Politica
Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
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Su proposta dell’assessore al sociale Anna Galleni, la giunta comunale ha approvato una delibera per l’assegnazione di contributi economici “straordinari” a sostegno del pagamento del canone di locazione a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi colpiti dalla crisi economica causata dell’epidemia di Covid-19. Il provvedimento recepisce le disposizioni in materia diramate dalla Regione Toscana.
Si tratta di una misura straordinaria che, come da espressa indicazione della Regione, è esclusivamente rivolta ai lavoratori dipendenti ed autonomi con Isee non superiore a Euro 28.684,36 che - a causa della crisi innescata dal Coronavirus - abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro o abbiano avuto una diminuzione del reddito del nucleo familiare di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
«Questo contributo straordinario è un apporto ulteriore ed importante per le persone più colpite dalla crisi innescata dall’epidemia. Speriamo che in questo difficile periodo possa essere utile a diverse famiglie. Va precisato che si tratta di uno strumento diverso e distinto rispetto a quello, ordinario, del sostegno al pagamento dei canoni di locazione per il quale, annualmente, viene emesso un apposito bando e che presumibilmente uscirà entro la fine di maggio» ha spiegato l’Assessore Galleni.
L’avviso pubblico sarà attivato entro questa settimana: nel testo saranno esplicitati tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione, sugli aventi diritto e sule modalità di compilazione delle graduatorie per l’assegnazione dei contributi. «Per i dettagli rimando al testo del bando. Non appena sarà pronto ne daremo notizia quindi vi chiedo di non telefonare al Settore perché è già oberato dalla gestione delle domande per il sostegno alimentare» ha precisato l’Assessore.
La valutazione sarà fatta sulla base dell’ISEE per l’anno 2019. I beneficiari del contributo saranno individuati tramite una graduatoria che verrà definita al termine della procedura avviata con l’avviso pubblico. In caso di parità condizione economica avranno priorità i nuclei con numero maggiore di figli ed età più bassa dei minori; quelli in cui sono presenti soggetti con invalidità pari o superiore al 67% e/o con accertamento di handicap; in base alla data di nascita del richiedente, con priorità dal più anziano al più giovane.
In base alle direttive regionali il contributo sarà calcolato sulla base del 50% del canone di locazione e, comunque, in misura non superiore a 300 €/mese.
Nel caso in cui le risorse disponibili non consentano l’assegnazione del contributo a tutti gli ammessi, il Comune inoltrerà alla Regione la graduatoria, completa dell’indicazione dei soggetti cui sia stato assegnato il contributo e, di conseguenza, di quelli per i quali ciò non sia stato possibile, così come stabilito dalla delibera di Giunta Regione Toscana n. 442/2020
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La Federazione Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori Toscani lancia un grido di allarme alla Regione Toscana ed a tutte le amministrazioni locali:
"Lo capiamo di ora in ora: nulla sarà come prima!
Anche quando l’onda del Covid-19 si sarà ritirata, la vita quotidiana, i processi produttivi e le nostre città non potranno ritornare allo stato antecedente. La paralisi di gran parte del sistema economico legato al mondo dell’architettura e dell’edilizia che si sovrappone alla endemica crisi ormai decennale, farà precipitare l’intero settore nel baratro se tutte le Istituzioni, sia centrali che periferiche, non saranno in grado di definire un piano economico per il rilancio del mondo dell’edilizia, attraverso misure urgenti ed efficaci che tengano conto di tutta la filiera: Professionisti, Imprese, Artigiani e Agenti immobiliari.
Sono troppe le complicazioni normative ed amministrative con le quali ci scontriamo ogni giorno: disposizioni inutilmente farraginose, ridondanti, distorte e indirizzate alla mera conservazione dell’iter burocratico, inutili a tutti e spesso cervellotiche da applicare, sovrapposizioni di competenze, pareri discrezionali con effetto vincolante, irrazionale controllo a priori su tutto. In questa emergenza sanitaria la macchina della pubblica Amministrazione ha dimostrato ancora una volta tutta la sua incapacità e difficoltà di lavorare in modalità agile e gestire a distanza con il telelavoro le complesse burocrazie che regolano le trasformazioni, anche piccole, del territorio e delle città.
