Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

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Tutti d'accordo sul monoblocco: 6 mila 500 firme raccolte in due mesi dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara. Tantissime le adesioni alla raccolta firme aperta dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara per impedire l'abbattimento del Monoblocco. I membri del comitato fanno un bilancio della situazione ad oggi:
in poco più di due mesi dalla raccolta firme lanciata per chiedere garanzie sul futuro del Centro Polispecialistico Sicari e della Sanità Pubblica a Carrara e Provincia, il Comitato "Primo Soccorso e Urgenza Carrara" presenta un primo e provvisorio bilancio.
Quasi 6 mila 500 firme, un numero che già di per sé esprime quanto il tema della sanità pubblica e quello della salute stiano a cuore al territorio che per anni ha subito tutto quello che veniva calato dall'alto, ritrovandosi una sanità ridotta dai vertici amministrativi di Asl e dal governo della Regione a quello che appare oggi: indici LEA non rispettati (vedi anche quote per ricoveri in RSA inferiori a quanto prescritto) e PAL firmati per essere relegati tra scartoffie polverose. La raccolta firme è stata, nello spirito dei Volontari che l'hanno organizzata e nell'accoglienza ricevuta tra i Cittadini, la risposta ad un malessere già in atto ma esasperato dal tentativo di abbattimento del Monoblocco: a due anni di distanza dalla sua inaugurazione i vertici ASL, veloci nel decidere ma renitenti alla rendicontazione, avevano deciso un assurdo progetto di abbattimento, dopo averlo proposto in conferenza integrata della sanità senza che il sindaco di Carrara, presidente della Conferenza stessa, ne comprendesse appieno la gravità e da subito intervenisse, comunicando con la città e tutta la provincia.
Il consiglio comunale straordinario del 12 novembre 2019 è riuscito a stoppare questo tentativo, così come le insistenze del nostro Comitato hanno contribuito a far votare all'unanimità dal consiglio comunale del 16 dicembre 2019 un dispositivo in cui si chiede al sindaco di farsi interprete della volontà politica di tutelare i servizi sanitari al Monoblocco, richiedere certezza di tempi, risorse e modalità per i miglioramenti necessari alla struttura e soprattutto il rispetto del PAL. Contemporaneamente sono stati richiesti i verbali e le delibere della Conferenza integrata per prendere conoscenza e rendere pubbliche proposte, discussioni, decisioni e tutto ciò che bolle nella pentola di Asl.
Dopo il misterioso buco nero di 240 milioni di euro della ASL locale, i decisori politici devono comprendere che non si può sempre lasciare i cittadini nell'ignoranza, specie quando gli oneri li subiscono proprio loro. Non tutti i verbali sono stati consegnati ma ormai è chiaro a tutti gli attori del settore sanità che l'attenzione dei cittadini è vigile e accesa specialmente sull'operato del sindaco di Carrara, che deve garantire la gestione della Cosa Pubblica in modo trasparente e efficace, cercando di non cadere nel sistema tipicamente aziendalista di Asl e sull'operato della stessa Asl, encomiabile nel parlare di ascolto partecipato, ma di fatto sempre soggetta a prendere decisioni unilaterali. Aspetto confermato dalla recentissima chiusura temporanea del reparto radiologia del Monoblocco. Rileviamo arroganza e anche trascuratezza in un organismo che vorrebbe apparire efficiente e moderno e sensibile.
A questo proposito al direttore dipartimentale di immagine dottor Sabino Cozza chiediamo il motivo per cui, avendo due medici in servizio, diversamente dal passato, quando ve ne era solo uno, ha autorizzato la sospensione del servizio di Radiologia a Carrara e rileviamo ancora una volta il silenzio del sindaco di Carrara.
Su questo fatto rileviamo anche che non c'è stato nessun intervento pubblico da parte del sindaco di Carrara. Probabilmente nessuno di Asl si è curato di informare il sindaco ma quest'ultimo avrebbe potuto rivolgersi ad Asl e deprecarne l'operato, una volta appreso l'accaduto.
