Politica
Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara
Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara. Il sindaco di Aulla, candidato della coalizione di centrodestra, ha battuto Gianluigi…

Materiali lapidei, Campione senatrice di Fratelli d’Italia: "Odg alla manovra sui residui lavorazione marmo è una bella notizia per tutto il comparto"
«È stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato il mio ordine del giorno alla manovra, che propone una nuova regolamentazione per i residui di lavorazione del…

Consulta immigrati comune di Carrara: la presidente è Marinela Cuni che assicura "Ascoltare, integrare e collaborare sono i nostri obiettivi"
La consulta dei Cittadini immigrati ha una nuova presidentessa. Si chiama Marinela Cuni, è di origine albanese ed è stata scelta dai componenti della consulta giovedì scorso. Ad…

Lorenzo Pascucci nominato responsabile regionale dell'organizzazione di Forza Italia Toscana
“Accolgo con grande onore e profondo senso di responsabilità la nomina a Responsabile Regionale dell’Organizzazione di Forza Italia Toscana. Ringrazio il Coordinamento Regionale e il Segretario Regionale Marco…

Le liste civiche di Massa sosterranno Roberto Valettini alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara
Le liste civiche Civici Apuani e Lista Persiani Sindaco comunicano la propria decisione di sostenere la candidatura di Roberto Valettini, sindaco di…

Politeama Verdi a Carrara: incontro tra condomini e sindaco Arrighi che assicura che il prossimo passo sarà il progetto di consolidamento
Politeama: nuovo incontro a palazzo Civico per discutere del futuro dell'edificio di piazza Matteotti. Dopo che lo scorso 27 novembre si era riunito il tavolo tecnico a cui partecipano, oltre…

Elezioni provinciali: 17 sindaci e 228 consiglieri comunali al voto per scegliere il nuovo Presidente della Provincia
Tutto è pronto a Palazzo Ducale per accogliere i 245 "grandi elettori" (17 sindaci e 228 consiglieri comunali) che sabato 20 dicembre 2025 sono chiamati a scegliere…

Rinnovo del consiglio direttivo dei Paladini Apuoversiliesi: Colacicco confermata alla presidenza
Lunedì 15 Dicembre si è tenuta l' assemblea dell’Associazione Paladini Apuaversiliesi, quest’anno anche elettiva del nuovo Consiglio Direttivo per i prossimi cinque anni dal 2026 al 2030. “Dopo…

Autonomia e responsabilità: il segretario generale di Cisl scuola Toscana Roberto Malzone interviene sul caso Albanese
"In merito alle polemiche e alle annunciate ispezioni nei confronti di istituti scolastici a seguito di iniziative cui ha preso parte Francesca Albanese - ha dichiarato Roberto Malzone,…

La consigliera del Comune di Massa Daniela Bennati, Polo Progressista & di Sinistra: "Il Presidente Incoronato garantisca la trasparenza della seduta sulle partecipate"
"I consiglieri non dovrebbero essere schiaccia-tasti e comunque io sicuramente non lo sono." Così la consigliera Daniela Bennati del Polo Progressista & di Sinistra interviene…

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Sul caso transazione Paradiso – applaudita alla cifra di quasi dodici milioni di euro, dalla maggioranza carrarese 5 stelle come successo politico, poi rivista, dopo la denuncia dell’opposizione sull’irregolarità di tutto il procedimento e quindi bloccata per essere infine ridotta dalla sentenza finalmente arrivata dal giudice a un importo di cinque euro – il coro delle opposizioni carraresi è unanime: “Vergognoso”. Dopo l’aspra critica di Bernardi e Pieruccini arriva la non meno severa analisi di Italia Viva Carrara che ha riconosciuto la possibilità che la Procura, a cui Bernardi e Pieruccini si sono rivolti, possa aprire un fascicolo sul caso.
