Politica
Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

Bilancio di previsone 2026-'28 comune di Carrara approvato e con il segno positivo dopo 11 anni: 26 milioni dal marmo e risorse per scuola e sociale
Il consiglio comunale ha approvato ieri sera il bilancio di previsione 2026-2028. Per il secondo anno consecutivo il bilancio di previsione è stato approvato in anticipo…

Asmiu e Retiambiente Carrara entrano nel Gruppo Retiambiente
L’assemblea dei soci di RetiAmbiente Spa del 22 Dicembre 2025 ha approvato l’apporto degli asset dei Comuni di Massa e di Carrara alla società. Il…

La destra vince solo per le divisioni interne del centrosinistra: ennesima analisi della vittoria di Valettini in Provincia fatta dai Ragazzi del Bar Eden
Un altro commento da un'associazione di sinistra che sminuisce la vittoria di Roberto Valettini, sostenuto dal centro destra, a nuovo presidente della Provincia. Esimi arrivano anche i neonati,…

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Dopo gli attacchi di Europa Verde arriva la replica del sindaco Serena Arrighi che ribadisce quanto già espresso pochi giorni fa in un comunicato congiunto firmato dai segretari dei partiti della coalizione.
“Credo sia persino ridondante sottolineare come, in quanto capo della coalizione, il comunicato uscito pochi giorni fa in merito al passaggio all'opposizione di Azione ed Europa Verde, e firmato da tutti i segretari, rappresentasse anche il mio pensiero e io stessa ne abbia promosso la stesura – spiega Arrighi -. Quanto poi alle altre accuse che adesso ci vengono mosse da Europa Verde mi limito a ricordare a chi ci attacca che questa amministrazione sta lavorando, anche per quanto riguarda le tematiche ambientali, seguendo il programma elettorale che loro stessi hanno condiviso e appoggiato. Per quanto riguarda le spese elettorali, infine, abbiamo da tempo adempiuto a tutti gli obblighi di legge, tra i quali la comunicazione al CoReGe di tutti i contributi ricevuti”.
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Con il decreto n. 5587 del 28 marzo 2022 anche la regione Toscana ha approvato l’avviso pubblico per il "Sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere" per il biennio 2022/23. Tale azione, destinata alle scuole, ha come obiettivo la destrutturazione degli stereotipi di genere per promuovere la cultura della parità, contrastare ogni forma e grado di violenza nei confronti delle donne, e mettere in campo strategie di parità e rispetto, nonchè piena uguaglianza di opportunità e diritti in ogni ambito della vita.
Secondo il movimento Aurora, nato alcuni mesi fa dai delusi di quel centrodestra locale uscito sconfitto dalle ultimi sfide elettorali nella provincia di Massa Carrara e in Lunigiana, la definizione di percorsi di diffusione della cultura di genere e della destrutturazione dello stereotipo di genere nelle scuole, “fanno chiaramente riferimento ai contenuti della ideologia "gender", la quale afferma che il sesso biologico non ha necessaria importanza nella costruzione dell'identità di una persona e che il dato naturale - essere maschi o femmine per nascita - è una convenzione sociale da eliminare per costruire una società senza differenze tra uomini e donne”.
Secondo il movimento la regione Toscana, che è stata anche una delle prime regioni ad aver aderito al documento “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sulla identità di genere (2013-2015)" promosso dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) sottoscritto poi dal governo Draghi, e continua a farlo “impiega vergognosamente per questa "colonizzazione ideologica", all'insaputa dei contribuenti, considerevoli risorse finanziare, che altrimenti potrebbero essere utilizzate per ampliare e potenziare i servizi sanitari e sociali”.
Ma se la regione aderisce a queste tipologia di progetti, secondo il movimento Aurora non è detto che lo debbano fare le amministrazioni provinciali e comunali le quali “per fermare la diffusione del pensiero "gender" nelle scuole, basterebbe semplicemente non sottoscrivessero tali accordi” .