Come comitato rileviamo con rammarico, che c'è la tendenza a lasciare tutto nel vago e nel sospeso, specialmente la consegna di documenti richiesti e per questo chiediamo più rispetto per noi e per i cittadini.
In sostanza, ad oggi, anche se l'abbattimento del Monoblocco appare scongiurato non ci sembra allontanato il rischio di depauperamento dei servizi sanitari e di inosservanza del PAL. Per questo proseguiamo la raccolta firme e prevediamo iniziative pubbliche dove tutti possano intervenire, auspicando in primo luogo la presenza, oltre che delle organizzazioni sindacali, di amministratori e politici, che rappresentino quanto fatto e quanto prevedano di fare. Per adesso si contano a mala pena sulle dita di una mano quelli che hanno preso una precisa posizione! Defilati e silenziosi gli altri.
Ci facciano sapere tutti, soprattutto gli aspiranti governatori e amministratori regionali, quali nastri potranno tagliare anche a Carrara in ambiente sanitario!
Da ultimo non possiamo non esprimere una preoccupazione riguardante la comunicazione e gestione della cosa pubblica a Carrara. Non abbiamo apprezzato le ventilate modifiche dello Statuto del consiglio comunale, così come in precedenza la sistematica decisione di ribaltare l'ordine del giorno dei consigli comunali. E' imbarazzante una simile operazione che cerchi di togliere spazio e voce ai cittadini e alle espressioni democratiche della minoranza. E che non aiuterebbe neppure a governare al meglio chi ne ha la responsabilità. Ci domandiamo se veramente tutti i consiglieri di maggioranza siano d'accordo su questo stravolgimento opaco del dialogo politico istituzionale. Auspichiamo un ripensamento, per loro, destinati diversamente all'estinzione, e soprattutto per la nostra città.
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La notizia che il territorio attendeva da tempo è arrivata: sono disponibili i finanziamenti che la Provincia di Massa-Carrara si era aggiudicata sull’annualità 2019 del piano triennale dell’edilizia scolastica dove era collocata ai primi tre posti della graduatoria con i progetti dell’istituto alberghiero di Marina di Massa (oltre dieci milioni di euro) e degli istituti Zacagna e Tacca di Carrara (circa quattro milioni ciascuno) per un totale di oltre 18 milioni di euro.
Lo ha annunciato l’assessore regionale Cristina Grieco proprio nella sede dell’alberghiero dopo aver fatto visita al Liceo Pascoli di Massa per prendere visione dei lavori effettuati dalla Provincia dopo l’episodio del distacco di una porzione di soffitto della scorsa settimana (l’intervento terminato e le lezioni riprendono regolarmente martedì 14 gennaio): presenti il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, il consigliere regionale, Giacomo Bugliani, i consiglieri provinciali Stefano Alberti, Cristiano Bottici e Antonio Cofrancesco, assieme alla preside reggente, Sonia Casaburo.
“Questa notizia arriva in un momento critico che vivono le scuole medie superiori della nostra Provincia dove le ultime situazioni dell’alberghiero e del Pascoli hanno acuito il sentimento negativo che c’è rispetto all’edilizia scolastica nel territorio – ha dichiarato il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. La Provincia con i mezzi modesti che ha è intervenuta il più rapidamente possibile per tamponare e risolvere alcune urgenze, con fatica ma con efficacia. Sul piano antisfondellamento dei soffitti, dopo le verifiche di tre anni fa, abbiamo presentato richiesta per avere fondi da parte del Ministero sul nuovo piano e saremo pronti a ripartire anche su questo per partecipare poi ai bandi per richiedere ulteriori finanziamenti per gli interventi che saranno necessari.
