Politica
Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

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Con il decreto legislativo del 4 agosto 2016 ,numero 169, si razionalizza la disciplina concernente le autorità portuali e viene istituita l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, comprendente i porti di Marina di Carrara e di La Spezia. Le azioni previste dal decreto, consentono ai due porti di diventare un sistema capace di creare occupazione e sviluppo economico nel segno di una nuova governance, efficiente e semplificata.Il porto di Marina di Carrara ha tradizione antica e deriva da "Porto Lunae",dal quale venivano imbarcati i marmi bianchi apuani e attualmente con circa cinque milioni di tonnellate movimentate annualmente, ricopre un importante ruolo per lo sbarco-imbarco di carichi speciali, impiantistica, prodotti lapidei e merci varie. Il porto carrarese è anche sede di una importante industria navalmeccanica,usufruisce di una ferrovia di riferimento e è collegato con il fascio plurimodale tirrenico, disponendo di due caselli autostradali vicini, Carrara e Massa. Occorre una valutazione oggettiva: prima dell' accorpamento con La Spezia, il porto di Marina arrancava a raggiungere i tre milioni di tonnellate, dopo l' accorpamento i traffici sono considerevolmente aumentati su tutte le linee portuali. E' di evidenza che il porto di Marina di Carrara, per dimensioni e vocazione, non abbia incidenza sul mercato nazionale e internazionale in modo autonomo. La Regione Toscana ha come riferimento ineluttabile il porto di Livorno, che trova in Piombino una automatica occasione di associazione e così la Liguria trova nel porto di Genova il suo riferimento storico. I porti di Marina e La Spezia, sono entrambi due appendici marginali dei porti toscani e liguri, Livorno e Genova. L'associazione in un unico sistema portuale consente a entrambi di costruire una unità operativa propria e indipendente, che rappresenta un elemento di complementarietà con Genova e Livorno. Aldilà di ogni campanilismo geografico, la questione non consiste se Carrara diventa appendice del sistema toscano e La Spezia del sistema ligure, ma il Dipartimento regionale infrastrutture di Forza Italia, di cui Silvia Dell'Amico è responsabile, ci tiene a sottolineare che con il sistema portuale carrarese-spezzino, si riesce a evitare la marginalità di questi due porti, realizzando una terza polarità che non costituisce elemento di debolezza, ma, anzi, un elemento di complementarietà.
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Dopo avere fatto le verifiche tecniche ed avere parlato con il Segretario Comunale oggi non abbiamo più dubbi: se si fosse voluto le commissioni consigliari programmate si sarebbero potute fare, perché la soluzione economica era ed è alla portata del bilancio comunale. Come PoloProgressista e di Sinistra dobbiamo denunciare alla città questo fatto che riteniamo democraticamente molto grave: il presidente del consiglio e il dirigente agli Affari Generali hanno deciso arbitrariamente, senza un minimo di confronto con i presidenti dei gruppi consigliari, di interrompere le funzioni democratiche nel nostro comune, con l'avallo del Sindaco. Certamente ci troviamo di fronte all'interruzione arbitraria delle pratiche democratiche nel nostro Comune. Facciamo notare che il capitolo di bilancio per le commissioni è praticamente vuoto dall'inizio del mese, ma si è continuato a convocare liberamente commissioni sino ad un certo punto. Il ricorso al Fondo di riserva, che probabilmente permetterà di convocare quelle decise per una non ben definita "urgenza", avrebbe permesso di far svolgere tutte le commissioni programmate e i Consigli comunali. Le commissioni consigliari sono strumentali al lavoro del consiglio e propedeutiche alle discussioni in aula; interrompendole si è di fatto tagliato spazio alla discussione democratica. Sorge il forte dubbio che l'interruzione delle commissioni fosse mirata a non discutere qualche argomento scottante che, se emerso, avrebbe potuto determinare qualche imbarazzo se non qualche problema di tenuta della maggioranza. Ad oggi non abbiamo ancora uno straccio di giustificazione tecnica motivata, pur avendola richiesta ufficialmente come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale, circa l'urgenza delle proposte che andranno in discussione in aula e per le quali si stanno tenendo commissioni tutti i giorni. Siamo pertanto consapevoli che i prossimi due Consigli comunali si terranno in contrasto con i principi democratici dettati dalla Costituzione e dalle leggi italiane, gli atti che ne usciranno saranno viziati, quantomeno, da un difetto di democrazia. La maggioranza si prenda la responsabilità politica e tecnica di avere scientemente ridotto l'agibilità democratica nel nostro Comune.
