Politica
Incidente a Fossone in via Pelucara nel punto già più volte segnalato dai consiglieri Brnardi Manuel e Tosi come pericoloso e in stato di degrado
I cittadini di Fossone sono esasperati: via Pelucara versa in condizioni inaccettabili e i lavori di ripristino nei punti critici ben noti non sono…

Polo Progressista e di Sinistra: "Persiani revochi il mandato all’amministratrice di Asmiu"
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso dal Polo Progressista e di Sinistra: "Il Polo Progressista e di Sinistra, composto…

Il futuro è Futura: grande successo di pubblico e di consensi per i giovani fondatori dell’associazione di promozione sociale carrarese nella serata evento a Spazio Made
Carrara ha un futuro, anzi, Carrara ha Futura. No, non è il solito, ridicolo e inutile modo di inseguire la parità di genere (solo) a livello…

Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

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"Il poderoso sversamento di percolato dalla discussa discarica di Cava Fornace, gestita da Pogramma Ambiente Apuane spa, a cui abbiamo dovuto assistere ieri è l'ennesima dimostrazione dell'inazione della politica "decidente" di fronte a temi come la tutela ambientale" sul caso Cava Fornace interviene anche il Movimento 5 Stelle di Massa: "Sono anni, tanti, che anche il M5S chiede di chiudere quella discarica perché sita in un'area non idonea, in un ambito carsico, quindi "drenante" proprio al di sopra di una falda acquifera che rifornisce tutta la Versilia e affluente del Lago di Porta, sito tutelato UNESCO- Natura 2000. Ora di fronte a ciò che è successo, per incuria, mancanza di controlli o per evento naturale poco importa in questo istante, cosa hanno da dire? La politica "decidente" si assumerà la responsabilità di non aver provveduto alla chiusura di quel sito nonostante le evidenze scientifiche, di aver cincischiato e anzi preso in considerazione la possibilità di accordare il raddoppio della portata di quella discarica, avanzata dalla società che la gestisce?Ora a tutti quei cittadini e cittadine "resistenti" che da anni si battono per una politica che riconosca il loro diritto di vivere, e far vivere le proprie generazioni future, in un ambiente sano, che tratti consapevolmente la prevenzione dei danni sia ambientali che di salute, strettamente correlati, cosa gli risponderà?" Questa l'amara riflessione di Riccardo Ricciardi, deputato e vicepresidente del M5S"Nel 2021 presentai un'Interrogazione all'amministrazione massese," aggiunge Luana Mencarelli, coordinatrice provinciale al tempo consigliera "preoccupata dalla richiesta di P.A.A. spa di poter svernare direttamente nella fognatura pubblica il percolato prodotto, in deroga all'obbligo di smaltimento come rifiuto speciale pericoloso. Addirittura veniva richiesto di variare in aumento i valori delle soglie di concentrazione degli elementi pericolosi perché la legge allo stato di fatto non l'avrebbe consentito.I dati delle analisi svolte da Arpat dimostravano che alcuni di questi elementi erano presenti nel percolato molto al di sopra delle soglie consentite: i solfati, ma anche molti altri inquinanti pericolosi, come Ferro- Manganese- Triclometano- cloruri e fluoruri, le superavano di molto e il depuratore di Gaia non era adatto al trattamento di questa raccolta, le cui acque finiscono in mare. Ora che tutto quel percolato è stato assorbito dalle matrici ambientali e in parte dirottato al depuratore di Gaia, quali saranno i problemi conseguenti?" si chiede."Questo è il risultato politico di voler mantenere in vita attività dannose o pericolose per l'ambiente perché qualcuno ci lavora o perché versano soldi nei bilanci comunali, però nessuno chiarisce mai quali siano i costi sociali che tutti e tutte dobbiamo pagare per queste scelte scellerate.Lo stesso governo Meloni traccia la via: colpire più duramente gli ambientalisti e lasciare in pace chi produce, non importa cosa, anzi. Che dire: dopo un passato disastroso, bel futuro si prospetta per il nostro territorio" conclude Ricciardi.
