Politica
Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

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Sono stati il sindaco di Massa Francesco Persiani e l’assessore ai lavori pubblici Marco Guidi i principali fautori del progetto di un parcheggio per mezzi pesanti da realizzare nella zona industriale e a loro, il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti ha rivolto un ringraziamento pubblico per l’attuazione del progetto che ha visto ieri mattina la sua inaugurazione.
“Il sindaco e l’assessore Guidi - ha detto Benedetti - lo hanno fortemente voluto, convinti dell’importanza e dell’utilità di questo progetto. La realizzazione di uno spazio come questo, che può contenere 42 camion, risolve diversi problemi a cominciare dalla riqualificazione di un’area che è sempre rimasta abbandonata a se stessa, senza considerare che tutti i mezzi che giornalmente parcheggiano in via Dorsale con i conseguenti disagi per la popolazione residente di Alteta, da oggi potranno sostare gratuitamente ed in piena sicurezza all’ interno del parcheggio controllato da videocamere, completo di toilette e centraline elettriche. Grande soddisfazione, quindi, per tutti e soprattutto per aver portato a termine un progetto che il Sindaco Volpi aveva dovuto bloccare a causa delle spaccature interne al Centro Sinistra. Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere l’amministrazione del fare”.
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Si è tenuto nella sala Resistenza del comune di Massa il convegno dedicato all’accessibilità dei mezzi pubblici per i disabili sulle tratte dei comuni di Massa e di Carrara. Un rapporto è stato elaborato dagli uffici comunali delle due città apuane insieme al Centro Accessibilità della Regione Toscana e alla Provincia di Massa Carrara. All’iniziativa, programmata dalle ore 10 alle ore 12, a cura della Consulta per le persone con disabilità della provincia di Massa, hanno partecipato l’onorevole Cosimo Ferri, il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il sindaco di Massa Francesco Persiani accompagnato dall’assessore Marco Guidi, l’assessore Giovanni Macchiarini del comune di Carrara e il consigliere carrarese Lorenzo Lapucci, membro della Consulta H del Comune di Carrara Lorenzo Lapucci . Presenti anche molte associazioni. La vicepresidente della consulta disabilità di Massa, Fiorella Fambrini ha fatto un excursus dei problemi relativi alla disabilità inquadrati nel contesto veramente critico della provincia.
La Fambrini dopo aver reso omaggio ai 169 morti per covid registrati nella provincia di Massa Carrara ed aver ricordato l’esperienza drammatica della pandemia vissuta in particolare dai portatori di handicap ha spiegato: “Al di là delle parole e dell’apprezzamento per quanto nello specifico fatto su iniziativa della Consulta provinciale per le persone con disabilità, devo ricordare il forte impegno della Consulta per la disabilità del Comune di Massa, che, appena istituita, ha fatto sentire la sua voce di contrarietà sui tagli imposti alle scuole, 34 posti in meno in Provincia, e sulla mancanza di certezze a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico su spazi e risorse umane ed economiche per avviare le attività didattiche, in sicurezza. Le classi differenziali sono state abolite dal ministro Franca Falcucci nel 1977 e che non permetteremo che vengano in qualche modo riproposte, sia pure in modalità tecnologica con la didattica a distanza. Abbiamo chiesto tempi e risorse certi per avviare un’attività didattica, come hanno fatto nella mattinata anche Cecilia e Laura, in modo sensibile e simpatico, facendosi portavoce di chi come loro ha problemi di disabilità. I diritti all’istruzione e all’inclusione sono inalienabili e per questo deve essere attribuito tutto ciò che ne permette la realizzazione: non si tratta di “concessioni” dall’alto, bensì di giusti riconoscimenti. Su questo sarà particolarmente forte la collaborazione con la Consulta Provinciale e con quella del comune di Carrara.”
