociale e si deve evitare che le conseguenze del degrado ambientale e del collasso climatico ed ecologico ricadano, come succede da tempo, sugli ultimi".
"Le studentesse e gli studenti italiani sono stati in tutto il mondo primi, per numero di partecipanti, a contribuire alla mobilitazione globale del 15 marzo 2019 contro il cambiamento climatico, ponendosi in agitazione permanente durante la giornata del venerdì. Soltanto a Milano sono scese in piazza, in quella data, centomila persone. Dopo decenni di omissioni, silenzi e inazione, finalmente da oggi soffia il vento della speranza. Chiediamo di insegnare la verità nelle scuole; di sostenere incondizionatamente gli studenti nelle rivendicazioni; di condividere conoscenza, sapienza ed esperienza per costruire una solida comprensione delle necessità attuali della nostra Terra per poter rigenerare i suoi equilibri. ".
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- Questa in sintesi l’analisi fatta dalla sezione Apuo Lunense di Italia Nostra in merito ai progetti relativi ai marciapiedi di via Giovan Pietro ad Avenza e di viale Colombo a Marina di Carrara e soprattutto in merito agli interventi sul verde urbano di queste zone.
Significativa la vicenda del marciapiede in marmo di via Giovan Pietro per il quale nel dicembre del 2019 venne accusato il marmo stesso come responsabile del dissesto che da anni caratterizza quel tratto di strada - marmo fragile, scivoloso, soggetto a dilatazione termica, poco resistente al transito - arrivando a proporre con una delibera di sostituirlo con un conglomerato bituminoso tipo Naturbit, di cui veniva sottolineato l’ampio uso nei centri storici per le sue qualità, per poi, pochi mesi dopo, ritrattare tutto e tornare a proporre il marmo bocciardato dopo che l’ufficio LLPP ha bocciato il conglomerato in precedenza approvato.
“Ci disorienta la mancanza di una programmazione seria, di una visione d’insieme dei problemi. – hanno fatto sapere da Italia Nostra - Si procede per tentativi: è tutto un fare e disfare. Sospettiamo che, in questo caso specifico, il cambio di decisione sia determinato dai risultati oggettivamente negativi del conglomerato utilizzato per il marciapiede di Viale Colombo. Ma la nostra attenzione è catturata da un altro aspetto, a noi particolarmente caro. Quando, il dicembre scorso, uscì sulla stampa la notizia del rifacimento del marciapiede e vi si affermava che l’abbattimento dei pini sarebbe stato subordinato alla valutazione di salute e stabilità degli stessi, ci rallegrammo. Pensammo che il sacrificio dei 17 pini sani e robusti di Viale Colombo fosse servito a qualcosa: a non abbattere più alberi senza la preliminare valutazione agronomica, peraltro obbligatoria.”.
Il progetto recitava: “Per salvaguardare le alberature di pino esistenti si ritiene necessario effettuare indagini specializzate con prove di trazione per valutare la salute e la stabilità della pianta alla rottura e al ribaltamento. Tale valutazione andrebbe effettuata prima e dopo l’intervento sugli apparati radicali superficiali”. Coerentemente con ciò, nel computo dei lavori comparivano le due voci di spesa: Attività di consulenza agronomica (5.000 euro) e Rilievi accertamenti indagini- Analisi specialistiche su alberature (5.000 euro).”. Italia Nostra ha messo in evidenza, come già aveva fatto per il caso dei pini di viale Colombo, l’incongruenza del ricorso ad agronomi esterni pur avendo all’interno di Nausicaa un agronomo responsabile del verde pubblico pagato dal comune che farebbe pensare a una mancanza di fiducia in questa figura che, se così fosse, andrebbe sostituita. Italia Nostra si è presa la briga di leggere la perizia degli agronomi esterni e l’ha giudicata molto approssimativa e imprecisa, fatta solo di citazioni copincollate e priva di parti scientifiche fondamentali.
“ Si tratta di un citato pressoché identico a quanto si può trovare in siti di pubblico accesso, senza alcuna rielaborazione, senza il dovuto virgolettato che segnala la citazione e senza la dovuta citazione bibliografica. Purtroppo, non vediamo le schede e manca un sommario (tabella) che riassuma le caratteristiche morfologiche, i difetti, le classi di pericolosità e quindi le prescrizioni. Non c'è una prova strumentale: probabilmente, perché di fatto non ci sono difetti. Supponiamo quindi che le piante vengano abbattute per la valutazione del rischio e non per la propensione al cedimento. Ma quando si parla di pini, a meno che non abbiano conclamati difetti, solo le prove di trazione ci possono dire se sono soggetti a stramazzo o meno.Per i nostri pini, classificati in C (rischio moderato), l’agronomo consiglia uno stretto controllo periodico, salvo poi, poche righe dopo, aggiungere che, pur non essendo in stato di grave pericolosità di caduta, stanno creando danni alle pavimentazioni presenti sottochioma . Ma se l’agronomo dice che sono in C, perché devono essere abbattuti, visto che il marciapiede si può rifare con tecniche che ne impediscono il sollevamento da parte delle radici? E se il marciapiede non fosse dissestato, sarebbe stata ugualmente commissionata una perizia agronomica sulla “stabilità” dei pini? “. La conclusione tratta da Italia Nostra è dunque quella di: “capitale naturale che non è trattato come parte integrante del tessuto urbanistico, ma ancora una volta è trattato come corpo estraneo, pronto ad essere sacrificato in nome del capitale costruito. Gli strumenti conoscitivi e regolatori, nonostante una loro buona diffusione, stentano ad essere applicati nella prassi gestionale e, ciò, nonostante sia abbastanza codificata e regolamentata anche la gestione “tecnica”. L’anello critico della filiera è proprio l’amministrazione locale. Il verde, il cui governo richiede un approccio integrato per la sua complessità e multidisciplinarietà, continua a non essere oggetto di specifica pianificazione, continua ad essere vittima del ritardo culturale e della “distorta” percezione pubblica, da cui scaturiscono, in modo inevitabile, una drammatica banalizzazione e il dileggio delle informazioni tecniche e scientifiche, lasciando il posto al luogo comune e alle credenze popolari.È vuoto esercizio linguistico parlare di qualità della vita e di resilienza urbana se poi si persevera nel ritardo culturale di non riconoscere, nei fatti, la funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici, di termoregolazione, di cattura delle polveri sottili degli alberi, soprattutto di quelli maturi e con ampia chioma, come i pini, peraltro, assieme ai lecci, i più tolleranti all'aumento delle temperature e richiedenti meno irrigazioni, proprietà di non poco conto in considerazione del cambiamento climatico. “.
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