Emanuela Busetto e Elena Bardelli, rispettivamente presidente e segretario del movimento Aurora, chiedono così ai consiglieri regionali provinciali e comunali di agire concretamente nella condanna di questo tipo di azioni ed esprimono piena solidarietà al consigliere comunale di FDI di Pisa che unico in Toscana, ha avuto il coraggio di opporsi al finanziamento di un corso di educazione “gender” delle scuole del suo comune, diventando esso stesso vittima di un violento attacco mediatico.
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Stamani si è svolto il consiglio comunale congiunto dei comuni di Massa, Carrara, Montignoso, sulla vertenza Sanac.
"Un'iniziativa - commenta Cosimo Ferri - che ho proposto io, perché ritengo importante dare un segnale forte ed unitario a livello nazionale.Vogliamo verità e lealtà, chiediamo di sapere perché #AcciaierieItalia tentenna, perché ordina materiale all'estero e non alla Sanac, perché non paga i debiti maturati con Sanac. C'è in gioco il futuro dell'azienda e di molti, troppi, posti di lavoro. Io non smetterò di difenderli. Ho sottoscritto e votato il documento unitario predisposto dai lavoratori e destinato al #Parlamento: vigileremo sulle risposte del governo e sulle trattative che esso vorrà avviare".
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Di seguito l'intervento del sindaco Serena Arrighi oggi al consiglio comunale congiunto sulla vertenza Sanac.
"Il consiglio comunale di oggi è molto più che un gesto simbolico, è un'azione concreta per accendere i riflettori su una situazione che da tanto, troppo tempo tocca da vicino tutto il nostro territorio. La vertenza Sanac non coinvolge d'altronde solo lavoratori e famiglie, ma porta con sé anche precise scelte politiche e strategiche che non solo la nostra provincia, ma la nazione tutta non possono più rimandare. Sto parlando di scelte che di certo devono tenere conto della crisi energetica, della guerra in corso in Ucraina e della politica dell'Unione Europea, ma non possono tacere nemmeno su temi come, primo tra tutti, quale debba essere il prezzo giusto da pagare per beni di prima necessità. Al giorno d'oggi, mi domando, ha senso continuare ad andare a comprare all'estero in maniera indiscriminata e, soprattutto, chiudendo gli occhi su quale sia la situazione politica, ambientale e, non ultima dei diritti civili e dei lavoratori nei paesi dove andiamo a spendere montagne di soldi? Io credo invece che questi debbano essere tutti fattori di primaria importanza e che dovrebbero guidare le strategie non solo dell'Italia, ma dell'Europa intera e di tutti quei paesi dove certi diritti esistono e dove sono stati conquistati con grandi battaglie di lavoratori e cittadini. Inutile dire che la vicenda Sanac rientri proprio in questo quadro. Dobbiamo fare sì che la filiera dell'acciaio resti tutta in Italia e per farlo lo stato, che in questi anni ha investito tanto in questo settore, deve avere un ruolo da protagonista e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità".
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La cerimonia in memoria del 78° anniversario della prima Liberazione di Carrara e dell’eccidio di Avenza, si terrà giovedì 10 novembre ed è organizzata dal Comune di Carrara con il patrocinio della Provincia di Massa-Carrara
Alle ore 10.00 è previsto il ritrovo dei partecipanti presso il Parco del Partigiano, in via Marina. Dopo la deposizione di una corona al monumento dedicato ai Partigiani, in programma i saluti dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle Autorità presenti.
La manifestazione celebrativa proseguirà con gli interventi di Almarella Binelli Presidente ANPI Carrara, dello storico locale Pietro Di Pierro e di Cristiano Corsini delegato alla Memoria del Comune di Carrara.
Al termine, la deposizione di una corona al cippo in ricordo delle vittime dell’eccidio di Avenza, posto in via Argine Destro Carrione.