“Anche il vicesindaco Matteo Martinelli – ha detto Fabrizio Volpi coordinatore comunale di Italia Viva - nella sua infinita arroganza e dichiarata ignoranza sulle sentenze , dovrebbe arrendersi di fronte al fatto di aver perseguito insistentemente per mesi, senza fondate motivazioni, la transazione con la Paradiso SPA sprecando soldi pubblici. Una scelta oscena in totale mancanza di chiarezza e di trasparenza, ma soprattutto di onestà politica.”. Volpi ha fatto notare che la transazione Paradiso può essere considerata l' affare più costoso della storia del comune di Carrara, che sarebbe stato indebitato per dieci lunghi anni senza che vi fosse una sentenza ed ha giudicato inquietanti le giustificazioni addotte da Martinelli e dal sindaco De Pasquale. Anche Volpi ha sollecitato una replica del professor Giulio Ponzanelli, autore della perizia in base alla quale è stata avviata la transazione, alle dichiarazioni fatte dall’amministrazione circa il suo licenziamento in tronco dovuto proprio all’errore nella perizia. “La città deve sapere – ha continuato Volpi - come mai il pronunciamento sul risarcimento di 5.098.923 milioni di euro emesso dal Tribunale di Massa, è meno della metà della cifra che il professor Ponzanelli aveva indicato come conveniente per una transazione.” Per Volpi ci sarebbero, inoltre, dubbi anche sulla figura del “super partes gratuito" professore in quiescenza Antonio Scudieri, che di colpo avrebbe fatto cambiare idea al vicesindaco e lanciato l' assist per far fuori il famoso giurista della Bocconi , incolpandolo di avergli consigliato la strada sbagliata.
“Non è vero – ha proseguito Volpi – che a giugno l’amministrazione aveva fatto dietro front perché era emersa nuova documentazione dopo un approfondimento sul contenzioso. In effetti, il motivo del voltafaccia di Martinelli sembrerebbe piuttosto dovuto all'annuncio dell’opposizione in consiglio comunale di richiedere l’intervento della Corte dei Conti. Condanniamo, infine, con sdegno i l'autoincensamento e la mendace ricostruzione dei fatti da parte di De Pasquale e l’ aver con meschinità tirato in ballo persino l’emergenza-Covid per convincere i cittadini del buon risultato ottenuto . Il sindaco infatti aveva scritto: “Grazie al prudente lavoro di questi ultimi tre anni, abbiamo la disponibilità finanziaria per intervenire, il comune non andrà in predissesto, una situazione che comporta tagli su servizi importantissimi per i cittadini in un periodo storico come questo".
”Volpi ha poi bollato come indecoroso l’atteggiamento dei 5 stelle che a febbraio di quest’anno ribadivano di aver dovuto rimediare ai tanti ed ingenti danni fatti da chi aveva precedentemente governato la città, considerandoli colpevoli di aver persino ordito un “disegno perverso ” per tendere una ai grillini stessi e portare il comune al dissesto. “ Povera, misera e invasata classe politica – ha concluso Volpi - che sta governando la città da più di tre anni e che probabilmente non si schioderà dalle poltrone nemmeno questa volta. Italia Viva ci prova lo stesso e chiede le dimissioni del sindaco De Pasquale e parte della Giunta , tranne l’assessore Anna Galleni e l’assessore Giovanni Macchiarini che da subito avevano dichiarato guerra a Matteo Martinelli perché si ostinava a voler sprecare 12 milioni e 500 mila euro di soldi pubblici senza una sentenza di condanna nella quale fosse individuata l’entità del risarcimento. Per questo il vicesindaco, da vero signore , pare avesse tolto il saluto ai due dissidenti. E questo probabilmente non è tutto.”.
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Lo avevano detto e stanno continuando a farlo: dopo le prime riunioni spontanee di cittadini preoccupati per le conseguenze delle nuove misure restrittive anti pandemia e la creazione del gruppo Assemblea Pubblica Apuana, ecco in sequenza i vari presidi con incontri pubblici che erano stati annunciati dagli organizzatori per trovare risposte ai molti quesiti sollevati dai cittadini. Il nuovo appuntamento che si sintetizza nel messaggio “ Noi questa crisi non la paghiamo” è previsto per sabato 7 novembre alle 18 all’esterno del Teatro Guglielmi a Massa. Tra i punti all’ordine del giorno ci sono: Potenziate la sanità, potenziate i servizi, reset del debito e la dad non è scuola. Ancora una serie di temi caldissimi che verranno discussi dai cittadini.
