Politica
Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
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Proclamato oggi il risultato della votazione del 24 settembre per il rinnovo del consiglio di presidenza della giustizia tributaria: Cosimo Maria Ferri è neo consigliere dell'organo.
Radicalmente riformata dalla legge 130/2022, la giustizia tributaria impatterà sul nuovo CPGT che avrà anche l'onere di gestire la transizione alla nuova riforma ordinamentale, gestendone la transizione.
Composto da 11 magistrati tributari eletti tra i componenti delle commissioni tributarie provinciali e regionali e quattro membri eletti dal Parlamento, ecco i voti incassati dagli 11 neoeletti tra i 24 candidati: Tuccillo Raffaele 836, Ferri Cosimo Maria 832, Romano Maria ilaria 600, Sammarro Antonio 501, Balduini Maria Tiziana 500, Graziano Nicola 482, Fucci Carlo 465, Cunicella Luciana 455, Corsini Giulio 442, Maiello Tammaro 442, Tenaglia Lanfranco Maria 399.
Il magistrato toscano Cosimo Maria Ferri, originario di Pontremoli in provincia di Massa Carrara, si assesta al secondo posto dei consiglieri più votati: con un boom di preferenze è secondo, dietro a Tuccillo per soli quattro voti.
Ma Ferri è primo tra i magistrati ordinari eletti e ciò è significativo soprattutto a fronte del documento della corrente di sinistra di "Area democratica per la giustizia" che aveva propagandato la "questione morale" invitando a votare "magistrati ordinari esclusivamente individuandoli in "persone di ineccepibile dirittura morale , che abbiano sempre rispettato le regole deontologiche professionali, che abbiano non solo espresso programmi in piena sintonia con i valori costituzionali della giurisdizione e dell'autogoverno, ma che li abbiano anche praticati".
Un bel riscatto per Ferri, dunque, che è il primo eletto tra i magistrati ordinari, visto che Tuccillo è giudice amministrativo del TAR, dopo anni di accanimenti giudiziari delle toghe rosse.
"Mi sono messo in gioco - dichiara Ferri - con determinazione e coraggio. Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto (832 colleghe e colleghi) a cui devo questo straordinario successo in cui hanno creduto e verso il quale mi hanno accompagnato. Devo a tutti loro questo traguardo, non si vince mai da soli ma in squadra. Ho superato, proprio grazie all'entusiasmo di chi mi ha sostenuto tanti ostacoli e attacchi. Questo risultato mi riempie di responsabilità e soddisfazione".
I quattro membri già eletti dal parlamento sono: Bonafede Alfonso, Fiorenza Giorgio, Lussana Carolina, Lanzi Alessio.
Tra le funzioni dell'organo: delibera sulle nomine e su ogni altro provvedimento riguardante i componenti delle commissioni tributarie; vigila sul funzionamento delle commissioni tributarie e può disporre ispezioni affidando l'incarico ad uno dei suoi componenti; predispone elementi per la redazione della relazione annuale del ministro dell'economia e delle finanze al parlamento sull'attività degli organi di giurisdizione tributaria; esprime parere sulla ripartizione fra le commissioni tributarie dei fondi stanziati nel bilancio del ministero dell'economia e delle finanze per le spese di loro funzionamento.
Una sorta di CSM della magistratura tributaria, il nuovo CPGT dura in carica per quattro anni, fino al 2027. Alla prima riunione di consiglio verranno eletti al suo interno il presidente, scegliendolo scelto tra uno dei componenti di nomina parlamentare, e due vicepresidenti.
"Ora ho voglia di mettermi subito al lavoro - aggiunge Ferri - perché ci sono tante questioni che devono essere affrontate per migliorare la risposta della giustizia tributaria che può rendere più trasparente anche il rapporto tra fisco e cittadino. Occorre chiarire i rapporti con Mef con cui è fondamentale una leale collaborazione ma nella piena autonomia e rispetto reciproco . L'organo di autogoverno non può essere subalterno al Mef che spesso è anche parte dei procedimenti tributari. La legge 130 del 2022 ha avuto il pregio di porre al centro delle riforme quella tributaria ma deve essere modificata e migliorata. Le professionalità tra i giudici tributari sono un valore da non perdere" .