Con il piano triennale però abbiamo invertito un trend che era negativo rispetto alla programmazione dell’edilizia scolastica rimettendo in moto un meccanismo che si era fermato da tempo e che ci ha portato, con l’incontro tra l' indirizzo politico e quello tecnico, a questo risultato importante. Abbiamo fatto uno sforzo anche economico per finanziare i progetti esecutivi, una scelta rivelatasi giusta”
“Al termine di una precedente visita – ha detto l’assessore regionale Grieco – avevamo detto che la strada da seguire era quelle che metteva assieme i diversi livelli, statale, regionale e provinciale per risolvere definitivamente i problemi di questa struttura. La Regione non ha una competenza di finanziamento sull’edilizia scolastiche perché è propria dello Stato. Noi comunque ogni anno finanziamo, con la legge 70, interventi urgenti per circa 3 milioni. Dal 2014 però sono stati ripristinati i piani triennali dell’edilizia scolastica e su questo strumento ci eravamo indirizzati.
Per intercettare questi finanziamenti tutto dipendeva dalla capacità dell’ente proprietario, in questo caso la Provincia, di presentare un progetto di livello avanzato, con criteri che mettessero la sicurezza e lasostituzione edilizia al primo posto. La capacità quindi della Regione di intercettare questi criteri e la capacità della Provincia dal punto di vista progettuale ci hanno permesso di intercettare questi finanziamenti per avviare l’intervento risolutore che consente di dare il via alle gare”.
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Non ci stanno, le associazioni CAI, Grig, Italia Nostra e La Pietra Vivente, ad accettare le accuse di irregolarità nei documenti contenenti la Pronuncia di compatibilità ambientale sulle cave del parco delle Apuane che ha rivolto loro il presidente del Parco Alberto Putamorsi. Di questi giorni la replica: “In merito alle PCA irregolari, riportiamo quanto scrive l’Avvocatura Regionale nel 2017: In base alla normativa su richiamata si ritiene non possa configurarsi l’ipotesi di una PCA incompleta, né la possibilità per l’Ente Parco di rinviare l’acquisizione dei pareri e dei contributi ad un momento successivo al rilascio della PCA positiva.”. Il gruppo di associazioni ha ricordato anche che la cava Biagi, tra quelle autorizzate alla riapertura aveva scavato in passato senza autorizzazione e senza che il Parco facesse nulla per impedirglielo, in modo da favorire l’esistenza di una nuova cava nel territorio che avrebbe dovuto tutelare, senza rispettare il PIT.
“In merito alla modifica dei confini di cava Romana – hanno continuato le associazioni rivolgendosi direttamente a Putamorsi - qualunque sia l’estensione, viene comunque sanata l’errata linea di confine tracciata dal professionista e approvata dagli Enti. La procedura non è legittima perché non approvata dal Consiglio Regionale. In merito al Bacino del Monte Cavallo, il PIT precisa: “Non sono ammesse ulteriori autorizzazioni all’escavazione sul versante visibile dalla costa”. La sentenza del Tar riferita a questa area puntualizza: Il divieto di prosecuzione dell’attività estrattiva sopra i 1200 metri anche per le cave sotterranee, ha il fine di tutelare un aspetto del paesaggio valorizzato dall’art. 142 del Decreto legislativo 42/2004 con riferimento all’integrità delle falde e alla stabilità dei versanti che potrebbero essere compromesse anche da scavi sotterranei.In merito alla galleria di Minucciano approvata dal Parco in area ZPS, sito Rete Natura 2000, e in violazione degli articoli 136 e 142 di una legge dello Stato, Decreto legislativo 42/2004, contravviene anche a quanto disposto dal MIBACT nel 2013 che vieta opere interrate in aree vincolate. Se pretendere il rispetto delle procedure, del Codice dell’Ambiente e del Paesaggio è “salire in cattedra”, allora, Presidente Putamorsi, siamo in cattedra.”
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Il recente stralcio dell’edificabilità dei terreni di Poveromo dal Regolamento Urbanistico di Massa, voluto dalla giunta Persiani, ha lasciato già una lunga scia di polemiche e di interventi. Ultimo in ordine di tempo quella dell’ambientalista Franca Leverotti, membro del Grig, che ha ripercorso le tappe della storia della zona di Poveromo sin dagli anni ottanta per dimostrare l’ingiustizia di imporre su terreni boschivi di pertinenza delle case private, la tassa IMU tipica di quelli edificabili.
