Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 606
Non c’è pace per le nuovi disposizioni, in materia di urbanistica, attuate dalla giunta Persiani. Gli attacchi alle future opere di riorganizzazione e valorizzazione territoriale, come l’ormai famosa variante presso l’ex Sensi Garden, stanno ricevendo critiche sia fuori che dentro la maggioranza, nonostante non sembra ci siano intoppi nell’iter burocratico sui progetti in atto.
L’ultimo ad alzarsi dal coro degli insoddisfatti è Stefano Alberti, consigliere di minoranza in quota PD e assolutamente contrario non solo alle opere di futura costruzione nel capoluogo apuano, ma dell’intero piano di rivalutazione cittadino messo in moto da Persiani, considerato come totalmente slegato dai bisogni della popolazione dell’ambiente, e spinto solo da interessi personalistici e consumisti.
“Lo scontro tra Sindaco e parte della sua maggioranza – si legge nella nota redatta da Alberti – non poteva che manifestarsi anche sul terreno dell'urbanistica, ambito in cui si giocano gli asset di sviluppo della città e dove si scontrano dispute politiche e logiche di potere. Lo abbiamo sempre sostenuto: con questa amministrazione, lo sviluppo della città è affidato al caso e alla visione consumistica del sindaco Persiani, che infatti ha imposto il suo modello di pianificazione secondo la logica delle mani libere sulle varianti urbanistiche, e senza una visione unitarie condivisa. Dopo quasi cinque anni, e gli impegni indicati nei vari DUP (documento unico di programmazione), il Piano Strutturale non è stato nemmeno avviato e tantomeno approvato in Consiglio Comunale (DUP 2022 obiettivo settore Pianificazione Territoriale). Fatto particolarmente rilevante, dato che attraverso il PS (Piano Strutturale) si dovrebbero esplicitare gli indirizzi politico-programmatici di governo del territorio”.
Per Alberti, Massa si sta allontanando sempre di più da quell’idea di città inclusiva, ecologista e solidale che guida i piani urbani delle grandi città europee e italiane, sottomettendosi ad accordi con grandi conglomerati industriali che rischiano di trasformala in un enorme centro commerciale.
Tra un anno ci saranno le elezioni comunali, e Alberti spera che un fronte progressista e di sinistra possa guidare la città verso un nuovo piano di riorganizzazione sociale e territoriale, lenendo le ferite di questi ultimi quattro anni.
“Lo strumento Piano Strutturale è particolarmente importante, anche perché documento che deve essere definito con la comunità massese nel suo insieme, attraverso un percorso e un confronto qualificato con la città, le sue rappresentanze sociali, economiche e culturali. Ma il sindaco ha preferito la scorciatoia di una pianificazione a vantaggio di pochi, privilegiando esclusivamente il commercio delle grandi catene (vedi ex vivaio Sensi Garden) e mettendo all'incasso varianti che stravolgono l'assetto della nostra zona industriale (vedi Sogegross), secondo una concezione del tutto miope. I nodi stanno venendo al pettine e in maniera lampante. Al centrosinistra e ai progressisti spetta il compito di liberare la città da questa visione "padronale" e "consumistica". È necessario costruire insieme un nuovo progetto di sviluppo per una città inclusiva, accessibile, solidale, e che miri a salvaguardare, da scelte avventate e speculative, la zona industriale patrimonio importante per il futuro del nostro territorio”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 661
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 489
La situazione del sito di smaltimento di Cava Fornace, da sempre croce, e nessuna delizia, dei comuni di Montignoso, Massa, Pietrasanta e Forte dei Marmi, sembra non avere fine. È ormai assodato l’impraticabilità di una riqualificazione della discarica, né tantomeno la possibilità di portare nuovi rifiuti: un vero e proprio rebus, con in realtà un’unica semplice soluzione, ma che vede i comuni “interessati” restii ad aprire un tavolo delle trattative tra loro, i cittadini e la regione.
L’impasse non potrà ovviamente durare in eterno, ma il comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace vuole, chiaramente velocizzare le pratiche.