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Sta diventando sempre più centrale nel dibattito politico la questione legata alla possibile chiusura e riorganizzazione del distretto sanitario di via Bassa Tambura a Massa. L’idea di veder cessato l’ennesimo presidio ospedaliero ha mandato su tutte le furie la cittadinanza e la maggior parte delle forze di opposizione, che hanno già espresso in più di un’occasione come sia impensabile sottrarre nuovamente spazio alla sanità territoriale.
La questione è spinosa, non c’è dubbio, e forse l’unica possibilità per comprendere meglio le future strategie della giunta Persiani è quella di un confronto tra tutte le parti politiche, gli enti del territorio e la popolazione.
Questo, almeno, è il pensiero dei consiglieri di opposizione Enzo Romolo Ricci, Stefano Alberti, Gabriele Carioli, Giovanna Santi, Daniele Tarantini, Ivo Zaccagna e Dina Dell’Ertole, firmatari di un comunicato in cui si richiede all’amministrazione massese l’indizione di un consiglio comunale aperto in grado di coinvolgere tutta la società civile apuana: uno spazio fondamentale per decidere e discutere in merito a un elemento essenziale per la vita di una comunità: la sanità pubblica.
“Chiediamo – si legge nella nota – un consiglio comunale aperto dove si discuta del presente e del futuro prossimo della sanità territoriale, un consiglio aperto al contributo dei sindacati, delle associazioni e degli ordini professionali direttamente coinvolti. C'è bisogno di un confronto partecipato che veda la presenza di Asl, regione Toscana e comuni di costa affinché si possa definire una riorganizzazione dei servizi sanitari del territorio condivisa e adeguata ai bisogni dei cittadini”.
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È già chiusa la querelle incentrata sul possibile legame tra il Partito Repubblicano di Carrara e la pagina Facebook dal nome “Repubblicani apuani”. È stato infatti lo stesso Pri, attraverso una nota ufficiale, ad affermare come tra le due entità non vi sia alcun collegamento, e di come, inoltre, non si sappia nemmeno l’identità degli autori della stessa pagina social.
La necessità del Pri di una precisazione di questo tipo si è imposta in seguito ad alcune uscite dei “Repubblicani” in merito alla fiera Imm: un evento di assoluto risalto per la città di Carrara, ma che per il Partito Repubblicano andrebbe accompagnato da altre attività dedicate al famoso marmo che prende il nome proprio dalla città apuana e alla sua filiera produttiva e artistica.
“Il nome dietro cui si celano, infatti – afferma il Pri riferendosi ai “Repubblicani apuani” – non è altro che un profilo Facebook seguito da una trentina di followers, senza che sia neanche dato sapere a chi sia riferibile data la condizione clandestina in cui si rifugia incomprensibilmente il suo autore. Con questo profilo qualcuno rivendica e pretende di dettare la linea repubblicana alla cittadina senza averne diritto e generando confusione. A scanso di ulteriori equivoci e nel rispetto dell'opinione pubblica si sottolinea che il Partito Repubblicano si esprime per voce dell'assessore, della capogruppo e dei propri organi dirigenti”.
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Con una determina del dirigente al settore Marmo Giuseppe Bruschi è stata decaduta la concessione di un agro marmifero comunale. Si tratta della cava numero 76 'Fiordichiara B' che non ha adempiuto ai pagamenti del canone di concessione.
