Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

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Le abbondanti piogge delle ultime settimane, oltre ad essere state un vero e proprio toccasana per l’agricoltura e le riserve idriche, hanno portato a valle un problema che sembra aver monopolizzato quasi per intero la vita politica massese e non solo. I “protagonisti” indiscussi di questa querelle sono ovviamente i fanghi di scarto della lavorazione del marmo, più comunemente noti come marmettola, che anche “grazie” alle nuove acque hanno letteralmente riempito i torrenti che scendono dai crinali apuani, arrivando, in alcuni casi, ad intaccare così tanto alcune falde da costringere le amministrazioni locali di turno a staccare il rifornimento idrico ai cittadini.
Sembra un evento “piovuto”, per restare in tema, dal cielo, ma i disagi creati dai fanghi sono invece un problema atavico di tutta la regione apuana, che ciclicamente ritorna a parlare di possibili soluzioni per arginare il problema.
Dai banchi del consiglio comunale di Massa, per bocca dell’assessore Paolo Balloni, sembra essersi alzato l’ennesimo tentativo di ovviare al “caso marmettola”: depositarla in gran quantità nell’ex discarica Codupino in via San Colombano.
Un’idea che ha fatto storcere il naso a molti, in primis ad Andrea Barotti, consigliere civico di Arcipelago Massa, che considera assurdo anche il solo pensare di utilizzare un’ex sito di stoccaggio chiuso ormai da vent’anni.
“La proposta, lanciata dall’assessore Balloni di depositare la marmettola nella ex discarica di Codupino mi ha stupito, poiché sembra che il sito di via San Colombano, di cui si trova traccia in una serie di documenti passati in consiglio comunale, non sia, per l’amministrazione Persiani, chiuso. La realtà che ha descritto – incalza Barotti – in poche righe, il ministero dell’ambiente è ben diversa! Gli uffici del dicastero, rispondendo ad una interrogazione, hanno riferito che la discarica, presente in un elenco di ambiti da bonificare, ha terminato la propria attività oltre vent’anni fa. Ad oggi, nonostante le mie pubbliche richieste, nessun componente dell’Amministrazione Persiani ha fornito il titolo autorizzativo che consentirebbe l’uso, conforme alla normativa, della discarica, né alcuno ha fornito nette rassicurazioni sul rispetto delle prescrizioni previste per garantire, una volta esaurito il conferimento dei rifiuti, l’integrità delle matrici ambientali; del resto, neppure la commissione ambiente ha fatto luce sull’origine dei cumuli di rsu rilevati nel corso di un sopralluogo”.
Se però Codupino è inadeguata, quale potrebbe essere la soluzione giusta per “stoccare” la marmettola? Barotti non entra nel dettaglio, di certo però non propende per l’apertura di nuove discariche, ma evidenzia come sia quasi impossibile discutere di ambiente con una giunta di questo tipo, che, secondo il consigliere, ha già messo in conto di voler far pagare lo smaltimento dei fanghi ai cittadini.
“L’aspetto di questa vicenda che suscita rabbia e amarezza è che – continua il consigliere –mentre si discute sulla bonifica della falda, un assessore, forse poco informato sulla disciplina vigente, pensa di risolvere l’emergenza marmettola utilizzando una discarica chiusa da anni. La destra (nessuno mi sembra abbia preso le distanze da Balloni) vorrebbe porre sulle spalle dei cittadini non solo la depurazione delle acque del Cartaro, l’inquinamento del Frigido, le autobotti per l’intorbidimento delle sorgenti di Forno, ma anche lo smaltimento dei residui della lavorazione del marmo. Un politico che ha la responsabilità di governare un territorio dovrebbe sapere che nella marmettola possono trovarsi contaminanti ed è perciò necessario conferirla in impianti autorizzati e idonei”.