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La Uil Fpl ha revocato lo stato di agitazione dal momento che l'azienda si è impegnata a istituire una cabina di regia e a monitorare tutte le attività che coinvolgono gli anestesisti rianimatori, con l'impegno di ritornare al modello precedente se tale monitoraggio dovesse dare dati diversi da quelli che l'azienda ha utilizzato per le sue valutazioni, ma questo non vuol dire che abbassiamo la guardia. Chiediamo di conoscere metodi, tempistiche, indicatori di questo monitoraggio e di poter essere resi partecipi nell'interesse comune di garantire sicurezza a pazienti ed operatori, nel rispetto delle regole contrattuali". Il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, entra nel vivo della recente polemica che ha coinvolto il servizio di anestesia del Noa: "Attendiamo quello che emergerà dalla conferenza zonale dei sindaci convocata per il 10 gennaio prossimo. Tuttavia ci sono aspetti che chiediamo all'azienda sanitaria di prendere in considerazione sin da subito. La sicurezza è stata garantita, dall'apertura dell'Ospedale delle Apuane con la presenza di un anestesista di guardia h24 dedicato all'ostetricia e 2 anestesisti di guardia h 24 per una terapia intensiva di 12 letti, tenuto conto che è previsto un rapporto di 1 a 8 fra medici e pazienti in area critica". Per Salvadori non si può ignorare la voce di tanti medici che in questi giorni si sono schierati a difesa del reparto, dando voce ai timori dei colleghi ancora in servizio ed evidenzia come il Noa non possa essere messo in paragone ad altri ospedali. "Il nostro ospedale è riferimento per procedure di radiologia interventistica, per i traumi del bacino ed ha una chirurgia vascolare. Tutte le discipline chirurgiche sono presenti ad eccezione della neurochirurgia e quella toracica. Il modello organizzativo, proposto e considerato sicuro è lo standard minimo in presenza di un punto nascita e di una terapia intensiva, tanto che è applicato all'ospedale di Cecina, che ha circa 650 parti all'anno e 4 letti di terapia intensiva con solo chirurgia, ortopedia e ginecologia ed è sede di un Pronto Soccorso territoriale e non di DEA di I livello come l'Ospedale delle Apuane. Appare quasi ridicola la proposta che il medesimo modello possa essere valido e sicuro al Noa". Insomma, il modello applicato fino a ora ha consentito di essere tempestivi ed evitare possibili complicazioni nel reparto di ostetricia: "Non può essere considerato sicuro un modello che non preveda la possibilità di assistere continuativamente una donna, dal posizionamento di un catetere per l'analgesia del parto fino a 2 ore dopo, per evitare di non essere tempestivi in caso di sanguinamento post partum - conclude Salvadori -. Non può essere sicuro un ospedale in cui, posto che uno dei due medici si dedichi interamente all'ostetricia, l'altro debba contemporaneamente garantire assistenza ai pazienti della Terapia Intensiva, rispondere alle emergenze intraospedaliere, garantire consulenze nei reparti, fornire le sue prestazioni, assistere in radiologia interventistica i pazienti provenienti da altri ospedali, provvedere in caso di emergenze chirurgiche alla stabilizzazione del paziente e se necessario ad iniziare l'intervento in attesa che sopraggiunga l'anestesista reperibile. La richiesta – conclude – è mantenere l'attuale modello con 3 guardie di anestesia sulle 24 ore, come standard ottimale di sicurezza e qualità delle prestazioni. Riteniamo pericoloso, per sopperire alle carenze di organico, ridurre i servizi di guardia, il cui unico risultato sarebbe un deterioramento della qualità dei servizi erogati e un sovraccarico per i lavoratori con aumento dello stress lavoro correlato che rischia di annullare il beneficio atteso di avere più personale per garantire le liste di attesa".