Troppo alto il rischio idrogeologico e sanitario per l’intero territorio: l’inchiesta pubblica s’ha da fare, e il comitato chiede che si segua l’esempio del comune di Pietrasanta, che attraverso l'assessore all'Ambiente Tatiana Gliori ha già fatto partire l’iter per un sopralluogo dei tecnici regionali.
“Apprendiamo, con soddisfazione, della richiesta inviata alla Regione Toscana e all’assessora Monni dal comune di Pietrasanta per richiedere un incontro, oltre che per consegnare tutta la documentazione sulla discarica di Cava Fornace ai tecnici regionali, anche per sollecitare l’attivazione dell’inchiesta pubblica. Quello dell’inchiesta pubblica è un percorso estremamente importante e a nostro avviso decisivo per decidere delle sorti della discarica, visto che nell’inchiesta pubblica del 2011, che si svolse solo ad autorizzazioni concesse, i risultati furono clamorosamente contrari alla riclassificazione di quel sito, riclassificazione che però purtroppo la politica aveva già permesso. Infatti, l’inchiesta pubblica ha chiaramente evidenziato come quel sito non può essere idoneo per ospitare una discarica, industria insalubre di primo grado, a causa del carsismo del suolo e del rischio idrogeologico elevato dell’area, nonché della vicinanza dei centri abitati della zona, a partire dalla frazione di Renella, a 500 metri dal sito”.
Un punto di partenza, certo, che però non può bastare affinché da Firenze possa arrivare il placet definitivo per la chiusura.
È necessario, secondo il comitato, uno sforzo congiunto da parte di tutte le amministrazioni coinvolte nel caso: senza di esso, e con la continua ritrosia di alcune giunte sulla questione, chi ci rimetterà saranno solamente i cittadini e l’intero habitat.
“A nostro avviso, l’iniziativa del Comune di Pietrasanta, che apprezziamo, dovrebbe essere replicata da tutti i comuni interessati, da Montignoso, che continua a disegnare un impegno per la chiusura senza però fare nulla per ottenerla, a Forte dei Marmi, da Seravezza a Massa. I sindaci di questi comuni dovrebbero realizzare il famoso “tavolo” che da anni chiediamo, affinché le azioni volte alla chiusura della discarica siano concertate risultando così maggiormente efficaci. Un tavolo che potrebbe essere anche aperto al Comitato dei Cittadini, alle Associazioni, perché sia un inizio di un percorso realmente partecipativo e soprattutto permetta la presenza di un contributo fattivo dei cittadini, che da sempre chiedono con determinazione la chiusura e la messa in sicurezza del sito, oltre che la bonifica di Cava Fornace.
Giovannetti, Lorenzetti, Murzi, Alessandrini e Persiani, vista l’entità del problema e considerando la probabile prossima attivazione del Paur dovrebbero immediatamente concretizzare questo incontro, perché dalle parole si passi ai fatti, perché se davvero vogliamo chiudere i cancelli devono, anzi dobbiamo realmente lavorare tutti insieme. Nessuno deve dimenticare la fragilità di questo territorio, nessuno dovrebbe dimenticare che noi siamo l’ambiente in cui viviamo”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 484
Arriva dai consiglieri Stefano Alberti ed Elena Mosti la proposta per dare un sostegno, sia simbolico che istituzionale, ai movimenti di protesta che ormai da mesi stanno sconquassando il sistema islamico vigente in Iran.
“Donna, vita, libertà”: un inno, un coro, un grido che per i due consiglieri deve diventare simbolo di lotta in favore di diritti negati, un monito che permetta di svelare la coltre di soprusi e violenze che il regime di Teheran applica da più di cinquant’anni sulla popolazione, in particolar modo quella femminile.
Come si legge nella nota ufficiale redatta da Alberti e Mosti, l’uccisione di Mahsa Amini, e di molte altre manifestanti, è solo la goccia in un mare di ferocia che ormai pervade il governo iraniano: una situazione che Massa, Toscana e Italia devono costantemente considerare nelle relazioni con il paese mediorentale.