Uno scenario che dunque, secondo Barotti, non può che suscitare altro che desolazione: questa giunta parrebbe inadeguata a gestire l’emergenza ambientale causata dalla marmettola, ma anche l’opposizione, un tempo alle redini del comune, non è che si sia distinta per il suo approccio ambientalista e di rigore nei confronti del settore estrattivo.
Quel che è certo, a parer del consigliere, è che alla fine, come molto spesso succede, a pagarne le conseguenze saranno solo ed esclusivamente i cittadini.
“La Giunta Persiani pare ripetere gli errori del vecchio centrosinistra, poiché, non trascurando la mancata bonifica della ex discarica di Codupino, propone di creare un sito di stoccaggio per i rifiuti prodotti dai settori estrattivo e lapideo; la stessa idea di partenza che aveva condotto una classe politica ad aprire la discarica di Montignoso. Evito di spiegare all’assessore all’ambiente Balloni le procedure ed i costi per dare forma alla sua alzata d’ingegno, però lo informo che Reti Ambiente, quando acquisirà Asmiu, potrà chiamare, in assenza di riserve, i cittadini, aumentando la Tari, a partecipare alle spese per il recupero ambientale del sito di via San Colombano. I massesi, in breve, potrebbero pagare anche lo smaltimento della marmettola. Infine, trovo davvero poco credibile un’amministrazione che parla di turismo, di ambiente e poi propone una discarica in un contesto fragile e per molti versi compromesso. Ritengo serva girare pagina! un vero cambio di passo che nemmeno un certo centrosinistra può garantire; potrà quella compagine, indipendentemente dal volto del candidato, parlare di ambiente quando la vecchia ricicleria ha immesso, dall’anno 2016 all’anno 2019, acque non depurate nella fognatura bianca? Io credo di no, ed è per questo che serve una politica nuova, autorevole e credibile”.
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È davvero difficile trovare argomenti che accomunino tutti i rami di un consiglio comunale, figuriamoci un voto all’unanimità. Ci sono però alcune questioni e sfide, come quella dell’efficientamento energetico e della transizione ecologica, che bene o male riescono ad unire le azioni sia della maggioranza che dell’opposizione: il credo politico si mette in secondo piano quando di mezzo c’è il futuro del territorio.
Potremmo definirli guidati da questo spirito i consiglieri comunali di Carrari, che nella giornata di ieri hanno votato all’unanimità sulle due mozioni proposte dal capogruppo Pd Gianmaria Nardi riguardanti alcune svolte “green” che prenderanno piede nella città apuana e nelle sue frazioni.
“Carrara città con strade sicure" e "Installazione colonnine ricarica elettrica": i nomi delle due mozioni sono già abbastanza esplicative, e vogliono essere l’apripista per un cambiamento verde e sostenibile che porterà Carrara a recuperare il divario ormai venutosi a formare con alcuni grandi città italiane ed europee.
“Nel consiglio comunale di Carrara di martedì 29 novembre – si legge comunicato diramato dal Pd locale – sono state approvate due mozioni proposte dal Capogruppo PD Gianmaria Nardi, sostenute nel dibattito unitamente da maggioranza e opposizione. Pur avendo due titoli diversi, le mozioni hanno un obiettivo comune: "Carrara città con strade sicure" e "Installazione colonnine ricarica elettrica" sono solo i primi passi verso una decisa e necessaria svolta "green" della nostra città. L'idea di costruire un percorso condiviso con i cittadini per limitare effettivamente la velocità delle auto nelle aree urbane, a partire dalle commissioni competenti, è una scelta che tutela salute e ambiente, salvando vite umane e limitando le emissioni nocive, e migliora la qualità della nostra vita, consentendoci di sviluppare e rendere sicuro l'uso della bicicletta. Soprattutto tutela la vita delle nuove generazioni, che avrebbero un livello di maggiore sicurezza in tutte le loro attività. Unitamente a questo, l'impegno a costruire una rete pubblica di ricarica elettrica consente di recuperare un divario sulle altre città italiane ed europee, e di aggiungere una ulteriore opportunità di mobilità sostenibile per i cittadini carraresi, con un impegno a coprire tutte le frazioni e i paesi. Il dibattito ha chiarito che questo è solo un primo passo, condiviso con l'amministrazione e il consiglio comunale tutto, di una visione che deve portare all'efficientamento degli edifici pubblici, così come a servizi ambientali in grado di aumentare il riciclo e la dotazione industriale per il riuso dei rifiuti raccolti in città, aumentando decoro e pulizia. Altri importanti passi sono quelli già preliminarmente affrontati in commissione ambiente, dove si è manifestata la volontà di istituire comunità energetiche, e più approfonditamente in commissione marmo quella di rispondere all'emergenza marmettola (nell'immediato con soluzioni che ci consentano di non fermare la produzione e tutelare la salute dei cittadini e in prospettiva attraverso processi di economia circolare che ci consentano di trasformare quello che oggi è un rifiuto in una risorsa)”.