“Dal 1981 al 1994 fu concesso il permesso di costruire ville monofamiliari su una superficie di almeno tremila metri quadrati. – ha spiegato la Leverotti – Dopo il 1994 sono state sospese le licenze edilizie e non sono stati più concessi permessi. Nel 2006, la Regione ha imposto la costruzione di sole 80 case, ma le amministrazioni democratiche che si sono susseguite a Massa in quel periodo si rifiutarono di scegliere 80 lotti tra i 200 lotti liberi, per cui decisero che tutti i proprietari di terreni di tremila metri quadrati dovevano pagare l’IMU come se fossero edificabili, anche se solo 80 di loro avrebbero ottenuto il permesso di costruire. Persiani, con l’approvazione di un Regolamento Urbanistico monco, che non è una cosa usuale, ha riportato nell’indeterminatezza l’area, oggi disciplinata solo dal PIT.”. Leverotti definisce l’ultimo capitolo della storia dei terreni di Ronchi Poveromo “ un’alzata di genio” dei responsabili fiscali del comune di Massa che ha portato a tassare anche i giardini boscati: “ Sono aree inedificabili per la presenza del bosco – ha chiarito Leverotti - pertinenze che sono state mantenute integre con amore e rispetto delle piante: giardini di case STORICHE, alcune costruite anche 100 anni fa, molte tra il ’20 e il ’40, abitate nel periodo estivo da illustri personaggi, scrittori, pittori, psichiatri, fisici premi Nobel, critici d’arte e letterari, che ebbero la disavventura di innamorarsi dell’<<incomparabile solitudine e bellezza di Ronchi Poveromo>> secondo la definizione di Lavinia Mazzucchetti.”. Secondo la Leverotti questo sarebbe imputabile al fatto che queste dimore non avrebbero graffato il terreno alla casa cioè non avrebbero posto il mero segno grafico che collega la casa al terreno circostante- regola non prevista quando queste case vennero costruite. “ Questi proprietari, che mai hanno presentato un progetto per nuova edificazione, continuano ad abitare nelle case costruite da grandi architetti quali: Enrico Galassi e Tomaso Buzzi, immerse nel verde vincolato dalla Soprintendenza e tutelato dal PIT: una pineta più o meno estesa, da 200 a 600 metri quadrati a quattro o cinquemila. Case e presenze che costituiscono un valore aggiunto per il territorio.”. Leverotti ha ricordato che a Natale sono arrivate ai proprietari esose richieste per il 2013 – ormai prescritto- e per il 2014 per omessa e falsa dichiarazione, poiché questi ultimi non hanno pensato che anche il loro bosco-giardino fosse edificabile e, dunque, soggetto a IMU. Secondo la Leverotti, per sciogliere eventuali dubbi dell’amministrazione sulla graffatura dei terreni sarebbe stato più semplice chiedere ai proprietari una dichiarazione di pertinenza, secondo l’articolo 817 del Codice di procedura civile.
“Forse il comune non sa che le nuove case saranno, se va bene, solo 80 mentre tutto il resto è inedificabile? - ha concluso la Leverotti - E se centinaia di terreni liberi, di tremila metri quadrati, non saranno mai edificati, come è possibile che lo siano i giardini di pertinenza? In questa città non esistono tutele per il semplice cittadino, ma solo per certe categorie che hanno in affitto i beni della collettività. “.