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L'Alleanza Verdi Sinistra intende tornare sul tema del Taglio della guardia anestesiologica all'ospedale delle Apuane. Leggiamo la presa di posizione dell'Ordine dei Medici, l'intervento del segretario di CGIL, quello di Anaao-Assomed: e ci domandiamo come le argomentazioni che vengono presentate, quasi ovvie, non siano ancora prese in considerazione per rivedere e rivalutare la decisione presa, con una maggior attenzione alle esigenze del personale e dell'utenza. Noi riteniamo che ogni decisione presa all'interno di un servizio sanitario di qualità debba essere concertato tra le componenti che in quel servizio operano, perché il personale possa operare al meglio, sentendosi in sintonia con un obiettivo condiviso. Invece di nuovo si pone al centro la diatriba tra qualità del servizio e compatibilità di Bilancio, e come ormai spesso accade nell'Amministrazione Pubblica, ha la priorità la riduzione della spesa. Così tutte le voci che mettono in dubbio il mantenimento della qualità e della sicurezza del servizio non vengono ascoltate.La sensazione è quella di una gestione centralizzata e poco democratica, che mostra un atteggiamento impositivo e autoritario: "voglio, posso, comando", senza contrappesi giuridici e sociali, senza adeguato confronto con i tecnici specifici. Ci sconcerta e ci sembra illogico che non venga ascoltato il personale sanitario, che da subito ha presentato argomentazioni sensate e motivate sui rischi, sulle ricadute sul servizio neonatale, sul probabile ulteriore carico di lavoro del personale in servizio, sulle peculiarità del Servizio nascite del NOA rispetto a quello di altri Ospedali dell'Area vasta Nord Ovest, per chiedere la revisione della decisione presa.
Crediamo che a questo punto sia opportuno da parte dell'Amministrazione ASL abbandonare le prese di posizione e avviare un sistematico confronto con gli operatori e con gli altri amministratori del territorio, in questo caso e ogni qualvolta si intenda mettere mano ai servizi fondamentali. Come Alleanza Verdi Sinistra saremo a fianco delle mobilitazioni che i lavoratori e le lavoratrici del settore e le istituzioni del territorio metteranno in campo per chiedere all'Azienda sanitaria di rivedere questa scelta.
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Il consigliere dell'opposizione Massimiliano Bernardi ha analizzato il biancio della IMM: "Quasi sette milioni e trecentomila euro di riscontri passivi nel Bilancio IMM- CarraraFiere, contabilizzati prevalentemente dagli ingenti contributi della Regione Toscana. La IMM nel 2020 era stata colpita ed affondata dal PD e dai 5 Stelle: la Regione Toscana aveva congelato la ricapitalizzazione prevista per oltre 500mila euro, e l’ex vicesindaco Matteo Martinelli aveva ritirato immediatamente la delibera per una quota simile spettante al comune. Dopo il sindsco Arrighi ha fatto il resto, dal momento che emerge dalla nota dei Revisori dei Conti allegata al Bilancio di Previsione del Comune 2025/27 che, IMM CarraraFiere con Cermec e, da quest’anno anche con la Casa di Riposo, sono sotto “osservazione costante”. Quindi appare quanto mai imbarazzante che Arrighi e Orlandi si dicano soddisfatti per il miserrimo utile di 28 mila euro del bilancio IMM CarraraFiere. La vera situazione economica è molto lontana dal definirsi risolta ed infatti, gli altri soci, hanno, già da tempo, comunicato