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Il consiglio provinciale della Provincia di Massa-Carrara nel corso dell'ultima seduta ha approvato all'unanimità il piano provinciale dell'offerta formativa e del dimensionamento scolastico per l'anno 2023-2024: l'atto adesso passa alla Regione Toscana per l'approvazione definitiva.
La delibera, come ogni anno, giunge al termine di un percorso che coinvolge le due conferenze zonali (della costa e della Lunigiana), che hanno la competenza per quando riguarda la scuola dell'infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, e il tavolo della Provincia per le scuole secondarie di secondo grado.
Dimensionamento scolastico
Le novità del nuovo piano riguardano la Lunigiana con la soppressione della direzione didattica di Aulla e la richiesta di istituzione di un nuovo istituto comprensivo, denominato Gandhi, ad Albiano Magra che prevede l'attivazione di una nuova scuola secondaria di primo grado. Viene inoltre richiesto il trasferimento dell'Istituto Marsili di Tresana dal comprensivo Alighieri di Aulla al Cocchi di Licciana Nardi.
Offerta formativa
Per l'infanzia nella zona di costa, a Massa, viene richiesta l'attivazione di una sezione aggiuntiva per incremento iscrizioni all'istituto comprensivo 3 di Marina di Massa. Per la primaria in Lunigiana il piano prevede l'attivazione del tempo pieno, su richiesta delle famiglie, per il nuovo istituto comprensivo di Albiano Magra.
Per le scuole superiori le novità riguardano:
- l'istituto Zaccagna di Carrara, con la richiesta di un nuovo indirizzo dedicato ai Sistemi informativi dell'impresa
- l'istituto Belmesseri di Pontremoli, prevedendo la soppressione dell'indirizzo "Turismo" e la sua sostituzione con un nuovo indirizzo dedicato ai "Servizi culturali e dello spettacolo"
- l'istituto tecnico di Fivizzano, con la richiesta della sostituzione della lingua russa con quella spagnola per l'indirizzo relazioni internazionali per il marketing, e l'attivazione di un corso serale socio sanitario.
Infine, sempre per le scuole secondarie, sono cinque i percorsi richiesti per quanto riguarda la formazione professionale:
- Istituto professionale Einaudi di Carrara: operatore per l'abbigliamento e prodotti tessili per la casa
- Istituto professionale Barsanti di Massa: Operatore riparazione dei veicoli a motore, operatore elettrico e operatore termoidraulico
- Istituto alberghiero Minuto Massa: Operatore delle produzioni alimentari
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“Utl: selezione dei docenti trasparente e nel rispetto del regolamento. Tutti i documenti e i verbali sono pubblici e a disposizione, in futuro siamo comunque pronti a intervenire per rendere più agili le procedure”.
Università del tempo libero: dopo due anni di attesa in questi giorni alunni e insegnanti stanno tornando finalmente in classe, nel frattempo il sindaco Serena Arrighi fa chiarezza sulle procedure seguite per la selezione dei docenti.
