Politica
Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

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Il PD di Massa, a seguito della ripubblicazione del Regolamento Urbanistico (RU) ha presentato osservazione per eliminare lo stralcio dell'ambito territoriale di Ronchi-Poveromo. Con l'eliminazione dello stralcio, sarà possibile finalmente procedere alla riqualificazione di questa importante parte del territorio comunale. Il PD ha ripercorso in sintesi la storia urbanistica, politica e sociale di questa importante parte del territorio comunale:
"La zona di Ronchi-Poveromo, attraverso gli strumenti urbanistici che si sono succeduti dal dopoguerra, è sempre stata considerata "residenziale-paesistica", è destinata ad edifici mono familiari di target elevato in un contesto di elevato pregio ambientale.Ma in questi ottant'anni, nonostante il succedersi di piani regolatori, varianti e piani attuativi, c'è sempre stato "qualcosa" che durante i procedimenti ha impedito che si arrivasse ad una qualche forma di programmazione di prospettiva. Anche il PS vigente, che detta le indicazioni strategiche vincolanti per lo sviluppo del territorio, conferma la possibilità di espansione di nuovi volumi per un massimo di 80.000 mc in lotti di almeno 3.000 mq, disponendo inoltre che l'edificazione possa avvenire col solo RU, senza Piano Particolareggiato. È importante sottolineare che il PS subordina i nuovi interventi alle necessarie misure per garantire la compatibilità ambientale e paesaggistica. Venendo alle vicende più recenti relative al RU, è altrettanto importante ricordare ed osservare che il RU portato a termine dalla precedente amministrazione aveva concluso il suo iter procedurale in sede comunale con le contro deduzioni alle osservazioni, ed era pronto per la trasmissione alla Conferenza Paesaggistica per la conformazione al PIT – Piano Paesaggistico. Tale RU recepiva, per Ronchi-Poveromo, l'indicazione del PS, iniziando con una edificazione molto contenuta rispetto al dimensionamento massimo del PS stesso ed ha inoltre otemperato alle indicazione della normativa sovra ordinata contenuta nel PIT – Piano Paesaggistico in presenza di aree boscate. Questa previsione, rispettosa degli aspetti ambientali e paesaggistici, era un inizio, un'inversione di rotta rispetto all'atavica incapacità ed inconcludenza pianificatoria che si è ricordatain premessa. Contestualmente nella nuova programmazione era prevista l'eliminazione delle criticità ambientali (regimazione delle acque meteoriche e fognature in primis) e la dotazione della prescritta quota di standard (parcheggi, verde pubblico, attrezzature di interesse generale, ecc.). La pianificazione dell'ambito riguardava anche le strutture ricettive, fra nuove ed esistenti da riqualificare, ai fini di una valorizzazione del territorio anche sotto il profilo turistico. Ma l'attuale amministrazione Persiani, nell'agosto del 2018, appena insediata, ha operato lo stralcio dell'ambito territoriale di Ronchi-Poveromo, riportando tutto in alto mare: infatti, lo stralcio comporta il rinvio a tempo indeterminato di tutte le previsioni, poiché bisognerà aspettare il nuovo PS, non ancora avviato, e poi il successivo Piano Operativo. Quindi, se andrà bene, se ne riparlerà fra molti anni. Lo stralcio, si ribadisce, è avvenuto dopo che la precedente amministrazione aveva portato a termine l'iter di formazione del RU, a seguito di c.ca cinquanta sedute del Consiglio Comunale; e si osserva che lo strumento con cui si è operato lo stralcio è un emendamento consiliare nell'ambito di una deliberazione che aveva la dichiarata finalità di porre rimedio ad errori materiali e procedurali.
Non si può non sottolineare come lo stralcio di un ambito così vasto, corrispondente ad un intero sottosistema del PS, costituisca certamente un atto rilevante di nuova pianificazione, oltretutto in contrasto col PS stesso; e come, in quanto tale, sia avvenuto al di fuori di qualsiasi iter procedimentale previsto, quali avvio di procedimento, comunicazione e partecipazione, pubblicazione, osservazioni, controdeduzioni, ecc.
In sostanza, si è proceduto ad una rilevante nuova pianificazione, cosistente nello stralcio dell'area e nella corrispondente norma "transitoria" che ne sancisce l'inedificabilità, e lo si è portato in Conferenza Paesaggistica per l'approvazione senza alcuna evidenza pubblica e partecipazione. E neppure facendolo oggetto, nel merito, di ripubblicazione e osservazioni (la norma transitoria non è andata in ripubblicazione)."