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Strisce pedonali ormai completamente sfumate, segnali di stop in buona parte cancellati, linee di mezzeria di cui restano solo ombreggiature sull’asfalto, cartelli mancanti o rotti o nascosti da piante: questa la condizione della segnaletica orizzontale nel comune di Massa, soprattutto nelle zone periferiche, che mette a serio rischio l’incolumità di pedoni e automobilisti. A sottolineare la gravità della situazione e l’urgenza di un tempestivo intervento di manutenzione sono stati Maurizio Bonugli, Andrea Biagioni e Daniele Terzoni del gruppo Left, Laboratorio Politico Massa Carrara, non senza una frecciata ironica all’attuale amministrazione che si è molto preoccupata di inserire nel Regolamento di Polizia Urbana, norme e sanzioni relative all’abbigliamento femminile e all’accattonaggio diventato una colpa da punire, ma non ha preso alcun provvedimento né per garantire la sicurezza dei ragazzi nelle scuole, né, appunto, per tutelare i cittadini nella circolazione sulle strade. “Al netto di qualche intervento di maquillage concentrato soprattutto nei centri di Massa e Marina – hanno detto da Left - le condizioni della segnaletica orizzontale sono pessime perché poco visibile o addirittura invisibile su larghissima parte del territorio di competenza del comune. Soprattutto nelle periferie dove, nelle ore serali e notturne, la situazione diventa ancor più pericolosa.” A sostegno della richiesta di intervento il gruppo di Left ha portato il Codice della strada che all’articolo 37 impone ai comuni la manutenzione della segnaletica nei centri abitati, sulle strade locali duoridai confini del comune e sulle strade private aperte a uso pubblico. Soprattutto è stata messa in evidenza la norma che prevede che : “per ciascun segnale deve essere garantito uno spazio di avvistamento tra il conducente ed il segnale stesso libero da ostacoli per una corretta visibilità. In tale spazio il conducente deve progressivamente poter percepire la presenza del segnale, riconoscerlo come segnale stradale, identificarne il significato ed attuare il comportamento richiesto”.Per questa semplice ragione: “tutti i segnali devono essere percepibili e leggibili di notte come di giorno”.
Il gruppo di Left ha suggerito , quindi, l’utilizzo di vernici altamente retroriflettenti in grado di recepire la norma EN 1436 della Commissione Europea di Normazione (CEN) sulle caratteristiche minime prestazionali della segnaletica orizzontale in uso per la sicurezza dell’utente della strada, oppure in 3D ed ha invitato il comune di Massa al rispetto delle normative in materia: “ Vorremmo conoscere il costo previsto a bilancio per l’anno 2020 della voce “apposizione e manutenzione segnaletica stradale”, quali le ditte (assegnatarie) e i criteri di assegnazione dell’appalto relativo, quali i capitolati e/o i disciplinari tecnici relativi ai materiali con cui si realizza il rifacimento e l’apposizione e/o manutenzione della segnaletica stradale orizzontale perché anche qua, decidere di spendere meglio i soldi dei cittadini massesi, consentirebbe interventi più duraturi nel tempo sostitutivi di quelli che invece sembrano susseguirsi in maniera continuativa dentro una modalità non meglio programmata ed emergenziale. Ben fatto è meglio che ben detto.”
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Le Sardine di Massa – Carrara si sono riunite venerdì sera insieme a persone che hanno a cuore la forma e la sostanza del far politica e a rappresentanti del Parlamento studentesco ad accolto la richiesta di studenti e studentesse di proseguire la protesta per la sicurezza nelle scuole locali in maniera autonoma, confermando, tuttavia, la vicinanza alla battaglia dei ragazzi e comunicando il loro sostegno allo sciopero indetto dagli studenti stessi per il prossimo venerdì 17 gennaio.
“Studentesse, studenti, personale Ata e corpo docente - scrivono le Sardine rappresentate da Daniele Tarantino e Valeria Aurino - hanno vissuto e continuano a vivere il dramma di edilizia scolastica versante in disastrose condizioni. La piazza è la loro”. E aggiungono: “ Siamo state messe a conoscenza dell'esistenza di gruppi privati WhatsApp creati da un consigliere comunale di maggioranza in quota Lega, con all'interno rappresentanti di istituto delle scuole secondarie presenti sul territorio.
Studenti e studentesse minorenni sono componenti di tal gruppo.
Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare.
Pretendiamo trasparenza dell'uso che la politica fa dei social network.