“Questo – sottolinea il sindaco e assessore al Marmo Serena Arrighi – è un provvedimento dovuto ed è, per questo tipo di atto, una delle prime volte in assoluto per il nostro Comune. Adesso questi agri saranno riassegnati, ma non subito, visto che sarà necessaria una gara che dovrà essere espletata secondo un regolamento che dovrà essere scritto ex novo. Fin dall'insediamento della nostra amministrazione per noi certezza delle regole, trasparenza e chiarezza sono sempre stati, e sempre saranno, dei capisaldi rispetto ai quali non esistono deroghe, in qualsiasi campo, e questo vale ovviamente anche per il marmo. Per quello che è il principale settore economico cittadino in questi mesi abbiamo iniziato a tracciare una strada nuova e i primi traguardi sono già stati raggiunti. Come previsto dalla legge 35, e nei tempi previsti, è iniziata da mesi la firma delle convenzioni: ad oggi hanno già firmato 39 cave e per le altre sono già stati calendarizzati gli incontri da parte dell'ufficio Marmo entro il 30 ottobre prossimo. A tutto questo aggiungiamo che sono già state registrate 15 certificazioni Emas. Anche questo è un risultato di grande portata pratica e simbolica perché per la prima volta si è messo nero su bianco la scadenza delle concessioni garantendo al contempo a Comune e aziende tempi certi per programmare lo sviluppo dell'intero settore. Con aziende, lavoratori, sindacati, associazioni e tutti i portatori d'interesse stiamo seguendo un approccio improntato al dialogo e al confronto continui, ma sempre basati sulla trasparenza e sul rispetto dei ruoli. Riunioni fisse stanno proseguendo da tempo e in questo momento il dialogo è aperto su due temi di stringente attualità come la tracciabilità e la filiera. Le sfide e i nodi da sciogliere che ci aspettano nel futuro sono d'altronde ancora numerosi, ma siamo certi di essere sulla strada giusta per arrivare a importanti risultati. La soglia del 50 per cento di lavorazione in loco prevista dalla legge regionale, per esempio, impone scelte e strategie non semplici o di facile attuazione, ma crediamo sia anche uno stimolo per rinnovare l'intero settore lapideo anche attraverso un ricollocamento sul mercato dei prodotti investendo sulla ricerca di nuovi materiali e su nuove soluzioni sempre contraddistinte da una produzione di qualità. Molto importante ritengo sia anche l'opportunità che c'è stata offerta dal parlamento europeo di Strasburgo che poche settimane fa ha dato il via alle nuove regole per rafforzare la protezione dei prodotti artigianali e industriali come le nostre pietre naturali, all'interno dell'Ue e a livello globale. Si tratta del testo del regolamento per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali ed industriali che, tra l'altro, stabilisce la possibilità di concedere un'indicazione geografica anche a prodotti non alimentari come il nostro marmo che quindi potrebbe ricevere da questo marchio strettamente legato al territorio un importante valore aggiunto”.
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<<È pronta da depositare un'interrogazione regionale in merito alla gestione, poco chiara, con cui la direzione della Asl in accordo con la Regione sta affrontando la questione del distretto di Massa e in generale della sanità pubblica in provincia di Massa Carrara>>, affermano l'On. Amorese, il consigliere regionale Fantozzi e il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Guidi.
Come Fratelli d'Italia riteniamo che la parziale chiusura del distretto in via Bassa Tambura decisa dalla Asl danneggerà i cittadini e siamo convinti che anche il trasferimento di alcuni servizi, come il centro prelievi, l'odontoitaria e i vari ambulatori specialistici, causerà disagi e ritardi nella presa in carico dei pazienti.
<<Chiediamo - continuano gli esponenti di FdI - al Governatore Eugenio Giani e al suo assessore alla Salute Bezzini di venire in consiglio comunale a Massa per chiarire la vicenda e spiegare quale programmazione futura hanno per il nostro territorio, visto che le politiche del Pd e di tutto il centro sinistra, sia a Massa ma anche a Carrara e in Lunigiana, non hanno fatto altro che tagliare vergognosamente alla sanità pubblica in provincia. Basti pensare al Monoblocco a Carrara, alla carenza di servizi in Lunigiana con ospedali sempre più carenti di ambulatori e personale, alla chiusura del vecchio ospedale e alle lunghissime liste di attesa. È questo il modello di eccellenza della Sanità Toscana di cui tanto si vantano in Regione Toscana? Oggi siamo di fronte al fallimento del modello di sanità portata avanti dal PD e da Giani>>.
