Politica
"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

Sicurezza e allagamenti: il consiglio comunale di Massa accende i riflettori su via Garosi
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il consigliere Tarantino ha riportato all’attenzione due questioni centrali per la città: la sicurezza pubblica e i continui allagamenti in via Garosi.«Negli…

Lavori a Carrara, chiuso l'accesso alla sede UIL. Il commento: "Problemi di sicurezza e danno economico rilevante ai servizi. Riaprire immediatamente l'accesso"
I lavori in corso che hanno invaso Carrara hanno chiuso l'accesso alla sede della Uil in via Roma. Una sistuazione aggravata dal mancato preavviso da parte del…

Bugie e accuse a vanvera sul Cermec. L'assessore Orlandi dica la verità: la replica del consigliere Martinelli
"Ancora una volta l'assessore Orlandi, anziché rispondere nel merito delle critiche oggettive che gli vengono poste, si abbandona al solito infantile scaricabarile, e non esita…

Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

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Il comune di Carrara ha pubblicato l'avviso per individuare i componenti della Consulta dei Cittadini Immigrati, organismo consultivo e propositivo in materia di politiche riguardanti le comunità di cittadini immigrati che vuole fare da mediazione tra le informazioni provenienti dalle varie comunità presenti sul territorio e le iniziative proprie dell'amministrazione. "Con questo avviso completiamo quanto ci eravamo impegnati a fare fin dalla campagna elettorale andando a costituire la quarta consulta che potrà lavorare in sinergia con quelle Disabilità, Giovani e Anziani oltre che con la commissione 'Progetto donna per le pari opportunità – dice il vicesindaco Roberta Crudeli -. La nascita della consulta dei cittadini immigrati è poi particolarmente importante non solo perché manca da più d dieci anni in città, ma perché sarà un luogo di confronto e di condivisione per tantissime persone". Alla Consulta sono attribuite varie funzioni tra cui dare voce e favorire il dialogo tra i soggetti di differenti culture attraverso l'incontro e l'informazione reciproca; promuovere iniziative volte a garantire il pieno diritto del cittadino immigrato nel campo sociale, culturale, scolastico, sanitario, abitativo, lavorativo ed economico; promuovere la sensibilizzazione della collettività a una cultura dell'accoglienza, al fine di prevenire ogni forma di discriminazione, favorendo l'educazione multiculturale e promuovendo l'interculturalità. La Consulta potrà, inoltre, organizzare convegni, ricerche, indagini sul fenomeno migratorio e promuovere la partecipazione dei cittadini immigrati alle istituzioni. Come prevede il Regolamento, la Consulta deve essere composta dal sindaco, o da un suo delegato, da un consigliere comunale di maggioranza e da uno di minoranza. Inoltre, ne fanno parte i rappresentanti degli enti, organismi o associazioni presenti e operanti a Carrara che tra le finalità indicate nel proprio statuto contemplino attività pertinenti alla realizzazione di progetti e iniziative a favore dei cittadini immigrati, o riconducibili alle tematiche dell'immigrazione e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali attive nel settore dell'immigrazione. Scopo dell'avviso pubblicato dal Comune è appunto quello di individuare gli enti ammissibili alla Consulta, previo accertamento dei requisiti e dei criteri previsti. Gli interessati possono presentare domanda, indirizzata a comune di Carrara, Settore 8 – Supporto organi istituzionali/Servizi Sociali e politiche abitative, utilizzando l'apposto modulo, che dovrà essere presentato entro e non oltre le 12.30 del 29 aprile 2025 a mano all'ufficio Protocollo del Comune di Carrara in Piazza 2 Giugno, oppure inviato tramite PEC all'indirizzo
L'avviso e il modulo di domanda sono disponibili sul sito del Comune www.comune.carrara.ms.itPer ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0585/641316 o scrivere una email a