Ribadiamo con chiarezza che, come singole persone, esprimiamo solidarietà a chi ha vissuto e vive tal dramma.
Come Sardine sosteniamo ogni iniziativa che autonomamente studentesse e studenti intenderanno attivare. A livello locale e regionale, discuteremo del concetto di sicurezza declinato nell'edilizia scolastica e
ci impegniamo a dar segnali al riguardo”. Insomma, l’impegno delle Sardine di Massa Carrara c’è, a sostegno della battaglia per la sicurezza nelle scuole.
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Potranno essere ascoltate solo interrogazioni depositate in forma scritta e prima delle ultime 24 ore precedenti l’inizio del consiglio comunale. L’interrogazione solo verbale è ammessa esclusivamente per fatti straordinari accaduti nelle ultime 24 ore prima del consiglio. Se il fatto è accaduto anche solo due giorni prima e viene notificato ai consiglieri dell’opposizione poche ore prima del consiglio non potrà in alcun modo essere sottoposto alla giunta e dovrà attendere il consiglio comunale successivo e la presentazione in forma scritta.
Sono queste le innovazioni volute dalla maggioranza grillina che sta elaborando insieme all’opposizione, come è previsto dalla legge, la modifica del regolamento comunale. Si tratta di un percorso che deve essere condiviso da tutte le forze politiche rappresentate in consiglio ma che, invece, a Carrara ha visto l’insorgere compatto dell’opposizione proprio contro una norma – quella relativa alla tempistica delle interrogazioni– che è stata intesa come un vero e proprio bavaglio messo intenzionalmente all’opposizione. Tutti i rappresentanti della minoranza hanno incontrato la stampa stamani per esprimere il loro dissenso a quello che appare un palese tentativo di imbavagliare la democrazia.
Dato l’andamento ormai diventato standard dei consigli comunali di Carrara, dove la stragrande maggioranza delle interrogazioni viene liquidata con “le risponderemo in forma scritta” e dove l’assenteismo o il silenzio di alcuni assessori è quasi patologico e dato anche il sistema, anche quello consolidato, dell’abuso dei comunicati confezionati a tavolino per quasi ogni tipo di comunicazione, non stupisce più di quel tanto che, avendo la possibilità di dare una forma istituzionale alle proprie via di fuga, i grillini l’abbiano appunto messa in atto. Con il provvedimento che ha indignato l’opposizione, in realtà, Del Nero, Boldrine e Palma, rappresentanti della maggioranza nella commissione 1, si sono assicurati la certezza che non ci saranno più soprese imbarazzanti per De Pa and Co. nel corso dei consigli comunali. Le interrogazioni scritte presentate un giorno prima, garantiscono alla giunta il tempo necessario per preparare, con gli addetti alla comunicazione, la giusta risposta da dare senza rischiare di farsi trovare impreparati o, peggio, in torto. E già che c’erano, ovviamente, i grillini hanno anche aggiustato la norma relativa al giochino dell’inversione dell’ordine del giorno di cui, finora, hanno ampiamente approfittato con l’intento palese, se pur mai dichiarato, di evitare di trattare i temi più scottanti previsti per le varie sedute di fronte al pubblico più caldo e numeroso dell’inizio dei consigli. Nel nuovo regolamento a firma 5 stelle di norma si faranno sempre prima le delibere e poi le interrogazioni. La parte che riguarda più direttamente il cittadino andrà quindi sempre in coda ai consigli cioè in genere verso le 23, quando i presenti che hanno resistito, stanchi e assonnati non hanno più voglia di ascoltare niente e nessuno. Inoltre non ci sarà l’obbligo di risposta da parte di sindaco e assessori. Anche l’amministrazione Zubbani aveva usato espedienti abbastanza discutibili, tipo fare i consigli comunali alle nove del mattino, per evitare di essere aggredita dalla rabbia cittadina, ma non si era spinta a cambiare addirittura il regolamento per giustificare i propri mezzucci.
