Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

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Cominceranno venerdì 5 novembre gli incontri organizzati dalla coalizione che candida Simone Caffaz come sindaco del comune di Carrara alle elezioni amministrative della prossima primavera per arrivare alla stesura del programma da sottoporre poi al giudizio degli elettori attraverso la partecipazione, l'ascolto ed il contributo di tutti quei cittadini che vorranno segnalare problematiche e suggerire soluzioni per i vari temi di volta in volta trattati.
Gli incroci saranno luoghi di partecipazione aperti a tutti i cittadini. Punti d'incontro dove ognuno potrà portare le sue opinioni, il suo punto di vista, la sua idea per il futuro di Carrara. Non si tratta di luoghi esclusivi per addetti ai lavori ma spazi di ascolto e di elaborazione basati sull'intelligenza collettiva, dove poter ritrovare l'entusiasmo della partecipazione a progetti di cambiamento condivisi, per migliorare la vita dei cittadini, per far crescere la città.
Quello del 5 novembre sarà infatti solo il primo dei venerdì dedicati al programma e gli incontri verranno organizzati in location che toccheranno tutto il territorio.
Si partirà dal centro città perché il tema dell'incontro "Crisi demografica e urbanistica: connessioni e proposte" riguarda in primis il centro città, dove si è registrato negli ultimi decenni il maggior calo demografico del territorio.
All'incontro, che verrà moderato dal candidato sindaco Simone Caffaz e dal coordinatore del programma per il tema urbanistica Stefano Tavarini, parteciperanno ingegneri, architetti, sociologi, amministratori di condominio, agenti immobiliari, altri esperti sul tema e i cittadini che vorranno portare il loro contributo. L'incontro si terrà nella sala del Centro Giovanile Diocesano in via 7 Luglio a partire dalle 17,30. Sarà necessario il green pass e il rispetto delle altre misure anticovid quali mascherine e distanziamento che ridurranno la capienza del locale a 50 persone. L'incontro sarà quindi aperto al pubblico fino al raggiungimento della capienza.
“Il programma – afferma Simone Caffaz – sarà redatto sulla base del modello del “Do tank” (serbatoio del fare), uno strumento di grande e moderna partecipazione democratica volta non solo a raccogliere i bisogni, le problematiche e le idee della cittadinanza attraverso una imponente campagna d'ascolto ma anche a definire le politiche della futura amministrazione, gli strumenti per perseguirle e i canali Ma è un altro il fine ancor più innovativo del nostro “do thank”: far emergere i tanti talenti, le straordinarie professionalità e i molti giovani depressi e sopiti da decenni di cattive amministrazioni. Questa è la nostra grande sfida: definire i programmi, i progetti e le politiche della futura giunta non dall'alto ma dal basso, utilizzando questo tempo anche per creare il necessario ricambio nella vita politica cittadina valorizzando la tante persone che parteciperanno a questa straordinaria avventura”.
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Caro presidente, questo suo Piano Integrato del Parco prevede con certezza l'apertura di nuove cave, l'ampliamento "pesante" di quelle esistenti e forse la chiusura nel tempo lungo fino a 13 anni di cave, alcune già chiuse!. Il tono è accorato e mette in guardia circa un rischio concreto di un grave danno ambientale che incombe come una spada di Damocle.
In che cosa consisterebbe questa spada di Damocle che pende sul capo del Parco regionale delle Alpi Apuane, Italia Nostra Apuo-Lunense lo descrive in una lettera aperta al presidente del parco: "Questo PIP ha la sicura certezza della crescita dell'attività estrattiva e del consumo di suolo anche in aree vergine, in area parco non antropizzata, con la previsione di nuove infrastrutture necessarie alle attività (che nel PIP sono state taciute), con l'aumento esponenziale dei trasporti dei blocchi, dei consumi, delle emissioni diffuse, delle polveri fini, del particolato dei fumi di scarico, del materiale di scarto e detriti che da qualche parte andrà portato con trasporti aumentati all'interno dell'area parco, con pregiudizio della viabilità dei paesi, oltre la maggior certa produzione di marmettola che andrà a rendere ancor più critica la gestione delle acque e del bacino idrografico".
Sono circa 20.598 ettari (200 km²) che abbracciano un territorio lungo dalla Garfagnana fino a Massa-Carrara e alla Versilia. Con un ricco patrimonio di vegetazione e faunesco, sono presenti anche specie rare e relitte ( specie che hanno trovato rifugio lì ed estintesi altrove) ed è presente la via ferrata più antica d'Italia, aperta nel 1893. Una ricchezza del pianeta terra che racchiude aree di elevato interesse ambientale: ma una delle sue particolarità è che al suo interno sono presenti anche delle cave di marmo, chiamate aree contigue. Cave in cui si svolge attività estrattiva e che per molti ambientalisti rappresentano una vera minaccia per la sopravvivenza dell'area naturale protetta. Ora il Parco regionale delle Alpi Apuane sta per dotarsi di un Piano Integrato del Parco e Italia Nostra Apuo-Lunense scrive una lettera al presidente del parco Alberto Putamorsi che è anche una lettera aperta, con la quale non nasconde la completa avversione per il piano che si stanno accingendo ad approvare, e parla apertis verbis di slogan e boutade comunicativa quando viene annunciato "chiudo le cave che sono ad alto impatto ambientale" molte della quali, denuncia l'associazione, sono già chiuse.
