Politica
Cisl Toscana Nord: eletti il nuovo segretario generale e la segreteria confederale
Si è svolto martedì 8 luglio presso la Cassa Edile di Lucca, il Consiglio Generale della CISL Toscana Nord, convocato per eleggere la nuova Segreteria confederale a seguito…

Il consigliere comunale massese Simone Ortori elogia l'intervento in via Tecchioni
Nuovi lavori in via Tecchioni, a Massa che si saldano a quelli nel versante del Comune di Montignoso e della Provincia, in via dei Colli, per poter…

Mareggiata colpisce ancora la costa massese. Fratelli d'Italia: "Basta interventi tampone, la Regione finanzi subito la progettazione esecutiva della difesa del litorale.
L'ennesima mareggiata che questa notte ha colpito la costa di Marina di Massa ha nuovamente messo in ginocchio stabilimenti balneari e attività economiche locali, soprattutto la zona…

Degrado in via Tinelli, i cittadini si mobilitano: interpellanza in Consiglio Comunale con raccolta firme
Degrado del verde pubblico, segnaletica assente o danneggiata, strade dissestate e piste ciclabili impraticabili. Sono queste le principali criticità denunciate dai residenti di via Tinelli, nella frazione di…

"Lorenzetti usa le istituzioni per la sua campagna elettorale. Palazzo Ducale non è la sua vetrina elettorale": la critica di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Fratelli d'Italia, attraverso il presidente provinciale Marco Guidi esprime forte indignazione per l'ennesimo comportamento inopportuno del Presidente della Provincia di Massa-Carrara, nonché sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti,…

'Presidenza assente, situazione ormai insostenibile': la critica della consigliera del Consorzio 1 Toscana Nord Maria Teresa Baldini
Maria Teresa Baldini, consigliere del Consorzio 1 Toscana Nord e componente della lista "Difendiamo il Territorio", che torna a denunciare una gestione che definisce "inadeguata e ormai insostenibile".Le…

Successo per il Futura Festival a Marina di Carrara: l'associazione ringrazia la città
Ha richiamato molti giovani e suscitato grande entusiasmo il Festival di Associazione Futura che si è tenuto a Marina di Carrara il 4 e il 5 luglio. Da…

Il sindaco di Carrara mette la bandiera della Palestina sulla facciata del comune: violazione della neutralità istituzionale e insulto per la memoria delle donne del 7 luglio secondo il consigliere Bernardi
Ipotizza una violazione della neutralità istituzionale, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi in relazione alla scelta fatta dal sindaco di Carrara, a seguito della decisione presa dal presidente della…

Massa Capitale della cultura 2028? Per il comitato Ugo Pisa ci vogliono memoria, innovazione e responsabilità ecologica
Il comitato Ugo Pisa manifesta le sue perplessità sulla candidatura di Massa come caitale della cultura 2028: "Leggendo le dichiarazioni del sindaco Persiani sulla candidatura di Massa…

Massa, all'ospedale delle Apuane intervento programmato ma dopo ore di attesa è rimandato
Riceviamo e pubblichiamo il comunciato della pagina social 'Timeout'."Ospedale, tra burocrazia e abbandono: si reca in ospedale per un intervento programmato e dopo ore in cui viene…

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Avrebbe dovuto essere completamente ristrutturato per restituire a Marina un impianto sportivo nuovo di zecca: così aveva assicurato l’allora assessore allo sport Alessandro Trivelli prima di mollare l’assessorato congiunto con lo spinoso settore marmo. Quasi nello stesso tempo in cui Trivelli garantiva la ristrutturazione del Campo dei Pini, storica sede della Portuale, amatissima squadra marinella, l’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi dava per certa, pubblicamente,l’acquisizione di 30 milioni dal progetto regionale per le scuole con i quali avrebbe costruito un modernissimo polo scolastico in cui ospitare tutte le scuole di villa Ceci, proprio negli spazi dove si trova il Campo dei pini - e forse già da lì si poteva immaginare la sua personale