Politica
Il Pd va all'opposizione nel comune di Aulla: "Il sindaco Valettini, neopresidente della Provincia sostenuto dal centro destra non è più espressione della maggioranza comunale
Alla luce della candidatura del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara, avvenuta in aperto contrasto con la decisione assunta dalla direzione territoriale del…

Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

Bilancio di previsone 2026-'28 comune di Carrara approvato e con il segno positivo dopo 11 anni: 26 milioni dal marmo e risorse per scuola e sociale
Il consiglio comunale ha approvato ieri sera il bilancio di previsione 2026-2028. Per il secondo anno consecutivo il bilancio di previsione è stato approvato in anticipo…

Asmiu e Retiambiente Carrara entrano nel Gruppo Retiambiente
L’assemblea dei soci di RetiAmbiente Spa del 22 Dicembre 2025 ha approvato l’apporto degli asset dei Comuni di Massa e di Carrara alla società. Il…

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È ormai vera e propria bagarre nella sezione Massese di Forza Italia. Tra un gradimento sempre inferiore tra i cittadini, una conseguente scomparsa dei consiglieri forzisti negli organigrammi comunali, e un insperato colpo di coda (a livello congressuale) che possa dare nuova linfa al partito, continuano gli scontri senza esclusioni di colpi tra la vecchia guardia, capeggiata dal coordinatore comunale Domenico Piedimonte e i “nuovi arrivati” Emanuele Ricciardi e Pier Giuseppe Cagetti.
Le critiche a Cagetti e Ricciardi (e le loro risposte piccate) si susseguono ormai da settimane, se non mesi, ma oggi il coordinatore comunale è andato oltre, deferendo i due probiviri agli organi nazionali del partito.
Troppo distanti dallo statuto di FI, ancora troppo ancorati a un passato che non rispecchia minimamente le idee del loro nuovo punto d’approdo. Per Piedimonte l’atteggiamento dei due nuovi ingressi forzisti stona totalmente con la politica e le regole del partito, e si dice costretto a segnalare una situazione ormai insostenibile, fatta di continue violazioni e millantamenti di poteri inesistenti.
“Dopo aver infruttuosamente tentato di espletare qualsiasi tentativo bonario per aiutare nella conoscenza dello statuto e dei regolamenti di Forza Italia gli iscritti Ricciardi Emanuele e Cagetti Pier Giuseppe, sono stato costretto a deferire le loro continue violazioni. Pur essendo vero che la loro iscrizione a Forza Italia è recente – sottolinea Piedimonte – ho dovuto mettere un argine formale alla loro smania di agire fuori dalle regole statutarie che con la loro adesione hanno volontariamente accettato. I nostri iscritti e la nostra comunità politica iniziava ad esser disorientata dai loro comunicati, nei quali farneticavano poteri che non hanno e visioni politiche sinistre che nulla hanno a che fare con il nostro partito. Dalla richiesta pubblica di primarie di coalizione, alla dichiarata volontà di rifondare la Margherita. Come coordinatore comunale ho piacere che in molti prendano la tessera di Forza Italia, ed anche che portino in discussione e confronto nelle nostre assise le loro visioni. Ma non posso non tenere conto di un intero coordinamento comunale eletto che vede neo iscritti continuare a danneggiare l'immagine di un partito strutturato come il nostro. Troppo spesso veicolando modi e valori che non appartengono alla nostra comunità politica. Siamo il partito delle libertà – sentenzia il coordinatore comunale – e non dell'improvvisazione delle regole. Ecco perché ho più volte ricordato loro che l'iscrizione a Forza Italia è su base volontaria. Se Ricciardi sente la mancanza della sinistra e delle politiche del PD non lo tratterremo nel centrodestra con la forza. E se Cagetti vuole tornare nella lista del sindaco Persiani per continuare ad aiutarlo, torni pure nello svuotato gruppo consiliare Lista Persiani. Se invece, in attesa del loro giudizio da parte degli organi nazionale volessero continuare a definirsi forzisti, si rileggano le regole del partito e attendano la vicina stagione congressuale forzista.”