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In questi giorni si è riaperta la disputa tra industriali del marmo e amministrazione comunale inerente a beni estimati e articolo 21. Come previsto a ruota si sono susseguite le varie prese di posizione di partiti, sindacati, e associazioni. Così, con lo spirito di mischia tipico del rugbista, ci gettiamo nell'agone politico e poniamo all'attenzione dei "potenti" alcuni interrogativi e dicerie comuni che da sempre serpeggiano tra i "normali" cittadini carraresi (e non solo). La lista sarebbe lunga, pertanto ci limitiamo a riportare le principali menzioni popolari, ovvero: "Ma dove vanno a finire i soldi del marmo?", "Carrara dovrebbe essere la città più ricca d'Italia", "Come facciamo a essere ridotti così?". Già, saranno forse discorsi da bar o da Uomo Qualunque, e visto il clima da far west, parafrasando la frase del Colonnello Mortimer (“Il Buono, il Brutto e il Cattivo”) ci sentiamo in diritto di affermare che le domande non sono mai indiscrete, le risposte talvolta lo sono.
A contributo della discussione citiamo due esempi. Il primo riguarda la Regione Basilicata dove grazie all'estrazione del petrolio le famiglie lucane non pagheranno più il gas. Il secondo esempio, non molto distante da noi, è Peccioli, in provincia di Pisa dove, con l'aiuto della spazzatura, il paese è ora più bello e ricco. Nel 1997 infatti è nata la società Belvedere SPA, e oggi il 64 per cento della discarica è dell'amministrazione comunale, mentre le restanti quote sono in mano all'azionariato popolare. Sempre recentemente Peccioli ha vinto l'undicesima edizione de “Il borgo dei Borghi 2024”. Altro che Carrara Città Creativa Unesco, creativa sì ... ma nel privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Ma tornando al “caso” Peccioli, proviamo ad immaginare cosa sarebbe la nostra città se anche a Carrara si attuasse il sistema di Peccioli. Peccato che da noi il marmo più che una risorsa pare essere una maledizione. Il comune incassa, grazie a concessioni e tassa di estrazione, circa 26 milioni di euro, una cifra importante. A fronte di ciò la stragrande maggioranza dei cittadini pensa (giustamente) che gli imprenditori del marmo, che cavano un bene pubblico, dovrebbero pagare di più, ma una cosa è certa: attualmente i soldi che le varie amministrazioni comunali hanno percepito dal settore marmo non sono stati messi a frutto. A Carrara disoccupazione, degrado urbano e disagio sociale sono costantemente in crescita, e le Alpi Apuane sono tra i più grandi disastri ambientali d'Europa. Come dire, becchi e bastonati! Ma quale è la soluzione? In questo contesto, gli industriali potrebbero smettere di fare ricorsi, soprattutto su accordi da loro sottoscritti, ed accettare che i beni estimati sono anacronistici, fuori dal tempo e da ogni logica. Per qualche euro in più forse riuscirebbero a restituire alla collettività una certa giustizia e a garantire la "pace sociale".
Insomma, chi più ne ha (soldi) più ne metta (cervello), poi, ahimè, la palla passerebbe alla politica e visto i precedenti non c'è da stare allegri. Ma chissà...
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“Siamo lieti di apprendere la notizia dell'annuncio di Sogesid sull'avvio dei lavori delle bonifiche in area sin/sir, attese da decenni sul nostro territorio, previste entro fine anno. Sono anni che, come Lega, ci battiamo ad ogni livello istituzionale per far sì che le bonifiche vengano definitivamente eseguite” ha dichiarato Eleonora Cantoni, Segretario Lega di Massa che ha aggiunto: “Ricordiamo infatti l'impegno di cui si è fatto carico il sindaco Persiani in questa importante battaglia, insieme all'onorevole Andrea Barabotti, fin dal suo primo insediamento in Parlamento, con il viceministro all'ambiente Vannia Gava, ottenendo la conferma della copertura economica necessaria per le bonifiche della falda nelle aree Sin della zona industriale. Nel luglio scorso eravamo arrivati alla convenzione attuativa fra Regione Toscana e Sogesid che stabiliva programmi e tempi per la realizzazione della bonifica della falda Sin e Sir di Massa e Carrara. Adesso finalmente, passo dopo passo, abbiamo una data di inizio, novembre 2024: un risultato storico atteso da decenni da tutti i massesi. Da oggi possiamo dire che l'impegno del governo e della Regione, per quanto di competenza, permetterà di completare il percorso delle bonifiche necessario per migliorare le condizioni sanitare e ambientali della città, nonché per liberare le attività economiche dai vincoli a cui erano sottoposte a causa dell'inquinamento del territorio, permettendo così l'insediamento di nuove realtà produttive. Si noti poi come, quello delle bonifiche, sia un passaggio indispensabile per risolvere una volta per tutte l'annoso conflitto fra realtà turistiche ed industriali che caratterizza da decenni il nostro territorio. Come Lega anche se è stata annunciata una data di avvio delle bonifiche, continueremo a monitorare la situazione e a vigilare con interesse affinché i lavori inizino nel concreto ponendo presto fine ad un triste e annoso capitolo della storia massese”.