antipatia per la pianta più tipica della macchia mediterranea. Alla fine ovviamente, non se n’è fatto nulla in alcun senso: Trivelli si è dimesso, Raggi ha scoperto che invece di 30 milioni la Regione non dava un bel niente al progetto, costosissimo, presentato dal suo assessorato. La conclusione più drammatica è rimasta quella dell’impianto sportivo che versa oggi nel più pesante degrado. A ripercorre le tappe della annunciata e subito abortita rinascita del Campo dei Pini è stata la Lega di Carrara che ha deciso di sostenere la petizione popolare a favore del recupero dello storico impianto. “Il piano di Raggi per il nuovo polo scolastico se l’è giocato da solo lo stesso assessore che pensava di sfruttare il bando di edilizia scolastica attraverso i riscontri di falsa pericolosità dello stato degli edifici scolastici e in particolare dalle verifiche di vulnerabilità sismica che aveva spaventato i cittadini di Carrara dai monti al mare. La colpa dello stato in cui si trova lo Stadio dei Pini è del Movimento 5 Stelle per le promesse fatte e non mantenute in tutti i sensi e sempre.”. Nicola Pieruccini, coordinatore comunale della Lega ha fatto notare: “La giunta De Pasquale nel 2018 aveva preso in giro i residenti di Marina nel deliberare l’atto di indirizzo per la conduzione e gestione del Campo dei Pini a Marina di Carrara, andato miseramente deserto. Per queste motivazioni La Lega se la prende aspramente con l' assessore Andrea Raggi in quanto non ha mai avuto il coraggio di informare i residenti tra la rispondenza dei risultati dei finanziamenti persi e il fallimento degli indirizzi impartiti sulla ricostruzione del Polo scolastico di Villa Ceci e contemporaneamente perché si è defilato anche sulla possibile realizzazione dello Stadio.”.
La Lega ha posto anche l’accento su una dichiarazione dell’amministrazione grillina del 2018 in base alla quale viene definita come appartenente al comune di Carrara l' area di via Firenze, dove oggi c è un campo pieno di rovi, che quindi, potenzialmente, potrebbe essere destinata a qualsiasi scopo. La Lega ha quindi chiesto alla giunta di rispettare le oltre duemila firma raccolte dai residenti di Marina a favore del recupero del Campo dei Pini e di revocare la delibera di atto di indirizzo o di trovare il finanziamento per far eseguire i lavori di adeguamento della struttura rimediando ad un danno enorme che è stato fatto ad un territorio che ha vissuto una lunga storia sportiva di eccellenza.
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Cosimo Maria Ferri, componente della Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, interviene dopo quanto accaduto stamani al liceo Pascoli di Massa.
“Ringrazio la consigliera del comune di Massa Dina Dell’Ertole - esordisce - per avermi informato di quanto accaduto stamani al Liceo Pascoli di Massa , 600 ragazzi hanno dovuto sospendere le lezioni a causa di un crollo di un soffitto in aula, e da un primo sopralluogo diverse aula si trovano purtroppo nelle stesse condizioni di instabilità. Per ora e’ stata disposta la sospensione dell’attività didattica per due giorni. Ci auguriamo che presto si possa tornare alla normalità.
"L’attività scolastica didattica deve ripartire - dichiara -. Ma questo episodio deve far riflettere tutti. E’ assurdo che la situazione delle scuole sia arrivata a questo punto, occorre ripartire dalle possibilità che la legge sulla buona scuola offriva per garantire sicurezza degli edifici scolastici e lavorare per trovare risorse. Il futuro del Paese e dei territori passa proprio dalla formazione ed educazione dei nostri ragazzi che devono poter accedere a scuole sicure ed accoglienti per consentire ai docenti, ai non docenti ed ai ragazzi di lavorare con serenità".
"Va lanciato un piano scuola emergenziale nella provincia - conclude - per adeguare tutti gli istituti scolastici, renderli in sicurezza e studiando la normativa coinvolgere anche il mondo imprenditoriale per progetti che possano attirare anche investimenti privati".