Proprio durante questa difficilissima fase abbiamo assistito alla emanazione, con un tempismo sconcertante, dell’ennesimo atto di superflua burocrazia da parte della Regione Toscana, con l’uscita nei giorni scorsi del regolamento di attuazione dell'articolo 141 della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 contenente l'elenco della documentazione e degli elaborati progettuali da allegare agli atti abilitativi.
Gli Architetti toscani hanno finito la loro resilienza: è arrivato il momento di trovare un modo diverso per pensare al dopo. Il nostro lavoro in qualità di Istituzioni ma prima ancora di Professionisti, ci impone di chiedere un ripensamento generale della programmazione delle opere pubbliche e delle regole che disciplinano l’attività edilizia privata.
La Federazione Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori Toscani, con la consapevolezza di agire in nome e per conto dell’intera collettività chiede pertanto agli Enti del nostro territorio di voltare pagina, con provvedimenti in grado di far ripartire velocemente gli investimenti e il lavoro nei settori dei lavori privati, pubblici e dell’urbanistica.
Ora più che mai è urgente snellire le procedure urbanistiche, riducendo il peso della burocrazia ed eliminando tutti gli elementi che frenano il rilascio dei titoli edilizi.
Occorre asciugare il corpo normativo da tutte le inefficienze con interventi mirati, straordinari e temporanei, adottando quel modello Genova oggi gradito a tutti, misure che potrebbero comunque divenire delle buone pratiche da adottare nel sistema ordinario ed ecco che il professionista potrà senza problemi assumersi il ruolo di garante della liceità dell’opera senza angosce.
Nell’ambito normativo si dovranno focalizzare le proposte di semplificazione su silenzi assensi e termini perentori per gli esiti dei controlli delle Amministrazioni; nell’ambito amministrativo invece i punti di riferimento dovranno essere la digitalizzazione e l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, attraverso l’attuazione del principio costituzionale della sussidiarietà.
Indubbiamente ora la priorità è superare l'emergenza sanitaria, ma quando si apriranno le fasi post emergenziali sarà inevitabile attuare una vera propria rivoluzione normativa sul fronte burocratico, un intervento di largo respiro che parta dalla constatazione che nell’emergenza bisogna operare con un quadro legislativo da emergenza: l’idea da cui partire è supporre di dover ricostruire non uno ma milioni di ponti Morandi con disposizioni essenziali e prioritarie, emergenziali appunto, compatibili con l’emergenza da due punti di vista essenziali, quello economico e quello della tempistica.
Questa strategia potrebbe applicarsi in un primo tempo solo al patrimonio edilizio esistente, per promuovere la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza del territorio.
Un compito che certamente spetta alle Istituzioni ma che necessita della concretezza e della visione degli Architetti e per questa ragione la Federazione Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori Toscani chiede agli Enti che operano sul nostro territorio, di condividere i percorsi che possano portare all’auspicata e rapida ripresa del settore edilizio. Gli Architetti della Toscana sono pronti a collaborare sin da subito per predisporre questo progetto di ripresa, con ogni mezzo e strumento a loro disposizione, certi di poter contare anche sul supporto e la collaborazione di tutta la comunità regionale degli Architetti".
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Il consigliere comunale Elena Mosti indirizza gli eventi accaduti a Carrara presso il centro giovanile, dove dei migranti, ospiti del centro d’accoglienza “Casa Betania”, sono stati insultati mentre giocavano a calcio nella struttura.
“Qualche giorno fa a Carrara è scoppiata una polemica piuttosto grossa su uno dei centri d'accoglienza gestito dall'associazione ‘Casa Betania’.” Esordisce il consigliere.