Il PD ha espresso la sua netta contrarietà al rinvio della pianificazione di Ronchi-Poveromo: "Per gli effetti negativi sull'economia locale, con particolare riferimento al comparto dell'edilizia già in grave crisi. Lo stralcio non ha penalizzato solo i proprietari dei terreni potenzialmente edificabili, ma anche i proprietari degli edifici esistenti in quella zona, nei quali si potranno fare solo interventi conservativi, senza ampliamenti né sopra elevazioni. Sempre per gli effetti negativi sull'economia locale, con riferimento anche al comparto turistico-ricettivo, per il venir meno delle previsioni di nuove strutture ricettive e della possibilità di adeguare e potenziare le esistenti. Per le ricadute negative di questa ennesima triste vicenda urbanistica sull'immagine della città, che conferma la sua incapacità di pianificare questa parte di territorio, rifugiandosi ancora una volta nel rinvio sine die Perché dallo stralcio è penalizzato tutto il territorio, dal momento che non si potranno realizzare nemmeno i servizi (parcheggi e parchi pubblici, attrezzature pubbliche varie)."
Il PD ha espresso inoltre la sua contrarietà al metodo con cui si è proceduto allo stralcio:
"Questo metodo suscita fondati sospetti di illegittimità per i seguenti aspetti: la tempistica, con lo stralcio avvenuto a procedimento ormai concluso e a piano già contro dedotto; lo strumento con cui si è operato, e cioè una delibera di semplice rettifica di errori nell'ambito della quale si è approvato invece un rilevante atto di nuova pianificazione; la mancanza delle dovute attività di comunicazione e partecipazione e corretto procedimento. Il PD, infine, fa osservare come il rinviare la pianificazione di Ronchi-Poveromo al nuovo PS sia scorretto e fuorviante, in quanto non essendo il PS un strumento operativo, il rinvio è di fatto al futuro Piano Operativo (che sostituirà il RU), e quindi a tempi ben più lontani.
Fa osservare però che il rinvio, di fatto, "scavalca" il PS vigente, stabilendo che una sua parte significativa e consistente non avrà alcuna attuazione, in ciò violandone manifestamente i contenuti strategici cogenti."
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"Ieri in poche decine di minuti il maltempo ha rischiato di mettere sotto scacco l'Alta Versilia e l’intera costa apuo-versiliese. Da Versiliese, mi sento vicina ai commercianti, agli imprenditori, ai lavoratori delle attività colpite ieri a cui va tutta la mia solidarietà. Dagli stabilimenti balneari, ai ristoratori, agli esercizi commerciali, c'è un grande esercito di piccole attività produttive che già da mesi combatte con le incognite di questa stagione estiva, a cominciare dai danni economici causati dal Covid19, dai mesi di lockdown, dai ritardi nelle proroghe delle concessioni balneari e ora anche dai rischi legati a un cambiamento climatico che si fa sempre più violento.
Le stime di Coldiretti parlano chiaro: il 91% dei comuni italiani necessita di interventi, mentre le bombe d'acqua in un solo anno sono aumentate di oltre il 30% in tutto lo stivale. Occorre intervenire al più presto con un piano di monitoraggio, recupero e messa in sicurezza delle zone a rischio a cominciare da quelle più colpite: non possiamo lasciare da sole intere categorie locali, che in questo momento rischiano di vedere sacrificata a causa del maltempo una stagione estiva tanto essenziale quanto difficile". Lo scrive in una nota Deborah Bergamini, deputata toscana di Forza Italia.
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Si occupano di ambiente e di cave da anni e sono tra i più scrupolosi e documentati esperti sia della situazione ambientale, sia di quella giuridica delle cave di Carrara e delle Apuane: Franca Leverotti, Roberto Bernucci e Florida Nicolai, ambientalisti e mambri del Grig, gruppo giuridico delle Apuane hanno firmato insieme un’analisi, come sempre attenta, sulla spinosa questione dei beni estimati, da loro giustamente definita: “ un garbuglio”. “La mancata chiarezza sui beni estimati, lo pseudo “garbuglio” – hanno scritto i tre ambientalisti - è legata alla volontà politica, condizionata dai rapporti intrecciati tra concessionari e classe dirigente locale e tra concessionari e amministratori, di non risolvere la questione. Il rimando ad una legge nazionale è ancora un modo per dilazionare i tempi, così come l’invocazione alla proprietà comunale dell’intero comparto. I beni estimati sono solo quelli censiti nel catasto del 1822 (70 anni dopo la dichiarazione di Maria Teresa e, dunque, più estesi di quelli di metà Settecento) e solo questi hanno diritto a non pagare il ridicolo affitto annuale, ma limitatamente all’estensione che risulta nel 1822.