Fiorella Fambrini, membro tra i più attivi del Comitato primo Soccorso e Urgenza Carrara, ha colto l’occasione della presenza di rappresentanti della Regione per fare un richiamo anche sul tema della sanità locale, oggi più che mai essenziale per la società e l’ambiente: “Prendendo spunto dagli interventi di alcuni presenti sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per l’ambiente sostenibile, ribadiamo quanto in Regione dovrà essere finalmente risolto, in modo da attenzionare un quadro realistico della nostra provincia. Sul nostro territorio infatti, a parte emergenza covid-19, gravano i dati riscontrati dall’Istituto Superiore della Sanità: il SIN (Sito di Interesse Nazionale) apuano a 22 anni dalla sua istituzione, anche dopo essere passato dalla competenza del Ministero dell’Ambiente a quella della Regione Toscana nel 2013, con il decreto che creò il Sito di Interesse Regionale, non produce ancora elementi positivi. Eppure si registra un altissimo numero di malattie tumorali e non tumorali e di malformazioni dovute a inquinamento chimico. Ebbene ad oggi solo l’ otto per cento di 116 ettari inquinati sono stati completamenti bonificati mentre i progetti approvati riguardano il 39 per cento delle aree. Questo è il contesto della nostra provincia e la realtà complessa e drammatica sulla quale Covid-19 ha pesantemente colpito. Alla Regione chiediamo risposte certe su problemi annosi e drammi recenti: solo a fronte di risposte con azioni a tempo breve e determinato le problematiche delle persone disabili miglioreranno nell’ambito di un territorio ripensato e corretto. Ma rapidamente perché domani è già ieri.”.
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«Ieri sera in consiglio comunale, fin dal primo intervento della minoranza su temi fondamentali per il futuro della città come Ricognizione e Regolamento degli Agri Marmiferi, è stato chiaro che l’intento non era quello di discutere il merito dei provvedimenti ma, come ha poi dichiarato apertamente un consigliere di opposizione, perdere tempo e attaccare me. Tutti gli interventi, quasi senza distinzione, sono stati incentrati sulle mie dichiarazioni in materia di marmo ai tempi in cui ero consigliere di opposizione o durante la campagna elettorale. Una strategia che ha sottratto tempo prezioso alla discussione su eventuali proposte. Dalla minoranza in sostanza sono fioccate solo polemiche e nessun contributo di merito»: il sindaco Francesco De Pasquale commenta così l’andamento della prima parte della seduta del consiglio comunale dedicato al marmo, che proseguirà oggi.
La seduta è stata segnata da due “stop” che si sono protratti complessivamente per oltre 2 ore. Il primo è servito a chiarire la possibilità di partecipazione in presenza degli esponenti della stampa locale. Il secondo stop è scaturito dalla richiesta di un gruppo di manifestanti di assistere alla seduta. «Ricordo – chiarisce il sindaco - che il consiglio era stato convocato senza la presenza in sala dei cittadini non certo per una scelta politica ma per le norme anti Covid-19. Alla fine è stata comunque garantita la possibilità di partecipazione ai giornalisti e a 4 cittadini in rappresentanza dei manifestanti».
Il primo cittadino racconta poi come è proseguita la seduta: «Quando il dibattito è entrato nel vivo, l’opposizione si è dedicata al suo vero obiettivo. Attaccare il sindaco. Tenuto conto del lungo“stop”, se avessi replicato, si sarebbe innescato un giro di interventi che avrebbe avuto come risultato quello di concludere la seduta senza aver votato nemmeno un provvedimento. Per questo ho scelto di non raccogliere le provocazioni e di portare a casa il risultato, nell’interesse della comunità. Sì perché gli atti in discussione sono fondamentali anche per il regolare svolgimento dell’attività estrattiva».
De Pasquale risponde alle accuse ricevute: «Uno scontato “tormentone” che la minoranza di volta in volta ripropone solo per provare a oscurare i risultati che l’amministrazione sta conseguendo o far dimenticare che, nonostante ne abbiano avuto la possibilità nei loro 10 anni di governo della città, i partiti di centro sinistra nono sono mai riusciti a rinnovare il Regolamento degli Agri».
