Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

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L’amministrazione comunale ha sempre avuto l’interesse a collaborare con la provincia di Massa-Carrara, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di grandi strutture come il centro congressi di Marina di Massa, ma ci tiene a far luce su alcuni fatti per non dare una visione distorta ai cittadini “E’ inammissibile incolpare il comune per la mancanza di autorizzazioni quando la stessa provincia non ha fornito, negli ultimi tre anni, la documentazione richiesta da alcuni enti facenti parte della commissione di vigilanza di pubblico spettacolo.” Dopo un breve riepilogo dei documenti richiesti e dei quali l’amministrazione non ha giurisdizione conclude “non è certo il comune di Massa a poter o dover produrre il materiale sollecitato. A tal proposito risultano ancora più incomprensibili le parole del presidente Lorenzetti: piuttosto che addossare responsabilità all’amministrazione comunale, dovrebbe incalzare i suoi uffici nel fornire velocemente quanto richiesto per proseguire l’iter con l’obiettivo di ottenere il via libera ed avere pienamente a disposizione la sala.”
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Si è tenuta venerdì 9 settembre la prima riunione delle associazioni amiche di Super-D il nostro super eroe massese ovvero Daniele Ricci, sempre attivo in città per aiutare i più bisognosi.
Puliamo il mondo 'con Super-D Insieme per Massa' il 5 novembre 2022
Spiega Nicola Ricci (ideatore dell’ iniziativa): “Io e Daniele da parecchi anni siamo impegnati nello sviluppo e nella creazione di azioni di bene ed iniziative dirette alle classi deboli, toccando i temi della disabilità e sensibilizzazione all’inclusione, lotta al razzismo, collette alimentari a sostegno delle varie Onlus da sempre impegnate nella lotta alla povertà esempio Caritas “Mensa dei poveri” Cervara di don Cipollini, ma non solo, questa volta (continua Nicola Ricci) io e Daniele ci siamo riuniti con nuovi amici ed associazioni molto in vista e presenti ed impegnate sul territorio:
RIVOLUZIONE ALLEGRA, con la presenza dei rappresentanti: Giulio Milani, Marianna Massa,, Francesca Carlini, Giordana Becagli.
WWF sez Massa Carrara, rappresentata da Gianluca Giannelli
LEGAMBIENTE sez. Massa Carrara, rappresentata da Francesco Rossi
Gruppo IMPEGNO POLITICO, rappresentato da Nicola Ricci e Candeloro Antonietta e Walter Ricci
Associazione WOW, con la rappresentanza di Sonia Barosi
ITALIA NOSTRA (da remoto) con il presidente della sez Montignoso Massa Bruno Giampaoli
Assoc LA CERBAJA rappresentata da Nino Ianni
Ed infine “ SUPER-D” con il rappresentante Daniele Ricci e Marusca Edera
Le sei associazioni, con l’appoggio di altre realtà locali, hanno decisi di attuare una giornata full, che prenderà vita il 5 novembre 2022 dalle ore 09:00 terminando alle 13:00 nella quale molte associazioni e scolaresche saranno impegnate sotto la supervisione di LEGAMBIENTE alla raccolta di rifiuti di ogni genere e tipologia in alcune zone della nostra città Massa. La giornata (aggiunge Giulio Milani di RIVOLUZIONE ALLEGRA) darà la possibilità di aggregazione delle varie realtà sia sportive, che sociali che di volontariato e scolaresche, tutti impegnati in un solo scopo, ovvero il decoro, la pulizia e l’educazione del giovane e dell’adulto verso il rispetto della città e del cittadino. Sonia Baroni dell’associazione WOW aggiunge l’idea e l’offerta di una colazione gratuita a tutti gli studenti e partecipanti.
WWF e LEGAMBIENTE metteranno a disposizione esperienza e mezzi per far si che la giornata sia svolta in modo creativo e ricreativo facendo si che un segno ed un segnale venga lanciato al cittadino di Massa ed al Cuore degli studenti partecipanti.