“Per i dodici corsi previsti quest'anno dall'Utl sono stati selezionati in tutto 11 insegnanti a fronte di 85 domande pervenute – spiega il primo cittadino -. Di queste candidature solo 71 sono risultate ammissibili e a quel punto è stato, come previsto dal vigente regolamento comunale di organizzazione degli uffici e servizi, il personale dell'ufficio Cultura a farsi carico della selezione. La norma vigente, che disciplina le modalità e gli incarichi individuali di collaborazione per questo tipo di procedure non prevede che vengano stilati né graduatorie né giudizi di idoneità; tuttavia, a garanzia di trasparenza e oggettività nel proprio giudizio, l'ufficio Cultura chiamato a scegliere i docenti ha comunque deciso di fissare dei criteri puntuali da seguire per selezionare le singole candidature. La selezione é stata così effettuata sulla base del titolo di studio, classificando ogni curriculum nelle quattro fasce buono, distinto, ottimo ed eccellente e poi valutando ogni ulteriore titolo di studio, ritenuto ammissibile, con 0,50 punti e i titoli di insegnamento specifici fino a un massimo di ulteriori dieci punti. Su questa base è stato redatto un verbale con relativa tabella esplicativa, che è liberamente consultabile in Comune con una richiesta di accesso agli atti, e selezionati i docenti. Infine, un'altra discriminante per la selezione, è stata il possesso di partita iva visto che, trattandosi di un incarico professionale, questo è un requisito necessario”.
Con i corsi che stanno già iniziando a partire Arrighi non esclude di poter introdurre qualche novità in futuro. “Ci tengo anzitutto a ringraziare gli uffici per il lavoro svolto e per la serietà con la quale il personale ha affrontato questo compito – dice -. Il nostro Comune in questa selezione ha seguito una procedura molto più stringente rispetto a tante altre realtà e ora i docenti conserveranno il proprio incarico per due anni. Quando andremo a riaprire la selezione nei prossimi anni sarà però nostra cura formalizzare questo grande lavoro di selezione fatto dal personale ed esplicitare in maniera ancora più chiara tutti i passaggi e i requisiti previsti dal bando”.
Nel frattempo le lezioni all'Utl stanno ormai partendo e oggi ci sarà la prima lezione per il corso di psicologia con Manuela Iside Alberti, mentre domani, giovedì, sarà la volta dei corsi Afa con Alessandra Fioravanti, storia dell'arte con Marzia Vignali e Italiano con Michele Canalini e ancora venerdì Carlo Paolini aprirà il proprio corso di filosofia mentre lunedì 5 inizieranno le lezioni di informatica con Michele Ambrogi.
Sono infine già stati attivati i corsi di Gabriele Costa per Storia dell’arte contemporanea e di Maria Teresa Tersigni per lingua inglese, i restanti corsi, che ancora non hanno raggiunto la soglia necessaria per l’attivazione, il calendario verrà comunicato prossimamente.
Tutti gli iscritti riceveranno puntuali informazioni dall’ufficio cultura o dai rispettivi docenti dei corsi per cui hanno già perfezionato l’iscrizione. Tutti gli iscritti, inoltre, avranno la possibilità di frequentare, senza alcun costo aggiuntivo, il corso di Bridge, già svolto con successo negli anni precedenti. il pomeriggio di martedì a partire dalle 15.30. Gli interessati possono rivolgersi al numero 328 6498111 o scrivere alla seguente mail: sartorio.claudio@gmailcom
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Un piccolo capolavoro in dialetto carrarino, probabilmente la prima interrogazione fatta in un consiglio comunale scritta in parlata locale: d’altronde Simone Caffaz non è nuovo a queste cose, sia per l’esperienza in politica, sia per quella come giornalista, ricordiamo la direzione del giornale “ Lo Svegliarino” e, diciamolo, se si deve stare all’opposizione, stando “addosso” al governo in carica, tanto vale farlo seriamente, ma anche ricorrendo a qualche trovata non usuale rispetto alla classica fraseologia della politica.