Il sindaco ribadisce quanto dichiarato ieri in apertura del consiglio comunale: «In materia di politiche sul lapideo, il nostro cammino è stato guidato da alcuni principi molto chiari: tutela dell’ambiente e del paesaggio, aumento delle ricadute economiche sulla città, salvaguardia dell’occupazione. Questi rimangono i nostri capisaldi che continuiamo a perseguire, anche attraverso gli atti in discussione, che devono rispondere a una realtà complessa (anche dal punto di vista normativo): siamo cresciuti e maturati, rendendo così “realizzabili” i risultati che ci eravamo prefissati di raggiungere, ben prima di essere “amministrazione”»
De Pasquale non si sottrae nemmeno sull’argomento più gettonato, i Beni estimati: «Sono ancora convinto che possano e debbano essere assoggettati al patrimonio indisponibile del Comune e sono ancora intenzionato, oggi come allora, a portare avanti questa battaglia. Quello che è cambiato, da quando ero consigliere di opposizione, è il campo di questa battaglia, e non certo per una mia scelta. Oggi è indiscutibile che campo di battaglia sia il Parlamento. Quindi invece di perdere tempo a rinvangare il passato, le forze politiche che siedono tra i banchi del governo nazionale dovrebbero lavorare per calendarizzare la proposta di legge nazionale lanciata dal capogruppo del Movimento5Stelle in consiglio regionale Giacomo Giannarelli. Una proposta approvata all’unanimità dall’assise toscana nonostante l’uscita dall’aula, forse non casuale, del consigliere del Pd Giacomo Bugliani. Il nostro parlamentare Riccardo Ricciardi ha confermato ieri l’impegno su questo fronte. Il Pd faccia altrettanto con i suoi eletti – conclude il primo cittadino - magari convincendo a un cambio di strategia Martina Nardi che, all’inizio di quest’anno, aveva definito “non prioritaria” la questione dei beni estimati, derubricandola a tematica che “riguarderà una cinquantina di persone, concessionari o sedicenti”».
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“L’idea è quella di avviare un percorso di riqualificazione di un’area per troppo tempo rimasta in degrado, come quella nei pressi della ex colonia Ugo Pisa, e dove a lungo sono mancati investimenti e la nostra visione passa anche dalla realizzazione di un punto di sbarco compreso di un mercato ittico. Abbiamo lavorato affinché si possa, da un lato, dare risposte ad un settore trovando una sistemazione più adeguata e congrua per i pescatori, dall’altro rivitalizziamo una zona del territorio molto frequentata”.
Con queste dichiarazioni il sindaco Francesco Persiani illustra il progetto per la ristrutturazione del sito di sbarco e ammodernamento di piccolo riparo di pesca che l’amministrazione massese, con il supporto tecnico del Gal Consorzio Sviluppo Lunigiana Leader, candida al bando Feamp (Fondo per la politica marittima e della pesca dell'UE) 2014-2020.
“Si tratta di un intervento importante per Marina di Massa non soltanto perché risponde alle esigenze delle attività legate al contesto ittico e del mare, ma perché apporterà miglioramenti anche sotto gli aspetti igienico-sanitari ed ambientali” prosegue il sindaco. “Crediamo molto in questa infrastruttura messa a punto con l’apporto del Gal e siamo certi che porterà benefici sotto più profili”.
La progettazione prevede nove approdi per le imbarcazioni ed altrettante strutture per la vendita diretta del pescato ognuna delle quali sarà dotata di pannelli fotovoltaici, un’area di pulizia e ricovero per le reti e l’attrezzatura e servizi igienici. Sarà potenziata l’illuminazione per consentire lo scarico del prodotto anche nelle ore con minore luce naturale e sarà realizzato un impianto di videosorveglianza. Inoltre è prevista la realizzazione di una apposita area di raccolta degli scarti e rifiuti marini, la sistemazione del percorso pedonale e colonnine di erogazione d’acqua potabile, per l’energia elettrica e colonnine antincendio.
Il progetto, che rientra a pieno titolo nella strategia di mandato dell’amministrazione comunale tesa alla valorizzazione del litorale, tiene conto della fattibilità ed opportunità di eseguire interventi finalizzati ad incentivare comuni, associazioni della pesca e cooperative locali e creare una rete, individuando ambiti di sviluppo per la valorizzazione della filiera della pesca, creare nuovi posti di lavoro, migliorare la fruibilità del patrimonio ambientale nelle zone di pesca ed acquacoltura e rafforzare le comunità di pescatori.
“Stiamo parlando di un intervento da circa 250 mila euro per noi molto importante perché oltre a riqualificare la zona antistante alla ex Ugo Pisa risolve una problematica che si trascina da anni relativa alla collocazione dei pescatori” aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Marco Guidi.
Inoltre, la ristrutturazione del sito di sbarco va ad ammodernare ed impreziosire il già esistente centro ludico istituzionale adibito alla promozione della pesca e delle imbarcazioni a vela, con la presenza di un acquario e di scivoli per alaggio e varo delle imbarcazioni nonché di una zona destinata al rimessaggio delle imbarcazioni.