il recesso che, in caso di richiesta di liquidazione, potrebbe generare un rischio di potenziale esborso per oltre 1 milione e 100 mila euro che determinerebbe una voragine insanabile. Lo abbiamo appreso direttamente dalla delibera del luglio 2024, dalla “Commissaria” Sandra Bianchi piazzata a gestire la IMM dal Presidente Eugenio Giani dal l’8 settembre 2021. A questo proposito chiedo: perché il PD permette ancora lo scippo della presidenza? Per cercare di evitare responsabilità e colpe per l’inevitabile fallimento? E intanto l'azienda, nel tentativo di salvare quello che è rimasto, procede con il quarto piano industriale 2024/ 27 approvato dall’assemblea dei soci. Purtroppo la società, attualmente, come noto da tempo, non ha ancora recuperato i volumi d’affari precedenti perché il complesso fieristico di I.M.M. CarraraFiere SpA risulta obsoleto per quanto riguarda il pregio, la validità, l'efficienza e non più attrattivo ed è inutile che l’assessore Carlo Orlandi cerchi di gettare il fumo negli occhi, elencando le manifestazioni di chi prende in affitto gli spazi di CarraraFiere perché, il giochino, risulta di un ingenuità disarmante. A dirla in maniera trasparente, gli scenari delineati dalla proposta dell’ultimo Piano Industriale 2024-2027 puntano su investimenti volti al rilancio del quartiere fieristico per recuperare credibilità ed immagine e gestire attività in grado di generare volumi di affari per pianare gli ingenti costi fissi. Inevitabile chiedere se sia stato fatto anche un piano finanziario e di quanti milioni di euro? Il documento peraltro NON esclude l’ipotesi di messa in liquidazione o fallimento (dichiarazioni in delibera della Bianchi) . Sul piano amministrativo inoltre è andata malissimo, dal momento che la vendita della palazzina Mangiarotti, la Marmoteca e la ricollocazione del personale sono entrambe fallite. L’amministratore unico Sandra Bianchi mette infatti il dito sulla piaga e dichiara che è stata un operazione che alla fine, non ha prodotto effetti positivi sulla liquidità della società( 776 mila euro), nonostante l ’operazione immobiliare voluta da Arrighi / Orlandi che è stata contabilizzata in 2.500.000 di euro. Rispetto all’anno precedente, la situazione è fortemente peggiorata in merito soprattutto ai prestiti bancari (+140,4 per cento). Chiedo quali? Quando sono stati aperti ? Di che importi? Sul piano patrimoniale bisogna ricordare che, durante la sciagurata fase grillina, il vicesindaco Matteo Martinelli aveva più che dimezzato il Patrimonio netto dell’Azienda che da circa 32 milioni di euro è passato, oggi, a 12.490.333. A tal proposito l’Organo Amministrativo, propone di destinare il Patrimonio netto , ivi compreso l’utile di esercizio 2023 di euro 28.937 per intero a riserva legale . Durante la riunione da remoto infatti, l’amministratore unico appena riconfermato , ha puntato il dito sulla riserva legale che è un obbligo del Codice Civile con lo scopo di creare una posta del patrimonio che, in aggiunta al capitale sociale, vada a costituire una garanzia per i creditori sociali. Questo conferma che, a tutt’oggi, le nostre speranze per rilanciare la Marmi e Macchine - CarraraFiere sono ridotte al lumicino. A tutela del patrimonio storico per il brand distintivo che rappresenta la Marmi e Macchine-CarraraFiere e la nostra Città famosa in tutto il mondo per il marmo, l’Arrighi non potrebbe cambiargli il nome?".