L’opposizione, comunque , non ci sta e stamani lo ha ribadito a chiare lettere: il consigliere di Insieme per carrara Gianenrico Spediacci ha ricordato di aver sempre presentato interrogazioni scritte e di aver ricevuto solo una risposta e dopo otto mesi dalla domanda. “ Ho chiesto di concedere la possibilità di un intervento per gruppo ma dopo essersi consultati hanno deciso di no.”.
La stessa risposta la ha avuta la consigliera del Pd Roberta Crudeli che ha chiesto a Del Nero di ripensare alle posizioni assunte. “ Quello che è accaduto ieri è un fatto grave perché limita la democrazia che era il cavallo di battaglia dei 5 stelle - ha detto la Crudeli – questa decisione è a mio avviso gravissima, ma Del Nero mi ha risposto che hanno deciso col loro gruppo e che indietro non tornano. Ancora una dimostrazione di incompetenza e incapacità di governare. Ad ogni interrogazione il sindaco fa scena muta. Imbavagliare opposizione è sinonimo d’incapacità governativa.”
La consigliera Giuseppina Andreazzoli, del Psi, è tornata su un tema che a più riprese aveva segnalato e cioè quello dei manifesti che annunciano i consigli comunali: “ Nel 2019 sono stati fatti 24 consigli comunali ma sono stati affissi i manifesti solo in nove occasioni, tutte per consigli comunali solenni. Per i consigli in cui gli argomenti erano quelli di maggior interesse per i cittadini non è stata data alcuna comunicazione, soprattutto a quella fascia di persone che non usa i social. Anche questa è una forma di bavaglio messo alla democrazia. Con queste nuove regole, poi, i cittadini non potranno più rivolgersi ai consiglieri comunali all’ultimo momento.”
Molto critico anche il consigliere Vannucci: “Io più di tutti ho voluto lasciare all’ amministrazione la possibilità di esprimersi. Ma l’esito è stato sconfortante. All’inizio era normale che non sapessero rispondere, adesso hanno deciso di non farsi più fare le domande. Anzi esplicitamente hanno detto chiaramente che rispondono a dirigenti di cui non si conosce il nome. Aboliti i consigli dei cittadini, esautorato il consiglio comunale, adesso non resta che ridurlo ai minimi termini. La maggioranza consiliare non sa cosa e quindi è incapace di controllare l’amministrazione che non sa cosa fare. Il sindaco ha mentito su temi importanti come lo stadio, il monoblocco, il liceo scientifico. Sono loro che cercano di non farlo parlare perché hanno paura che parli a vanvera o che si accorga che non è lui quello che amministra la città. “
Spediacci ha concluso confermando l’intenzione di rivolgersi alla Procura e alla Corte dei Conti.
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In merito alle accuse ed eventuali inadempienze attribuite al Parco delle Apuane, il Presidente dell'ente Alberto Putamorsi risponde così: "Accetto il dialogo e tutte le critiche, ma non le falsità. Queste sono disoneste, non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti di tutta la collettività".
"A chi ci dice cosa avremmo dovuto fare rispondo così:
1) Si accusa il Parco di aver rilasciato negli anni pca illegittime e che questo sia addirittura sostenuto dall'Avvocatura! Disonestà intellettuale o delirio? Lo chiedo perché nessuna, dico nessuna delle pronunce di compatibilità rilasciate dal Parco negli anni (si parla dell'ordine di una media di 20/25 pca rilasciate all'anno), è stata dichiarata illegittima. Anzi, una è stata annullata dal Tar per eccesso di protezione ambientale a scapito della ditta che l'aveva richiesta e non ottenuta dal Parco!
2) Sulla cava Biagi il Parco non ha taciuto, semplicemente non era tenuto a doversi pronunciare. Era il Comune di Massa a doverlo fare!
3) Quanto alla modifica dei confini. Per l'ennesima volta ribadiamo che ci si è limitati ad un intervento di correzione di meri errori materiali nell'ordine di pochi metri quadrati, cui è competente il Parco, come è riconosciuto dalla Regione Toscana.