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“A mio avviso, mai si era vista tanta desolazione e degrado a Marina di Massa durante le feste di Natale e ciò non dovrà mai più accadere. Le premesse c'erano tutte ma “L'uomo solo” al comando della città ha perseverato a non voler ascoltare né i cittadini, né i loro rappresentanti, né le categorie economiche e tanto meno i commercianti stessi. “
Inizia così la nota del coordinatore comunale di Forza Italia Massa Domenico Piedimonte che argomenta:
“Siamo arrivati a questo Natale con una Marina praticamente senza più parcheggi. Nessuno che si ferma più a prendere un caffè in un bar del centro di Marina in quanto il costo orario dei pochi parcheggi disponibili è maggiore di quello del caffè stesso".
“Dopo 5 anni di immobilismo, -prosegue il coordinatore comunale- di mancanza di un piano del verde e del decoro, di un arenile sempre meno accessibile ai nostri cittadini ed ai nostri turisti, di una visione turistica per la nostra costa, Persiani ha aperto i suoi “cantieri pre-elettorali” che, al momento, hanno aggiunto solo problemi a coloro che avrebbero voluto fare una passeggiata nella desolata Marina di Massa.
La zona intorno al Pontile è rimasta buia e inaccessibile ai più. Raggiungere a piedi Piazza Betti per coloro che provengono dal lungomare lato Carrara una odissea ed a tratti un rischio.
La dimostrazione si è avuta con i bar totalmente vuoti e le strade deserte. Si sono salvati alcuni commercianti che hanno una clientela fidelizzata ed un grande spirito di resilienza.
Per il resto, nel 2022 il Sindaco Persiani ha reso ai marinelli ed al tessuto economico e sociale della costa un anno da dimenticare”.
Il coordinatore forzista tuona: “Come può Forza Italia dimenticare che a gennaio 2022 Persiani ha imposto una sorta di “coprifuoco” per bar e ristoranti a Marina di Massa e nella nostra intera città? Come può dimenticare che questo attuale il Sindaco, non sapendo o volendo ascoltare e confrontarsi, ha preferito risolvere i problemi di mala movida in piazza Mercurio chiudendo anzitempo attività e lasciando nella disperazione le categorie economiche che chiedevano semplicemente ascolto empatico e misure più ragionate? E come si può dimenticare che nel 2022 per colpa di Persiani Marina di Massa ha subito una cosiddetta rivoluzione nel piano dei parcheggi che poi si è concretizzata solo nella sottrazione di posti auto liberi e aumenti vertiginosi delle tariffe di sosta nonostante le lamentele di tutti?".
“Una rivoluzione – sottolinea Domenico Piedimonte- che secondo Forza Italia potrebbe aver generato anche un grave danno economico per le casse comunali e che siamo prossimi ad appurare.
Marina di Massa si appresta a chiudere il 2022 anche come l'annus horribilis per il proprio verde ed i propri parchi. Dalle aiuole del lungomare completamente secche durante l'estate al parco Ugo Pisa costantemente sottratto nella sua fruibilità alla nostra comunità. Per non parlare di quanti appelli ci sono voluti affinché questo Sindaco facesse la propria parte per consentire la riapertura del meraviglioso parco del WWF. Senza dimenticare la ferita rappresentata dall'ex Parco dei Conigli, dal degrado e dell'incuria che ha regnato sovrana nel Parco dei Ronchi. Per non parlare di quello del un mercatino della Partaccia” conclude.
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Il Consigliere civico Barotti apprezza l’iniziativa del sindaco Arrighi e scrive: “Il recente accordo stretto tra il Comune di Carrara e Baker Hughes è certamente un importante passo in avanti verso la ripartenza economica; come, quasi un anno fa, avevo auspicato è necessario l’impegno delle istituzioni locali per agevolare l’espansione delle nostre eccellenze manifatturiere e per rendere accessibile, ai giovani, a chi cerca una nuova occupazione l’alta formazione”.