“Vista la protesta che da alcune settimane sta interessando il popolo iraniano – si legge nella risoluzione ufficiale – in particolare le donne, esplosa con l’uccisione di una ragazza di soli 22 anni, Mahsa Amini, avvenuta, in base alle ricostruzioni, mentre era in custodia in una caserma a seguito delle percosse e dei maltrattamenti della polizia morale (cd la pattuglia della morte), perché non rispettava il severo codice di abbigliamento della Repubblica islamica. Il protagonismo delle donne iraniane che, al grido di “donna, vita, libertà”, stanno coraggiosamente pagando con la vita non solo la possibilità di scegliere di indossare il velo ma l’affermazione stessa delle loro libertà e dei loro diritti, come quello allo studio e all’accesso all’università, al risarcimento in caso di ferimento e morte violenta, all’eredità e al divorzio. Gli arresti, i processi sommari e le numerose altre uccisioni di donne e giovani che stanno caratterizzando la protesta e la ribellione ad un sistema dittatoriale e fortemente maschilista, tutelato da leggi che considerano le donne inferiori agli uomini. L’arresto di una giovane travel blogger italiana, Alessia Piperno, che si trova ancora in carcere e che non sarebbe l’unica persona scomparsa dall’inizio delle proteste. Considerato che,
il regime dittatoriale in Iran che opprime da anni il proprio popolo, tanto che è stato condannato
per la violazione dei diritti umani dall’ONU, per ben 66 volte, da Amnesty International, dalla stessa Unione europea e da altre numerose e organizzazioni internazionali; la morte, in poche settimane, di migliaia di manifestanti, tra cui centinaia di donne, e oltre 12.000 arresti, con dati in continua crescita nonostante la difficoltà di reperire informazioni ufficiali e veritiere; l’interruzione della connessione internet, e quindi degli strumenti di comunicazione come WhatsApp e Instagram, perché le autorità iraniane ritengono che la protesta possa crescere in maniera organizzata e, soprattutto, che possano circolare numerosi video di testimonianza degli abusi subiti dalla popolazione;
i continui soprusi e le oppressioni subite soprattutto dalle donne – continua la nota – continuamente discriminate e private delle loro libertà fondamentali, in nome di un presunto credo religioso; i numerosi ragazzi di appena 14 e 15 anni, i tanti giovani e i molti uomini che si sono uniti alla protesta, segno di un cambio culturale importante e della consapevolezza che la sfida per la libertà delle donne è la sfida decisiva per passare da un regime dittatoriale ad una democrazia; l’iniziativa della CRPO che ha incontrato alcune donne iraniane, residenti in Toscana, che chiedono di introdurre qualsiasi azione possa aiutare le loro sorelle e amiche rimaste in Iran, per continuare a combattere, a partire dalla necessità di mantenere alta l’attenzione su questa protesta attraverso un’informazione reale, attraverso manifestazioni e atti di solidarietà diffusi che possano indurre il regime a fermare la repressione; la collaborazione e i rapporti che la CRPO sta mantenendo con gruppi di donne iraniane per mettere a punto, insieme, tutte le possibili azioni a sostegno del loro popolo”.
Ma cosa può fare una città come Massa, o una regione come la Toscana? Per i due consiglieri l’apporto istituzionale alle proteste è possibile, e non solo simbolico, in particolar modo se eseguito con voto unanime, non solo nel capoluogo apuano, ma in tutte gli altri consigli delle grandi città regionali, con il conseguente invio di lettere all’ambasciata in Italia.
La Toscana, come si legge nella proposta, è da sempre terra di diritti, in certi casi vera e propria pioniera di liberta poi copiate in tutto il resto del mondo: dare il proprio supporto ora, anche dedicando simbolicamente alle donne iraniane la festa regionale del 30 novembre, sarà l’ennesimo endorsement ad un movimento che chiede parità, uguaglianza e libertà.