La ricognizione è fattibilissima perché un centro universitario li ha georeferenziati e questo materiale è in mano all’amministrazione. Il comune verifichi pertanto quali sono i “beni estimati” almeno secondo il Catasto del 1822, ponendo fine al danno erariale. Gli “ampliamenti” dovuti alla compiacenza dei notai nel momento delle successioni, delle compravendite e delle strategiche e frequenti fusioni per incorporazioni o cambi societari, devono essere ricondotti alla proprietà comunale. Tutto ciò che non è censito nel catasto di Maria Beatrice non è sicuramente un bene estimato. E ciò nella consapevolezza che, purtroppo, anche molti di tali “beni estimati” sono il frutto di usurpazioni.”.
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Strade allagate, tombini intasati, qualche ramo di pino caduto: questo il bilancio dei due forti acquazzoni che si sono abbattuti ieri sulla città con conseguenti disagi per il traffico e la circolazione.
Un problema che si ripete ad ogni evento meteorologico simile e che ha spinto il coordinatore di Forza Italia Giovani, Lucian Martisca, a chiedere un intervento da parte dell’amministrazione: “ I due acquazzoni di ieri hanno bloccato la città, visto il livello dell’acqua sulle strade e i danni riportarti in diversi punti della città. Come ogni anno, Carrara subisce danni notevoli da questi improvvisi rovesci estivi, ma l’amministrazione non si è mai preoccupata di provvedere alla sistemazione del sistema fognario e si limita a monitorare i danni spesso provocati dai pini, che ormai sono il pericolo principale nel nostro comune. Nel tardo pomeriggio è stata chiusa Via Don Minzoni per cercare di sistemare i pini che risultavano una minaccia molto pericolosa per i cittadini che trafficano quella zona. Non è ammissibile che a Carrara i cittadini siano impauriti appena vedono il cielo imbrunirsi, pertanto ci aspettiamo che l’amministrazione faccia qualcosa per risolvere il problema in vista dell’inverno.”
Martisca ha fatto notare che i temporali di ieri hanno anche danneggiato anche alcune installazioni della White Carrara Downtown e impaurito cittadini e visitatori: “E’ stato un pessimo biglietto da visita per i turisti che si trovavano sul nostro territorio, i quali, oltre a trovare cantieri aperti ovunque, si sono imbattuti nel nostro fallimentare complesso di canalizzazione che mette in difficoltà Carrara ogni volta che si verifica un temporale. Ci aspettiamo un intervento rapido ed efficace nel mese di agosto in previsione dell’autunno e dell’inverno quando gli eventi atmosferici di questo genere saranno molto più frequenti.”.
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Ancora una volta l'amministrazione comunale si dimostra pronta a recepire ogni grido di aiuto proveniente dal territorio anche quando non direttamente investita delle responsabilità della soluzione dei problemi sollevati, come nel caso della protesta andata in scena ieri da parte dei docenti precari che sollevano molte questioni legate al futuro delle nostre istituzioni scolastiche e quindi dei nostri giovani.
"Senza voler entrare nel merito delle questioni - sottolinea l’assessore all’Istruzione Nadia Marnica -, che comunque ci vedono sostenere le ragioni di chi, anche in un periodo così difficile come quello attuale, si è impegnato a garantire il bene fondamentale della istruzione, riteniamo sia giusto dare una prospettiva seria e duratura al personale e di conseguenza alle famiglie e ai ragazzi. Per questo l’Amministrazione si farà portavoce presso il Ministero del documento stilato dagli attori della protesta ricevuto ieri in piazza".
“Vivo da sempre il mondo della scuola - conclude - e affronto insieme a tanti colleghi le problematiche che incertezza e precarietà sollevano. Per questo oggi sono qui, per far sentire a tutti, lavoratori alunni e famiglie, che il Comune di Massa non li lascia soli e sosterrà le loro ragioni di fronte a tutte le istituzioni interessate, rendendo il diritto al lavoro, alla sicurezza e all’Istruzione una battaglia di tutti".
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“Il torrente Renara ti dà il benevenuto” : lungo il torrente Renara, ieri, sono stati affissi cartelli informativi finalizzati ad informare i fruitori sulle regole da mantenere per salvaguardare e rispettare l’ambiente.