In questo caso, l’interrogazione in carrarino è stata scritta, provocatoriamente , per attaccare l’amministrazione sui neo posizionati cartelli di informazioni turistiche della città, scritti, a detta del consigliere e della parte che rappresenta, in un inglese assai approssimativo.
“A parte il proverbiale tempismo dell'amministrazione – afferma Caffaz – che ha attaccato i cartelli appena si è conclusa la stagione turistica, è il loro contenuto e soprattutto la traduzione in un inglese imbarazzante a meritare attenzione. Ho quindi presentato un'interrogazione alla sindaca in cui chiedo quanto sia costato questo obbrobrio, chi abbia fisicamente realizzato le traduzioni e cosa intenda fare per porre rimedio a questa situazione”.
Dato che i cartelli sono tradotti talmente male da essere difficilmente comprensibili, lo stesso consigliere ha deciso provocatoriamente di scrivere l'interrogazione in carrarino, dialetto che la sindaca ha dichiarato di non conoscere. Eccola di seguito.
'NTEROGAZION
OGGETTO ('N CARARIN COS'): NOIO VOLEVUAN SAVUAR
Bela mé Serena,
a t'scriv 'n cararin anc se 'n t capis na parola p'rché a i ho lèt i cartedi che t'ha fat atacar 'n 'ngles e a ni ho capit gnent, cusì a volev che 'nt capiv gnent nemanc a te. Gol d' Zerbio, un a un e pada al zentr.
Com' a t' dizev a i ho vist i cartedi che t'ha fat atacar p'r i turisti ch i è n scriti 'n dó lingue, l'italian e l'ngles. Pasi p'r l'italian, dó stropión i èn anc lì, ma a n vói 'nfierir con la tò segretaria e 'l to portavóza ch i è n p'rmalosi e chi gost'n pù che 'l fium ai luchesi.
A voi 'nveza parlar d'l'ngles p'rché chi a t l'ha scrit a m par chi n abi studiat a Ocsford ( 'n 'ngles Oxford) ma tut' al pù ala Roseli quand' a lè v'nuta zù.
Mò a vòi fart 'na precisazion. Con le lengue a' nè che mè a son propi poliglota però un pò a i ho studiat e quindi am arabat. Anc col cararin a n son sicur d'scriv'r ben (al diz a queli e quele d'la tò gongrega chi i èn fetenti) ma 'na volta a l'ho domandat al Beniamino Gemignani e lù i m'ha dit: "Scriv com t' parl". E cusì a fai.
Ma a'rv'nin al'ngles, Serena. An la fai lunga con la gramatica e la sintasi p'rché chi cartedi i' fan tant schif da far str'mulir. A vegn al sod, ale parole. P'r te via Loris Giorgi, vist che t' la ciam 'n tuti e dò i modi, a d è na strit ('n 'ngles street) o 'na ruod ('n 'ngles road)? A men che l Ghinoi e la Lucila in abbin 'l bar in dó cità d'verse, i è 'na strit, e adora p'rché 'n tì cartedi t'la ciam ruod?
Ma la roba pú greva a dè che n'ta ancamó capit cos ad è Carara p'rché t'la ciam sia siti ('n 'ngles city) che taun ('n 'ngles town), com se Nova Iork ('n 'ngles New York) i fus uguale ad Aùla ('n 'ngles Aulla).
'nsoma, n'ta ancamó capit se t sen la capa d'l tò palaz o la regina d'nghiltera ('n 'ngles England).
Mé però a t'voi aiutar e a t fai dò domande, cusì qualcò t' capis ancaté:
Un) Quant' ièn gostati 'sti obrobri d'cartedi?