“Ritiene che sia necessario – sottolineano Alberti e Mosti – che l’Europa e tutta la comunità internazionale prendano una ferma posizione di condanna verso le violazioni perpetrate da questo regime, che ogni relazione con il Governo iraniano debba essere condizionata al rispetto dei fondamentali diritti umani di tutte le cittadine e i cittadini dell'Iran; che la Regione Toscana e il Comune di Massa , da sempre state terre di diritti, non possano rimanere silenti di fronte a questa strage e a queste ingiustizie e debbano prendere una posizione forte e ferma nei confronti del regime iraniano. Chiediamo che il consiglio comunale di Massa esprima piena solidarietà alle donne iraniane attraverso l’approvazione piena ed unanime della seguente mozione, aderisca all’invito della Regione Toscana rivolto a tutti i consigli comunali dei comuni toscani di condividere la stessa mozione affinché esprimano allo stesso modo solidarietà; e che, dopo aver raccolto, le adesioni dei comuni toscani, invii un documento all'Ambasciata iraniana in Italia affinché possano inviare il messaggio di pace e di vicinanza a tutte le donne e a coloro che stanno protestando per un futuro di diritti e di speranza, dedichi, simbolicamente, quest’anno, la Festa della Toscana alle donne iraniane, e continui a lavorare sul raggiungimento della piena parità delle donne affinché la nostra Regione possa essere di esempio e di stimolo alle tante donne che in Iran e in altri paesi nel mondo stanno lottando per la loro libertà”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 305
Da Simone Caffaz bocciatura senza appello per le linee programmatiche dell'amministrazione. "Sono imbarazzanti - ha dichiarato in consiglio comunale - inadeguate, dannose, antistoriche, false e per certi aspetti autoritarie e chi le vota si assume una grave responsabilità che in futuro non potrà negare".
"Il documento - prosegue - una lunga elencazione di cose da fare senza un progetto e una visione di città e questa carenza di vede soprattutto dalle cose non scritte. Solo per fare un esempio nelle cinquanta pagine in cui è composto il documento non si cita una volta la scultura e non si cita una volta l'arte contemporanea. Quale futuro può avere una città come Carrara senza scultura e senza arte contemporanea?".
"Altrettanto assurdo - prosegue - è il capitolo sul marmo in cui non affronta nessuno dei temi in calendario e nella sostanza la sindaca avoca così a sé ogni potere"
"Ma l'elenco potrebbe continuare a lungo - conclude Caffaz - è tutto il documento a non rispondere ai bisogni della città. È una modesta rielaborazione del vostro programma elettorale che vorreste imporre senza discussione, senza coraggio e senza dialogo".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 395
La necessità di ripensare ad un futuro sostenibile: un’eredità da lasciare ai posteri e un presente più godibile per cittadini e turisti. La nuova campagna massese di Europa Verde, dal nome Massa 2023, Open City, è senza ombra di dubbio ambiziosa, poggiando le proprie basi su uno sviluppo della città improntato su ecologismo e civismo.
Nella presentazione di ieri mattina, a cui hanno partecipato i due co-portavoce comunali Chiara Bontempi e Maurizio Bonugli, è stato dichiarato come fondamentale la creazione di un campo progressista in grado di battere l’attuale governo di centrodestra, nelle elezioni che si terranno proprio il prossimo anno.
“Con future scelte amministrative all’altezza delle emergenze ambientali e sociali – si legge nel comunicato ufficiale – che ben conosciamo e con cui ci confronteremo d’ora in avanti e sempre di più nei prossimi anni. Occorre farlo ben oltre la propaganda inconcludente della destra attualmente al governo cittadino. Occorre farlo attraverso una radicale innovazione programmatica coniugata al valore della partecipazione della cittadinanza alle decisioni amministrative che la riguarderanno. Vogliamo rilanciare la ricerca di questo “nuovo possibile” sulle coordinate della solidarietà e della cooperazione con al centro la comunità e il suo protagonismo propositivo ed attivo. Ma per tornare a farlo serve battere la destra che anche a Massa e nell’intera provincia gode di un fortissimo seguito elettorale che ha premiato, come primo partito, quello della premier Meloni”.