L’ultimo appunto viene da “SUPER-D” Daniele Ricci: “ io sono un ragazzo disabile in sedia a rotelle, ma ogni giorno penso e mi impegno per creare opere di bene, ed invito tutti i cittadini di Massa e tutte le associazioni Onlus e di Volontariato in particolare le associazioni che toccano il tema Disabilità, sono invitate ad unirsi a noi, in questa giornata di festa ed aggregazione dal titolo:
PULIAMO IL MONDO“ CON SUPER-D INSIEME PER MASSA”
Per info e partecipazione
: SUPER-D cell 3286536074
IMPEGNO POLITICO cell 3283073683
RIVOLUZIONE ALLEGRA cell 3407810100
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Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Vittorio Fantozzi interviene in merito all'approvazione, in consiglio regionale del diritto all'oblio oncologico: "Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno di Fratelli d'Italia che impegna la Regione ad intervenire affinché la Toscana si faccia promotrice del riconoscimento del "diritto all'oblio" per evitare che coloro che sono guariti da patologie oncologiche subiscano discriminazioni inaccettabili, impedendo che le informazioni relative a malattie tumorali pregresse siano considerate ai fini della valutazione della persona guarita. Un grande atto di civiltà" dichiara il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Vittorio Fantozzi, firmatario dell'ordine del giorno.
"Nel 2022 la riabilitazione oncologica in Italia è di fatto un diritto negato - sottolinea Fantozzi -. Tanto è vero che lo scorso 29 marzo è stato illustrato al Senato il Disegno di Legge che, in linea con quanto già legiferato in Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Portogallo, intende garantire agli ex pazienti il diritto a non essere rappresentati dalla malattia e a non subire discriminazioni: coloro che hanno superato la malattia oncologica da almeno 10 anni (e da 5 anni se diagnosticata prima dei 21 anni d'età) possono accedere a mutui e prestiti, assicurazioni sulla vita e adozioni. Accade invece, oggi, che chi ha avuto una malattia si trova a vivere, (quindi dopo il danno pure la beffa!), difficoltà nell'accesso ai sopra citati servizi essenziali oltre ad incontrare ostacoli nella selezione per un lavoro e nella carriera professionale. La Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha realizzato la campagna di comunicazione "Io non sono il mio tumore" con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni, nella speranza di raggiungere al più presto gli altri Paesi virtuosi, ma tante altre associazioni di volontariato sono sensibilizzate sul tema".
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Focus dell'incontro l'erosione della spiaggia, che devastata Marina di Massa, ha colpito Vittoria Apuana e si sta dirigendo verso il pontile di Forte dei Marmi, l'ampliamento del porto di Carrara, che potrebbe far accelerare il fenomeno erosivo innescato proprio dal porto , come ha scritto ai Paladini nel febbraio scorso il Presidente dell'Autorità Portuale Mario Sommariva. Una responsabilità riconosciuta anche da 52 scienziati di tutto il mondo relatori al Forum del Mare e delle Coste di Forte dei Marmi e prevista dalla Relazione della Commissione Lizzoli del 1802, che diceva no al porto di Carrara, perché essendo innaturale, avrebbe portato un'erosione di 200 passi ogni 52 anni; è quello che è successo. "Un documento storico, aggiunge Colacicco una sorta di Business Plan dell'epoca voluto dal Conte Lizzoli Commissario del Governo francese per definire le possibilità di sviluppo del territorio, in ogni ambito dell'economia.
Anche ora va proprio fatto questo, bisogna pesare e parametrare le due economie, quella turistica, e quella industriale, considerando quanto l'eventuale sviluppo dell'economia legata al porto, con l'ampliamento dello stesso non andrà, nell'ipotesi di un'accelerazione dell'erosione a danneggiare ulteriormente l'economia turistica.
Questo è il punto fondamentale per le scelte che dovranno operare i politici,
Il futuro del territorio dipende dalle loro decisioni che saranno poi premiate o meno dal consenso dei cittadini.