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“Il Consorzio 1 Toscana Nord si rende disponibile a supportare te e la tua amministrazione per realizzare un’opera di sistematica messa a dimora di alberi in ambito comunale, a partire dal progetto “un albero per ogni nuovo bimbo” e dalla partecipazione al bando che la Regione Toscana, nelle prossime settimane, emetterà (rendendo disponibili cinque milioni di euro) per sostenere i progetti integrati per l’abbattimento delle emissioni climalteranti e per la piantumazione in ambito urbano nonché per altri bandi. Nonché, a supportarlo per i successivi bandi del Piano di sviluppo rurale”.
Inizia così la lettera che il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi, ha inviato a ciascun sindaco del comprensorio.
Il Consorzio 1 Toscana Nord è il primo Ente consortile in Italia ad aver approvato la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale: “Non come una petizione di principio – spiega il presidente – ma come scelta esigente e impegnativa”. E adesso, questa nuova iniziativa, di supporto ai Comuni, rappresenta una delle azioni concrete adottate, per far crescere la sicurezza e la valorizzazione ambientale del territorio.
“Ti proponiamo, a partire dall'opportunità rappresentata dal progetto “un albero ogni nuovo bimbo” e dall'ormai prossimo bando della Regione, nonché dai successivi bandi del Piano di sviluppo rurale, di dar vita ad una collaborazione organica – scrive Ridolfi a ciascun primo cittadino – per un’opera di sistematica piantagione di diverse specie arboree in aree a ciò vocate del tuo territorio comunale. Piantare alberi significa guardare al presente con gli occhi del futuro. Per i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti significa, tra l’altro, rispettare le leggi dello Stato, che chiamano proprio i Municipi a celebrare ogni nuova vita che nasce (e ogni nuova adozione) con la messa a dimora di un albero. Per i sedici Comuni del nostro comprensorio, che in base alla delibera della Giunta regionale del 2015, presentano maggiori criticità “in relazione ai livelli di qualità dell’aria”, si tratta di un’opportunità da cogliere: viste le ulteriori corsie preferenziali previste nel bando, proprio per queste realtà territoriali. Per tutte le Amministrazioni può significare, in ogni caso, concorrere all'abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, migliorare la qualità degli insediamenti e le condizioni di vita della popolazione, e incrementare la biodiversità territoriale. Come sai – prosegue il presidente del Consorzio ai sindaci – conciliare la priorità della sicurezza idraulica con la necessità delle tutela ambientale è indirizzo generale, di rilevanza strategica, dell’Ente che presiedo. Saremo lieti, pertanto, di poter collaborare col tuo Comune, offrendo un supporto (che crediamo significativo) per l’imminente scadenza del bando regionale, e per compiere insieme un’azione destinata a ricordare nel tempo i più piccoli cittadini della nostra comunità, con un gesto concreto di cura della salute dei territori che abitiamo. A questo fine – conclude Ridolfi, nella lettera ai sindaci - ti trasmetto una bozza di protocollo d’intesa tra il Consorzio e il Comune, e mi rendo disponibile, fin da subito, per un incontro utile ad approfondire questa ipotesi di collaborazione”.
Nel protocollo d’intesa proposto, il Consorzio s’impegna ad attivare la consulenza di un agronomo per l’individuazione di piante autoctone da collocare nelle aree individuate; e anche di fornire ai Comuni l’elenco delle aree di proprietà comunali e demaniali, che ricava dal catasto consortile, proponendo poi alle Amministrazioni comunali le zone più idonee per la piantagione e mettendo infine materialmente a dimora le piante.
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La delegazione di Forza Italia Massa, capitanata dall'onorevole Deborah Bergamini, ha incontrato il Comandante Aloia Giuseppe della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara.
"In qualità di coordinatore comunale di Forza Italia - esordisce Domenico Piedimonte -, ho avuto l'onore di poter finalmente rappresentare, anche verbalmente, le richieste di ripristino della legalità del Piano dell'Arenile. Il suo mancato rispetto ha, secondo noi, rappresentato un vulnus inspiegabile nei confronti dei diritti di cittadini e turisti. Infatti, dal 1998 ad oggi sono stati sottratti porzioni di spiaggia e libertà di accedere all'arenile 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno. E’ stato negata loro addirittura la possibilità di vedere il mare mentre percorrevano il nostro amato lungomare. Quello che una volta era il fiore all'occhiello della Versilia".