“Mentre gli ambienti venivano sanificati preventivamente – specifica - alcuni dei migranti ospiti si sono messi a fare due tiri con un pallone nel centro giovanile di Carrara. Era stato deciso di spostarli lì in attesa della fine dei lavori.”
“Mentre erano lì stati coperti di insulti razzisti di ogni tipo. – continua - Sono stati chiamati anche i Carabinieri che poi non hanno riscontrato alcuna irregolarità. Casa Betania è serena, avevano tutti i permessi per fare quello che hanno fatto e gli ospiti.”
“Vedere sulla stampa le dichiarazioni di politici di destra è piuttosto demoralizzante.” Aggiunge il consigliere. “Ma è questa la politica? Gettare benzina sul fuoco, accanirsi sui più deboli, ledere la dignità e andate avanti con una, disinformazione che aumenta disagio e pregiudizio?”
“Questa è ingiustizia infarcita dal solito becero razzismo. – conclude - La mia solidarietà e il mio grazie a chi collabora e si impegna in questa associazione.”
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Un provvedimento da prendere senza alcun indugio quello che il consigliere di Alternativa per Carrara, Massimiliano Bernardi ha chiesto nei confronti di Luca Barattini, consigliere del Pd che avrebbe dimostrato di non essere adeguato al ruolo di presidente della Commissione Controllo e Garanzia che gli era stato assegnato. Per questo motivo Bernardi ha chiesto la convoczione urgente di una riunione dei capigruppo. “Temo che il consigliere di opposizione PD Luca Barattini – ha spiegato Bernardi - voglia mettere il veto a parlare a chi sta esplicando il proprio mandato di consigliere all’opposizione per mero interesse personale. Preoccupa, e non poco, che in merito alla residenza per gli anziani di Carrara , mentre in tutto il resto del paese è permesso fare indagini, non si possa conoscere la verità. Se potevamo ancora avere qualche dubbio dell’oscuro inciucio PD / 5 Stelle ora si è cristallizzato in una certezza: agendo in questo modo e difendendo l’indifendibile, Barattini ha dimostrato disinteresse e distacco verso la memoria dell’anziana donna deceduta per coronavirus al Regina Elena e soprattutto, con il suo atteggiamento da insabbiatore, ha offeso la tutta la cittadinanza .” . Secondo Bernardi dietro le azioni di Barattini ci sarebbe un chiaro interesse personale legato a stretto filo a un interesse politico che punta a screditare proprio il consigliere di Alternativa per Carrara che non le manda certo a dire al collega dell’opposizione: “Evidentemente per Luca Barattini il “ ducetto di Nazzano" ,oppositore da sempre all’interno del suo stesso partito, è insopportabile che si faccia chiarezza.”.
Bernardi è tornato sul caso dei contagi al Regina Elena riepilogando i quesiti che ancora attendono risposta sia dai contagiati, sia dagli attuali ospiti e operatori della struttura. I dubbi di Bernardi e dei famigliari dei contagiati puntano il dito contro il presunto ritardo delle informazioni, contro le misure per il contenimento del virus prese fuori tempo massimo e contro la mancanza di un’ igienizzazione dei locali mai fatta prima che scoppiasse il caso dei contagi. Bernardi ha annunciato di essere pronto a far partire una denuncia contro ignoti in modo che si faccia luce su come è stata gestita tutta questa faccenda, sia dentro sia fuori la struttura per anziani che l’unica del territorio ad avere avuto 23 contagiati e un decesso. “Denunceremo i fatti – ha concluso Bernardi - quelli di cui siamo venuti a conoscenza, ognuno con la sua memoria specifica e poi i magistrati della Procura saranno bravissimi ad individuare le eventuali responsabilità. Quindi è bocciata la linea della censura che l'esponente dei democratici Luca Barattini vuol adottare, non sia mai che esca fuori qualche magagna. Poco importa che le toghe si siano già mosse per fare luce anche sulle strutture toscane, emiliane e pugliesi, oltre che in quelle lombarde meglio tacere e fare il pesce in barile, nascondere tutto perché anche in tempi di pandemia il bilancino delle convenienze politiche non smette mai di tramare e Luca Barattini in questo senso è un fenomeno della politica: in tre anni di opposizione da consigliere è intervenuto in consiglio una sola volta per lo sfalcio dell’erba a Nazzano. Come direbbe Totò: “ma mi faccia il piacere!”.”.