Più che attenti i candidati - alla storia dell'erosione in immagini dal 1900 ad oggi, un alla breve lezione su che cosa è l'erosione del Professor Giovanni Sarti dell'Università di Pisa, presidente Curriculum Georischi e coordinatore del Team Coste, Al centro come si è sviluppata nel nostro territorio, e come e perché la spiaggia è stata erosa a nord per arrivare in accumulo a sud, anche grazie agli interventi dell'pera dell'uomo, come appunto il porto di Carrara. "Ora bisogna considerare anche il cambiamento climatico, "con cui convivere che impatterà anche sull'erosione andando ad aumentare il livello del mare ha detto il Professor Giovanni Zanchetta, Presidente della Laurea in scienze ambientali a Pisa – Il Professor Mauro Rosi, geologo, dell'Università di Pisa, ha messo l'accento sul ripascimento strutturale, non certo one shot come a Poveromo, ma programmato e continuo, in un approccio di costante manutenzione, andando a prendere la sabbia a sud nelle zone in accumulo verso Viareggio, per portarla a nord a partire dalla Partaccia.
Un investimento importante ha specificato Colacicco che,calcolando, dovrebbe essere pari a 32 Milioni di euro, che potrebbe essere vanificato se l'ampliamento del porto portasse ulteriore erosione.E' poi intervenuto Paolo Ricotti, economista d'impresa, già Amministratore Delegato di importanti gruppi Nazionali e Internazionali, docente all'Università Statale di Milano Bicocca e fondatore di Planet Life Economy Foundation. . Per Ricotti l'intero territorio va studiato e pensato in chiave sostenibile, che vuole dire un sistema declinato su sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
"Vero ha detto ,Orietta Colacicco - il Presidente Sommariva si è detto disponibile a un confronto, peccato che a febbraio, quando noi lo abbiamo chiesto insieme a tutte le categorie economiche non ci sia stato concesso. E quando i nostri legali per due volte hanno fatto accesso agli atti per poter vedere il progetto del nuovo PRP è stato risposto che avremmo dovuto attendere i tempi di procedura VAS per vederlo.
Quindi è stata la volta dei candidati.
Nicola Cavazzuti di Unione Popolare ha ribadito quanto l'ambiente sia al centro del proprio programma e quanto si sia dedicato al tema dell'erosione, che va risolto, Cosimo Ferri di Azione Italia Viva ha richiamato la necessità di trasparenza verso i cittadini e di competenza nell'individuare soluzioni equilibrate e sostenibili sia per il litorale, che per la portualità. Massimo Mallegni, che ha sottolineato aver richiesto il progetto del PRP del porto undici volte, ha tuonato" devono mostrare il progetto, perché in una moderna democrazia icittadini devono sapere".
Secondo Mallegni è necessario un ripascimento strutturale subito, quanto al porto, "le opere sono necessarie, ma dobbiamo sapere prima quale è il conto da pagare" Per Elisa Montemagnipiù che la competenza è necessaria la conoscenza dei fenomeni, dei piani e dei progetti, in modo che politici e amministratori poi con la competenza degli esperti si assumano il compito della decisione, che è loro responsabilità. Il ripascimento deve essere costante. L'onorevole Martina Nardi del PD ha puntato a una sinergia fra le diverse economie (portuale e turistica) e propone un Consorzio fra Comuni e Porto.
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"Atto vile e da condannare,la politica non è questa". La candidata del Pd l'onorevole Martina Nardi condanna senza se e senza ma quanto accaduto sabato sera a Marina di Carrara al gazebo della Lega. "La lotta politica si fa con le armi della democrazia e delle idee, mai con la violenza. Chi usa violenza per imporre la sua visione politica non ha mai ragione . Esprimo tutta la mia solidarietà e quella del Partito Democratico ai militanti della Lega rimasti coinvolti in questa bruttissima vicenda". Secondo la Nardi la violenza non ha mai ragione, spera però che questo vergognoso episodio non inquini questa campagna elettorale. "L'episodio è da condannare senza se e senza ma, non può e non deve avvelenare il clima politico di grande competizione, nel rispetto delle idee, che in questo territorio si respira".