L’attuale giunta, secondo Europa Verde, non sta facendo quasi niente per il comune apuano, venendo definita addirittura “mediocre”. Un illusione dorata che ha portato gli elettori a dare fiducia ad un gruppo che non ha saputo soddisfare le aspettative nate dall’ultima campagna elettorale. Per Bontempi e Bonugli, questa situazione può essere l’occasione giusta per proporre alla cittadinanza un programma audace ma fondato su solide basi, che possano proiettare Massa nel mondo di oggi.
“Però, a Massa – continuano Bontempi e Bonugli – quel partito e quella destra stanno governando con risultati mediocri, lontani anni luce da chi, nel 2018, ha pensato, illudendosi, di affidargli la guida dell’Amministrazione. Come Europa Verde – Verdi di Massa, vogliamo contribuire con le nostre idee, proposte e persone, alla costruzione di una alleanza di tutte le forze politiche e sociali del campo democratico, progressista, civico, ecologista e di sinistra in grado di tornare a convincere prima e a “vincere” poi. A Massa con 1308 voti alla Camera e 1254 al Senato alle ultime elezioni politiche, siamo al 4% dei consensi! Una dote di responsabilità da cui ripartire, da consolidare e far crescere proseguendo con ottimismo e determinazione il nostro impegno in favore della città. Massa 2023, Open City è un progetto politico offerto al confronto pubblico. Una serie di incontri utili all’approfondimento e all’arricchimento programmatico che da novembre in avanti ci accompagneranno fino alle elezioni amministrative dell’estate che verrà. Appuntamenti a cui, fin d’ora, la cittadinanza è invitata a partecipare!”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 1108
Sembra un qualcosa che fa parte di un passato lontano, eppure Massa annovera ancora tra i suoi cittadini onorari nientemeno che Benito Mussolini. Una figura che di certo non sembra adatta a rappresentare, se vogliamo usare un eufemismo, i valori di una città medaglia d’oro per la resistenza: motivo per cui ben quattro consiglieri comunali, Stefano Alberti, Gabriele Cairoli, Alessandro Volpi e Giovanni Giusti, hanno proposto una mozione congiunta per l’immediata revoca del titolo.
L’azione dei quattro consiglieri, come da loro stessi ammesso, non si basa sull’idea di cancellare il passato, ma bensì quella di dare un segnale forte in un’epoca come la nostra, in cui certi fantasmi del passato sembrano essere tornati più forti che mai.
“Premesso che, nel biennio 1923-24, furono centinaia i comuni italiani – spiegano i quattro consiglieri – di piccole e grandi dimensioni che, dietro insistente sollecitazione delle prefetture, conferirono la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini; che, il 24 maggio 1924, anche il Consiglio Comunale di Massa, conferiva per acclamazione la Cittadinanza Onoraria di Massa a Benito Mussolini, capo del governo e duce del fascismo, con la seguente motivazione esposta dal Sindaco Carlo Giorgini “Il Comune di Massa, acclama cittadino Massese Benito Mussolini, della stirpe italica espressione sublime, forgiatore della rinnovellata Grandezza d’Italia”, esaltando inoltre il Mussolini desideroso della “guerra redentrice”, la prima guerra mondiale, che Papa Benedetto XV definì “una inutile strage”; che la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini non è mai stata formalmente revocata. Considerato che, i mutamenti nello scenario politico e sociale a cui stiamo assistendo in questi anni, con manifestazioni di xenofobia, razzismo e apologia del fascismo sempre più frequenti, rendono imprescindibili sia il dovere di ricordare le tragedie del passato, sia la necessità di affrontare e opporsi all’indifferenza del presente, riaffermando i valori repubblicani e democratici ed i principi di libertà, rispetto, uguaglianza e solidarietà ripresi dalla nostra Costituzione nata dalla sconfitta del fascismo, e dato atto che Massa e città medaglia d’oro al merito civile per la resistenza…”.