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"Sul territorio toscano si stanno verificando da stamani episodi non chiari sulla distribuzione delle mascherine, che da oggi sono obbligatorie in tutta la Toscana". Lo affermano l'on. Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia eletta nel collegio di Massa Carrara, e il vicepresidente dell'Assemblea toscana, Marco Stella (FI), che stanno presentando interrogazioni rispettivamente alla Camera e al Consiglio regionale, circa la distribuzione delle mascherine, che la Regione Toscana sta effettuando in queste ore su tutto il territorio regionale.
"Nelle farmacie le mascherine vengono 'smarcate' - sottolineano Bergamini e Stella - perché viene utilizzata la tessera sanitaria dell'utente che va a ritirarle (5 per ogni utente, come da ordinanza), pertanto si conoscono con esattezza il numero esatto delle mascherine donate. E fin qui, nulla di male, almeno apparentemente. La situazione cambia quando ci si reca presso i supermercati della Gdo. In diversi supermarket non vengono smarcate le mascherine che vengono consegnate, perché è ovvio che un supermarket non abbia la possibilità di registrare i codici fiscali delle persone, quindi non si sa quale sia l'esatto numero di mascherine consegnate. Si corre il rischio che diverse persone tornino tre, quattro, cinque volte a prenderle, visto che nessuno vigila sulle quantità donate, lasciandone altre senza dispositivi di protezione".
"La cosa che lascia più perplessi, però, è che le mascherine non vengono consegnate agli utenti, se non fanno la spesa - spiegano l'on. Bergamini e il vicepresidente Stella -. Se un cittadino si reca al supermercato e le chiede, non gli vengono consegnate se non entra e non fa degli acquisti. A quel punto, alla cassa, consegnano le mascherine. Sembra una sorta di fidelizzazione del cliente, non una campagna di salvaguardia della salute dei cittadini toscani".Nelle interrogazioni presentate nelle due rispettive assemblee elettive, pertanto, sia la deputata di Forza Italia che Stella chiedono se "la Regione Toscana abbia effettuato un accordo commerciale con la Gdo per la distribuzione di queste mascherine; quali criteri abbia adottato per la distribuzione di esse; in quali e quanti Comuni della Toscana vengano registrate tali anomalie, e per quale motivo già in mattinata le mascherine risultavano esaurite quasi ovunque sul territorio toscano".
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Il consigliere del Partito Democratico Luca Barattini risponde al consigliere comunale Bernardi sui contagi verificatisi al Regina Elena.
"Voglio rassicurare il consigliere itinerante - esordisce -, sempre in cerca di un nuovo partito, Bernardi. Nessuno sottovaluta i problemi o i contagi che si sono verificati al Regina Elena come del resto, purtroppo, in quasi tutte le RSA del paese. Anche il consigliere Bernardi, come il suo capitano, non perde occasione per strumentalizzare, per mero opportunismo politico, morti e malati. Senza bisogno dei suoi suggerimenti, la Regione Toscana, a differenza di altre, molto vicine politicamente al novello leghista, non ha utilizzato le RSA per parcheggiare in maniera indiscriminata i malati Covid-19, ma si è attivata prontamente per affrontare la situazione che si è venuta a creare, al contrario di quanto accaduto ad esempio, in Lombardia".