Per Barotti bisogna raggiungere un ulteriore traguardo: “La nostra zona industriale, grazie al Nuovo Pignone, diventerà protagonista della transizione energetica; questa incredibile opportunità, frutto sia di una presenza storica ma anche della retromarcia su Piombino (progetto ben visto dalla regione Toscana e che la politica locale non aveva contrastato), deve essere sfruttata per portare la ricerca, la formazione (sia intermedia che universitaria) sul nostro territorio.
Lo sforzo della politica deve andare oltre l’orientamento (esperienza già sperimentata), oltre l’ITS; dobbiamo impegnarci per far nascere un centro di ricerca tecnologica (pubblico-privato) che operi a fianco del processo produttivo”.
Barotti immagina l’apertura di alcuni corsi di laurea: “Tale obiettivo ci consentirebbe di immaginare una collaborazione con le migliori università del paese e di poter ambire a diventare sede distaccata per alcuni indirizzi di studio legati all’energia, alla metalmeccanica di precisione, alla nautica”.
Per il civico di Arcipelago Massa si aprirebbero nuove possibilità occupazionali: “La ricerca è strategica per resistere alla concorrenza di altri paesi, per raggiungere la sostenibilità ambientale perciò dobbiamo avere un ruolo anche in questo ambito. Un polo che unisca produzione e ricerca renderebbe attrattiva la nostra realtà ai partner delle aziende radicate sul territorio apuano e ne porterebbe ulteriori penso, ad esempio, alla produzione di impianti eolici”.
Il civico, nel suo comunicato, attacca buona parte della politica locale: “La politica locale, ad oggi, al di là delle parole, degli annunci ha fatto ben poco basti vedere, per volare rasoterra, lo stato in cui versa la nostra zona industriale; per fare un esempio, il tratto di via Dorsale di fronte allo stabilimento Pignone diventa, quando piove, un torrente perciò la speranza di un cambio di passo è ridotta al lumicino.
Si può credere di aprire un ITS quando il Presidente della provincia non riesce a liberare il palazzo Ducale da un ponteggio? Si può credere ad una rappresentante regionale, Bugliani, che non dice una parola sul declassamento dell’aeroporto di Pisa o che non si esprime in difesa dello sviluppo del porto di Marina di Carrara (snodo fondamentale per le aziende Apuane)? Si può credere ad un Sindaco, ad un Assessore ai lavori pubblici (forse candidato alle amministrative del 2023) concentrati nel rifare piazze e piazzette ma privi di proposte sul tema del lavoro? Si può credere a deputati (passati e presenti) incapaci di impegnare il governo all’acquisizione di Sanac? Si può credere ad una classe politica che non si rinnova e che cerca di rifarsi il volto tentando di salire sul carro di un probabile vincitore come accadrà con il congresso del PD? si può credere a chi parla di bonifiche della zona industriale quando su alcuni siti gestiti da Asmiu, azienda pubblica, c’erano e ci sono forti dubbi sul rispetto delle prescrizioni in materia ambientale?
Invito i cittadini a riflettere su queste domande”
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La sezione regionale di controllo per la Toscana della Corte dei Conti con atto n. 237/2022/PRSE ha deliberato in merito all’esame dei rendiconti degli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019. Attività ordinaria che la Corte compie ogni anno analizzando il questionario redatto dai sindaci revisori. L’istruttoria della pratica si sostanzia in una dialettica tra gli uffici amministrativi e la Corte che culmina con una pronuncia che può evidenziare irregolarità o come nel caso del Comune di Massa nessun rilievo.