Dò) Chi a t'l'ha fata la traduzion 'n 'ngles? Me su dó pe, visti i rsultati, a diré la Gea Dazi ('n 'ngles Gaia Dazzi) che a n'mbroc mai una;
Trè) Mó, se 'n t' but via 'sti cartedi e 'n ti arfà d' nóv, quand i turisti i vegn'n cóm' a fian? Ti va te a arcontar la cità? Ma ti arcont 'na siti ('n 'ngles city) o 'na taun ('n 'ngles town)? Semai 'ti pó mandar la Crudeli cusì, si s'la fan ados da le rise, i dà dó pastiche.
'n conclusión a t domand na risposta scritta, 'n ngles o 'n cararin.
E non dir che 'sta 'nterrogazion a d è 'na paiazata p'rché 'na paiazata i èn i tò cartedi.
'l cunsigér d' la siti o d' la taun
Simone Caffaz ('n cararin Cafaz)
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La Lega di Massa ha pubblicamente fatto muro alla possibilità di un’apertura commerciale, che loro definiscono “cinese”, nella zona industriale del capoluogo apuano. Con una nota scritta, il consigliere del Carroccio Roberta Dei ha voluto “rassicurare” i cittadini sull’improbabilità dell’apertura del bazar, visto che contravverrebbe al regolamento urbanistico che vieta attività diverse da quelle di tipo artigianale.
Il lavoro di controllo svolto dalla Lega è stato coadiuvato in ogni suo progresso dalla polizia municipale massese, che ha convocato i futuri gestori del locale per chiarire le attività che potranno svolgere dentro il lotto, e sanzionandoli già per l’insegna non a norma.
Un vero e proprio monito quello lanciato dal partito e dalle forze dell’ordine locali: nella città che ha varato la valorizzazione dei luoghi del commercio non c’è spazio per attività che violano le nuove disposizioni urbanistiche.
“La Lega di Massa torna a parlare dell'improbabile apertura di un esercizio commerciale "cinese", ribadendo che in zona industriale un'attività simile è in palese violazione con il regolamento urbanistico predisposto dall'amministrazione comunale: la normativa in zona – spiega il Carroccio nel proprio comunicato ufficiale – consente infatti l'esercizio di un'attività solo di tipo artigianale. Ad ogni modo, il negozio è ancora chiuso, e lo resterà finché non si possano svolgere i controlli del caso sulla legittimità dell'attività svolta. Il consigliere Roberta Dei, che per prima aveva segnalato la situazione, in costante contatto con il comandante Vitali, sta seguendo l'iter procedurale per evitare che vengano commesse infrazioni di qualunque tipo. Ad ogni modo, la polizia municipale ha già convocato i gestori per spiegargli dettagliatamente il tipo di attività che possono svolgere nella zona, e li ha già sanzionati per l'insegna non conforme a normativa. La Lega ci tiene a confortare i cittadini che, qualora la normativa in futuro venisse ancora disattesa, la polizia municipale interverrà come per ogni altra attività del territorio per ripristinare la legalità. In questi anni, la volontà politica della amministrazione Persiani si è tradotta in atti e regolamenti fortemente supportati dalla Lega Massa: oltre al regolamento urbanistico, che persegue l'obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo attraverso il divieto di apertura di esercizi commerciali in area industriale, è stato approvato per la prima volta il regolamento per la valorizzazione dei luoghi del commercio, predisposto dall'assessore al commercio Paolo Balloni, che definisce le merceologie incompatibili con alcuni tessuti urbani pregiati, vietando tra gli altri, l'apertura di bazar in alcune zone. La Lega, dunque, ringrazia la polizia municipale e il comandante Vitali per l'attenzione posta su questa situazione e per il costante monitoraggio da loro effettuato al fine di fronteggiare eventuali irregolarità che danneggerebbero il tessuto commerciale cittadino, e
terrà monitorata la situazione attraverso il Consigliere Dei che già si è più volte premurata di seguirla”.
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ha annunciato la volontà come amministrazione, di ricorrere in Cassazione e continuare la battaglia legale e politica, per reclamare il riconoscimento della natura pubblica dei beni estimati. Il ricorso riguarda la sentenza del Tribunale ordinario di Massa. Oggetto: la natura giuridica dei beni estimati. Le prime due sentenze, quelle del primo e secondo grado, avevano dato ragione alle imprese private che rivendicavano la natura privata delle cave comprese nella lista dei beni estimati.