"Caro presidente - leggiamo nella lettera di Italia Nostra - lei ha ragione da vendere quando afferma che nelle Apuane c'è oro, l'oro bianco del prezioso marmo che tutti vogliono e il primo cercatore è proprio Lei con il suo Piano Integrato del Parco (PIP). Abile la boutade comunicativa "chiudo le cave che sono ad alto impatto ambientale". Le ricordiamo che alcune delle cave previste in dismissione sono già chiuse: Valsora Palazzolo a Massa, dopo avere tagliato una cresta vergine, è chiusa dal 2018 e cava Vittoria a Fivizzano è chiusa dal 13 dicembre 2017, perché sottoposta a sequestro preventivo in base al decreto del GIP del Tribunale di Massa, su richiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale di Massa e grazie agli accertamenti svolti dai Carabinieri Forestali".
Ma esistono cave a basso impatto ambientale nel parco? Se lo chiede Italia Nostra, che insiste:" La sua frase "chiudo le cave ad alto impatto ambientale" è irreale perché le cave sono tutte ad alto impatto ambientale: basti pensare al Corchia, al Pizzo Falcolavia, alla Val Serenaia, al Solco d'Equi, alla Valle D'Arnetola, al Cavallo, a Piastreta, al Cardoso: scelga lei. Dalla sua narrazione, durante la conferenza di presentazione del PIP alle associazioni ambientaliste (martedì 26 ottobre), finalmente abbiamo davvero compreso cosa prevede: nulla della enfatizzata rivoluzione verde".
Italia Nostra mette punto per punto i passaggi del piano sotto accusa:
"Il PIP, il suo PIP, signor presidente, prevede:
- apertura di nuove cave in aree esterne alle attuali ACC (aree contigue di cava), in area parco, con l'invenzione di nuovi perimetri estrattivi anche in aree vergini come a Carrara con Boccanaglia Bassa, a Fivizzano con cava Peghini, a Vagli con Fontana Baisa nel già attenzionato bacino di Boana, a Stazzema col Canale delle Fredde;
- ampliamento di cave esistenti in aree esterne alle attuali ACC, in area parco, modificando i perimetri delle attuali ACC, come a Massa con Cava Romana, Piastreta Sella, Cavallo (Padulello), a Vagli nel Bancaio, a Seravezza con Canale delle Gobbie e a Minucciano in Acqua Bianca;
- allargamento in area parco di cave esistenti in aree esterne alle attuali ACC, modificando i perimetri delle ACC con aggiustamenti cartografici a favore dell'escavazione; sono tantissimi;
- riapertura di cave in aree ACC, un tempo previste ma non in esercizio da anni, che il PIP promuove con impulso dell'attività estrattiva, in luoghi dimenticati come a Stazzema Tre Fiumi, Mulina Monte, bacino La Penna; nel bacino Ficaio, ai piedi del Procinto, in un'area di valenza naturalistica unica, si pianifica una cava ciclopica".
Sui tempi di chiusura poi, accusa Italia Nostra, si nasconderebbe una trappola visto che è ammesso l'allungamento dei termini qualora l'escavabile autorizzato non sia stato effettivamente escavato:" Quando lei parla di svolta epocale-riprende la lettera- con la previsione di cave in dismissione è solo uno slogan, perché, qualora alla scadenza di validità del piano di coltivazione non siano stati esauriti i quantitativi di materiale escavabile autorizzati, è ammesso il differimento dei termini di validità dell'autorizzazione per un periodo non superiore ai 5 anni, ai fini di completare le attività di escavazione e i complementari e conseguenti interventi di risistemazione ambientale e paesaggistica del sito, comprensivi della definitiva messa in sicurezza e, ove previste, delle misure di mitigazione e compensazione. Restano esclusivamente salve le possibilità di proroga di cui all'art. 20, comma 4 della LR 35/2015, cioè successivi altri 3 anni di esercizio. Ci troviamo pertanto di fronte a cave che lei dichiara in dismissione forse tra 13 anni, salvo probabili ricorsi avanti al TAR da parte degli avvocati dei concessionari".
In ultimo, fa notare l'associazione ambientalista: "Ridurre le superfici attuali delle ACC non porta alcun vantaggio se in quelle aree non si scava perché non c'è marmo, come Lei ha sapientemente affermato: perché, se non c'è marmo, non si scaverà mai".
Italia Nostra promette quindi battaglia a colpi di reportages e servizi fotografici:" Questo PIP, presidente, non salvaguarda l'ambiente: questo PIP garantisce l'attività estrattiva e incentiva lo sfruttamento delle risorse naturali. Questo PIP è gattopardismo ! Lei prova a farci vedere il dito che copre la luna (chiudo le cave), ma il mondo saggio ambientalista non vede il dito, vuol vedere la luna (un parco che sia Parco con P maiuscola). Torneremo sul tema PIP con focus e report fotografici puntuali di ogni sua proposta di cava, mostrando alla Regione e alla Soprintendenza la vera natura dei luoghi e il valore di preservali e valorizzarli".
Fra. Vatt.
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La Lega-Salvini premier apuana stigmatizza la linea politica legata al lapideo dell'amministrazione Cinquestelle, pur promuovendo l'articolo 21 del regolamento degli agri marmiferi, considerato infatti dal commissario provinciale del Carroccio Nicola Pieruccini un "valido strumento" per realizzare opere e progetti.
L'intoppo però, secondo la Lega, c'è: perché non essendo, questo meccanismo, accompagnato da un patto sociale tra città e imprese, ma da una "pungolatura" (come scrive Pieruccini citando l'assessore al marmo Matteo Martinelli) dell'amministrazione sul mondo delle imprese si risolverebbe in un quadro frammentato non in grado di "garantire la rinascita della città". Questo è in sintesi il pensiero e la valutazione espressi da Nicola Pieruccini in una nota stampa.