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“In soli 3 anni abbiamo iniziato a concretizzare il nostro indirizzo e la nostra visione politica a medio e lungo termine per quanto riguarda il settore marmo. Con il nuovo regolamento degli agri marmiferi, che per la prima volta interrompe l’automatico rinnovo delle concessioni e introduce il concetto di temporaneità. Con la ricognizione degli agri marmiferi comunali e un conseguente generale riordino di un patrimonio indisponibile finalmente ben definito. Con l'introduzione della tracciabilità dei blocchi, una tappa fondamentale per un’equa imposizione sui materiali. Tutto questo, insieme all’importantissima approvazione dei Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi, mette nero su bianco la nostra volontà di trasformare, regolamentare e diversificare l’attività estrattiva, in un percorso che inevitabilmente durerà diversi anni. Proprio perché siamo sempre stati consapevoli di questo, non ci siamo mai limitati a ragionare su interventi che potessero ricadere solo nell’arco di questo mandato elettorale”: il vicesindaco Matteo Martinelli, titolare della delega al Marmo, commenta così l'approvazione da parte del consiglio comunale del Piano Attuativo del Bacino Estrattivo 15, il più importante dei tre in cui sono divisi i siti carraresi in quanto raccoglie il 90% delle cave attive.
Si tratta di uno strumento che interessa complessivamente un territorio montano di circa 11,30 chilometri quadrati. Questa vasta area è prevalentemente utilizzata per le attività di estrazione del marmo, che ha un significativo impatto sul paesaggio, sull’ambiente, e sul reticolo idrografico: “Con i Pabe introduciamo una nuova regolamentazione dell’attività di escavazione, nella logica dello sviluppo sostenibile volto a tutelare da un lato l’attività economica attraverso un piano di utilizzo dei materiali che incentivi la filiera corta e, dall’altro, a preservare il paesaggio naturale e antropico unico e non riproducibile in cui il comparto estrattivo si colloca” ha spiegato Stefano Dell'Amico, presidente della Commissione Marmo nel corso della seduta di approvazione del documento.
Grazie alla collaborazione degli Uffici Ambiente/Marmo e Urbanistica, con il supporto di un importante staff di professionisti esterni, è stato messo a punto quello che Dell'Amico ha definito “uno strumento urbanistico innovativo, lungimirante e digitale, che si pone come effettivo piano regolatore delle attività estrattive, nel difficile compito di coniugare in maniera equilibrata, paesaggio, ambiente, sicurezza e ricaduta socio-economica per il territorio. Con l’elaborazione del presente Piano Attuativo si sta dando attuazione ai principi enunciati nella Convenzione Europea del Paesaggio e a quanto espressamente richiesto dal D.Lgs. 42/04 (Codice) garantendo che la tutela, la riqualificazione e la valorizzazione del paesaggio entrassero a pieno titolo nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico”.
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«Con l’approvazione da parte del consiglio comunale del Piano attuativo dei Bacini Estrattivi sarà possibile rilasciare nuove autorizzazioni e relative varianti, semplificare l'iter di verifica della compatibilità paesaggistica, adeguare il Piano Strutturale ed il Piano Operativo» lo ha detto l’assessore all’Urbanistica Maurizio Bruschi nell’illustrare al consiglio comunale gli effetti della delibera di approvazione dei Pabe, ultimo fondamentale passo di un lungo e articolato percorso portato avanti dall’amministrazione comunale.
I Pabe, ha spiegato Bruschi «grazie a uno straordinario lavoro intersettoriale che ha incluso un team di professionisti esterni di alto livello ed esperienza sono un prodotto di qualità che ha visto importanti e prestigiosi riconoscimenti dal mondo accademico: a partire dalla partecipazione alla rassegna urbanistica regionale toscana dell’INU fino alla manifestazione di Urban Promo svoltasi a Venezia a settembre a cura del Prof Francesco Alberti, (Università degli Studi di Firenze, INU Toscana) e dell’ architetto Fabio Nardini, dal titolo significativo: “Le cave di Carrara dalla monocultura industriale alla pianificazione integrata del paesaggio”».
Sì perché, ha aggiunto l’assessore, «questo strumento contiene una proposta coraggiosa per il futuro: una proposta tesa a cercare un equilibrio tra interessi diversi e apparentemente contrapposti, il tutto entro un contesto di sostenibilità e di auspicata coesione sociale. Con i Pabe non si chiudono le cave né si fa un condono “dello stato esistente” ma si cerca un equilibrio tra la compatibilità paesaggistica delle attività estrattive e il valore economico, sociale e culturale che le stesse rappresentano per la comunità carrarese in quanto carattere fortemente identitario dei luoghi». Proprio in quest’ottica i Pabe prevedono la massima tutela per crinali e sorgenti, la valorizzazione dei percorsi storici e turistici, dei sentieri della rete escursionistica ma anche incentivi alle aziende che creano occupazione e che contribuiscono al rilancio economico della nostra città o intervengono per migliorare la sicurezza idraulica del territorio.