Non si può quindi confondere il disavanzo che origina dal riaccertamento straordinario dei residui, operazione prevista dalla legge per tutti i comuni al fine di armonizzare i sistemi contabili ai nuovi principi con un disavanzo di amministrazione strutturale che qualora fosse stato rilevato avrebbe comportato un piano di riequilibrio con conseguenti limitazioni all’attività dell’ente. Non Risulta a questa amministrazione che siano stati adottati provvedimenti, imposti agli enti in disavanzo strutturale, che abbiano limitato la spesa corrente, le assunzioni e gli investimenti come accade per i comuni in disavanzo. Anzi, l’ente ha proceduto ad alimentare la cassa, ad effettuare investimenti ed assunzioni e non è un caso che l’organico dell’Ente sia passato da poco più di 310 persone alle attuali 420. Inoltre laddove fosse stato rilevato un disavanzo strutturale l’ente avrebbe dovuto procedere ad innalzare al massimo il costo di tutti i servizi a domanda individuale che come è notoriamente risaputo sono rimasti invariati al prezzario del 2012.
All’esito della lunga istruttoria la Corte dei Conti ha recepito positivamente le note di chiarimento inviate dall’Ente, nonché le controdeduzioni finali che hanno argomentato in merito alle attività poste in essere.
In particolare per quanto riguarda la Società ASMIU SRL (in precedenza Azienda Speciale) è stato chiarito il percorso che ha portato l’Ente ad effettuare il ripiano della perdita, pari a 765.329 euro dell’esercizio 2017. L’operazione di ripiano è stata realizzata verificando la possibilità di assicurare la continuità aziendale finanziariamente sostenibile, previa adeguata verifica delle criticità che hanno generato le perdite, nonché una compiuta valutazione circa l’opportunità della conservazione in vita dell’organismo partecipato. E’ stato quindi predisposto tra l’amministrazione ed Asmiu un piano triennale di riequilibrio, poi approvato dal Consiglio comunale con atto 136/2018, che prevedesse le misure correttive da porre in essere per ricondurre la gestione a criteri di efficacia ed efficienza a valere nel tempo.
Il piano presentato ha prodotto effetti positivi riscontrabili nei risultati dei bilanci successivi, un sostanziale pareggio nel primo anno e risultati positivi negli anni successivi:
Bilancio 2018 utile prima imposte Euro 53.904 (perdita euro 270,00)
Bilancio 2019 utile prima imposte Euro 219.032 (utile euro 152.465,00)
Bilancio 2020 utile prima imposte Euro 363.453 (utile euro 245.861,00)
Bilancio 2021 utile prima imposte Euro 480.748 (utile euro 243.116,00)
E’ ancora il caso di rimarcare come l’azienda sia passata da un organico di 90 lavoratori nel 2018 a 160 lavoratori attuali con un piano di investimenti di oltre 4 milioni di euro che hanno determinato un maggiore valore di stima dell’azienda da parte della società di revisione incaricata da ATO di redigere la valutazione ai fini del conferimento. In sintesi, si è passati da un valore di 1,6 milioni nel 2016 ad un valore di 4 milioni nel 2022. Elementi tutti che non sono sfuggiti all’attenta analisi della Corte che si è tuttavia soffermata sulla partecipazione di Cermec ritenuta società esercente la medesima attività di Retiambiente, altra società che secondo i principi richiamati dalla Legge Madia non avrebbe le caratteristiche per poter essere detenuta in quanto inattiva con un numero di amministratori superiori al numero dei dipendenti.
Parimenti la Corte ha eccepito la carenza del vincolo di scopo per la partecipazione in IMM, in dismissione dal 2018, oltre ad evidenziare le cinque perdite consecutive e l’assenza di un piano di riequilibrio. Si evidenzia che questa amministrazione ha razionalizzato la partecipazione in IMM offrendola prima in opzione agli altri soci poi tentando infruttuosamente la vendita. Questa politica ha consentito il risparmio degli importi da accantonare annualmente per ripianare le perdite che assommano ad oltre 200.000 euro. All’esito del contraddittorio, la Corte dei Conti, prendendo atto dell’attività posta in essere dall’Ente, lo ha invitato ad adottare le misure opportune relative al controllo sulla gestione aziendale per evitare ulteriori effetti sul bilancio dell’Ente negli esercizi successivi.