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Arrivati a questo punto della vicenda riguardante la riorganizzazione dell’attività di Anestesia e Rianimazione nelle Apuane e in Lunigiana, dichiarare che non c’è nessuna riduzione dei livelli di assistenza, come ribadito dall’Azienda USL Toscana nord ovest, appare sempre di più un’affermazione temeraria e il rischio di una riduzione dell’efficienza del servizio sempre più concreto. Il coro unanime di proteste sollevato dal personale medico e sanitario dovrebbe indurre a rivalutare la situazione prima di procedere. Il tentativo di giustificare la decisione sulla base di una visione più ampia della problematica comparando i livelli di attività dei presidi dell’area vasta nord ovest non regge. I dati disponibili, più che militare a favore della decisione presa, sembrano indicare che la semplicità dei numeri va in direzione diametralmente opposta. Lo conferma il maldestro tentativo di ‘smorzare’ il dibattito sul nascere minacciando provvedimenti contro i dissidenti. Un atteggiamento che non aiuta ad approfondire meglio la materia di cui si sta trattando e che esacerba gli animi e radicalizza le posizioni. Come non comprendere le condivisibili preoccupazioni espresse dai medici che, a vario titolo, hanno contribuito con sacrificio e dedizione alla realizzazione di un eccellente punto nascita che sottrae la donna a un dolore inutile nel momento in cui dona la vita? Siamo sicuri che un modello che mette sullo stesso piano storie, percorsi e frequenza di parti giornalieri di strutture differenti sia in grado di offrire la stessa protezione e assistenza alle madri e ai loro neonati nel momento esatto in cui ne hanno bisogno? E che bisogno c’era di segnalare nel comunicato aziendale del 26 novembre che ‘le soluzioni organizzative che si stanno adottando sono oggetto di informazione in questi giorni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le organizzazioni sindacali’? Se è vero quello che si afferma, si comprende molto bene la sollevazione dei sindacati ospedalieri che vengono informati a decisioni già assunte. Sembra che il personale sanitario sia inteso quale mero esecutore delle decisioni aziendali come se non avesse un’anima professionale e come se il sentirsi parte di un progetto non fosse essenziale per dare il meglio di sé per i pazienti. Un personale cui è sempre stato chiesto di dare di più e che sempre ha dato di più di quanto previsto dai contratti di lavoro che, giustamente, ora chiede che vangano rispettati. L’Ordine dei Medici di Massa Carrara auspica che si proceda a una rivalutazione di tutta la questione per permettere una revisione concertata delle decisioni aziendali; che si tenga nella dovuta considerazione il fatto che in tutti i presidi ospedalieri devono essere fornite prestazioni analoghe, ma non si cancellino le peculiarità delle singole realtà che, per loro natura, rappresentano una diversificazione dell’offerta che favorisce una qualità migliore delle prestazioni. Non è forse grazie anche a questa variabilità che le future madri possono scegliere più consapevolmente il punto nascita che ritengono preferibile per loro? E riconoscere la rilevanza e la qualità del lavoro delle diverse equipe multidisciplinari impegnate sul campo non serve forse a gratificarle e a incentivarle a dare il massimo?
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Si terrà martedì 17 dicembre dalle ore 18 si terrà in sala consiliare 10 Aprile, l’incontro pubblico di presentazione e pubblicità dell'atto di governo del territorio denominato Piano attuativo dell’arenile e dei viali a mare (PAAV in sigla). L’incontro, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati, verrà trasmesso in diretta streaming tramite la stessa piattaforma web utilizzata per la diffusione dei Consigli comunali (Diretta Consiglio e Commissioni) L’incontro volto ad inquadrare il Piano adottato in consiglio comunale con atto n.157 del 4 novembre scorso, a descriverne i principali contenuti e a spiegare i passaggi procedimentali e gli spazi partecipativi ancora previsti dalla legge regionale 65/2014 per la presentazione delle osservazioni e la sua definitiva approvazione, sarà aperto dai saluti del sindaco Francesco Persiani e dell'assessore alla Pianificazione del Territorio Alice Rossetti.