"Non nascondo - afferma - il piacevole stupore per aver assistito per la prima volta nella mia vita di come sia stato reso onore da parte di un Corpo Militare (che definirei un eccellenza dello Stato Italiano) ad un membro del Parlamento della Repubblica Italiana. Vedere l'On. Bergamini entrare nella sede della Capitaneria di Porto al fianco del proprio Comandante mentre i suoi sottoposti, schierati sull'attenti le rendevano omaggio, mi ha fatto subito percepire che l'incontro avrebbe potuto portare i frutti che speravamo di ottenere. La presenza in delegazione del Presidente del Consiglio del nostro Comune, Stefano Benedetti, che come me o più di me ha sempre lottato per i varchi al mare che venivano chiusi uno dopo l'altro, ha infuso in me quel senso di sicurezza e di tranquillità necessari per poter esporre le nostre motivazioni in una contesto così istituzionale".
"All'attenzione dei convenuti al tavolo della discussione - spiega Piedimonte -, ho potuto fornire la copia a colori del Piano Particolareggiato Esecutivo per la zona dell'Arenile, consistente nel progetto redatto dal Settore Urbanistica del Comune di Massa e composta dagli elaborati che ne fanno parte integrante. E cioè 1/b Norme Tecniche di attuazione, 2/b Relazione, 3/b Tavola 1 Cartografa, 4/b Cartografia catastale e perimetrazione dell'ambito geografico sottoposto al P.P.E., 5/b Tavola 3 Carta dei vincoli sovraordinati, 6/b Carta dell'uso del suolo, 7/b Tav 5 Perimetrazione delle Zone omogenee".
"Al tavolo della discussione - prosegue - ho avuto finalmente conforto che, il Comune di Massa, nel 1998 è stato pioniere nella stesura del Piano dell'Arenile della propria costa. La delibera fu adottata “Considerato che il progetto stesso consente di dare un'adeguata risposta alle esigenze sopra prospettate, in termini di salvaguardia e valorizzazione ambientale consentendo agli altri operatori economici del settore balneare di usufruire delle importanti novità, tendenti alla riqualificazione dello stabilimento balneare e quindi del turismo”.
"Ho ricevuto questo materiale - sottolinea Piedimonte - solo sabato scorso attraverso mani amiche che non siedono più in Consiglio Comunale. Io lo avevo chiesto alle amministrazioni di sinistra dal 2003 senza averlo potuto mai nemmeno visionare. Ed anche quando il nostro Sindaco Francesco Persiani, nella massima collaborazione con il nostro partito di Forza Italia, mi diede la possibilità di esporre la problematica sugli accessi al mare ai consiglieri eletti che componevano la Commissione Ambiente (allora presieduta dall'abilissimo Sergio Bordigoni di Forza Italia) il P.P.E. non si era materializzato. In quella commissione, pubblica e registrata, furono ascoltati anche i dirigenti di settore. Uno di essi affermò convintamente che NON esisteva alcuna norma che indicasse che ci fosse un obbligo per il quale gli accessi pedonali al mare dovessero esistere ogni 250 metri. Ed invece il P.P.E., all'art. 21 recita “Ogni opera da realizzarsi nell'area P.P.E., deve essere tale da consentire un accesso al mare di mezzi meccanici di servizio e mezzi di soccorso nel raggio di 200 metri. Sono inoltre previsti varchi pedonali di accesso al mare, operanti 12 mesi l'anno ed individuati da apposita cartellonistica, della dimensione compresa tra mt 0,90 -1,50, nel raggio di 200 mt circa di arenile” Mi viene quindi da pensare che forse quelli stessi dirigenti che tutt'oggi devono ancora riuscire a ritrovare nei loro archivi un atto pubblico così importante e consegnarcelo da quando siamo arrivati al governo della città massese, forse ne hanno “dimenticato” anche il suo contenuto".