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In merito all’incendio divampato sul litorale di Marina di Carrara nella serata del giorno 8 aprile interviene la segreteria di Forza Italia Carrara affermando che era ormai fattuale che, prima o poi, sarebbe accaduto qualcosa sull'area dell'ex bagno Marino, divenuto ormai da anni luogo di degrado e di "movimenti sospetti" a causa di lungaggini burocratiche nel contenzioso che a Carrara tutti conoscono. Capiamo che l’area è stata restituita al comune da poco, ma in questi mesi, ci aspettavamo almeno un minimo segnale di rispristino di decoro urbano. questo punto, visto l'approssimarsi della stagione turistica e le perplessità dei proprietari di stabilimenti balneari, da più parti si chiede urgentemente all'Amministrazione comunale la pulizia, la messa in sicurezza, il ripristino del decoro ed una rapida, nuova assegnazione dell'area. “Serve una celere soluzione”- afferma Il segretario Giuseppe Bergitto, e aggiunge - “solo il pronto intervento dei VVFF, ai quali va il nostro sincero ringraziamento, ha evitato danni ulteriori e il propagarsi dell’incendio agli altri stabilimenti vicini, in caso contrario sarebbe stato un disastro. Gli assessorati competenti diano un segnale immediato di lungimiranza, in primis alla cittadinanza , ma nondimeno a tutti i responsabili delle strutture turistiche che valorizzano il nostro territorio per eliminare l’immagine che si vede in quel luogo in questo momento, uno scandalo che rovina la nostra bella passeggiata lungo gli stabilimenti balneari. Che questo luogo non diventi un altro sito dimenticato dall’amministrazione come, purtroppo, sembra sia successo per tanti altri luoghi in tutto il comune”.
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Ci sarebbero responsabilità anche dell’amministrazione Arrighi nel rogo che ha distrutto parte dell’ex Bagno Marino di Marina di Carrara, secondo il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che spiega. “Innegabile la responsabilità della Giunta Arrighi per non aver mai preso in mano la situazione, soprattutto dopo la sentenza del 27 Febbraio 2025. Nonostante le segnalazioni dei cittadini l’area è stata lasciata in un totale stato di abbandono e degrado. L'incendio che ha distrutto la struttura è solo l'epilogo dell’ incuria ed indifferenza da parte dell’amministrazione che non ha tutelato l’ incolumità dei cittadini e l'integrità del loro patrimonio sulla base della norma, fondamentale del “neminem laedere” . Se la giunta non ha adottato misure adeguate per prevenire il degrado dell'area e ha lasciato che l'ex Bagno Marino diventasse un rifugio per attività illecite, come abbandono di rifiuti o occupazioni abusive, la responsabilità potrebbe infatti ricadere su di loro. La mancata riqualificazione, la non gestione del sito e la mancata protezione potrebbero configurare una grave negligenza amministrativa che ha esposto l'area a rischi, tra cui l'incendio stesso . La rabbia provata dai residenti nel vedere il sindaco Arrighi, l’assessore Lattanzi e il vicesindaco Crudeli accorrere davanti al Bagno Marino che stava bruciando, con l’espressione di costernazione e lutto, è diventata subito virale. La realtà è che le loro scelte hanno condotto a questa tragedia, e mentre il fuoco consumava ciò che rimaneva della struttura, è diventato troppo tardi per nascondersi dietro a facce di circostanza. Lo storico bagno in legno, abbandonato all’incuria, è finito in fiamme per la disattenzione di una giunta che l’ ha lasciato in mano a spacciatori, girovaghi e senza tetto, senza curarsi di tutelare quel bene. Per cui, anche se l’incendio fosse doloso , non può escludersi la responsabilità di Arrighi per mancata custodia e perché che non ha esercitato un effettivo controllo. Un’intera area di Marina di Carrara, una volta cuore pulsante della stagione estiva, è stata devastata a pochi giorni dall’inizio della stagione turistica e , con l’arrivo della Pasqua, purtroppo il Viale dei Bagni presenta un’immagine di totale desolazione. Il cumulo di detriti, le cabine bruciate e il paesaggio lunare sono il triste preludio a una stagione che, con ogni probabilità, si aprirà con più problemi che soluzioni. Invece di puntare su un recupero dell'area, l’amministrazione ha lasciato che la situazione precipitasse, mettendo a rischio l’immagine turistica della città. Era il 2017 quando l’amministrazione comunale di allora, con la giustificazione di un debito non saldato, aveva deciso di non