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Il giudizio che un gruppo di cittadini (Fabrizio Bertoneri, Nicola Cavazzuti, Alberto Grossi, Chiarella Lagomarsini, Florida Nicolai, Franca Leverotti ed Elia Pegollo, noti ambientalisti da sempre a difesa delle Apuane) ha dato del regolamento degli agri marmiferi presentato dalla giunta del sindaco Persiani di Massa è quello di un sistema per impoverire la città e le motivazioni e le domande che hanno allegato alla spiegazione del loro giudizio non possono che sollevare pesanti dubbi su tutta l’operazione del centro destra massese che intende riaprire nove cave chiuse. L’analisi del gruppo di ambientalisti parte dall’istituto scelto per svolgere l’indagine sulla cui base sono stati determinati i valori della tassa marmi: il Centro di Geotecnologie di Siena, che, non solo è lo stesso centro a cui si erano rivolti anche le varie giunte di sinistra che hanno preceduto quella di Persiani ma che, soprattutto fornisce un’elaborazione priva di valore scientifico e, dunque, inaccettabile e insultante come chiusura del regolamento che è in attesa di approvazione.
“Per ogni cava – hanno spiegato - è stata definita la produzione in blocchi, semisquadrati e informi, ma si è omesso il quantitativo di detriti prodotti. In questo modo, si occultano le cave di detrito, proibite dalla normativa regionale che impone un ridicolo rapporto minimo blocchi/scaglie pari al 25/75, nonostante le rese in galleria dichiarate dalle stesse ditte siano da anni superiori anche al 50%. Falsare la resa in blocchi è un’inequivocabile strategia a danno dell’erario. Lo stesso assessore Baratta nelle osservazioni al Piano Regionale Cave, dichiarando una media in blocchi del 18%,ha confermato di in tal modo di conoscere l’esistenza di cave che, violando la legge, producono solo detrito.”. Gli ambientalisti hanno quindi ricordato che cisono cave, come cava Vittoria, che producono solo detriti e zero blocchi e che quindi per legge dovrebbero essere chiuse. L’inaffidabilità delle indagini del Centro di Geotecnologie è messa in evidenza anche riguardo al calcolo del marmo disponibile fatto senza tener conto della fratturazione, delle cavità carsiche e dei difetti di giacimento che rende ipotetiche le percentuali di blocchi, semisquadrati e informi nelle singole cave. Anche in questo caso, il fatto che il comune di Massa sia intervenuto ad abbassare i valori di alcune cave non farebbe che confermare che sono a conoscenza di percentuali sbagliate fatte dal centro.
Poi una serie di incongruenze su cui urge fare chiarezza: “il Centro attribuisce a cava Piastreta il cinque per cento di Bianco P, il marmo più pregiato del comune e gli conferisce un valore di duemila euro a tonnellata probabilmente sulla base delle autocertificazioni della ditta che lo escava ( e lo vende) da sempre emesse senza controllo alcuno. Sparisce il Bianco P da cava Romana e da cava Padulello, nonostante pubblicamente reclamizzato nei siti delle rispettive ditte: perché? “
Fantasioso e senza basi scientifiche è definito dagli ambientalisti il sistema con cui si determina la tassa marmi per ogni singola cava: “Dapprima ipotizza, per ogni qualità di marmo presente nel sito, quanti blocchi, quanti semiblocchi, quanti informi si estraggono; attribuisce poi un valore diverso, a scendere, per ciascuna tipologia (ovviamente non considerando che, del Bianco P, si utilizza anche la singola scaglia per il caro estinto) e procede quindi alla media dei diversi valori. Questo calcolo viene fatto per ogni tipologia di marmo presente e la cava pagherà sulla media delle medie. Il Centro, ancora, ipotizza che, essendo presenti nella stessa cava più tipologie di marmo, si scavino contemporaneamente tutte (anche quella di infima qualità), ignorando che conviene scavare prima il marmo più pregiato e dedicarsi a quello di minore valore solo nel caso si intercetti il filone di pregio. E’ evidente che ignora che, per inseguire il marmo più costoso, non si rispetta il piano estrattivo come nel caso del bianco P di cava Romana dove si è entrati addirittura in area Parco. Come questo altri casi di cave che notoriamente escavano nelle zone di protezione speciale : il Padulello e Piastreta che è al limite della ZPS. A questo punto ci aspettiamo che il Parco, se non l’ha già fatto, cambi i confini del Parco e delle ZPS a favore degli imprenditori.”.