La prima Liberazione di Carrara avvenne nel novembre 1944: in quei giorni i Partigiani, scesi dalle zone a monte, si insediarono a Carrara, costituendo una zona franca sotto il loro controllo. Il 10 novembre 1944, per mano dei tedeschi, ad Avenza persero la vita undici persone che vennero rastrellate e fucilate sul ponte: le cronache raccontano che l’allora Parroco Don Frediano Moni chiese il recupero dei cadaveri per dare loro degna sepoltura.
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La notizia era nell’aria ormai da parecchie settimane, forse mesi, ma negli ultimi giorni la certezza è divenuta granitica: Francesco Persiani, l’attuale sindaco massese, sembra non piacere più alla quasi maggioranza del centrodestra.
I motivi potrebbero essere, e sono, molteplici, ma la messa in discussione del sindaco potrebbe venare la futura campagna elettorale del centrodestra in vista delle elezioni comunali in programma nel 2023.
Chi al posto di Persiani? Fratelli d’Italia non ha impiegato molto a proporre un’alternativa, l’attuale assessore ai lavori pubblici Marco Guidi, e la possibilità che gli altri partiti dell’attuale coalizione decidano di seguire il partito di Giorgia Meloni, anche in funzione delle attuali dinamiche di potere a Roma, è molto alta.
Alcuni hanno già dato il loro appoggio incondizionato alla candidatura di Guidi, come il gruppo misto di maggioranza, capitanato da Antonio Cofrancesco.
Il consigliere, attraverso una nota ufficiale, avvalla pienamente la candidatura dell’attuale assessore, dando il definitivo addio all’idea di un Persiani bis. Per Cofrancesco non c’è più spazio di manovra col sindaco in carica: una situazione che porterebbe il gruppo misto a schierarsi con Guidi anche nell’evenienza che Persiani si presentasse nuovamente alle urne.
“Certamente – si legge nella nota ufficiale del gruppo misto – la notizia apparsa sulla cronaca locale, quella dell’ufficializzazione della candidatura a sindaco per il 2023 dell'esponente e segretario provinciale di Fratelli D'Italia assessore ai Lavori Pubblici Marco Guidi, l'accettiamo: era già nell'aria da qualche settimana. Ad intervenire nel merito è il consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza Antonio Cofrancesco che già aveva dichiarato più volte di non appoggiare un Persiani bis. Da tempo si sta lavorando su un candidato che unisca il centro destra, e penso che l'esponente indicato da FdI abbia le caratteristiche per portare avanti un progetto che guardi la città con l'occhio del cittadino, delle associazioni di categoria e del turista. Siamo stati chiari – prosegue Cofrancesco – durante i primi incontri avuti con il futuro candidato a sindaco Marco Guidi, abbiamo sottolineato a chiare lettere, come per noi il cittadino dovrà essere sempre al centro del dibattito politico. Tengo a precisare come è importante giungere al 2023 con un centro destra unito, partiti politici e civismo: il nostro impegno è quello di recuperare quelle anime che per mille motivi non si sentono più rappresentate. Massa Futura movimento cittadino sarà presente convintamente con una propria lista a sostegno della candidatura a sindaco di Marco Guidi. La nostra lista civica sarà un serbatoio di idee, giovani che si affacciano ora alla politica e convintamente scendono in campo perché sentono il bisogno di poter dare un contributo alla società ma anche nostra città. Donne e uomini che credono ancora che la politica, se rappresentata da persone che si mettono a disposizione della città raccogliendo idee non guardando l'estrazione politica di quel cittadino o di quella associazione, potrà dare a Massa un cambiamento che tutti si aspettano da tempo. Sono stato il primo consigliere a dover fare i conti con un primo cittadino che non ha mai ascoltato; ho sempre raccolto il pensiero dei cittadini condiviso con il mio gruppo, che ringrazio perché ancora una volta mi è stato vicino condividendo questo cammino che ci apprestiamo a percorrere insieme. Siamo umani – prosegue il consigliere – possiamo sbagliare ma non ascoltare: persino i consiglieri comunali, che sono la voce del popolo, non possono più tollerarlo. Mi auguro che l'attuale primo cittadino metta in atto quanto dichiarato qualche giorno fa, che senza un centro destra unito avrebbe fatto un passo indietro. È chiaro chiude Cofrancesco che senza un centrodestra unito, e se i partiti di maggioranza convergessero su Persiani per un secondo mandato, siamo pronti a correre da soli con un nostro candidato.