rinnovare la concessione alla famiglia Menconi, storica titolare del Bagno Marino. Da allora, quell'area è stata trasformata in una spiaggia libera, ma senza alcuna progettualità seria o attenzione da parte dell’amministrazione comunale dei 5 stelle prima e da quella dell’Arrighi poi. Un passaggio che, apparentemente, doveva favorire i cittadini, ma che in realtà ha segnato l'inizio di un progressivo degrado fino alla completa distruzione. Le responsabilità sono evidenti: quella che avrebbe dovuto essere un’opportunità per creare uno spazio pubblico utile e accessibile è diventata una ferita aperta per la città. Il tutto a causa di una mancanza di visione, nonostante l’area avesse un potenziale notevole per la valorizzazione turistica e sociale. Ma, purtroppo, la triste realtà è che sono stati ignorati i segnali di degrado fino a che non è stato troppo tardi. E oggi, ci ritroviamo con una spiaggia libera in meno che, più che un simbolo di libertà, è diventata una macchia nera indelebile nell’immagine della città di Carrara”.
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All'indomani del rogo che ha interessato parte delle strutture dell'ex bagno Marino l'assessore al Demanio Mario Lattanzi fa il punto sulla situazione dell'area. "In questo momento la priorità è la messa in sicurezza di tutta la zona. Le fiamme hanno gravemente danneggiato buona parte delle strutture e quindi è necessario ora per prima cosa interdire qualsiasi possibilità di accesso. I tecnici comunali effettueranno quindi nuovi sopralluoghi all'esito dei quali sarà predisposta un'ordinanza volta alla stabilizzazione e messa in sicurezza dell'area facendo seguito a quanto evidenziato dai vigili del fuoco, il cui personale e il cui comando colgo ora l'occasione per ringraziare. Parallelamente come amministrazione proseguiremo a lavorare per garantire un futuro a un'area tanto centrale per il nostro litorale".L'assessore si concentra quindi non solo sui prossimi passaggi burocratici chiamati a definire il futuro dell'ex Marino, ma anche sulla stagione balneare ormai alle porte. "Lo scorso 26 febbraio – ricorda Lattanzi - il Consiglio di stato ha respinto il ricorso dei vecchi concessionari del bagno Marino confermando definitivamente l'efficacia del provvedimento di decadenza della concessione demaniale. Come Comune ci siamo quindi subito attivati per mettere in campo diverse azioni, sia dal punto di vista pratico che più prettamente burocratico, necessarie a garantire un futuro a quell'area. Per prima cosa abbiamo quindi scritto una lettera formale alla Capitaneria di porto e alla direzione regionale dell'Agenzia del demanio chiedendo loro di indicarci eventuali adempimenti formali che come comune dovremmo rispettare riguardo l'eventuale incameramento degli immobili presenti nell'area. Abbiamo ricevuto solo pochi giorni fa la risposta da parte della Capitaneria di porto che ci informava della propria intenzione 'in qualità di amministrazione cui compete la tutela degli usi pubblici del mare' di procedere alla convocazione della commissione di incameramento allo scopo di valutare 'la sussistenza delle condizioni per l'acquisizione allo Stato delle opere presenti'. In attesa di conoscere quali saranno gli esiti di questa commissione, come Comune abbiamo comunque già da tempo iniziato a programmare la prossima stagione balneare. Siamo quindi consapevoli che, visti i tempi tecnici necessari e il fatto che ad oggi in loco manchino strutture fondamentali come i bagni o le docce, non sarà possibile per la prossima estate procedere a una gara per la gestione di quella parte di arenile come una spiaggia libera attrezzata e quindi si andrà, come fatto anche in passato, ad affidare unicamente pulizia e salvamento. Al contempo però potremo cominciare a lavorare, a partire dal 2026, sul futuro di un'area tanto importante e centrale del nostro litorale e lo faremo nell'ottica del nuovo piano dell'arenile che proprio in questi mesi si sta sviluppando. Dove si trovava il bagno Marino potrebbe quindi sorgere una nuova spiaggia libera attrezzata per la cui gestione si potrebbe ipotizzare un affidamento lungo a fronte della realizzazione delle opere necessarie quali bagni, spogliatoi docce, bar e via discorrendo".