Con questo strumento l’amministrazione dunque si impegna «a tutelare il patrimonio paesaggistico ambientale e territoriale e contemporaneamente dare forza ai soggetti che vivono e producono sul territorio, superando la dicotomia ambiente-industria». «Il paesaggio a Carrara conta – ha dichiarato Bruschi - è un bene di tutti i suoi abitanti, che incorpora la memoria del lavoro, della fatica delle generazioni passate e costituisce un patrimonio per le generazioni a venire: dobbiamo reverenza agli antenati e diritti alle generazioni future».
Dal punto di vista più prettamente tecnico, con l’approvazione dei Pabe, per il Comune di Carrara è possibile rilasciare nuove autorizzazioni e relative varianti in quanto il Piano attuativo approvato è conforme agli obiettivi di produzione sostenibile e a quanto previsto dall’art. 13 del Piano Regionale Cave come riconosciuto anche dalla Regione Toscana all’esito della riunione conclusiva della conferenza dei servizi regionale. Bruschi ha ringraziato a nome di tutta l’amministrazione «gli l'uffici Ambiente/Marmo e Urbanistica che con passione si sono dedicati alla realizzazione di questo strumento per la propria città con lo scopo di coniugare sviluppo e tutela e di garantire maggiore attenzione all'ambiente»
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Questa mattina il sindaco Francesco de Pasquale ha fatto visita all'asilo nido Girotondo insieme alla responsabile dei nidi Carla Viviana Dell'Amico e alla referente della cooperativa sociale Orsa che gestisce la struttura. L'edificio è stato recentemente oggetto di un importante intervento di riqualificazione energetica del valore di quasi 500 mila euro. Martedì 20 ottobre si sono conclusi i lavori svolti dalla società C.A.E.C. SOC. COOP, e dopo aver ultimato le operazioni di sanificazione dell'istituto, i bambini – che finora erano stati ospitati presso altre sedi – sono rientrati nelle aule della loro “scuola”.
«Il personale che opera all'interno dell'asilo – spiega il sindaco Francesco De Pasquale – ha predisposto tutte le misure necessarie volte a garantire un rientro in sicurezza nella struttura. Ho avuto modo di visitare un ambiente sereno e allo stesso tempo sicuro, migliorato dal punto di vista dell’efficienza energetica e dove i bambini potranno trascorrere in serenità un anno scolastico che sappiamo essere particolarmente delicato».
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“Quello che è successo è scandaloso”: così ha esordito il consigliere di alternativa per Carrara, Massimiliano Bernardi, nella conferenza stampa di stamani convocata insieme a Nicola Pieruccini, coordinatore comunale della Lega, sul caso della transazione milionaria con la Paradiso s.p.a., prima annunciata e poi annullata dal vicesindaco Matteo Martinelli.
“Il vicesindaco avrebbe voluto transare con un’operazione a favore di un imprenditore del marmo - ha continuato Bernardi - facendola passare come una sorta di trovata geniale e vantaggiosa per la città alla quale, secondo Martinelli, sarebbe stato risparmiato un gravissimo indebitamento, le cui colpe sarebbero state dell’amministrazione precedente.”
Bernardi ha ricordato come di fronte all’interpellanza da lui presentata in consiglio comunale per contestare la regolarità della transazione con la Paradiso, il vicesindaco Martinelli non avesse esitato a deriderlo pubblicamente sventolando documenti di una presunta sentenza . “Per fortuna noi dell’opposizione ci siamo accaniti per stoppare questa situazione – ha spiegato Bernardi – Specialmente io ho ripetutamente aggiornato la stampa sui dettagli della vicenda ed ho annunciato la mia intenzione di rivolgermi alla Corte dei Conti, cosa che ha spinto l’amministrazione a fermarsi anche perché abbiamo dimostrato che in effetti una sentenza non c’era ma esisteva soltanto una relazione di un Ctu. Ieri poi il riscontro definitivo: è uscita finalmente la sentenza che ha quantificato in poco più di cinque milioni di euro l’onere da pagare per il comune, mentre con la transazione che Martinelli aveva annunciato di voler fare, il comune avrebbe dovuto corrispondere circa tredici milioni di euro al signor Franzoni titolare della Paradiso. Cioè, in pratica, se la transazione fosse andata in porto si sarebbero regalati a questo imprenditore del marmo circa sette milioni di euro.”