"Negli ultimi giorni si è infiammato il dibattito sul futuro delle cave, prendendo quasi a pretesto l'articolo 21 del regolamento degli agri marmiferi che lega il prolungamento delle concessioni alla realizzazione di opere pubbliche a favore della città. Come abbiamo già più volte evidenziato, riteniamo che l'articolo 21 possa essere, in teoria, un valido strumento per garantire la realizzazione di progetti importanti per la città e quindi un'adeguata ricaduta sul territorio dall'escavazione delle cave e, come conseguenza, un miglioramento dei rapporti sociali in città.
Tuttavia l'atteggiamento anche su questo tema dell'amministrazione a 5 stelle è da rigettare con forza perché non è "pungolando" le imprese, salvo poi farci accordi alla spicciolata, che si ottengono gli obiettivi prefissati ma realizzando un sistema giuridicamente sostenibile e, possibilmente, un grande patto sociale tra le imprese e la città che si garantisce la rinascita e la definizione di un futuro migliore".
Niente pianificazione di intervento sostenuta da un accordo per la città, ma semmai degli accordi fatti man mano senza una visione complessiva e frutto di un pungolo che suonerebbe più come un "ricatto" ai danni delle aziende, spiega Pieruccini che rivendica le istanze delle imprese:" E' legittima la richiesta delle aziende di ricevere tempi e modalità di progetti e finanziamenti per ottenere il prolungamento delle concessioni perché ciò che Martinelli chiama "pungolo" a noi sa tanto di "ricatto", ovvero una scorciatoia per recuperare qualche voto "facile" e procurarsi qualche cliente con cui l'amministrazione a 5 stelle è solita flirtare, ma certo non risolverà i complessi problemi del lapideo che necessitano di razionalità, rispetto delle leggi e, possibilmente, di un clima sociale disteso e collaborativo".
Pieruccini non risparmia critiche neanche all'amministrazione che ha preceduto quella pentastellata, il centrosinistra, su cui gravano, secondo il commissario provinciale del Carroccio, delle responsabilità legate alla legge regionale 35/2015. Tant'è che la nota si conclude con una valutazione negativa su quella norma responsabile di aver sancito un cambio di baricentro sulle politiche nel settore del lapideo:" Tuttavia-si conclude infatti la nota- è abbastanza surreale che la predica su questi temi venga fatta, com'è accaduto in questi giorni sulla stampa, da "quelli di prima", poiché anch'essi hanno gravi responsabilità che, cinque anni di astensione dal potere, non possono certo aver cancellato. La prima e più importante di queste è la resa sancita dalle legge regionale 35/2015, voluta dalla maggioranza di centrosinistra e sponsorizzata dall'amministrazione comunale dell'epoca, rispetto alla primaria competenza comunale in materia di cave e marmo. La sinistra carrarese decise quindi deliberatamente di rinunciare a regolamentare in ambito locale il settore lapideo disegnandone il futuro e promuovendo la crescita e la concordia, trasferendo le più importanti decisioni da Carrara alle pastoie della politica fiorentina. E questa è una responsabilità grave quanto se non più dell'inadeguatezza a 5 stelle, perché i clamorosi errori e la fallimentare gestione del lapideo da parte dell'amministrazione comunale in carica discende anche da quella decisione".
Fra. Vat.
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Il Milite Ignoto, il soldato caduto durante la prima guerra mondiale scelto tra i militari scomparsi, rimasti senza identità e seppellito all'Altare della Patria per rendere omaggio e onore a chi lottò fino a perdere vita e identità, avrà cittadinanza onoraria carrarese? Se lo chiede Fratelli d'Italia che lamenta come, nonostante l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia l'anno scorso inviò a tutti i comuni una lettera protocollata con l'invito a sensibilizzarsi e ad adoperarsi in favore di iniziative per commemorare e donare la cittadinanza o il nome di piazze o strade al Milite Ignoto.
Per questo motivo, Lorenzo Baruzzo coordinatore comunale di Fratelli d'Italia ricorda in una lettera pubblica indirizzata al sindaco Francesco De Pasquale :" Premesso che in data 3 marzo 2020 il Segretario Generale dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) inviava lettera protocollata al n. 42/SIPRICS/AR/mcc-20 (copia allegata) a tutti i Sindaci italiani per sensibilizzarli , in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto (4 novembre 2021) ad intraprendere iniziative atte al conferimento della cittadinanza onoraria e/o ad intitolare vie, piazze o altri luoghi pubblici al "Milite Ignoto" che : "nel corso degli anni, quel soldato voluto come di "nessuno" è diventato di "tutti", quale simbolo del sacrificio e del valore dei combattenti della prima guerra mondiale e successivamente di tutti i caduti per la Patria" ".