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Il consigliere civico di Arcipelago Massa Andrea Barotti risponde alle dichiarazioni del consigliere di Iv Dina Dell’Ertole e scrive: “Il comunicato della collega mi ha sorpreso poiché non immaginavo che Italia Viva esortasse il centrosinistra all’unità ed invocasse le primarie forse perché continuo ad avere forti dubbi sull’identità del partito di Renzi. Per essere più chiaro, limitandomi al quadro locale, ricordo l’appoggio dato da Ferri, per le amministrative di Carrara, al candidato della destra sovranista perciò mi chiedo in base a quali condizioni Italia Viva scelga di far parte di un campo politico. Mi verrebbe da dire che per la forza politica in questione non vi sia alcuna differenza tra la destra e il centrosinistra come se i valori, la storia non contassero nulla”.
Barotti è restio ad un tavolo con Italia Viva: “Tali ragioni mi spingono ad invitare Dina Dell’Ertole a chiarire quale sia la posizione del suo partito poiché, per quanto mi riguarda, ho notevoli difficoltà a sedermi accanto ad una forza politica che avrebbe consegnato Carrara nelle mani della destra; se la Consigliera è di centrosinistra perché non ha preso le distanze da Ferri quando al ballottaggio ha stretto l’accordo con Caffaz? È doveroso considerare quanto accaduto oltre foce poiché è in gioco l’identità, la coerenza, la credibilità di una possibile compagine perciò spero che si apra una seria riflessione preliminare ad ogni ulteriore passaggio politico”.
Barotti prende posizione sulle primarie: “In merito alle primarie, rilanciate dal capogruppo Pd Carioli e sostenute da Dell’Ertole, esprimo la mia contrarietà a tale soluzione poiché non favorisce la sintesi ma acuisce le distanze; ci saranno dei candidati, ciascuno con un programma, che si scontreranno quindi non vi sarà spazio per la concertazione, per condividere un programma. Il vincitore, legittimamente, avrà la sua agenda che non potrà essere rivista al più potrà restare qualche ritaglio agli sconfitti. Ed ancora, ritengo non sia serio immaginare di recuperare con le primarie quanto non è stato fatto in cinque anni. In sintesi, non ho visto neppure un principio di rinnovamento, non è stata costruita una candidatura, non sono state avanzate proposte da opporre al malgoverno della Giunta Persiani”.
Il civico progressista pone una serie di domande: “È serio presentare un programma, magari da scrivere nel giro di qualche settimana, finalizzato alla campagna elettorale? È un bel segnale la candidatura di volti del passato o di perfetti sconosciuti che mai hanno scritto una riga di politica? creare una coalizione a pochi mesi dal voto ha il sapore di una unità vera ritrovata o di un comitato elettorale? Perché le primarie vanno bene soltanto a Massa?”
Per Barotti non c’è più tempo: “Temo che non ci siano più i tempi per rimediare ai danni delle divisioni, del correntismo, delle mancate assunzioni di responsabilità; la situazione in cui versa il centrosinistra è la conseguenza di una classe dirigente che si è autoassolta e crede ancora di vincere le elezioni con le tessere”.
La nota termina con un impegno: “Per quanto mi riguarda non intendo cedere il campo alla destra sovranista e sono pronto ad affrontarla, rispettando il progetto politico del civismo che rappresento, con quanti vedono in quello schieramento un avversario e non un alleato”.