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Il responsabile comunale di Forza Italia, Gianenrico Spediacci, esprime a nome della sezione locale del partito la sua vicinanza al consigliere della Lega Andrea Tosi e ai militanti che sono stati vittima dell’aggressione al gazebo di Marina sabato sera.
Una notizia che Forza Italia apprende con grande dispiacere, augurando alle vittime dell’aggressione una pronta guarigione e l’augurio che episodi del genere diventino sempre più isolati e circoscritti per il bene della democrazia e del dialogo.
“Forza Italia è vicina a tutte le persone che hanno subito la dura aggressione al gazebo di Marina – commenta Gianenrico Spediacci – con l’augurio che possano al più presto lasciarsi alle spalle questo deprecabile episodio e tornare ad occuparsi di politica in modo sereno e sicuro. Situazioni del genere non sono del tutto nuove nel nostro comune, e riteniamo altresì che questo clima di odio verso alcuni partiti non faccia altro che esasperare e accrescere le tensioni; quando invece sarebbe utile che ci fosse il rispetto reciproco tra tutte le componenti come una società civile dovrebbe avere”.
Forza Italia ribadisce inoltre come solo un sano confronto politico improntato sul dialogo, l’educazione, il dibattito e soprattutto il rispetto per il pensiero altrui, possa essere costruttivo per il bene della città e più in generale per la politica locale, senza che debba sfociare talvolta come nel caso dell’aggressione di sabato sera in uno scenario da far west con danni e feriti.
“Sono atteggiamenti che condanniamo fortemente – prosegue Spediacci – e sui quali è necessario fare un’attenta riflessione, in modo che in futuro questo tipo di tensioni sia sempre meno presente nelle nostre strade. Non è stato sicuramente un bello spettacolo ciò che è successo e Carrara non ha bisogno di finire sulle cronache nazionali per episodi del genere. La violenza verbale e non solo fisica, con cui sono stati aggrediti i militanti della Lega con i soliti insulti sul fascismo, attribuibili spesso ai partiti di centro destra, sta diventando purtroppo una costante pericolosa”.
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Fratelli d'Italia Carrara con Lorenzo Baruzzo esprime solidarietà alla dirigenza ed ai militanti della Lega che nella serata di sabato 10 settembre a Marina di Carrara, sono stati aggrediti da parte di una cinquantina di delinquenti riconducibili all'area antagonista anarchica e della sinistra estrema.
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I due big del Terzo Polo, la ministra Maria Stella Gelmini e l'onorevole Cosimo Maria Ferri, si sono incontrati oggi nella provincia di Massa Carrara per un confronto proseguito poi a Palazzo Ducale di Genova. Presente anche l'onorevole Raffaella Paita a sua volta candidata al senato nella regione Liguria.
"Credo che la campagna elettorale che il terzo polo sta portando avanti in Toscana – ha dichiarato al nostro microfono la Gelmini - sia una campagna elettorale coraggiosa, perché improntata al Si senza se e senza ma. E quindi si al rigassificatore di Piombino, si alle infrastrutture e alle grandi opere, improntata ad un'attenzione autentica sull'energia".
La Gelmini, ex ministra di Forza Italia, numero due in tandem con Renzi nel collegio Toscana, entra dunque nel merito dei temi della coalizione: "Vogliamo aiuti per famiglie ed imprese: sappiamo che i soldi non bastano mai se non si ottiene un tetto europeo al prezzo del gas".
Quale ricetta? "Vogliamo provare a superare le conflittualità e le contrapposizioni, silenziare le curve sud, e provare a realizzare un'agenda che serva realmente al Paese partendo dalla ricetta economica liberale".
Cosimo Maria Ferri: "La presenza di Maria Stella Gelmini è importante perché testimonia che il terzo polo riformista guarda al mondo moderato. Siamo un nuovo spazio politico, una prospettiva, una nuova casa per chi non si sente più rappresentato dai partiti".