"Il P.P.E. - ricorda - fu approvato nel 1998 solo da 20 consiglieri comunali presenti su 40 e passò solo grazie al voto dell'allora Sindaco Pucci che guidava la coalizione targata PDS. Tutta l'opposizione lo riteneva una come una sorta di sanatoria relativa a casette sorte sull'arenile senza autorizzazione alcuna e per questo fu ostacolato fino alla fine. In questi anni, mi è raccontato da ex consiglieri comunali dell'opposizione di allora (come Angelo Altieri) che quell'atto avesse le parvenze di un pseudo-condono che gridava scandalo perchè, mentre disciplinava la quantità di spazi per cabine ed altro, conteneva un comma che escludeva dal rispetto dei parametri fissati per il numero di cabine da potervi insediare gli stabilimenti che in quel momento ne contenevano già un numero superiore. E le nuove altezza per le casette di guardianaggio non andavano ad intaccare chi si era precedentemente sopraelevato. Verosimilmente senza alcun valido permesso".
"Il Piano dell'Arenile quindi - incalza -, è un piano esecutivo che oltre ai Varchi, disciplina la distribuzione degli spazi all'interno degli stabilimenti, concede per la prima volta di realizzare delle cucine, stabilisce la densità massima degli ombrelloni, disciplina il numero di cabine e di servizi all'interno dello stabilimento, statuisce quali piante (art 14 sistema del Verde) autoctone possano essere piantate per l'ombra, chiarisce la capienza dei parcheggi ed il loro numero distribuendolo per auto e moto, disciplina la concessione per far attraccare piccoli natanti nel Frigido, Brugiano e Magliano. Il contenuto del P.P.E chiamato “norme tecniche di attuazione” è quindi molto chiaro e semplice. Sono in tutto 25 articoli di facile lettura. Non ammette deroghe, salvo “per interventi pubblici o di pubblico interesse” (art.24) e adotta delle salvaguardie “dal momento dell'adozione del presente P.P.E da parte del Consiglio Comunale, per qualsiasi attività in contrasto con il medesimo, si applicano le misure di salvaguardia ai sensi delle leggi vigenti” (art. 25.)"
"Ecco perchè l'intento dell'incontro della delegazione di Forza Italia aveva tra gli obiettivi quello di cercare di capire quali fossero le difformità tra il Piano Arenile del 1998 e la situazione odierna - attacca -. Il tutto per contribuire fattivamente al lavoro della nostra attuale amministrazione. Infatti, grazie allo slancio del nostro Sindaco Persiani è già stato indetto un bando con il quale si andrà il prima possibile a trovare le competenze tecniche necessarie per redigere un nuovo P.P.E. Forza Italia, in ogni consesso, continuerà a dare lealmente e con la schiena dritta il proprio contributo all'amministrazione avendo come faro e punto di riferimento la situazione di legalità del 1998 e non quella di fatto. Soprattutto per evitare di favorire la situazione di vantaggio di qualche stabilimento balneare che in questi 15 anni, si potrebbe già esser appropriato abusivamente di spazi in concessione o non concessionabili vedendosi anche rinnovare ingiustamente la concessione. Ma se prima di ogni rinnovo ci fosse stato il doveroso controllo da parte di Vigili Urbani e dirigenti, nel controllare l'arenile l'abusivismo di alcuni non si sarebbe prolungato".
"La delegazione di Forza Italia - aggiunge Piedimonte - ha appreso anche che Dirigenti di settore, prima dell'insediamento della nostra nuova amministrazione, sono stati personalmente sanzionati dalla Capitaneria unitamente a oltre 100 stabilimenti balneari. Questa notizia, ha sbalordito tutti. Come la notizia che la Capitaneria stessa ha subito interessato la Procura della Repubblica. Il Comandante Aloia ha dimostrato una piena conoscenza dei singoli fatti che andavamo a descrivere. A tal punto che era inutile da parte mia esporre anche la situazione fotografica che avevo preparato perchè su ogni stabilimento e su ogni varco aveva già ampia conoscenza di qualsiasi dettaglio. Un lavoro certosino e davvero egregio che ha stupito noi della delegazione massese di Forza Italia ma non l'On. Bergamini perchè lei, in qualita' di Vice Presidente della Commssione trasporti della Camera, conosceva probabilmente la serietà e l'abilità con la quale lavoro illustri corpi come quello con il quale abbiamo avuto la fortuna di poterci confrontare. E che nonostante il lavoro precedentemente fatto e concluso con le sanzioni, dopo le nostre pubbliche denunce e gli esposti a loro indirizzati, hanno riaperto il fascicolo. Più di così davvero non ci si poteva aspettare".