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La querelle tra Europa Verde e sindaco Arrighi si arricchisce di un nuovo capitolo. Non sono passate nemmeno tre settimane dal consiglio “incriminato” del 18 ottobre, in cui, nonostante la giunta in carica avesse lasciato la porta aperta al partito ecologista, si era poi dimenticata di invitarlo alla riunione: un “disguido” che ha portato ad uno strappo insanabile, perlomeno tra sindaco e verdi, e che ha visto il partito di Amerigo Blosi posizionarsi con convinzione tra i banchi dell’opposizione.
Un atteggiamento che per i verdi, per bocca di Blosi, tra l’altro consigliere nazionale federale di partito, ha però una sua “logica”, visto che il programma della Arrighi, e chi la appoggia, hanno tutto tranne che un’impronta ecologista.
“Il presente comunicato viene redatto in risposta all’articolo pubblicato dalla stampa il primo di ottobre, nel quale la coalizione dichiara di lasciare la porte aperte ad Europa Verde Carrara. Riteniamo sia importante fare chiarezza sugli argomenti riportati. Notiamo innanzitutto che le dichiarazioni di apertura sono sottoscritte dai segretari, e che la sindaca Arrighi, guida della coalizione, non compare tra i firmatari. La scelta di passare all’opposizione, come già comunicato, è stata dettata proprio dall’assenza di coinvolgimento ed informazione, da parte della sindaca stessa, in merito alle questioni politiche locali fino alla clamorosa “dimenticanza” della mancata convocazione alla riunione di maggioranza tenutasi il 18 ottobre. Riunione peraltro supportata da un corposo dossier che abbiamo ricevuto quattro ore prima della riunione stessa, ma che era già in possesso delle altre forze da diversi giorni. Poco prima della riunione, della cui esistenza ricordiamo abbiamo appreso dai giornali ed alla quale ci siamo praticamente autoinvitati, abbiamo avuto un breve colloquio con la sindaca, durante il quale abbiamo annunciato, per i succitati motivi, la nostra intenzione di passare all’opposizione, senza ricevere dalla prima cittadina obiezione alcuna. Di fronte a questo atteggiamento, riteniamo che la sindaca Arrighi trovi quantomeno scomoda, se non incoerente con il suo programma, la presenza di un partito ecologista nella coalizione; pur utilizzando, in ogni occasione, la frase “sviluppo sostenibile”, ha ritenuto di allontanare il partito che da sempre in Italia e in tutta Europa, si batte per il rispetto della natura e dello sviluppo equo e sostenibile”.
Discorso chiuso? Sembrerebbe proprio di no. Nonostante l’addio alla maggioranza, Europa Verde ammette che sono ancora molti i membri della giunta Arrighi che vedono di buon occhio le loro proposte: un’occasione dunque, più che una vera alleanza, per discutere su alcune norme in grado di rendere Carrara una città realmente “sostenibile”, senza usare, come detto nello stesso comunicato, questa parola a sproposito per meri interessi elettorali.
“Proseguendo nell’analisi – continua Blosi – notiamo anche che tra le forze politiche che vogliono mantenere l’apertura ad Europa Verde, troviamo il nome dell’ex sindaco Angelo Zubbani. Il partito Socialista di Carrara non ha fatto parte della coalizione dall’inizio della campagna elettorale, entrandovi poi al ballottaggio. La sua visione politica è decisamente lontana dalle posizioni di Europa Verde, ma saremmo felicissimi di un cambio di rotta per sposare le politiche ecologiste in cui siamo impegnati. Infine, prima di scegliere una linea di comportamento, ribadiamo la richiesta alla sindaca di pubblicare il bilancio del suo comitato elettorale, affinché in nome della trasparenza, sia chiaro quali sono le realtà del territorio che hanno sostenuto e soprattutto sponsorizzato la sua campagna elettorale e la compatibilità di queste con Europa Verde e la nostra visione politica. Europa Verde Carrara, come sempre, dichiara la propria apertura al dialogo e ringrazia le forze della coalizione. Attendiamo una risposta in merito dalla sindaca”.