Usando anche le parole del presidente della repubblica Mattarella, ed elencando molti dei crimini ascrivibili al duce, Alberti, Cairoli, Volpi e Giusti giustificano la necessità di un’azione di questo tipo, in grado di rimarcare una volta per tutte la vocazione democratica e antifascista della città di Massa.
“… e che nella sua storia – continua la nota – la città di Massa ha dimostrato un forte impegno per coltivare e tenere viva la memoria, in linea anche con quanto affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria: “La memoria … non è, dunque, gettare lo sguardo su una fotografia che sbiadisce con il trascorrere del tempo. Ma un sentimento civile, energico e impegnativo. Una passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, il diritto, il dialogo, l’eguaglianza, la libertà, la democrazia. Sta a noi impedire che quel che, di così turpe, è avvenuto si ripeta. Sta a noi vigilare e guidare gli avvenimenti e trasmettere alle future generazioni i valori della civiltà umana”; che Massa fu scenario di stragi durante la Seconda guerra mondiale contro la popolazione, direttamente ed indirettamente imputabili ai fascisti collaborazionista dell’esercito occupante nazista, e ritenuto che la revoca della più alta onorificenza civica conferita il 24 maggio 1924 a Benito Mussolini costituisca un atto di alto valore simbolico, che non si rivolge al passato per riscrivere la storia, anche quella più cupa come il ventennio fascista, ma che guarda al presente e al futuro per respingere i fascismi contemporanei, per promuovere una cultura di pace, per riaffermare che a Massa i valori antidemocratici di cui il fascismo è stato espressione non possono avere cittadinanza; il consiglio comunale delibera di revocare a Benito Mussolini, per i motivi espressi in premessa, la cittadinanza onoraria della Città di Massa”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 816
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 381
Con l’approvazione da parte del Consiglio comunale, dopo oltre quarant’anni, la città di Massa ha un Regolamento edilizio aggiornato alla normative nazionali e regionali in materia. Poco meno di cento articoli, frutto di un lungo lavoro degli uffici e di concertazione con tutti gli attori interessati quali la Asl, gli Ordini professionali, cittadini ed associazioni, oltre al contributo del consiglio comunale con diversi emendamenti.
“E’ un momento storico per la nostra città – commenta con grande soddisfazione il sindaco Francesco Persiani - se teniamo conto che l’atto fino ad ora in vigore risaliva al 1981 ed aveva recepito solo alcune modifiche nel corso dei decenni. In altre parole, i cittadini non hanno potuto realizzare molti interventi ai propri edifici perché non previsti dal regolamento precedente. Per questo abbiamo ritenuto doveroso avere un nuovo strumento uniformandoci alla normativa vigente e, di conseguenza, confezionando uno strumento finalizzato alla sostenibilità e alla crescita di Massa, in grado di meglio comprendere e interpretare le necessità della cittadinanza”.
Lo strumento disciplina, all'interno del territorio comunale, l’attività edilizia dando disposizioni sulla sicurezza, la sostenibilità delle opere edilizie realizzate, dei cantieri e dell’ambiente urbano, ma anche indicazioni circa le normative tecnico estetiche, igienico-sanitarie, di vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi. Si stabiliscono, infatti, gli interventi consentiti sui fabbricati nel rispetto di date modalità operative e determinati requisiti e prescrizioni, con particolare riguardo agli edifici di valore storico, culturale e ambientale.
E’ importante sottolineare che il nuovo atto tocca gli aspetti della vita di tutti giorni che interessano la quotidianità, quali, tra gli altri: il recupero dei sottotetti, le caratteristiche dei locali seminterrati, soppalchi, l’inserimento dei car port e posti auto coperti, indicazioni sui requisiti acustici, termici, impermeabili, indicazioni circa le opere non soggette a sanatoria, l’adeguamento alla legge regionale 34/2022 sugli impianti fotovoltaici ed impianti solari, soppalchi e, ancora, indicazioni circa l’infrastrutturazione digitale degli edifici. Un punto da segnalare riguarda gli amici a quattro zampe, ovvero i parametri per recinzioni, manufatti, sistemazioni esterne come ricovero animali.