"Ora però - e conclude -, starà al gruppo Consiliare di Forza Italia, ed il particolar modo al capogruppo Giovanbattista Ronchieri (anch'egli componente della delegazione) preparare una interpellanza per capire perchè i nostri nuovi eletti non fossero a conoscenza delle sanzioni ai Dirigenti ed agli stabilimenti balneari e dove sono finite le 140 sanzioni elevate prima del nostro insediamento. Fermo restando che LA POLITICA debbano farla i nostri nuovi eletti e non i dirigenti attraverso i loro atti dirigenziali, fermo restando che non possano essere pochi di loro a portare avanti le politiche del PCI-PDS-DS-PD e delle intere sinistre cacciate attraverso libere elezioni di 2 anni fa, consapevoli che chi ha contribuito per 20 anni a disattendere alle norme del P.P.E, lo ha fatto adducendo la scusa che il “il Piano dell'Arenile è vecchio e tra poco andremo a rifarlo”, da parte del Coordinamento di Forza Italia rimangono invece solo due azioni da compiere: primo, digitalizzare immediatamente il P.P.E per renderlo pubblico, e questo perchè, in questi venti anni, la sinistra che ci ha governato non lo ha mai pubblicato nel sito del Comune di Massa tra gli atti adottati. Pubblicazione che invece è avvenuta per i Comuni di Carrara, Montignoso, Forte dei Marmi, Camaiore Pietrasanta e Viareggio. Secondo, chiedere udienza al nuovo Procuratore della Repubblica. Come coordinatore comunale di Forza Italia mi chiedo: la mancata trasparenza di questo importante atto amministrativo “cui prodest”?
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La lista civica "Bagnone Orgoglio, Futuro e Tradizione" critica l'amministrazione comunale guidata da Marconi chiedendo di adottare una politica di riapertura.
"Oggi - esordisce - più che mai c'è bisogno di rilanciare il Paese attraverso manovre di sostegno a tutti coloro che contribuiscono a creare ricchezza e ancor di più questo bisogno già si sentiva a Bagnone, piccolo paese che cerca di sopravvivere all'invecchiamento della popolazione".
"Ancora una volta - spiega - l'amministrazione Marconi bis, invece di aprire continua ad applicare la vecchia politica di chiusura attraverso l'aumento delle tasse, in particolare dell'IMU, con il conseguente duplice effetto negativo, meno soldi ai cittadini e meno possibilità di rilanciare il patrimonio immobiliare di questo paese fatto di antichi borghi in pietra, bisognosi di restauri e di ripopolarsi".
"L'opposizione Bagnonese - incalza - critica fortemente questo aumento delle tasse poichè ad esso non corrisponde un aumento dei servizi nell'interesse dei cittadini. Non sono ad oggi stati realizzati/potenziati i percorsi turistici di trekking e bike, non sono stati valorizzati i prodotti locali, non sono stati previsti incentivi all'attività che sono rimaste chiuse durante il lockdawn, attraverso concessioni del suolo pubblico gratuite che non dovranno limitarsi al periodo estivo ma dovranno protrarsi finché non si è creato un vero indotto. Si pensi alle fiere locali, al mercato del lunedì che in tutti questi anni di amministrazione hanno visto calare il numero degli ambulanti senza che sia stato fatto qualcosa per rilanciarle".
"Ora che finalmente il Paese ha riaperto - conclude - vogliamo e chiediamo che anche Bagnone possa aprirsi".
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Il presidio organizzato dall'associazione Athamanta e da altre sigle ambientaliste è partito alle 18 sotto al comune, quasi in concomitanza con l'inizio del consiglio comunale che aveva in programma l'approvazione del regolamento degli agri marmiferi e proprio per impedire questo atto, giudicato contrario alla tutela delle Apuane, il gruppo di manifestanti, circa una cinquantina, si è precipitata in massa sulle scale che accedono alla sala consiliare ed ha cercato di forzare le porte che era presidiate da agenti della municipale, essendo il consiglio comunale a porte chiuse.