Infine una serie di domande scottanti rivolte direttamente alla giunta Persiani e di indicazioni da poter seguire: “Questi calcoli vi risultano sostenibili? Perché, pur in questa asserita volontà di discontinuità rispetto alla sinistra che vi ha preceduto, continuate ad utilizzare il Centro di Geotecnologie assunto dalle precedenti Amministrazioni? Forse perché gradito ai concessionari di cava che, negli anni, hanno intrattenuto rapporti con il Centro? Perché lo si continua a pagare (vedi la recente determina per riaprire 9 cave storiche) per ricerche condotte ormai da anni e pagate dalla Regione?Volete non impoverire la città? Volete evitare i 12 milioni di euro di evasione di una cava che deve necessariamente passare dalla pesa e che è la sola, a tutt’oggi, oggetto di attenzione della Finanza? Allora, imponete nel Regolamento la tassazione blocco per blocco; imponete le telecamere all’uscita di tutte le cave, funzionanti tutti i giorni (da noi si lavora anche la domenica), notte e giorno (i camion, caricati la sera, scendono dal monte prima dell’alba); dotate di pese elettroniche non manipolabili e, soprattutto, imponete nel regolamento il controllo annuale dell’escavato, con mappe redatte dai geologi, da verificare ovviamente in cava da parte di personale qualificato. Non solo, come nel regolamento degli anni 1970, estendete il controllo al libro paga degli operai, perché anche da noi ci sono operai in nero.
Per non continuare ad impoverire la città, questo è solo l’inizio.”
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Accusato dal Movimento 5 Stelle di essere occupato solo a manovrare la macchina del fango contro l’amministrazione grillina, il consigliere Bernardi ha subito rimandato l’accusa al mittente facendo notare che più dell’ ipotetico fango politico da lui generato, gli attuali amministratori dovrebbero preoccuparsi del fango che a ripetizione inquina l’acqua del paese di Bedizzano per il quale il sindaco ha dovuto fare cinque ordinanze per impedire l’uso dell’acqua nell’arco del 2019, di cui due ravvicinate a dicembre.
“ Ad ogni piovasco il sindaco si limita ad emettere l’ ordinanza per acqua inutilizzabile a uso potabile, alimentare e per l’igiene della persona. – ha detto Bernardi – Sono tutte ordinanze cautelative sul consumo dell’acqua erogata dal pubblico acquedotto che serve la frazione di Bedizzano e zone limitrofe. “ Bernardi ha ironizzato sulla possibilità di chiedere l’intervento dell’assessore Scaletti per verificare che la causa del problema non sia la marmettola, facendo riferimento alla difesa pubblica fatta pubblicamente dal Movimento 5 stelle per l’assessora come se da sola non fosse capace di rispondere ai quesiti dell’opposizione ed anche sul compito di smaltire gli scarti di lavorazione come rifiuti speciali che i grillini si erano ascritti sottolineando l’incapacità in questo senso degli amministratori che li hanno preceduti. “Purtroppo è vero che questo è un vecchio problema – ha proseguito Bernardi – e sarebbe necessario sapere quanti controlli sono stati eseguiti sull' abbandonano di terre nei piazzali, da dove poi la pioggia li trascina nelle falde acquifere, nei fiumi e infine in mare. All'inizio del 2019 per l'aumento delle terre portate al piano abbiamo assistito ad uno spettacolo deprimente per la corsa ad attribuirsene il merito tra comune e Assindustria con sconcertanti colpi bassi che entrambi si sono sferrati a turno,per arrogarsi un merito che invece era dovuto solo alla vendita delle terre al porto di Savona e non ai controlli vantati dal comune, né al ritrovato senso di legalità da parte degli industriali. Dovrebbe essere un dato acquisito anche dalla Scaletti che le terre abbandonate al monte sono fonte di rischio alluvionale e di inquinamento dei corsi d’acqua e delle sorgenti, visti anche i divieti di usare l’acqua a Bedizzano, eppure i ben informati giurano che al monte ci siano ancora presenti oltre quattro o cinque milioni di tonnellate di terre da smaltire.” La realtà del dato sulle terre e che riferisca in consiglio comunale anche l’origine del problema dell’acqua di Bedizzano. Ha anche ricordato che, nel caso fossero presenti terre da smaltire, la Scaletti avrebbe l’obbligo di farle rimuovere. Infine Bernardi ha fatto notare la mancanza di un comunicato del sindaco che mostri vicinanza ai disagi degli abitanti di Bedizzano Per i disagi sopportati dai cittadini di Bedizzano che devono approvvigionarsi d’ acqua potabile da un unica cisterna posizionata all'entrata del paese anziché da due cisterne come avveniva in passato. “ Sparare “ fango” quindi non è che una prerogativa del Movimento 5 Stelle – ha concluso Bernardi - che in questi due anni in cui ha amministrato la città non risulta aver firmato alcun provvedimento per il rispetto della tutela dell’ambiente e della sicurezza delle cave: stranezza particolarmente complessa da chi per la questione ambientale le voleva definitivamente chiudere.”.