<<Fa sorridere - concludono Amorese, Fantozzi e Guidi - l'attacco strumentale che il Movimento 5 stelle rivolge a Fratelli d'Italia, dimenticando probabilmente, che per anni proprio un loro esponente è stato presidente della conferenza zonale sulla sanità, con i risultati e i problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Se gli esponenti pentastellati volevano difendere il Pd in Toscana in nome del campo largo, avrebbero fatto meglio a trovare altre argomentazioni. Ricordiamo che proprio in questi giorni il Governo Meloni ha stanziato 2,5 miliardi in più nella legge di Bilancio, cui si aggiungono altri 300 milioni nel cosiddett
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Nella tarda serata di ieri, durante lo svolgimento della seduta del consiglio regionale per l’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti (PRR) da parte della Regione Toscana, è stata data in diretta la notizia che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato un fondo di circa 20 milioni di euro per la messa in sicurezza e bonifica del SIN-SIR di Massa e Carrara.
“Una notizia questa – dichiarano i membri del CCA dbr - che ripaga l’impegno profuso in questi anni dalle attiviste e dagli attivisti per rivendicare il diritto costituzionale ad avere un ambiente sano e non concausa di perdita di salute, come è avvenuto in tutti questi decenni, tanto da far annoverare Massa Carrara tra le aree SIN-SIR della Toscana a più alta mortalità per tumori (Vedi Studio epidemiologico SENTIERI)”.
“Chiediamo alle istituzioni di rendere partecipe la cittadinanza dei processi decisionali e dell’attività svolta con la massima trasparenza. Nello specifico si chiede alle istituzioni di promuovere momenti di incontro periodici, da attuarsi in piattaforma on lineo in presenza, così da favorire il massimo della partecipazione di associazioni, comitati e cittadine e cittadini, la pubblicazione completa e regolare dei dati e dei risultati dell’attività svolta per la messa in sicurezza e bonifica del SIN-SIR, in un’area di un sito web istituzionale dedicata e accessibile alla cittadinanza. E’ fondamentale avere contezza dello stato di avanzamento dei lavori, sia quando essi procedono senza intoppi che in caso di difficoltà; inoltre si chiede di favorire un processo di sensibilizzazione delle scuole. A tale scopo sarà presentato a breve un progetto integrato a carattere laboratoriale, volto a sensibilizzare e coinvolgere attivamente il mondo della scuola. Esso sarà condiviso, se lo vorranno, con altre associazioni/comitati/cittadine e cittadini interessati, sul tema della prevenzione ambientale e delle bonifiche e dovrebbe prevedere (se lo vorranno) il coinvolgimento delle istituzioni preposte”
Tra le altre richieste dei Comitati, inoltre: incremento del personale dell’Arpat, qualora ve ne sia la necessità, invito al Ministro dell’Ambiente e ai soggetti in indirizzo competenti a sollecitare, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il direttore generale alla Prevenzione del Ministero della Salute, il presidente della Conferenza delle Regioni e la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, affinché si risolva il problema relativo al trattamento dei dati personali per finalità di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria, che impedisce di portare a compimento lo studio microgeografico di coorte nelle aree S.I.N. della Toscana; una riunione con le istituzioni interessate, da tenersi quanto prima, in cui si mettano a fuoco i temi appena esposti.