Presenteranno il Piano, i professionisti incaricati della sua redazione, l’architetto Fabio Nardini, il geologo Andrea Piccinini, l’agronomo Francesco Pitta .Saranno presenti in aula, per approfondimenti riguardanti la normativa e il procedimento di formazione dello strumento disciplinato dall'art. 111 della LR n. 65/2014, il dirigente comunale del settore Pianificazione Fabrizio Boni e il funzionario responsabile del Procedimento Lorenzo Tonarelli
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"Meno regole o saremo costretti a licenziare2: non sono piaciute le parole del presidente del settore lapideo di Confindustria Fabrizio Santucci agli attivisti di Legambiente Carrara che spiegano: " Rieccoli, sono tornati. Sono quelli del ricatto occupazionale. Sono gli imprenditori che nei convegni si sciacquano bocche e coscienze con proclami sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, sull’ESG (in una parola: tentano poco credibili operazioni di greenwashing) e il giorno dopo minacciano neanche troppo velatamente il bagno di sangue dei licenziamenti. Interprete di queste mirabolanti capriole non un imprenditore qualsiasi ma il presidente del gruppo lapideo di Confindustria, Fabrizio Santucci. Munito di carta e penna ha fatto i suoi calcoli e preconizza scenari da tregenda. Parla a nome proprio o dell’intero sistema confindustriale? Dice sul serio quando afferma che “su un bilancio di un’impresa quello che pesa di più è il costo del lavoro”? In rapporto a cosa? Alla sola voce dei costi o al fatturato, perché è su questo valore che occorrerebbe stimare l’incidenza. Ora, a parte il recente studio della CCIAA che fissa (anno 2022) un costo medio del personale in ragione dell’11 per cento del valore della produzione, basta consultare i Bilanci di alcune aziende – obbligate a renderli pubblici – per vedere ben altri numeri. Ad esempio, nel consolidato di FUM a fonte di ricavi per circa 74 milioni di euro e utili per circa 13 milioni il costo del personale è pari a circa 4 milioni e centomila.A questo punto dal cappello del prestigiatore spunta il coniglio dei “piccoli”, delle cave con marmo di minor valore: minore, non basso. Ma chi sono, quanti sono? E soprattutto, perché il sistema lapideo apuano continua a veleggiare su vecchi modelli di impresa? Perché si dimentica che quegli utili sono garantiti da un bene pubblico, le cave, e non fa un passo verso la modernizzazione del distretto, ad esempio, con una transizione ecologica come hanno fatto altri distretti (ad esempio il tessile a Prato). Insomma, le ultime uscite pubbliche degli imprenditori, forse innervositi dalle ripetute pronunce dei giudici amministrativi a favore di una gestione davvero sostenibile delle cave, confermano che alle nostre latitudini la “cultura” dominante degli industriali lapidei continua ad essere quella dell’economia di rapina e dei “padroni delle ferriere”. Magari confortati da dichiarazioni come quelle del presidente della Regione, Giani, che continua a pensare che le Apuane, invece di un inestimabile patrimonio di biodiversità e bellezza, altro non siano che “un enorme giacimento di marmo”.