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“Negli ultimi mesi ho ricevuto diverse segnalazioni sulle criticità che vedono coinvolte le diverse società sportive che usufruiscono del palazzetto dello sport. L’ultimo episodio è l’ennesima partita persa a tavolino perché il campo non era libero nonostante la regolare prenotazione” dichiara la consigliera Bennati. “Vorrei capire in che modo gli uffici competenti e l’assessore Acerbo vigilano sul rispetto delle regole che devono garantire una regolare fruizione comune e condivisa di questo spazio sportivo a Massa. Le amministrazioni Persiani in sette anni non hanno fatto nulla per migliorare gli impianti sportivi comunali al coperto e costruirne di nuovi e moderni ” aggiunge Bennati. Come Polo Progressista e di Sinistra abbiamo partecipato alla richiesta di un consiglio comunale apposito sull’impiantistica sportiva comunale da cui erano emerse criticità. Invece continuiamo a ricevere indiscrezioni su problemi nell’accesso a questo impianto sportivo comunale. A questo punto vorremmo capire: esistono forme di comunicazione non ufficiali, ma parallele, fra gli uffici competenti e le società sportive che ne usufruiscono? L’assessore Acerbo è a conoscenza di fatti di questo tipo? Sono troppi gli episodi di società sportive che hanno in uso il palazzetto e che vengono spostate in altre palestre quando devono svolgere una partita ufficiale oppure non possono proprio disputarla. Serve maggiore trasparenza, una parola che questa amministrazione comunale rifiuta in maniera netta.
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Polizia, Carabinieri ambientali, Vigili del fuoco, Arpat e istituto Prevenzione Sicurezza sul lavoro sono i destinatari di un esposto fatto da Stefano Benedetti, presidente dell’associazione Massa Città Nuova relativo alla presenza, segnalata da alcuni cittadini e verificata dallo stesso Benedetti, di un grosso compattatore di rifiuti, utilizzato giornalmente dagli operatori A.S.M.I.U. , l’ azienda comunale di smaltimento dei rifiuti che ha sede nella vicina via dei Limoni. La presenza del compattatore daterebbe di alcuni mesi. Questo il report di Benedetti a seguito del sopralluogo: “Ho avuto modo di veder funzionare il compattatore a cielo aperto e privo di qualsiasi strumento di sicurezza, necessario a mio avviso per eliminare qualsiasi pericolo per l’ incolumità pubblica. Bisogna considerare che il compattatore è stato posizionato al centro del parcheggio e davanti all’ingresso di un grosso magazzino edile, molto frequentato, ma non solo. La zona è densamente frequentata da persone che vivono nelle vicinanze, quindi uomini, donne, anziani e ragazzi con tutti i rischi del caso. Difficile capire perché un piazzale pubblico con destinazione diversa, sia stato trasformato in un’area di operazioni e lavorazione dei rifiuti. Meglio sarebbe stato utilizzare una parte della ricicleria di via Dorsale, sicuramente più idonea e in sicurezza di un posto aperto a tutti, come il piazzale in questione. Mi chiedo chi sarebbe ritenuto responsabile di un eventuale incidente che potrebbe coinvolgere pedoni e persone che transitano in zona e comunque mi chiedo se sia ritenuto normale in termini di sicurezza, ma anche ambientali, lavorare giornalmente dei rifiuti in un parcheggio, dove accedono anche mezzi pesanti e camionisti.
Per quanto sopra, chiedo un intervento delle autorità competenti atto a ripristinare la sicurezza e a ordinare all’azienda Asmiu di provvedere allo spostamento del compattatore in luogo più sicuro e protetto”.