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Resto amareggiato e stupito dalle parole dei tre segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL apparse sui quotidiani. Ritengo questa specie di attacco frontale nei miei riguardi ingiusto e ingiustificato. Vengo accusato di aver convocato una conferenza stampa senza il loro placet. Ebbene, come sindaco rivendico il diritto e il dovere di comunicare ai miei concittadini, come e quando ritengo opportuno, ogni elemento essenziale che riguarda la loro vita soprattutto quando si parla di salute. Sono stato infatti criticato, anche se si potrebbe usare il termine “censurato” solo perché ho cercato di tranquillizzare una popolazione che aveva inopinatamente appreso cose non vere circa la imminente chiusura di un presidio fondamentale quale la Casa della Salute di via Bassa Tambura.
Ricordo a me stesso che il giorno prima della conferenza stampa c’era stata una fuga di notizie, riverberatesi velocemente sulla stampa e sui social, che aveva destabilizzato personale Asl, cittadini e gli stessi sindacati, sino a spingere alcuni consiglieri comunali la stessa sera a rivolgermi nel corso del Consiglio Comunale richieste di chiarimenti e precisazioni su quanto stesse accadendo.
Oltretutto, la conferenza stampa non solo era stata dettata dalla necessità e urgenza di rispondere alle suddette legittime sollecitazioni, ma soprattutto per smentire che vi fosse per l’appunto un piano di exit strategy già definito e approvato in qualche stanza segreta, e illustrare alla città lo stato di avanzamento della nuova Casa di Comunità. Nel corso della conferenza, inoltre, sia la Direttrice di Zona Dr.ssa Guglielmi che il sottoscritto si sono perorati nel ribadire che il piano di spostamenti, che ormai era stato reso di dominio pubblico senza alcuna autorizzazione, non era che una proposta che sarebbe dovuta, come avverrà, essere condivisa e concordata con tutti, in primis con le OO.SS.
Il fatto che secondo i sindacati il piano debba essere azzerato non implica automaticamente che su questa proposta non si possa aprire una discussione trasparente e democratica, nel rispetto delle rispettive prerogative di tutte le istituzioni chiamate ad assumere decisioni e provvedimenti.
L’aver richiamato un generale comportamento improntato a lealtà e responsabilità non era diretto alle organizzazioni sindacali, bensì a tutti i soggetti, compresi loro, coinvolti nel percorso informativo comunicativo e decisionale. Non ultimo, ricordo ancora che quale sindaco di Massa avevo, poco dopo che era scoppiato il caso del Monoblocco di Carrara, avanzato la necessità che la cabina di regia venisse estesa anche agli altri comuni di costa, proprio per evitare che episodi analoghi potessero avere ricadute negative sulla gestione di temi sensibili e di grande attualità altrove. Purtroppo il mio appello è caduto nel vuoto e solo ora si è sentita l’urgenza di estendere il tavolo a Massa e Montignoso. Meglio tardi che mai. Ma non ci sto a passare per capro espiatorio, soprattutto nei rapporti con i sindacati verso i quali ho sempre mantenuto il massimo rispetto e la più ampia disponibilità ad ogni forma di interlocuzione. Non so se ci sono altre ragioni, magari politiche, che hanno determinato questa reazione, ma ad ogni buon conto, per fugare ogni dubbio o riserva mentale, questo spiacevole episodio che intendo mettere subito nel dimenticatoio non vedrà un mutamento di atteggiamento da parte mia. I sindacati troveranno, come hanno sempre trovato anche questi mesi di nuovo mandato, la mia porta aperta, per un sereno dialogo e un confronto costruttivo.
Il riscatto del giudice indipendente: Cosimo Ferri, neo eletto ai vertici della giustizia tributaria
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Cosimo Maria Ferri ha incassato un prestigioso incarico alle elezioni del 24 settembre per il rinnovo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Con 746 preferenze è il secondo consigliere più votato degli 11 neoeletti provenienti dalle diverse magistrature italiane, quali componenti dell'organo di autogoverno delle commissioni tributarie nazionali.