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“Le sedi della Lega si chiudono col fuoco, ma con i carramba dentro sennò è troppo poco” e “La Lega brucerà” sono le scritte che comparvero sul muro dell’Accademia in campagna elettorale e, per quanto violente, minacciose e inneggianti a fare attentati, non sono ancora state cancellate. Le scritte diffamatorie contro il sindaco Serena Arrighi ed il suo dirigente di fiducia, invece sono state prontamente cancellate”. Lo fa notare Nicola Pieruccini, segretario provinciale della Lega Massa Carrara che aggiunge: “ Chi è andato a cancellare le scritte contro la Arrighi? Qualche suo parenti o amico oppure il sindaco ha dato incarico a qualche settore interno al comune o a Nausicaa? Non è una novità e nemmeno una rivelazione, figuriamoci se è uno scoop, è solo una certezza: esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Il dirigente Bruschi che, con coppola e occhiale nero, si faceva intervistare dal giornalista di Report e il sindaco di Carrara Serena Arrighi che, col cappotto nero da lutto che si faceva i selfie ridendo, durante la manifestazione davanti alla ditta Franchi contro i morti sul lavoro, sono cittadini di serie A che meritano attenzione, impegno, paginate sui giornali e celebrazioni infinite. Invece chi rappresenta la Lega ed i cittadini che l’hanno votata, sono di serie B e non meritano lo stesso trattamento di rispetto verso i propri diritti . Infatti l’amministrazione Arrighi ha tollerato, da quando si è insediata, le scritte che campeggiano sul muro dell’Accademia di Belle Arti che, visto il particolare momento storico e considerato la pericolosità sociale di certi sedicenti movimenti, sarebbe stato opportuno rimuovere. Quelle scritte erano state commentate dal deputato della Lega Andrea Barabotti in un video sulla sua pagina social, girato durante una visita nella nostra città in occasione del Festival Convivere. Nel repertorio classico di certi antagonisti toscani, aveva detto, non può certo mancare la minaccia alla Lega: La Lega brucerà’ e ‘ Le sedi della Lega si chiudono col fuoco’, non sono certamente un augurio. Ma, sottolineava il deputato, la facciata dell’Accademia in centro città, è completamente ricoperta da scritte di varia natura che certamente non contribuiscono al decoro della città stessa. A queste osservazioni aveva prontamente risposto l’allora direttrice Silvia Papucci, oggi defenestrata grazie al TAR per aver dichiarato un punteggio falso su titoli, che già da tempo era stato previsto un progetto di ripristino del muro imbrattato, ma che, trattandosi d’un bene architettonico vincolato, doveva essere sottoposto ad un iter approvativo da parte della Sovrintendenza. La Lega, siccome sono passati 10 mesi da queste dichiarazioni, chiede formalmente al sindaco Arrighi, che ha pensato subito a tutelare la propria immagine e quella di Bruschi, facendo cancellare immediatamente le scritte offensive apparse in città, di intervenire presso il Presidente dell’Accademia professor Antonio Passa per far rimuovere le minacce violente contro la Lega che sono in bella vista da anni in Piazza Mazzini. Vogliamo ricordare che la Lega è un partito di governo, rappresentato anche nel consiglio comunale della nostra città e che, quindi, merita lo stesso trattamento avuto da quelli che si vendono a parole per essere democratici, ma non lo sono”.