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"Continua l'incertezza e la mancanza di indirizzi chiari nella guida del Consorzio 1 Toscana Nord
Il Presidente non decide sulla scelta del Direttore Generale, non rispetta le quote rosa e presenta un programma vago, generico e diverso da quello sottoposto al voto degli elettori. L'ultima assemblea consortile, richiesta dagli alcuni degli amministratori che hanno avuto il maggior consenso degli elettori, ha purtroppo confermato le preoccupazioni già espresse sull'andamento dell'Ente Consortile. Dopo 4 mesi dall'insediamento il Presidente rinvia nuovamente, addirittura a luglio, la decisione in merito alla scelta del Direttore Generale, unico tra i consorzi delle Toscana. Infatti, tutti i Presidenti dei consorzi hanno già deciso cosa fare rispetto alla Direzione Generale del consorzio: o rinnovano l'attuale o fanno un bando pubblico, mentre al Toscana Nord si fa ancora mancare la certezza di una figura fondamentale per la gestione dell'Ente Consortile. Inoltre, nell'Assemblea il Presidente non ha dato, ancora una volta, nessuna risposta concreta alla richiesta di rispetto delle quote rosa. Con quale coerenza si sbandiera la certificazione sulla parità di genere e poi non si rispetta al massimo livello istituzionale dell'Ente? Negli organi di governo dell'Ente, nell'ufficio di presidenza, non è presente nessuna donna Le quote rosa sono, prima di tutto, un dovere morale e civile per chiunque ricopra un ruolo pubblico al quale dovrebbero seguire comportamenti coerenti e non una certificazione formale fatta, evidentemente, più per propaganda che per reale convinzione. Ma quello che è più preoccupante per i cittadini è la genericità degli impegni programmatici presentati dal presidente all'Assemblea Consortile e la grave scorrettezza perpetrata nei confronti degli elettori non presentando il programma che la lista, di cui faceva parte anche il Presidente, ha sottoposto al voto dei consorziati. Al Toscana Nord non solo c'è stata un grave lesione democratica al momento della elezione del presidente, quando non si è rispettato la volontà dei consorziati, eleggendo a rappresentare il consorzio chi aveva preso pochi voti, ma adesso anche gli impegni programmatici assunti al momento delle elezioni con gli elettori non vengono portati avanti. I cittadini hanno il diritto di sapere, in modo chiaro e dettagliato, quali sono gli impegni programmatici che il Presidente si assume al fine di poter valutare il suo operato. Non basta certo dire che si impegnerà per aumentare la sicurezza idraulica, un'ovvietà per un consorzio, bisogna che il Presidente dica cosa intende fare, come, dove e quando vuole farlo. Non basta dire che intende curare le associazioni e l'ambiente perché sono importanti. Il consorzio lo faceva già, e molto bene. Cosa vuol fare in più il Presidente Sodini? I consorziati e i cittadini hanno il diritto di saperlo". Lo scrive in una nota Maria Teresa Baldini del gruppo " difendiamo il Territorio".
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Leggere oggi sui giornali che il comune di Carrara vuole reinstallare un’isola ecologica “dedicata” agli abitanti del campo nomadi lascia francamente senza parole. Sembra uno scherzo, ma purtroppo non lo è. Mentre i cittadini di Carrara pagano regolarmente le tasse, si vedono recapitare multe per ogni minima infrazione e devono lottare ogni giorno per servizi essenziali, c’è chi vive in un’area fuori controllo da anni, in condizioni opache e con una tolleranza istituzionale ormai inaccettabile. Lo dichiara il consigliere comunale e Segretario Provinciale della Lega Andrea Tosi, che da mesi solleva pubblicamente il tema del degrado nella zona del Lavello, anche con varie interrogazioni specifiche, in cui ha chiesto chiarezza sull’inquadramento urbanistico dell'area, sulle condizioni igienico-sanitarie e sulla gestione dei rifiuti nell’area occupata dal campo nomadi.