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"Non è accettabile quello che è accaduto al liceo linguistico "Pascoli" di Massa dove parte del solaio è crollato in un'aula. Soltanto per fortuna i calcinacci non hanno ferito gli studenti. E adesso la scuola rimarrà chiusa per due giorni. Si vedono, purtroppo, le nefaste conseguenze delle mancate riforme del Centrosinistra di matrice renziana". Così commenta il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) che prosegue: "Promesse mai mantenute, il grande bluff degli investimenti per l'edilizia scolastica italiana così come la mancata abolizione delle province a cui sono stati tolti i fondi ma sono state lasciate le competenze. Risultato: non si fa più manutenzione nelle scuole!".
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Il vice-presidente del WWF Alta Toscana Onlus, Gianluca Giannelli, interviene in merito alla vigilanza del sito del Lago di Porta.
"Continua la vigilanza su questo splendido lembo del nostro territorio a metà tra i Comuni di Montignoso e Pietrasanta - spiega -, da anni oggetto di riqualificazione dopo anni di degrado e tentativi di distruggerlo. Grazie alla realizzazione di canali e l’allargamento dei chiari, l’acqua che per decenni era ad ossigeno zero per la scarsa circolazione e gli inquinanti presenti vedevano allontanare la presenza di fauna acquatica e la conseguente scarsa presenza di avifauna, a tutt’oggi il tutto si è ripopolato a nuova vita. Falchi di palude, falchi pescatori, poiane, gheppi, barbagianni, allocchi e civette tra i rapaci più rappresentativi, mentre aironi di ogni specie, e svariate specie di piccoli esemplari di avifauna caratteristici dei pregiati canneti di cui il Lago di Porta ne è ancora ricco, unico luogo di tutto il nostro territorio. Una biodiversità sia di fauna che di flora che pochi naturalisti , da decine di anni ne hanno preso cura, prima salvandolo dalle speculazioni ( Piste da motocross, campi da golf e altre attività ) tutte incompatibili con le Leggi che ne regolano la vita. Dal lontano 1970 una parte dell’area vide l’istituzione di un’oasi avifaunistica con decreto del Presidente della Repubblica, nel 1982 tutta l’area fu inserita nelle aree protette della Regione Toscana trasformate nel 1997 in ANPIL ( aree naturali protette di interesse locale ), ma la protezione più importante è arrivata dalla Comunità Europea che ne ha sigillato la sua definitiva protezione inserendola nelle aree del Progetto “ Natura 2000 “, inserimento che ha ripagato lo sforzo dei Volontari di Legambiente e WWF che da 30 anni giornalmente vigilano il sito".
"Che l’area sia di pregio - conclude - lo evidenzia il ritorno e la presenza stabile del Tarabuso, piccolo trampoliere che negli anni 60’ rischiò l’estinzione e a tutt’oggi vive in poche aree tra cui orgogliosamente anche nel Lago di Porta. Le minacce attuali sono la presenza di varie discariche abusive che la circondano tra cui la più pericolosa quella che lambisce il Canal-Ginese che scarica le sue acque nell’area protetta, che oggetto di custodia giudiziaria nulla si fa per bonificarla dai rifiuti pericolosi presenti, la pressione antropica, ultima la realizzazione dell’arena della versilia area concerti incompatibile con il sito naturalistico".