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Il cimitero monumentale di Marcognano è abbandonato a se stesso tra rovi, erbacce, cappelle a pezzi e tombe sprofondate: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che ha spiegato: “I cimiteri non sono necessariamente solo luoghi lugubri, a volte diventano dei veri e propri musei a cielo aperto, laddove l’arte è considerata una priorità, ma non certo nella nostra città. Sui cimiteri tra l'altro è noto che chi se ne deve occupare per legge, sarebbe il Sindaco , lo dice l’art. 51 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.i.: “ La manutenzione, l’ordine e la vigilanza dei cimiteri spettano al sindaco”. E invece nel cimitero Monumentale di Marcognano i cari estinti riposano tra incuria e degrado. Erbacce sulle scale, nei sentieri e sulle tombe, piante secche e diversi marciapiedi dissestati, cordoli caduti, lapidi spezzate, cappelle ricettacolo di sporco e scalini pericolosi, lo denunciano da tempo i cittadini sui social, ma non vi è stato ancora alcun intervento, nonostante vi sia un contratto di servizio alquanto oneroso tra il comune e Nausicaa. Il cimitero di Marcognano è il luogo in cui sono sepolti personaggi che hanno fatto la storia della città. Fu inaugurato nel 1886 e contiene numerose sculture, cappelle ed edicole monumentali di interesse artistico e, la struttura del camposanto, a terrazze su una collina, si rifà a quella del famoso cimitero genovese di Staglieno. Sarebbe il caso, a questo punto, di ricordare a chi di dovere che a Marcognano sono seppelliti alcuni militari del Risorgimento e altre personalità illustri della nostra cultura e persino Bernardo Orlandi, carrarino che aveva partecipato alla spedizione dei Mille. Nei camminamenti del cimitero, passando per il piazzale dei Caduti, anche non avendo nessuno a cui far visita, si possono ammirare monumenti di eccellente fattezza realizzati dai migliori maestri del marmo. Ma monumenti ed arte, storia e personaggi illustri e degrado e sporcizia convivono da tempo, anche se il cimitero monumentale rappresenta la cultura dell’arte e della personalità di Carrara e dei carrarini. Invito quindi il sindaco Arrighi a farci una capatina quando ha tempo per capire cosa sta perdendo la città per poterne porre rimedio”.
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Preoccupati per i continui episodi di malamovida, Fratellì d'Italia Massa ha partecipato a un incontro in prefettura tra l'onorevole Alessandro Amorese e i consiglieri comunali di Noi Moderati e Fratelli d'Italia Lorenzo Pascucci e Marco Guidi."Sulla malamovida stiamo mettendo grande attenzione'". Questo hanno detto il prefetto Guido Aprea e il questore Santi Allegra di Massa Carrara al deputato di Fratelli d ' Italia Alessandro Amorese e ai consiglieri comunali di Noi Moderati e FdI Lorenzo Pascucci e Marco Guidi, durante un incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura". Questa mattina ci siamo fatti portavoce nell' incontro con il Prefetto ed Questore delle preoccupazioni dei residenti del centro storico per gli episodi mala movida. "Nella zona infatti di via Cavour, piazza Portone e via Vignaletto, stiamo assistendo a un escalation di atti vandalici da parte di giovani che si ritrovano in zona. C'è chi reclama il diritto di dormire e non trovarsi portoni sfondati, macchine rotte e urina sugli androni e giovani che vogliono divertirsi". Una situazione che rischia di degenerare in un vero e proprio problema di ordine pubblico. "Siamo soddisfatti dell'incontro: prefetto e questore ci hanno informato che già a partire dall'ultimo fine settimana hanno messo in atto tutta una serie di iniziative e di controlli.Niente verrà sottovalutato visto che la preoccupazione che la situazione peggiori è reale. In contesti di presenza eccessiva di giovani, con tassi alcolemici elevati, per non dire altro può succedere di tutto.Per questo bisogna intervenire con equilibrio e buon senso e questo ci hanno assicurato che verrà fatto".
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“Il consigliere del Pd Sirio Genovesi, presidente della commissione ambiente del comune di Carrara, sotto la giunta di Serena Arrighi, non ha mai inserito negli ordini del giorno delle sedute della commissione che presiede temi riguardanti l’inquinamento ambientale, la marmettola, le terre a monte e il rischio idrogeologico prodotto dalle aziende del marmo. Genovesi ha respinto con determinazione le accuse di potenziale conflitto di interessi, e tutto il Pd ha fatto quadrato intorno a lui per difenderlo sottolineando che il consigliere piddino non abbia mai voluto partecipare alla commissione Marmo, ma il marmo è un argomento anche della commissione ambiente, che, tuttavia, da quando Genovesi ne è presidente non è mai stato portato all’attenzione dei consiglieri, né è mai stato discusso”. Lo dice il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel che spiega. “Potrebbe sembrare un paradosso ma, il presidente Genovesi dalla prima convocazione della commissione consiliare dell’8 Settembre 2022 , fino alla 39esima, pubblicata