Legambiente di Carrara in una nota rivolge i suoi ringraziamenti all’amministrazione carrarese perché “anche in una situazione di incertezza, riporta la questione della proprietà delle cave sul piano sacrosanto della politica”.
“Del resto - commenta Legambiente – “era questo che avevamo chiesto fin dal luglio scorso, subito dopo la decisione dei giudici genovesi: che quella sentenza non diventasse un “tana, liberi tutti” a favore delle imprese lapidee. Imprese che, evidentemente, scoprono il tema della “legittimità” a giorni alterni e dimenticano che i giudici amministrativi, TAR Toscana e Consiglio di Stato, hanno con più di una sentenza, anche alla luce delle modifiche degli art. 9 e 41 della Costituzione, hanno ricordato che l’ambiente e il paesaggio sono beni costituzionalmente tutelati. Beni che, nell’art. 9, vedono ribadito l’impegno dello Stato a proteggerli e promuoverli e, nell’art. 41, sono riconosciuti come un legittimo limite all’esercizio della libertà di impresa”.
“Assindustria - fa sapere la delegazione ambientalista di Carrara – “vuole porre fine alla stagione dei “contenziosi”? Bene, apra allora alla stagione di una grande vertenza territoriale che parta dal pieno riconoscimento di quanto i giudici (non gli ambientalisti) affermano.E cioè che l’escavazione a Carrara e nel comprensorio apuoversiliese rappresenta un unicum, sia in considerazione dell’intensità delle cave in questa terra sia per la loro collocazione in un contesto naturalistico peculiare (le Alpi Apuane) sia per l’oggettivo maggior pregio della pietra escavata rispetto ad altri distretti estrattivi. E che l’attività estrattiva costituisce un depauperamento del bene ambientale e paesaggistico e arrecano ad esso (e quindi alla collettività) danni e disagi”.
“Sono disposti - continua Legambiente – “gli imprenditori a sedersi attorno a un tavolo con tutti i portatori di interesse (perché è questo che, fra l’altro, chiedono le norme 14001 e EMAS con cui spesso gli industriali giocano la carta del greenwashing) e, ricordando come il marmo sia una risorsa naturale esauribile e non rinnovabile, riconoscano pienamente che l’esercizio dell’impresa deve incontrare limiti necessari a contemperare i diversi interessi in gioco? Sono pronti ad accettare che non è illegittimo (anzi, è doveroso) che la pubblica amministrazione ponga tali limiti, coerenti sia con la più volte ribadita tutela costituzionale di ambiente e paesaggio sia con la pianificazione territoriale?”.
“Sulla questione “privatistica” dei beni estimati – concludono – “ parlerà la Cassazione e magari, nuovamente, altre alte magistrature e, forse, anche il giudice costituzionale. Ma qui e ora l’impresa lapidea la smetta di vedere chiunque afferma diversi principi (siano amministratori o ambientalisti o altre parti sociali) come un fastidioso disturbatore del manovratore”.
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Successo di partecipazione all'evento "Vicino alle donne contro ogni forma di violenza” organizzato dal Dipartimento provinciale di Fratelli d'Italia di Massa - Carrara in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Al termine dell'iniziativa tutti i presenti hanno deposto dei fiori al monumento dedicato alla concittadina, vittima di un femminicidio, Cristina Biagi.
<<Ringrazio tutti i presenti e anche chi ci ha aiutato ad organizzare questa importante conferenza. I dati dei femminicidi sono purtroppo drammatici in Italia - dichiara il segretario provinciale FdI Marco Guidi - in media una donna ogni tre giorni viene uccisa. Abbiamo voluto ricordare anche Cristina Biagi, la nostra concittadina uccisa tragicamente nel 2013 proprio per mano del marito. Noi ci impegneremo per aiutare e sostenere tutte le vittime di violenza e per far sì che queste tragedie non si ripetano mai più>>.