Una vicenda che ha che dei risvolti gravissimi, secondo Bernardi che ha anche mostrato i documenti con le dichiarazioni di Martinelli, verbali del consiglio comunale del 25 febbraio 2020 e articoli apparsi sulle cronache locali, ed anche articoli relativi alle prese di posizione del Movimento 5 stelle, che, all’epoca si era schierato a spada tratta a favore del vicesindaco e della sua decisione di transare per fare un favore alla città: “Abbiamo raccolto una documentazione corposa – ha aggiunto Bernardi – che presenteremo alla Procura della Repubblica sperando che venga aperto un fascicolo perché siamo convinti che qua ci sia qualcosa che non quadra. Il vicesindaco, infatti, ha mostrato di avere una fretta eccezionale per arrivare alla transazione senza avere una sentenza e per fortuna siamo riusciti a bloccarlo altrimenti ci sarebbe costato sette milioni di euro. La nostra richiesta sono dunque le dimissioni del vicesindaco per manifesta incapacità e incompetenza.”.
Nelle richieste di Bernardi e Pieruccini c’è anche quella di individuare chi ha condotto, di fatto la trattativa tra comune e Paradiso: “ Ricordo che tutta l’opposizione – ha proseguito Bernardi – è venuta a sapere della transazione solo in consiglio comunale e dagli articoli apparsi sulla stampa. L’amministrazione, in effetti, può agire in assoluta autonomia in questo genere di decisioni ma deve esserci un vantaggio. Il vicesindaco e tutta l’amministrazione erano convinti di avere una soluzione molto vantaggiosa e invece hanno fatto una figura pessima. Secondo voci di corridoio, sembrerebbe che dopo l’annuncio della mia intenzione di convocare la Corte dei Conti, due assessori 5 stelle avrebbero fermato l’operazione e cercato di vederci più chiaro. Ripetiamo: c’è qualcosa che non quadra, per questo speriamo che la Procura dedica di indagare.”.
“C’è anche un’analisi politica fondamentale da fare – ha spiegato Pieruccini – legata ai molti dubbi che la questione ha sollevato: perché a febbraio l’amministrazione si è presa tutti i meriti di questa transazione e oggi cercano di prendersi tutti i meriti per averla stoppata? Dal punto di vista commerciale, inoltre, le transazioni si fanno sempre puntando al risparmio del 50 per cento non del 15 per cento. Se Martinelli fosse venuto in consiglio comunale dicendo che a fronte di una sentenza di condanna a pagare 13 milioni, si era accordato per transare a sette milioni, probabilmente la cosa sarebbe anche passata perché sarebbe stata un’operazione che abbassava notevolmente il rischio. Quindi è inevitabile domandarsi: perché c’era tutta quell’urgenza di concludere una transazione per nulla conveniente? Anche il gioco delle colpe è abbastanza inquietante: prima Martinelli si è preso tutto il merito di aver portato avanti la trattativa ma quando è stata scoperta l’irregolarità di fondo ha addossato tutta la responsabilità al perito dottor Ponzanelli. A questo punto uno dei due dovrà denunciare l’altro altrimenti resterebbero sospesi molti dubbi. E ancora il dubbio più grande : se il comune avesse firmato la transazione per la quale Martinelli stava pressando con forza e anche con non poco nervosismo – lo ricordiamo particolarmente agitato la sera del primo consiglio comunale sulla questione Paradiso – la sentenza di ieri ci sarebbe stata ugualmente? “ Pieruccini ha ricordato tutti gli step fondamentali della storia: “ Il comune di Carrara era stato condannato a pagare ma il giudice non aveva quantificato il costo che era stato quantificato solo dal Ctu di parte. La cosa più logica, in casi come questo, è quella di aspettare la sentenza definitiva del giudice, che peraltro può essere rivista col ricorso in appello e con quello in cassazione, allungando i tempi di attuazione della condanna di almeno una decina d’anni. Perché c’era tutta quell’urgenza di transare? Forse lo scopo era evitare di arrivare a una sentenza? “.
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Pietro Morelli, presidente del comitato “Il mondo nelle nostre mani”, chiede garanzie sulla messa in opera del programma di Sogesid S.p.A. per la restituzione alla cittadinanza della zona di costa di fronte alla Colonia Torino di Massa, dopo 12 anni dall’inizio degli accertamenti.