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Parlano di attacchi continui come se fossero sotto un fuoco d’assedio sebbene ciò a cui fanno riferimento altro non è che una normalissima dinamica politica di ogni ciclo amministrativo, compreso quello in cui il ruolo dei tiratori scelti, puntuali e costanti a sfruttare ogni minima occasione per attaccare la maggioranza, ce lo avevano loro, per la precisione fino a due anni e mezzo fa. Così accade che dal Movimento 5 stelle Carrara, senza un non meglio precisato mittente, arrivi la difesa a spada tratta dell’assessora Sarah Scaletti dai dardi infuocati lanciati dal “cattivone” consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, che fa immaginare una Scaletti incapace di difendersi da sola e soprattutto di spiegare le ragioni del suo operato contro le istanze che – normalmente – arrivano dall’opposizione. E allora è il Movimento 5 stelle Carrara che spiega quanto è stata brava la povera assessora presa di mira da Bernardi – ma i tempi in cui Martinelli, Bonni e De Pasquale martellavano la giunta Zubbani ad ogni piè sospinto con interpellanze, con video, con i vari degrado tour di cui è scomparso solo il tour e non il degrado, non se li ricorda nessuno degli attuali amministratori? – e che, aggiunge, sente la necessità di fare chiarezza, senza rendersi conto che implicitamente ammette che l’assessora non sarebbe stata capace di farlo da sola. Comunque, ecco il resoconto del Movimento 5 stelle sulla vicenda del parco Guadagnucci di Avenza: “Dalla scoperta dell'inquinamento al Parco, nel 2003, alla consegna dei lavori, a dicembre 2019, sono stati necessari 13 step: quattro sono stati compiuti dalla precedente amministrazione mentre otto sono stati conseguiti dopo l'arrivo di Sarah Scaletti alla guida dell'assessorato all'ambiente.” . I grillini carrarini rimarcano quindi che otto step in due anni e mezzo contro quattro in cinque anni fanno uno a zero per la Scaletti, anzi due a zero perché il peso degli obiettivi raggiunti è diverso. “Tra il 2012 e il 2017- dice il Movimento 5 stelle Carrara - sostanzialmente, viene elaborato e realizzato il piano di caratterizzazione, un passaggio necessario ma di natura esclusivamente conoscitiva. Dopo il cambio di amministrazione l'assessore Scaletti riesce a far inserire la bonifica del parco tra gli interventi prioritari della giunta regionale Toscana, affida e realizza l’analisi di rischio igienico sanitaria e il progetto operativo definitivo di bonifica, fa redigere quello esecutivo, incassa il nulla osta della soprintendenza e soprattutto trova le risorse per realizzare i lavori, affidati qualche settimana fa.”. Bene, tutto chiaro finalmente. Non lo aveva già detto la Scaletti?
I vili attacchi all’assessora, però, secondo il Movimento 5 Stelle Carrara riguarderebbero anche la questione dell’area Sin/Sir e consisterebbero in illazioni smentite dagli atti. Di nuovo il Movimento 5 stelle Carrara riepiloga le occasioni in cui l’assessora ha comunicato con la commissione ambiente e con i cittadini in merito alla questione, temendo, forse, che la diretta interessata non sia in grado di spiegare da sola i passaggi di cui è stata protagonista.
Infine chiudono con l’immancabile tentativo di sminuire l’avversario che porta l’attacco politico: “sono solo fake news” “ agisce solo per voglia di visibilità”, “ invece di dare un contributo serio al governo della città impegna il suo mandato per allestire una macchina del fango contro gli attuali amministratori “, “ legge comunicati preconfezionati in consiglio comunale per farsi propaganda” e il gran botto finale “ il fatto che il consigliere (Bernardi), celebre per le sue "apparizioni lampo" nelle commissioni, lanci ad altri accuse di assenteismo suscita solo ilarità”.
E poi l’immancabile morale: “Siamo stati eletti sulla base di un programma e per dare risposte serie e concrete alla città, ed è quello che stiamo facendo.”. Niente di nuovo sul fronte di ogni consiglio comunale.