Aggiunge il Partito Democratico di Carrara:" Purtroppo, le RSA, hanno pagato un grave deficit di dotazione di Dpi, problema riscontrato praticamente ovunque, al quale si è posto rimedio non appena possibile in ragione della difficoltà oggettive di reperimento degli stessi sul mercato. Al tal proposito ci siamo attivati concretamente per dare il nostro contributo in tal senso, senza clamore".
"Un altro dato oggettivo - conclude -, è che l'emergenza ha messo in ginocchio realtà ben più strutturate e le RSA sono quelle che hanno e stanno pagando il prezzo più alto. I dati che riguardano i contagi e le morti nelle RSA di mezzo Paese sono impressionanti (secondo l'ISS, circa 2800 morti) e questo rappresenta uno dei maggiori drammi tra i tanti all'interno di questa tristissima vicenda. La Regione Toscana sta affrontando il problema con determinazione e ha già dato un contributo concreto inviando nelle RSA in difficoltà il personale infermieristico dell'ASL. Non ci interessa utilizzare le difficoltà e le drammatiche conseguenze dell'emergenza come leva per fare battaglia politica all'amministrazione grillina e ci asteniamo volentieri dal macabro gioco della speculazione in questo senso che ha caratterizzato l'azione di alcune forze politiche locali e nazionali. Se si evidenzieranno mancanze o atti inadeguati faremo la nostra battaglia all'interno delle sedi opportune come siamo sempre stati abituati a fare. Rinnoviamo il nostro massimo sostegno, la nostra vicinanza e solidarietà ai dipendenti e agli ospiti del Regina Elena e ai loro famigliari e allo stesso tempo tutti insieme, militanti e dirigenti, ci stringiamo in unico abbraccio con le famiglie di tutti gli anziani d'Italia che hanno perso la vita a causa del coronavirus."
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Ha parlato a nome del suo partito, Forza Italia, in qualità di unico consigliere comunale dello stesso e quindi unico rappresentante di Forza Italia nel consiglio comunale carrarese. Lorenzo Lapucci ha espresso la sua opinione sul caso dell’ormai famosa partitella giocata da un gruppo di richiedenti asilo ospiti dell’hotel Dora, cas gestito dalla onlus Casa di Betania, che ha scatenato un putiferio di esposti da parte di quasi tutte le forze del centro destra con richieste di chiusura immediata del centro ed anche dell’associazione che lo gestisce. Lapucci, come è nel suo stile, ha fatto un’analisi ragionata e pacata tenendo conto di tutti gli aspetti della questione:
“In riferimento a quanto avvenuto nei giorni scorsi sull’uso del centro giovanile da parte dell’associazione casa Betania, che ha trasferito temporaneamente i richiedenti asilo per la sanificazione dell’hotel Dora, mi preme evidenziare il punto di vista di Forza Italia quale unico rappresentante del partito in Consiglio comunale.
Nel merito vorrei sottolineare che l’associazione ha avuto necessità di trasferire temporaneamente i richiedenti asilo proprio per procedere a quelle sanificazioni richieste dai protocolli di igiene previsti dai decreti di prevenzione del coronavirus, decreti che manchevolmente non hanno dato direttive specifiche per queste strutture ai gestori e alle prefetture. Strutture che non possono essere paragonate alle RSA e dove il mantenimento del distanziamento sociale può risultare difficile da realizzare stante l’alta incidenza abitativa che richiedono per il loro mantenimento.
In particolare vorrei sottolineare il mio dissenso con questo modello di accoglienza che prevede un’ alta concentrazione di persone. Tale modello è stato rafforzato dalle politiche realizzate dal primo governo Conte e dal ministro Salvini producendo e favorendo la concentrazione dei richiedenti asilo in strutture più grandi a seguito della decurtazione della quota giornaliera per le strutture sotto i venti ospiti e riducendo i servizi di inserimento lavorativo e sociale. Dopo questa fase di emergenza sociale e sanitaria dovremmo sicuramente riflettere sul modello di accoglienza ma adesso è necessario che a tutti venga garantito un posto in cui risiedere ed essere monitorato. Non è certo auspicabile la chiusura di strutture che comunque garantiscono non solo la salute di chi viene ospitato ma anche la salute pubblica.”.