“Verso un contratto di fiume per il Frigido” è uno degli otto progetti a cui la Regione Toscana ha assegnato il finanziamento previsto per la promozione di questo modello negoziale pubblico-privato. Capofila è il Comune di Massa, con partenariato composto dal Parco regionale delle Alpi Apuane, dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord, da 5 aziende del Consorzio agri marmiferi e dalle associazioni Comunità Interattive e Centro italiano di riqualificazione fluviale, che garantiscono il supporto metodologico e scientifico. E’ stato inoltre istituito un Comitato promotore insieme ad altri soggetti pubblici e privati che stanno collaborando per identificare e attivare insieme azioni e comportamenti da mantenere nel tempo per una migliore fruizione del torrente Renara e del fiume Frigido. L’obiettivo è quello di integrare la tutela dell'ecosistema fluviale e la gestione del rischio con la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali. A tal fine il Comune di Massa ha iniziato a “creare le condizioni” attraverso un intervento, con Asmiu, di pulizia e rimozione di manufatti abusivi nella zona di Renara. In questi giorni parte anche una campagna di informazione e comunicazione rivolta a residenti e turisti sull’importanza fondamentale che ciascuno adotti comportamenti virtuosi e responsabili. In particolare, il promotori del Contratto di fiume hanno definito il contenuto dei cartelli informativi che il comune ha provveduto ad affiggere, con lo scopo di convincere i cittadini che l’azione più incisiva per la salvaguardia dell’ambiente è quella che chiama in causa la responsabilità individuale. Il progetto prevede l’attivazione di un percorso partecipativo che permetterà di integrare ed includere ulteriori nuovi soggetti, pubblici e privati, che vorranno portare il proprio contributo al Contratto di fiume: non solo con suggerimenti ma soprattutto collaborazione in attività di monitoraggio, manutenzione, valorizzazione. Al termine del percorso partecipativo sarà infatti definito un "accordo" tra enti, associazioni, imprese e altri soggetti interessati per la realizzazione di interventi condivisi tra tutti i sottoscrittori. Soddisfatta del progetto l’assessore Veronica Ravagli: “Abbiamo preso molto seriamente il percorso che stiamo facendo per la riqualificazione del fiume Frigido. La formulazione di un contratto di fiume sarà il completamento di una serie di azioni che stiamo già svolgendo, necessarie ed urgenti. Siamo partiti dalle origini di questo corso d’acqua andando a ripulire l’alveo del torrente Renara, dove per anni e anni vi erano stati costruiti manufatti abusivi che per la sicurezza dei cittadini e per la tutela dell’ambiente dovevano essere rimossi. E’ stata un’azione, veloce, impattante ma necessaria, perché per troppi anni c’è stata “tolleranza” ma il fiume è di tutti e come tale deve essere rispettato ed usufruito da tutti. Il percorso che stiamo facendo, oltre a essere educativo nei confronti dei cittadini, a tutela dell’ambiente e per la sicurezza idraulica del territorio, è anche un percorso che porterà verso un maggior sviluppo economico. Si spera di riuscire a dare una spinta turistica alla montagna, affinchè anche questa zona, in forte crisi demografica e sociale, possa iniziare a “camminare sulle sue gambe” economicamente parlando. Siamo dunque ben felici del percorso intrapreso fino ad oggi e ringrazio tutti i soggetti pubblici e privati che fanno parte del contratto perché il loro contributo è fondamentale.”.
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In un anno il Monoblocco , ex ospedale di Carrara, è passato dal essere destinato alla demolizione all’essere riqualificato a tempo record e riabilitato per l’emergenza covid. Attori principali in questa vicenda paurosamente altalenante sono stati i membri del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara che hanno combattuto duramente per impedire l’abbattimento della struttura raccogliendo anche le firme necessarie per rimettere in discussione il progetto e che ha vigilato costantemente sulle varie fasi di riapertura di alcuni settori dismessi per sopperire all’emergenza sanitaria. Proprio dal Comitato Primo Soccorso arriva un riepilogo di tutta la situazione dell’ex ospedale di Carrara.
“Tante cose sono state rivalutate: tra queste le strutture ospedaliere dismesse, che la politica della Regione Toscana, concentrata sull’obiettivo di strutture nuove e piccole aveva ostinatamente superato, in barba alle proteste dei territori come Massa e Carrara. In cambio della struttura ospedaliera l’accordo con Asl prevedeva che Carrara avrebbe avuto nel suo Monoblocco un Centro Polispecialistico di livello provinciale che accentratsse tutti i servizi codificati da un Piano Attuativo Locale, il PAL, divenuto una Bibbia su cui Istituzioni e Regione Toscana giuravano fedeltà alle linee fissate dalla politica sanitaria. Ma in breve tempo è emerso che Azienda USL e Regione avevano disatteso promesse e impegni.” Oggi , dopo la marcia indietro innestata velocemente sull’abbattimento del Monoblocco dall’assessore Saccardi e dal presidente Rossi per le proteste, guidate dal nostro Comitato, di tutta la popolazione non solo carrarese e dopo l’esperienza delirante del covid, tutto tace, almeno ufficialmente.”. Il comitato ha ricordato la riapertura ufficiale del Monoblocco come ospedale h24 avvenuta il 6 aprile, durante la pandemia che ha rappresentato il simbolico consenso di Asl per la creazione del reparto cure intermedie al quinto piano. Un riconoscimento del fallimento delle politiche fino ad allora seguite, secondo il comitato, e una palese rivalutazione di una struttura che solo pochi mesi prima era stata giudicata obsoleta e destinata al macero. Ma l’immobilità di Asl nel presente apre ancora dubbi importanti, secondo il comitato.