“Che le bonifiche delle zone SIN e SIR (Sito d’Interesse Nazionale e Regionale) siano la storia infinita di Massa e Carrara non ci sono dubbi” scrive Pietro Morelli.
“Luca Iacopetti – spiega- ha portato all’attenzione del Comitato una zona specifica , la bonifica della costa antistante la Colonia Torino di Massa e risale dal lontano 2008 che è stata oggetto di accertamenti Ambientali da parte di ARPAT e Guardia di Finanza in merito a rifiuti di vario genere dai calcinacci ad eternit , plastica, tubi , amianto cemento ed anche scarti delle nostre amate Apuane sono finiti li , e per questo fu recintata e posta sotto sequestro per indagini.”
“Dopodichè –continua- nel marzo del 2009, per dare seguito a ciò che venne ordinato dal procuratore, fu ordinato il dissequestro per dare la possibilità al comune di Massa di iniziare le attività di rimozione e smaltimento di cemento, amianto e altri rifiuti. All’epoca l’area era compresa all’interno del perimetro SIN (Sito di Interesse Nazionale) –chiarisce Morelli- e perciò di competenza del ministero dell’Ambiente che richiese al Sindaco del comune di Massa la rimozione e successivamente la caratterizzazione dell’area.”
“Nel 2013 venne ridefinita la perimetrazione del SIN di Massa Carrara e quella zona posta di faccia alla Colonia Torino venne di competenza della Regione,”SIR” (Sito d’interesse Regionale), poiché esclusa dalle zone SIN .”
“Nel 2014 – prosegue - venne effettuata la rimozione dei rifiuti in collaborazione con ASMIU da parte del Comune di Massa, perciò venne fatta una parziale pulizia che venne analizzata e ripresa successivamente da Sogesid S.P.A, che nel febbraio del 2018 ha svolto le indagini chimiche e merceologiche relazionandole nel mese di giugno dello stesso anno.”
“Ora nel 2020 è stato presentato da parte di Sogesid S.P.A il progetto di intervento definitivo per la restituzione all’uso dell’area alla collettività.”
“Noi vogliamo avere delle certezze sulla messa in opera delle bonifiche –asserisce- vogliamo essere informati sul cronoprogramma di inizio e proseguimento dei lavori.
“Sono passati 12 anni di inquinamento del mare, dell’aria e della terra –conclude Morelli- dato che il percolato di detti detriti ha avuto come unica via di fuga il mare; tutto questo a danno della collettività, la salute della collettività ha la priorità su tutto.”
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Fratelli d'Italia porta nuovamente il caso dei lavoratori e delle lavoratrici del Cup in Regione Toscana. Ad annunciarlo Alessandro Amorese, capogruppo FdI al comune di Massa.
"Tramite il nostro consigliere regionale Vittorio Fantozzi - dichiara il capogruppo - abbiamo presentato una interrogazione a risposta scritta (che alleghiamo) per chiedere "se quello che stiamo leggendo sugli organi di stampa corrisponde al vero, e, in caso di risposta affermativa la data in cui è prevista l'indizione del bando in oggetto e i motivi per cui si ritiene opportuno indire un bando per reclutare personale, quando sono a disposizione risorse qualificate e specializzate, con esperienza nel settore. E se si intenda intervenire per garantire i diritti acquisiti dei lavoratori Cup e per migliorare le condizioni salariali tenendo effettivamente conto dell'attività svolta".
"Riteniamo vergognoso - incalza - che si sia pensato ad un concorso aperto a tutti, considerata la lunga situazione di precarietà dell'attuale personale del Cup e della contemporanea esperienza e capacità acquisite negli anni. Alcuni di questi lavoratori sono peraltro nell'impossibilità di partecipare non avendo, per esempio, 5 anni di servizio o non essendo tutti in possesso dell'attestato ECDL. Ci viene quindi spontaneo chiedere ed esclamare a cosa serva un altro concorso quando è già a disposizione personale qualificato e specializzato che lavora da anni e sa usare tutti i programmi essenziali per questa attività".
"Aggiungiamo - conclude - che anche dopo la recente gara d'appalto il personale del Cup ha le con le stesse ore di contratto e la medesima paga che aveva in precedenza, continuando con ore di straordinario che non sono ancora state contrattualizzate. Rimaniamo quindi in attesa di una risposta da parte della Regione Toscana".