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Anche da FdI, come già aveva fatto il gruppo consiliare massese di Forza Italia, arriva l’appoggio alla decisione della giunta Persiani a riaprire sette cave nelle Apuane, provvedimento inserito nel nuovo regolamento degli agri mamriferi che dovrà essere votato dal consiglio comunale di Massa a breve. E anche da FdI è stata espressa la stessa considerazione sul silenzio della sinistra in merito alla devastazione del territorio apuano fin quando al governo della città vi erano i rappresentanti della loro parte politica.
“La sinistra che oggi si fa paladina dell'ambiente è la stessa sinistra che in questi anni ha permesso che il nostro territorio venisse devastato da una escavazione del marmo non regolamentata - hanno fatto sapere dal coordinamento comunale di Fratelli d'Italia - gli ex consiglieri comunali di sinistra che oggi attaccano l'amministrazione di Centro Destra stati silenti mentre i loro compagni non si preoccupavano di ciò che avveniva sulle nostre montagne.” FdI ha concordato con la posizione espressa da Forza Italia ed ha riconosciuto nella giunta Persiani la prima amministrazione veramente impegnata a mettere regole nel mondo del marmo anche a tutela dell’ambiente. “Non accettiamo lezioni dalla sinistra – hanno ribadito da FdI - che ci ha governato per tanti anni violentando il nostro territorio con ritardi sia sulla regolamentazione dell'attività estrattiva ,sia sulle bonifiche, e non le accettiamo nemmeno dal movimento 5 stelle che dove governa, come a Carrara, va a braccetto con gli imprenditori del marmo, e dove è all’opposizione, come a Massa, cavalca la protesta dimostrando una scarsa coerenza ed un silenzio assordante sulla condotta ambientale dei loro compagni di partito di oltre foce. Ma d'altronde il loro camaleontico pensiero adattabile ad ogni circostanza è ormai noto a tutti e quindi ci faremo una ragione delle loro proteste”.
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Le dichiarazioni comparse sulla stampa locale del sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, hanno dato il la al consigliere di Alternativa per Carrara, Massimiliano Bernardi, per una severa critica di tutto il percorso fatto dall’amministrazione grillina.
La sintesi totale delle posizioni espresse dal sindaco, per Bernardi, si può esprimere con la sindrome di alterazione della realtà chiamata appunto sindrome di Alice nel paese delle Meraviglie che affliggerebbe il sindaco definito politicamente invisibile.
“Il sindaco - ha detto Bernardi - sarà ricordato solo per il tormentone sui Beni Estimati e per la denuncia alla Corte dei Conti per il mancato incasso di milioni di euro. Parole impregnate di vuota retorica elettorale perché sul marmo, la tracciabilità, le tariffe e le terre non smaltite De Pasquale e il suo vice Martinelli si sono arrampicati ormai da troppo tempo su posizioni irragionevoli e non originali.”.
L’appello rivolto al Pd per un “aiutino” sul regolamento degli agri marmiferi è stato visto da Bernardi come un suicidio politico o come la prova di un inciucio giallo rosso a somiglianza di quello esistente al governo del paese. Bernardi ha poi preso in esame tutte le criticità collegate alla giunta grillina ed è partito dal “costosissimo” assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi, che ha collezionato una serie di disastri: dissennato taglio dei pini, mancata messa in sicurezza delle scuole, mancato adeguamento dello stadio con conseguente ira dei tifosi, mancanza di stile e buon senso nelle esternazioni social beffarde verso i precedenti amministratori per la riapertura degli Animosi e atteggiamento costantemente ridanciano in consiglio comunale.
Bernardi ha ricordato anche la falsa dichiarazione di apertura del bando delle periferie che grazie alla precedente amministrazione ha portato all’assegnazione di 18 milioni di euro alla città: “Appena si sono insediati i 5 stelle - ha ricordato Bernardi - invece di indire i bandi per l'affidamento dei lavori, per spocchia hanno cambiato alcuni progetti finendo per sprecare tempo prezioso così che adesso per tutto il 2019 potranno essere rimborsate al massimo le spese di progettazione, se sono state sostenute. Sui cantieri da aprire nel 2020 l' amministrazione invece dovrà, sulla base della nuova Convenzione deliberata , anticipare tutte le spese con proprie risorse di bilancio, che poi saranno rimborsate da Roma, con soldi da trovare nei bilanci del 2020, 2021 e così via per cui la maggior parte delle opere, forse, verranno cantierate quando i 5 Stelle avranno lasciato il palazzo.”.