Hanno partecipato all'iniziativa Alessandro Amorese, Valentina Groppi psicologa, il coordinatore provinciale Marco Guidi, i consiglieri di Fratelli d'Italia di Massa e Montignoso Sara Tognini e Manuela Aiazzi. L'iniziativa è stata moderata dalla giornalista Sara Lavorini.
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ha annunciato la volontà, come amministrazione, di ricorrere in Cassazione e continuare la battaglia legale e politica per reclamare il riconoscimento della natura pubblica dei beni estimati. Il ricorso riguarda la sentenza del Tribunale ordinario di Massa. Oggetto: la natura giuridica dei beni estimati. Le prime due sentenze, quelle del primo e secondo grado, avevano dato ragione alle imprese private che rivendicavano la natura privata delle cave comprese nella lista dei beni estimati.
Legambiente di Carrara in una nota rivolge i suoi ringraziamenti all’amministrazione carrarese perché “anche in una situazione di incertezza, riporta la questione della proprietà delle cave sul piano sacrosanto della politica”.
“Del resto - commenta Legambiente – “era questo che avevamo chiesto fin dal luglio scorso, subito dopo la decisione dei giudici genovesi: che quella sentenza non diventasse un “tana, liberi tutti” a favore delle imprese lapidee. Imprese che, evidentemente, scoprono il tema della “legittimità” a giorni alterni e dimenticano che i giudici amministrativi, TAR Toscana e Consiglio di Stato, hanno con più di una sentenza, anche alla luce delle modifiche degli art. 9 e 41 della Costituzione, hanno ricordato che l’ambiente e il paesaggio sono beni costituzionalmente tutelati. Beni che, nell’art. 9, vedono ribadito l’impegno dello Stato a proteggerli e promuoverli e, nell’art. 41, sono riconosciuti come un legittimo limite all’esercizio della libertà di impresa”.
“Assindustria - fa sapere la delegazione ambientalista di Carrara – “vuole porre fine alla stagione dei “contenziosi”? Bene, apra allora alla stagione di una grande vertenza territoriale che parta dal pieno riconoscimento di quanto i giudici (non gli ambientalisti) affermano.E cioè che l’escavazione a Carrara e nel comprensorio apuoversiliese rappresenta un unicum, sia in considerazione dell’intensità delle cave in questa terra sia per la loro collocazione in un contesto naturalistico peculiare (le Alpi Apuane) sia per l’oggettivo maggior pregio della pietra escavata rispetto ad altri distretti estrattivi. E che l’attività estrattiva costituisce un depauperamento del bene ambientale e paesaggistico e arrecano ad esso (e quindi alla collettività) danni e disagi”.
“Sono disposti - continua Legambiente – “gli imprenditori a sedersi attorno a un tavolo con tutti i portatori di interesse (perché è questo che, fra l’altro, chiedono le norme 14001 e EMAS con cui spesso gli industriali giocano la carta del greenwashing) e, ricordando come il marmo sia una risorsa naturale esauribile e non rinnovabile, riconoscano pienamente che l’esercizio dell’impresa deve incontrare limiti necessari a contemperare i diversi interessi in gioco? Sono pronti ad accettare che non è illegittimo (anzi, è doveroso) che la pubblica amministrazione ponga tali limiti, coerenti sia con la più volte ribadita tutela costituzionale di ambiente e paesaggio sia con la pianificazione territoriale?”.
“Sulla questione “privatistica” dei beni estimati – concludono – “ parlerà la Cassazione e magari, nuovamente, altre alte magistrature e, forse, anche il giudice costituzionale. Ma qui e ora l’impresa lapidea la smetta di vedere chiunque afferma diversi principi (siano amministratori o ambientalisti o altre parti sociali) come un fastidioso disturbatore del manovratore”.
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