“Ad oggi, la Risonanza Magnetica attende la ripresa del cantiere, la Medicina nucleare e quella Legale giacciono nella palude della fatiscente Palazzina Ascoli di Massa, la Formazione Universitaria Infermieristica, meglio conosciuta come Scuola Infermieri, deve ancora essere realizzata, la RSA di Fossone è in mente dei per cui è naturale chiedersi da chi è governato il sistema della Sanità con questi tempi e queste negligenze e quali certezze possono dare ad una comunità colpita e resa fragile dalla pandemia soggetti che per anni hanno atteso per non fare, proponendo solo di demolire.” Il comitato si è quindi rivolto ancora una volta al sindaco De Pasquale per chiedere di attivarsi con decisione su questi temi concreti per concludere un percorso accidentato e portare nella città servizi essenziali, peraltro garantiti da patti istituzionali. “Il tempo è scaduto per le promesse senza certezza di tempi e di risorse – hanno concluso dal comitato - Non lo diciamo Noi, ma l’impietosa realtà che ha conosciuto e sofferto il Covid-19.”.
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Ha atteso oltre un mese e dovuto sollecitare a più riprese un riscontro ma, finalmente, il Comitato dei Cittadini contro la discarica di Cava Fornace ha ottenuto dalla Regione Toscana la risposta in merito all’esistenza di un’ istanza in corso della Regione per individuare il soggetto responsabile della contaminazione da triclorometano dei pozzi dieci e cinque ricompresi all’interno del sito di Cava Fornace. Il Comitato ha fatto notare come le continue richieste di verifiche e di chiarimenti posti dai cittadini attraverso il comitato stesso abbiano portato a risposte che hanno confermato spesso i dubbi da cui erano partite ed ha anche sottolineato l’anomalia del fatto che nessun chiarimento o diffida sia mai partito dal comuni interessati.
“In tutti questi anni – hanno fatto sapere dal comitato – ci siamo battuti affinché si partisse dalle "evidenze obiettive" dei problemi che la discarica poneva, e non dalla loro ridicola negazione, più volta espressa in particolar modo dal comune di Montignoso che ha generalmente sminuito, ridicolizzato l‘operato del Comitato, arrivando anche a definire la discarica come “necessaria e utile”.”. La tanto attesa risposta della Regione ha confermato che è molto remota l’ipotesi che il triclometano presente nei pozzi dieci e cinque sia di origine naturale ed ha quindi reso ridicole le pretese di voler tranquillizzare la popolazione dichiarando che si tratta di un composto di origine naturale e quindi innocuo.
“Nel documento si prende atto – hanno aggiunto dal comitato - che “ tali superamenti del triclorometano non sono mai stati rilevati in altri pozzi, nelle due sorgenti monitorate e nel percolato della discarica". Sarebbe certamente interessante conoscere quando, in che modo e da chi sono stati effettuati tali accertamenti, ma soprattutto sarebbe importante capire come può essere di origine naturale un “sottoprodotto industriale” che si trova solo in due pozzi di controllo dato che la falda è unica e passa sotto la discarica.”.
Il comitato ha sollecitato anche una riflessione sul ritardo di almeno sette anni per la segnalazione di un’eventuale contaminazione da disinfezione della rete idrica. “Studi ed analisi isotopiche potrebbero confermare od escludere una delle ipotesi – hanno spiegato dal comitato - cioè se la presenza di triclorometano sia da attribuire a contaminazione umana o presenza naturale, quesito per il quale la Regione ha chiesto ad ARPAT di trasmettere una proposta avente ad oggetto lo studio richiesto per strumenti, mezzi, personale e tempi necessari per la realizzazione dello stesso.”