In merito al disavanzo degli esercizi 2017, 2018 e 2019 la Corte dei Conti certifica che il disavanzo è originato esclusivamente dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui avvenuta nell’esercizio finanziario 2015 per effetto dell’applicazione dei nuovi principi contabili. In particolare a fronte di un ripiano annuale previsto dal piano di rientro trentennale approvato dal Consiglio Comunale ammontante a 354.833 euro sono stati recuperati 520.288,77 euro nel 2017, 1.545.653 euro nel 2018 e 2.933.010 euro nel 2019.
La Corte dei Conti, concludendo l’esame dei rendiconti 2017,2018 e 2019, invita a proseguire nel percorso di riduzione del disavanzo da riaccertamento straordinario. In realtà l’Ente, già a partire dal rendiconto 2020, ha concluso con ampio anticipo il rientro dal disavanzo chiudendo con un avanzo di amministrazione positivo sia nel 2020 che nel 2021. Tale avanzo è stato utilizzato per finanziare opere pubbliche e spesa corrente di cui ha beneficiato massa ed i cittadini tutti.
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L’associazione comunale Europa Verde-Verdi di Massa ha deciso di esprimere il proprio parere, per mezzo di un comunicato ufficiale, sulle modifiche apportate al progetto per la creazione di un giardino ad agrumeto.
Il piano riqualificatore, pensato nel 2021 da un raggruppamento temporaneo di tecnici, è stato, secondo EV, completamente snaturato dalla giunta Persiani, che piuttosto che valorizzare un possibile elemento verde nel paesaggio urbano massese, ha preferito investire maggiori somme per la creazione di un nuovo tratto stradale, una rotatoria e un parcheggio, mentre al giardino sono stati destinati, infine, solo 400mila euro.
Per Europa Verde però al danno si è unita una cocente beffa, perché nel nuovo piano è comparsa l’idea dell’abbattimento di tre grandi platani secolari: una disposizione irricevibile, e che non permetterebbe di raggiungere gli stessi livelli di assorbimento di anidride carbonica se non tra settant’anni.
“Sono tante le questioni in ballo, il nostro territorio è in condizioni disastrose da tanti punti di vista, ed è necessario da subito (in realtà è comunque tardi) un intervento di riqualificazione, recupero e valorizzazione. E così sembrava nelle intenzioni dell'amministrazione comunale: il concorso di idee bandito nel 2021 e vinto da un raggruppamento temporaneo di tecnici, architetti, ingegneri e agronomi, è in questa direzione: un'idea progettuale che prevedeva il recupero del giardino ad agrumeto e parco pubblico con un edificio finalizzato al commercio e alla valorizzazione dell'agrume massese. Questo progetto – spiega Europa Verde – non è però mai stato presentato ai cittadini, che non hanno avuto modo né di conoscerlo, né di valutarne caratteristiche e potenzialità nell'ottica di un ridisegno della città che tenga conto di uno sguardo complessivo rivolto al passato, alla storia e alle tracce che ha lasciato che vogliamo conservare e valorizzare; rivolto al presente, alle necessità contingenti purché non siano dettate da interessi particolaristici e temporanei; e soprattutto rivolto al futuro: che città vogliamo fra cinque, dieci, vent’anni; in quali direzioni si svilupperà Massa, quale il rapporto con le periferie, quale il ruolo della mobilità cittadina, quali spazi per il passeggio e l'interscambio socioculturale. C'è stato però un ulteriore sviluppo: si parla ora di un progetto, la cui elaborazione è stata affidata ad uno studio di La Spezia, che prevede il recupero del giardino con solo 400mila euro, mentre quasi tre milioni di euro sono destinati ad una nuova strada, una nuova rotatoria, il ridisegno del parcheggio, l’abbattimento del capannone che ospitava il Cat e la sua ricostruzione come edificio