Fratelli d'Italia si rammarica dunque per il fatto che Carrara non sia tra i comuni richiedenti la cittadinanza onoraria e invita l'amministrazione a farlo o a dedicargli una strada pubblica:" Premesso che il comune di Carrara-termina la lettera- da Lei rappresentato , alla data del 25 ottobre 2021 , non risulta tra i Comuni che abbiano conferito la cittadinanza onoraria (vedasi elenco allegato ) o che abbiano fatto istanza per conferirla (vedasi elenco allegato) o che abbiano intrapreso altre iniziative elencate nella lettera del Segretario Generale dell'ANCI riportata in epigrafe; nello stigmatizzare tale comportamento che nega alla città di Carrara di ricordare i valori di onore, coraggio e di sacrificio di difesa della Patria, da trasmettere anche alle generazioni future, La invitiamo di provvedere a rimediare - anche se con colpevole ritardo (il 4 novembre 2021 è ormai prossimo) - alla sua grave mancanza ed istruire le pratiche necessarie al conferimento della cittadinanza onoraria e l'intitolazione di un luogo pubblico al "Milite Ignoto" ; i cittadini che amano la Patria ed i valori di difesa della stessa le sarebbero grati".
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Il partito della Rifondazione Comunista di Massa Carrara è indignato per la quantità di denaro che l'amministrazione comunale di Massa sta utilizzando per le luci natalizie in quanto ci potrebbero essere molti altri modi in cui impiegarlo, come il sostentamento dei cittadini in difficoltà economiche.
Il partito della Rifondazione Comunista si rivolge all'amministrazione comunale con queste parole di dissenso: "120 mila euro per le luminarie di Natale? Uno schiaffo alla città e ai suoi veri e impellenti bisogni. L'amministrazione Comunale di Massa ha stanziato 120 mila euro per le luminarie natalizie. Questa amministrazione prova ad imbellettare il salotto buono della città per le feste comandate, mentre tutto attorno le difficoltà sociali ed economiche aumentano".
"Il sindaco - continua il partito della rifondazione comunista - spera forse di attirare compratori per il suo Natale consumistico, ma non sa che, ad esempio, i lavoratori di SANAC ci penseranno due volte a spendere denaro visto che il governo, che anche il partito del Sindaco sostiene, li sta mandando a casa. Ci penseranno due volte anche coloro che sono sotto sfratto, mentre l'amministrazione non interviene per rendere abitabili decine di appartamenti pubblici oggi vuoti, né prova a riaprire cantieri di edilizia pubblica. Ci penseranno due volte a spendere tutti coloro che faticano ad arrivare a fine mese e si troveranno a dicembre a pagare bollette rincarate grazie alla indolenza del governo sostenuto dal nostro sindaco. Ci penseranno due volte le famiglie costrette a pagare le rette degli asili privati quando il sindaco continua a mantenere chiusi quelli pubblici."
Questo denaro, secondo Rifondazione Comunista, poteva essere impiegato per le esigenze quotidiane dei cittadini, inoltre si rinuncia a mettere in sicurezza sottopassaggi stradali, a coprire problematiche legate al dissesto del territorio e ad intervenire in favore di quelle famiglie che stanno vivendo la crisi economica attuale.
Conclude: "Questo ennesimo schiaffo alla città ci dice chiaramente cosa ci aspetta nei prossimi due anni quando le esigenze del consenso spingeranno ancora di più l'amministrazione a selezionare le esigenze dei propri simpatizzanti e che gli altri si arrangino."
Ro. Cir.
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Per Rifondazione Comunista un'altra città è possibile: questo sarà il motto che verrà ripetuto in campagna elettorale e che accompagnerà lo sventolare della bandiera rossa con falce e martello del partito. Anche Rifondazione Comunista si appresta infatti ad affrontare la prossima campagna elettorale che deciderà il successore dell'attuale sindaco pentastellato Francesco De Pasquale ( il quale ha già dichiarato mesi fa che non si candiderà più) e la affronterà senza l'alleato amico-nemico di sempre, vale a dire il Pd. Lo escludono convintamente il coordinatore comunale Piero Marchini, il segretario provinciale Massimo Menconi, il segretario del circolo Marco Alibani e il membro del direttivo provinciale Daniela Marchini.
Al tavolo con i vertici del centrosinistra, il partito di Rifondazione Comunista si è seduto, raccontano, ma la sintonia non è stata proprio trovata, assicurano Marchini, Menconi e Alibani:" Abbiamo ascoltato le loro posizioni ma abbiamo capito che non ci sono spazi, però dentro al Pd ci sono molti elettori che la pensano come noi" hanno precisato.
L'appello e la "chiamata alle armi" viene rivolta dunque a tutte le forze politiche ambientaliste, sociali e a quel popolo di sinistra che si sente tradito dalle politiche dei vertici del centrosinistra. "Il nostro obiettivo è riconquistare quei soggetti che una volta ci votavano-dichiara Marchini mentre gli altri annuiscono- i delusi dal centrosinistra e i delusi del M5s. L'astensione ci dice che ci sono molti che non si sentono rappresentati". Per Rifondazione Comunista la chiave di volta è il recupero del collettivo che si traduca in un altolà alla cessione di sovranità del pubblico in favore del privato.
I beni collettivi rappresentano dunque il punto fermo e la pietra angolare che sorregge il programma elettorale del partito che il gruppo dirigente ha definito progressista, di sinistra e antifascista. Tanti gli argomenti in cui si declina questo principio e posti all'ordine del giorno: il primo fra tutti è il ritorno all'economia tradizionale. Cosa si intenda per economia tradizionale lo chiarisce Marchini:" La lavorazione deve tornare in loco come un tempo: è così che si crea occupazione e sviluppo. Vogliamo portare avanti scelte di sinistra. Noi siamo per il contingentamento della quantità da estrarre: oggi c'è ancora un sistema selvaggio. Un contingentamento che secondo noi dovrebbe essere fatto per dipendente. La situazione è tragica: dal 1994 al 2020, 72 aziende hanno chiuso perché non trovano blocchi, viene tutto venduto e portato fuori". Su questo punto in effetti, la quasi unanimità delle forze politiche in campo ha lo stesso pensiero ed è sul come realizzarlo che si verificano le spaccature. In proposito Rifondazione Comunista boccia in pieno l'art 21 degli agri marmiferi varato dall'amministrazione che consente di allungare i tempi della concessione a fronte di investimenti da parte del concessionario:" E' un totale fallimento, ennesima scelta di cessione di sovranità pubblica al privato: si cede ai finanziatori privati la gestione delle cave. C'è un'assoluta mancanza di visione pubblica e del territorio" commentano i dirigenti di Rifondazione che propugnano invece la strategia del brand Carrara:" I primi a non volere il marchio Carrara sono stati gli industriali" ha criticato a questo proposito il gruppo dirigente di Rifondazione .