Il comitato ha suggerito l’opportunità di coinvolgere nello studio il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, ente in grado di fornire competenze scientifiche multidisciplinari di alto livello, che ha già studiato il sito della discarica e che potrebbe essere a questo punto “super partes” e fare chiarezza una volta per tutte sull’origine degli inquinanti nei pozzi di controllo della discarica. “ Il Comitato chiederà l’intervento di Pisa – hanno concluso - ma chi dovrà fare la richiesta ufficiale sono i sindaci di Montignoso, Pietrasanta, Seravezza e Forte dei Marmi. Ci si augura che qualcuno di loro abbia la volontà di avviare una formale richiesta. Occorre inoltre che la Regione prenda atto della presenza di una ventina di “camini” posti sopra al corpo della discarica, i cui fumi andrebbero costantemente monitorati, come asserito dalla stessa ARPAT nella relazione del 2018/19, per trovare forse l'origine delle maleodoranze avvertite dai cittadini di quella zona. Oppure semplicemente perché come più volte segnalato agli enti, le emissioni convogliate devono essere verificate e controllate periodicamente e devono per forza essere integrate nel piano di monitoraggio dell’impianto.”.
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E’ arrivata dai Comitati Pari Opportunità degli Ordini degli Avvocati e delle Avvocate d’Italia l’approvazione per l’impegno del legislatore nell’elaborare un disegno di legge che tenga conto di tutte le proposte presentate alla Commissione Giustizia in materia di contrasto dei reati di violenza e discriminazione per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Il disegno di legge, che unifica le diverse proposte formulate in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, ha l’obiettivo di prevenire e contrastare l’insorgere di condotte discriminatorie e violente motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, nel rispetto degli articoli 2, 3 e 21 della Costituzione.
L’Avvocatura, attraverso la voce dei Comitati Pari Opportunità, nell’ambito del proprio ruolo sociale, si fa tramite di un cambiamento culturale che consenta all’intero Paese di superare radicalmente ogni forma di discriminazione e di violenza perpetrata ai danni delle persone, in ragione di caratteristiche legate alla personalità e all’identità, contrastando i comportamenti discriminatori e contribuendo a rimuovere gli ostacoli che limitano di diritto e di fatto la parità e l’uguaglianza.
L’analisi dei dati di cronaca degli ultimi anni rivela un aumento esponenziale dei reati di violenza sessista e omotransfobica (dai 109 casi del 2016, si è passati ai 144 del 2017, ai 211 del 2018 e ai 212 del 2019, con 2 morti). Nella Risoluzione per la prevenzione e la lotta al sessismo del Consiglio d’Europa (CM/Rec(2019)1 la violenza sessista è stata giuridicamente definita come: «qualsiasi atto, gesto, rappresentazione visiva, parole dette o scritte, pratica, comportamento basati sull’idea dell’inferiorità di una persona o di un gruppo di persone in ragione del loro sesso».
Con il disegno di legge unificato le tutele già esistenti nel nostro ordinamento per i reati commessi per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (artt. 604-bis e ter del codice penale) si estendono alle condotte motivate dalla discriminazione per sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere, quali distinti fattori di discriminazione.
Sono, altresì, previste specifiche azioni positive di promozione della pari dignità sociale e dell’inclusione sociale, rivolte alla prevenzione dell’insorgere di fenomeni di discriminazione e violenza, nonché alla protezione e al supporto delle vittime di tali reati e delle persone che si trovino in condizione di particolare vulnerabilità, in ragione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Per questi motivi, i sottoscritti CPO degli Ordini degli Avvocati e delle Avvocate d’Italia auspicano che, con l’approvazione del disegno di legge unificato in materia di misoginia e omotransfobia, il nostro Paese si inserisca, finalmente, nell’elenco degli Stati del Consiglio d’Europa che forniscono tutela contro crimini di natura sessista e omo-bi-transfobica. È giunta l’ora di portare a compimento l’art. 3 della Costituzione, affinché siano tutelati i diritti e la dignità di tutte e tutti.