4) Il Pit non prevede la chiusura delle cave della Tambura, ma vieta soltanto di modificare le parti esterne visibili dal mare, per cui le cave possono continuare in galleria.
5) La galleria dal versante di Minucciano procede in direzione opposta al rifugio Aronte, per cui non è possibile scavare sotto il rifugio!
Infine, invito chi rivolge accuse così gravi con tanta leggerezza di essere più accorto nel parlare, qualità che spesso chi è abituato a salire in cattedra tende a dimenticare"
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In seguito alle affermazioni apparse recentemente sulla stampa in tema cave, le associazioni ambientaliste CAI, GrIG (Gruppo di Intervento Giuridico), Italia Nostra, La Pietra Vivente cercano risposte e puntano il dito.
Pucci viene accusato di aver negato il consiglio comunale della materia cave e di aver emanato una determina mal indirizzata, in cui venivano specificati i motivi per cui le cave andavano chiuse. Un comportamento discutibile per le associazioni ambientaliste: "La settimana successiva ha autorizzato il Padulello, pur avendolo trovato a scavare senza autorizzazione".
Si punta il dito anche verso Volpi, secondo le associazioni, colpevole di danno ambientale per aver fatto riattivare cava Rocchetta Calacatta, e al presidente del parco delle Apuane, Putamorsi. Secondo gli ambientalisti, infatti, era stato deciso di aspettare il PIT per chiudere le cave, ma nonostante questo non è stata intrapresa nessuna azione.
Anche il sindaco di Minucciano viene chiamato in causa: "Ha violato ancora una volta il piano estrattivo in presenza di PABE; non ha rispettato più e più volte le prescrizioni per la tutela della buca carsica (violando gli artt. 28 e 29 del Codice dell'Ambiente); ha avuto una "deroga politica" in violazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (ma è possibile?)".
A Persiani, inoltre, viene chiesta la pubblicazione sul sito del comune tutto il materiale inerente ai PABE (I piani attuativi dei bacini estrattivi).
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“La Fondazione Cassa di Risparmio è un ente di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Per questo non si riescono a comprendere le ragioni delle polemiche comparse in questi giorni sui quotidiani” esordisce il sindaco Persiani nel suo commento alle polemiche sorte recentemente circa l’insufficienza di quote di genere tra le nomine dei membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio.
Per quanto venga evidenziato che “è il Comitato di indirizzo che, istituzionalmente, ha il compito di affrontare la questione sotto ogni profilo, compresi gli aspetti giuridici, al fine di garantire sia la doverosa rappresentanza di tutti i generi negli organi, sia la concreta operatività dell’Ente nei mesi a venire”, Persiani aggiunge che “mai all’interno del Comitato di indirizzo è stata sollevata la questione del mancato rispetto della quota di genere all’interno del C.d.a.” e che “non è mai stata presentata formalmente una candidatura diversa da quella del dott. Isoppi”.
Le polemiche proverrebbero da persone che hanno ricoperto ruoli di rilievo nella Fondazione CrC e “a quegli stessi soggetti, espressione delle forze politiche che hanno amministrato il territorio per anni e che hanno sempre avuto poco rispetto dell’autonomia della Fondazione, - ammonisce Persiani - occorrerebbe, semmai, chiedere conto delle avventate decisioni che hanno provocato il depauperamento del patrimonio dell’Ente negli anni passati.”
“Lasciamo dunque lavorare serenamente gli organi della Fondazione, - conclude - che è e resta un ente autonomo sia dalle Amministrazioni pubbliche sia dalle forze politiche, ed evitiamo di creare l’ennesimo terreno di scontro o di rivendicazioni inutili. Invito piuttosto chi ha responsabilità istituzionali a favorire per quanto possibile una soluzione condivisa, e ciò non può che valere anche per chi riveste importanti ruoli all’interno della stessa Fondazione, che farebbe bene ad evitare dichiarazioni estemporanee in una fase così delicata.
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