Con bandiere e cori abbastanza concitati in difesa del patrimonio ambientale del territorio, i manifestanti hanno tentato di entrare nella sala del consiglio rivendicando il diritto di poter esprimere il loro dissenso sul regolamento. A contenere gli ambientalisti è arrivata una squadra di poliziotti che, insieme ai vigili urbani, ha impedito il dilagare della presenza nei manifestanti all’interno della sala. Il consiglio ha subito una lunga interruzione nella quale i capigruppo si sono riuniti per decidere come affrontare la protesta e in che modalità portare a termine la seduta di consiglio. Tra le varie ipotesi è stata anche valutata quella di rimandare il consiglio al giorno dopo ma dopo oltre un’ora di consultazioni, la decisione finale è stata quella di concedere l’ingresso e il diritto di intervento a quattro rappresentanti del presidio in difesa delle Apuane.
Linda Paternò di Athamanta ci ha spiegato le motivazioni dei manifestanti: “Il presidio si è svolto con successo: hanno partecipato varie realtà e associazioni che hanno fatto diversi interventi fino a quello finale che ha invitato tutti a tentare di fare irruzione nel consiglio comunale.”.
Linda Paternò ha commentato anche la presa di posizione di Claudia Bienaimè contraria alla protesta: “Sono rimasta stupita di quanto ha dichiarato la Bienaimè. Non abbiamo intenzione di scendere a patti: riteniamo che questo regolamento non sia accettabile sotto tutti i punti di vista. Sono stati mandati molti suggerimento da parte di associazioni come ad esempio Legambiente che hanno dato un contributo tecnico e specialistico che è stato completamente ignorato. Il consiglio comunale di oggi, dedicato al marmo – risorsa principale del nostro territorio – è stato fatto a porte chiuse e non ci è stata data la possibilità di partecipare e sentire cosa viene deciso. Il fatto che il consiglio sia in streaming non fa cambiare le cose perché lo streaming è una modalità che non consente la partecipazione e l’interazione del pubblico.”.
Paternò ha ribadito i tre punti fondamentali del percorso di Athamanta: informazione, autoformazione e azione. “Abbiamo fatto azioni davanti all’Omya e davanti al David di Cobra; abbiamo fatto una due giorni sul tema dell’estrattivismo; abbiamo organizzato una Zoom con sessanta persone durante il lockdown; oggi continuiamo questa protesta a cui seguiranno altro azioni ed altri percorsi di autoformazione per noi e per tutti quelli che vorranno partecipare alle nostre iniziative.”.
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Drammatica la situazione della scuola post covid sia per l’organizzazione didattica, sia per gli interventi sulle strutture. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Massa, nonché coordinatore provinciale di Fratelli di Massa e il capogruppo di FdI in consiglio comunale, Alessandro Amorese hanno voluto mettere in evidenza tutti i moltissimi limiti, soprattutto in riferimento alla situazione degli edifici scolastici della provincia di Massa Carrara, del bando reso pubblico nei giorni scorsi e indetto dal ministero dell’istruzione per l’adeguamento delle strutture scolastiche in seguito all’emergenza covid, al quale ha partecipato anche il comune di Massa.
“Si tratta di un bando che, sulla base della popolazione scolastica, assegna all'ente una risorsa massima di soli 300 mila euro. – hanno detto Guidi e Amorese - Purtroppo il governo, anche in questo caso, ha dimostrato la scarsa centralità che riveste il settore della scuola in un momento in cui invece ci sarebbe stato bisogno di investimenti importanti sugli edifici scolastici. Per le 30 scuole di cui è dotato il comune di Massa, il governo PD Cinque Stelle di fatto stanzia circa 10 mila euro lordi per istituto: briciole rispetto alle reali esigenze del territorio scolastico, anche alla luce dei crolli di alcuni solai che lo scorso anno scolastico, lo ricordiamo hanno interessato anche strutture di scuole superiori e che hanno fatto scendere in piazza tanti cittadini e genitori indignati. Una indignazione che oggi Fratelli d'Italia rinnova nei confronti del governo per chiedere meno chiacchiere e maggiori risorse.”.
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Hanno mostrato impegno e dedizione all’interno del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia Carrara e per questo motivo sono stati scelti dal coordinatore, Lorenzo Baruzzo come responsabili di due settori strategici: sono Leonardo Tessa, 26 anni, che è stato nominato responsabile organizzativo eventi e Matteo Costa, 52 anni, che sarà responsabile del tesseramento.
“A Leonardo e Matteo – ha fatto sapere Baruzzo - vanno i miei ringraziamenti e quelli del coordinamento tutto per l’impegno profuso al servizio della politica intesa come forma di volontariato al servizio dei cittadini.”.
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