Firme
| Lilla | Azzarello | Presidente Cpo | Agrigento |
| Raffaella | Bresca | Presidente Cpo | Ancona |
| Alessandra | Fanizzi | Presidente Cpo | Aosta |
| Anna | Miele | Presidente Cpo | Arezzo |
| Viviana | Fazzini | Presidente Cpo | Ascoli Piceno |
| Mara | Demichelis | Presidente Cpo | Asti |
| Giovanna | Brunetti | Presidente Cpo | Bari |
| Laura | De Biasi | Presidente Cpo | Belluno |
| Stefano | Chinotti | Presidente Cpo | Bergamo |
| Giovanna | Prato | Presidente Cpo | Biella |
| Andrea | Pallaver | Presidente Cpo | Bolzano |
| Maria Luisa | Garatti | Presidente Cpo | Brescia |
| Giovanna | Corrado | Presidente Cpo | Brindisi |
| Daniela | Latti | Presidente Cpo | Cagliari |
| Rossana | Di Stefano | Presidente Cpo | Caltagirone |
| Antonella | Macaluso | Presidente Cpo | Caltanissetta |
| Angela | Bellusci | Presidente Cpo | Castrovillari |
| Rosalba | Viscomi | Presidente Cpo | Catanzaro |
| Livia | Sarda | Presidente Cpo | Como |
| Rosa | Masi | Presidente Cpo | Cosenza |
| Roberta | Manclossi | Presidente Cpo | Cremona |
| Teresa | Battigaglia | Presidente Cpo | Crotone |
| Sara | Tomatis | Presidente Cpo | Cuneo |
| Sabina | Giunta | Presidente Cpo | Enna |
| Rita | Reali | Presidente Cpo | Ferrara |
| Sibilla | Santoni | Presidente Cpo | Firenze |
| Ida | Di Masso | Presidente Cpo | Foggia |
| Franca | Maltoni | Presidente Cpo | Forli Cesena |
| Rosy | Musciarelli | Presidente Cpo | Gela |
| Celledoni | Ilaria | Presidente Cpo | Gorizia |
| Anna Maria | Caivano | Presidente Cpo | Grosseto |
| Laura | Belardinelli | Presidente Cpo | Ivrea |
| Clorinda | Delli Paoli | Presidente Cpo | L'aquila |
| Tiziana | Pianadei | Presidente Cpo | La Spezia |
| Angela | Davoli | Presidente Cpo | Lamezia Terme |
| Valeria | Pellegrino | Presidente Cpo | Lecce |
| Monica | Rosano | Presidente Cpo | Lecco |
| Nicola | Sodano | Presidente Cpo | Livorno |
| Gabriella | Romeo | Presidente Cpo | Locri |
| Maria Cristina | Manfrini | Presidente Cpo | Lodi |
| Maria Grazia | Fontana | Presidente Cpo | Lucca |
| Beatrice | Biancardi | Presidente Cpo | Mantova |
| Serenella | Berti | Presidente Cpo | Massa Carrara |
| Rossella | Rubino | Presidente Cpo | Matera |
| Cettina | Miasi | Presidente Cpo | Messina |
| Tatiana | Biagioni | Presidente Cpo | Milano |
| Michele | Corradi | Presidente Cpo | Modena |
| Ingrid | Sormani | Presidente Cpo | Monza |
| Fabrizia | Krogh | Presidente Cpo | Napoli |
| Carmela | Rescigno | Presidente Cpo | Nola |
| Alessandra | Mura | Presidente Cpo | Oristano |
| Maddalena | Prisco | Presidente Cpo | Padova |
| Maria | Bernardo | Presidente Cpo | Paola |
| Milena | Barbiera | Presidente Cpo | Patti |
| Cinzia | Lucconi | Presidente Cpo | Pavia |
| Francesca | Brutti | Presidente Cpo | Perugia |
| Brigitta | Fabbrocile | Presidente Cpo | Pesaro |
| Valentina | Abu Awad | Presidente Cpo | Pisa |
| Lucia | Biagini | Presidente Cpo | Pistoia |
| Sara | Rizzardo | Presidente Cpo | Pordenone |
| Giusi | Messineo | Presidente Cpo | Prato |
| Simona | Pitino | Presidente Cpo | Ragusa |
| Sonia | Lama | Presidente Cpo | Ravenna |
| Giuliana | Barberi | Presidente Cpo | Reggio Calabria |
| Francesca | Salami | Presidente Cpo | Reggio Emilia |
| Alessia | Mostocotto | Presidente Cpo | Rieti |
| Natascia | Montanari | Presidente Cpo | Rimini |
| Lello | Spoletini | Presidente Cpo | Roma |
| Doris | Tomasini | Presidente Cpo | Rovereto |
| Roberta | Cusin | Presidente Cpo | Rovigo |
| Carmela | Bacino | Presidente Cpo | Sciacca |
| Ada | Salibra | Presidente Cpo | Siracusa |
| Olimpia | Rubino | Presidente Cpo | Smcv |
| Alessandro | Gigante | Presidente Cpo | Taranto |
| Agnese | Vergari | Presidente Cpo | Terni |
| Anna Rita | Magrini | Presidente Cpo | Tivoli |
| Cesarina | Manassero | Presidente Cpo | Torino |
| Savina | Vitti | Presidente Cpo | Trani |
| Giacoma | Castiglione | Presidente Cpo | Trapani |
| Paola | Paolazzi | Presidente Cpo | Trento |
| Letizia | Pascutto | Presidente Cpo | Trieste |
| Pina | Rifiorati | Presidente Cpo | Udine |
| Erika | Grossi | Presidente Cpo | Urbino |
| Valeria | Mazzotta | Presidente Cpo | Venezia |
| Elena | Contesini | Presidente Cpo | Verbania |
| Maria | Saverino | Presidente Cpo | Vibo Valentia |
| Martina | Sartori | Presidente Cpo | Vicenza |
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- Politica
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Il coordinatore di Forza Italia, Domenico Piedimonte, ha chiesto le dimissioni del Dirigente dell' Ufficio del Mare, in seguito all' autorizzazione dell'ufficio del mare dello scorso 8 luglio, che autorizza fino al 30 settembre la chiusura temporanea del Varco 1 tra Villa Gioietta e Bagno San Antonio BIBI.