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C’è l’urgenza di far ripartire l’agricoltura ed anche quella di dare lavoro a chi è in grosse difficoltà: la soluzione della Lega di Carrara è quella di utilizzare nelle aziende agricole locali disoccupati, titolari di reddito di cittadinanza e anche richiedenti asilo. Il suggerimento è rivolto dal commissario per la Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini, a Ettore Prandini, presidente della Coldiretti di Massa Carrara: “Stupisce ed imbarazza in quanto discriminatoria – ha detto Pieruccini - la decisione del presidente Ettore Prandini che si dice contrario all'impiego in agricoltura di chi sta avendo il “reddito di cittadinanza” . Prandini sostiene che queste proposte sono solo “slogan della destra” che servono a prendere in giro le persone, perchè in agricoltura serve capacità e conoscenza.”
Pieruccini ha fatto riferimento a quanto dichiarato nei giorni scorsi da Prandini sulla possibilità di avere nuova forza lavoro nei campi: “ Se mando per i campi uno che prende il reddito di cittadinanza devo capire io per primo che persona sto scegliendo, che competenze abbia. Il rischio è quello di utilizzare in agricoltura gente improvvisata che poi alla fine rischia di fare solo danni o persone che dopo un giorno di duro lavoro si mette in malattia. Di fronte alle incertezze ed ai pesanti ritardi che rischiano di compromettere le campagne di raccolta e le forniture alimentari della popolazione, in questo momento straordinario causato dall’emergenza coronavirus, abbiamo bisogno che il governo possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne. È disdicevole per la Lega questa presa di posizione e siccome è necessario non perdere ulteriore tempo al fine di rassicurare i cittadini che potrebbero trovare vuoti gli scaffali dei loro supermercati, occorre ingoiare il rospo e dar retta alla Lega.”
Pieruccini ha ricordato che anche la ministra renziana Teresa Bellanova è stata favorevole all'uso nei campi dei “ percettori di sussidi pubblici” e la straordinaria apertura del governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini che si è aggiunto alla lunga lista di chi individua nuove categorie di “servi della gleba” per far marciare l’agricoltura. “Per il Presidente della Regione Emilia Romagna – ha concluso Pieruccini - la soluzione è mandare nei campi le 67mila persone che percepiscono il “reddito di cittadinanza” per “restituire un po’ quello che prendono" Qualcosa sta succedendo nella sinistra comunista! Riflettete.”.
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Sul caso della partita di calcio dei migranti di Casa Betania e sulla feroce polemica innescata dai partiti di destra sull’episodio e sulla gestione della onlus apuana si è espresso anche il movimento locale delle Sardine che ha preso le distanze dalle esternazioni di condanna e chiusura apparse sui giornali da parte della destra. “Fermiamo l’odio” è stato, quindi, l’appello del gruppo delle 6000 Sardine di Massa Carrara comparso sulla loro pagina facebook insieme a un’accorata difesa dell’associazione Casa Betania, attiva sul territorio da vent’anni: “ Casa Betania è "famiglia" - hanno scritto le Sardine - Nasce nel 2000, promossa dalla Caritas Diocesana e dalla Fondazione Migrantes. Gli operatori e le operatrici ivi presenti danno nobiltà alla dignità della persona, favorendo interazioni umane e ponendo in essere aiuti concreti a tutti, al di là della nazionalità, del ceto sociale, della religione. Mentre alcuni ragazzi attendevano che l'ambiente dove vivono venisse sanificato ( ricordiamo che nessuno di loro è positivo al Covid-19), si sono messi a fare due tiri a un pallone nel campo adiacente del Centro giovanile di Carrara, luogo privato e chiuso al pubblico, con tutti i permessi del caso. Si era deciso di farli star lì per qualche ora, onde evitare assembramenti per la città e onde evitare che qualcuno di loro trasgredisse norme da Dpcm sancite. Il tempo necessario per igienizzare gli ambienti e rientrare. Per chi ha un tetto sulla testa, non vi sono problemi.