Viene accennato al tema dell'acqua e quindi di Gaia, la partecipata dei comuni e gestore idrico con la forma però di società per azioni, argomento che tenne tanto banco durante la campagna elettorale del 2017 con le promesse di uscire al più presto: del resto c'è un referendum che conferma che l'acqua, ribadisce Marchini, è un bene pubblico. "Non è vero che i sindaci non possono fare niente: a Zeri e Berceto i sindaci sono intervenuti" ha rivendicato il coordinatore comunale. E infatti ricordiamo che nel 2016 dopo una lunga battaglia il sindaco di Berceto Luigi Lucchi ha riuscito a riportare la gestione dell'acqua delle utenze pubbliche e private nelle mani del comune uscendo dalla compagnia della multiutility locale Montagna 2000 spa. Mentre Zeri è l'unico comune in tutta la Toscana che ha mantenuto proprietà e gestione diretta delle risorse idriche con il sindaco che resiste alle molteplici diffide della regione. "Non è vero che qualsiasi sindaco che venga eletto non potrà fare niente: l'acqua pubblica gestita da mani pubbliche si può" ha asserito Marchini.
Altro punto fondamentale è la sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico: "Noi, con la giunta Fazzi-Contigli-ricorda Marchini-avevamo presentato un Poc che individuava una zona abbandonata nei pressi della Fossa Maestra dove permettere, con delle finestre praticate sull'argine del canale, di far sfogare la piena. Ci avevano promesso un incontro con il sindaco per parlarne ma non è mai successo: permetterebbe di mettere in sicurezza tutte quelle strade di via Bassagrande, Battilana, insomma Marina ovest".
Si dicono inoltre sicuramente a favore dei consigli di quartiere, i dirigenti di Rifondazione Comunista che si augurano un ripristino dell'organo cancellato con un colpo di spugna dall'attuale amministrazione.
Viene poi affrontato la questione Poc, il vecchio piano regolatore, attualmente in approvazione ma con tanti nodi da risolvere ancora:" C'è il problema di Villa Ceci abbandonata a sé stessa, c'è il problema del piano dell'arenile che non è stato presentato: restiamo con quello vecchio. E poi con l'Hotel Mediterraneo cosa vogliamo fare?" chiede Piero Marchini. Ricordiamo che Rifondazione Comunista si era schierata, assieme a molti cittadini, contro la decisione dell'amministrazione, inserita poi nel Poc, di abbattere il Campo dei pini per fare spazio alla scuola che oggi ha sede a Villa Ceci ma che i Cinquestelle vogliono spostare davanti al porto commerciale.
A proposito del porto, Rifondazione Comunista è convinta della possibilità di coabitazione tra porticciolo turistico e porto commerciale: "Siamo convinti che il porto turistico vada messo a ponente" ha asserito Marchini dichiarando però come sia indispensabile, per Rifondazione Comunista, che il porto turistico sia realizzato e resti gestito dal comune, escludendo quindi i privati.
"Il centrosinistra e il M5s hanno fallito-ha ripetuto Massimo Menconi- il M5s doveva aprire le scatolette di tonno che sono rimaste però ben chiuse e il centrosinistra è responsabile di un buco da 27 milioni nella nostra Asl per non parlare delle cessioni del privato". Nel frattempo Menconi annuncia la partecipazione di Rifondazione alla manifestazione del 12 novembre in piazza, a fianco degli operai della Sanac. "Stiamo approvando il documento di Sanac in consiglio comunale a Montignoso. Quello che sta succedendo a Sanac così come altre realtà industriali dove si sono licenziati gli operai con degli sms, è la conseguenza di una mancata visione collettiva e di lungo periodo e un altro esempio è la nostra zona industriale con la falda acquifera ancora oggi inquinata".
Il gruppo conclude tornando alla sfida elettorale:" A noi non interessa il voto utile al primo turno, turandosi il naso per votare il centrosinistra e sacrificando il voto a sinistra allo scopo di impedire la vittoria del centrodestra-ribadisce anche Daniela Marchini- non ha senso: non permette alle forze di sinistra di passare. Per il centrosinistra è sicuramente meglio avere un'opposizione di centrodestra che non un'opposizione di sinistra come fa Rifondazione, perché la nostra opposizione mette in difficoltà: facciamo paura"
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Un tempo si potevano prendere in giro i gay, come fece nel 1978 Ugo Tognazzi nel film «il Vizietto». Stupisce che ancora non abbiano censurato la Compagnia Goliardica Baistrocchi (coi ragazzi travestiti da ballerine di can-can) per lesa omosessualità o incitamento all'odio.