polifunzionale, di cui tuttavia non viene indicato ruolo e destinazione, neppure come orientamento. In questa ipotesi – continua l’associazione ecologista – il giardino, ad oggi trascurato e senza ipotesi di un significativo recupero per il significato storico che rappresenta, ha un ruolo secondario. Anche le linee orientative di questo progetto, che non sembra avere molto in comune con il progetto vincitore del concorso di idee, non sono state presentate alla cittadinanza se non con generici e sintetici comunicati. Un'ultima considerazione: sembra che il progetto preveda il taglio di tre grandi platani secolari. Ecco, non tagliateli: anche se vi ripromettete di sostituirli, per ottenere gli stessi effetti positivi in termini di assorbimento dell’anidride carbonica ci vorranno altri settanta, ottant’anni almeno. Gli alberi hanno bisogno di tempo per svolgere la loro missione di assorbire dal sole e dalle radici ciò che è necessario a loro per vivere e per trattenere l’anidride carbonica, non possono essere sostituiti con il un numero doppio di esemplari, se questo numero è rappresentato da astoni (alberi che hanno raggiunto un paio di metri di altezza, con una chioma al limite dell'inesistente)”.
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C’è aria di tempesta attorno a Master, la società partecipata del comune di Massa addetta alla riscossione dei tributi. La gestione dell’azienda sta attirando critiche da buona parte della politica apuana, maggioranza o opposizione che sia. L’ultima segnalazione è arrivata da i consiglieri di Fratelli d’Italia Massimo Evangelisti, Alessandro Cancogni, Sara Tognini e Bruno Tenerani, che chiedono, attraverso una nota ufficiale, delucidazioni al primo cittadino riguardo a situazioni all’interno della partecipata quantomeno fumose.
All’interno di Master mancano figure obbligatore per legge, come l’Rspp e il preposto, senza considerare contrazioni dell’Imu, consulenze pagate a peso d’oro e gestione degli impiegati alquanto discutibili.
Per FdI sono tutte questioni che danno il quadro di una situazione opaca e che crea perplessità, su cui è obbligatorio fare accertamenti.
“Negli ultimi mesi abbiamo avuto segnalazioni che alcuni addetti si sono licenziati, salvo poi ricevere per il medesimo ruolo, quello del Ced, migliaia di euro di consulenza per la gestione di dati sensibili. Incomprensibile poi la gestione del personale, con lavoratori che negli anni hanno formato la loro professionalità, i quali sono stati demansionati con il conseguente contenzioso che ne è scaturito. Per non parlare dei ritardi nell'invio dei pagamenti delle luci votive che hanno generato nei cittadini molte preoccupazioni, anche in considerazione della delicatezza dell'argomento. Oggi, peraltro – incalzano i consiglieri di FdI – dopo la pulizia delle banche dati effettuata dall'allora amministratore Corrado Panesi, si continuano ad accertare sempre gli stessi contribuenti con una contrazione dell'accertamento Imu. Infine, ci preoccupa il frequente utilizzo del lavoro interinale con colloqui fatti al personale che avvengono fuori dalla sede e senza la minima presenza di verbalizzazione; una gestione di Master effettuata dal dottor Palazzo che possiamo definire opaca. Manca in Master, da mesi e sicuramente fino a novembre, la figura dell'Rspp come quella del preposto, figure obbligatorie per legge. Come Fratelli d'Italia ci chiediamo se il sindaco sia a conoscenza di quanto sta avvenendo in Master e soprattutto come intende intervenire, senza chiudere ancora gli occhi. Come gruppo consiliare di Fratelli d'Italia chiediamo che si faccia chiarezza su quanto abbiamo denunciato sia per la tutela dei lavoratori, delle loro professionalità ma soprattutto della società Master”.