sul sito del comune del 10 Gennaio 2024, ha “ignorato “ il tema ambientale. Probabilmente la scelta di mantenere un profilo prudente, potrebbe essere dovuta al tipico comportamento di un soggetto che abbia, anche solo potenzialmente, interessi privati in contrasto con l’interesse pubblico alla cui cura è preposto. Qualcuno aveva già avanzato dei dubbi anche sulla presenza del consigliere Genovesi del PD in una azienda del Marmo: sembrerebbe, infatti, salvo aver nel frattempo rassegnato le dimissioni, aver ricevuto un incarico dalla Campolonghi. Nel sito della cava di Sponda nel bacino di Torano di proprietà della Campolonghi, si legge che la società ha istituito il proprio Organismo di Vigilanza (OdV), di cui l’avvocato Sirio Genovesi risulta essere membro effettivo.In particolare il compito di Genovesi, previsto dalla normativa, sarebbe quello di effettuare indagini attraverso flussi di informazioni in attuazione del Modello 231 e mettere in atto controlli volti ad evitare che la Campolonghi, incorra in specifici reati penali. Tra questi per esempio anche quelli contro l’ambiente, quali l’ inquinamento ambientale, il disastro ambientale, lo scarico di acque contenenti sostanze tossiche e l’inquinamento del suolo. Fratelli d’Italia vuole, quindi evidenziare che l’avvocato Sirio Genovesi, nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale e di presidente di Commissione consiliare dell’Ambiente, non dovrebbe essere portatore di interessi privati e non potrebbe neppure trovarsi in condizioni tali, da compromettere l’imparzialità della sua azione pubblica nei ruoli politici che ricopre. Per i dubbi che tale situazione comporta, come Fratelli d’Italia, domandiamo se sia opportuno che il del PD Sirio Genovesi continui a essere il presidente della commissione che dovrebbe vigilare sulle tematiche ambientali”.
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"La situazione all'interno dell'ex discarica di Cava Fornace ormai da tempo è diventata insostenibile per il nostro territorio. Quello che è avvenuto questa mattina desta forte preoccupazione, per questo voglio prima di tutto esprimere la mia vicinanza a tutta la popolazione coinvolta. In questi anni abbiamo più volte ribadito che il sito debba essere chiuso. Lo abbiamo sostenuto anche in Consiglio regionale approvando atti precisi: una richiesta a tutela dell'ambiente e dei cittadini che risiedono nelle zone vicine al sito a cui auspico, ora più che mai, si possa dare seguito. Dopo quanto accaduto stamani ho presentato un'interrogazione alla Giunta regionale proprio per fare il punto sullo stato dell'ex discarica e su quali passaggi siano stati finora attuati. La Regione Toscana, in questi anni, ha posto non poca attenzione al nostro territorio dal punto di vista della salvaguardia ambientale e del benessere dei cittadini, basti pensare agli interventi di bonifica. Adesso è ora di mettere la parola fine su Cava Fornace e di avviare un percorso di risanamento complessivo". È quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali interviene sullo smottamento avvenuto questa mattina all'interno dell'ex discarica.
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“Ecco i documenti delle incompatibilità e dei conflitti d'interesse. Il vero tema è, però, che il sindaco Serena Arrighi non può fare due parti in commedia: attaccare le imprese per i ricorsi e far firmare quei ricorsi a professionisti a lei riconducibili". Lo ha dichiarato il consigliere dell’opposizione Simone Caffaz che ha spiegato: “Dopo aver letto le risposte di Mario Lattanzi e Sirio Genovesi al mio ultimo intervento non posso esimermi, per amore della città e della verità,dall'approfondire le tematiche introdotte perché al finto sdegno dei rispondenti è doveroso replicare con serietà e documenti.
Partiamo dal piano politico e quindi etico: né Lattanzi né Genovesi hanno riposto all'unica domanda a cui avrebbero dovuto. Relativamente ai ricorsi su concessioni perpetue e canoni, l'assessore al bilancio e il presidente della commissione statuto e regolamenti sono d'accordo con il sindaco, che ha attaccato duramente le imprese che hanno presentati i ricorsi o sono d'accordo rispettivamente con il fratello e il padre, che sono tra i professionisti di quelle imprese? O, cosa a mio giudizio più probabile, sono d'accordo con tutti e due, facendo quindi parte di un perverso gioco delle parti di cui l'amministrazione guidata da Serena Arrighi è l'emblema?
Il fatto che il consigliere Genovesi non si sia mai occupato di marmo in quasi due anni, come egli afferma e il Pd conferma, non è un titolo di merito, ma al contrario l'evidenza di un potenziale conflitto di interessi da cui cerca di stare alla larga. In altre parole, siccome il padre, che fa il suo stesso mestiere, si occupa di ricorsi sul lapideo contro il comune, in cui il figlio è consigliere, il figlio ha dichiarato di non parlare pubblicamente di marmo, neppure nella commissione di cui è presidente, che è preposta ad affrontare le questioni giuridiche di competenza del consiglio comunale. Più conflitto d'interessi di così...