Memorabile una polemica televisiva di Vittorio Feltri, che fece drizzare i capelli alla conduttrice: dopo aver guardato con crescente disgusto le immagini di un Gay Pride, richiesto di un commento disse che non essendo inglese lui non li chiamava "gay", e non essendo medico non li chiamava "omossessuali".
Ma essendo italiano li chiamava con una serie infinita di termini dialettali, che elencò con supremo sprezzo del pericolo e del politicamente corretto.
Sono decenni che subiamo la propaganda gay (lobby potentissima nel mondo dei media). Si è passati dal pregiudizio più ottuso al permissivismo più assurdo. La prima cosa che tutti sono obbligati a fare – come nel caso dei vaccini o dell'islam – è proclamare di non essere assolutamente contro i gay, perché sarebbe un gravissimo peccato mortale (bestemmiare in diretta Tv invece no).
L'orientamento e la vita sessuale di ognuno dovrebbero rimanere un fatto privato fra le mura di casa; ma nel caso dei gay & lgbt più estremisti (per fortuna non tutti) c'è un'ostentazione esibizionista e di cattivo gusto che non trova giustificazioni.
Considerando lo stato comatoso in cui versa il nostro Paese, il DDL Zan è l'ultimissima preoccupazione degli Italiani, che hanno ben altro a cui pensare. Ma proprio qui sta il punto: è la classica operazione di "distrazione di massa" perché nei TG e nei talk-show si parli di quello, indagando a fondo sui "franchi tiratori" nelle file del PD, roba da perderci il sonno la notte. Questo sì che è giornalismo d'inchiesta!
L'importante è sviare l'attenzione dal massacro sociale ed economico messo in atto dal Dragopardo e dai suoi compagni dell'Unione Europea; dagli enormi conflitti d'interesse dei medici, che Alessandro Meluzzi definisce "piazzisti delle Case Farmaceutiche"; e dalle truffe miliardarie su mascherine, vaccini, tamponi, privatizzazione della salute, banchi a rotelle in discarica e così via.
Il DDL Zan è il classico esempio di propaganda in neo-lingua orwelliana che fa credere una cosa ma ne intende un'altra – che generalmente è l'opposto. In teoria è tutto bello e meraviglioso; in pratica è l'approdo finale di una gigantesca "finestra di Overton", spalancata sull'abisso.
Leggiamo qualche "perla" del decreto. Con l'articolo 2 si vuole impedire «la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità».
Nello stesso articolo 2 si premurano di definire che cosa siano l'orientamento sessuale e l'identità di genere (ve li risparmiamo); sarebbe quindi opportuno che spiegassero che cosa si intenda col termine assai vago di "propaganda di idee". Chi stabilisce quali idee siano lecite? Siamo sul filo del rasoio: si possono sfottere i gay nei discorsi con gli amici al bar (ancora per poco); ma se un politico lo fa in un discorso pubblico è passibile di denuncia e rischia la galera.
La cosa peggiore è l'istituzione (con l'articolo 7) della Giornata Nazionale «contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione». La paragonano alla Giornata della Memoria dell'Olocausto, il che dimostra quanto siano in malafede, senza vergogna né rispetto per quei morti.
La «cultura del rispetto e dell'inclusione» e «princìpi di eguaglianza e pari dignità sociale» non riguardano però gli schifosissimi eterosessuali, vera piaga della società civile; nonostante si ostinino ad essere la stragrande maggioranza, si vedono discriminati quasi fossero "anormali". Ma per qualcuno lo sono: «L'eterosessualità è l'oppio delle masse», dicono, e va punita.
La Giornata Nazionale in realtà è un cavallo di Troia per fare della sana "propaganda di idee" nelle scuole (purché siano quelle "giuste"). Col pretesto di celebrarla si possono "educare" i bambini a non discriminare, e si possono promuovere teorie edificanti come quella del Gender, che in realtà è l'anticamera della sterilizzazione di massa.
Per gli ideologi del Gender bisogna mettere in crisi «il modello di società monolitica e fascista nella sua essenza dei ruoli pre-assegnati ideologicamente». Già, perché la differenza fra maschio e femmina è puramente ideologica... (non gli ha detto niente la mamma?).
Si promuove il blocco della pubertà con ormoni devastanti, in attesa di interventi per il cambiamento di sesso ancor più devastanti, e sicuramente irreversibili nei maschi. È vietato dire che molti poi si pentono. In fin dei conti è un grande business per le Case Farmaceutiche. Gli interventi sono a carico dei contribuenti: quindi siate grati allo Stato, che oltre a sodomizzarvi con le tasse ve lo vuole tagliare anche fisicamente.
La cosa più pericolosa del Decreto è però l'introduzione surrettizia del reato di opinione. Si prepara l'avvento dell'Inquisizione Arcobaleno, che non punirà i peccatori con gli strumenti di tortura medievali, ma semplicemente li metterà alla gogna mediatica, marchiandoli a fuoco per sempre come eretici terrapiattisti ed incitatori all'odio. Anche qui le definizioni ed i confini del "reato" sono talmente labili da prestarsi a qualsiasi interpretazione, che poi è l'anticamera della censura e del sopruso.
L'Inquisizione Arcobaleno coadiuverà l'Inquisizione Verde (sanitaria), che da quasi due anni opera nel plauso generale. Per "tutelare la salute" dei cittadini qualsiasi dubbio sulla gestione della pandemia o sui vaccini è già oggi un reato di opinione, e va punito. Gli inflessibili Tutori medico-scientifici del Bene Comune – del tutto immuni dal reato di incitamento all'odio (che vale solo per gli altri) – giustamente invocano il lock-down e la zona rossa per i sorci che non si vogliono vaccinare.