Classe 1971, è il terzogenito dei quattro figli di Enrico Ferri che fu magistrato, ministro della Repubblica, segretario nazionale del Partito Socialista Democratico Italiano, poi esponente di Forza Italia, in seguito dell'UDEUR, nonché europarlamentare e sindaco di Pontremoli.
“Ho avuto la fortuna di vedere lavorare mio padre, di guardarlo impegnarsi in tante sfide. Ho imparato proprio da lui a ripartire e lasciare indietro le sconfitte” è il mantra con cui il giudice Cosimo Maria Ferri ha scalato montagne, tagliando traguardi ad altezze insidiose ma mantenute nel tempo. Nonostante, appunto, le insidie.
Ha iniziato la sua carriera professionale assegnato al Tribunale di Massa, prestando servizio sia presso la sede centrale, ove ha svolto funzioni penali, monocratiche e collegiali, sia presso la sezione distaccata di Carrara, ove ha svolto funzioni civili e penali. E proprio con la città dei suoi esordi lavorativi, Ferri ha stabilito un legame particolare che lo ha portato a candidarsi alla carica di sindaco nell’estate del 2022.
Nel suo curriculum somma ruoli ed incarichi di prestigio: sottosegretario di stato alla giustizia nei governi Letta, Renzi e Gentiloni, dal 2018 al 2022 parlamentare, è stato membro del Consiglio superiore della magistratura eletto ad appena 35 anni, nel 2006.
Il 2022 l’anno più sofferto: perde le elezioni di giugno a Carrara, perde alle elezioni amministrative di settembre e deve lasciare il Parlamento, il Csm gli apre un procedimento disciplinare per condotte commesse circa dieci anni prima. Allora Ferri era sottosegretario: l’aver accompagnato da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli a Roma il consigliere di Cassazione Amedeo Franco, relatore della sentenza che nel 2013 condannò in via definitiva Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset, costò a Ferri la perdita di due anni di anzianità con la l’accusa di “grave scorrettezza”. Un’accusa che si aggiungeva alla precedente sul caso Palamara. Quest’anno, ad agosto, le sezioni unite civili della Cassazione hanno annullato la sanzione, riconoscendo che “Sia la mera partecipazione che l’organizzazione di riunioni private costituiscono oggetto di un diritto costituzionale, il cui esercizio non è sindacabile sotto il profilo dello scopo e dell’oggetto della riunione”.
Non deve aver giocato a favore di Ferri l’appartenenza alla corrente della Magistratura indipendente, avversata da quelle toghe rosse di Magistratura democratica che Amedeo Franco definì “plotone d’esecuzione” con riferimento ai processi-Berlusconi.
Nel 2012 risulta il più votato alle elezioni dell’Associazione Nazionale Magistrati, incassando 1199 voti e sbaragliando le altre tre liste, assestando un duro colpo alle toghe rosse. Nonostante il risultato, Ferri non ottenne la presidenza dell’Associazione ANM.
L’esser finito nelle intercettazioni a cui dal 2019 era sottoposto Palamara, costò a Ferri il primo pesantissimo procedimento disciplinare che lo trascinò nella gogna mediatico-giudiziaria sulle influenze per la nomina del procuratore di Roma.
Lo scorso anno la giunta delle autorizzazioni della Camera ha votato il diniego dell’utilizzo di tutte le captazioni informatiche delle conversazioni di Ferri-Palamara richieste dalla sezione disciplinare del Csm, poiché ritenute intercettazioni indirette, casuali.
Sempre nel 2022, non passa alle elezioni amministrative e deve abbandonare il Parlamento. Trovandosi già in aspettativa da anni per mandato parlamentare, Ferri si dimette dal ruolo di consigliere comunale di opposizione intanto ottenuto a Carrara, per chiedere il ricollocamento in ruolo e lo svolgimento delle funzioni giurisdizionali. Facoltà che, però, su decisione in plenum a larga maggioranza del Csm sulla base di quanto previsto dalla riforma Cartabia, non gli viene concessa, per cui non può tornare in magistratura.