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Le Linee programmatiche dell’esecutivo Arrighi, per quanto riguardo l’abbattimento di una buona parte del tessuto verde della città, sembrano procedere a gonfie vele, ma i mormorii, tra la popolazione, l’opposizione e persino nella maggioranza, si fanno sempre più forti.
Le voci di dissenso per il progetto messo in piedi della giunta carrarina trovano ogni giorno di più degli appoggi giuridici e istituzionali: un riassetto della flora urbana è doveroso, ma di certo non seguendo le ultime disposizioni del comune.
Sulla questione, è entrata, a gamba tesa, anche l’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico, presidio Apuane”, che si dichiara fermamente contraria al progetto di abbattimento, nonostante l’Arrighi abbia già rassicurato che verranno piantati nuovi alberi e siepi in tutte le zone che verranno colpite dai lavori di taglio.
Per il GrIG, il piano del sindaco carrarino sarà un danno sotto tutti i punti di vista, danneggiando la salute dei cittadini, che avranno un “alleato” in meno nella lotta all’inquinamento, del verde urbano, che potrebbe impiegare decenni prima di un ritorno allo stato attuale, e persino per il turismo, con i viaggiatori che potrebbero trovarsi spaesati di fronte ad una città, perlopiù marittima, con meno alberi rispetto alle loro città di provenienza.
Cosa fare dunque? L’apertura di un tavolo delle trattative è, per l’associazione, sacrosanta, anche per limare quelle questioni che renderebbero il progetto di abbattimento attuale persino contro la legge nazionale, in ragione della salvaguardia degli alberi negli ambienti urbani.
“Durante l’ultimo Consiglio Comunale – si legge nel comunicato – la sindaca si affida a tre parole: dialogo, coraggio, immaginazione, per qualificare il modo di operare della giunta impegnata a fornire alla città “un domani più sostenibile dal punto di vista ecologico e ambientale”. In effetti, occorre davvero coraggio e immaginazione per ritenere che un ambiente più ecologico si raggiunga con l’abbattimento di tutte le piante esistenti (nelle pinete, nei parchi urbani e nei parchi ludici), sostituendo parte di esse (neppure tutte, dunque) con alberi di nuovo impianto, magari anche con siepi e arbusti se ritenuti più adatti al contesto. Eppure, l’assessore Lorenzini, nel corso di un incontro organizzato dalla CGIL, confessava di aver imparato molte cose sugli alberi: ad esempio, che i benefici ecosistemici di una pianta adulta non sono minimamente confrontabili con quelli di una giovane pianta, a parità di specie. Per non parlare del confronto tra specie diverse. Coraggio e immaginazione, dunque, non difettano. Non vediamo, però, il dialogo, sebbene collocato al primo posto del trinomio. Nelle linee programmatiche la giunta insiste sulla “co-programmazione, co-progettazione, processi partecipativi sui singoli progetti”: un abbattimento generale dei pini e degli altri alberi già presenti sul territorio appare un progetto di grande portata, decisamente impattante sulla qualità della vita dei cittadini; in quanto tale, meriterebbe condivisione. Ancora una volta assistiamo alla messa in scena della triste ritualità sul dialogo. Inaccettabile, non solo da un punto di vista di ecologia scientifica, ma anche da un punto di vista normativo abbattere alberi (qui, addirittura, interi parchi e pinete!) in assenza di una valutazione preventiva sia delle condizioni delle singole piante (stabilità, stato di salute, caratteristiche generali) sia del rapporto benefici/disvalori (anche in termini di servizi ecosistemici), cioè in assenza di un bilancio dei benefici, quantitativi e qualitativi, esplicati dagli alberi attuali rispetto a quali e quanti benefici saranno prodotti dalle nuove piantumazioni. Un danno in termini di salute pubblica, ma anche un danno economico. Conosce davvero, la giunta, il potere degli alberi nel combattere l’inquinamento, nell’assorbire le polveri sottili, responsabili di migliaia di morti ogni anno, la cui utilità ecosistemica è tanto più rilevante nei centri urbani, dove maggiore