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Il ritorno dell’ex-Ilva di Taranto sotto il controllo pubblico sembra sempre più un miraggio: il governo Meloni sembra aver infatti reintrodotto lo scudo legale, e lasciato mano libera alla multinazionale, ancora in controllo dell’azienda, ArcelorMittal. Una decisione che ha fatto infuriare parecchi, a Roma e non solo, tra cui la quasi totalità della sinistra extraparlamentare, come il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo e il segretario della sezione Massese Nicola Cavazzuti.
Attraverso una nota ufficiale, i due politici di sinistra hanno lanciato un durissimo attacco al governo presieduto da Giorgia Meloni, accusandola di essere “sovranista” solo nei confronti dei migranti poveri che molto spesso muoiono nel Mediterraneo, genuflettendosi invece di fronte alle grandi multinazionali che già hanno smantellato settori economici strategici nazionali.
“Il governo Meloni, invece di assumere il controllo e ripubblicizzare l'ex-Ilva, decide di riempire di soldi la multinazionale ArcelorMittal e di reintrodurre lo scudo legale. Bene hanno fatto Fiom e Usb a Taranto a indire immediatamente uno sciopero per reclamare la ripubblicizzazione. Il governo Meloni è sovranista solo verso i poveri cristi che annegano nel Mediterraneo. Davanti a una multinazionale straniera che sta, tra l'altro, facendo morire la filiera dell'indotto ex-Ilva, il governo si genuflette nonostante le palesi inadempienze. Come sanno i lavoratori della Sanac, che Arcelor Mittal ha mandato in crisi rivolgendosi a fornitori stranieri per acquistare a prezzi più alti materiali di qualità inferiore. Ricordiamo – sottolineano Acerbo e Cavazzuti – che a settembre era stato recepito in parlamento l'ordine del giorno, preparato da Rifondazione Comunista e presentato da deputate di Manifesta-Unione Popolare, che vincolava l'erogazione del finanziamento all'acquisizione del controllo pubblico. La ripubblicizzazione è l'unica strada per la bonifica ambientale e la salvaguardia dell'occupazione nel settore siderurgico. Se i soldi sono pubblici lo sia anche il controllo”.
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La città di Carrara potrebbe andare incontro, nei prossimi mesi, ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguardo il settore della sicurezza urbana.
Il piano di videosorveglianza e illuminazione promosso dalla giunta Arrighi sempre procedere a gonfie vele, trovando incredibilmente tutto il consiglio in accordo con una disposizione di questo tipo.
Calma piatta e buona lena, dunque, ma Fratelli d’Italia, che approva in pieno il piano dell’amministrazione, ha voluto fare una precisazione attraverso un breve comunicato ufficiale.
Il partito di destra ha infatti chiesto delucidazioni sul parcheggio San Martino, per capire se, vista la sua posizione, possa rientrare all’interno delle aree che verranno interessate dall’installazione di telecamere.
In caso contrario, FdI preme affinché il parcheggio possa far parte del piano di messa in sicurezza, poiché considerata una zona con un possibile alto rischio di reati durante le ore notturne.
“Nell'illustrare le linee programmatiche dell'amministrazione comunale di Carrara, l'assessore alla sicurezza urbana Elena Guadagni riferì di un importante piano di videosorveglianza per la città. Con riferimento a ciò, il coordinamento carrarese di Fratelli d'Italia, che da sempre auspica una copertura capillare della città con telecamere e potenziamento dell’illuminazione quali deterrenti contro i reati, spera che tra le zone individuate dall'amministrazione comunale via sia anche il parcheggio di San Martino, ove quotidianamente sono parcheggiate centinaia di autovetture che potrebbero essere prese di mira da malintenzionati. Nel caso in cui la zona enunciata non rientrasse nel piano, Fratelli d'Italia Carrara suggerisce all'amministrazione comunale di Carrara di procedere anche in tal senso. Fratelli d'Italia Carrara chiede pertanto un contributo all'amministrazione comunale per la sicurezza della città, e da parte propria interverrà tramite i propri rappresentanti in parlamento (Onorevole Alessandro Amorese) e al Governo, affinché vengano potenziate le risorse "ministeriali” sul territorio, cosa di cui il governo Meloni, molto attento alla sicurezza dei cittadini ed alla legalità, ha già cominciato ad occuparsi”.