Ferri viene quindi collocato fuori ruolo al ministero della Giustizia. La riforma Cartabia sull'ordinamento giudiziario, peraltro oggetto di contrastanti interpretazioni sul punto, nella norma relativa allo stop alle 'porte girevoli' stabilisce infatti che i magistrati ordinari che hanno assunto cariche politiche dopo l'entrata in vigore della norma sono collocati fuori ruolo presso il ministero di appartenenza.
Oggi però, senza sconti Cosimo Ferri si riscatta risolutivamente, affiancando alla collocazione fuori ruolo presso il Ministero della giustizia, l’ottenuto incarico di consigliere nel Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
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Nicola Del Vecchio (Cgil), Andrea Figaia (Cisl) e Franco Borghini (Uil - Massa Carrara) intervengono in merito al distretto di via Bassa Tambura sostenendo che il piano di chiusura e riorganizzazione non va sospeso, ma proprio azzerato.
"Il piano di chiusura e riorganizzazione del distretto di via Bassa Tambura va azzerato, non semplicemente sospeso - esordiscono così Nicola Del Vecchio (Cgil), Andrea Figaia (Cisl) e Franco Borghini (Uil - Massa Carrara) -. Lo avevamo già ribadito con nettezza alla dottoressa Guglielmi nel corso della riunione convocata in fretta e furia martedì pomeriggio e lo ribadiamo con ancor più nettezza oggi, dopo aver letto le notizie apparse sulla stampa ed illustrate dal primo cittadino di Massa e dalla stessa responsabile della Zona delle Apuane durante una conferenza stampa che ci era stato comunicato fosse stata sospesa. Continuiamo - proseguono Del Vecchio, Figaia e Borghini - a ritenere indispensabile la costituzione di un tavolo di confronto permanente alla presenza di Asl, regione Toscana e comuni di Costa con l'istituzione di una cabina di regia sul modello di quanto fatto per Carrara sul Monoblocco al fine di definire e monitorare un percorso di riorganizzazione condivisa dei servizi sanitari territoriali. Leggere di spostamenti dei servizi diretti e in appalto senza aver preventivamente aperto un confronto con le organizzazioni sindacali è intollerabile. Il sindaco di Massa invita noi alla responsabilità, quando lui in questi mesi si è negato a qualsiasi tipo di confronto. Ad oggi come organizzazioni sindacali nonostante dal momento del suo insediamento avessimo avanzato una richiesta formale di confronto sui temi legati alla contrattazione sociale e territoriale non abbiamo mai ricevuto nessuna disponibilità da parte sua" concludono.
- Orietta Colacicco (Paladini Apuoversiliesi): “Attendiamo ancora il nuovo piano regolatore del porto di Carrara”
- Filippo Mirabella (Lista Ferri): “A Carrara c’è un problema sicurezza, il sindaco Arrighi ci dica quali provvedimenti intenda prendere”
- L’associazione “Libertà e diritti” contro le strategie sanitarie della giunta Persiani: “Vuole per caso rafforzare la sanità privata?”
- Salone dello studente, Arrighi: "Conoscere, confrontarsi, approfondire e poi cominciare a costruire il proprio futuro"
- Amorese e il consigliere regionale Fantozzi (FdI) chiedono chiarezza sul futuro del distretto sanitario di Massa
- Marmomac: il sindaco Serena Arrighi in visita alla fiera di Verona
- “I social network come l’oppressione nazifascista”: le dichiarazione dell’assessore Garau mandano su tutte le furie l’Anpi di Massa
- “Calpestati i diritti dei consiglieri di minoranza”: Bennati (Pps) critica nei confronti della nuova amministrazione Persiani
- Italia Nostra getta ombre sul nuovo piano regolatore per il porto di Carrara: “Non si scherza col fuoco ma con l’acqua”
- Atti vandalici contro le panchine rosse: associazioni unite nella lotta contro la violenza sulle donne