Questi ragazzi hanno solo gli operatori di Casa Betania. Purtroppo, mentre giocavano sono stati colpiti da insulti razzisti di ogni genere provenienti dalle persone i cui balconi dei palazzi si affacciano sul campetto. La pandemia sta generando una assurda lotta contro l’altro, fosse una sola persona nel deserto. La gente è incattivita, arrabbiata e cerca un bersaglio qualsiasi su cui sfogarsi. Non ne usciremo migliori, come qualcuno sostiene. E i residenti di quel quartiere lo hanno dimostrato. Hanno chiesto l’intervento delle Forze dell'Ordine ma non sono state riscontrate irregolarità. Assistiamo ad attacchi ingiustificati, pericolosi. Forza Italia, Lega e il presidente del Consiglio comunale di Massa (colui che voleva istituire anni addietro le ronde cittadine SSS ) continuano ad alimentare, pure in piena pandemia, il "cancro metastatico dell'odio.
Ringraziamo le persone che, con animo nobile, sono intervenute per sedare la marea di insulti che i nostri coetanei e le nostre coetanee hanno ingiustamente subito.”.
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Si è rivolta al sindaco del comune di Massa, Dina Dell'Ertole, consigliera comunale di Alternativa Civica, depositando un'interrogazione, per avere informazioni sui provvedimenti presi per la tutela della salute del corpo di polizia Municipale di Massa.
"Se, infatti, l'amministrazione si è preoccupata di mettere velocemente mano al portafoglio per "migliorare" i procedimenti sanzionatori affidandoli ad una società esterna, La Etruria P.a. S.r.l., spendendo tra l'altro una bella cifra, non ci risulta che altrettanti celeri provvedimenti siano stati adottati per salvaguardare la salute dei nostri agenti" – ha commentato la Dell'Ertole.
La consigliera comunale ha ricordato che la stampa avrebbe parlato di almeno due agenti contagiati; tuttavia dalle fonti ufficiali, secondo la Dell'Ertole, non risultano adottate misure di quarantena per i colleghi venuti a contatto con gli agenti positivi, né che i turni siano stati bloccati per le 24 ore successive alla scoperta della positività, né che i mezzi siano stati sanificati per mezzo di ditte specializzate.
"Sembrerebbe, inoltre, che i presidi di protezione individuale forniti dall'amministrazione, pervenuti solo circa 10 giorni fa, a fronte di una emergenza sanitaria iniziata a fine febbraio, siano contatissimi. – ha commentato la consigliera - Si parla di 1 mascherina DPI, da utilizzare solo in casi di stretta necessità e di poche mascherine chirurgiche monouso a testa, del tutto inadatte a salvaguardare la salute degli agenti di polizia municipale che per il lavoro svolto sono continuamente a contatto con il pubblico".
Pertanto la Dell'Ertole si è interrogata sulle sorti del denaro speso dall'amministrazione, che, secondo la sua opinione, doveva essere impiegato nell'acquisto di presidi che servissero a tutelare gli agenti.
Inoltre la consigliera di Alternativa Civica ha chiesto spiegazioni riguardo alle risposte ai tamponi annunciati dal Sindaco nel suo ultimo comunicato, il 10 aprile.
"Ebbene oggi sono passati 10 giorni, che risultati hanno dato quegli esami? – ha chiesto la Dell'Ertole - Perché sa, i 15 giorni di isolamento cui dovrebbero essere sottoposti eventuali positivi stanno già per scadere e la città non ha più avuto notizie".
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