Il Comune parli chiaro: quante persone vivono lì? Sono residenti regolari? Pagano la Tari, l’acqua, l’energia elettrica? E soprattutto: perché non viene rispettato il Piano Operativo Urbanistico che prevede per quell’area solo servizi minimi, e invece si tollera da anni la presenza di costruzioni stabili, ampliamenti, scarichi abusivi e cumuli di rifiuti indifferenziati? Si parla di contingentare gli accessi e di mettere nuove telecamere. Ma la verità è una, finché non ci sarà uno sgombero vero e un’azione seria, tutto tornerà come prima nel giro di pochi giorni. È già successo, più volte. Si ringraziano ovviamente gli operatori che intervengono per ripulire, ma il loro lavoro è vano se non si affronta alla radice il problema. La legalità non si applica a fasi alterne, va fatta rispettare ovunque e da tutti.
Carrara – conclude Tosi – non può essere divisa tra cittadini di serie A e cittadini di serie B. Questa non è inclusione, questa è una resa totale di chi amministra. Serve un’azione forte, immediata e risolutiva. Serve, adesso, lo sgombero immediato dell’area. Altrimenti tutto il resto – isole ecologiche comprese – è solo una presa in giro.
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11 aprile 1945-11 aprile 2025: sono passati 80 anni, Carrara non dimentica e celebra la l'anniversario della sua Liberazione. Venerdì 11 aprile, alle 10.45 verrà deposta una corona al cippo commemorativo della Medaglia d'Oro al Merito Civile della Città di Carrara in Piazza 2 Giugno. Alle 11 è convocato a palazzo civico il Consiglio comunale in adunanza straordinaria "aperta" e in forma solenne. Dopo i saluti del Presidente del Consiglio comunale Cristiano Bottici e del sindaco Serena Arrighi, i lavori saranno dedicati alla figura del partigiano carrarese Jacopo Lombardini. Interverranno Almarella Binelli Presidente di ANPI Carrara e Alberto Pincione dell'Associazione Mazziniana Italiana sezione di Carrara.
E' possibile seguire i lavori del Consiglio in diretta live all'indirizzo
https://www.magnetofono.it/seduteonline/carrara/index.php?list=live
Nato a Gragnana il 13 dicembre 1892, Jacopo Lombardini morì a Mauthausen il 24 aprile 1945, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria. Cresciuto in una famiglia di cavatori di marmo di tradizioni repubblicane, come si legge sul sito di A.N.P.I., conseguì il diploma di maestro. Durante la Prima guerra mondiale fu incaricato della propaganda tra i militari. Più volte colpito dagli squadristi negli anni del fascismo nascente, Lombardini non cedette mai. Convertitosi al protestantesimo, nel 1924 si laureò in teologia a Roma e, tornato a Gragnana, si diede alla predicazione evangelica, testimoniando sempre contro il fascismo. Nel 1940, trasferitosi a Torino, fu istitutore in un Convitto valdese e si prodigò per far nascere l'organizzazione del Partito d'Azione e le prime formazioni di "Giustizia e Libertà" delle quali entrò a far parte, subito dopo l'armistizio, come commissario, col nome di battaglia di "Professore", della V Divisione alpina "Sergio Toia". Lombardini, che non impugnò mai le armi, fu catturato dai nazifascisti il 24 aprile 1944 a Bobbio Pellice (TO). Fu sottoposto per più giorni a brutali pestaggi, fu quindi portato a Torino, poi trasferito nel Campo di Fossoli (MO), a Bolzano-Gries e quindi, il 5 agosto 1944, la partenza per il campo di sterminio di Mauthausen, dove resistette otto mesi alle privazioni e ai maltrattamenti, prodigandosi per sostenere materialmente e moralmente i suoi compagni di deportazione. Alla vigilia della liberazione fu ucciso nelle camere a gas del lager. Alla sua memoria, a Gragnana hanno dedicato una lapide e la scuola; un Centro evangelico porta il suo nome a Cinisello Balsamo (MI).
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