Similmente, i renitenti al Green Pass, specie i portuali, vanno manganellati e annaffiati con idranti e lacrimogeni, privandoli del diritto al lavoro, allo studio e alla salute. Bisogna "tutelare l'uguaglianza", in nome della Costituzione: cioè rendere tutti "uguali", perché tutti col Green Pass.
Puntano i riflettori sulla bocciatura del DDL Zan per distoglierli dal rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità del 19 ottobre scorso. Su un totale di 130.468 decessi, i morti di solo Covid sono 3783 (il 2,9%); gli altri 126.685 avevano tutti più patologie pregresse, e il Covid ha dato loro il colpo di grazia.
Non hanno potuto definirla "fake new" perché viene da una fonte ufficiale. Ma sotto l'occhio vigile dell'Inquisizione Verde (sanitaria), è partito il campionato mondiale d'arrampicata sugli specchi per smentirla con sottili distinguo sulle statistiche, a base di zerovirgola. Lo stesso vale per le reazioni avverse ai vaccini: è meglio ignorare il dottor Robert Malone (uno dei creatori dei vaccini MRNA), censurato negli USA perché dubita della trasparenza del governo americano sulle reazioni avverse ai vaccini. Ha spiegato che l'immunità naturale è del 20% più efficace, alla faccia della terza dose.
In definitiva scampato pericolo (per ora), forse c'è ancora qualche speranza. Le manifestazioni di piazza continuano e loro continuano a ignorarle. Ma non possono più esser nascoste, nemmeno spacciandole per incitamento all'odio o cercando di infiltrarle per creare incidenti. Ne vedremo ancora delle belle, ma ci sarà ben poco da divertirsi. "Gente come noi non molla mai", e andiamo avanti.
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Il servizio di radiologia in Via Bassa Tambura, all'interno della Casa della Salute, sarà ripristinato oppure verrà chiuso definitivamente? A porsi questa domanda è il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale a Massa Alessandro Amorese, che denuncia il grave disservizio per tutta la cittadinanza.
"Da oltre un anno, non è più possibile eseguire gli esami diagnostici presso il distretto dell'Asl di via Bassa Tambura - dichiara il consigliere e membro della commissione sanità Alessandro Amorese - perché da quando il tecnico radiologo della struttura è andato in pensione, nessuno è stato assunto per sostituirlo. È un fatto gravissimo che in tutta la ASL di Massa Carrara, non si trovi la disponibilità di un tecnico di radiologia per dare almeno una o due volte a settimana il servizio all'utenza. Ritengo inaccettabile che per l'Azienda Usl Toscana e la Regione, l'unica soluzione sia chiudere e sospendere tutti gli esami con ulteriore aggravio sulle liste di attesa già infinite".
"Si è creato - continua Amorese - un disservizio importante che sta provocando molti disagi, soprattutto ai disabili ed alle persone più fragili. È possibile che le uniche alternative siano quelle di prenotare in altri presidi sanitari? Oppure, ancora peggio, obbligare le persone che hanno necessità di risposte celeri a rivolgersi al privato? Ogni settimana venivano eseguite circa 100 radiografie, quanti esami sono andati persi in più di un anno? Questa è la sanità del futuro? È solo l'inizio di quello che ci dobbiamo aspettare visto il blocco delle assunzioni, denunciato più volte da tutte le sigle sindacali?"
"Chiediamo - conclude Amorese - delle risposte chiare e veloci sul futuro del servizio di Radiologia al distretto di Massa. La salute delle persone non può aspettare".
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Le recenti affermazioni di Ricciardi, neo nominato capo di un comitato elettorale di Forza Italia, hanno gettato ombre sull'efficacia della candidatura di Simone Caffaz a sindaco di Carrara per le ormai prossime elezioni 2022.
La cosiddetta supercoalizione si stringe attorno al proprio candidato, confermandone il pieno sostegno e mettendo in primo piano l'unità del centro destra, al fine di ottenere il miglior risultato possibile, riallacciando, fra l'altro, il dialogo con Fratelli d'italia: "Mentre il centrosinistra - si legge in una nota stampa - continua ad annaspare e fatica a presentare un'alternativa credibile alla nostra coalizione e al nostro candidato, Ricciardi cosa fa? Insinua dubbi su Caffaz, esattamente come provano a fare da settimane taluni nostri avversari, con la differenza che mentre a questi ultimi conviene delegittimare il nostro candidato a sindaco per prendere tempo e coprire i loro dissidi e i loro ritardi, in teoria un rappresentante di Forza Italia dovrebbe dare all'elettorato messaggi rassicuranti al proprio elettorato e alla cittadinanza".
Nicola Pieruccini (Lega), dal canto suo, non le manda certo a dire a Ricciardi, invitandolo a ritrattare le sue parole, pena il rifiuto, da parte della Lega, di incontrarlo, auspicando in un provvedimento da parte di Massimo Mallegni.
Per ultimo Simone Caffaz, in una sua dichiarazione, affronta la questione, precisando di non aver mai parlato con Ricciardi e di non essere a conoscenza del suo ruolo in Forza Italia: "Con Massimo Mallegni - dice - in particolare, ho già concordato una sua giornata elettorale a Carrara per il prossimo 19 novembre. Valuto le frasi pronunciate da Ricciardi come un'uscita infelice di cui non mi impermalosisco e vado avanti nel mio percorso di allargamento e organizzazione della coalizione. Quando ho accettato la candidatura - prosegue - ero consapevole che la partenza anticipata avrebbe comportato tanti vantaggi e qualche svantaggio, tra cui lo stillicio di voci e delegittimazioni a cui sarei stato sottoposto: dispiace solo che ne sia protagonista una persona che, al contrario, dovrebbe essere di aiuto e sostegno".