L'onorevole conclude puntualizzando: "Serve un cambiamento e la necessità di praticarlo in Parlamento. Il nostro progetto riformista è uno spazio politico coraggioso che dice basta alle vecchie etichette politiche".
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Giuseppe Mascambruno buongiorno. Lei è livornese doc oltre ad essere giornalista da una vita ed aver ricoperto il ruolo di direttore responsabile del quotidiano La Nazione di Firenze. A Livorno il candidato del Pd è un lucchese, Andrea Marcucci. Lei ne ha già scritto. Cosa pensa di questa scelta per una città che, comunque, è sempre stata rossa quasi per definizione?
Beh, cominciamo col dire che la <rossa Livorno> è un'identità che ormai appartiene più alla storia che all'attualità. Il dato vero, caso mai, è capire fino a quanto e, soprattutto fino a quando, il Pd possa ancora essere considerato l'erede politico di quella storia. Direi ormai poco, molto poco in termini quantitativi di rappresentanza delle fasce sociali più deboli e meno garantite e, anche per questo, molto poco anche in termini temporali. E, a confermarlo, c'è proprio la scelta di candidature, come quella del senatore Marcucci, posizionate esattamente all'opposto di quella domanda sociale. Scelte che spiegano meglio di tante altre pensose analisi quanto ignobile sia questa legge elettorale, non a caso espressione, stavolta per mano di Rosato, di quella <cultura renziana> che ha allevato anche il senatore Marcucci e che sottrae per l'ennesima volta agli elettori la possibilità di scegliersi il parlamentare di fiducia.
Alcuni giorni fa Enrico Letta, segretario del Pd, durante una festa de l'Unità a Pisa, la sua città, se ne è uscito come i dolori con un 'Livorno merda', ovviamente calcisticamente parlando, che, però, non è piaciuto alla città amaranto. Secondo lei Marcucci come avrebbe dovuto prenderla?
Non ho idea di come l'abbia presa Marcucci. Nell'agiografia del campanilismo pisano-livornese ormai è roba anche un po' decotta e noiosa. Marcucci è un signore che è cresciuto negli agi frutto di una ingente eredità familiare: non mi pare obiettivamente il più adatto a capire e soprattutto interpretare l'anima popolare di una comunità, quella livornese, forse in Toscana la più distante da quella vena lucchese cittadina, composta e formale fino ai confini, in certi casi, dell'adulazione interessata e per questo ipocrita. Un abito, un gessatino direi, che Marcucci mi pare indossi alla perfezione.
Battute a parte lei come vede la situazione politica nel capoluogo labronico alla vigilia delle elezioni politiche?
Livorno è in una fase storica delicata: agli effetti generali di una congiuntura carica di incognite e uguale per tutti, si aggiungono gli esiti di politiche di governo del territorio che, negli ultimi vent'anni, raccontando l'opposto hanno in realtà approfondito i solchi di divisione sociale della città. Attraverso miopie di programmazione industriale, inchiodata sulle alterne sorti del porto, ma anche per effetto di politiche urbanistiche che hanno finito per favorire speculazioni in mano ai soliti imprenditori dominanti, esplosione della grande distribuzione commerciale fuori dai confini e conseguente degrado, non solo commerciale, del centro e dei quartieri storici. Inevitabile che in questi ultimi, soprattutto quelli a nord della città dove si concentrano le case popolari, spesso occupate abusivamente, trovassero base operativa anche attività criminose. Fino a raggiungere episodi molto gravi che stanno spaventando proprio quella fascia di elettorato cresciuta nel culto del PCI e che oggi è obiettivo privilegiato della destra leghista e meloniana. Credo proprio che, da questo punto di vista, Livorno possa finire tra le sorprese di questa tornata elettorale.
Sinceramente, secondo lei candidare Marcucci a Livorno, Pisa e Viareggio è stato volergli fare un regalo oppure l'opposto?