Ancor più grave è la posizione dell'assessore Mario Lattanzi, riguardo al quale citeremo documenti che evidenziano un conflitto d'interessi e incompatibilità palesi, al punto che il Pd, nel suo comunicato stampa, non ha neppure tentato una difesa d'ufficio nei suoi confronti.
Prima però mi preme evidenziare un aspetto personale e politico. È una regola non scritta, ma di buon senso, responsabilità e civiltà che chi ricopre una carica istituzionale, non riveli in pubblico e tantomeno sulla stampa il contenuto di conversazioni private, perché nessuno si può fidare di chi viola tale patto di riservatezza e fiducia personale. Ebbene, l'assessore Lattanzi non si è fatto scrupolo di rendere pubbliche alcune conversazioni che avemmo prima della campagna elettorale di due anni fa. Lo ha fatto pro domo sua, affermando cose solo parzialmente vere e omettendone altre, che avrebbero costituito per lui fonte di imbarazzo. Sappia l'assessore Lattanzi che io non scendo al suo livello: non rivelerò il contenuto di quelle conversazioni e manterrò fede a quel patto di riservatezza, nonostante io abbia diversi testimoni di quegli incontri, ma né io, né immagino altri, avremo mai più incontri riservati con lui.
Ciò premesso, è doveroso da parte mia evidenziare che l'amministrazione comunale si è costituita in giudizio nelle venti cause per la "declaratoria/accertamento di livello/enfiteusi perpetua su agri marmiferi comunali" con la delibera di giunta n.135 del 23 aprile 2024. È risaputo che uno dei professionisti delle aziende ricorrenti sia il fratello di Mario Lattanzi e che il comma 2 dell'art.78 del Tuel stabilisce inequivocabilmente che "gli amministratori (...) devono astenersi dal prender parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti affini fino a quarto grado". Lo stesso Lattanzi, proprio per quell'incompatibilità che nega, ma conferma nei comportamenti, era l'unico assessore assente all'approvazione della delibera n.135/24. Si dà il caso che Lattanzi sia un amministratore pubblico e debba render conto delle sue azioni, quindi se fosse semplicemente incappato in una situazione di incompatibilità, avrebbe dovuto manifestarla e metterla a verbale e quindi nel testo della delibera, e non soltanto essere assente di soppiatto e facendo finta di niente. Lo stesso onere, politico prima che giuridico, era in carico al sindaco che presiedeva la riunione di giunta e che, allo stesso modo, avrebbe dovuto avere lo stesso obbligo di trasparenza. E allora, perché Lattanzi e Arrighi non l'hanno fatto, mettendosi così al riparo da facili contestazioni? Semplice, perché l'incompatibilità di Lattanzi è assai più ampia di quella che riguarda il fratello. Dalla visura camerale della "Cooperativa Cavatori Canalgrande Soc. Coop", che tra le altre cose è una delle società che hanno firmato i ricorsi tanto contestati dal sindaco, risulta che ne sia sindaco revisore proprio lo stesso Mario Lattanzi. Con atto di nomina del 23 giugno 2023 (quando quindi Lattanzi ricopriva la carica di assessore da circa un anno), il suo incarico avrebbe dovuto durare fino all'approvazione del bilancio 31-12-23, e la carica non risulta, almeno dagli atti pubblici in nostro possesso, ad oggi, cessata”. Lattanzi ha quindi anche un conflitto d'interessi diretto e non solo per tramite del fratello e ce l'ha ricoprendo una carica di rilevanza in una società che non solo ha presentato i ricorsi citati, ma che l'ha fatto in quanto concessionaria di cava. E di lui potremmo parlare ancora, come sul possibile doppio ruolo svolto nel contenzioso tra comune e Sam e Vf marmi...
Se i protagonisti di questa vicenda lo desidereranno, in futuro potremo tornare ancor più nel merito di queste situazioni. Sinceramente però non siamo magistrati e il formalismo ci interessa relativamente. Ci interessa invece la sostanza e quindi ribadiamo l'inaccettabile doppiezza della sindaca che ha attaccato duramente le imprese per i ricorsi, ricorsi presentati anche da professionisti a lei direttamente riconducibili. Quindi la sindaca, come i suoi fiduciari, fa due parti in commedia. Anche se, in tutto questo, c'è poco da ridere.
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