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Nella trasmissione televisiva dell'altra sera andata in onda su X Contro (Noi Tv) si è dibattuto circa le questioni scottanti legate agli stabilimenti balneari e alle relative concessioni: protagonisti della contesa televisiva sono stati il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni con il consulente Sib Confcommercio Pietro Bellandi da una parte e Andrea de Plano di Coordinamento Nazionale Mare Libero dall'altra.
Un comunicato di Coordinamento Nazionale Mare Libero fa il resoconto dell'incontro televisivo.
"Il tema è sempre quello-fa il punto il Coordinamento- l'auspicabile messa a bando delle concessioni balneari, spazi (pochi!) rimasti a libera fruizione e canoni di concessione irrisori. Alle riflessioni che, in questo senso, ha esposto nella trasmissione X Contro di Noi Tv, Andrea de Plano, membro del direttivo del Coordinamento Nazionale Mare Libero, fa specie ascoltare le repliche del senatore di Forza Italia Massimo Mallegni e del consulente Sib Confcommercio Pietro Bellandi".
Coordinamento riassume e sintetizza il punto di vista di Mallegni e di Bellandi i quali hanno sottolineato nel corso della trasmissione i costi sostenuti dai balneari per pulizia spiagge e servizi di salvataggio, le difficoltà economiche per attuare investimenti nelle strutture per gli imprenditori balneari e la capacità di trasformare delle spiagge in vere imprese :" Bisogna considerare molti fattori, dicono i due in perfetta sintonia-recita il comunicato- intanto, quando si parla di canone demaniale, non ci si può esimere dalla verifica dei costi che, solo per pulizia della spiaggia e servizio di salvataggio, ammontano, per ogni azienda a cifre davvero elevate. Inoltre, aggiungono, a causa della difficoltà di reperire credito presso i canali ordinari, ogni azienda che abbia voluto fare nei decenni di gestione, degli investimenti, si è vista costretta ad ipotecare casa propria e addirittura in alcuni casi quella di genitori e perfino zie. Tutte queste famiglie, continuano, che danno lavoro a milioni di persone-prosegue Coordinamento Nazionale Mare Libero nel riportare le ragioni argomentate dal senatore e da Confcommercio-e che gestiscono da decenni il sistema-mare italiano, unico nel mondo, avrebbero diritto a riconoscimenti per il sol fatto di essere riusciti, laddove prima vi era spiaggia, a creare vere e proprie imprese piuttosto che auspicare la loro fine, con la mera messa a bando delle concessioni! In fin dei conti, è incomprensibile come un'azienda possa esser discriminata, nel suo valore economico, per il sol fatto di esser sita al di sotto dei viali a mare (facendo probabilmente riferimento alla Versilia). Tutto questo accanimento contro i balneari è solo frutto di un atteggiamento ideologico di chi, addirittura, scredita le istituzioni, permettendosi di manifestare con degli striscioni sotto la sede del Consiglio di Stato".
La chiosa finale di Mallegni, al termine della trasmissione, è stata una promessa, così riportata da Coordinamento:" Termina il senator Mallegni con una promessa: noi lotteremo, non solo, in difesa di tutte queste famiglie, ma anche affinché venga finalmente abrogato l'art.49 del codice della navigazione (che prevede il passaggio di proprietà allo Stato di tutte le opere insistenti nel perimetro della concessione e alla cessazione della stessa, che non siano facilmente amovibili) !"
Ma Coordinamento Nazionale Mare Libero non ci sta e ribadisce come le spiagge siano un bene demaniale, un bene collettivo concesso in gestione che debba tradursi in un vantaggio per l'intera collettività e non un profitto per pochi:" Ecco, noi, del Coordinamento Mare Libero- risponde il movimento- vorremmo spiegare al sig. Mallegni e a tutti coloro che nutrono la convinzione che sulle spiagge e sul mare si possa trarre per anni e anni profitto, che quando parla di aziende, imprese, valore di mercato, investimenti, infiniti costi, rischi, ipoteche e quant'altro, sta parlando sempre di elementi di diritto privato che nulla hanno a che fare con lo strumento concessorio. Giustissimi tutti i suoi ragionamenti proprio per quelle aziende che, come lui sottolinea, stanno al di sopra dei viali a mare: ossia fuori dalla gestione di un bene collettivo! e facilmente appetibili per chi, come lui, ne conosce così bene i meccanismi.
Il sistema-mare italiano, inoltre, è unico nel mondo, per un semplice motivo: perché è anomalo, in quanto, non solo contrario a qualsiasi principio sui beni comuni, ma anche e soprattutto alla logica che vorrebbe sfruttarli all'infinito per l'interesse dei soliti noti.
Quanto ai nostri striscioni sotto il Consiglio di Stato, bè, vorremmo tranquillizzare il senatore: non stavano lì per screditare le istituzioni, anzi! erano lì per affermare che bisogna tornare a vedere le cose per quel che sono: la spiaggia un bene demaniale e la concessione un istituto giuridico a tutela e a garanzia di quel bene per il vantaggio di tutta la collettività . Secondo la legge. E nel rispetto di chiunque voglia goderne, proprio quel chiunque che le istituzioni rappresentano!"
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