Per quanto già detto, sinceramente ho trovato la scelta del Pd ben poco strategica. Non dico suicida, ma giù di lì. Non so quanto l'influenza di potere della famiglia Marcucci possa estendersi dalla Media Valle lucchese a Viareggio, ma penso che la reazione negativa all'effetto-paracadute di un candidato così estraneo alla cultura, non solo popolare, di Pisa e soprattutto Livorno alla fine risulterà evidente. Tanto più che si tratta di un personaggio vissuto male anche per quella sua promiscuità tra Pd e renzismo, interpretata come opportunismo di galleggiamento e conservazione del potere.
Noi ci siamo conosciuti proprio alla redazione di Livorno del quotidiano Il Telegrafo nel lontanissimo 1989. Lei era il caposervizio, noi soltanto dei borsisti di prima generazione. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Come è cambiato il giornalismo?
Il tema è di quelli che richiederebbero un'analisi molto articolata. Mi limito a dire che il giornalismo è sempre figlio del suo tempo e questo è un tempo di crisi gravissima, non solo economica e occupazionale, del giornalismo tradizionale, stampa in particolare. Per capire i tempi che viviamo, in qualsiasi tempo, vale sempre la regola del <follow the money>, segui il denaro. Il denaro per fare informazione oggi più che mai è concentrato solo nelle mani di poche figure dominanti che intrecciano interessi economici e politici. E non essendoci più il mercato di un tempo, anche le cosiddette <grandi firme> restano abbarbicate alle poltrone che garantiscono visibilità e soldi fin quando possibile. Il risultato è un appiattimento asservito, a tratti più che imbarazzante, che non può che accelerare l'agonia in particolare della stampa. Mi spiace soprattutto per i giovani che vorrebbero fare questo meraviglioso mestiere e che rischiano di trovare solo le macerie lasciate dalle generazioni precedenti. Quelle che si sciacquano la bocca in continuazione con il <largo ai giovani>. Confido nell'evoluzione digitale, anche se mi resta ancora difficile capire come raggiungere un livello di business davvero in grado di sostenere quel tasso di autonomia indispensabile a un briciolo di affidabilità dell'informazione.
Livorno è una città unica per molti versi, ma, a dirla tutta, lontana anni luce, per garbo, laboriosità e... anche ipocrisia o tirchiaggine, dalla Lucca che gli sta ad un passo. Cosa prenderebbe a Lucca per dare a Livorno e cosa di Livorno presterebbe volentieri a Lucca?
A metà degli anni Ottanta del secolo scorso, ho lavorato e vissuto per due anni a Lucca. E, vista anche di recente, resto ancora ammirato dalla pulizia e dal decoro della città. Un segno di rispetto dell'appartenenza che fa onore ai lucchesi e che stenta invece ad affermarsi a Livorno. Anche se non mancano i segnali di riscatto grazie a un associazionismo ambientalista che sfida con gigantesco impegno un menefreghismo diffuso e duro a morire. Ma di Lucca, convenzionalismo a parte, conservo anche un bel ricordo umano: anzi, approfitto della tua generosa ospitalità proprio per onorare la memoria di un carissimo collega scomparso di recente, Oriano De Ranieri. A noi livornesi piace l'immediatezza reattiva, possibilmente sempre condita da una battuta. L'irriverenza che, colorandosi di ironia, non scade mai a mancanza di rispetto. Anzi diventa segno di considerazione. Ecco, nella trasfusione ipotizzata, ai lucchesi forse potrebbe far bene un paio di gocce al giorno di questa miscela comunicativa. Un po' come imparare a prendere il ponce un cucchiaino alla volta.
Come vive un giornalista in pensione? E' vero che si rischia di annoiarsi con quell'adrenalina quotidiana che viene a mancare?