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Riprende la polemica sul nuovo argine in fase di realizzazione dalla Regione sulle sponde del Frigido. Questa volta a far sentire la voce è il consigliere Andrea Barotti di Arcipelago Massa, che in merito al botta e risposta tra Martina Nardi del Pd e l'assessore ai Lavori Pubblici della Lega Marco Guidi, fa sapere, tirando in ballo una lettera ricevuta un anno fa dal presidente della Toscana di allora: "Le critiche della Nardi verso l'amministrazione non le reputo corrette! Lo dico, per onestà intellettuale, da oppositore della Giunta Persiani, riportandomi a quanto mi scrisse, con una nota del 10 maggio 2019, l'allora presidente Enrico Rossi".
Il consigliere della lista civica contesta dunque le parole dell'On Martina Nardi che aveva messo in discussione l'opera in corso rimproverando l'amministrazione comunale di non avere fermato il progetto.
"Scrissi al Presidente-ricorda Barotti- per chiedere se il progetto di salvaguardia prevedesse anche la realizzazione di un nuovo asse viario, lungo l'argine, che collegasse la zona a mare con il ponte di Via Marina Vecchia, in un passaggio di quella lettera si legge: " (...) è previsto un intervento di adeguamento della viabilità dall'altezza di Via Venezia al nuovo ponte realizzato dal Comune di Massa sul quale sono in corso discussioni e approfondimenti con il Comune (...)". Le parole di Enrico Rossi-trae le conclusioni Barotti- fanno ben capire che il Comune ha dialogato con la Regione Toscana e che dei tavoli si sono svolti!".
Il consigliere, ritenendo urgenti i lavori sul Frigido, scrive in una nota: "Il dibattito, innescato dall'articolo dell'On.le Nardi, sull'arginatura in corso di realizzazione trovo sia, visto lo stato dell'arte, oltre il fischio di fine partita. La messa in sicurezza dell'abitato di Marina di Massa è un obiettivo che deve essere velocemente raggiunto! Questo non significa che si debba procedere senza considerare ogni aspetto rilevante ma, dopo un lungo periodo di attesa, di elaborazione di un progetto non credo sia possibile rimettere, al primo colpo di benna, in discussione il percorso compiuto; insomma non si può parlare all'infinito. I fenomeni meteorologici intensi le bombe d'acqua -considera il consigliere della lista civica puntando il dito contro le polemiche politiche solo fini a loro stesse e ricordando le grane e i problemi ancora irrisolti dal punto di vista della sicurezza idrica lungo il torrente- non hanno la pazienza di attendere le discussioni della politica, i tempi lunghi della burocrazia! Credo sia sufficiente ricordare che l'insabbiamento della foce del Frigido non è stato risolto, che l'alveo del fiume, salvo un intervento per evitare che le acque scorressero ai margini del greto, è ancora carico di detriti; chi ha memoria storica racconta di un alveo molto più basso di quello attuale".
Andrea Barotti entra quindi nel merito della questione politica dell'incisività dei nostri rappresentanti politici piantata come una spina nel fianco del nostro territorio e tornata all'ordine del giorno più che mai dopo la mancata nomina nell'incarico di assessore regionale per il consigliere regionale Giacomo Bugliani:"L'On. le Nardi si appella alla Regione per bloccare il cantiere quando avrebbe potuto, con tempestività, avanzare le sue riflessioni ad un governo regionale di cui il PD era ed è parte fondamentale! La posizione della deputata, dopo la vicenda del mancato assessorato al Consigliere Bugliani, potrebbe, tra l'altro, rafforzare quelle voci che sostengono l'irrilevanza politica del nostro territorio o, ancora, indurre a pensare che gli eletti del centrosinistra, a livello nazionale e regionale, non si siano attivati al momento opportuno". Il commento è quindi di severo rimprovero per la presa di posizione: "La polemica accesa dalla deputata del PD fa male a quanti lavorano per offrire alla città una proposta politica nuova, diversa da quella che anche il centrodestra, fin qui, ha dato!".
"La critica che, invece, i cittadini potrebbero sollevare-prosegue Barotti che non risparmia critiche né a destra, né a sinistra- sia al centrodestra ma anche ad una parte del centrosinistra è quella di essersi limitati al minimo indispensabile! Non aver alzato l'asticella, non aver approfittato della situazione per dotare la città di nuove infrastrutture". Per l'esponente civico il dibattito politico si sarebbe dovuto orientare su altri punti e formule ritenuti più ambiziosi per il territorio: "La strada che ritenevo potesse essere inserita non è stata ipotizzata, i lavori interesseranno una parte del corso d'acqua e solo verso la golena! Mi chiedo perché non si possa ragionare in grande! Perché, con gli opportuni accorgimenti tecnici, non avere un piccolo molo? una foce libera dalle sabbie? una nuova strada che alleggerisca il traffico del Viale San Leonardo che è, per un tratto, privo di marciapiedi e stretto a causa delle auto in sosta?".