Già solo per queste considerazioni, secondo Bernardi, l’ottimismo del sindaco sarebbe fuori luogo, ma ad aggravare la situazione, a suo dire, ci sarebbe anche la vertenza sul Monoblocco nella quale si sono rincorse affermazioni più o meno veritiere e rittrattazioni più o meno sincere concluse con un ripensamento del sindaco volto solo a salvare la faccia.
“Purtroppo il salvataggio del Monoblocco è stato considerato un impiccio più che una risorsa da parte dei 5 Stelle - ha aggiunto Bernardi - ed è stato deciso solo per blindare la legislatura almeno fino alle elezioni regionali.” Infine sul caso “ Hotel Mediterraneo” Bernardi ha voluto ricordare che la giunta Zubbani aveva incassato 800 mila euro della fideiussione e che adesso, alla giunta De Pasquale spetta solo il compito di di incassare un milione e 700 mila euro dell’area del ex Compagnia Lavoratori Portuali senza procedere con altre trattative. “De Pasquale “fenomeno politico nostrano" - ha concluso Bernardi - sconfitto e scomparso come sindaco, sfiduciato dalla città a sua insaputa, non ha alcuna intenzione di togliere il disturbo e sembra deciso a una resistenza ad oltranza. Ma noi per la svolta confidiamo nel 2020 anno bisestile.”.
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Tre sono i fondamenti dell’azione del partito democratico sul tema del lavoro alle cave: ambiente, lavoro, sicurezza e su questi tre principi si fonda anche l’azione di protesta nei confronti dell’amministrazione di centro destra guidata dal sindaco Francesco Persiani che vorrebbe la riapertura di sette cave nelle Apuane.
Secondo il Pd di Massa questa decisione non avrebbe ricadute economiche sulla città e, fatto ancor più grave, comporterebbe un grave danno al territorio. “ Le sette cave in questione – hanno fatto sapere dal Pd – sono state chiuse dal nostro partito quando era al governo della città e per questo motivo noi saremo in prima fila contro chi tenta una riapertura contro la città. La difesa dell’ambiente per noi significa rispetto delle regole e controlli e sanzioni per chi le infrange. Significa impiego dei proventi della tassazione per la messa in sicurezza della montagna e significa salvaguardia del lavoro.”. Secondo il gruppo di Pd massese il regolamento degli Agri mammiferi che sta per andare in discussione in consiglio comunale violerebbe ogni legge senza contemplare alcuna ricaduta occupazionale per il territorio come, invece, sarebbe doveroso che ci fosse.
“Siamo contrari - hanno continuato dal Pd - e ci opporremo a qualunque logica che sfrutti il territorio senza attivare tutti quei processi di lavorazione dal monte al piano, che valorizzino le risorse locali e creino posti di lavoro che, non sono solo quelli legati alla lavorazione del marmo ma sono anche quelli creati dal turismo legato ai luoghi del marmo, aspetto completamente dimenticato dall’amministrazione massese. Intorno alle cave può e deve nascere un sistema turistico di livello che può contribuire al rilancio di un territorio attraverso la creazione di nuovi mestieri che ruotino intorno ad un’industria più sostenibile.”. Ultima gravissima mancanza nel regolamento degli agri marmiferi del centro destra, secondo Il Pd, sarebbe la questione della sicurezza: “Non una riga spesa a favore degli investimenti dai concessionari in questa direzione. Non una spinta attraverso gli incentivi. Non una parola sui controlli. Niente di niente. Eppure nelle nostre cave si continua a morire di lavoro.” Hanno concluso i democratici ed hanno ribadito la loro adesione alla manifestazione di oggi pomeriggio a Massa per ribadire il dissenso contro le logiche politiche che non vanno nella direzione del rispetto della città.
Vi. Tes.
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