è l’inquinamento? Con orgoglio (essendo ingegnere e dunque, esperto di numeri), ancora l’assessore Lorenzini faceva osservare, durante un incontro con il comitato Rinverdi-amo Marina, che anche nel settore del verde sono importanti i numeri. Ha ragione. E i numeri parlano chiaro. Ad esempio, un albero di pino del diametro di 70 cm e alto 16 metri in un anno accumula 2.236 kg di CO2 nel legno (fusto, radici e rami) e sequestra 101 kg di CO2 mediante la fotosintesi. Riesce a rimuovere annualmente O3 (492 gr), diossido di Azoto (176 gr), anidride solforosa (36 gr), polveri sottili (21 gr). Può inoltre intercettare, sempre annualmente, 0,9 m3 di acqua e produce 73,6 kg di ossigeno. È poca roba? Due pini producono metà del fabbisogno necessario ad una persona adulta, tanto più necessari là dove maggiore è la richiesta di aria “pulita”: vicino alle case. Ma anche concepire piste ciclabili in un contesto desertificato o, addirittura, una Caravella privata di tutti i pini, perfino di quelli sopravvissuti alla tempesta agostana e alla furia umana successiva, è un’idea davvero molto fantasiosa. Perché un “villeggiante” dovrebbe venire a villeggiare in una località dove troverebbe meno verde che nella propria città? Dunque, la mancanza di una valutazione preventiva, l’abbattimento “ingiustificato” non rispondono neppure alla legge. E la tutela del patrimonio arboreo è stata ribadita da una sentenza di grande interesse e rilevanza depositata proprio in questi giorni dal Consiglio di Stato (sentenza n. 9178 del 27. 10. 2022, Sez. V), “un’autorevole pronuncia giurisprudenziale in favore degli alberi e del buon senso”, come la sintetizza Deliper, Presidente del GrIG. La sentenza sancisce un concetto basilare per la salvaguardia degli alberi, sempre più spesso vittime di un perverso accanimento che li vede abbattuti sulla base di una sbrigativa sentenza di colpevolezza, sempre più spesso indicati come “pericolo” per l’incolumità pubblica in mancanza di una reale e documentata motivazione. Nel nostro caso, non ci si appella neppure a questa motivazione: si abbattono e basta così. Noi siamo ancora in attesa di leggere le relazioni dei “verificatori” incaricati dall’amministrazione comunale, sulla cui base si presume siano state tratte le conclusioni per gli innumerevoli abbattimenti che, dal 18 agosto in poi, si sono susseguiti e ancora si susseguono, in aree pubbliche e private. Se tali relazioni da qualche parte esistono, è anche possibile che vi si trovi qualche riferimento ad una eventuale, futura caduta di qualche pianta, ma, quasi certamente, nessun riferimento, e semmai pochi, alla tenuta dell’albero alla trazione o ad altri riscontri di carattere strumentale. Noi siamo ancora in attesa di trovare, sull’albo pretorio, l’ordinanza contingibile e urgente in concomitanza con l’evento calamitoso, strumento che si adotta per far fronte a situazioni di carattere eccezionale e impreviste, non gestibili con i mezzi ordinari. La mancata informazione da parte dell’amministrazione, anche pubblicamente e formalmente sollecitata, la mancata pubblicazione sull’albo Pretorio di un’ordinanza contingibile e urgente (e, per inciso, la sola sovrintendenza ha risposto, informando che non risulta alcuna ordinanza, e che, se promulgata, deve per legge essere pubblicata) rendono illegittimi i tagli, se non di tutti, certamente di molti alberi. Rinnoviamo la richiesta, a sindaco e assessore all'ambiente, di trasparenza e di dialogo, da loro offerti spontaneamente. Chiediamo un'analisi razionale e "laica" e una valutazione pro/contro (funzionale ed economica) tra lo stato ante-massacro e quanto l'amministrazione prevede. Vogliamo valutare, con i numeri alla mano, come si riuscirà a controbilanciare le polveri sottili sottratte dagli alberi abbattuti, in corso di abbattimento e che saranno abbattuti, con gli alberelli, cespugli e arbusti previsti dal Piano del Verde che la Giunta ha in mente. Confrontiamoci sui numeri; vediamo se ci si dovrà arrampicare sugli specchi e se si dovrà ricorrere all’immaginazione per colmare il vuoto della realtà”.