Confesso che il distacco a 56 anni, anche per la pesantezza delle ingerenze in cui è maturato, è stato duro. Molto duro. Tanto che, come accennato prima, tanti, anzi troppi direi, sono i colleghi che da pensionati ben più anziani continuano a rimanere attaccati anche all'ultimo sgabello pur di non sottrarsi all'autentica droga del lavoro diventato vita. La libertà è una condizione che richiede tante rinunce. Si dura fatica, ma ci si arriva. E quando la disintossicazione è completa, il piacere della libertà è impagabile: ti scegli gli interlocutori, assecondi chi merita, aiuti chi ha bisogno e mandi a quel paese i soliti ruffiani che vorrebbero usarti magari solo per il tuo passato. Si gode da matti. Poi da quando sono diventato nonno, capisco ancora meglio quanto sia rovinoso e stupido il culto della vaniloquenza.
I suoi anni a La Nazione: ce li può descrivere e ricordare sia pure in breve?
No, non posso descrivere in breve 40 anni di identificazione della vita con una passione nata a 16 anni. Mi limito a dire che ho goduto del privilegio di fare il giornalista in una testata che ha rappresentato meglio di altre la vitalità culturale della Toscana, la sua capacità di difendere e interpretare un'idea aprendosi anche alle altre. La Nazione è stata tutto questo fino a quando l'editore, l'unico tra quelli più in vista in Italia senza altri interessi in conflitto, ha avuto dalla sua i bilanci che gli consentivano di non svenarsi nei conti. Ma ormai da oltre 10 anni a questa parte la crisi ha aperto la porta a pesanti ingerenze esterne. Sotto forma di contratti pubblicitari e, soprattutto, di relazioni di potere clientelare politico-affaristico-bancario. La fine della mia direzione alla <Nazione>, ormai nel lontano luglio 2011, non a caso coincide con le intercettazioni che rivelano, a proposito di industriali farmaceutici, quale peso avesse la famiglia Aleotti della <Menarini> al cospetto dell'editore Riffeser. All'epoca coinvolti in un caso giudiziario dai risvolti pesantissimi, poi ridimensionati nei gradi di giudizio processuale. Rimando per chi è più curioso all'inchiesta dell'Espresso uscita di lì a poco intitolata <I domatori di giornali>. Ma all'editore e a chi per lui non detti la soddisfazione di licenziarmi, mi dimisi io.
Cosa ha Livorno a parte il mare?
Livorno è la città in cui ho vissuto fino all'assunzione al giornale, a 23 anni, che ho perso per tanti anni inseguendo la passione professionale ovunque mi fosse proposto e che ho ritrovato dieci anni fa. Me la godo come un matto, perché Livorno sì, è soprattutto il mare, un clima invidiabile soprattutto ora che l'età avanza, ma è anche tanto altro. E' il gusto, se si è liberi ovvero affrancati dal bisogno, del vivere fuori dalle convenzioni che ti imprigionano nell'opportunismo. Approfitto della tua ospitalità per fare anch'io una marchettina a mio vantaggio: è appena uscito <Livorno, le 100 meraviglie + 1>, Typimedia editore, in cui ho tentato di descrivere tutto il mio amore per questa città. A dispetto degli stereotipi distruttivi, carica di storia e di tante bellezze sottratte alla memoria e abbandonate al più ignobile e scellerato degrado. Per sciatteria, certo. Ma, secondo me, anche per un disegno politico preciso di rimozione del passato per favorire, ancora fino a pochi anni fa, il controllo del presente.
Giornalismo a Livorno adesso che il cartaceo è alla frutta: c'è spazio per chi volesse fare un tipo di giornalismo diverso, aggressivo e critico verso un certo modo di intendere la città?
Vale quanto già detto per il giornalismo in generale. E Livorno non sfugge a questo dato generale. Caso mai si può dire che non la metterei tra le città con le caratteristiche più adatte a sviluppare un mercato in grado di generare le risorse necessarie a sostenere un business professionalmente garantito e protetto. Ma è anche vero che il mercato lo fa anche l'offerta. E, secondo me, non esiste un giornalismo diverso, aggressivo e critico. Il giornalismo per essere tale, soprattutto nei confronti del potere, comunque si manifesti, non può che avere quelle caratteristiche. Si tratta solo di stabilire quanto vale la libertà.
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