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Se non ci saranno interventi decisi, si rischia una vera e propria ecatombe per la flora mediterranea che contraddistingue le coste della Toscana settentrionale.
Una particolare specie di cocciniglia, proveniente dal Mediterraneo orientale, sta infatti infettando e uccidendo una buona parte dei pini marittimi della zona, nel silenzio più totale di cittadini e istituzioni provinciali, regionali e nazionali.
La possibilità di un collasso dell’ecosistema autoctono della zona si fa sempre più probabile, e il WWF prova a smuovere le acque appellandosi alla popolazione e agli enti amministrativi attraverso una nota ufficiale.
Stando al decreto ministeriale 22 novembre 1996, i privati cittadini e le istituzioni devono attuare programmi e progetti di prevenzioni per salvaguardare i pini marittimi: un modus operandi senza il quale si rischiano fino a cinque anni di carcere.
Le leggi per la protezione delle piante esistono, ma per WWF il disinteresse è totale: i pini marittimi continuano a morire, e l’associazione ambientalista potrebbe partire con alcuni esposti per dare visibilità a un fenomeno di cui non sembra davvero fregare niente a nessuno.
“In pericolo il patrimonio boschivo della nostra macchia mediterranea a causa della malattia e la morte di migliaia di pini marittimi del nostro territorio, attaccati dal Matsu coccus feyataudi comunemente chiamato cocciniglia della corteccia del pino marittimo. Questa cocciniglia è originaria del Mediterraneo orientale, dove non causa danni particolari alla sua pianta ospite. A partire dal 1950 – spiega l’associazione ambientalista – la specie si è però diffusa prima nella Francia sudorientale per propagarsi poi in Liguria ed in Toscana, e qui ha trovato condizioni climatiche ed ambientali ottimali per l’avvio di infestazioni a carattere epidemico particolarmente dannose per il pino marittimo. Questi insetti hanno dimensioni ridotte (2-3 millimetri di lunghezza), ma sono molto dannosi perché le neanidi attaccano la parte viva della corteccia, succhiando la linfa vegetale causando un generale indebolimento della pianta e la successiva morte. Basta osservare le pinete litorali e della collina del nostro territorio e si osserveranno pini già morti e altri infestati a migliaia, e nessuno sembra prendersene cura nella più assoluta noncuranza nonostante il tutto sia stato inserito quale lotta obbligatoria su tutto il territorio della repubblica italiana dal decreto ministeriale 22 novembre 1996, per l’elevato potenziale distruttivo della malattia dei pini marittimi. Tale Decreto – rimarca il WWF – prevede tutta una serie di attività di prevenzione con vari procedure da applicare sul territorio infestato dal parassita, che ripetiamo essere obbligatorio sia su aree private che demaniali con eventuale denuncia all’autorità giudiziaria a norma dell’articolo 500 del Codice penale, che prevede la reclusione da uno a cinque anni per chi cagiona senza prendere provvedimenti la diffusione della malattia alle piante. Con chi partiamo a denunciare, visto che tutti sono in questo momento colpevoli, dallo stesso stato italiano ai privati cittadini? Se per la malattia delle palme si è mosso di tutto e di più con piante che peraltro non sono neanche facenti parte del nostro territorio e della nostra cultura e di cui si dovrebbe proibire la continua piantumazione, peraltro, anche in zone vincolate e nessuno controlla, per i pini marittimi tutto tace e uno dopo l’altro tra non molti anni la morte certa di tutte queste piante sarà un fatto compiuto e noi saremo complici colpevoli per mancanza di amore per la nostra casa comune, il pianeta Terra”.
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