“Il mio personale ringraziamento va a tutti quelli che hanno contribuito in modo costruttivo e dialogante alla realizzazione di questo strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra città – dichiara l’assessore Giovanbattista Ronchieri - consegniamo un atto che la città reclama da anni, al termine di un percorso complesso di ascolto e di recepimento di tutte le sensibilità coinvolte, con la convinzione di aver reso un buon servizio alla nostra comunità e di aver contribuito all’ammodernamento e allo sviluppo della città e al benessere dei nostri cittadini”.
A supporto del regolamento - novità assoluta entrata in vigore in questi mesi grazie all’attuale amministrazione - nell’ottica di rendere più efficace ed efficiente il lavoro degli Uffici, è stato regolamentato lo sportello unico dell’edilizia grazie al quale ad oggi sono state ricevute quasi più di tremila pratiche.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 462
Dal progetto culturale del Parco della Scultura Toranese con l'installazione di opere e sculture permanenti per far vivere il borgo tutto l'anno alla riattivazione delle fonti del Pizzuttello, gestita da Gaia ed il cui accesso è impedito da una frana, come attrazione turistica e fonte di approvvigionamento per la comunità fino alla pulizia delle erbe infestanti che nascondono i sette ponti della ferrovia marmifera.
Sono le richieste che l'attivissimo comitato Pro-Torano, che organizza la rassegna estiva di arte e tante altre iniziative per la comunità, ha presentato all'amministrazione comunale di Carrara. All'incontro con l'assessore, Elena Guadagni, hanno partecipato in qualità di rappresentanti del comitato il presidente del Comitato, Aldo Canesi, Tina Buffoni ed il direttore artistico, Emma Castè.
"E' stato un incontro molto positivo di cui ringraziamento l'assessore Guadagni per aver preso in carico le nostre richieste. Richieste che – spiega il presidente Canesi – hanno l'esclusivo obiettivo di creare le condizioni per rendere più accogliente ed attrattivo dal punto di vista turistico, storico e culturale il borgo di Torano non solo in estate, durante la rassegna che ha il merito di richiamare migliaia di visitatori in poche settimane, ma tutto l'anno. L'anima e l'identità di Torano affondano le radici nel marmo, nella vita della cava e nella storia che questo borgo rappresenta per la città di Carrara. Con impegno e sacrifico il comitato, grazie al volontariato dei compaesani, è riuscito a rilanciare, per un largo tratto da solo, la manifestazione d'arte e a riaccendere i riflettori sulla vita del borgo e della sua comunità. Ma per continuare in questa crescita di comunità per tutta la città abbiamo bisogno di un piccolo contributo operativo della nostra amministrazione. Le richieste che abbiamo posto alla sua attenzione crediamo siano fattibili nei tempi e modi più opportuni".
- Impianto di biometano di Massa, il sindaco: “Concordo con le preoccupazioni espresse dai sindacati”
- Massa, il sindaco Persiani annuncia la nuova variante (e risponde a Fratelli d’Italia)
- Ripartono i Progetti utili alla collettività con il coinvolgimento dei percettori del reddito di cittadinanza
- “Sarà un Natale nel mondo delle fiabe, ma con un occhio attento al risparmio energetico”
- Diritti di superficie e rimozione vincoli. Il sindaco Persiani: ”Soddisfatte centinaia di richieste dei cittadini”
- Europa Verde lascia la coalizione del sindaco Arrighi e si schiera all’opposizione
- Carrara, Azione esclusa dalla riunione di maggioranza: “Inaccettabile. Siamo stati il primo partito a sostenerla”
- Parità di genere: finanziato il progetto della Provincia "Io sono Io"
- Rossetti (Italia Viva): "Mi chiedo se Crudeli in qualità di rappresentante delle istituzioni, sia all'altezza del ruolo che ricopre"
- Caffaz: "Clamorosa gaffe social della Crudeli"