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La Dirigente alla Cultura Cinzia Compalati cerca un curatore per l’edizione “White Carrara 2025” che deve pure cercarsi i finanziamenti. Nel bando pubblicato, a tal proposito, si legge infatti che” l’operatore economico terrà conto che a copertura della manifestazione White Carrara il bilancio comunale stanzia 40 mila euro a fronte di una spesa che si prevede di 80 mila. Pertanto si richiede all’operatore economico di intercettare sponsorizzazioni con soggetti diversi che potrebbero essere interessati all’evento”. Questa decisione tocca un punto cruciale nella gestione degli eventi pubblici: il bilanciamento tra l'interesse pubblico e le risorse private. L'idea di chiedere agli operatori economici non solo di organizzare un evento come White Carrara 2025, ma anche di reperire i finanziamenti, solleva parecchie criticità, infatti il il bando è assolutamente inadeguato. Affidare a soggetti esterni il compito di finanziare l'evento potrebbe portare a scelte orientate più al ritorno economico immediato che alla qualità e alla promozione culturale del territorio. Ciò rischia di compromettere il prestigio di un evento che “dovrebbe” rappresentare l'eccellenza locale. Chiedo: e stato considerato il rischio per l’interesse pubblico? La ricerca di finanziamenti privati potrebbe far perdere infatti il controllo pubblico sulla direzione e sugli obiettivi dell'evento, rendendolo più una vetrina commerciale che un'iniziativa di valorizzazione del marmo e della città. Si evidenzia i oltre una mancata trasparenza sugli eventuali finanziamenti . La commistione tra pubblico e privato in queste situazioni potrebbe sollevare dubbi sulla trasparenza dell'allocazione delle risorse e sull'effettiva equità del processo. Il trio Dazzi/ Arrighi / Compalati hanno studiato a tavolino il trabocchetto per scaricare ad altri le responsabilità? Coinvolgere i soggetti privati nella raccolta fondi potrebbe peraltro essere percepito come un tentativo dell’amministrazione di delegare oneri che, in teoria, dovrebbero essere coperti dal bilancio comunale o da sponsor individuati con bandi chiari e pubblici. Quindi l’ultima trovata del Sindaco Arrighi , assieme altre altre due sodali, è a dir poco paradossale. Possibili alternative? Va da sé che occorre separare gli incarichi: Il Comune dovrebbe organizzare una un manifestazione per la gestione dell'evento, mentre la raccolta dei finanziamenti dovrebbe essere gestita direttamente dall’ Amministrazione. Purtroppo Il principio su cui dovrebbe basarsi la Arrighi non è nel suo DNA infatti, è quello delle sponsorizzazioni trasparenti di cui non conosce l’esistenza . Il Comune cioè dovrebbe creare un piano di sponsorizzazioni aperto e regolamentato, che consenta agli operatori economici di contribuire senza monopolizzare la direzione dell’evento. In conclusione la manifestazione d ‘interesse per realizzare “White Carrara 2025” è da buttare, mentre occorrerebbe coinvolgere pubblico-privato in miniera bilanciata per garantire che la parte pubblica mantenga il controllo decisionale principale, assicurandosi che l’evento rispecchi i valori e le esigenze del territorio. Ma per questa Amministrazione sono concetti troppo difficili e fuori dalla loro sfera di azione.
Il Polo Progressista e di Sinistra: Autolinee Toscane verifichi il funzionamento delle obliteratrici
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La consigliera Daniela Bennati e il Polo Progressista e di Sinistra (M5S e UP) chiedono al sindaco Persiani e agli assessori competenti, di verificare con Autolinee Toscane quante multe siano state emesse a carico di passeggeri dovute al malfunzionamento delle obliteratrici a bordo dei mezzi. Abbiamo infatti ricevuto moltissime segnalazioni da parte di utenti multati per questa ragione. Non bastano le campagne pubblicitarie per cambiare le abitudini di mobilità della cittadinanza, occorre anche garantire un’adeguata qualità del servizio di trasporto pubblico locale. Il costo delle multe è altissimo e diventerebbe anche ingiusto se la ragione fosse il disservizio. Crediamo siano necessarie campagne di sensibilizzazione nelle scuole cittadine sull’utilizzo dei mezzi pubblici anche per educare a un corretto utilizzo del servizio. Serve un progetto puntuale e completo per invogliare all’utilizzo dell’autobus che purtroppo l’amministrazione Persiani non ha messo in campo. La mobilità cittadina infatti continua a essere incentrata sull’uso dell’auto e l’invasione dei camion nel centro, rifiutandosi di accogliere i nostri "contributi concreti" in merito. La mobilità è un elemento strategico per il futuro della città. Per operare positivamente al contrasto dei cambiamenti climatici e ambientali, la decadenza e il degrado è obbligatorio passare per un’evoluzione del sistema di trasporto urbano.
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- Pensiline degli autobus in condizioni di degrado: la critica del consigliere Bernardi
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