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Avverrà nel 2023, ma sembra ormai che la campagna elettorale per le future elezioni comunali a Massa sia già iniziata. Il centrodestra, al governo da quasi cinque anni sotto la presidenza Persiani, sembra più sfilacciato che mai, con molte correnti che vorrebbero addirittura un cambio di figure nei piani alti della giunta, sindaco compreso. Anche il centrosinistra non se la passa però bene, con una galassia di partiti che lotta per quisquiglie e vede la possibilità di andare unito sempre più remota.
L’idea di andare compatti contro Persiani sembrano avercela tutti, ma tra il dire e il fare…
Qualche timido passo in direzione di un piano comune con cui presentarsi alle prossime elezioni sta uscendo nelle ultime settimane, e a rilanciarlo oggi è stata la consigliera di Italia Viva Dina Dell’Ertole, certa che un accordo si possa trovare: un progetto condiviso che sappia superare le anime di liste e partiti.
“In qualità di Consigliera Comunale di Italia Viva – si legge nel comunicato – non posso che sentirmi personalmente coinvolta dalle parole espresse dal nuovo direttivo del Partito Democratico, nonché, pochi giorni or sono, dal mio collega Gabriele Carioli. Concordo, infatti, sulla necessità che le persone e i movimenti politici che in questi anni si sono opposte con forza all’attuale amministrazione debbano rivestire un ruolo di primo piano nel tentativo di aggregazione delle forze politiche di centrosinistra che si riconoscono in un progetto alternativo all’attuale governo della città di Massa, che si è distinto per mancanza di programmazione e vuota arroganza”.
La Dell’Ertole si dichiara disponibile, sin da subito, ad intavolare una discussione sui possibili punti principali del programma, col PD che sembra già intenzionato a seguirla.
Le differenze sono molte, la consigliera non lo nega, ma durante gli ultimi cinque anni l’opposizione massese si è trovata d’accordo nella maggior parte delle questioni spinose, mostrando un’unità d’intenti sorprendente se pensiamo al numero di partiti coinvolti.
“Per questo motivo – rilancia Dell’Ertole – rispondo con chiarezza all’appello formulato dalla nuova dirigenza del Partito Democratico, e invito i miei colleghi di opposizione, nessuno escluso, a fare altrettanto, dichiarandomi disponibile ad un confronto paritetico e democratico con tutte le forze riformiste e progressiste che possa suscitare una ritrovata partecipazione attiva di tutti coloro che, come me e molti altri, hanno la volontà di confrontarsi apportando il proprio contributo in termini di idee, programmi e possibili candidati a sindaco per arrivare ad indicare democraticamente un figura rappresentativa unitaria in esito alle primarie del centrosinistra, che ritengo continui ad essere il più utile strumento di partecipazione condivisa. Concludo affermando che l’esperienza consiliare degli ultimi anni ha trovato noi consiglieri di opposizione spesso concordi sui temi fondamentali per lo sviluppo della nostra città: necessità di lavoro, tutela e valorizzazione della zona industriale, sviluppo del turismo, e molto altro ancora. Non dobbiamo, quindi, consentire che le divisioni prevalgano sui buoni programmi e una visione condivisa della città”.
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