Conclude infine Barotti: "La polemica sul nuovo argine impone una riflessione, non sull'opera ormai avviata, ma su cosa sia la buona politica".
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Si apre così la risposta di Elena Mosti consigliere lista civica Volpi Sindaco e Gabriele Carioli capogruppo Pd in consiglio comunale, rivolta al consigliere della Lega Marco Battistini che a sua volta aveva contestato alla deputata Pd Martina Nardi (nella foto), di aver annunciato sul tema della Sanac - l'azienda parte integrante dell'indotto dell'Ilva di Taranto - convocazioni anche degli Enti Locali senza però aver convocato il Comune di Massa.
Per Mosti e Carioli solo con l'unità si possono ottenere risultati e salvaguardare i posti di lavoro dell'impresa, tenendo fuori polemiche propagandistiche. Così infatti esprimono il loro disappunto:" Ed è questo che la politica dovrebbe mostrare ai lavoratori e alle lavoratrici, di Sanac e non solo: la capacità di difendere insieme i posti di lavoro. Sono anni-proseguono nella nota- che partecipiamo in prima linea alle vertenze dei lavoratori e delle lavoratrici, alle loro lotte e alle loro manifestazioni. Mai abbiamo sentito politici parlare in questo modo. I fatti sono fatti, e la propaganda è del tutto fuori luogo".
Passano dunque a sottolineare i passaggi compiuti fino ad ora dalla parlamentare apuana:"L'onorevole Nardi in questa vicenda ad oggi ha raccolto la sollecitazione arrivata nel corso dell'ultimo tavolo istituzionale convocando in commissione attività produttive le organizzazioni sindacali per ragionare dell'indotto di Taranto e del futuro del gruppo Sanac-ed elencano quindi-Il 20 ottobre scorso sono state ascoltate le organizzazioni sindacali, il 26 i commissari ex Ilva e il 27 i commissari Sanac oltre alla sottosegretaria Todde. In Commissione sono stati ascoltati i soggetti titolari della vertenza che sono le org sindacali e i commissari. Non si capisce quindi-riflettono i consiglieri- la polemica sull'assenza di convocazione delle istituzioni locali".
Non solo, Mosti e Carioli passano ad analizzare i passi da compiere:"La vicenda Sanac ha quindi assunto una dimensione ed un'attenzione nazionale, come tale deve essere. Certo è evidente-sottolineano- che il percorso per arrivare ad una soluzione della vertenza necessita ancora di impegno e concretezza, per questo le organizzazioni sindacali hanno richiesto un incontro al Mise prima del 30 novembre.
Richiesta condivisa e rilanciata anche dalla Commissione attività produttive attraverso l'impegno concreto della Presidente Nardi" rivendicano quindi.
Carioli e Mosti rilanciano dunque la palla nell'altra metà campo accusando di rimando Battistini di strumentalizzazione politica e amministrazione e parlamentari eletti nelle file della Destra di dormire sugli allori:" La commissione attività produttive di Massa non dovrebbe servire al consigliere Battistini come strumento politico di part-contestano dunque- Anche perché se vuole metterla su questo piano dovrebbe rammentare che i deputati che hanno vinto il collegio sono quelli di centro destra. Bergamini alla Camera e Mallegni al Senato. Inoltre-insistono i due consiglieri rivolgendosi sempre a Battistini- gli ricordiamo che Sindacati hanno chiesto un concreto impegno da parte del Sindaco, del quale al momento sulla questione non abbiamo notizie. Nardi perlomeno ha messo all'ordine del giorno della commissione attività produttive sia Sanac che Ilva, proprio per far comprendere che il piano Sanac è dentro quest'ultima".
In ultimo, chiudono:" Battistini non accenna nemmeno al documento proposto dalla minoranza da recapitare a tutti gli onorevoli componenti della commissione. Battistini quindi ci dica piuttosto, se lo sa, quali azioni sono state messe in campo dall'amministrazione comunale. Sarebbe utile capirlo".
Francesca S. Vatteroni
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