"Noncurante della situazione di fatto documentata anche da articoli già pubblicati sulla stampa il dirigente usa alcune motivazioni non veritiere per far sì che la situazione rimanga immutata e gli abusi da noi contestati finiscano a tarallucci e vino. - ha contestato Piedimonte - In danno ai cittadini ed in spregio di un Piano dell'Arenile che la nostra città fu pioniera nell'adottare già nel 1998".
L'autorizzazione del dirigente, secondo Piedimonte, usa come falsa motivazione l'esistenza di un disco pub di fronte al Varco, invece, di fronte al varco ci sarebbe soltanto un ristorante. L'ipotetico locale sarebbe chiuso ormai da tempo.
"Il dirigente, nelle cosiddette motivazioni, si fa beffa dei nostri eletti di centro destra affermando "che tale varco risulta essere tra i passaggi a mare che verranno eliminati dal PPE dell'arenile con successivo atto del Consiglio Comunale". - ha spiegato Piedimonte - Incredibile. Si scrive in una delibera dirigenziale quello che un giorno forse deciderà il Consiglio. E' un veggente o un dirigente? E' lui che sceglie cosa voteranno i nostri eletti?"
Secondo Piedimonte, grazie alla nuova giunta e al Sindaco Francesco Persiani, finalmente è iniziata la selezione dei tecnici che andranno a lavorare sul nuovo PPE. Fatta poi la lunga parte tecnica ci saranno i lavori delle commissioni. E poi il lavoro del Consiglio Comunale.
"Tutti i comuni della Versilia hanno impiegato più di 24 mesi per arrivare all'adozione di un nuovo PPE. E non è che in attesa del nuovo piano continui la corsa agli abusi! - ha continuato Piedimonte - Altra motivazione scritta nell'autorizzazione del dirigente è che senza il cancello di legno all'ingresso del Varco 1 i bambini potrebbero scappare dalla spiaggia e trovarsi sul marciapiede".
Una soluzione secondo il coordinatore di Forza Italia, sarebbe stata la richiesta, all'ufficio competente il prolungamento del guardrail esistente e che si interrompe a soli dieci metri dal Varco 1.
"Inutile girarci intorno. - ha continuato Piedimonte - I pochi che hanno chiuso o ridotto i varchi esistenti lo hanno fatto solo per occupare un ulteriore fetta di arenile sulla quale piantare gli ombrelloni o altro. Perchè i varchi partono tutti dal marciapiede ed arrivano fino alla battigia. Basta vedere tutti quelli regolari. Cioè la gran parte di essi".
Piedimonte ha più volte presentato al responsabile dell'Ufficio del Mare, ma nonostante questo non si sarebbe mai recato sul posto per un sopralluogo, fatto che gli contesta.
"Se gli attuali responsabili dell'Ufficio del Mare continueranno a ricoprire i loro ruoli, non faranno altro che continuare ad 'avvelenare i pozzi' degli eletti di centro destra. - ha denunciato Piedimonte - Ma quella è esattamente la stessa proposta di quel PD che il 6 aprile 2017 in un articolo su 'La Nazione', per il tramite dell'allora assessore al bilancio Giovanni Rutili, proponeva di affidare ai bagni confinanti con le spiagge libere il 30 o 40 % delle stesse. Sottraendone la gratuita disponibilità a cittadini e turisti in cambio della pulizia quotidiana e della sorveglianza".
"Ad oggi quindi ho maturato una certezza: il PPE è rimasto per anni nascosto a cittadini ed eletti e questo ha consentito ad alcuni di appropriarsi di ciò che non era dato loro in concessione. - ha concluso il coordinatore FI - Confido nel solito e prezioso aiuto dei nostri amministratori e dei nostri alleati affinchè sia praticato anche in questo tema, il radicale cambiamento rispetto alla politica di sinistra, per contrastare la quale gli elettori ci hanno premiato".
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